AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA PISANA
Ufficio Stampa
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COMUNICATO STAMPA
VENTILAZIONE ARTIFICIALE: AL VIA PROGETTO DI TELEASSISTENZA
A DISTANZA IN COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
Protagonista il Centro di svezzamento prolungato e riabilitazione respiratoria
presso l’“Auxilium Vitae” di Volterra diretto dal Prof. Ambrosino, pneumologo dell’Aoup
Presto i medici potranno avvalersi del telemonitoraggio delle funzioni vitali anche per i pazienti in
ventilazione meccanica, tra i quali le persone affette da Sla-Sclerosi laterale amiotrofica. E’ questo
l’obiettivo di un progetto di ricerca nato dalla collaborazione fra la Scuola superiore Sant’Anna di
Pisa e il Centro di svezzamento prolungato dell’“Auxilium Vitae” di Volterra, mediante il
Laboratorio di Bioingegneria della riabilitazione in cui lavorano medici, terapisti e ingegneri nei
settori della bioingegneria e della robotica biomedica.
In questa partnership, in cui sono coinvolti il Prof. Nicolino Ambrosino, direttore scientifico di
”Auxilium Vitae” e dell’Unità operativa di Pneumologia 2 dell’Aoup, e l’Ing. Stefano Mazzoleni,
ricercatore dell’Istituto di Biorobotica della Sant’Anna, rientra anche il progetto di
teleriabilitazione respiratoria per monitorare a distanza i dati funzionali del paziente e il
funzionamento del ventilatore meccanico utilizzato a casa, in modo da attivare con tempestività le
misure necessarie per la gestione dei vari tipi di emergenza. Si tratta di un progetto finanziato dalla
Regione Toscana, che prevede anche altre linee di ricerca come la teleriabilitazione cardiologica e
la teleriabilitazione di soggetti con disturbi neurologici.
Dal 2007 comunque esiste, nel territorio pisano, un percorso di dimissione controllata dei pazienti
affetti da insufficienza respiratoria pressoché unico in tutto il centro-sud Italia, che ha già permesso
di ottenere risultati clinici altamente incoraggianti. Esso riguarda i pazienti ricoverati in terapia
intensiva, sia a Pisa che in altri ospedali, con insufficienza respiratoria e necessità di ventilazione
artificiale superiore a una settimana. Il programma prevede innanzitutto il trasferimento nell’Unità
di terapia sub-intensiva della Pneumologia dell’Aoup per proseguire lo svezzamento, ossia il
processo di progressiva diminuzione del supporto di ventilazione meccanica e poi, gradualmente,
tornare a casa. I pazienti con condizioni cliniche più critiche vengono trasferiti a Volterra, nel
Centro di svezzamento prolungato che si trova all’interno del Centro di riabilitazione “Auxilium
Vitae” (8 posti letto in terapia sub-intensiva e 12 di riabilitazione), dove vengono sottoposti a un
programma della durata massima di 34 giorni il cui obiettivo è quello di migliorare le loro capacità
respiratorie, fino a rendere non più necessario l’utilizzo del ventilatore meccanico. Questi i risultati
ottenuti su pazienti ventilati per più di 10 giorni in terapia intensiva: il 60% di loro non ha più
necessità di utilizzare un ventilatore. Un altro 25% rimane dipendente parzialmente o totalmente
dal ventilatore e viene trasferito a Volterra, dove i risultati sono i seguenti: il 60% non ha più
necessità di utilizzare un ventilatore, il 25% continua a utilizzarlo. In definitiva, un paziente che
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Ufficio Stampa AOUP
Dott.ssa Emanuela del Mauro
Dott. Andrea Zanotto
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necessita della terapia intensiva, seguendo questo percorso ha una probabilità di svezzamento di
circa il 75-80%. Che cosa succede a coloro che, alla fine del percorso, continuano ad aver bisogno
di un ventilatore meccanico per potere respirare? Per queste persone esiste, di concerto con
l’Azienda Usl 5, un programma di continuità assistenziale e di assistenza domiciliare integrata che,
oltre a fornire l’ossigeno in terapia domiciliare 24 ore su 24, fornisce anche il programma
domiciliare di ventilazione meccanica. Sul territorio pisano vengono seguite più di 300 persone in
ossigenoterapia e altrettante in ventilazione meccanica domiciliare (con il ventilatore applicato per
lo più in maniera non invasiva, con mascherine nasali e facciali). Nei casi più gravi, come ad
esempio nei pazienti affetti da Sla, portatori di tracheostomia e gastrostomia percutanea (per la
nutrizione artificiale), il programma prevede l’affidamento del paziente ai familiari o ai “caregivers”, con il supporto del team sanitario-assistenziale che fornisce le istruzioni operative da
seguire. Si tratta comunque di patologie che sconvolgono completamente i ritmi di vita dei
familiari, che inizialmente sono spesso impreparati ad affrontarle ma che successivamente, con
l’esercizio continuativo e il contatto quotidiano con il proprio caro, diventano esperti sulle
modalità di assistenza, spesso complesse e delicate. Proprio sul territorio pisano vi sono casi
esemplari e di grande stimolo per la comunità civile, come alcune mogli di pazienti diventate
talmente brave nella gestione di patologie altamente invalidanti, da mettere a disposizione di altre
persone affette da patologie simili l’esperienza acquisita in tanti anni di assistenza.
Infine, nei casi in cui i non ci sia un supporto familiare, si sta lavorando in collaborazione con
l’Aisla-Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica per realizzare una casa famiglia a
Volterra.
Pisa, 18 gennaio 2012
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Al via progetto di teleassistenza a distanza