L’ANEMIA EMOLITICA
AUTOIMMUNE
IL RUOLO DEL LABORATORIO
DI IMMUNOEMATOLOGIA
Sabrina Genesini
Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata - Verona
6° UK NEQAS USERS MEETING
Milano, 20 novembre 2013
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
Definizione
L’Anemia Emolitica Autoimmune (AEA) comprende un gruppo eterogeneo di condizioni morbose
caratterizzate da una accelerata distruzione dei globuli rossi secondaria alla presenza di autoanticorpi
diretti contro antigeni eritrocitari e da un quadro clinico di emolisi variabile. Dal punto di vista clinico è
possibile distinguere forme idiopatiche e forme secondarie, con andamento acuto o cronico.
Epidemiologia
L’AEA è relativamente rara, con un’incidenza di 1-3 casi per 100.000 persone/anno. Può insorgere a
qualunque età con picco di incidenza tra la 3a-4a decade per le forme idiopatiche. Le forme secondarie
presentano una distribuzione legata alla malattia sottostante. L’incidenza può giungere a 15-20 casi
per 100.000/anno dopo l’8a decade.
Prognosi
Nella maggior parte dei casi la diagnosi e la terapia sono semplici e la prognosi è favorevole. Esistono
tuttavia casi di difficile diagnosi e refrattari alle terapie standard.
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Milano, 20 novembre 2013
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
Classificazione
1.
Anemia Emolitica Autoimmune da autoanticorpi caldi (WAIHA)
Idiopatica
Secondaria: linfoma, leucemia linfatica cronica, hairy cell leukemia, lupus eritematoso
sistemico, altri disordini autoimmuni, tumori ovarici, disordini infiammatori cronici, dopo
trapianto di cellule staminali, di cuore, di altri organi solidi
2.
Anemia Emolitica Autoimmune da autoanticorpi freddi
Sindrome da agglutinine fredde (CAS)
Idiopatica
Secondaria transitoria: mycoplamsma pneumoniae, mononucleosi infettiva, altre
infezioni
Secondaria cronica: malattie linfoproliferative
Emoglobinuria parossistica a frigore (PCH)
Idiopatica
Secondaria: infezioni virali ed altre infezioni, sifilide
3.
Anemia Emolitica Autoimmune di tipo misto (Mixed-Type AIHA)
WAIHA= warm autoimmune hemolytic anemia; CAS= cold agglutinin syndrome; PCH= paroxysmal cold hemoglobinuria
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
ASPETTI PATOGENETICI
AUTOANTICORPI CALDI
Sensibilizzazione;
no attivazione complemento
Rimozione prevalentemente
splenica
GR sensibilizzati da IgG: rimossi
prevalentemente nella milza
(cellule del SRE con recettori Fc)
Sensibilizzazione;
attivazione del complemento fino a C3
Rimozione splenica
ed epatica
GR sensibilizzati da IgG e C3b:
rimossi prevalentemente
nella milza e in parte nel fegato
(cellule del SRE con recettori C3)
EMOLISI EXTRAVASCOLARE/INTRAVASCOLARE
Macrofagi: specifici recettori di membrana per Fc delle IgG di sottoclasse IgG1 e IgG3
Emolisi extravascolare: tipo e quantità di IgG legati ai GR; eventuale presenza di C3b
Emolisi intravascolare: se attivazione completa dalla cascata del complemento
Entità emolisi variabile: da inapparente fino a 0,25 mL di GR/Kg peso corporeo per ora
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
ASPETTI PATOGENETICI
AUTOANTICORPI FREDDI
Emolisi extravascolare
GR sensibilizzati da C3b:
rimossi prevalentemente
nel fegato
(cellule del SRE con recettori C3)
Emolisi intravascolare
Attivazione completa cascata
complemento: rottura GR
(all’interno dei vasi sanguigni)
EMOLISI INTRAVASCOLARE/EXTRAVASCOLARE
IgM: potenziale emolitico legato a titolo e ampiezza termica
28°-31°C (vasi estremità distali): legame IgM a GR, fissazione e attivazione complemento
37°C (temperatura corporea): dissociazione IgM da GR, continua attivazione complemento
Emolisi extravascolare: GR sensibilizzati da C3b: rimossi prevalentemente dal fegato
Emolisi intravascolare: se attivazione complemento fino a complesso litico
Entità emolisi variabile: da inapparente fino a 200 mL di GR/ora
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
ASPETTI PATOGENETICI
EMOLISINA BIFASICA DI DONATH LANDSTEINER
Emolisi extravascolare
GR sensibilizzati da C3b:
rimossi prevalentemente
nel fegato
(cellule del SRE con recettori C3)
Emolisi intravascolare
Attivazione completa cascata
complemento: rottura GR
(All’interno dei vasi sanguigni)
EMOLISI INTRAVASCOLARE/EXTRAVASCOLARE
Autoemolisina di Donath Landsteiner: IgG che reagisce con GR a basse temperature
20°C (vasi estremità distali in ambiente freddo): legame IgG a GR, fissazione complemento
37°C (temperatura corporea): progressione attivazione complemento
Emolisi extravascolare: GR sensibilizzati da C3b: rimossi da milza e fegato
Emolisi intravascolare: se attivazione complemento fino a complesso litico
Emolisina bifasica: in vitro emolisi solo se incubazione a 4°C è seguita da incubazione a37°C
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
CARATTERISTICHE SIEROLOGICHE
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE DA AUTOANTICORPI CALDI
Epidemiologia
48 – 70% dei casi. Età: picco 40-50 anni. Sesso: > donne
Decorso clinico
Anemia cronica lieve, anemia moderata o severa, emolisi fulminante
Classe Ig
IgG (IgG3, IgG1); raramente IgA o IgM
IgG: 20-66%
TAD
IgG + C3d: 24-63%
C3d: 7-14%
Eluato
Reattivo (nei casi di TAD positivo per IgG)
57%: TAI positivo in provetta
Siero
90%: TAI positivo in schedina
90%: agglutinazione a 37°C emazie trattate con enzimi
13%: emolisi in vitro a 37°C emazie trattate con enzimi
Apparente panreattività nei test di routine
Specificità
Antigeni ad alta frequenza nell’ambito del sistema Rh o RHA
Apparente specificità per singoli antigeni Rh (C-c-E-e) o Kell
Apparente specificità per antigeni pubblici (Ge, Wrb, U)
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
CARATTERISTICHE SIEROLOGICHE
MALATTIA EMOLITICA AUTOIMMUNE DA AGGLUTININE FREDDE
Epidemiologia
16 – 32%. Età: variabile.
Spesso associata a malattie infettive, autoimmuni, neoplastiche
Forma acuta: Micoplasma pneumoniae, mononucleosi infettiva.
Autolimitante, raramente emolisi
Decorso clinico
Forma cronica: Idiopatica o associata a disordini linfoproliferativi. Anemia
cronica mediamente grave. Anemia esacerbata dall’esposizione al freddo.
Acrocianosi
Classe Ig
IgM (policlonale o monoclonale). IgG – IgA: rarissime eccezioni
TAD
C3d: 91-98%
Eluato
Non reattivo
Agglutinazione: 100% a 4°C in soluzione salina, rara a temperatura > 32°C
Siero
Titolo: > 1.000; raramente titoli inferiori
Emolisi in vitro: rara a 20-25°C con emazie non trattate, più comune con
emazie trattate con enzima
Spesso : anti I, anti HI
Specificità
Raramente: anti i (in genere associate a mononucleosi)
Occasionalmente anti Pr o altre specificità
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
CARATTERISTICHE SIEROLOGICHE
EMOGLOBINURIA PAROSSISTICA A FRIGORE
Epidemiologia
Descritta in passato in associazione alla sifilide. Si osserva attualmente nei
bambini in seguito a infezioni virali
Crisi scatenate dall’esposizione al freddo: emolisi, brividi, febbre, fenomeni
vasomotori, orticaria , dolori al dorso, agli arti inferiori, all’addome, cefalea
Decorso clinico
Risoluzione rapida nelle forme post-infettive
Risponde alla terapia antiluetica nelle forme secondarie a sifilide. Scarsa
risposta ai trattamenti nei casi idiopatici
Classe Ig
IgG: emolisina bifasica
TAD
C3d: 94-100%
Eluato
Non reattivo
Raramente agglutinazione a 4°C. No agglutinazione a 37°C
Test di Donath Landsteiner:
Siero
Incubazione di siero ed emazie test a 0-4°C; incubazione di siero ed emazie test a 37°C
Assenza di emolisi dopo la prima incubazione; presenza di emolisi dopo la seconda
incubazione
Specificità
anti P
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
CARATTERISTICHE SIEROLOGICHE
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE DI TIPO MISTO
Epidemiologia
7 – 8%. Prevalente negli anziani
Può dare quadri severi
Decorso clinico
WAIHA + CAS: autoanticorpi caldi (IgG) + autoanticorpi freddi (IgM) ad alto
titolo
Vera forma mista: autoanticorpi caldi (IgG) + autoanticorpi freddi (IgM) a
basso titolo (< 64 a 4°C) ed elevata ampiezza termica
Classe Ig
IgG + IgM
TAD
IgG + C3d
Eluato
Reattivo se presenza di IgG sulle emazie
Agglutinazione a 4°C di emazie in salina
Agglutinazione a 20°C di emazie in salina
Siero
Titolo: < 64 a 4°C; ± simile a 20-37°C (nella vera forma mista)
TAI positivo (utilizzare siero anti IgG)
Reattività maggiore con albumina o altri potenzianti
Specificità
Maggior parte dei casi: non determinabile (nella vera forma mista)
Talora combinazione di autoanticorpi caldi + freddi
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
CARATTERISTICHE SIEROLOGICHE
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE TAD NEGATIVA
Epidemiologia
2 – 4% dei casi
Quadro clinico-laboratoristico compatibile con AEA da autoanticorpi caldi
Decorso clinico
Risposta alla terapia steroidea
TAD negativo
Autoanticorpo di classe IgA o IgM monomero
Se non attivanti il complemento
Autoanticorpo a bassa affinità per l’antigene
Rapida dissociazione dell’anticorpo nelle procedure in vitro
Cause negatività
TAD
Basso numero di autoanticorpi adesi alle emazie
Numero di molecole anticorpali per globulo rosso < 100
Depressione dell’antigene
Depressione di antigeni Kell, Rh, LW, Ge, Sc, Lu, ecc.
TAD negativo con presenza di anticorpi nel siero
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
ASPETTI CLINICO-LABORATORISTICI
% su totale casi
Hb (g/dL)
Reticolociti %
LDH (U/L)
Bilirubina ind.
(mg/dL)
AEA “calde”
AEA “fredde”
AEA TAD negative
69.7
21.3
7.9
7.0
(3.8-15.3)
10.3
(4.7-15.6)
8
(3.0-9.9)
10.6
(0.7-30)
4.5
(1.0-10)
11.9
(1.0-55)
770
(313-4523)
617
(201-3262)
1316
(350-8681)
2.8
(0.2-8.2)
1.5
(0.4-8.1)
3.2
(1.0-3.7)
*Barcellini W et al. Anemie emolitiche autoimmuni. Diagnosi e terapia. OCD News N° 26 – 2008
Segnalazioni in letteratura di AEA fatali
Nowak-Wegrzyn. J Pediatric Hematol Oncol. 2001;
Keung: Bone Marrow Transplant. 1997; 20: 1099-
23: 250-252
1101
Mianwaring. Br J Haematol. 2000; 109; 641-643
Garatty. Vox Sanguinis 1997; 72: 124-130
Friedman. J Pediatric Hematol Oncol. 1998; 20: 502-
Tertian. Haematol Cell Ther. 1996; 38: 359-360
505
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Milano, 20 novembre 2013
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
APPROCCIO DIAGNOSTICO
PARAMETRI CLINICI E LABORATORISTICI
Parametri di laboratorio: indici di emolisi
Trapianto di cellule staminali emopoietiche
Diagnosi attuale e dati anamnestici generali
Trapianti d’organo
Modalità di esordio della crisi emolitica
Recenti trasfusioni di sangue
Recente somministrazione di farmaci
Recente infusione di emoderivati
SCHEDA RACCOLTA DATI
Cognome _____________________ Nome ___________________ Data nascita ____________ Reparto
________________________
Nosografica ____________________ Data prelievo _____________
Diagnosi _______________________________________________________________________________________________________________
Hb _____________g/L Htc ________________%
Reticolociti ______/%
GR______________/µL GB _____________/ µL Piastrine____________/ µL
Bilirubina ind.________mg/mL LDH ____________u/L Aptoglobina _______mg/ml
Farmaci assunti _______________________________________________________________________________________________________
Trasfusioni
data dell’ultima ____________________________ tipo di emocomponente ____________________________________
Reazioni trasfusionali _______________________
Gravidanza
Emoderivati _____________________________________________
numero ___________ data ultima __________________ se gravidanza: settimana gestazione ___________________
Trapianti
tipo ____________________________________________________________________ data __________________________
Altro
_________________________________________________________________________________________________________
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
APPROCCIO DIAGNOSTICO
CAMPIONI DI SANGUE RICHIESTI AL REPARTO
2 provette da 6 mL di sangue in EDTA
2 provette da 6 mL di sangue senza anticoagulante
Eseguire i prelievi strettamente “a caldo” (salvo differenti accordi)
Mantenere i prelievi in termostato a 37°C fino al momento di invio al SIT
L’esame deve essere prenotato telefonando al S. Trasfusionale (salvo situazioni urgenti)
I campioni devono essere inviati al S. Trasfusionale entro le ore 8,30 del giorno stabilito
TRATTAMENTO DEI CAMPIONI PRESSO IL SIT
SOSPETTA AEA DA AUTOANTICORPI CALDI
Non sono previsti trattamento specifici
SOSPETTA AEA DA AUTOANTICORPI FREDDI
Mantenere i campioni in termostato a 37°C
Procedere a separazione di siero e plasma a 37°C
Esecuzione TAI: preriscaldare siero paziente (37°C) ed emazie test (37°C)
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
INDAGINI IMMUNOEMATOLOGICHE
TEST ANTIGLOBULINA DIRETTO
IgG ± C3d anticorpi adesi alle emazie in vivo
Lavaggio delle emazie con soluzione salina
Sospensione delle emazie in soluzione salina
Aggiunta del siero antiglobulina anti IgG-C3d
Formazione di ponti tra i globuli rossi
ti Igg + C3d
Centrifugazione, lettura macroscopica, microscopica
Se positivo: ripetizione con sieri monospecifici anti
IgG e anti C3d
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
INDAGINI IMMUNOEMATOLOGICHE
TEST ANTIGLOBULINA DIRETTO POLISPECIFICO
POSITIVO
NEGATIVO
TAD monospefici
Anti IgG e C3d
Causa di emolisi
identificata?
POSITIVO
IgG ± C3d
POSITIVO
solo C3d
SI
NO
ELUATO
STOP
STOP
TAD
2° LIVELLO
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
INDAGINI IMMUNOEMATOLOGICHE
TEST ANTIGLOBULINA DIRETTO
Autoanticorpo di classe IgA o IgM monomero
Ricorso a sieri monospecifici anti IgA o IgM
Autoanticorpo a bassa affinità per l’antigene
TAD “FALSO”
NEGATIVO
Lavaggio delle emazie con soluzione salina a 2-4°C
Lavaggio delle emazie con soluzione a bassa forza ionica a 2-4°C
Basso numero di autoanticorpi adesi alle emazie
Esecuzione del TAD con metodi più sensibili
Eluizione e ricerca dell’anticorpo nell’eluato con mezzi potenzianti
Reazione emolitica trasfusionale
Anticorpi acquisiti passivamente
Trasfusioni di plasma, infusione di plasmaderivati, IVIG
Adsorbimento aspecifico proteine circolanti
TAD “FALSO”
POSITIVO
Ipergammagloblulinemia, alterazioni della membrana eritrocitaria
Attivazione del complemento
Infezioni batteriche, alloanticorpi
Anticorpi farmaco-indotti
Anticorpi prodotti da linfociti passenger
Trapianto di cellule emopoietiche, trapianto d’organo
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
INDAGINI IMMUNOEMATOLOGICHE
RICERCA ANTICORPI NEL SIERO
TEST ANTIGLOBULINA INDIRETTO
Evidenzia la presenza di anticorpi incompleti liberi nel siero
Siero in esame + emazie test; incubazione a 37°C per 30-40 min
Centrifugazione, lettura macroscopica, microscopica
Lavaggio delle emazie con soluzione salina
Sospensione delle emazie in soluzione salina
Aggiunta del siero antiglobulina anti IgG-C3d
Formazione di ponti tra i globuli rossi
Centrifugazione, lettura macroscopica, microscopica
Se positivo: identificazione specificità anticorpale
TEST IN SALINA IN PROVETTA
Evidenzia la presenza di anticorpi completi liberi nel siero
Siero in esame + emazie test; incubazione a 4°C, 20°C, 37°C
Centrifugazione, lettura macroscopica, microscopica
Se positivo: identificazione specificità anticorpale, titolazione
anticorpale, valutazione ampiezza termica
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
AEA DA AUTOANTICORPI CALDI
VALUTAZIONE INIZIALE
TAD
IgG + C3d
IgG
C3d
PBS: controllo
Schedina
4+
3+
0
0
Provetta
2+
2+
0
0
I
II
III
Auto
TAI
3+
3+
3+
3+
4°C
0
0
0
0
20°C
0
0
0
0
37°C
±
±
±
±
37°C + TAI
2+
2+
2+
2+
37°C + Enzima
3+
3+
3+
3+
SIERO
Schedina
Provetta
Emazie test
NB: registrare: A= agglutinazione, E= emolisi
Gruppo sanguigno
ABO
RhD
Fenotipo Rh
Kell
Schedina
?
?
?
?
Provetta
O
POS
CcDee
NEG
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
AEA DA AUTOANTICORPI CALDI
PROBLEMI SIEROLOGICI NELLA AEA DA AUTOANTICORPI CALDI
ABO-Rh-K: agglutinazione spontanea delle emazie autologhe
Elevati livelli di IgG sulle emazie; controllo autologo positivo
Test in provetta con antisieri monoclonali a basso contenuto proteico
Rimozione delle IgG mediante eluizione (es.EGA Kit)
Rarissimi casi con agglutinine IgM reattive a caldo: impiego di reagenti
TIPIZZAZIONE
ERITRICITARIA
sulfidrilici (es. DTT o 2-ME)
Fenotipo esteso: reattività aspecifica nei test con sieri antiglobulina
Bassi livelli di IgG sulle emazie; controllo autologo positivo in TAI
Rimozione delle IgG mediante eluizione (es.EGA Kit)
Tipizzazione con metodiche in biologia molecolare
ABO prova indiretta: agglutinazione con emazie test di gruppo O
Esecuzione prova indiretta su siero autoadsorbito
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
AEA DA AUTOANTICORPI CALDI
PROBLEMI SIEROLOGICI NELLA AEA DA AUTOANTICORPI CALDI
Esclusione di eventuali alloanticorpi “mascherati”
Ricerca anticorpi dopo adsorbimento autologo o allogenico
Adsorbimento siero/plasma con emazie autologhe
Applicabile in assenza di trasfusioni negli ultimi 3 mesi
ANTICORPI NEL
SIERO/PLASMA
Rimozione delle IgG mediante eluizione (es.EGA Kit), autoadsorbimento
Eventuale impiego di enzimi proteolitici, ZZAP, agenti sulfidrilici
Adsorbimento siero/plasma con emazie allogeniche
Applicabile in caso di trasfusioni negli ultimi 3 mesi
Adsorbimento con emazie allogeniche a fenotipo noto
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
AEA DA AUTOANTICORPI CALDI
VALUTAZIONE FINALE
Gruppo sanguigno (definitivo)
ABO
RhD
Fenotipo Rh
Kell
O
POS
CcDee
NEG
Fenotipo esteso
Kidd
Duffy
Ss
altro
Provetta
a-b+
a-b+
S+s+
Provetta
Eluato
Provetta
Pannello di identificazione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
4+
4+
4+
4+
4+
4+
4+
4+
4+
4+
4+
Specificità
Autoanticorpi “panreattivi”
Siero
Pannello di identificazione
Provetta su siero
Su siero adsorbito
Specificità
autoAb/alloAb
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
2+
2+
2+
2+
2+
2+
2+
2+
2+
2+
2+
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Antoanticorpi “panreattivi”. Alloanticorpi: non dimostrabili
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
AGGLUTININE FREDDE
VALUTAZIONE INIZIALE
TAD
IgG + C3d
IgG
C3d
PBS: controllo
Schedina
0
0
4+
0
Provetta
0
0
4+
0
SIERO
I
II
III
Auto
TAI
0
0
0
0
4°C
4+
4+
4+
4+
20°C
2+
2+
2+
2+
37°C
0
0
0
0
37°C + TAI
0
0
0
0
1+
1+
1+
1+
Schedina
Provetta
37°C + Enzima
Agglutinazione; Emolisi
Gruppo sanguigno
ABO
RhD
Fenotipo Rh
Kell
Schedina
?
?
?
?
Provetta
A
POS
CCDee
NEG
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ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
AGGLUTININE FREDDE
PROBLEMI SIEROLOGICI NELLA AEA DA AUTOANTICORPI FREDDI
ABO-Rh-K: agglutinazione spontanea delle emazie autologhe
Esecuzione test strettamente a caldo
Eventuale preriscaldamento campioni in EDTA
TIPIZZAZIONE
ERITRICITARIA
Eventuale trattamento emazie con agenti sulfidrilici (es. DTT o 2-ME)
ABO prova indiretta: agglutinazione con emazie test di gruppo O
Esecuzione prova indiretta su siero preriscaldato con incubazione a 37°C
Alternativamente esecuzione prova indiretta su siero autoadsorbito
Caratterizzazione delle agglutinine fredde
Identificazione della specificità anticorpale (anti-I, anti-i, anti-Pr)
ANTICORPI NEL
SIERO/PLASMA
Determinazione del titolo (generalmente superiore a 64)
Determinazione ampiezza termica (valutazioni a 4°C, 20°C, 37°C)
Esclusione di eventuali alloanticorpi “mascherati”
Eventuale ricerca anticorpi dopo adsorbimento autologo o allogenico
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Milano, 20 novembre 2013
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
AGGLUTININE FREDDE
VALUTAZIONE FINALE
Gruppo sanguigno (definitivo)
ABO
RhD
Fenotipo Rh
Kell
A
POS
CCDee
NEG
Fenotipo esteso
Kidd
Duffy
Ss
Provetta
a+b+
a-b+
S+s+
Provetta
Siero
Titolo a 4°C
O Pool
O Funicolo
Emazie test
O pool + Brom
Autologhe
ABO identiche
Specificità autoAb
Siero adsorbito
Specificità alloAb
Titolo a 20°C
altro
Titolo a 37°C
1.024
128
0
8
2
0
2.048
1.024
0
512
64
0
1.024
128
0
Agglutinine fredde anti I
0
0
0
Alloanticorpi: non dimostrabili
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0
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
PROBLEMATICHE TRASFUSIONALI
RISCHI LEGATI ALLA TRASFUSIONE
Incremento emolisi per distruzione delle emazie trasfuse, innesco della DIC (raro)
Reazione emolitica da “alloanticorpi mascherati”, induzione formazione di alloanticorpi
Incremento potenza degli autoanticorpi, depressione dell’eritropoiesi compensatoria
INDICAZIONI ALLA TRASFUSIONE
AEA DA AUTOANTICORPI CALDI
L’immediato trattamento con glucocorticoidi comporta, nella maggior parte dei casi, un
significativo miglioramento, con riduzione di emolisi, stabilizzazione e successivo aumento
dell’ematocrito
La trasfusione deve essere riservata ai pazienti ad alto rischio (anemia severa, anemia
ingravescente non responsiva, presenza di gravi patologie cardiovascolari o polmonari) e deve
essere effettuata con particolari precauzioni (infusione lenta, attento monitoraggio del paziente,
eventuale utilizzo di diuretici)
AEA DA AGGLUTININE FREDDE
Spesso l’anemia è lieve e nelle forme infettive è autolimitante. Può essere richiesto solo un
trattamento di supporto. Importante evitare l’esposizione alle basse temperature
La trasfusione va riservata ai pazienti ad alto rischio. Va utilizzato sangue preriscaldato a 37°C.
6° UK NEQAS USERS MEETING
Milano, 20 novembre 2013
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
PROBLEMATICHE TRASFUSIONALI
SELEZIONE DELLE UNITA’ DI EMAZIE DA TRASFONDERE
SELEZIONE DELL’UNITA’ “MENO INCOMPATIBILE”
Premessa
Titolo alloanticorpo > titolo autoanticorpo
“E’ vero che la trasfusione in un paziente con AEA può essere urgente … Tuttavia
una procedura di autoadsorbimento appare appropriata ed il beneficio della
Transfusion 1999;
3: 6-10
trasfusione di sangue compatibile con eventuali alloanticorpi supera probabilmente
il rischio di ritardare la trasfusione per il tempo richiesto per l’esecuzione della
procedura”
TECNICA DELLA DILUIZIONE DEL SIERO
Premessa
Titolo alloanticorpo > titolo autoanticorpo
“E’ vero che la trasfusione in un paziente con AEA può essere urgente … Tuttavia
una procedura di autoadsorbimento appare appropriata ed il beneficio della
Transfusion 1999;
3: 6-10
trasfusione di sangue compatibile con eventuali alloanticorpi supera probabilmente
il rischio di ritardare la trasfusione per il tempo richiesto per l’esecuzione della
procedura”
6° UK NEQAS USERS MEETING
Milano, 20 novembre 2013
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE
PROBLEMATICHE TRASFUSIONALI
SELEZIONE DI UNITA’ CON “FENOTIPO ESTESO” COMPATIBILE
Specificità
Anti E
Anti Kell
Anti C
% specificità anticorpale in AEA con alloanticorpi
22%
10.8%
8.7%
Fya
7.8%
Anti Jka
5.0%
Anti c
4.8%
Anti
Anti
Jkb
“Fenotipo esteso”
4.6%
Anti S
4.0%
Anti D
3.4%
Anti e
2.4%
Anti M
2.2%
Anti s
1.0%
Il rispetto del “fenotipo esteso”
evita il rischio di incorrere in
“alloanticorpi mascherati”
nell’85% dei casi
Transfusion 2002;
42: 1390-1392
SOLUZIONE OTTIMALE
(talora difficoltosa con tempi di esecuzione lunghi)
Utilizzo di emazie ABO, Rh, fenotipo Rh, K identiche o compatibili
Utilizzo di emazie con “fenotipo esteso” identico o compatibile
Esecuzione del cross-match con il siero sottoposto ad adsorbimento degli autoanticorpi
6° UK NEQAS USERS MEETING
Milano, 20 novembre 2013
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anemia emolitica autoimmune