Differenziazione delle fonti di finanziamento Più con zero, ottobre 2012 - Marina Sozzi PERCHE’ DIFFERENZIARE LE FONTI DI FINANZIAMENTO •gli enti pubblici finanziano sempre meno le associazioni, soprattutto culturali. •la crisi ha reso più arduo avere fondi anche dalle fondazioni di erogazione. •i cittadini stanno divenendo consapevoli che dovranno sostenere il welfare che sta loro a cuore, in modo particolare la cultura (aumento del 2% alla cultura, dal 3 al 5% dal 2010 al 2011) •difficilmente le istituzioni che non hanno un valido programma di fundraising potranno crescere e prosperare. • L’abitudine a dare per scontato il welfare lascia lentamente il posto a nuovi atteggiamenti. • Occorre far capire, con eventi di sensibilizzazione, che anche la cultura va sostenuta e supportata da coloro che sono interessati alla sua esistenza. • Rispetto alle cause umanitarie, il vantaggio del finanziamento alla cultura è la più facile misurabilità dei risultati (su questo occorre cominciare a lavorare in modo diverso nelle ONP e a comunicare, di conseguenza, in modo diverso) LA CRISI COME OPPORTUNITA’ • Individui privati (piccoli e grandi donatori) • Imprese (Corporate fundraising) • Fondazioni di erogazione (bancarie, private o di comunità) • Enti pubblici Fonti di finanziamento www.sodalitas.it Fondazione Sodalitas è: - L’organizzazione promossa nel 1995 da Assolombarda, la più grande associazione territoriale del sistema confindustriale, per costruire un ponte tra impresa e società; - La prima organizzazione ad aver introdotto in Italia la Sostenibilità d’Impresa; - L’unica organizzazione che si occupa di Sostenibilità d’Impresa a cui aderiscono 91 imprese leader del mercato italiano, che danno lavoro ad oltre 800.000 persone e rappresentano il 30% del PIL; - L’organizzazione di riferimento per le imprese che vogliono realizzare progetti di Sostenibilità per l’Ambiente, il Lavoro, il Mercato, la Comunità; - L’organizzazione di riferimento per lo sviluppo di partnership tra impresa e nonprofit, e tra l’impresa e la scuola; - Il partner italiano dell’Unione Europea per l’attuazione dell’Agenda in materia di Sostenibilità; - L’unica realtà capace di realizzare ogni anno 80 interventi di consulenza manageriale gratuita a favore delle organizzazioni nonprofit (oltre 1.000 interventi dalla nascita); - L’unica realtà capace di formare ogni anno oltre 1.000 studenti al mondo del lavoro e dell’impresa (oltre 11.000 dalla nascita). www.assifero.org LA NOSTRA MISSIONE Diventare il punto di riferimento della filantropia istituzionale in Italia aumentando il numero, la coesione, le risorse e l’impatto degli enti d’erogazione LA VISIONE Essere il punto di riferimento per coloro che s'interessano di filantropia per l’estensione della sua rete così come per la qualità dei servizi e della conoscenza che può mettere a disposizione dei suoi interlocutori Intanto, da non dimenticare!FUNDRAISING è: •La giusta persona che chiede •al giusto potenziale donatore •per il giusto dono •per il giusto programma •nel momento giusto •nel modo giusto Non c’è fundraising senza l’impegno di tutta l’organizzazione Il fundraiser non è il bancomat dell’associazione! Né colui che pago e mi libera dal problema del denaro. Fare fundraising NON è solo chiedere denaro, ma saper impostare una relazione tra richiedente e donatore, una relazione costruita su principi economici che devono essere considerati ai fini della generazione di quello che è, a tutti gli effetti, uno scambio sociale (scambio non equivalente). ≠ Fundraising non è questua Le organizzazioni che ottengono di più dai propri donatori non sono quelle che hanno maggiore visibilità, ma quelle che CONOSCONO MEGLIO IL LORO DONATORE. Il fundraising è relazione Quali gli strumenti? Come li scelgo? Quanto mi costano? Quando cominceranno a fruttare? Riuscirò a far meglio dei miei competitors? Ciò che importa è scegliere i destinatari migliori per la richiesta, quindi scegliere un paio di strumenti, stabilire un budget d’investimento e integrarli nel migliore dei modi. Lettera? Direct mailing? E-mailing e internet, social network? Telefono? Colloquio a tu per tu? Face to face? Porta a porta? Eventi speciali? DIPENDE!! E….. Lo strumento lo scelgo rispondendo alle domande: chi sono i miei potenziali donatori? Chi voglio che doni per la mia causa? OCCORRE STENDERE UN PIANO DI FUNDRAISING, CHE TENGA CONTO DEL DONATORE E INTEGRI GLI STRUMENTI, LA COMUNICAZIONE, L’AUMENTO DI VISIBILITA’, ECC. E CHE SIA MISURABILE! Occorre integrare le strategie La buona Causa è la Carta d’Identità dell’associazione e ha un valore strategico: occorre averla, riconoscerla, definirla, comunicarla (per le ONP che si occupano di cultura a volte non è facile identificarla). Compilare un documento della buona causa • Cosa è la buona causa? E’, per il donatore, ciò che per l’organizzazione è la mission. • Deve quindi contenere tutti gli elementi necessari a far nascere il senso di condivisione e sollecitare il desiderio di donare. • La Buona Causa, per essere efficace, deve pertanto essere semplice, chiara, e convincente. La buona causa 1. Le Persone donano a Persone per aiutare altre Persone. Che significa per la cultura? 2. Il donatore (chiunque esso sia: azienda, persona fisica, Fondazione) va posto al centro dell’attenzione. Assiomi del Fundraising L’ANP chiede Azienda non profit Donatori I donatori donano In cambio i donatori ricevono Il fundraising è scambio di valori Le persone non si ricordano esattamente quello che avete detto o fatto, ma si ricorderanno per sempre come li avete fatti sentire Ecco perché è importante porre l’attenzione sul donatore e Tony Hsyeh, CEO Zappos, una delle migliori aziende lavorare per Forbes sull’esperienza di25dono che gli sidove fa fare. • Mettendomi dalla sua parte e guardando l’associazione con i suoi occhi, trasformando la mia mission in una BUONA CAUSA condivisibile. • Facendolo sentire parte dell’associazione. • Ringraziandolo, molto e in molti modi, per ciò che fa per noi. Come faccio a mettere al centro il donatore? • L’obiettivo di una raccolta fondi che abbia come scopo la sostenibilità di una organizzazione non profit è poter contare su donatori fedeli, coinvolti, che abbiano con l’organizzazione una relazione continuativa e stabile. • Perché? Acquisire nuovi donatori costa di più che mantenere quelli che si hanno. • Come? Attraverso la Piramide del fundraising…. Obiettivo n. 1 del fundraising Incandescente Grandi donatori: 10% dei donatori Rinnovo con aumento della donazione: 20% dei donatori Caldo Base: 70% dei donatori CONTATTI DELL’ONP La piramide del fundraising Tiepido Freddo Grandi Donatori, CdA, Management Clienti, Volontari, Pers.Retribuito, Donatore generico, Soci Ex partecipanti, Ex donatori, Ex membri del CdA Persone con interessi simili Universo di riferimento Grazie per la vostra attenzione!!