Il braccio della morte o death row è la sezione delle carceri americane in cui sono imprigionati i condannati a morte. Questa sezione del carcere è una delle più dure dell’intero sistema penitenziario in cui i colpevoli sono costretti a vivere in 5 metri quadri di cella per circa sedici anni. La cosa più scioccante di questa sezione è proprio questa: i carcerati non vengono giustiziati subito ma in media dopo 16 anni di sentenze per decidere quando giustiziare il condannato. I death row in America sono moltissimi circa un ottantina divisi tra carcere femminile e maschile. Donald Dufour (death row di Raiford Florida) 56 anni costretto a vivere da 28 anni in giro per i carceri statunitensi ad aspettare la sua condanna definitiva, con 2 ore di attività fisica alla settimana e incontri con parenti e amici una sola volta all’anno. Ha trovato la sua “stabilità” nel carcere di Raiford dove cerca di informarsi su cosa accade al mondo esterno in attesa della sua condanna. Scott Peterson (death row di San Quintino). La sua giornata inizia alle 6 di mattina con la guardia penitenziaria che porta la sua colazione su un vassoio termico. Terminata la colazione Scott potrà svolgere le attività concesse come guardare la tv, leggere e scrivere o pensare poiché ai detenuti in attesa di morte non è concesso di lavorare. A metà giornata arriva il pranzo con 2 sandwich, patatine e un pezzo di frutta. Il pomeriggio potrà riprendere le sue attività e alle 17.30 gli verrà consegnata la sua cena dopo di che potrà stare sveglio fin quando lo vorrà. Ai detenuti è consentita una doccia ogni due giorni e 2 ore di attività fisica alla settimana, una telefonata giornaliera ai suoi cari e le visite dei parenti secondo le regole del carcere. Alle 6.30 sarà portata la colazione su un vassoio termico. Horace Kelly ( death row di Los Angeles). Horace è un detenuto condannato alla pena di morte nel 1986 per l’omicidio di un bambino e due donne. All’ingresso nel carcere era un uomo mentalmente sano. Dopo 12 anni di reclusione nelle celle minuscole del death row ha perso la sua sanità mentale, crede di essere in un campo di addestramento militare e viene sentito dalle guardie parlare da solo. Dopo l’ appello dei suoi avvocati Horace è riuscito a ottenere il trasferimento in un carcere per il recupero mentale. Per qualche tempo, attenzione, per un po' di mesi, magari qualche anno, comunque giusto il tempo di curarlo il necessario. Giusto per quel poco che basterà per far cambiare idea ai giurati e al tribunale. La legge, infatti, in America parla chiaro: la pena di morte è applicabile a persone che non presentano gravi squilibri psichiatrici. Mica deve stare bene, il condannato, per carità, deve soltanto essere in condizioni mentali sufficienti per capire quale destino lo aspetta: in altre parole: che lo stanno per giustiziare. Dale Recinella is a lay chaplain in Florida’s Death Rows who came to Italy to talk about the death penalty in many conferences. After a brief presentation he started talking about his experience as a voluntary spiritual counselor that assists the sentenced to death one by one four days per week. Prisoners live in two metres for three cells without windows and closed by either a steel door or a dense iron grid. Recinella talked also about the sad experience of an execution: his work is about warn and prepare the family to the execution. The family members are allowed to visit the convicted two hours per day in the week before the sentence application. In the day of the execution the family can visit the convicted and pass an hour with him, after this the condemned has his last meal and is brought to the “House of Death” where he will stay until the execution. The condemned is finally brought away and prepared for the execution. Dale will be there for him in his very last moments about a metre away from him so that, turning his head, the condemned could watch him in the eyes. Contro la pena di morte si sono scontrati molti esponenti del mondo letterario odierno ma anche di epoche più lontane. Si passa da Cesare Beccaria del periodo Illuminista con i suoi “Dei delitti e delle pene” all’odierno Victor Hugo con il suo “Ultimo giorno di un condannato a morte. Dei delitti e delle pene – Cesare Beccaria Nell’opera Beccaria affronta il problema della legittimità dei governi di punire coloro che in qualsiasi modo contravvengono a quanto stabilito dalle leggi, anche con la pena di morte: il metodo più sbagliato secondo l’illuminista Riflessioni sulla pena di morte - Albert Camus Lo scrittore riteneva che la pena di morte fosse solo un modo per togliere all’uomo la possibilità di riparare ai suoi errori e noi non possiamo fare da giudici poiché siamo anche le parti in causa. L’ultimo giorno di un condannato a morte – Victor Hugo La pena di morte non è indolore come sostengono ma una tortura giorno dopo giorno che porta all’annullamento nel giorno dell’esecuzione. L’idiota – Dostoevskij L’opera tratta degli effetti della sicurezza della morte che fa impazzire il condannato più del partecipare ad una guerra rendendo anche pochi istanti più terribili di anni di battaglia. DEAD MAN WALKING - Tim Robbins, USA 1995 La vita di un condannato a morte prima dell'esecuzione. PORTE APERTE - G. Amelio, Italia 1990 Il processo a un pluriomicida di Palermo, diventa per il giudice Di Francesco l'occasione per sfidare il codice Rocco. LA SOTTILE LINEA BLU - E. Morris, USA 1988 Film in forma di inchiesta; ricostituisce le testimonianze che portano a condannare a morte un uomo negli USA. SACCO E VANZETTI - G. Montaldo, Italia 1971 Narra la storia dei due anarchici italiani emigrati negli USA, ingiustamente condannati a morte negli anni fra le due guerre. • • • • • • • • • • • • Allungamento Annegamento Bollitura Calderone Cavallo di Legno Crocifissione Decapitazione Immersione Nelle Fogne Lapidazione Letto di Ferro Morte da Insetti Morte per Fame • • • • • • • • • • • • Pendolo Percossione Pressatura Rogo Ruota Salto Sbranamento Scorticamento Sotterramento Sparo di Cannone Trafissione con frecce Vergine di Ferro La Sedia Elettrica • Tempo di sopravvivenza: 10 minuti • dopo che il detenuto è stato legato alla sedia, vengono fissati elettrodi di rame inumiditi alla testa e ad una gamba (che sono state rasate per assicurare una buona aderenza). Potenti scariche elettriche, applicate a brevi intervalli, causano la morte per arresto cardiaco e paralisi respiratoria: un elettricista, agli ordini del boia, immette la corrente per la durata di due minuti e diciotto secondi variando il voltaggio da 500 a 2000 volt, altrimenti il condannato brucerebbe. Camera a gas • Tempo di sopravvivenza: 8-10 minuti • Il prigioniero viene fissato ad una sedia in una camera stagna. Uno stetoscopio fissato al suo torace viene collegato a cuffie che si trovano nella stanza adiacente, dove stanno i testimoni, in maniera tale che un medico possa controllare il progredire dell'esecuzione; nella camera stagna viene quindi liberato gas cianuro che uccide il condannato. Iniezione Letale • Tempo di sopravvivenza: 6-15 minuti • Comporta un'iniezione endovenosa continuata di una dose letale di un barbiturico ad azione rapida (pentothal) in combinazione con un agente chimico paralizzante. La procedura assomiglia a quella utilizzata per effettuare un'anestesia totale. In Texas viene usata una combinazione di tre sostanze: un barbiturico che rende il prigioniero incosciente, una sostanza che rilassa i muscoli e paralizza il diaframma in modo da bloccare il movimento dei polmoni e un'altra che provoca l'arresto cardiaco. Impiccagione • Tempo di sopravvivenza: 8-13 minuti • Nell'impiccagione la perdita di coscienza è quasi immediata; la morte avviene rapidamente per asfissia, ad opera di un cappio posto attorno al collo e fissato ad un sostegno per l'altro capo. Il peso del corpo, abbandonato nel vuoto o inclinato in avanti, grava sul cappio, ne determina la chiusura e la conseguente azione comprimente sulle vie respiratorie. Fucilazione • Tempo di sopravvivenza: incerto • La sentenza viene eseguita da un plotone composto da un numero di fucilieri che varia da sei a diciotto; non tutte le armi sono cariche. Dopo che il condannato (o i condannati) ha ricevuto la prima scarica all'ordine dell'ufficiale che comanda il plotone, quest'ultimo gli si avvicina e gli spara alla tempia o alla nuca: è il colpo di grazia. Ghigliottina • Tempo di sopravvivenza: 1-2 minuti • Essa consiste di due travi parallele issate verticalmente, incavate al centro e unite in alto da una traversa, e di una lama obliqua, legata con una fune alla traversa. Il condannato pone il collo in una struttura tipo gogna dalla quale passerà la lama obliqua; liberata la fune, la lama scivola lungo le due travi e cade sul collo del prigioniero, tagliandogli di netto la testa. Gli Stati Uniti sono uno dei 76 stati del mondo in cui è ancora prevista l'applicazione della pena capitale, come condanna nel sistema giuridico ed è presente fin da quando esiste questo stato. Nel corso dell'800 la corrente illuminista ,portò avanti la tesi abolizionista e restrittiva del numero dei crimini punibili, che portò gli stati del Michigan, del Wisconsin e di Rhode Island all'abolizione definitiva. Nel corso del tempo il consenso alla pena di morte diminuì radicalmente e con esso il numero di esecuzioni effettuate. Tutto questo fino agli anni '70 del 1900, durante i quali l'opinione pubblica e la classe politica cambiarono atteggiamento, portando il paese ad essere ancora oggi uno dei massimi sostenitori della pena capitale dato l’aumento drastico della criminalità organizzata e non a causa di crisi del lavoro e immobiliari senza precedenti. Per questo la pena capitale era vista come la soluzione più veloce ed era vista anche come deterrente I crimini punibili con la pena capitale a livello federale sono attualmente: alto tradimento; omicidio plurimo; omicidio aggravato; spionaggio o favoreggiamento nella circolazione di informazioni che danneggiano il sistema di sicurezza nazionale; omicidio di agenti federali, poliziotti, militari, pompieri, omicidio compiuto in alcuni luoghi definiti sociali, come i parchi nazionali; atti o favoreggiamento di terrorismo ecc. In alcuni particolari stati la pena di morte è applicabile anche per reati come l'omicidio premeditato, il traffico di droga, l'omicidio a seguito di stupro o tortura della vittima, l'omicidio di minorenni ecc. I metodi di esecuzione sono stati diversi e sono cambiati nel corso del tempo. La sedia elettrica, l'impiccagione e la camera a gas ed iniezione letale. Lo Stato con il più alto numero di esecuzioni è, attualmente, il Texas. La pena di morte è in maggioranza voluta dagli abitanti periferici delle città che credono che con la pena capitale i ladri e i criminali in generale abbiano paura a commettere reati. Per questo dal 1988 in poi i candidati alle presidenziali erano favoriti se erano favorevoli alla pena capitale considerato un pilastro dai cittadini Nel 2000 il repubblicano George Ryan favorevole alla pena di morte dopo un inchiesta dello stato in cui si dimostrarono molti errori di esecuzione cambio giudizio sulla pena di morte e proclamò una moratoria sulle esecuzioni . Prima di dimettersi liberò dal braccio della morte dell’Illinois 164 condannati .La storica decisione di Ryan portò governatori di altri stati, come la Carolina del Nord, a dichiarare una moratoria e, in alcuni casi (New Jersey), alla totale abolizione. Per questo motivo l’Illinois dopo le dimissioni di Ryan decise di limitare la pena di morte solo in questi casi: duplice, triplice omicidio, omicidio di agente di polizia, pompiere, guardia carceraria, detenuto compagno di cella ,presenza di torture sul corpo della vittima ,omicidio commesso con la volontà di intralciare la giustizia. Nel 2003 i risultati di una ricerca condotta dall'Università del Maryland fecero scalpore. Questa ricerca si collega in maniera diretta agli studi di Amnesty International che denunciano il criterio con il quale molte giurie emettono la condanna a morte: razzista. Con maggioranza di condannati neri anche se aventi commesso lo stesso identico crimine Il 1º marzo 2005 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito a maggioranza (5 voti contro 4) l'incostituzionalità della pena di morte nei confronti dei minorenni all'epoca del reato. Negli Stati Uniti è presente da anni un dibattito sul metodo di esecuzione (Dalla sedia elettrica, all’iniezione letale, passando per l’impiccagione) alla ricerca di un metodo più umano possibile. I maggiori problemi sono dovuti alla diversa sopportazione della pena tra i vari condannati rendendo difficile una esecuzione indolore per tutti. Un altro dibattito è sempre in corso sui tempi di esecuzione che vanno dai pochi mesi a 20-30 interminabili anni. Numerosi studi hanno cercato di scoprire se la pena capitale avesse un effetto deterrente. Ad oggi il risultato più accreditato sancisce che la pena di morte non condizioni i criminali. Una delle maggiori colpe attribuite alla pena capitale è da vedere nei costi: infatti la maggior parte degli abolizionisti ritiene che le lunghe detenzioni e le sostanze chimiche usate per la pena costino di più allo stato rispetto ad una detenzione a vita.