òkwewnòkn brano n.1 tratto da: “Il viaggiatore notturno” di Maurizio Maggiani bsoejf ho scelto l’immagine di un orecchio e di una partitura musicale per rappresentare la parola “ascolto” che non appartiene al mondo fisico Ascoltate, ...è ancora il tramonto sul colle dell’Assekrem. Giallo,ocra,azzurro,oltremare,carminio.Cielo,terra,montagne e valli. Tutto. immagine tratta dal film “Una notte sul monte Calvo” : i colori sottolineano la descrizione del tramonto fatta dall’autore Ma giù nelle gole c’è già il crepuscolo e la notte.Rosa,terra bruciata,viola,nero. Il nulla laggiù. anche qui ho utilizzato un’immagine,sempre tratta da “Una notte sul monte Calvo”,per sottolineare la descrizione dell’autore L’aria è così limpida che l’increspatura dell’ultimo orizzonte potrebbe essere all’altro capo del mondo.Se la terra fosse piatta.E il fondo della valle su cui sta poggiando la roccia dell’Assekrem,il centro della Terra. Se il cuore della Terra fosse freddo come i crepacci a quest’ora della sera. Sono seduto su un cumulo di sassi I sassi sono identici a qualche altro miliardo di sassi disseminati per questo deserto di pietra, ma sono impilati con la massima cura:sono seduto sopra un monumento funerario. La tomba di un uomo. Quando ho letto questa parte del brano non ho potuto fare a meno di pensare alla Sardegna e alle tombe dei Giganti che più volte ho visitato.Quella raffigurata è la tomba “Punta Corrales” (Sassari) L’immagine assomiglia all’oggetto i sassi impilati con la massima cura L’immagine esplora alcune zone del campo semantico della parola “seduto”: contemplazione, solitudine,attesa... Alcuni dicono che quest’uomo sia stato ucciso da gente della stessa tribù di nomadi che ha generato gli uomini che stanno mangiando uno stufato di pecora nella capanna di pietra qui alle mie spalle. Altri dicono che sia stato ucciso da elementi provocatori delle forze speciali della gendarmeria francese. Erano tempi complicati quando è stato ucciso. Le immagini completano e aiutano a comprender e la parola le varie figure vogliono aiutare a comprendere i diversi modi di essere dell’uomo Il colore unico dovrebbe far capire che alla fine è sempre lo stesso uomo Anche lui era un uomo complicato. Era un ufficiale di carriera dell’esercito,un ateo,un prete,un poeta,era un solitario,era superbo e prepotente,era umile e misericordioso.Si faceva chiamare “père”,padre. Forse ha avuto dei figli,forse li ha avuti dalle sorelle degli uomini che lo hanno ucciso,forse dalle loro stesse mogli.Se ha avuto dei figli,oggi sono uomini che a loro volta hanno avuto dei figli e i figli forse altri figli ancora. Quegli uomini certamente ignorano chi sia stato il loro padre,i figli non sanno neppure che è esistito il loro avo.Meglio così,i tempi sono tornati ad essere complicati. forse i figli non sanno chi li ha generati,nè chi siano i loro avi... ma...in questa immagine io leggo che c’è un legame indissolubile che si ripete ciclicamente di generazione in generazione Ora tutto quello che si può ricavare dall’uomo sotto questi sassi sono solo libri.Libri custoditi in biblioteche distanti migliaia di chilometri dall’Assekrem,venduti in negozi che non accetterebbero la moneta in corso in queste terre.Nonostante i suoi libri li abbia scritti qui,proprio nella capanna dove si sta mangiando stufato di pecora. Libri sulla semplicità.Sulla semplicità di Dio,sulla semplicità degli uomini,sulla semplicità di questo immenso deserto.Libri fuori catalogo;un’altra complicazione. L’immagine richiama l’oggetto e gli assomiglia Ho scelto questa foto per far meglio comprendere che i libri migrano da un paese all’altro ...come le rondini!