TRATTAMENTI FARMACOLOGICI
I SINTOMI DEI DISTURBI PSICHICI

Coscienza

Attenzione

Memoria

Percezione

Pensiero

Affettività
Coscienza (I)
Consapevolezza di sé, del proprio mondo
interno, della propria corporeità e della
realtà esterna
Coscienza (II)
 Doppio versante, interno (endopsichica) ed esterno
(esopsichica) per favorire l’integrazione e la sintesi dei
contenuti mentali con i dati provenienti dall’ambiente
 Sonno
 Torpore, sopore, precoma, coma
 Alcool, droghe, allucinogeni
 Confusione mentale = alterazione grave dello stato di
coscienza, con frammentazione del corso delle idee,
incoerenza e disorientamento
Attenzione (I)
È una forma di concentrazione della
coscienza, che viene diretta su alcuni
determinati aspetti e contenuti dei contesti
somatico, extrapsichico, intrapsichico
L’attenzione opera in base ad una
selezione, all’interno del campo della
coscienza, di uno o più oggetti verso i quali
essa si orienta
Attenzione spontanea/volontaria
Attenzione (II)
 In psichiatria la distraibilità è la turba
attentiva più frequente
 Diminuzione/mancanza di attenzione
(stati confusionali, demenze,
oligofrenie)
 Aumento dell’attenzione (stati ansiosi
e ossessivi, ma anche stati deliranti)
Memoria (I)
È la funzione per mezzo della quale i dati
esperienziali possono venire
immagazzinati per essere
successivamente richiamati alla
coscienza
Fasi:





Fissazione
Conservazione
Rievocazione
Riconoscimento
Localizzazione temporo-spaziale
Memoria (II)

influenzata dall’affettività

Deficit della memoria per cause fisiche
(traumi) o psichiche

Spesso i deficit della memoria
vengono colmati da contenuti psichici
inventati (confabulazione) (es.
demenze)
Percezione (I)
È la funzione che consente il rapporto tra il
mondo interno, intrapsichico, ed il
mondo esterno e ci fa cogliere tutti
gli innumerevoli aspetti che fanno
parte della realtà in cui viviamo
La funzione senso-percettiva media il
contatto con la realtà esterna
DISTORTE
FALSE
Percezione (II)
Distorsione delle percezioni
- Quantitative (iper/ipo-estesie, iper/ipoacusie)
- Qualitative (soprattutto visive, in seguito
alla assunzione di sostanze tossiche)
- Forma [=dismegalopsie] (micropsia,
macropsia)
- Tempo (percezione personale del
trascorrere del tempo,
aumentata/ridotta)
Percezione (III)
Alterazioni delle percezioni
Illusioni = percezione erronea di un
oggetto realmente presente (da
completamento, emotive, pareidolie
[= vivide illusioni: soggetto vede
nitide figure delinearsi nel fuoco
senza alcuno sforzo cosciente)
Allucinazioni = percezione in assenza di
uno stimolo sensoriale (= percezioni
senza oggetto)
Allucinazioni = 5 caratteristiche:
I.
II.
III.
IV.
V.
Assenza dello stimolo
Idoneità sensoriale
Proiezione spazio-temporale
Inattaccabilità della critica
L’allucinazione orienta e/o
condiziona la condotta del soggetto
- Allucinazioni elementari:
percezioni di stimoli elementari
molto semplici (un rumore, un
bagliore)
- Allucinazioni complesse:
percezione di stimoli inesistenti
molto più strutturati (colloqui a
più voci, canti, persone, scene più
o meno complesse)
- Allucinazioni imperative: allucinazioni uditive in cui
il percepito allucinatorio è costituito da voci che
danno ordini, divieti o impongono azioni. Frequenti in
corso di schizofrenia con rischio di “passaggio all’atto”
- Colloquio di voci: allucinazioni uditive in cui vengono
percepite voci diverse “a colloquio” su vari
argomenti, con critiche, accuse, contestazioni,
approvazioni, elogi, ecc.
- Commento sonoro degli atti: voci che criticano,
commentano, elogiano, approvano o no le azioni, il
comportamento e i pensieri del paziente
- Eco del pensiero: voci che ripetono, a guisa di eco, i
contenuti di pensiero del paziente
Allucinazioni olfattive o gustative: percezione di
odori e sapori generalmente disgustosi. Di rado
isolate, più spesso combinate con altri fenomeni
allucinatori e connesse a temi deliranti
Allucinazioni cenestesiche o pseudopercezioni
somatiche: percezione allucinatoria nell’ambito
della sensibilità corporea o viscerale o della
cenestesi.
- alcune sensibilità somatiche isolate:
sensazione di caldo, freddo, bagnato,
impressione di essere toccato
- complesso del corpo: corpo o parti del corpo
deformate (di vetro, di pietra, ecc.; arti più
lunghi o contorti)
- Allucinazioni zooptiche: a. visive in cui il percepito
allucinatorio è costituito da insetti o animali molto
piccoli sulle pareti della stanza o sul corpo del
paziente (psicosi alcooliche acute o tossicosi
croniche da cocaina)
- Allucinazione autoscopica: a. visiva in cui il
soggetto vede la propria persona localizzata da
qualche parte nello spazio esterno “come se la
vedesse riflessa in uno specchio”
- Allucinazioni dismegalopsiche: a. visiva in cui la
percezione allucinatoria è costituita da oggetti o
figure notevolmente più grandi o più piccole
- Pseudoallucinazioni (allucinazioni psichiche):
percezioni allucinatorie senza carattere di
“spazialità”, avvertite nello spazio soggettivo
interno (dietro la fronte, nel petto, ecc) e
come provenienti nella mente
- Allucinosi: percezione allucinatoria in cui il
soggetto è in grado di riconoscere la natura
patologica non accettandola come percezione reale
(lesioni del tronco encefalico). Termine utilizzato
anche per descrivere sindromi tossiche ricche di
fenomeni allucinatori (allucinosi alcoolica)
- Allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche:
percezioni allucinatorie che insorgono
all’addormentamento e al risveglio
Pensiero (I)
Attività psichica complessa per mezzo
della quale ci formiamo un’immagine
adeguata della realtà e perveniamo a
concetti e giudizi
Effetti e contenuti dell’attività di pensiero
sono le idee, che sono i mezzi
attraverso cui il pensiero opera
Le idee vengono organizzate attraverso
legami associativi che rispettano le
leggi della logica
Pensiero (II) – DISTURBI DELLA FORMA
Accelerazione del flusso idetico (le idee
sono concatenate da associazioni più
labili) > associazioni per assonanza e
per contiguità > eloquio logorroico >
allentamento dei nessi associativi >
fuga delle idee > insalata di parole
Rallentamento del flusso idetico (povertà
della produzione idetica, pochi
contenuti che catturano tutto
l’interesse del paziente)
Pensiero (III) – DISTURBI DELLA FORMA
Circostanzialità = il pensiero procede lentamente
con un eccesso di superflui e insignificanti
dettagli, ma alla fine l’obiettivo viene
raggiunto
Perseverazione = l’operazione mentale persiste
anche dopo che si à esaurita la sua
rilevanza, impedendo la progressione del
pensiero (disturbi organici cerebrali) – non
è un problema di volizione
Stereotipia verbale = ripetizione spontanea
frequente di una parola o frase che non è
legata alla corrente situazione
Pensiero (IV) – DISTURBI DEL CONTENUTO
Idea fobica = evocazione mentale di una
situazione o di un evento
particolarmente temuti, capaci di
attivare una intensa paura, in relazione
alla possibilità che si concretizzino
Idea ossessiva = contenuto ideativo che
intralcia il normale decorso del
pensiero (egodistonica) > sensazione
di disagio > strategie per allentare la
morsa di tali idee > iterazione dell’idea
ossessiva
Pensiero (V) – DISTURBI DEL CONTENUTO
Idea prevalente = idea accettata dal soggetto
come propria (egosintonica), sostenuta da
una notevole componente affettiva, che si
impone alla coscienza come organizzatore
del comportamento
Idea delirante = convinzione falsa che non ha
riscontro nella realtà (falsa, assurda,
erronea) > soggettivamente considerata
vera con assoluta certezza > non è
suscettibile di essere modificata > un
insieme di idee deliranti costituisce il delirio
propriamente detto
Delirio elementare: una o più idee
deliranti scarsamente elaborate, poco
strutturate in termini di costruzione
complessiva di pensiero (“spunti”
deliranti)
Delirio sistematizzato: insieme di idee
deliranti ben strutturate, collegate con
articolazione coerente tra loro e con la
restante attività psichica
• in base ai contenuti:
• Delirio PERSECUTORIO: convincimento del paziente di
essere oggetto di intenzioni, azioni od omissioni
comunque lesive della propria persona
• D. di riferimento: idee ed interpretazioni, per lo più
di tipo persecutorio, caratterizzate dal
convincimento che determinati comportamenti degli
altri o eventi esterni siano connessi, di solito in
termini negativi, con la sua persona
• D. di rivendicazione: il paziente è convinto di aver
subito un torto ed è alla ricerca di una riparazione
• D. di influenzamento: convincimento di essere
influenzato a livello mentale o corporeo con mezzi
fisici (magnetici, elettrici) esterni più o meno
definiti (pensieri imposti a distanza, corpo irradiato,
volontà coercita)
• D. di gelosia: convincimento irriducibile di
tradimento erotico da parte del partner
• in base ai contenuti:
• Delirio ESPANSIVO O DI GRANDEZZA: insieme di
tematiche deliranti improntate all’orgoglio, alla
sicurezza, all’aggressività, al fanatismo, che hanno
come caratteristica comune un’abnorme narcisistica
amplificazione del sentimento del sé e delle sue
proiezioni all’esterno
• D. di grandezza
• D. erotomanici
• D. di riforma
• D. di invenzione
• in base ai contenuti:
• Delirio di TRASFORMAZIONE CORPOREA:
convincimento di trasformazioni, di solito
peggiorative, degli organi del corpo (fegato di
vetro, cervello putrefatto)
• D. ipocondriaco: convincimento di essere
malato, d’avere organi lesi da affezioni
morbose (neoplasie, infezioni, traumi),
talora prendendo spunto da disturbi
somatici reali, ma lievi
• in base ai contenuti:
• Delirio DEPRESSIVO: complesso di contenuti
improntati al più nero pessimismo ed alla massima
colpevolizzazione
• idee di rovina: il paziente si dichiara in miseria,
non ha più denaro e lavoro, ogni possibilità di
progresso economico e sociale è perduta, ecc.
• idee di colpa: il paziente si accusa di colpe,
azioni, omissioni riprovevoli
• idee ipocondriache e di inguaribilità: paziente
irrimediabilmente malato, corpo rovinato, ecc.
• idee di negazione: paziente nega l’esistenza
della propria realtà corporea (assenza di funzioni
fisiologiche, di organi) e di quella esterna (il
mondo non esiste, il sole è spento, ecc.)
Affettività (I)
E’ una modalità di espressione umana > si
esprime sotto forma di emozioni,
sentimenti e passioni
Emozione = movimento affettivo intenso e
repentino (breve durata)
Sentimenti = modalità affettive attenuate e
stabili > spinta motivazionale
Passioni = movimento affettivo
particolarmente intenso e stabile nel
tempo
Affettività (II)
Umore = riflesso diretto della tonalità
affettiva in un certo momento
(spontaneo o in rapporto a fatti e
situazioni) > depressione > ipertimia
Ansia = sentimento di apprensione e
irrequietudine che nasce
dall’anticipazione di un pericolo (reale
o immaginario, oggettivo o soggettivo)
CLASSIFICAZIONE DISTURBI PSICHIATRICI
Disturbi
psicotici
Disturbi
affettivi
Disturbi
ansiosi
Schizofrenia
Depressione
Disturbo
bipolare
Ansia
Insonnia
Disturbi
di
personalità
Borderline
Altri
disturbi
Alimentazione
DISTURBI DELL’UMORE
Sono patologie psichiatriche caratterizzate da gravi e
persistenti alterazioni dell’umore che può essere
estremamente basso o esageratamente alto. Comprendono:
DEPRESSIONE MAGGIORE
DISTIMIA
DISTURBO BIPOLARE
DEPRESSIONE MAGGIORE
 Umore particolarmente basso con tristezza persistente,
angoscia e disperazione
 Perdita di ogni interesse per qualsiasi cosa o attività che
interessava prima della malattia
 Sensi di colpa e di inutilità
 Difficoltà a pensare, a concentrarsi e a ricordare
 Sintomi fisici (stanchezza, cambiamenti nel sonno e
nell’appetito, dolori continui)
 Pensieri ricorrenti di morte
DEPRESSIONE MAGGIORE
I sintomi sono tali da rendere difficile o impossibile lo
svolgimento del proprio lavoro e delle consuete attività
quotidiane. Anche le relazioni sociali e la vita familiare
possono essere compromesse.
Si presenta ad episodi, uno o più volte nel corso della vita.
DISTIMIA
 Umore basso ma non in modo così estremo come
nella depressione maggiore
 Scarsa autostima
 Fatica cronica e sonno eccessivo
 Difficoltà a concentrarsi e a decidere
 Pessimismo
 Mancanza di gioia di vivere
DISTIMIA
I sintomi non impediscono di lavorare e di far fronte ai propri
impegni ma il rendimento è inferiore alle capacità. Ci sono
disagi sul piano sociale e familiare. La vita è spenta e grigia. I
sintomi vengono spesso erroneamente considerati le
manifestazioni di un carattere “pessimista”, “triste” ed
incapace di provare gioia.
Non si presenta a episodi, i sintomi perdurano per anni o
anche per tutta la vita. Poco riconosciuta, la diagnosi può
venire dopo decenni.
DISTURBO BIPOLARE
E’ caratterizzato
da alternanza
di episodi
di
DEPRESSIONE con umore estremamente basso e di
episodi MANIA con umore esageratamente alto.
MANIA
 Umore esageratamente alto, euforia
 Irritabilità, agitazione, irrequietezza
 Pensieri e parole si susseguono velocemente e si
accavallano
 Distrazione, difficoltà a concentrarsi
 Ridotto bisogno di sonno, grande energia
 Idee grandiose con scarso senso critico
 Spese eccessive, disinibizione comportamentale, abuso di
sostanze illecite o alcool
DISTURBO BIPOLARE
Esiste una forma attenuata di mania che è chiamata
IPOMANIA
Il disturbo bipolare compromette gravemente l’attività
lavorativa e le relazioni sociali e familiari. Spesso viene
diagnosticato con un ritardo di anni.
I DISTURBI DI ANSIA
Sono malattie psichiatriche caratterizzate da estrema angoscia
e paura persistenti e immotivate. Comprendono:
DISTURBO DA ANSIA GENERALIZZATA
FOBIE
DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO
DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
DISTURBO DA ANSIA GENERALIZZATA
E’ caratterizzato dalla presenza di ansia e preoccupazione
croniche e ingiustificate che non si riesce a controllare. Sono
presenti irrequietezza, irritabilità, problemi di concentrazione
e sintomi fisici (tensione e dolore muscolare, insonnia,
stanchezza, tachicardia, sudorazione, nodo alla gola, disturbi
gastrici, ecc.)
Questo disturbo provoca profonda sofferenza e può avere
gravi conseguenze sul lavoro e nella vita sociale e familiare.
FOBIE
Sono paure ingiustificate, irrazionali, intense e persistenti nei
confronti di oggetti o situazioni particolari. Provocano ansia,
sudore, affanno, tachicardia. L’ansia e la paura si provano già
prima di affrontare quella data situazione che si fa di tutto per
evitare.
Questo disturbo può interferire con la vita quotidiana, col
lavoro e le attività sociali.
IL DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO
E’ caratterizzato da improvvise crisi di ansia con profondo
malessere fisico e intensa paura. L’attacco è in genere
inaspettato e il momento acuto della crisi è di breve durata. I
sintomi sono:





palpitazioni, sensazione di soffocare
dolore al torace
tremori, sudorazione
senso di irrealtà e di testa confusa
paura di perdere il controllo, di impazzire o di morire
IL DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO
Il primo episodio può generare la paura che la crisi possa
ripetersi. Questa condizione detta “ansia anticipatoria” può
raggiungere un’intensità tale da risultare invalidante. Si tende
ad associare l’attacco a situazioni e luoghi specifici che vengono
evitati. Si evita di rimanere soli, di allontanarsi da casa, di
recarsi in luoghi affollati, di usare i mezzi pubblici. Spesso è
necessario farsi accompagnare da una persona di fiducia.
IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
Le OSSESSIONI sono caratterizzate da pensieri o immagini
ricorrenti e persistenti che non si riesce ad allontanare e che
causano ansia intensa.
Le COMPULSIONI sono azioni e comportamenti ripetitivi
che la persona si sente obbligata a mettere in atto secondo
certe regole come reazione ai pensieri ossessivi e per
alleviare uno stato di ansia e sofferenza.
IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
Il disturbo ossessivo-compulsivo può essere estremamente
invalidante. Le paure e i pensieri ossessivi possono portare a
gravi stati ansiosi. L’attuazione dei rituali compulsivi può
richiedere moltissimo tempo e rendere molto difficile il
lavoro e i rapporti con gli altri.
I DISTURBI DELL’UMORE E D’ANSIA
Non sono “stati d’animo” dovuti a fragilità,
debolezza di carattere o incapacità di “reagire”.
Non possono essere affrontati con la forza di
volontà.
Sono curabili con una buona probabilità di
successo.
Psicosi Schizofreniche
Gruppo di disturbi mentali gravi, di
natura psicotica, clinicamente
eterogenei, ma che hanno in comune il
nucleo psicopatologico primario: la
scissione dei processi associativi per
cui le funzioni psichiche operano
indipendentemente fino alla
disintegrazione completa della vita
mentale.
Schizofrenia
La scissione psichica si manifesta come:
- disintegrazione dell’identità,
- dissociazione fra i processi di pensiero,
- dissociazione fra pensiero e affettività,
- dissociazione fra pensiero, affettività e volizione.
La schizofrenia comporta sempre:
1) Alterazione dell’identità dell’Io;
2) Disturbo dei processi di pensiero;
3) Incoerenza affettiva secondo i criteri del buon
senso comune.
Schizofrenia
SINTOMI POSITIVI
ALLUCINAZIONI
DELIRI
DISTURBI FORMALI
DEL PENSIERO
COMPORTAMENTO
BIZZARRO
Schizofrenia
SINTOMI NEGATIVI
COMPROMISSIONE
DELL’ATTENZIONE
APPIATTIMENTO
AFFETTIVO
ANEDONIA –
ASOCIALITA’
ALOGIA
ASSENZA DI
VOLIZIONE- APATIA
Schizofrenia
Sintomi di aggressività
•
•
•
•
•
•
Ostilità
Abuso verbale
Abuso fisico
Comportamento autolesivo
Impulsività
Acting out
Schizofrenia
Sintomi depressivi/ansiosi
•
•
•
•
•
Umore deflesso
Senso di colpa
Tensione
Irritabilità
Preoccupazione
DISTURBI DI
PERSONALITÀ
«La personalità è il modello che ciascuna persona,
da essere pensante, sviluppa come modalità di
interazione con i tratti di cui è dotato, i contesti
sociali con cui viene a contatto e le esperienze
della sua vita» [Allport, 1969].
Il termine origina dal latino “persona” (per-sona,
attraverso cui passa il suono della voce) che
significava maschera, quella cioè che l’attore
indossa per apparire sulla scena, ma
gradualmente la parola ha perduto le
caratteristiche di illusorietà per definire ciò che
sta dietro la maschera. Il termine è passato così
da una superficie di finzione e anche di
mistificazione, a definire il nucleo più profondo ed
autentico dell’esistenza umana.
Ogni disturbo della
personalità è
un’esacerbazione di tratti
normali che divengono
patologici proprio per un
meccanismo di amplificazione
I Disturbi di Personalità possono essere classificati in
“cluster” o raggruppamenti che raccolgono, secondo
criteri descrittivi, i diversi disturbi; questo sulla base di
osservazioni cliniche.
Il Cluster A, caratterizzato dal comportamento bizzarro
ed eccentrico, accoglie il Disturbo Paranoide, Schizoide e
Schizotipico.
Il Cluster B è caratterizzato dal comportamento
imprevedibile, impulsivo e traumatico ed accoglie il
Disturbo Antisociale, Borderline, Istrionico e Narcisistico.
Il Cluster C include i comportamenti caratterizzati da
ansia ed insicurezza cioè il Disturbo Evitante, Dipendente,
Ossessivo-Compulsivo.
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