Formazione delle
colonie inglesi in
America del Nord
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•La colonizzazione europea in
America del Nord
•L’america dopo la guerra dei 7 anni
•Le 13 colonie
Colonizzazione avviene a partire dal ‘600, soprattutto per
iniziativa privata o di compagnie commerciali che ottenevano con
un mandato regio i diritti di sfruttamento
Nelle colonie si organizzano forme di autogoverno. A capo della
colonia c’era un governatore, nominato dall’organismo di controllo
(compagnia commerciale o monarchia). Decisioni politiche erano
prese da un’assemblea coloniale, eletta dai proprietari, che
cooperava con il governatore e aveva la decisione ultima in
materia di tasse locali
Londra controllava l’economia e il commercio con le colonie
attraverso gli atti di navigazione che imponevano il monopolio
della marina inglese sul commercio e una politica protezionistica
Questa politica lasciava comunque, soprattutto a partire dal ‘700,
quanto le colonie acquistano una certa autonomia economica,
largo spazio al contrabbando esercitato soprattutto verso le Antille
spagnole e francesi
Differenti aree economiche
• Le tredici colonie inglesi presentavano caratteristiche diverse
pur in un contesto comune
 Colonie del nord della Nuova Inghilterra: forte omogeneità
religiosa (prevalenza di riformati e puritani) etnica e sociale.
Sviluppo di una piccola e media proprietà contadina con
centralità della produzione centralità di cerealicola, legname e
pelli e pellicce.
 Colonie del centro (New York, Pensilvanya New Jersey), piccoli
agricoltori all’interno e centralità del commercio e delle
manifattura e della cantieristica nella zona costiera. Maggior
differenziazione sociale, etnica, religiosa
 Colonie del sud (Virginia, Nord e South Carolina e Georgia)
aree in cui maggiormente si riproduce la differenziazione
sociale della madrepatria. A fianco ad una piccola e media
proprietà contadina, grande proprietà terriera dedita alla
monocultura da piantagione (caffè e cotone). Legami più forti
con l’Inghilterra
I tratti comuni della società americana
• Più limitata differenziazione sociale rispetto alla madrepatria.
Le difficoltà dell’insediamento richiedono capacità di
adattamento e dedizione alle attività produttive
• Mobilità spaziale che riduce le tensioni sociali attraverso la
relativa facilità di accedere alla proprietà e favorisce la
mobilità sociale
• Società in forte crescita demografica (flusso costante di
immigrazione, necessità produttive stimolano l’alto tasso di
natività, importazione di manodopera servile) dove è alta la
percentuale dei giovani  alti salari e mobilità rendono più
facile l’emancipazione dei giovani e più deboli i legami
famigliari, da qui un più accentuato spirito individualista
• Forte fattore di identificazione religiosa, soprattutto al nord,
connesso al senso puritano di adempiere una missione,
rafforza contemporaneamente lo spirito di comunità ed
elezione
La politica inglese dopo la guerra dei 7 anni
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La guerra dei 7 anni ha consolidato ed esteso l’impero coloniale
inglese (acquisizione del Canada e della Luisiana), ma ha
aumentato in modo astronomico le spese. Necessità di riordino
Aumento della pressione fiscale sulle colonie (1765 stamp act)
Lotta contro il contrabbando che rende più efficace il sistema
protezionistico (1764 sugar act)
Divieto dell’estensione delle colonie oltre la linea degli Appalachi
per non turbare i rapporti con le nazioni indiane e aumentare i
costi della difesa delle colonie
Insediamento di un esercito stabile a carico dei coloni in america
Forte ostilità dei coloni ai nuovi provvedimenti. Campagna per la
rappresentanza al parlamento (no taxation without
representation)
Inasprirsi dei rapporti, boicottaggio dei prodotti inglesi, Boston
tea party, prevalere della linea secessionista. Creazione di un
esercito continentale. 4 luglio 1776 Dichiarazione di indipendenza
Dichiarazione di indipendenza e guerra
• Uguaglianza naturale e diritti inalienabili alla vita, libertà,
proprietà e felicità
• Governi e stati hanno la funzione di proteggere e garantire
i diritti
• Governi che non rispettano questi diritti sono illegittimi e i
governati hanno il diritto di ribellarsi
 Prima fase della guerra vede il prevalere delle forze inglesi
 1778 intervento della Francia a favore dei ribelli che
logorano il corpo di spedizione inglese con operazioni di
guerriglia
 1781 importante successo dei ribelli a Yorktown
 1783 Inghilterra per impedire l’ingerenza delle potenze
europee (nella guerra era intervenuta anche la Spagna)
concede l’indipendenza alle colonie
Confederazione o Federazione
• Contrasti fra posizioni federaliste (Hamilton Madison) e
confederali (Jefferson).
• Prevale inizialmente la posizione confederale (debole
governo centrale, ampia autonomia agli stati) ma questo
produce forti tensioni (questione del debito pubblico e
problema dell’ingerenza degli stati europei nella politica
estera)
• 1787 prevale la componente federalista con la nuova
costituzione approvata dagli stati nel 1788
 forte potere centrale in materia di politica economica,
politica monetaria, politica commerciale, politica estera,
difesa;
 esercizio dei poteri locali nelle altre materie legislative;
 bilanciamento e divisione dei poteri fra potere legislativo
(congresso e senato); esecutivo (presidente); giudiziario
(corte suprema)
Il contrasto fra repubblicani e federalisti
L’avvio di una divisione fra nord e sud.
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Contrasti nella politica economica di Hamilton (segretario del
tesoro nei primi mandati del presidente Washington 1788-1796)
Problema del debito pubblico: pagamento del debito al valore
nominale di mercato e assunzione del debito degli stati da parte
del governo federale. Provvedimenti osteggiati dagli stati del sud
Problemi legati alla politica doganale (il centro nord dove si
iniziava a sviluppare una manifattura moderna favorevole al
protezionismo, il sud, più legato all’esportazioni con l’Inghilterra
ad una politica liberista)
Problema dello schieramento nella politica estera davanti alla
rivoluzione francese (Hamilton, schierato su posizioni più
conservatrici filo-inglese, Jefferson su posizioni più democratiche
filo-francese)
Nonostante il successo dei federalisti nella politica economica i
repubblicani riescono a promuovere, durante i primi anni della
Repubblica, 10 emendamenti che garantiscono i diritti della libertà
di associazione, stampa, culto, possesso delle armi. Dopo la
presidenza conservatrice di Adams (1796-1800) prevale il
repubblicano Jefferson (1800-1808): nuova ventata democratica e
introduzione del suffragio universale
Rivoluzione Americana: letture storiografiche
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Prima lettura organica G.Bancroft (metà XIX sec.): rivoluzione
unitaria mossa da ideali di libertà e suggella unità del popolo
americano. Enfatizzazione della diversità dell’esperienza americana
rispetto alle altre rivoluzioni, ridimensionamento o occultamento delel
tensioni sociali e delle opposizioni
Ripresa di queste tesi negli anni ’50. D.Boorstin: rivoluzione
americana basata sulla democrazia, consenso, uguaglianza, mobilità
sociale: compimento degli ideali liberal-democratici del modello
politico anglossassone. B.Bailyn: fusione degli elementi lockiani con il
radcalismo democratico che aveva avuto origine nel pensiero puritano
Filone revisionista progressista (C.Beard, J.Franklin Jameson, primi
del ‘900)): messa in luce delle tensioni sociali insite nelle colonie e
nella volontà di rinnovamento presente nei ceti dei piccoli produttori il
motore della rivoluzione. Constatazione dell’esito sostanzialmente
conservatore della rivoluzione.
Ripresa negli anni ’60 di questa linea (J.Lemish, J.Alexander,
G.Nash) contro il mito di una società egualitaria mettono in luce le
componenti sociali della rivoluzione, le differenziazioni nette fra poveri
e ricchi, il valore della cultura religiosa, la sostanziale disillusione delle
speranze di riforma, il regresso nella condizione e nei diritti di alcuni
gruppi sociali come schiavi e donne
Le tredici colonie
La colonizzazione europea nell’america
del Nord
I domini inglesi dopo il 1763
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