DAL 5 AL 18 DICEMBRE PAG.23 IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY Finanza C A P I TA L I , T I T O L I E B O R S A Per il mercato finanziario le azioni della società restano attraenti Fastweb, parte la fase due Dopo il disimpegno dei grandi azionisti, si cercano alternative strategiche mentre si allunga la lista dei pretendenti all’eredità di Micheli e Scaglia Michele Seghizzi Ormai sono in molti a scommettere che il cammino di Fastweb sia arrivato ad una svolta. La famiglia Micheli, che aveva appoggiato i vertici nel lancio della società, ha recentemente limato ulteriormente la propria quota, scendendo sotto la soglia del 2%. Silvio Scaglia, presidente del gruppo a banda larga, ha confermato di voler ridurre progressivamente la partecipazione di riferimento del 25%. Inoltre, al consiglio è stato dato ufficialmente mandato per avviare un processo di valutazione di alternative strategiche per il gruppo. In parole povere, i tempi sono maturi perché l’azienda cammini con le proprie gambe, magari col supporto di qualche player internazionale interessato a mettere un piede nel nostro ricco mercato nazionale delle Tlc. D’altronde i più importanti obiettivi sembrano essere stati raggiunti. A fine settembre la rete ha raggiunto i 7,5 milioni di clienti potenziali, anticipando così gli obiettivi di fine 2005. Per gli analisti questo significa che il target di 10 milioni di clienti, cui è legato il raggiungimento del break even a livello di flussi di cassa, potrebbe essere agguantato in anticipo sulla tabella di marcia, già per l’anno prossimo. Gli obiettivi Alla fine di settembre la rete ha raggiunto in anticipo 7,5 milioni di clienti potenziali più rispetto ai tre mesi precedenti. Sul fronte finanziario i ricavi si sono attestati a 258,5 milioni di euro, in rialzo del 39% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. L’ebitda è salito del 44% a 80,9 milioni, mentre il risultato netto è stato negativo per 18 milioni, in miglioramento dai 30 milioni al 30 giugno. L’impegno della società di una copertura capillare della propria rete è testimoniato dagli investimenti cresciuti di quasi 50 milioni nei primi 9 mesi dell’anno a 390 milioni. APPEAL SPECULATIVO “L’azione resta attraente”- sottolinea Andrea Devita di Banca Akros - “al di là dei fondamentali che evidenziano un progresso in linea alle aspettative del piano industriale verso l’indipendenza finanziaria, c’è appeal speculativo legato all’interesse di tanti possibili acquirenti”. Che la società sia in cerca di alternative strategiche e di “corporate governance” non è più infatti, un segreto. Come dicevamo, gli interessi di Francesco Micheli (e figli) sono indirizzati al biotech e probabilmente al prossimo sbarco in borsa di Genextra. Per il numero uno del gruppo invece, si parla di un futuro alla guida di qualche fondo di private equity, in Inghilterra, magari insieme agli ex compagni di avventura in Fastweb: Alberto Trondoli, Ruggero Gramatica ed Emanuele Angelidis, già attivi nella City a Londra con la loro Nextedge, che conta tra i grandi clienti anche Cable &Wireless guidata da Francesco Caio. Quanto ai possibili pretendenti, la lista dei nomi è lunga. “L’uscita dei grandi azionisti può rappresentare un campanello d’allarme” sottolinea Edoardo Bonanno, analista di Centrosim, “infatti, o all’orizzonte non c’è niente di definitivo, oppure si tratte- Ricavi + 78% per Salesforce.com Ricavi in aumento, anno su anno, del 78% (del 15% se calcolati trimestre sui trimestre) e saliti, in valore assoluto, a 82,7 milioni di dollari; 1800 clienti e 43 mila abbonati paganti in più registrati nel trimestre che ha avuto termine alla fine di ottobre. Sono questi i dati salienti dellʼultimo bilancio trimestrale presentato da Salesforce.com, lʼazienda americana tra i leader del settore Crm (customer relationship management). Risultati straordinari, sottolinea un comunicato della società, che confermano e rafforzano il ruolo dominate di Salesforce.com nel settore. Cisco Systems entra nel segmento consumer Cisco Systems ha siglato un accordo da 6,9 miliardi di dollari per lʼacquisizione di Scientific Atlanta, fornitore di set top box e server destinati al segmento degli operatori di tivù via cavo. Il massiccio investimento del colosso del networking è finalizzato a segnarne lʼingresso nel segmento del video. Un segmento nuovo di zecca per Cisco, che intende così dare una sterzata alla sua strategia entrando nel mercato dei componenti tecnologici destinati al segmento consumer. Lʼobiettivo di Cisco Systems è attrezzarsi per la nuova ondata tecnologica in corso, legata alla diffusione su larga scala di servizi di download di video entertainment, un business che fa gola tanto agli operatori di telecomunicazioni quanto agli operatori americani di tivù via cavo. TietoEnator acquista Comnet TietoEnator Corporation ha acquistato il 65% delle azioni di Comnet, azienda operativa nel settore delle telecomunicazioni, banche, energia e trasporti, fondata nel 2000. TietoEnator è la maggiore azienda di servizi IT dellʼEuropa settentrionale, quotata alle Borse di Helsinki e Stoccolma, con ricavi per 1.5 miliardi di euro nel 2004 e circa 15.000 specialisti in 25 paesi. Il “core business” della società è quello delle telecomunicazioni, da cui proviene circa il 35% del fatturato. TietoEnatorComnet farà parte della Divisione Telecom Operator Sud Europa e tutti i contratti attuali continueranno ad essere gestiti dalla nuova entità italiana. NUOVE CITTÀ Nel corso del terzo trimestre sono state raggiunte 17 nuove città, tra cui Catania, Messina, Salerno, Vicenza e Treviso, che vanno ad aggiungersi alle altre 68 coperte a fine giugno. Con questo sforzo di investimenti i clienti sono diventati 644 mila, 46 mila in ECONOMIA news Mercato server su del 8,1% Secondo una ricerca con- dotta dall’Idc, nel mercato dei server tutti cantano vittoria e affermano di essere leader. Lo studio ha riguardato il terzo trimestre di quest’anno, durante il quale il comparto è cresciuto fino a un valore di 12,5 miliardi di dollari, che si traduce in un incremento dell’8,1% rispetto all’anno scorso. La crescita dei “volume server” (macchine di piccola taglia con costo inferiore a 25 mila dollari) ha raggiunto il 14,8%, mentre quella dei “midrange” (computer di taglia media da 25 mila a 500 mila dollari) si è attestata soltanto sul 3,8%. Il segmento dei server “high end enterprise”, più costosi e potenti, ha invece avuto un calo dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2004. Così i vincitori nei vari segmenti affermano di essere trionfatori tout court. IBM è la numero uno, con il 32,3% della quota di mercato, in revenue di fabbrica. In questo contesto, HP è seconda, ma è in testa alla graduatoria della distribuzione delle unità con il 28,8% degli esemplari. I server X86-64 rappresentano il 69% della totalità degli X86, riflettendo il sorpasso di Intel rispetto agli iAMD64 grazie ai suoi Xeon. I server dual core sono al momento il 25% delle macchine vendute. Idc ha affermato di aspettarsi che il passaggio al dual core si velocizzi nei prossimi quattro-cinque trimestri. rebbe di una partnership con scambio azionario, carta contro carta, non troppo convincente”. Sicuramente, il mercato italiano fa gola a tante aziende, e con l’evoluzione del settore verso la famosa convergenza le prospettive di crescita sono invitanti. In pole position si guarda a grandi player come France Telecom e Deutsche Telekom, che potrebbero così rispondere all’avan- zata di Tronchetti nei loro Paesi. In particolare la tedesca Dt, ancora non ha “digerito” l’acquisto di HanseNet, società di banda larga ad Amburgo, da parte di Telecom Italia, proprio dal gruppo di Scaglia. Sempre dall’estero si è parlato di BT, che avrebbe potuto rafforzare l’impegno nel nostro Paese, dove è già presente con Albacom, ma il gigante inglese s’è tirato fuori dal coro, smentendo ogni indiscrezione. IL NOME DI MURDOCH Qualcuno ha indicato anche Murdoch, che non ha mai nascosto di voler investire in internet nella tv su IP. Anche in Italia i rumors non mancano, ora più che mai poi il comparto sta attraversando un momento di grande fermento. Telecom Italia ha necessariamente dovuto smentire ogni possibile interesse per ovvi limiti di Antitrust, ma ha voluto comunque far capire che nel business della tv on demand e su internet anche lei è pronta, lanciando la propria IPTV. L’imprenditore egiziano, numero uno di Orascom, ha invece chiaramente detto di essere interessato sia a Fastweb che a Tiscali, per dar vita a un maxi polo delle telecomunicazioni/ internet insieme alla controllata Wind. Le prospettive Con l’evoluzione verso la convergenza il mercato italiano fa gola a molte imprese L’ipotesi è sicuramente allettante, ma secondo gli esperti poco realizzabile nel breve, considerando l’esposizione finanziaria. Possibile anche l’interessamento di un colosso finanziario del calibro di Carlyle, che per l’Italia, si è appena dotato di un nuovo timoniere, Marco De Benedetti, che sicuramente farà valere la propria esperienza nelle telecomunicazioni con alcune mosse a sorpresa. L’INTERESSE DI 3 Infine, a mischiare le carte in tavola, si è aggiunta anche la “3”, di Vincenzo Novari, che recentemente ha acquistato per 220 milioni Canale 7 dall’imprenditore genovese Lagostena e non ha smentito un interesse per Fastweb. A questo punto il mercato (e anche i rivali) si sta chiedendo quali sembianze stia assumendo l’operatore di terza generazione controllato dal colosso cinese Hutchinson Wampoa con le incognite legate alla leva finanziaria. Tornando a Fastweb, ogni pretendente deve certamente tener da conto Aspect Software sbarca in Italia Ricerca video Cbs con Google Il network televisivo sta- tunitense Cbs è in trattativa con il più grande motore Internet, Google, per una collaborazione sulla ricerca di video e per i servizi di video on-demand. Lo ha annunciato il presidente di Cbs, Leslie Moonves. Il broadcaster, di proprietà di Viacom e in procinto di separarsi dal network via cavo di MTV e dalla casa di produzione cinematografica Paramount, sta cercando altri canali distributivi per i propri programmi compreso il telefilm CSI – Scena del crimine. “Stiamo discutendo con i nostri interlocutori circa un pacchetto di progetti inclusi il video on demand e la ricerca dei video”, ha detto Moonves. Le trattative sono in corso in un momento in cui le società di intrattenimento stanno adottando nuove tecnologie come Internet e i videogiochi, avendo rilevato la crescente attenzione per questi nuovi media da parte dei consumatori dei mezzi di comunicazione tradizionali. Moonves, comunque, ha affermato di vedere nuove opportunità in Rete per incrementare la diffusione del canale televisivo. Cbs ha avviato trattative non solo con Google ma anche con Yahoo, anche se nessun accordo è stato ancora formalizzato. “Mentre loro hanno bisogno dei nostri contenuti, a noi occorre la loro tecnologia”, ha detto ancora il presidente del network. che il gruppo oggi vale 12 volte circa l’ebitda, con una capitalizzazione di oltre 3,2 miliardi di euro. E che di utili, ancora, non ce ne sono, come ricordano bene i sottoscrittori dell’aumento da 800 milioni effettuato solo pochi mesi fa. Aspect Software, leader mondiale nelle soluzioni di contact center ( predictive dialing, sistemi di unified contact center, smistamento delle chiamate automatiche ACD, workforce management, reportistica analitica) -ha annunciato il proprio sbarco in Italia, a Milano, per offrire le proprie soluzioni al mercato italiano dei contact center. Aspect Software, che è il frutto della recente fusione tra Aspect Communications e Concerto Software - entrambe multinazionali di origine americana fornisce soluzioni complete di contact center per il customer service, i servizi di riscossione, le vendite e il telemarketing a più di 5.000 clienti distribuiti in 50 Paesi nel mondo e prevede un giro dʼaffari complessivo annuo pari a 600 milioni di dollari americani. In Italia, Aspect Software si rivolgerà in modo particolare ad aziende di medie dimensioni - tipicamente con call center costituiti da un numero di postazioni che varia tra le 50 e le 80 - e a società di grandi dimensioni, con call center costituiti da 100 fino a più di 10.000 agenti, nei settori bancario, delle utilities, retail, alberghiero e dellʼintrattenimento e outsourcer di servizi di call center. Intel e Micron insieme per memory flash Micron Technology e Intel hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per la creazione di una nuova società per la produzione di memorie flash NAND destinate allʼutilizzo nel settore dellʼelettronica per il pubblico, come memorie rimovibili e strumenti di comunicazione palmari. La società – che si chiamerà IM Flash Technologies e che dovrebbe essereoperativa entro fine anno – combina lʼesperienza Micron nello sviluppo di tecnologia NAND e i suoi impianti di produzione, particolarmente efficienti, con la tecnologia di cellule su più livelli di Intel e la sua storia di innovazione nel settore delle memorie flash. Inoltre, previa chiusura della partnership, Intel e Micron hanno stipulato contratti separati con Apple per la fornitura di una parte significativa della produzione di memorie flash NAND attraverso IM Flash Technologies. In base a questi contratti, Apple pagherà anticipatamente 250 milioni di dollari USA sia a Intel che a Micron. Gartner, in crescita le vendite di cellulari Nel terzo trimestre del 2005 sono stati venduti 205 milioni di nuovi cellulari a livello globale, un incremento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2004. Secondo uno studio della società di analisi Gartner, il numero complessivo di nuovi apparecchi commercializzati nel 2005 sarà di 810 milioni di device. Nokia continua a guidare la classifica dei fornitori di telefonini, con un tasso di crescita delle vendite del 26%, invariato rispetto al 2004. A trainare il fatturato del colosso finlandese sono stati i mercati emergenti, in particolare lʼEst europeo, lʼAfrica e lʼAmerica Latina che hanno registrato un incremento del 40% delle vendite. Sul web le imprese di 14 Paesi europei Viaggeranno sulla rete in tempo reale le informazioni economiche e i documenti ufficiali relativi alle imprese di quattordici Paesi europei. Questo servizio, consultabile gratuitamente fino al 31 gennaio 2006 sul sito www.ebr.infocamere. it è garantito da EBR - European Business Register - il Gruppo europeo di Interesse Economico costituito dai gestori dei registri delle imprese di 14 paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Norvegia, Spagna e Svezia. EBR, che costituisce una novità per professionisti ed imprenditori che necessitano di informazioni aggiornate sulle imprese, è distribuito da ciascun gestore nel proprio Paese secondo modalità convenute. Per lʼItalia EBR è distribuito da InfoCamere.