In calo vino e birra, lo “sballo” è da superalcolici
Consumi in aumento tra i giovani
e le donne. E sei ragazzi su dieci
bevono per ubriacarsi
Aumentano gli appassionati di bevande alcoliche, ma
pure i consumi fuori pasto, i cocktail spazzatura e il
binge drinking, l’assunzione in tempi molto ristretti di
più tipi di alcolici col preciso intento di ubriacarsi. Su
36 milioni di italiani che bevono alcolici, oltre 14 milioni e mezzo lo fanno tutti i giorni e ben otto milioni
e mezzo sono a rischio abuso. Secondo l’ultimo rapporto Istat sull’Uso e abuso di alcol in Italia, in dieci
anni la quota di consumatori di bevande alcoliche è
rimasta sostanzialmente stabile, intorno al 70% della
popolazione. Quello che è cambiato sono le modalità
di consumo, con la crescita dell’abitudine di bere fuori
pasto e il raddoppio del consumo di superalcolici. La
nuova tendenza risulta più evidente tra i giovani di età
compresa tra i 18 e i 24 anni. I ragazzi che consumano
alcol occasionalmente sono infatti passati dal 57,4 al
62,9%; i consumatori fuori pasto dal 39,9 al 49,4%. Per
le ragazze questo andamento risulta più evidente: le
consumatrici occasionali raggiungono quasi la quota
dei maschi (dal 51,5 al 58,6%), mentre per il consumo
fuori pasto si osserva l’incremento maggiore, dal 20,8
al 33,5%.
Il cambiamento di abitudini tra i giovani riguarda soprattutto il tipo di bevande. Diminuiscono quelli che bevono
solo vino o birra e aumentano i consumatori di altri alcolici (aperitivi, amari e superalcolici) o di entrambe le
tipologie. Sempre più giovani, insomma, consumano
alcol nel modo più pericoloso: bevono quello che capita pur di raggiungere lo “sballo”.
«Non ci sono mai stati così tanti i giovani attratti dall’alcol», dice il presidente della Società italiana di alcologia, Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio
nazionale alcol e del Centro per la ricerca sull’alcol
dell’Oms. I dati indicano che beve per ubriacarsi il
64,8% dei ragazzi e il 34 delle ragazze. Fra questi i minorenni sono sempre di più (42% dei ragazzi e 21 delle
ragazze) e sono più numerosi rispetto ai ragazzi più
grandi. Per raggiungere lo sballo si bevono in media
da 4 a 6 bicchieri: birra, whisky, gin, tequila.
Infine, aumentano gli italiani che si mettono alla guida
dopo aver bevuto. Secondo le rilevazioni effettuate dal
sistema di sorveglianza Passi, coordinato dal Centro
nazionale di epidemiologia dell’Iss, più di un italiano
su dieci guida dopo aver bevuto almeno 2 bicchieri di
vino o 2 lattine di birra, quantità sufficienti per abbassare la soglia di sicurezza al volante. Eppure anche
alcune associazioni di produttori stanno investendo
in campagne informative contro l’alcol alla guida. Un
esempio su tutti è l’iniziativa “O bevi o guidi”, promossa da Assobirra e dall’Unione nazionale autoscuole,
che prevede lo svolgimento di corsi formativi in tremila
autoscuole. Chiede invece controlli più rigidi il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella. «Non dobbiamo
avere paura della repressione – dice – perché se facciamo controlli non vuol dire che facciamo violenza.
Non possiamo chiedere sicurezza sulle strade, se non
facciamo poi rispettare le regole che diamo ai giovani.»
(da Valentina Arcovio, in «il Messaggero» 24 aprile 2009, rid. e
adatt.)
PER COMPRENDERE, RIFLETTERE,
CONFRONTARSI E DISCUTERE
1 Secondo i dati forniti dall’Istat, negli ultimi dieci anni
è aumentato il numero complessivo dei consumatori
italiani di bevande alcoliche? Quali nuove tendenze
risultano più evidenti? Tra ragazzi e ragazze, chi ha
maggiormente incrementato il consumo di alcolici fuori pasto?
2 Il numero dei giovani che bevono con il preciso scopo
di ubriacarsi raggiunge il 60%. Quali riflessioni ti suggerisce questo dato allarmante?
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