CORSO DI MARKETING PROGREDITO MARKETING METRICS Parte seconda Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino “Carlo Bo” Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 1 MODELLI PER EVOLUZIONE Q. M. Non è sufficiente comprendere le componenti per aree geografiche, canali distributivi, tipologie di prodotti che concorrono a determinare la quota di mercato Occorre anche cercare di prevedere i cambiamenti futuri. Per fare questo bisogna capire i possibili drivers per una crescita della quota. Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 2 COME COSTRUIRE UN MODELLO Gli elementi di un modello: - INPUT: sono i numeri inseriti dagli utilizzatori del modello. - ASSUMPTION: sono i valori che non possono essere cambiati. Possono riguardare dati generali (es. crescita del mercato) o parametri che entrano nel calcolo determinando i rapporti causali tra le variabili - CALCOLI: sono le formule di calcolo - RISULTATI: sono i dati, le tabelle ed i diagrammi per presentare gli esiti Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 3 MODELLO what-if What-if? ASSUMPTION RISULTATI INPUT CALCOLI Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 4 MODELLO dello scenario Scenario 1 Scenario 2 Scenario 3 ASSUMPTION RISULTATI INPUT CALCOLI Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 5 MODELLI PER EVOLUZIONE Q. M. Ogni atto d’acquisto di una marca può essere descritto con 3 origini e 3 destinazioni: 1. Coloro che acquistano già la marca A la riacquistano (Fedeltà); 2. La marca A sottrae clienti alla marca B (Attrazione); 3. La marca A conquista nuovi clienti (Attrazione); Attrazione Fedeltà Acquirenti marca A Acquirenti marca B Fuga Attrazione Fuga Non Acquirenti Prof.per Giancarlo Ferrero previsioni future Probabilità di transizione sono la base formulare Università di Urbino 6 MODELLI PER EVOLUZIONE Q. M. La QM di lungo periodo è funzione del tasso di attrazione e fedeltà: QMi,t+1=α(Qmi,t)+β(1-Qmi,t) Qmi,t = Quota di mercato della marca i al tempo t α = tasso fedeltà β = tasso attrazione Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 7 ESEMPIO Marche acquist. Spostamenti al tempo al tempo t t+1 Levissima A B Vendite tot (milioni lt) al tempo t QM al tempo t Levissima 56,0% 30,0% 14,0% 10 10% Marca A 20,0% 30,0% 50,0% 50 50% Marca B 0,0% 20,0% 80,0% 40 40% QMt+1 15,6% 26,0% 58,4% 100 100% Levissima t+1= 56%*10+[(20%*50)+(0%*40)]=5,6+10= 15,6 milioni di lt β=(4,6%+5,6%) / 90%*100 = 11.1% tasso di attrazione QM Levissima t+1=56%*(10%)+11,1%*(90%)=15,6% α = tasso fedeltà Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 8 MODELLI PER EVOLUZIONE Q. M. Teorema fondamentale della quota di mercato Mi = QM i,t +1 λi (QM i ,t ) + γ i ∑jMj • λi = frazione della QM che rimane alla marca da t a t+1 • γi = produttività degli investimenti di marketing relativi • Mi,j = investimenti di marketing della marca i e delle marche concorrenti Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 9 ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI L’analisi delle ragioni degli scostamenti tra obiettivi e risultati può essere svolta a 3 livelli. Varianza top line (Fatturato) Varianza bottom line (Margine di contribuzione unitario) Varianza bottom line (Net profit contribution) Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 10 Varianza della top line Si basa sulla comparazione del fatturato dell’anno precedente con quello attuale cercando di individuare le cause delle variazioni. Possibili cause (va stimata l’incidenza di ognuno di questi fattori): Espansione mercato Acquisizione nuovi clienti Base retention Nuovi mercati Variazioni fatturato Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino Nuove linee di prodotto 11 Varianza della bottom line: margine contr. Le principali cause di scostamento nelle performance di marketing sono: Variazioni negli investimenti di marketing Effetti di variazioni nelle vendite (Volumixmargini) Variazioni nei margini unitari (prezzi-costi) Variazione margine di contribuzione unitario Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 12 Varianza della bottom line: margine contr. Le principali cause di scostamento nelle performance di marketing sono: Variazioni negli investimenti di marketing Effetti di variazioni nelle vendite (Volumixmargini) Variazioni nei margini unitari (prezzi-costi) Variazione margine di contribuzione unitario Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 13 Variazione delle vendite VVt = Mp(Va–Vp) Dove: VVt = Variazione del rendimento delle vendite al tempo t Mp = Margini pianificati a budget al tempo t Va = Volume di vendite attuali nel periodo t Vp = Volume di vendite pianificate a budget al tempo t Quindi lo scostamento del rendimento delle vendite è pari alla differenza tra quantità venduta nel periodo t e la quantità prevista a budget per lo stesso periodo, moltiplicata per i margini pianificati a budget. Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 14 Variazione delle vendite Le cause alla base del disallineamento nelle vendite possono essere: 1. Una varianza nella domanda; 2. Una varianza nella quota di mercato. Volumi di vendita Varianza domanda Varianza quota di mercato Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 15 Varianza della bottom line: margine contr. Le principali cause di scostamento nelle performance di marketing sono: Variazioni negli investimenti di marketing Effetti di variazioni nelle vendite (Volumixmargini) Variazioni nei margini unitari (prezzi-costi) Variazione margine di contribuzione unitario Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 16 Varianza della bottom line: margine contr. L’analisi dello scostamento dei margini. MVt = Va(Ma–Mp) Dove: MVt = Varianza dei margini al tempo t Ma = Margini per unità attuale Mp = Margine pianificate a budget per unità per il periodo t Va = Volume di vendite attuale al periodo t Quindi lo scostamento dei margini di vendita è pari alla differenza tra il margine attuale del venduto nel periodo t e la il margine previsto originariamente a budget per lo stesso periodo, moltiplicata per le quantità attualmente vendute nel periodo di riferimento. Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 17 Varianza della bottom line: margine contr. La varianza dei margini dipende principalmente: 1. Dalla varianza dei prezzi; 2. Dalla varianza dei costi. Varianza dei margini Varianza dei prezzi Varianza dei costi Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 18 Varianza della bottom line: margine contr. Le principali cause di scostamento nelle performance di marketing sono: Variazioni negli investimenti di marketing Effetti di variazioni nelle vendite (Volumixmargini) Variazioni nei margini unitari (prezzi-costi) Variazione margine di contribuzione unitario Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 19 Varianza della bottom line: margine contr. Analisi dello scostamento determinato dagli investimenti di marketing. MEVt = MEp – MEa Dove: MEVt = Varianza delle spese di marketing al tempo t MEa = Spese di marketing nel periodo di riferimento MEp = Spese di marketing pianificate a budget per il periodo t Tale scostamento può essere stato determinato da cause strutturali o congiunturali. Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 20 Varianza della bottom line: net profit La varianza del net profit contribution dipende anche da fattori non imputabili direttamente al marketing. Le cause di un possibile scostamento sono: la varianza nei volumi; la varianza nei margini; la varianza nelle spese di marketing; la varianza nelle spese fisse non di marketing; la varianza nelle spese overhead. Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 21 Varianza della bottom line: net profit Variazioni spese fisse non di marketing Variazione margine di contribuzione Variazioni spese variabili indirette Variazioni profitto netto NPC = Domanda x QM x Margine - Costi mkt – Spese fisse non mkt –Spese overhead Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino 22