David Hume (1711-1779)
e l’empirismo
• 1739-1740
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• 1740
• Estratto del Trattato sulla
natura umana
Trattato sulla natura umana
vol. I: Dell’intelletto
vol. II: Delle passioni
vol. III:Della morale
Schema della filosofia secondo Hume
(Sistema delle scienze)
• Scienza della NUTURA
•
•
LOGICA
•
• Scienza della
MORALE
NATURA
• UMANA
•
POLITICA
Conoscenza
Natura delle Idee
Gusti e sentimenti
(studio delle passioni)
Gli uomini in quanto uniti
nella società e
dipendenti gli uni dagli altri
“Tutto ciò che può essere presente
alla mente” = Percezione
Impressioni
Percezioni
Idee
• Tra le impressioni e le idee vi è solo una
differenza di grado
• Non vi è nessuna idea che non derivi da
una percezione = non esistono idee innate
• Di ogni idea è legittimo chiedersi da quale
impressione derivi
La filosofia morale secondo Hume
• Lo studio della “natura umana” ha un intento
conoscitivo (studiare l’uomo come parte della
natura) piuttosto che pratico (dirigere le azioni
umane)
• Esso è posto su nuove basi dallo sviluppo della
filosofia naturale (= fisica newtoniana)
• Come gran parte dei filosofi del Settecento,
Hume scrive sotto la forte impressione suscitata
dai progressi della fisica, che con Newton ha
completamente abbandonato il modello
aristotelico
• Spera di poter applicare lo stesso modello
scientifico allo studio dell’uomo
Hume: critica della causalità
• I termini che indicano idee per le quali non è possibile
rintracciare alcuna impressione sono “privi di significato”
• Vengono sottoposte a questa verifica le idee di sostanza
e di essenza (e si conclude che non è possibile indicare
alcuna impressione da cui esse sorgano)
• Ulteriormente, viene sottoposto a verifica secondo lo
stesso criterio l’idea di causalità
– L’idea di causalità è fondamentale per il ruolo che essa svolge
nella formulazione delle leggi di natura
• Es.: l’acqua bolle a 100°: siamo sicuri che l’avere raggiunto la
temperatura di 100° è la causa dell’ebollizione (così come l’essere
un triangolo è la causa dell’avere le proprietà del triangolo) ?
• Poter stabilire qual è la causa di un fenomeno è essenziale per dare
valore scientifico ai giudizi riguardanti materie di fatto
• Esistono soltanto due tipi di giudizio:
Relazioni tra idee (= giudizi analitici)
Materie di fatto (= giudizi sintetici)
• I giudizi analitici sono detti “relazioni tra idee” in quanto
esprimono un rapporto necessario tra due idee
– (l’idea di corpo porta con sé necessariamente quella di
estensione)
• I giudizi della logica e della matematica (“tutti i corpi
sono estesi” – teoremi matematici) sono relazioni tra
idee, cioè giudizi analitici
(analizzando il concetto del soggetto vi si trova “dentro” quello del
predicato)
• Le leggi della fisica non sono relazioni tra idee
• Se avessimo l’esperienza della causalità sapremmo che
il fatto ‘a’ è causa del fatto ‘b’ e quindi, osservato il fatto
‘a’, sapremmo con certezza che si produrrà il fatto ‘b’
• Ma abbiamo l’esperienza della causalità?
A quali esperienze rinvia l’idea di causalità?
• Contiguità della ‘causa’ e dell’ ‘effetto’ nello
spazio e nel tempo
• Anteriorità della ‘causa’ sull’ ‘effetto’
• Congiunzione costante tra ‘causa’ ed ‘effetto’
• Ora, quando vediamo la ‘causa’ la nostra mente
anticipa l’ ‘effetto’. Ma non vi è nessuna
contraddizione nel pensare che alla ‘causa’ non
segua l’ ‘effetto’,
– (mentre invece vi sarebbe contraddizione a pensare
un triangolo che non avesse le proprietà del triangolo)
Come si produce l’idea di causa?
• La relazione di causa non è un rapporto tra idee
– il concetto dell’ ‘effetto’ non è contenuto in quello della ‘causa’
– non vi è contraddizione a pensare che l’ ‘effetto’ non si produca
• La relazione di causa non è nemmeno ricavata
dall’esperienza,
la quale ci dà solo la contiguità spazio-temporale, la priorità della
‘causa’ e la connessione costante (sinora)
• La previsione che l’effetto seguirà la causa è basata
sulle esperienze passate, ma perché la previsione
valesse veramente sarebbe necessario supporre che il futuro
sia conforme al passato, e questo non possiamo saperlo
• È soltanto l’abitudine che ci spinge a credere che il
futuro sarà uguale al passato, e che ci permette quindi di
fare previsioni in base all’idea di causa
La causalità: il ruolo della fede nelle previsioni
• La causalità non è conosciuta – né a priori né a posteriori – ma è
creduta sulla base dell’abitudine prodotta dalle esperienze precedenti
• “Credere” vuol dire concepire un’idea in una maniera particolare,
concepirla insieme ad un particolare sentimento che ci spinge ad
affermare la sua esistenza, ma non ha valore conoscitivo
• Noi non abbiamo nessun modo per conoscere la causalità in sé
stessa, cioè come potere, insito nella materia, di produrre effetti
– Infatti, ci sono stati dei filosofi (gli Occasionalisti) che hanno negato una
vera causalità nella natura, ed hanno riservato il potere causale solo a Dio
• L’uomo vive continuamente in atteggiamento di fede
– Crediamo alla causalità
– Crediamo all’esistenza di oggetti anche mentre non li percepiamo
– Crediamo all’esistenza di Dio (anche se non possiamo dimostrarne
l’esistenza ricorrendo al concetto di causa)
• Le “leggi della natura” permettono di fare previsioni efficaci, ma non
hanno carattere di scientificità (perché non conosciamo la causa che
porta la natura a comportarsi così) – Non vi sono “essenze” che
determinano l’agire della natura, e comunque non possiamo
conoscerle
• Le leggi della natura sono generalizzazioni di osservazioni passate
che ci permettono previsioni e alle quali crediamo
L’Anima e la Libertà
• Negata l’idea di sostanza, non possiamo affermare che
esista un soggetto al quale appartengono tutte le
percezioni che si succedono nella nostra mente
– L’io è un “fascio di percezioni”
– Il legame che congiunge le differenti esperienze che attribuiamo
ad uno stesso soggetto ci rimane oscuro
• Avendo negato che possiamo conoscere il rapporto
causale tra fenomeni della natura, a maggior ragione ci
sarà impossibile riconoscere un nesso causale tra le
azioni di un uomo i loro moventi
– Sappiamo solo che in determinate condizioni gli uomini si
comportano in un certo modo, così come sappiamo che a
determinate ‘cause’, per o più seguono determinati ‘effetti’
– Il libero arbitrio è pertanto assicurato, o almeno è impossibile
dimostrare che non esista
L’ “EMPIRISMO”
• L’empirismo si può compendiare in due
tesi
• A. Non esistono idee innate
Tutte le idee derivano dall’esperienza
• B. Le “leggi della natura” sono
generalizzazioni di esperienze,
sono proposizioni a posteriori,
valide finché non vengono smentite
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David Hume