LA DIDATTICA
INDIVIDUALIZZATA
PER L’ALUNNO D.S.A.
A cura di LAURA T. ALBANESE
e.mail: [email protected]
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SOMMARIO
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INTRODUZIONE
NORMATIVA
DALLA DIAGNOSI AL PDP
IN ATTESA DELLA DIAGNOSI
IL PDP, quale modalità di concertazione fra le
Agenzie formative, la sua struttura
• LA VALUTAZIONE, CRITERI E MODALITA’
• LA SCHEDA TECNICA RIASSUNTIVA
• ALLEGATI
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INTRODUZIONE
•
Il percorso di riconoscimento di un disturbo dell’apprendimento è lento,
difficoltoso e “delicato” sia da parte delle famiglie sia per l’interessato.
•
Raggiunto l’obiettivo diagnosi, importante perché permette di conoscere le
caratteristiche del disturbo e conseguentemente conoscerne le modalità per
superarlo, diviene fondamentale la relazione famiglia-insegnanti che deve
avere come obiettivo primario l’aiutare l’alunno a raggiungere la
consapevolezza delle proprie difficoltà ed in parallelo della propria
intelligenza e delle proprie abilità; egli deve quindi prendere atto che con
l’utilizzo di adeguate strategie può raggiungere gli obiettivi prefissati e così
poter scegliere il proprio percorso scolastico senza timori, condizionamenti
o peggio, rinunce.
•
Quanto sopra per raggiungere il vero obiettivo che è il pieno raggiungimento
dell’autonomia intendendo quel senso di “indipendenza, libertà d’agire e di
pensare, la possibilità di informarsi, apprendere e comunicare” in qualsiasi
forma senza necessariamente dipendere da un adulto, compagno, cioè da
un mediatore.
•
La mancanza di autonomia nell'apprendimento può essere uno dei
maggiori problemi, in quanto può essere causa di disistima, di
demotivazione e può così contribuire a compromettere il successo
formativo.
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LA NORMATIVA
•
La normativa italiana, ricca e variegata, in realtà già nei principi
fondamentali della Costituzione all’art. 3 recita che tutti i cittadini hanno pari
dignità sociale e che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che
limitino la libertà, l’uguaglianza ed il pieno sviluppo della persona umana.
•
In materia di istruzione scolastica fin dal 1977 (L. 517/77) si prevedeva la
possibilità di una programmazione educativa individualizzata o per gruppi;
in seguito la legge sull’Autonomia (DPR 275/99) fa riferimento al
riconoscimento ed alla valorizzazione delle diversità; successivamente, una
maggiore sensibilizzazione sull’argomento in oggetto, ha visto promulgare
Note, osservazioni, indicazioni e circolari ministeriali, sino alla emanazione
della legge 170/2010 (restiamo in attesa dei Decreti attuativi..) con la
successiva individuazione del Comitato Tecnico-scientifico (decreto 144
MIUR dicembre 2009).
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•
La Regione Piemonte aveva prodotto precedentemente una importante
Circolare (Circ. Reg. 326/2009) che prevedeva la realizzazione di un PIANO
DIDATTICO INDIVIDUALIZZATO e di una SCHEDA TECNICA DI SINTESI
(da affiancare al PDP), due strumenti essenziali e complementari per
progettare e supportare il percorso scolastico di concerto fra le due agenzie
educative (scuola-famiglia) individuando inoltre un referente per ogni
singola istituzione scolastica.
•
In realtà il suddetto documento, citando l’attivazione di un Tavolo Tecnico
composto dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Sanità e Servizi Sociali,
anticipava la necessità di una congiunta partecipazione (ciascuno per le
proprie competenze) al fine di ottimizzare le risorse e per favorire una
progettazione a lungo termine.
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DALLA DIAGNOSI AL PDP
La Diagnosi è fondamentale per l’alunno, la famiglia e gli insegnanti per:
•
riconoscere e valorizzare i punti di forza dell’alunno stesso;
•
individuarne le modalità di apprendimento;
•
definire e riconoscere ciò che è legato o meno dall’impegno individuale.
•
Una diagnosi completa deve non solo evidenziare le debolezze ma
soprattutto i punti di forza utili per poter compensare, cioè trovare le
strategie personali atte a superare le difficoltà strumentali.
•
La famiglia, con il soggetto interessato, devono partecipare attivamente al
percorso per una formulazione diagnostica a cui tuttavia si deve integrare la
comprensione della famiglia stessa e dell’ambiente scolastico in merito alla
natura ed alle cause per elaborare le possibili proposte di trattamento
(riabilitativo o abilitativo).
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•
La Diagnosi sarà composta da una parte clinica ed una funzionale
(utile per una corretta progettazione e programmazione) dove saranno
evidenziare sia le difficoltà sia le risorse, cioè gli aspetti di maggiore
competenza.
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Da ciò potrà scaturire un progetto abilitativo didattico condiviso, il PDP, che
sia di supporto anche per le difficoltà emotive e motivazionali.
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In particolare è importante sottolineare tre diverse dimensioni motivazionali:
il ruolo attivo che l’alunno deve avere per costruire la propria motivazione;
la modalità con cui egli si percepisce in rapporto ad un compito ed al
risultato conseguito; gli strumenti che l’alunno utilizza per raggiungere
l’obiettivo.
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IN ATTESA DELLA DIAGNOSI..
•
E’ importante che la scuola, in attesa della definizione diagnostica che
purtroppo spesso richiede tempi molto lunghi, si attivi comunque
nell’adottare strategie didattiche adeguate (utilizzando strumenti
compensativi e dispensativi adatti all’età anagrafica, alle caratteristiche
dell’allievo e generalmente adottati nel gruppo-classe).
•
Quanto sopra in relazione alle documentazioni già presentate
(logopediche, psicomotorie, foniatriche, psicologiche, ecc) in attesa del
completamento della NPI.
•
Le diagnosi devono essere rilasciate dal Servizio sanitario Nazionale e/o da
Strutture accreditate (circ. Miur n. 101 del 30.12.2010).
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IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
In un clima di collaborazione (fra tutti gli insegnanti, la famiglia e
l’alunno) è importante cercare soluzioni pedagogiche personalizzate,
partendo dall’assunto che i soggetti DSA possono apprendere;
a tal proposito è determinante che anche nell’ambiente familiare si accettino
le caratteristiche e si valorizzino gli aspetti di maggiore competenza.
Si ricorda che tale strumento deve essere flessibile e dinamico in
quanto le caratteristiche individuali e cognitive dell’allievo in età evolutiva
sono in continua “evoluzione”, in fase di cambiamento.
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Il percorso personalizzato
Evidenzia tutte le strategie da attuarsi per rispondere alle esigenze
formative dell’allievo in base alle sue caratteristiche ma in relazione alla
programmazione annuale del gruppo-classe (da definirsi generalmente nel
mese di novembre-dicembre) e deve evidenziare diversi aspetti:
•
l’analisi dell’alunno, l’osservazione delle difficoltà (dopo aver analizzato
l’entità del disturbo), le difficoltà ed i punti di forza (con le indicazioni fornite
dalla diagnosi, dalla famiglia, dai tecnici e dagli insegnanti);
•
definizione della collaborazione tra scuola e famiglia in merito
all’assegnazione dei compiti (quantità, scadenze, modalità di
svolgimento,..), alla programmazione di interrogazioni (con il supporto di
mappe, schemi,..) e di verifiche scritte (da svolgersi se possibile nelle prime
ore di lezione, con gli strumenti compensativi adatti, in tempi dilatati o
scomposte in più momenti);
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•
individuazione dei livelli di apprendimento nelle diverse discipline;
•
definizione degli obiettivi essenziali da raggiungere per ciascuna disciplina;
•
individuazione delle metodologie adeguate alle caratteristiche specifiche
dell’alunno;
•
indicazione degli strumenti compensativi e dispensativi necessari a
sostegno dell’apprendimento (gli stessi dovranno essere assicurati anche in
occasione degli Esami di Stato);
•
modalità di valutazione per ciascuna disciplina che consentano di appurare
l’effettivo livello di apprendimento.
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•
Nel piano personalizzato, si definiranno, concorderanno, mediante un
“patto con la famiglia” i compiti da assegnare (eventuali riduzioni,
distribuzioni temporali e modalità di presentazione al fine di evitare
sovrapposizioni o sovraccarichi), le trategie di aiuto, gli strumenti
compensativi, i facilitatori e le interrogazioni.
•
Si tiene a specificare che la quantità delle esercitazioni non può essere una
variabile significativa per la valutazione, in quanto deve essere abbinata al
livello di significatività e di complessità dell’esercitazione stessa:
significatività in relazione agli obiettivi (conoscenza, applicazione,
comprensione, analisi e valutazione);
complessità in relazione alla conoscenza (applicazione, comprensione,
analisi, valutazione ed autovalutazione, abilità riproduttive convergenti e
divergenti).
•
Si allegano, a scopo indicativo, alcuni esempi di PEP o PDP, supportati da
una schematica normativa di riferimento, una “Guida al piano didattico
personalizzato” redatta dall’AID ITALIA.
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LA VALUTAZIONE
•
In riferimento alla Legge 170/2010, la valutazione degli apprendimenti,
concordata con tutti gli insegnanti del gruppo-classe, sarà effettuata
considerando le caratteristiche del disturbo, con criteri e modalità per
ciascuna disciplina e quindi a seconda dei casi ad esempio:
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ignorando gli errori di trascrizione,
segnalando (senza conteggiarle) la correttezza ortografica e sintattica,
indicando (non valutandoli) gli errori di calcolo;
valutando i contenuti e le competenze, non la forma;
tenendo conto del punto di partenza;
i risultati conseguiti;
premiando i progressi e gli sforzi;
penalizzando ciò che non dipende dal disturbo.
Ma soprattutto (rif. DPR 22.6.99 art. 10), deve avere quale obiettivo il
sostenere l’autostima, incrementare l’apprendimento, costruire la
collaborazione scuola-famiglia, e condividere anche con l’allievo i criteri e le
modalità.
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ESEMPIO DI STRUTTURA
DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
1) Livello di apprendimenti
•
Nelle diverse materie o nei diversi ambiti di studio vanno individuati gli
effettivi livelli di apprendimento. Che devono essere rilevati con le modalità
più idonee a valorizzare le competenze dell’allievo, “oltrepassando” le sue
specifiche difficoltà.
2) Obiettivi e contenuti di apprendimento per l’anno scolastico
•
Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli obiettivi
essenziali ed i contenuti fondamentali che l’allievo deve acquisire, affinchè
sia mantenuta la validità effettiva del corso di studi ma al contempo
assicurando un volume di lavoro compatibile con le specifiche modalità di
funzionamento;
segue
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3) Metodologie
•
Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuate le metodologie
più adatte ad assicurare l’apprendimento dell’allievo in relazione alle sue
specifiche condizioni (ad es. metodologie uditive e visive per alunni con
problemi di lettura).
4) Strumenti compensativi e dispensativi
•
Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli strumenti
compensativi e dispensativi necessari a sostenere l’allievo
nell’apprendimento. Tra questi, nella scuola secondaria, vanno individuati
con particolare cura gli strumenti compensativi e dispensativi che sarà
possibile assicurare anche in sede di Esame di Stato.
5) Valutazione formativa e valutazione finale
•
In conformità a quanto indicato nel piano personalizzato, vanno specificate
le modalità attraverso le quali si intende valutare i livelli di apprendimento
nelle diverse discipline o ambiti di studio. Ad esempio dovrà essere
esplicitamente esclusa la valutazione della correttezza ortografica e
sintattica per gli allievi disgrafici o disortografici nella valutazione
dell’aritmetica, della storia, ecc. Per ogni disciplina vanno specificate le
modalità che consentano di appurare l’effettivo livello di apprendimento.
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PECULIARITA’ DEI PROCESSI COGNITIVI
E INTERVENTI DI COMPENSO/DISPENSA
(Elementi ricavabili dalla Diagnosi)
Da utilizzare per le voci che interessano e da completare all’occorrenza.
Peculiarità dei processi cognitivi:
• lentezza ed errori nella lettura con conseguente difficoltà nella
comprensione del testo;
Interventi di compenso/dispensa:
• evitare di far leggere a voce alta
• incentivare l’utilizzo di computer con sintesi vocale, di cassette con testi
registrati, di dizionari digitali,…
• sintetizzare i concetti con l’uso di mappe concettuali e/o mentali
• favorire l’uso di software specifici dotati di sintesi vocale in grado di leggere
anche le lingue straniere
• leggere le consegne degli esercizi e/o fornire, durante le verifiche, prove su
supporto audio e/o digitale
• ridurre nelle verifiche scritte il numero degli esercizi senza modificare gli
obiettivi
• evitare le verifiche scritte in tutte le materie tradizionalmente orali,
consentendo l’uso di mappe o ipertesti durante l’interrogazione;
segue
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Segue:
Peculiarità dei processi cognitivi:
•
Difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura:
•
impossibilità di eseguire nello stesso tempo due “procedimenti” come
ascoltare e scrivere;ascoltare e seguire un testo scritto, …
Interventi di compenso/dispensa:
•
•
•
•
•
evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni matematiche,
ecc.
fornire appunti su supporto digitale o cartaceo stampato preferibilmente con
carattere Arial, Comic Sans, Trebuchet (di dimensione 12-14 pt) in caso di
necessità di integrazione dei libri di testo,
consentire l’uso del registratore
evitare la scrittura sotto dettatura
evitare la copiatura dalla lavagna
segue
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Segue:
Peculiarità dei processi cognitivi
•
Difficoltà nel ricordare le categorizzazioni:
•
i nomi dei tempi verbali e delle strutture grammaticali italiane e straniere, dei
complementi;
Interventi di compenso/dispensa:
• favorire l’uso di schemi
• privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali sulle acquisizioni
teoriche delle stesse.
• utilizzare per le verifiche domande a scelta multipla.
Peculiarità dei processi cognitivi:
• Disortografia e/o disgrafia:
Interventi di compenso/dispensa:
favorire l’utilizzo di programmi di videoscrittura con correttore ortografico per
l’italiano e le lingue straniere.
segue
.
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Segue
Peculiarità dei processi cognitivi:
•
discalculia, difficoltà nel memorizzare: tabelline, formule,
sequenze arbitrarie e procedure;
Interventi di compenso/dispensa:
• consentire l’uso di tavola pitagorica, calcolatrice, tabelle e formulari, mappe
procedurali, sia nelle verifiche che nelle interrogazioni;
• utilizzare prove a scelta multipla.
Peculiarità dei processi cognitivi:
•
difficoltà nell’espressione della lingua scritta
Interventi di compenso/dispensa:
•
favorire l’uso di schemi testuali.
segue
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Segue
Peculiarità dei processi cognitivi:
•
difficoltà nel recuperare rapidamente nella memoria nozioni già
acquisite e comprese con conseguente difficoltà e lentezza
nell’esposizione orale.
Interventi di compenso/dispensa:
•
•
incentivare l’utilizzo di mappe, schemi e ipertesti (PPT) durante
l’interrogazione, come previsto anche nel colloquio per l’esame di Stato, per
facilitare il recupero delle informazioni e migliorare l’espressione verbale
orale
evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in genere, tenere
presente che vi è una notevole difficoltà nel ricordare nomi, termini tecnici e
definizioni (ad es. per le materie scientifiche, …).
20
Segue
Peculiarità dei processi cognitivi:
• facile stanchezza e tempi di recupero troppo lunghi
Interventi di compenso/dispensa:
• fissare interrogazioni e compiti programmati
• evitare la sovrapposizione di compiti e interrogazioni di più materie
• evitare di richiedere prestazioni nelle ultime ore
• ridurre delle richieste di compiti per casa
• istituire un produttivo rapporto scuola e famiglia/tutor
• controllare la gestione del diario.
Peculiarità dei processi cognitivi:
• difficoltà nella lingua straniera
Interventi di compenso/dispensa:
• privilegiare la forma orale
• utilizzare per lo scritto prove a scelta multipla
segue
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Segue
se alcune delle precedenti peculiarità risultano compresenti a un deficit di
attenzione :
• dividere la prova in tempi differenti in quanto non serve assegnare più
tempo.
Inoltre…
•
•
•
•
•
indirizzare l’intervento didattico verso attività metacognitive, come
potenziare i processi “alti” legati all’anticipazione e alle rappresentazioni
mentali;
indurre abilità di studio personalizzate;
preferire una valutazione formativa che punti più sul contenuto che sulla
forma;
favorire l’instaurarsi di meccanismi di autoverifica e di controllo;
potenziare l’autostima evitando di sottolineare solo le difficoltà.
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LA SCHEDA TECNICA RIASSUNTIVA
(Allegato tecnico della Circolare Regionale n. 326/09)
•
Deve essere compilata dagli insegnanti e conservata nella documentazione
dell’alunno, essa è fornita alla famiglia (in copia) perché possa accedere al
beneficio della maggiorazione dei contributi per borse ed assegni di studio
(CONTRIBUTI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO,
rif. Legge Regionale 28/2007 artt. 11 e 12 (per alunni L.104. con diagnosi
EES e DSA).
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REGIONE
PIEMONTE
Assessorato all’Istruzione
e Formazione Professionale
24Ministero dell’Istruzione dell’Università e della
Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
Direzione Generale
(Intestazione dell’Istituto scolastico)
SCHEDA DI SINTESI DEL PROGETTO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
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dell’alunno/a…………………………………………………………………………………………
frequentante la classe……………………………
della Scuola ……………………………………. di ……………………………………………….
Strumenti compensativi e misure dispensative adottate
dal Consiglio di Classe
Strumenti compensativi
Computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico ed eventualmente sintesi vocale
Audiolibri, libri parlati, etc.
Calcolatrice
Tabella delle misure e delle formule geometriche
Lettura dei testi da parte dell’insegnante e/o dei compagni
Tabelle grammaticali per analisi dei verbi (per italiano e per lingua straniera)
Uso di mappe concettuali durante le interrogazioni
Misure dispensative
Dispensa della lettura ad alta voce e scrittura veloce sotto dettatura
Programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte
Interrogazioni programmate
Valutazione delle prove scritte e orali che tengano conto del contenuto e non della forma
Altro…………………………………………………………………………………………..
Il Coordinatore del Consiglio di Classe
………………………………….
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a cura di Laura Albanese
[email protected]
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Scarica

LA DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA PER L`ALUNNO D.S.A. LA