Interventi di riqualificazione e valorizzazione delle aree archeologiche e monumentali di Aquileia Relazione illustrativa il direttore dott. Fabrizio Spadotto il progettista ing. Giovanni Rodà il consulente arch. Laura Visintin dicembre 2013 PREMESSA L’art. 6 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) ha definito le attività di valorizzazione del patrimonio culturale, distinguendole da quelle di tutela ed ha previsto che queste attività siano attuate in forme compatibili con la tutela e in modo tale da non pregiudicarne le esigenze, prevedendo anche molteplici forme di collaborazione fra soggetti pubblici e privati in ordine all’organizzazione e gestione del patrimonio culturale. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con legge regionale 25 agosto 2006, n. 18 (Istituzione della Fondazione per la valorizzazione archeologica, monumentale e urbana di Aquileia e finanziamenti per lo sviluppo turistico dell'area) e successiva L.R. 04/2007 ha avviato la promozione e valorizzazione della città di Aquileia riconoscendola quale patrimonio culturale fondamentale per l’identità del Friuli Venezia Giulia e risorsa determinante per lo sviluppo economico del più vasto ambito territoriale di cui essa è parte. Con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa del 15.01.2007, del suo atto aggiuntivo del 21 dicembre 2007 e dell’Accordo strategico del 09.01.2008, con cui sono stati definiti strategie e obiettivi di valorizzazione delle aree archeologiche di proprietà dello Stato site nel Comune di Aquileia, si è giunti all’atto costitutivo della Fondazione Aquileia del 11.03.2008, tra il Ministero per i beni e le attività culturali, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Udine e il Comune di Aquileia quali Membri fondatori, a cui si è aggiunta come partecipante nell’aprile 2009 l’Arcidiocesi di Gorizia che ha conferito l’area archeologica adiacente al battistero e denominata Sud Halle. PATRIMONIO ARCHEOLOGICO Il patrimonio archeologico di Aquileia oggi visibile è solo una minima parte di quello ancora da portare alla luce e valorizzare. Già nei secoli addietro vennero fatti degli scavi, ma servirono solo ad accertare la presenza di alcune imponenti strutture antiche come l’anfiteatro, il circo, il complesso basilicale cristiano, le mura difensive, ecc. Queste aree di scavo furono opportunamente richiuse. Al contrario le diverse zone archeologiche attualmente visitabili sono state indagate a partire dagli anni ’30 del secolo scorso. Si tratta di scavi a macchia di leopardo nel tessuto sociale e urbano aquileiese, non uniti da un percorso archeologicoturistico, in parte incompleti e poco valorizzati ma che comunque dimostrano la grande potenzialità storico-culturale che possiede Aquileia. 2 Varie porzioni della rete stradale antica, le mura, il porto ed il foro sono state messe in luce. A questi si aggiungono la maggior parte delle abitazioni, indagate nell’Ottocento o nei primi decenni del Novecento, quando la finalità principale degli sterri era unicamente quella di raggiungere i pavimenti musivi. Per conoscere l’Aquileia antica è quindi indispensabile muoversi all’interno del paese stesso, facendo delle tappe obbligate per la visita ai musei Archeologico e Paleocristiano, oppure per visitare le principali aree di scavo come il Foro o il Porto Fluviale, il Sepolcreto romano, Fondi Cal e Barberi, Fondo Cossar dove stanno continuando le indagini e non ultimo per ammirare il complesso Basilicale. AREE ARCHEOLOGICHE E CONTESTO In attuazione all’Accordo strategico ed in ottemperanza alle finalità individuate, il Ministero per i Beni e le Attività culturali ha conferire in uso alla Fondazione le seguenti aree archeologiche: 1) Fondo COSSAR e stalla VIOLIN (9440 mq) L’area posta alla sinistra della Basilica è accessibile pedonalmente attraverso il portico della ex stalla da piazza Capitolo e dalla viabilità adiacente alla pista ciclabile che collega Grado a Cervignano. Il fondo è sistemato a prato con numerose aree di scavo e reperti in luce, parte dell’area è occupata dal cantiere di scavo dell’Università di Padova e risulta per ora accessibile solo agli archeologi. E’ prevista la sistemazione dei reperti e la copertura di parte della domus oggetto d’indagine sulla base di un progetto, risultato vincitore di un concorso internazionale d’idee, di cui è in corso la redazione definitiva. Per la sua ubicazione il fondo viene utilizzato anche come collegamento pedonale tra l’area del porto e l’adiacente pista ciclabile con la Basilica e il centro storico. La stalla Violin è un edificio a due livelli, per cui è in approvazione il progetto di riqualificazione con finalità turistico/divulgative, con un’area scoperta occupata da un mosaico, posto ad una quota inferiore al piano viario, che presenta brani dei mosaici della residenza vescovile del IV / V secolo d.c. di recente rinvenimento e studio. 2) Fondo e stalla PASQUALIS (15828 e 894 mq) Il fondo accessibile sia da via Patriarchi che da via Julia Augusta, è interamente a prato con alcune aree di scavo e reperti messi in luce. Ci sono alberature in filare lungo la vicina strada, altre sparse sul fondo e lungo il fiume Natissa che ne delimita un lato e crea un suggestivo rapporto tra l’acqua e l’area archeologica che è stata aperta al pubblico da un paio d’anni. Si è da poco 3 concluso un intervento puntuale di valorizzazione che ha comportato la sostituzione della recinzione e la posa di una piattaforma in listoni di WPC per creare una zona definita e identificabile da utilizzare per i gruppi sia in visita che nei momenti di formazione o divulgazione. Gli scavi sono delimitati da paletti e funi, realizzati e installati in occasione dell’apertura al pubblico, che definiscono le aree non accessibili ma rimangono pienamente visibili. L’edificio su due piani è in buono stato di conservazione, attorniato da un cortile a prato in diretta comunicazione con il fondo, viene utilizzato per eventi e attività di divulgazione. Questo complesso viene molto utilizzato per le attività divulgative promosse dalla Fondazione oltre che per manifestazioni varie. 3) Fondo CAL e BARBERI (7185 mq) L’area, accessibile dalla via Julia Augusta, è interamente a prato con vaste aree di scavo e reperti messi in luce, Due passerelle lignee attraversano parte degli scavi e consentono di raggiungere l’immobile, pavimentali recentemente restaurati, esistente sul fondo. contenete mosaici Parallelamente alla via Julia Augusta c’è un filare di tigli, che attutiscono la presenza di questo trafficato collegamento viario, e qualche accenno di vialetto inghiaiato. Parte degli scavi sono delimitati da dissuasori, formati da paletti e funi di recente installazione, che definiscono dei percorsi obbligati e contribuiscono a conservare i reperti da attraversamenti accidentali dei fruitori oltre che definire un limite visibile verso i bordi scoscesi degli scavi. 4) SEPOLCRETO (1045 mq) L’area è quasi interamente occupata dagli scavi che si trovano sotto il piano di campagna, sono delimitati da scarpate rivestite con manto erboso piuttosto ripide e confina con orti e aree agricole. L’ accesso avviene tramite un vialetto esclusivamente pedonale da via XXIV Maggio. Recentemente è stato definito il progetto esecutivo per il restauro dei reperti e la valorizzazione del fondo che a breve dovrebbe essere appaltato. OBIETTIVI L’obiettivo primario che si prefigge la Fondazione è la programmazione strategica dell’attività di valorizzazione del patrimonio archeologico, storico artistico ed architettonico di Aquileia. Con questa finalità sono state avviate le prime attività per la realizzazione del Piano strategico, gli appalti per consentire la gestione delle aree conferite, la sottoscrizione della convenzione per la prosecuzione degli scavi sul fondo Cossar, 4 l’organizzazione di numerose manifestazioni culturali e divulgative sulla città antica, gli scavi, l’archeologia ecc. inoltre sono in corso le progettazioni, a diversi stadi, per i lavori di valorizzazione e restauro per i fondi Cossar e Sepolcreto oltre che per i mosaici della stalla Violin. L’intervento di inserimento di elementi di arredo urbano si pone l’obiettivo di creare delle zone di sosta, da utilizzare anche come punti formativi, per aumentare l’attrattività e la fruibilità degli scavi da parte dei visitatori, ma anche dei cittadini, così da integrare le diverse modalità di percezione e utilizzo delle aree, che non devono essere percepite come estranee alla città contemporanea ma farne parte integrante. SITUAZIONE URBANISTICA Le aree d’intervento dei Fondi si trovano in zona urbanistica A1 – Complessi archeologici e aree d’interesse archeologico mentre il cortile della Fondazione si trova zona urbanistica A2 – Centri storici di tipo urbano della variante generale n°18 del PRGC vigente. Tutte le aree sono soggette al vincolo di cui all’art.10 - Beni culturali del D.Lgs. 42/08. Tutte le aree si trovano in zona di Vincolo archeologico e il Fondo Pasqualis anche in area contermine al fiume Natissa, ai sensi dell’art. 142 - Aree tutelate per legge del D.Lgs. 42/08. Ai sensi dell’art. 3 c.1 punto 5 dell’Accordo Stato – Regione del 22.10.2009 (BUR n°47 del 25.11.2009) l’installazione di elementi di arredo urbano non necessita di autorizzazione paesaggistica. PROGETTO La Fondazione ha predisposto il progetto per l’installazione di elementi di arredo urbano che, nella sua versione definitiva e dopo le modifiche richieste in sede di conferenza dei servizi per l'ottenimento della necessaria autorizzazione, prevede la fornitura e posa di due tipologie di panchine in semplice appoggio e di un cestino per la raccolta dell'immondizia provvisto di posacenere. In particolare è prevista l'installazione dei seguenti elementi: A - Panca tipo Milenio di Escofet o similare: La seduta formata da moduli aggregabili di lunghezza da 2 a 3 metri in calcestruzzo armato sagomati levigati e idrofugati con finitura chiara, verrà posizionata in zone di ampio respiro in prossimità di zone alberate 5 o di aggregazione, per consentire sia delle attività informative dei gruppi che per la sosta. L’installazione avviene per semplice posa su fondo reso regolare con opportuno cassonetto in materiale arido. La mancanza di fondazioni la rende facilmente spostabile per adeguare il posizionamento al mutare delle condizioni dell’intorno. E’ prevista l’installazione di un gruppo sui fondi Cossar e Cal-Barberi e due sul fondo Pasqualis. In sede di campionatura verrà definito se corredare ogni gruppo di uno schienale metallico modello Twing con bracciolo di Escofet o similare. B - Panca tipo Mayo di Escofet o similare: La struttura in calcestruzzo armato, con la seduta provvista di forature regolari per garantire un rapido deflusso delle acque, viene posata direttamente sul terreno precedentemente privato dello strato erboso e livellato all’occorrenza, in modo da consentire facili spostamenti del manufatto in caso di necessità pur garantendo la necessaria solidità e amovibilità. Dimensioni: 220x60 cm. E’ prevista l’installazione di due elementi sul fondo Cossar, quattro sul fondo Cal-Barberi, sei sul fondo Pasqualis e uno davati alla ex stalla Pasqualis. Il colore verrà definito in sede di campionatura. C - Cestino tipo Corolla di City design o similare: L'indispensabile raccoglitore per l’immondizia verrà posizionato in diversi angoli dei fondi per renderlo elemento fondamentale nell’organizzazione dei servizi agli utenti. La tipologia è la stessa già utilizzata dal Comune, sarà provvisto di copertura in lamiera e basamento in cls per la posa in semplice appoggio. Dimensioni: altezza 1 m circa, diametro 60 cm. E’ prevista l’installazione di venti unità tra i diversi fondi. Il tipo di posacenere, integrato nel coperchio o aggiunto utilizzando il modello Clip di Benito o similare, verrà definito in sede di presentazione della campionatura. Analoga decisione verrà presa sulla coloritura del coperchio. Tutti gli elementi di arredo saranno completato con l'apposizione di una targhetta metallica con inciso il logo della Fondazione Aquileia nei colori dell’immagine coordinata. L'appalto avrà la durata di 120 giorni naturali e consecutivi con tempi e modalità descritto nel Capitolato d'Oneri. AUTORIZZAZIONI 6 Con prot. 2130 del 18,12,2013 è stato ottenuto il permesso di costruire, comprendente il parere espresso dalla conferenza dei servizi finalizzata all'ottenimento dell'autorizzazione per interventi nell'ambito dei Beni culturali, ex art. 10 del D.Lgs. 42/04, che approva il progetto con le seguenti prescrizioni: • le nuove installazioni non dovranno avere fondazioni o bulbi in cemento al di sotto del piano di campagna, salvo le installazioni in aree già pavimentate; • si approva in particolare la localizzazione delle singole installazioni; • si prescrive di procedere con gradualità nel realizzare le singole installazioni al fine di mettere a punto la presentazione di ciascuna rispetto al paesaggio e ai monumenti circostanti, con eventuali piccoli spostamenti nell'intorno di ciascuna (come consuetudine negli arredi interni e in scenografia), con prove di colore rispetto ai campioni presentati e ai modelli di serie, con prove di accessori quali il posacenere. Per tale presentazione saranno invitati i rappresentanti delle due Soprintendenze. QUADRO ECONOMICO 1 fornitura e posa € 65.800,00 2 sicurezza € 300,00 A importo appalto € 66.100,00 1 IVA su A 22% € 14.542,00 3 incentivo progettazione € 2.148,25 4 imprevisti € 1.022,03 B somme a disposizone € 17.712,28 TOTALE € 83.812,28 ELENCO DEGLI ELABORATI Relazione illustrativa Abaco degli elementi di arredo urbano Capitolato d'oneri e computo metrico Lista delle categorie di lavoro e delle forniture D.U.V.R.I. Tav.1 - Elaborato grafico 7