Unione bancaria europea: percorso, primi passi (aqr, stress test,..), implicazioni gestionali Vincenzo Chiorazzo Resp. Ufficio Analisi Economiche 7 Maggio 2015 Dalla crisi all’Unione bancaria La valutazione approfondita (Comprehensive Assessment) SSM, cantieri regolamentari aperti, implicazioni gestionali Conclusioni 2 L’UNIONE BANCARIA EUROPEA E’ IL PUNTO DI ARRIVO DI UN PROCESSO ED IL PUNTO DI PARTENZA DI UN NUOVO PERCORSO Le risposte alla crisi finanziaria … e i cantieri regolamentari (1° fase, prima dell’Unione bancaria) La risposta Europea: le regole La risposta Europea: la vigilanza BASILEA III 3 Basilea 3 risposta lungo più direttrici…. Timing di implementazione di Basilea 3: Elementi fondanti di Basilea 3: Fissazione di più elevati requisiti patrimoniali minimi Innalzamento della qualità del capitale regolamentare per aumentare la capacità di assorbire le perdite (Common Equity T1) Estensione della copertura dei rischi in particolare per le attività di trading, le cartolarizzazioni, le esposizioni a veicoli fuori bilancio e al rischio di controparte connesso a strumenti derivati Buffers patrimoniali anticiclici Introduzione di un indice di leva finanziaria armonizzato a livello internazionale Introduzione di due ratios liquidità (standard minimi) di ……ma, in pratica, considerando anche il diverso timing, SOPRATTUTTO in termini di inasprimento dei requisiti di capitale 4 CONCETTO CARDINE DELLA FILOSOFIA DI BASILEA (ACCORDO CAPITALE): CAPITALE DEVE ASSORBIRE LE PERDITE INATTESE E QUINDI ESSERE CORRELATO AL RISCHIO DELL’ATTIVITA’ SOTTOSTANTE Somma di varie componenti, in relazione alle quali si determina l’indicatore –Common Equity Tier1, Tier2, ecc Capital ratio CR = CAPITALE / RISK WEIGHTED ASSETS Attività ponderate per il rischio • • • Conformità con requisiti dipende sia da numeratore che da denominatore • 100 euro di ATTIVO diventano, grosso modo: Tema di corretta misurazione RWA A parità di capitale e di totale attivo, le banche commerciali hanno CR inferiori alle banche di investimento perchè hanno RWA superiori - 60/70 euro di RWA per le BANCHE COMMERCIALI - 30/35 euro di RWA per le BANCHE DI INVESTIMENTO 5 … con effetti pronunciati non tanto e non solo sui modelli di business che hanno generato la crisi ma l’intero sistema bancario IMPATTO COMPLESSIVO PIU’ FORTE: IN TERMINI RELATIVI PER LE BANCHE DI INVESTIMENTO -MA IN TERMINI ASSOLUTI PER LE BANCHE COMMERCIALI…………. - Requisiti di Capitale: Basilea II vs Basilea III (dati in % del totale attivo) Tipologia di banca RWA Var. (%) Basilea II Basilea III Banca di investimento 36.7% 58.6% Banca Commerciale 62.6% +60% Impatto sulle RWAs Impatto totale sul capitale Common Equity Basilea II Basilea III 0.73% 4.10% Var. (basis points) +337 +26bp 69.7% +11% 1.25% 4.88% +363 … che ne escono penalizzate, anche perché si trovano a dover fare i conti con le difficoltà indotte dalla dinamica del ciclo dell’economia reale. Fonte: Associazione Bancaria Italiana 6 EFFETTI BASILEA 3: BREVE PERIODO vs LUNGO PERIODO - BP: transizione ai nuovi livelli; LP: sostenibilità dei nuovi livelli Implicazioni sulla REDDITIVITA’ DI FONDO: esempio numerico AREA EURO – dati 2009 in mld di euro) RWA (ipotesi tasso di crescita 5%) Capital ratio - CR (vecchio) Capitale T1 T2 18000 18900 8% 8% 1440 1512 Incremento di capitale in T2 x stabilizzare il CR 72 Capital ratio (nuovo) 10% 10% Capitale 1800 1890 Incremento di capitale x stabilizzare il CR 90 .. passando da 8% a 10% : 1) 360 mld di capitale addizionale, da 1440 a 1800) per raggiungere il nuovo livello richiesto (10%)….ma questo non basta 2) 18 mld di incremento del capitale addizionale (90 anziché 72) per rimanere stabilmente su un CR del 10% 7 ROA “STABILIZZANTE”: concetto… e parallelo con “Debt stabilizing primary balance”.. in finanza pubblica RoA che genera tanto capitale da mantenere costante il “capital ratio” cioè il rapporto tra capitale e Risk Weighted Assets Il ROA stabilizzante può essere ricavato algebricamente. Si consideri lo stock di capitale al tempo t (Kt) e la sua equazione di crescita per sola via interna Kt=Kt-1+Ut*(1-d) (1) dove Ut = utile netto d = quota % di profitti distribuiti I coefficienti patrimoniali sono rapportati alle RWAt =risk weighted assets Dividendo entrambi i lati della (1) per RWAt e ricordando che RWAt = RWAt-1*(1+g), con G = tasso di crescita annuo di RWA e che RWAt =At*wt con At = asset totali Wt = coefficienti di rischio e Ut/At=RoAt 8 RoA stabilizzante LA FORMULA Capital ratio (+) Crescita Risk weighted Asset (+) RoAs = [kt * g/(1+g) * wt] / (1–d) Coefficiente di rischiosità (+) Quota profitti distribuiti (+) I FATTORI DA CUI DIPENDE IL ROA STABILIZZANTE: • • • • Livello del capital ratio (+) Tasso di crescita delle RWA (+) Grado di rischio delle attività (+) Politica di distribuzione dei dividendi (+) 9 LA CRISI VISTA NEL SUO ASSIEME: tre fasi, tre lezioni e…. LA CRISI Prima fase: 7/07-9/08 (crisi finanziaria) Lezione 1: il modello di banca commerciale è vincente (ed il modello di supervisione light touch è perdente). Seconda fase: 9/08-5/2010 (crisi reale) Lezione 2: i nodi macroeconomci strutturali vengono al pettine nelle fasi dure ed il conto si paga: vanno sciolti Terza fase: 6/2010 – 7/2012 (crisi sovrana) Lezione 3: la sostenibilità del debito pubblico (non solo effettiva, ma percepita..) è vitale 10 … (per le banche italiane) tre diversi “conti” Prima fase: 7/2007-9/2008 (crisi finanziaria) IMPATTO: relativamente leggero Seconda fase: 10/2008-5/2010 (crisi reale) IMPATTO: importante ma gestibile Terza fase: 6/2010 – luglio 2012 (crisi sovrana) IMPATTO: molto rilevante 11 … e particolarmente negativo PER LA REDDITIVITA’ sia assoluta che relativa … EU (IT esclusa) di cui: Banche d'investimento di cui: Banche commerciali (ex IT) Italia rettificato* Italia ROE target minimo 20% 15% 10% • Calo generalizzato di redditività del settore rispetto al periodo precrisi: negli ultimi 7 anni nel suo complesso il settore bancario europeo ha generato ritorni sul capitale inferiori al cost of equity (ROE<COE) • Cmq forte relazione tra performance e ambiente macroeconomico (misurabile anche econometricamente) • Top performer anche con modello di banca commerciale, ma operanti in Paesi a buona crescita economica e degli investimenti. 9% 5% 0% 14,8%12,8% 3,5% 5,7% 1,0% -1,2% 3,5% 3,8% -2,0% -5% -10% -15% -20% Crisi finanziaria Crisi economia reale Crisi sovrana Ripresa? prosegue 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Fonte: Abi su bilanci aziendali 12 L’UNIONE BANCARIA EUROPEA: «MISSING EQUATION» DEL SISTEMA UEM E FIGLIA DELLA TERZA FASE DELLA CRISI - Spread Btp-Bund (p.p) • Componente remota: disegno incompleto dell’UEM (Padoa Schioppa) • Componente recente (III fase crisi): • Dopo la risposta delle politiche di bilancio, da 3/12 interazione rischio sovrano, rischio bancario fa ripartire lo spread • Consiglio europeo del 6/12 • «What ever it takes» di Draghi del 7/2012 La risposta Europea: la vigilanza UNIONE BANCARIA EUROPEA 13 L’UNIONE BANCARIA EUROPEA, L’SSM E GLI ALTRI PILASTRI: RISULTATI POSITIVI E CASO DI SUCCESSO Caso di successo: realizzazione in tempi brevi Lo stato avanzamento lavori dei tre pilastri dell’UBE è diversificato: 1) l’SSM è un cantiere chiuso (infrastruttura in funzionamento dal 4/11/2014); 2) l’SRM (Single Recovery Mechanism) è a buon punto 3) Il DGS (Deposit Guarantee Scheme) è di là da venire… Nel complesso il giudizio può essere positivo L’SSM ha previsto in via propedeutica al suo avvio un Comprehensive Assessment che è stato positivo per il settore bancario europeo e che ha previsto un’analisi degli attivi e uno stress test (vd oltre). Esiti migliori delle attese (per Asset Quality Review –AQR- e Stress Test -ST) Le banche hanno anticipato e si sono preparate rafforzandosi patrimonialmente con circa 200 miliardi di incremento di capitale. Le banche europee hanno alle spalle un esame duro e difficile, che è stato ben superato. E le banche commerciali in generale e italiane in particolare, sono state penalizzate in termini relativi. 14 Dalla crisi all’Unione bancaria La valutazione approfondita (Comprehensive Assessment) SSM, cantieri regolamentari aperti, implicazioni gestionali Conclusioni 15 Valutazione approfondita (AQR+Stress Test) ed esigenze di ricapitalizzazione Identificato un deficit potenziale per le banche italiane di 2,9 mld € per 2 banche che non hanno superato lo scenario avverso dello ST (ok AQR e Baseline ST) I risultati per le banche italiane: in sintesi Potential shortfall In Italia € N° banche Fine 2013 9,7 € mld 9 Gen-Set 2014 aumenti capitale 3,3 € bln 4 Gen- Set 2014 – altre misure di rafforzamento 2,9 € bln 2 16 AQR: NATURA DELL’ESERCIZIO (PRUDENZIALE, NON CONTABILE) E CARATTERISTICHE Complesso e faticoso (2 fasi; 10 blocchi di lavoro nella seconda fase; enorme mole di info fornite; notevole sforzo organizzativo) L’AQR è stato un esercizio di natura prevalentemente prudenziale, non contabile. Infatti, la metodologia si è basata sull’applicazione di criteri valutativi molto conservativi e sull’utilizzo di metodi di tipo statistico. L’AQR è stata condotta con riferimento a definizioni TENDENZIALMENTE armonizzate, incluse quella relativa alle esposizioni deteriorate (non performing exposures, NPE). Nei fatti, esercizio che si è occupato prevalentemente di RISCHIO DI CREDITO e poco degli altri rischi Valutate sia la correttezza della classificazione dei prestiti tra quelli in bonis e deteriorati sia l’adeguatezza degli accantonamenti, tenendo conto di una valutazione conservativa delle garanzie. Ha comportato (in generale, a prescindere dal caso italiano) una ricapitalizzazione quando i richiesti accantonamenti addizionali (per insufficiente provisioning sulle posizioni già classificate come deteriorate o per passaggio da posizioni in bonis a deteriorate) hanno portato il CET1 ratio sotto la soglia dell’8 per cento. 17 CARATTERISTICHE DELL’AQR ESAMI ANALITICI, PROIEZIONI E COMPONENTI DI STIMA STATISTICA • 1. Selezione di un campione di “credit files” per esame analitico 2. Proiezione dei risultati ai portafogli complessivi (1 + 2) rettifiche specifiche • Per le analisi delle rettifiche forfettarie e per alcuni portafogli di crediti al dettaglio, l’esame si è basato su un modello quantitativo, il c.d. challenger model, che ha utilizzato informazioni riferite in gran parte al 2013 e quantificato gli accantonamenti “teorici” sulla base di stime delle perdite attese • Gli esiti dell’AQR sono stati incorporati nello stress test. 18 Impatto AQR: modesto in termini assoluti e mediamente più rilevante per le BANCHE COMMERCIALI… AQR Impact on CET 1 ratio (median figures) N° banks CET 1 ratio 2013 CET post AQR Impact AQR change in CET 1 ratio with 2014 major capital measures a b b-a c 130 12,3% 11,8% -0,43% 12,1% Italy 15 9,4% 7,9% -1,43% 9,8% France 13 11,7% 11,7% 0,00% 11,7% Germany 25 12,5% 12,5% -0,04% 12,5% Spain 15 10,6% 10,3% -0,35% 10,5% Investment Banks* 27 13,4% 13,4% 0,00% 13,5% Commercial Banks* 84 11,8% 11,2% -0,61% 11,7% Large* 25 12,0% 11,7% -0,25% 12,0% Medium* 31 10,8% 10,3% -0,59% 11,5% Small* 74 14,0% 13,5% -0,46% 13,3% Europe CET post AQR (*) ABI-Ebr, see ABI Report on the European banking market 19 … soprattutto per le banche medie e piccole AQR Impact on CET 1 ratio – by bank size (median figures) N° banks CET 1 ratio 2013 CET post AQR AQR Impact CET 1 ratio change CET post AQR With 2014 major capital measures a b b-a c 25 12,0% 11,7% -0,25% 12,0% Italy 2 10,9% 10,6% -0,22% 11,1% France 6 10,9% 10,7% -0,19% 11,2% Germany 5 13,4% 13,2% -0,20% 13,2% Spain 4 10,5% 10,5% -0,07% 11,0% 31 10,8% 10,3% -0,59% 11,5% Italy 4 10,1% 8,2% -1,95% 10,4% France 2 17,2% 16,7% -0,48% 16,7% 11 10,6% 10,6% -0,03% 12,1% 3 10,6% 10,3% -0,37% 10,3% 71 14,0% 13,5% -0,46% 13,3% Italy 9 8,8% 7,5% -1,27% 9,2% France 5 14,1% 14,1% -0,01% 14,1% Germany 9 13,2% 12,8% -0,39% 12,8% Spain 8 10,6% 10,1% -0,52% 10,7% Large Banks Medium Banks Germany Spain Small Banks 20 CREDITI DETERIORATI: conferma del buon allineamento prassi italiane con i nuovi standard europei EBA. Hanno inciso invece più che altrove i criteri di valutazione delle singole posizioni … Riclassificazioni dal portafoglio in bonis al portafoglio NPE NPE (definizioni nazionali) variazione % NPE post AQR 743 EU IT EU (ex IT) 18% EU da armonizzazione definizioni da armonizzazione definizioni da revisione qualità attivi da revisione qualità attivi 55 EU EU 81 879 198 IT 0,4 10% 545 EU (ex IT) 662 2% IT IT 18,6 217 21% 40% 54,6 EU (ex IT) EU (ex IT) 62,4 47% 60% 98% 53% Parte degli aggiustamenti di valore è derivato dalla riclassificazione di posizioni in bonis alla categoria delle partite deteriorate. Per le banche italiane le riclassificazioni sono dovute quasi interamente all’analisi delle posizioni, condotta su base individuale e statistica. Ciò riflette in parte l’utilizzo, per la riclassificazione dei prestiti alle imprese affidate, di indicatori più stringenti di quelli contabili. L’applicazione di questi criteri ha influenzato soprattutto la valutazione delle esposizioni verso le piccole e medie imprese italiane, tendenzialmente caratterizzate da bassa redditività e indebitamento elevato. In Europa oltre il 50% delle riclassificazioni sono invece dovute al passaggio alla nuova definizione armonizzata di partite deteriorate 21 GARANZIE IMMOBILIARI: per le banche italiane svalutate meno (1) I dati relativi all’Italia riguardano sia immobili situati nel nostro paese (inclusa una quota minima relativa a filiazioni in Italia di gruppi stranieri), sia un piccolo campione di immobili situati all’estero dati in garanzia a gruppi bancari italiani. Per una categoria residuale di paesi (tra cui i paesi nordici e quelli baltici) i risultati della valutazione non sono riportati nella figura citata. La media ponderata è calcolata utilizzando come peso il valore attribuito alla garanzia dall’intermediario. 22 STRESS TEST: DESIGN E CARATTERISTICHE CONCETTO: verificare resistenza ad uno sforzo (scenario) altamente improbabile, ma possibile (mai confondere l’improbabile con l’impossibile) • Orizzonte temporale: 3 anni • Scenario di base: soglia CET1 8% • Scenario avverso: soglia CET1 5,5% Esercizio molto severo: sia negli USA, sia negli esercizi fatti in Europa negli anni passati, orizzonte temporale di 2 anni. Soglia CET1 scenario avverso comunque superiore a soglia minima regolamentare • CANALI DI TRASMISSIONE DELLO SHOCK PATRIMONIALE (CAPITALE) DELLE BANCHE: ALLA SITUAZIONE . Stato patrimoniale STATICO sia per lo scenario di base che per quello avverso, quindi effetti prevalentemente via PREZZI (riduzione del valore delle attività – prestiti, titoli, ecc.- aumento del costo del funding,…) - Rinnovo delle sole poste di bilancio in scadenza (quindi congelamento composizione del MODELLO DI BUSINESS) 23 STRESS TEST: SCENARIO PARTICOLARMENTE SEVERO PER L’ITALIA, IN GENERALE….E PER LE IPOTESI DI CRESCITA Variazione cumulata del Pil reale (%; 2008-2016*; 2012-2016*) 2012-2016 2008-2016 1,3 0,9 0,5 -0,4 -1,5 -2,6 -4,1 -7,2 -7,4 -11,6 UK FR DE ES IT * Per 2014-2016 tassi di crescita dello scenario avverso Source: ABI on EBA and Datastream data 24 STRESS TEST: LA PENALIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI DI PARTENZA •Oltre che dalle ipotesi dell’esercizio di STRESS, le banche italiane sono PARTITE DA UN LIVELLO INIZIALE PENALIZZANTE per 2 fattori: Assenza di aiuti di Stato Forte recessione che ha impedito alle ns banche di produrre capitale per via interna •Della prima si è molto parlato, ma anche la seconda è stata importante. Quanto ? Fonte: Rapporto AFO, dicembre 2014 La relazione tra crescita economica 200813 e Cet1 al 2013 evidenzia che 1 punto di Pil ha aggiunto, mediamente, 3 decimi di punto al CET1 2013. Se l’Italia (quadratino VERDE) fosse cresciuta come la Francia sarebbe partita da un CET1 del 13,2%, oltre 3 punti in più La recessione ha quindi penalizzato fortemente il ns settore che è arrivato alla la corsa dell’esame BCE già fortemente provato…e di questo non si è tenuto conto nel disegno dello stress test. Inoltre, adottato l’approccio dell’armonizzazione ASIMMETRICA alle discrezionalità nazionali Titoli di Stato (parziale rimozione filtro prudenziale) Avviamenti (nessuna rimozione, con vantaggi per alcuni Paesi) 25 STRESS TEST: RISULTATI ED EFFETTI SUL CET1 RATIO (in % delle RWA – Attività Ponderate per il Rischio -) BANCHE ITALIANE BANCHE MVU CET1 2013 pre-Aqr 10,2 11,8 Aqr -0,7 -0,4 CET1 post-Aqr = 9,5 = 11,4 Risultato di gestione post stress* +3,4 +2,3 Perdite portafoglio bancario* -7,2 -4,5 Minusvalenze su titoli sovrani* -0,3 -0,2 Effetto fiscale e dividendi* +1,0 +0,4 RWA e altro* -0,5 -1,0 = 6,1 = 8,4 CET1 2016 post Aqr e Stress test* (*) Impatti cumulati nel triennio 2014-16 relativi allo scenario avverso dello stress test. 26 Dalla crisi all’Unione bancaria La valutazione approfondita (Comprehensive Assessment) SSM, cantieri regolamentari aperti, implicazioni gestionali Conclusioni 27 LA PRIMA FASE DI SUPERVISIONE UNICA: ALCUNE INCERTEZZE DA GESTIRE …. • Nel complesso l’operazione di avvio dell’SSM (CA e dintorni) è stata di grande successo…… • ……MA nella prima fase seguita all’avvio si sono create incertezze e alimentate anche confusioni in ordine ai fabbisogni di capitale delle singole banche • Scarsa chiarezza tra Pillar 1 e Pillar 2 • Al di là delle incertezze derivanti da problemi di comunicazione…e possibili misunderstandig….esiste una incertezza generale derivante dal «più da farsi» per uniformare le prassi di vigilanza. • I cantieri sono tanti. Sono troppi. Tra i principali: • Esame e possibile rimozione anticipata delle discrezionalità nazionali; • Crediti deteriorati e soglie di materialità • Revisione/futuro dei modelli interni delle banche • Revisione metodo standard 28 …..I TANTI (TROPPI) CANTIERI REGOLAMENTARI ANCORA APERTI…..…. • Trattamento (ponderazione diversa da zero e/o limiti Titoli di Stato • TLAC con le sue interrelazioni con l’MREL; • Di fondamentale importanza ai fini delle prospettive del modello di business e quindi del modo in cui le banche si devono preparare ai cambiamenti di contesto: di concentrazione) sui 1) l’evoluzione della supervisione e delle politiche macroprudenziali in una ottica forward looking: per esempio nell’esercizio di SREP per il quale le banche sono chiamate esplicitamente a valutare la sostenibilità del modello di business 2) Banking structural reform (ex Liikanen) 3) Capital Markets Union. • .. l’insieme di questi dossier prospetta un contesto regolamentare futuro molto sfidante e forti difficoltà, nell’immediato, per LIQUIDITY, CAPITAL E FUNDING PLANNING, cosa che peggiorando la performance delle banche rischia di contribuire a frenare la ripresa dei volumi di credito • Insomma: RISCHIO DI OVERDOSE E FORTE EFFETTO INCERTEZZA (BCE lo sa…) 29 Yves MERSCH (membro Comitato esecutivo BCE) (speech del 10 marzo 2015) “is now key to provide more regulatory clarity” … e più precisamente: “Regulators have put a large burden on banks and it has probably come at a cost. If banks are simultaneously having to lower costs while raising the resources they dedicate to regulatory compliance, there must be a consequence elsewhere. For instance, IT resources may be diverted away from innovation. We also still hear reports from market participants that regulatory uncertainty is constraining bank lending. It is therefore time to make clear how the future regulatory landscape will look”. 30 UNIONE BANCARIA EUROPEA: LE IMPLICAZIONI GESTIONALI • L’Unione bancaria produrrà conseguenze dirette e «veloci» soprattutto sulle banche e i gruppi bancari più grandi, quelli considerati (in passato) too big to fail: 1)pressione della vigilanza e del rispetto dei ratios patrimoniali e di liquidità (effetti diretti del CA) 2) le banche dovranno essere più efficienti di quanto non lo siano mediamente oggi ((riflessi su modelli di business, linee strategiche, strutture organizzative, processi distributivi) 3)pressione concorrenziale sui mercati all’ingrosso 4) convergenza verso nuovi standard tecnici EBA (NPE e Forborne) potrebbero essere peggiorativi con riflessi sulla gestione del rischio di credito • Effetti (di riflesso) sulle banche di minori dimensioni: 1)allineamento alle prassi di vigilanza (implicazioni indirette dei risultati del CA) 2)incremento della concorrenza delle maggiori banche (anche via efficienza) 3) maggiore concorrenza anche nell’accesso al mercato dei capitali 4) incremento costi di compliance (contributi a fondi europei: DGS, SRF). • Possibili implicazioni sulla struttura dell’offerta bancaria nell’Area Euro (M&A) • Importanti implicazioni per i rapporti banche-clientela (soprattutto imprese) 31