Cessazione completa ed irreversibile del fenomeno vita. Essere costituiti di parti morfologicamente e funzionalmente coordinate Derivare da altri esseri viventi di cui ripetono le caratteristiche morfologiche e funzionali attraverso il fenomeno dell’eredità Essere capaci di utilizzare a fini plastici ed energetici le sostanze assimilate dal mezzo ambiente Avere un ciclo vitale irreversibile Negli organismi unicellulari la morte si identifica con la perdita delle caratteristiche proprie dei viventi. Negli organismi pluricellulari la morte si identifica con la cessazione completa ed irreversibile del funzionamento integrato dell’organismo. Negli organismi pluricellulari le cellule vivono insieme, ma muoiono separatamente. Va nettamente distinta la morte di tutto l’organismo dalla morte dell’organismo come un tutto. Nell’uomo la definizione di morte pretende l’identificazione del “punto di non ritorno” nei due aspetti fondamentali: Strutturale e cioè quale sia la struttura che garantisce il funzionamento integrato dell’organismo Dinamico e cioè quando un individuo diventi cadavere Nella specie umana centro regolatore dell’attività integrata dell’organismo è l’encefalo Alla cessazione completa ed irreversibile delle attività encefaliche consegue inesorabilmente, in tempi diversi, l’arresto di tutte le altre funzioni dell’organismo. La cessazione irreversibile della funzione cerebrale in un contesto rianimativo è segno di morte così come lo è l’arresto irreversibile della funzione cardiopolmonare in un contesto ordinario. In un domani potrebbe essere possibile, in un contesto rianimativo, anche la supplenza delle funzioni omeostatiche dell’encefalo. Ne potrebbe conseguire pertanto il funzionamento integrato dell’organismo anche dopo distruzione dell’encefalo, ma l’”individuo” potrà essere considerato ancora vivo? In una simile prospettiva il problema della definizione della morte è destinato ad assumere una dimensione fondamentale etica: diventa un problema di scelta fra valorizzazione degli aspetti biologici ovvero psicologici. Cessazione definitiva dell’attività cardiorespiratoria. Cessazione completa ed irreversibile di tutte le attività dell’encefalo