SYNERGIA Sistemi di conoscenza e di gestione del cambiamento PROGETTO TRANSNAZIONALE “ARCKA (Assessing, Recognizing Competences and certifying Knowledge Acquisition. Valuing human capital of children of foreign origin in education and training in Europe)” La valutazione, il riconoscimento delle competenze e la certificazione delle conoscenze acquisite. La valorizzazione del capitale umano degli alunni provenienti dai Paesi Terzi e inseriti nei sistemi educativi e di formazione in Europa Scheda di focus Con questa scheda si dà sinteticamente conto dei principali risultati del progetto europeo ARCKA (annualità 2010, 2011 e 2012), finanziato con la linea “Integration Fund Community Action”. Partner di progetto: Società cooperativa Galdus – IT – (capofila); University of Huelva – ES -; Junta de Andalusia – ES -; Nouveau Saint Servais – BE-; Stichting Katholieke Universiteit Brabant – NL -; Ada und Theodor Lessing Volkshochschule – DE -; Fundatia Parada – RO -. Milano, 2012. SYNERGIA srl Milano (20124) - Via mauro Macchi, 44 Tel. 0272093033 - Fax 0272099743 - e-mail: [email protected] C.F. e P.IVA 09570410150 Introduzione In accordo con gli obiettivi di Lisbona sull’educazione e la formazione in Europa, tenendo conto dell’importante ruolo della scuola nell’integrazione e considerando che la valorizzazione del capitale umano è una necessità primaria non solo per gli obiettivi di integrazione sociale, ma anche per assicurarsi una competitività knowledge-based – soprattutto in un clima di recessione economica - il progetto (che si è focalizzato principalmente sulla scuola secondaria e concerne, quindi, gli studenti dagli 11 ai 18 anni) aveva come obiettivo quello di migliorare le buone pratiche di riconoscimento e valorizzazione delle competenze e delle conoscenze degli studenti stranieri in entrata e in uscita dal sistema scolastico: il fine è stato, da un lato, quello di riuscire ad evitare che i bambini stranieri vengano collocati in classi non adatte alla loro età e, dall’altro, quello di supportare nuove forme di certificazione della conoscenza, utili anche per la ricerca di lavoro e per la mobilità. Uno scopo ulteriore del progetto era quello di promuovere, a livello sovranazionale, scambi tra educatori e insegnanti per condividere esperienze e per identificare criteri comuni per la diffusione di buone pratiche di riconoscimento e valorizzazione delle competenze degli studenti stranieri e per il miglioramento dell’uguaglianza nell’educazione, che include anche le famiglie degli studenti provenienti da Paesi Terzi. Di seguito riportiamo una sintesi dei principali output prodotti dalla partnership nelle diverse fasi del progetto. Analisi del contesto e della letteratura Una prima fase del progetto ha riguardato l’analisi della letteratura e dei dati secondari disponibili sia a livello europeo, sia nei diversi paesi di appartenenza dei partner, a cui sono seguite delle considerazioni comparative a cui la partnership è pervenuta, nonostante le evidenti difficoltà incontrate nel tentativo di comparare sistemi strutturalmente molto differenti. In primo luogo, si è rilevato che l’offerta formativa per gli alunni provenienti da Paesi Terzi e per quelli appartenenti a minoranze etniche è molto variabile all’interno nei Paesi Membri dell’Unione Europea. Tra gli insegnamenti specifici troviamo quelli che riguardano la lingua (sia l’insegnamento della lingua del paese di arrivo, sia l’insegnamento della lingua di origine), quelli che riguardano usanze e tradizioni culturali del paese d’origine, programmi per l’accoglienza dei nuovi arrivati e l’istruzione per il raggiungimento dell’obbligo scolastico. Inoltre, mentre in Italia si è optato per un sistema di accoglienza che mira ad un’integrazione a tutto campo (anche se la recente “Legge Gelmini” stabilisce un tetto massimo del 30% di alunni stranieri per ogni classe), in paesi come il Belgio e l’Olanda si prevede una classe “ponte” in cui inserire gli alunni stranieri neo-arrivati, con programmi speciali di sostegno, prima dell’introduzione nel sistema scolastico regolare. Spagna e Germania si collocano in una posizione intermedia tra questi due estremi, con l’offerta di specifici corsi extra-scolastici, in particolare sulla lingua. Nonostante la scarsità di dati che permettano una comparazione fra paesi diversi, si sono individuati alcuni trend generali, come la segregazione, il rischio di esclusione, i limiti all’accesso a specifici segmenti educativi, la diffusione di episodi di evidente pregiudizio (anche verbalizzato) oltre ad episodi di vero e proprio razzismo più o meno violento, da parte di insegnanti e compagni. In tutti i paesi considerati, gli studenti provenienti da Paesi Terzi sembrano essere maggiormente concentrati negli istituti di formazione professionale e sembrano avere un più alto tasso di abbandono scolastico e di bocciature a fine anno. In molti paesi europei, la differenziazione delle scelte educative è già visibile a 2 partire dalle scuole primarie e dalle secondarie di primo livello; da qui, si deduce una caratteristica importante dei sistemi scolastici in termini di selettività che si verifica quando i genitori hanno il diritto di scegliere la scuola dei propri figli e le scuole hanno la possibilità di selezionare, all’interno delle richieste di iscrizione, già nelle scuole primarie, quando gli alunni hanno sei o sette anni. Un altro meccanismo di selettività è relativo a una distinzione tra bambini e a una loro separazione sulla base delle performance scolastiche, che a quest’età è da ricollegare per lo più al background socio-culturale dei genitori. Overview concettuale Data la difficoltà riscontrata nella comparazione di sistemi così diversi, gli sforzi si sono concentrati soprattutto nella creazione di una mappa concettuale che focalizzasse i principali passaggi dello studente straniero all’interno del sistema di istruzione (vedi schema a pagina seguente). 3 FORMAL LEARNING EDUCAZIONE FORMALE Possible and settings Tipologietypologies ed applicazioni Riguarda gli ambiti dell’educazione e della formazione che hanno luogo all’interno di contesti organizzati e strutturati e che sono progettati per l’apprendimento. Principalmente portano ad un riconoscimento formale (diploma, titolo, certificato). L’educazione formale è intenzionale dal punto di vista di chi apprende. Education [Initial Education, Compulsory education, Sistema scolastico [Asilo d’infanzia, educazione perprimary l’obbligo education, lower education, secondary scolastico, scuolasecondary primaria, scuola media inferiore,education, scuola media alternance training, apprenticeship superiore, formazione in alternanza,] apprendistato ] Vocational Education and professionale Training [alternance training, Sistema della formazione [formazione in apprenticeship] alternanza, apprendistato] Higher Education [First and eSecond Stage of dell’educazione Tertiary Istruzione superiore [primo secondo livello Education] terziaria] Lifelong learningpermanente [Compensatory learning, Continuing Apprendimento [apprendimento compensativo Education, Adult Education Lifewide learning] per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, educazione permanente, apprendimento lungo l’intero corso della vita] EDUCAZIONE NON FORMALE Tipologie ed applicazioni [Workshops, corsi di comunità, corsi basati sull’interesse, Corsi brevi, seminari e conferenze, ecc.] EDUCAZIONE INFORMALE Tipologie ed applicazioni Riguarda l’apprendimento inserito in attività programmate ma non esplicitamente progettate per l’apprendimento. L’educazione nonformale è intenzionale dal punto di vista di chi apprende. I risultati di un apprendimento nonformale possono essere validati e possono portare ad una certificazione. L’educazione non formale è talvolta descritta come apprendimento semistrutturato. Riguarda l’apprendimento che effettivamente risulta dalle attività quotidiane. Non è organizzato o strutturato in termini di obiettivi, tempo o supporto. L’educazione informale è in molti casi non intenzionale dal punto di vista di chi apprende. [Lavoro, casa, interazione quotidiana e relazioni condivise, programmi per la gioventù, comunità, ecc.] PRATICHE PER ALUNNI STRANIERI (attori, metodologie, strumenti) - - Processo di riconoscimento degli apprendimenti precedenti e certificati Processo di registrazione ed accoglienza Processo di valutazione delle competenze e delle capacità curricolari Processo di valutazione di esigenze educative particolari Processo di assegnazione al gruppo classe Processo di supporto/rinforzo/monitoraggio Processo di valutazione, validazione e certificazione degli apprendimenti (anche del livello di raggiungimento) PRATICHE PER ALUNNI STRANIERI (attori, metodologie, strumenti) - Processo di valutazione di apprendimenti esperienziali/certificati (ad esempio, finalizzati all’inserimento nell’educazione formale) Processo di certificazione di apprendimenti esperienziali/certificati (ad esempio, finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro) Ricerca sul campo L’azione successiva del progetto ARCKA ha riguardato la raccolta di informazioni sui sistemi e sulle pratiche di riconoscimento e di validazione degli apprendimenti formali, non-formali ed informali tramite interviste in profondità ad attori del sistema scolastico e del sistema della formazione professionale, in tutti i paesi coinvolti nel progetto. Anche in questo caso, sono state elaborate alcune conclusioni di tipo comparativo per i diversi paesi. L’enorme diversità tra sistemi scolastici europei è alla base di concrete difficoltà nel definire policy comuni nell’area dell’educazione e della formazione e, ancor di più, nel definire procedure per l’accoglienza, la valutazione, il riconoscimento o la certificazione delle competenze e delle abilità. Nonostante queste considerazioni, visto il ruolo fondamentale che gioca il sistema scolastico nelle posizioni occupate nel mercato del lavoro e dati i rischi di creare cittadini di prima e di seconda classe a seconda dei diversi titoli di studio acquisiti (o certificati), questo è un tema che pone sfide importanti per quanto riguarda il tentativo di produrre modalità più efficaci di valutazione, riconoscimento e certificazione della conoscenza e delle competenze acquisite, per contrastare la nascita di differenze tra autoctoni e alunni provenienti da Paesi Terzi. Alcune delle raccomandazioni che sono state evidenziate dai testimoni privilegiati intervistati possono essere sintetizzate nel bisogno di semplificare e migliorare le procedure, così come l’importanza di favorire azioni bilaterali, che possano velocizzare le pratiche di certificazione e riconoscimento. Inoltre, dal momento che il percorso di apprendimento è un processo, i risultati di questo dovrebbero essere importanti tanto quanto il metodo utilizzato per raggiungerli e i progressi effettivamente fatti nel corso dell’anno. Molti testimoni privilegiati hanno sottolineato l’importanza della valutazione delle strategie di apprendimento e delle competenze trasversali, soprattutto per quanto riguarda gli studenti stranieri. Inoltre, sono viste come necessarie azioni di sostegno e supporto, in particolar modo relativamente alle relazioni con le famiglie dello studente, ma anche alla creazione di reti esterne alla scuola, che vanno a formare il capitale sociale degli alunni. In questo senso, sarebbero utili anche azioni di follow-up dello studente, una volta uscito dal sistema scolastico, in modo tale da poter monitorare (e poter offrire un sostegno) nei primi passi dell’ex-studente nel mercato del lavoro. Raccolta delle buone pratiche Successivamente, si sono individuati i criteri per la selezione delle buone pratiche per il riconoscimento e la certificazione delle competenze degli studenti provenienti da Paesi Terzi e, tramite questi criteri, si sono selezionate e approfondite alcune delle pratiche mappate durante la fase di ricerca, con l’obiettivo di classificarle ed analizzarle secondo l’ambito di riferimento e gli strumenti che vengono utilizzati per la loro implementazione. Nella prossima Tabella viene fornito l’elenco delle pratiche inserite. Tab. 1 Buone pratiche europee per il riconoscimento e la certificazione delle competenze degli studenti provenienti da Paesi Terzi. N. 1 2 3 4 Paese Italy 5 6 7 8 Belgio 9 10 11 Nome della pratica Learning week Centro Easy Non uno di meno RPLO Libretto informativo per i genitori degli alumni stranieri Blocco note per l’accoglienza Processo di accoglienza Piano educativo individuale Consulenza per l’orientamento Supporto per un’integrazione completa Centro di riconoscimento Germania 12 Tedesco per il lavoro 13 Mentoring trasversale 14 Test per la valutazione della lingua e delle conoscenze 15 Mediazione interculturale e sociale con le famiglie Spagna 16 Piattaforma per il riconoscimento dei titoli universitati (CertiUni)1 17 Riconoscimento di competenze professionali 18 19 Olandas 20 Scienziati rifugiati EVC/1001 Valutazione delle competeze linguistiche e profilo dello studente Name of institution / centre Galdus Società cooperative (Milano) Galdus Società cooperativa (Milano) Centro Come Fondazione Politecnico Department for the Reception of Asylum Seekers of the Belgian Red Cross Lycée Mixte François de Sales (Gilly) Campus Saint-Jean (Brussels) Lycée Mixte François de Sales (Gilly) Institut de la Providence (Brussels) All bridging classes in Wallonia and in Brussels Chamber of Industry and Commerce (Hannover) Ada und Theodor Lessing Volkshochschule (Hannover) Colegio Salesianos (Huelva). Branch in Vocational Training C.P. San José Obrero, I.E.S. Carlos Castilla del Pino/ I.E.S. Guadalpín/ Others in Andalusia C.P. San José Obrero/ I.E.S. Carlos Castilla del Pino/ I.E.S. Guadalpín/ Others in Andalusia (Education Centres and NGOs) Conferencia de Rectores de la Universidad Española (Board of Spanish University Chancellors, CRUE) Consejería de Empleo. Junta de Andalucía (Regional Ministry of Employment, Government of Andalusia) Foundation for refugee students UAF Ngo Huis Van de Wereld / SNV Brabant Centraal ISK De Caijut, Helmond Nella figura a pagina seguente, invece, riportiamo sinteticamente gli strumenti utilizzati in ciascuna pratica secondo la posizione della pratica stessa all’interno del sistema scolastico/formazione professionale. 1 Plataforma de Certificación Universitaria (CertiUni). 6 Raccomandazioni finali L’ultima attività del progetto ha riguardato l’elaborazione di raccomandazioni utili per promuovere il benessere e il successo scolastico degli studenti provenienti da Paesi Terzi e per coinvolgere i genitori in azione di cooperazione per supportare gli alunni nel loro percorso scolastico. Le raccomandazioni sono raggruppate in tre aree tematiche, come si riporta di seguito. a. Scelta della scuola, accesso ed accoglienza • Migliorare la comunicazione multilingue tra scuola e famiglie, in modo tale da fornire agli studenti e alle famiglie chiare informazioni sul funzionamento del sistema scolastico e sulle scelte possibili; • Favorire la diffusione di servizi di orientamento in ogni percorso di transizione (dall’esterno verso la scuola, fra scuole di diversi livelli, dalla scuola al lavoro) e favorire la diffusione di un approccio olistico nella valutazione delle competenze degli studenti provenienti da paesi terzi (tenendo conto degli aspetti cognitivi, funzionali, sociali e delle conoscenze acquisite durante esperienze lavorative); • Organizzare gruppi di mutuo aiuto e corsi di lingua anche per i genitori, che forniscano consulenza sulle tematiche richieste da questo target e favorire la loro partecipazione nel processo educativo, sviluppando competenze genitoriali e approcci cooperativi tra scuole e famiglie, costruendo un positivo senso di comunità all’interno della scuola, favorendo così una performance positiva da parte degli studenti; • Sostenere le procedure di accoglienza che seguono un approccio olistico e multidimensionale, ovvero che tengano conto delle molteplici sfide che uno studente proveniente da paesi terzi deve affrontare e che combinino una comunicazione generica con contatti specifici personalizzati, favorendo così la partecipazione e fornendo un supporto sia scolastico che sociale; • Favorire la presenza di mediatori linguistico-culturali nelle scuole, per promuovere il dialogo e la comunicazione tra scuola e famiglie per migliorare la partecipazione e il supporto dei genitori alla carriera scolastica degli alunni provenienti dai Paesi Terzi; • Sostenere con uno stabile supporto economico specifiche sessioni di formazione per lo staff che ha in carico l’accoglienza degli alunni provenienti da Paesi Terzi e favorire gruppi di mutuo aiuto fra studenti neo arrivati e studenti stranieri già inseriti nel sistema scolastico. 2. Inserimento scolastico e percorso educativo • Fornire agli insegnanti, ai presidi e a tutto lo staff educativo strumenti interculturali multilingua, e migliorare la conoscenza degli insegnanti sulle strategie di apprendimento seguite nei paesi di origine degli studenti stranieri, per incrementare il sistema di valutazione delle competenze degli alunni provenienti da Paesi Terzi; • Favorire la crescita di opportunità di socializzazione, di rafforzamento delle relazioni tra studenti, creando gruppi cooperativi e protettivi, che aiutino a scongiurare il disorientamento, a minimizzare i sentimenti di inadeguatezza, rafforzare le funzioni di sostegno e orientamento negli insegnanti (anche nella prospettiva di creare una rete sociale che in futuro potrebbe rappresentare un valido supporto per l’inserimento lavorativo; • Incoraggiare l’implementazione di strategie di insegnamento come la full immersion e l’apprendimento attraverso l’esperienza lavorativa, per sviluppare le competenze non formali ed informali dello studente, favorendo le opportunità di lavoro con gruppi più ampi di quello della classe (anche per aumentare le opportunità di socializzazione e la coesione tra comunità scolastiche); • Permettere agli studenti di svolgere attività artistiche di diversa natura (ad esempio, musica, cinema, teatro, e così via) perseguendo così obiettivi socio-culturali utilizzando metodologie alternative, superando gli ostacoli linguistici e supportando la motivazione e la stima di sé negli studenti provenienti da paesi terzi; • Fornire un servizio di consulenza e orientamento durante il percorso scolastico, al fine di supportare lo studente straniero e la sua famiglia e di permettere, nel caso una ridefinizione della scelta scolastica ; • Promuovere un approccio alla valutazione dello studente che non sia solamente “sommativo”, ma che valuti le sue strategie di apprendimento, anche per aumentare le opportunità di riempire la distanza tra la performance attuale e quella desiderata dagli studenti provenienti da paesi terzi; • Sviluppare molteplici modalità (ad esempio open day, gruppi di autoaiuto, attività sportive o artistiche e così via) in cui gli studenti e le famiglie possano percepire una connessione continua con la scuola e la classe di appartenenza; • Promuovere occasioni in cui gli studenti e i genitori possano parlare la propria lingua di origine insieme a studenti e genitori che hanno lo stesso background migratorio e valorizzare le competenze multi linguistiche degli studenti come fattore cardine per il loro successo nell’inclusione sociale e professionale, anche promuovendo misure per la validazione e la certificazione ufficiale delle competenze linguistiche degli studenti stranieri, acquisiti in contesti non-formali ed informali; • Formare adeguatamente gli insegnanti e i presidi per supportare gli studenti stranieri nei loro percorsi individuali all’interno del sistema scolastico; • Favorire momenti informali tra pari, per evitare il più possibile il senso di smarrimento, anche in orari extrascolastici insieme ai genitori. 3. Uscita dal sistema scolastico e primi contatti col mercato del lavoro • Rafforzare la rete tra scuola e altri servizi socio-educativi locali, per favorire una vera e propria “comunità educativa”, che possa fornire risposte a bisogni specifici degli studenti stranieri e alle loro famiglie e che possa guidare questi studenti in ogni specifico passaggio; • Promuovere procedure, metodi e contenuti innovativi, includendo la relazione tra il sistema educativo e il mondo delle imprese (esperienza lavorativa, affiancamento, apprendimento attraverso esperienze lavorativa e apprendistato), per rendere il sistema educativo, da un lato, più adeguato ai bisogni del mercato del lavoro e, dell’altro, aumentare all’interno del sistema educativo le possibilità di imparare e sviluppare “new skills for new jobs”; • Incoraggiare opportunità di informazione e di scambio di esperienze tra scuole e agenzie per il lavoro pubbliche e private, per rafforzare la conoscenza reciproca e per realizzare interventi di orientamento più efficaci, dando agli studenti l’opportunità di confrontarsi con situazioni reali del mercato del lavoro; • Promuovere la creazione di attività che possano aiutare gli studenti stranieri a capire quali sono le proprie attitudini e competenze in relazione con le opportunità offerte dal mercato del lavoro, per indirizzare le loro strategie di ricerca lavoro. 9