TREMONTI BOND
sono obbligazioni bancarie speciali
emesse dagli istituti di credito
quotati che sono in sane condizioni
finanziarie
bond che le banche possono
emettere a favore del Tesoro
per rafforzare il Core TIER 1 ed
accrescere, così, le opportunità
di finanziamento all’economia.
caratteristiche
subordinati: poiché, in caso di insolvenza della banca, sono rimborsati solo
dopo che sono stati rimborsati gli altri debiti non subordinati dell’emittente;
ibridi: perché sono una via di mezzo tra le obbligazioni e le azioni. Sono,
inoltre, convertibili in azioni ordinarie dell’emittente solo su richiesta della
stessa banca;
perpetui: poiché nominalmente non hanno scadenza anche se possono essere
rimborsati dalla banca in qualsiasi momento.
DECRETO 25 Febbraio 2009, ATTUATIVO DELL’ART.
12 DEL DECRETO LEGGE 29 Novembre 2008, N.
185
•
Art.1 ambito di applicazione e disposizioni generali
•
Art.2 procedura di sottoscrizione di strumenti finanziari
•
Art.3 criteri di valutazione, condizioni e misura dell’intervento
•
Art.4 monitoraggio delle operazioni
A) AMBITO DI APPLICAZIONE E DISPOSIZIONI GENERALI
Il decreto, in attuazione dell'art. 12 del decreto legge 29 novembre 2008 n.
185, disciplina criteri, modalità e condizioni della sottoscrizione degli
strumenti finanziari di cui allo stesso articolo.
Art. 12, comma I: “Al fine di assicurare un adeguato flusso di finanziamenti
all'economia e un adeguato livello di patrimonializzazione del sistema
bancario, il Ministero dell'economia e delle finanze e‘ autorizzato … a
sottoscrivere, su specifica richiesta delle banche interessate, strumenti
finanziari privi dei diritti indicati nell'articolo 2351 del codice civile,
computabili nel patrimonio di vigilanza ed emessi da banche italiane le cui
azioni sono negoziate su mercati regolamentati o da società capogruppo di
gruppi bancari italiani, le azioni delle quali sono negoziate su mercati
regolamentati.”
Le Banche, che ricorrono agli interventi previsti dal decreto, devono svolgere
la propria attività in modo da non abusare del sostegno ricevuto senza
intraprendere politiche di espansione troppo aggressive, incompatibili con il
comma precedente, e conseguirne indebiti vantaggi.
B) PROCEDURA DI SOTTOSCRIZIONE DI
STRUMENTI FINANZIARI
La richiesta di sottoscrizione degli strumenti finanziari, presentata dalla
Banca al Ministero e a Banca d’Italia, deve pervenire almeno 30 giorni
prima della data prevista di sottoscrizione e contenere i seguenti
elementi:
• delibera dell’organo competente;
• l’importo della sottoscrizione richiesta;
• il valore nominale iniziale;
• la prevista data di sottoscrizione.
Sottoscrizione del PROTOCOLLO D’INTENTI
“…avente ad oggetto la disponibilità complessiva di credito da
concedere a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese,
definita tenendo conto delle esigenze di sviluppo dell'economia, della
domanda di credito attesa e della necessità di assicurare una
prudente allocazione del credito…”
Impegno della Banca in ordine a:
piena disponibilità di credito in particolare a favore delle PMI attraverso il
mantenimento, per almeno il triennio successivo, di risorse finanziarie non
in decremento rispetto al biennio 2007-2008
il contributo per rafforzare la dotazione del Fondo di Garanzia per i
finanziamenti erogati alle PMI;
l'applicazione di condizioni di credito che siano adeguate a favorire lo
sviluppo e il mantenimento di iniziative imprenditoriali;
interventi congiunturali per favorire le famiglie in difficoltà nel pagamento delle
rate sui mutui contratti per l'acquisto dell'abitazione principale;
attuare una politica dei dividendi che favorisca la patrimonializzazione della
banca;
la presentazione trimestrale di un rapporto sulle azioni intraprese per il sostegno
finanziario dell'economia reale, in particolare dando conto dell'evoluzione
quantitativa e qualitativa del credito e distinguendo tra i prestiti al consumo, per
l'abitazione, alle differenti categorie d'impresa.
La sottoscrizione è altresì subordinata all'adozione da parte della Banca del CODICE ETICO
contenente limiti alle remunerazioni dei vertici aziendali e degli operatori di mercato, volti ad
assicurare una struttura dei compensi equilibrata nelle sue diverse componenti, chiaramente
determinata, coerente con la prudente gestione della banca e del gruppo bancario di
appartenenza, con i loro obiettivi, anche di lungo periodo, e con il quadro congiunturale. Il
codice etico fissa regole conformi all'interesse generale, anche fissando limiti e condizioni alla
corresponsione di indennità comunque collegate alla cessazione, a qualunque titolo, del
rapporto.
C) CRITERI DI VALUTAZIONE, CONDIZIONI E MISURA
DELL’INTERVENTO
La Banca d’Italia valuta poi:
a) l'adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica della Banca;
b) il profilo di rischio della Banca;
c) le caratteristiche degli strumenti finanziari, la loro conformità al presente
decreto e al relativo allegato, la loro computabilità nel patrimonio di vigilanza e il
rapporto tra l'importo di cui è richiesta la sottoscrizione e il valore dell'insieme
delle attività della Banca ponderate per il rischio;
Ed il Ministero, con il supporto di Banca d’Italia, valuta:
d) per singola Banca, l'importo delle sottoscrizioni di cui al presente decreto è contenuto
nel minimo necessario rispetto agli obiettivi da conseguire e non può di regola essere
superiore al due per cento del valore dell'insieme delle attività del gruppo bancario di
appartenenza della Banca ponderate per il rischio;
e) qualora il rating della Banca risulti inferiore a due della scala di valutazione del merito
di credito, il Ministero notifica alla Commissione Europea l'operazione ai fini della
valutazione della sua conformità alla Comunicazione della Commissione del 5 Dicembre
2008 e, qualora la Banca non abbia rating, il MEF comunica tempestivamente alla
Commissione il risultato della valutazione della Banca d’Italia;
f) i titoli sottoscritti sono depositati dal Dipartimento del Tesoro presso un conto
liquidatore intestato alla Banca d'Italia presso Monte Titoli S.p.A. e di essi è tenuta
apposita contabilità.
IL PRESTITO DA TENERE PIU’ A LUNGO
Pro: la banca paga al Tesoro una cedola che parte da una soglia più bassa (7,5%)
Contro: il rimborso anticipato del capitale è penalizzato da un premio rispetto al prezzo
di sottoscrizione (110-120 rispetto a 100)
IL PRESTITO DA RIMBORSARE RAPIDAMENTE
Pro: il rimborso del capitale rispetto al prezzo di sottoscrizione è alla pari (100) nei
primi quattro anni
Contro: la banca paga al Tesoro una cedola che parte da una soglia più alta (8,5%)
Il limite massimo:
Il prestito subordinato non può rendere più del 15%
E’ possibile l'intervento di investitori istituzionali (“opzione economica”) se
acquistano almeno una quota del 30% dell'emissione (con un limite al 10% per
gli azionisti della banca interessata). L'onere degli interessi può essere pari alla
media dei rendimenti all'emissione del BTp a 30 anni, maggiorato di 200 punti
base. Stato e privati ottengono le stesse condizioni economiche.
La banca emittente potrà, poi, decidere di:
1. trasformare queste obbligazioni in azioni (a partire dal terzo anno successivo
alla data di emissione);
2. rimborsarle in tutto o in parte (con un preavviso al ministero dell’Economia
compreso tra 30 e 60 giorni e con l’autorizzazione da parte della Banca d’Italia);
3. continuarle a tenere in vita per quanto tempo vorrà.
D) MONITORAGGIO DELLE OPERAZIONI
• Le operazioni e i loro effetti sull'economia sono oggetto di monitoraggio. A
tal fine, il Ministero, con il supporto della Banca d'Italia, anche sulla base dei
dati ricevuti dalle singole banche, monitora l'espansione delle attività di
bilancio delle banche interessate dagli interventi del decreto.
• La Banca d'Italia trasmette al Ministero, con cadenza trimestrale, dati
relativi all'andamento, su base regionale, del credito all'economia,
documentando, laddove necessario, i volumi e i costi dei prestiti a famiglie e
imprese. A tal fine è istituito, presso le Prefetture, uno speciale osservatorio
sulla concessione del credito
Istituti di credito che hanno o intendono fare ricorso ai Tremonti bond:
- Banco Popolare: 1,45 mld euro
- Banca Popolare di Milano: 500 mln euro
- Monte Paschi Siena: 1,9 mld euro
- Creval: 200 mln euro
Il Governo aveva previsto di mettere a disposizione delle banche 10-12 mld di
euro, ma la richiesta complessiva, a posteriori, è stata circa 1/3 della messa a
disposizione. Le banche avrebbero potuto utilizzare questi titoli per aumentare gli
impieghi con una leva di 1 a 12,5.
Ad oggi, i quattro istituti di credito hanno raggiunto un diversa fase dell’iter di
perfezionamento degli accordi finalizzati all’emissione di strumenti finanziari (art. 12
DL 185/08):
Banco Popolare: firma del protocollo d’intenti in data 19 giugno 2009 con:
• impegno del Gruppo ad incrementare nell’ordine del 6% medio annuo gli impieghi
medi del biennio 2007-2008 per il prossimo triennio;
• applicazione di condizioni più favorevoli ai beneficiari di finanziamenti assistiti dal
Fondo Centrale di Garanzia per le PMI e contributo di 21,75 mln di euro a detto
fondo;
• sospensione del pagamento delle rate dei mutui per l’acquisto abitazione
principale, senza oneri per il sottoscrittore, per 12 mesi;
• assicurare adeguati livelli di liquidità ai creditori della P.A.
Il 31 luglio 2009 ha perfezionato l’emissione degli strumenti finanziari per un
importo pari ad 1,45 mld di euro ed è l’unico istituto che ha già incassato.
Banca Popolare di Milano: firma del protocollo d’intenti il 21 settembre 2009 con:
•
impegno del Gruppo ad incrementare nell’ordine del 7% medio annuo gli impieghi
medi del biennio 2007-2008 per il prossimo triennio;
•
applicazione di condizioni più favorevoli ai beneficiari di finanziamenti assistiti dal
Fondo Centrale di Garanzia per le PMI e contributo di 7,5 mln di euro a detto fondo;
•
sospensione del pagamento delle rate dei mutui per l’acquisto abitazione principale,
senza oneri per il sottoscrittore, per 18 mesi;
•
sostegno alle famiglie con nuovi nati, in difficoltà e con cassa integrati.
Il 4 dicembre 2009 sono stati emessi da BPM gli strumenti finanziari per un importo
pari a 500 mln di euro. L’istituto deve essere ancora liquidato.
Credito Valtellinese: firma del protocollo d’intenti il 3 dicembre 2009 con:
• impegno del Gruppo ad incrementare nell’ordine del 4% medio annuo gli impieghi
rilevati il 30 giugno 2009;
• applicazione di condizioni più favorevoli ai beneficiari di finanziamenti assistiti dal
Fondo Centrale di Garanzia per le PMI e contributo di 3 mln di euro a detto fondo;
• sospensione del pagamento delle rate dei mutui per l’acquisto abitazione principale,
senza oneri per il sottoscrittore, per 12 mesi;
• sostegno a lavoratori ed imprese in crisi con anticipo delle mensilità della Cassa ed
Integrazione;
• assicurare adeguati livelli di liquidità ai creditori della P.A.
L’istituto prevede di poter concludere l’iter procedurale ed emettere i Tremonti Bond
entro dicembre 2009.
Monte dei Paschi di Siena: nonostante abbia iniziato a
muoversi da marzo, deve ancora ottenere la firma del protocollo
d’Intenti, poiché deve ancora perfezionare il negoziato con il
Ministero.
La sottoscrizione degli strumenti finanziari, tuttavia, ha come
termine ultimo tassativo il 31 dicembre 2009.
Unicredit ed Intesa San Paolo, i due maggiori gruppi
finanziari italiani, hanno preferito non fare ricorso ai Tremonti bond,
poiché troppo onerosi.
I Tremonti bond implicano:
1. disporre di sempre meno utile da distribuire alle Fondazioni, che
vengono così limitate nel loro ruolo istituzionale di enti eroganti;
2. riferire periodicamente allo Stato sulla quantità di credito erogato
alle imprese, ovvero non potere più bluffare sui dati e dover
rendere conto al Governo del proprio operato;
3. abbattere gli
iperboliche.
stipendi
dei
banchieri
che
guadagnano
cifre
La legge che ha introdotto questi strumenti e successivi decreti si limitano ad
enunciazioni di principio ma non indicano specifici impegni degli emittenti.
I termini di finanziamento rimangono non ben determinati e non è chiaro
come lo Stato possa garantire l’efficace perseguimento dell’agevolazione del
credito alle famiglie e alle imprese. Manca, infatti, un meccanismo contrattuale
o legale che vincoli gli istituti creditizi sovvenzionati, né sembra che gli
osservatori istituiti presso le prefetture possano costituire una soluzione.
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