Funzioni derivabili in un intervallo Studiamo le proprietà delle funzioni derivabili in un intero intervallo, tramite due teoremi fondamentali e le conseguenze che portano. Teorema (di Rolle). Sia f continua su [a, b] e derivabile in (a, b). Se f assume valori uguali agli estremi di [a, b] allora ammette almeno un punto critico in (a, b). In altri termini: 3 se f 5 C ([a, b]) è derivabile in (a, b) 2.5 2 e tale che f (a) = f (b) , 1.5 1 0.5 allora <x0 5 (a, b) tale che f (x0 ) = 0. 0 0 0.5 1 1.5 x 2 2.5 3 Osserviamo che la retta tangente in x0 è parallela alla secante per (a, f (a)) e (b, f (b)). Dimostrazione. Poiché f è continua sul compatto [a, b], per il teorema di Weierstrass <xm , xM 5 [a, b] tali che f (xm ) = min f (x) xM[a,b] e f (xM ) = max f (x) . xM[a,b] • Se xm , xM sono entrambi agli estremi di [a, b], allora l’ipotesi f (a) = f (b) implica f (xm ) = f (xM ), cioè min[a,b] f = max[a,b] f . Allora f è costante su [a, b] e quindi f (x) = 0 per ogni x 5 (a, b). • Se invece almeno uno tra xm , xM è interno ad [a, b], allora questo è punto di estremo interno in cui f è derivabile e quindi è punto critico di f per il teorema di Fermat. Teorema (di Lagrange). Sia f continua su [a, b] e derivabile in (a, b). Allora esiste almeno un punto x0 5 (a, b) tale che f (b) f (a) = f (x0 ) ba Ogni x0 5 (a, b) che realizzi tale uguaglianza è detto punto di Lagrange per f in (a, b). In un punto di Lagrange, la retta tangente è parallela alla secante per (a, f (a)) e (b, f (b)). Dimostrazione. Applichiamo il teorema di Rolle alla funzione ausiliaria g (x) = f (x) f (b) f (a) (x a) . ba • g è continua su [a, b] e derivabile in (a, b) perché dierenza di funzioni che hanno tali proprietà (f per ipotesi, l’altra perché a!ne). • Si ha g (a) = f (a) e g (b) = f (b) f (b)3f (a) b3a (b a) = f (a), da cui g (b) = g (a). Allora <x0 5 (a, b) tale che 0 = g (x0 ) Rolle = reg o le d i d e riva z io n e f (x0 ) f (b) f (a) . ba Osservazione. Nessuna ipotesi dei teoremi di Rolle e Lagrange è condizione necessaria alla tesi, ma tutte sono essenziali per la validità dei teoremi. f non continua su [a, b] f non derivabile in (a, b) f (a) 9= f (b) (nessun punto critico e (nessun punto critico e (nessun punto critico) nessun punto di Lagrange) nessun punto di Lagrange) Conseguenze del teorema di Lagrange Indichiamo con I un intervallo qualsiasi e con I l’insieme dei suoi punti interni. Teorema (caratterizzazione delle costanti). Sia f continua su I e derivabile in I . Allora f è costante su I +, f (x) = 0 per ogni x 5 I . Dimostrazione. , Già dimostrata. + Siano x1 , x2 5 I con x1 < x2 . Applicando il teorema di Lagrange sull’intervallo [x1 , x2 ] I, risulta che esiste 1 5 (x1 , x2 ) I tale che f (x2 ) f (x1 ) = f (1) (x2 x1 ) = 0 ~} e quindi f (x2 ) = f (x1 ). =0 Teorema (intervalli di monotonia). Sia f continua su I e derivabile in I . Allora 1) f è crescente su I +, f (x) 0 per ogni x 5 I 2) f (x) > 0 per ogni x 5 I =, f strettamente crescente su I. Analogamente nel caso della decrescenza. Dimostrazione. 1) , Sia x0 5 I . Essendo f crescente su I, per ogni x 5 I risulta f (x) f (x0 ) 0 x x0 e quindi f (x0 ) = lim x<x0 # + perché f (x) f (x0 ) se x x0 > 0 $ f (x0 ) se x x0 < 0 f (x) f (x0 ) 0 per il corollario della permanenza del segno. x x0 1) + Siano x1 , x2 5 I con x1 < x2 . Applicando il teorema di Lagrange sull’intervallo [x1 , x2 ] I, risulta che esiste 1 5 (x1 , x2 ) I tale che f (x2 ) f (x1 ) = f (1) (x2 x1 ) 0 ~} ~} D0 >0 e quindi f (x2 ) f (x1 ). 2) Se f (1) > 0 in (), allora si ottiene f (x2 ) > f (x1 ). () Osservazione. Nel teorema precedente: • l’equivalenza 1) riconduce la ricerca degli intervalli di monotonia di f (e dei suoi estremi) allo studio del segno di f (x) (v. esempio seguente); • l’implicazione 2) non può essere rovesciata, cioè la crescenza stretta non garantisce la positività stretta della derivata: ad esempio f (x) = x3 è strettamente crescente su R, 100 ma f (0) = 0. 50 -4 -2 00 2 x 4 -50 -100 Esempio. Studiare la monotonia di f (x) = log (x + 1) arctan x e determinarne gli eventuali punti di estremo. Esercizio. Studiare la monotonia di f (x) = log (x + 1) arctan x e determinarne gli eventuali punti di estremo. Svolgimento. • Nulla si conclude per dierenza, perché log (x + 1) e arctan x sono entrambe crescenti. • dom f = (1, +4) è un intervallo ed f è derivabile ovunque, quindi gli intervalli di monotonia di f coincidono con quelli su cui f non cambia segno. Si ha f (x) = 1 1 x (x 1) = x + 1 1 + x2 (x + 1) (1 + x2 ) per ogni x > 1 e quindi, studiando il segno di f (x) (per x > 1), si ottengono i risultati seguenti: intervallo : (1, 0] [0, 1] [1, +4) Si noti che la monotonia è sempre stretta, segno di f : 0 0 0 perché f è in eetti sempre > 0 oppure < 0 monotonia di f : ( ) ( all’interno degli intervalli considerati. • Poiché f è crescente su (1, 0] e decrescente su [0, 1], si ha f (x) f (0) per ogni x 5 (1, 1] e dunque x = 0 è un punto di massimo locale per f . • Analogamente risulta che x = 1 è un punto di minimo locale per f . • Nessuno dei due è punto di estremo globale perché lim f (x) = 4 e lim f (x) = +4. x<1 x<+"