BILANCIO SOCIALE
PODERE SPAZZAVENTO
SOCIETA’ SEMPLICE AGRICOLA
DI ALESSANDRO E FABIO PICENI BELLI
© copyright 2010 Podere Spazzavento s.s. - P.Iva 01614170502 - Ponsacco (Pisa)
1. PREMESSA
Con la pubblicazione del suo primo Bilancio Sociale, l’azienda agricola Spazzavento S.S.A. avvia un
processo di verifica e di comunicazione delle proprie attività.
Questa prima edizione rappresenta l’inizio di un percorso che ha come fine il riconoscimento di una
responsabilità sociale ed alla conseguente rendicontazione, valorizzando gli elementi distintivi di questa
azienda e sottolineando i gesti che vanno al di là dei dati contabili.
Tra i diversi strumenti di rendicontazione, il bilancio sociale è quello che meglio si presta a dar conto
del complesso delle attività dell’amministrazione e a rappresentare in un quadro unitario il rapporto tra
obiettivi, risorse e risultati.
Scegliere di rendere conto della propria azione attraverso questo documento significa sottoporre alla
critica il proprio modo di operare e di essere pronti a riorganizzarsi se necessario.
Il presente documento si articola in tre parti di analisi: l’identità, ambiti di azione e stakeholder, gli
indicatori.
La prima parte, intitolata “l’identità”, descrive l’assetto istituzionale, i valori di riferimento, la missione,
le strategie e l’assetto organizzativo; tutto questo per mettere il lettore nella condizione di conoscere gli
elementi costitutivi dell’azienda agricola.
Nella seconda parte, “Ambiti di azione e stakeholder”, vengono descritte le attività svolte all’interno
delle aree rilevanti -ricerca, didattica e produzioni agro-zootecniche- evidenziando i rispettivi
stakeholder e il ruolo che ricoprono.
L’ultima parte, “gli indicatori”, descrive gli effetti e le relazioni che il Centro è in grado di creare
nell’ambiente che lo circonda descrivendone l’impatto socio-culturale ed economico.
La volontà di redigere questo documento, che risulta essere il primo di una lunga serie, conferma che
l’azienda è disposta a raggiungere due obiettivi che sono riconducibili a due finalità.
Una prima finalità vuole migliorare i sistemi di rilevazione e valutazione dei risultati, mentre una
seconda vuole creare un dialogo duraturo con i portatori d’interesse attraverso un sistema di relazioni
integrato e di fiducia reciproca.
In una società globalizzata, caratterizzata da intensi mutamenti socio-economico-culturali, le
organizzazioni siano esse profit, no profit o pubbliche rischiano di perdere la propria identità, la propria
vision, e la propria mission nel tentativo di un adattamento funzionale ai predetti cambiamenti.
Il bilancio sociale è un’attività di analisi, rendicontazione e comunicazione che può impedire che ciò
avvenga in quanto:
1) richiede sempre l’esplicitazione dei valori etici a cui si ispira l’organizzazione;
2) richiede sempre l’esplicitazione delle priorità che persegue l’organizzazione;
3) richiede sempre la verifica della congruenza degli obiettivi prefissati alle priorità stabilite;
4) richiede sempre la verifica della congruenza delle risorse rispetto le priorità e gli obiettivi
individuati.
Di fatto il bilancio sociale diventa una “cartina tornasole” della coerenza dell’organizzazione in
rapporto alla sua ragione di essere sulla base di un codice etico, e nell’assunto che sono i valori ritenuti
fondanti a dare identità alla stessa.
Parallelamente il bilancio sociale è tecnicamente uno strumento che consente di verificare in termini di
utilità sociale i risultati conseguiti da una organizzazione, attraverso un’attenta analisi delle esternalità
prodotte.
Storicamente il bilancio sociale è stato ideato per le imprese profit, nella convinzione che i dati del
bilancio civilistico non esprimessero in maniera soddisfacente anche l’impatto sociale dell’attività di
impresa (nei suoi aspetti positivi e negativi).
Per le imprese profit la redazione del bilancio sociale ha fini di marketing sociale e di verifica del
benessere organizzativo interno; in relazione al marketing sociale l’adesione ad una Corporate Social
Responsabilità da parte dell’impresa ha dimostrato elevati margini di ritorno economico.
Ma ovviamente l’idea della rendicontazione non poteva non contagiare i due ambiti ad essa più naturali:
1) il settore no profit;
2) il settore pubblico
Lo strumento del bilancio sociale ha due fondamentali valenze per il settore no profit:
1) favorire il senso di appartenenza dei volontari all’organizzazione attraverso la rendicontazione e
dimostrazione della fedeltà delle politiche seguite dall’organizzazione ai principi etici ispiratori;
2) favorire le attività aziendali, attraverso un’analisi globale (comprendente anche la valutazione
delle esternalità) dell’attività dell’organizzazione.
In sintesi il bilancio sociale sta al bilancio tradizionale delle imprese profit, no profit, e degli Enti
pubblici, come gli indicatori di benessere economico-sociale stanno al mero dato del prodotto interno
lordo pro capite di un Paese.
Si tratta in altre parole di uno strumento in grado di sovvertire la pregnanza di significatività di valori
contabilizzati secondo le ordinarie procedure contabili ed amministrative; ad esempio un costo si può
trasformare in un investimento redditizio, se si dimostra che tale spesa ha prodotto socialmente un
incremento di utilità, valutabile ad un “prezzo ed un rendimento teorici” superiore alla spesa.
La valenza di questa metodologia è data in particolare da una semplice evidenza. Le economie postindustriali “vivono” un paradosso: la crescita del benessere economico non è accompagnata da una
parallela crescita del benessere interiore, che invece è principalmente aumentato dai beni relazionali.
Sociologicamente e psicologicamente sembra che superata una certa soglia di reddito pro capite, i
bisogni di identità siano più avvertiti di quelli prettamente economici; l’affidamento della propria
esistenza a valori meramente materiali produce a seconda dei casi alienazione ed anomia.
Il bilancio sociale consente una valutazione del benessere (malessere) individuale e sociale generato
dall’organizzazione, trasformando il benessere/malessere psico-sociale in valori economici.
Parallelamente dal punto di vista economico ha sempre più acquisito importanza il concetto di capitale
sociale, che è dato dall’insieme di relazioni e valori che tengono unita, solidale, ed operosa una
comunità.
Ma l’arricchimento del capitale umano e sociale avviene soprattutto attraverso le agenzie formative e
attraverso la pratica della cura delle persone e della solidarietà. In questo senso la scuola ha
un’importanza fondamentale nello sviluppo delle educazioni alla cittadinanza e alla solidarietà.
La redazione del bilancio sociale può valutare anche l’apporto economico della condivisione di valori
etici, che consentono a monte il formarsi di relazioni fiduciarie, senza le quali non vi può essere
sviluppo economico.
Il bilancio sociale può portare principalmente i seguenti vantaggi:
-
azione orientata a finalità ed obiettivi preventivamente condivisi e ben individuati e selezionati;
-
formazione di processi di identificazione degli stakeholders con i destini dell’organizzazione;
-
conseguente forte motivazione proattiva da parte degli stakeholders;
-
importanti recuperi di efficacia e di efficienza.
Più in generale il bilancio sociale è in grado di evidenziare il reale costo opportunità delle scelte dei
finanziamenti di determinati progetti piuttosto che di altri; una valutazione sociale, comprende, ma non
si esaurisce in un mero calcolo economico, in quanto vengono valutate tutte le principali esternalità che
si producono.
2. ASPETTI PRELIMINARI ALL’ELABORAZIONE DI UN BILANCIO SOCIALE
L’elaborazione del bilancio sociale deve necessariamente e preventivamente passare attraverso
determinati steps.
In primis devono essere individuati i bisogni espliciti ed impliciti che l’organizzazione intende
soddisfare; di fatto per ogni organizzazione il fine ultimo (e la sua ragione di essere) è il
soddisfacimento di determinati bisogni.
Di particolare interesse sono i bisogni impliciti perché costituiscono il quadro ambientale che a volte
deve essere primariamente modificato per poter soddisfare i bisogni espliciti dei soggetti destinatari
dell’azione dell’organizzazione.
Accanto ai bisogni espliciti però convivono i bisogni “ignorati”, ossia quelli esistenti ma non percepiti
dai soggetti come necessari da soddisfare.
I bisogni impliciti, espliciti, ed ignorati costituiscono il trittico di partenza rispetto al quale commisurare
la vision dei ogni organizzazione, per poi sostanziarne la mission.
In altre parola alla rivisitazione dei bisogni occorre affiancare la rivisitazione della vision e della mission
dell’organizzazione; lo scollamento di questi due aspetti determina immancabilmente il fallimento della
progettualità e della strategia dell’organizzazione in oggetto.
Eseguita questa prassi di massima occorre:
1) programmare l’impegno di risorse necessarie per elaborare un bilancio sociale;
2) individuare l’esistenza di nuovi potenziali stakeholders, precedentemente esclusi dalla
pianificazione progettuale;
3) procedere alla rimotivazione degli stakeholders;
4) individuare un auditing esterno al fine di evitare l’autoreferenzialità;
5) individuare le modalità di pubblicazione e diffusione del bilancio sociale; un bilancio sociale non
diffuso è solo uno spreco di risorse, in quanto il suo compito fondamentale è quello di
rendicontare e di sostenere la strategia adottata.
Infine, poiché la normativa giuridica a proposito è carente, occorrerà definire preventivamente la
struttura del bilancio sociale.
Un quadro di sintesi sul bilancio sociale
Il bilancio sociale non ha una struttura predefinita come ad esempio il bilancio per le società di capitale.
E’ una rendicontazione con vari aspetti che si rivolge agli stakeholders intesi nel senso più ampio del
termine; ha quindi valenza interna ed esterna.
E’ una rendicontazione che si sostanzia in elementi qualitativi e quantitativi.
Ad esempio gli elementi qualitativi più rilevanti sono quelli relativi ai valori che ispirano
l’organizzazione in oggetto, e alla mission che ne discende.
Gli elementi quantitativi sono quelli relativi al numero di progetti, interventi, utenza soddisfatta, servizi
resi ecc…
Tra gli elementi qualitativi e quantitativi di sono gli elementi di processo e la loro presentazione: chi
decide, come si decide, come si esegue quanto deciso, la definizione dei tempi per eseguire quanto
deciso ecc…
Infine il bilancio sociale si sostanzia anche dell’analisi costi/benefici che tende a dare un valore
economico anche a ciò che ha un valore molto più complessivo: ad esempio il recupero sociale di un
giovane che prima compiva abitualmente reati.
3. OBIETTIVI
Il Bilancio Sociale ha la funzione di descrivere il più analiticamente possibile le ragioni per cui si
sostengono o si sono sostenuti determinati costi, più lontani rispetto all’attività caratteristica, ma
anch’essi produttori di vantaggi per alcune categorie di stakeholder. Non esiste infatti una utilità globale
ma una serie di utilità, ognuna per ogni pubblico di riferimento. Il Bilancio Sociale diviene pertanto la
somma di una serie di bilanci, unificati per il fatto che l’impresa è una ed è l’unico soggetto in grado di
compierne una sintesi.
E’ ovvio che il Bilancio Sociale non potrà essere mai totalmente neutrale come può esserlo il bilancio
d’esercizio, ma è chiaro che deve essere il quanto più possibile verificabile ed oggettivo, in caso
contrario assai scarso potrebbe essere l’interesse degli stakeholder più avveduti, che potrebbero
considerare tali informazioni incomplete, non significative, o cosa più grave inattendibili. Il Bilancio
Sociale è un importantissimo strumento di comunicazione, un mezzo fondamentale per svolgere
un’attività di relazioni pubbliche, per migliorare le nostre relazioni sociali ma anche industriali.
L’obiettivo che ci si pone è quello di rafforzare la percezione pubblica dell’importanza delle nostre
azioni, di dare maggiore visibilità all’attività svolta, in modo da accrescere quindi la propria
legittimazione nella comunità locale di riferimento e il consenso a livello sociale.
In particolare poi il Bilancio Sociale dovrebbe:
1) consentirci di comprendere il ruolo svolto dalle nostre attività nella società civile;
2) essere uno strumento che confrontando quanto realizzato con le esigenze sociali preesistenti,
fornisce
informazioni
sul
raggiungimento
degli
obiettivi
sociali
prefissati;
3) dimostrare che il fine dell’impresa, non è solamente quello di creare profitto ma anche quello di
fornire un valore aggiunto per la comunità;
4) essere considerato come un fattore di cruciale importanza per lo sviluppo della democrazia e della
trasparenza nell’ambito delle attività;
5) diventare uno strumento per rendicontare se le azioni sociali dell’impresa hanno delle ricadute in
termini di utilità, legittimazione ed efficienza;
6) rappresentare un momento di riflessione sull’impegno che si ha all’interno dell’impresa per migliorare
qualità di prodotto e servizio, rapporto con i consumatori, sicurezza sul posto di lavoro, rispetto
dell’ambiente.
4. STRUTTURA ORGANIZZATIVA AZIENDALE
L’azienda agricola PODERE SPAZZAVENTO SOCIETA’ SEMPLICE AGRICOLA è una società
semplice con sede legale in Ponsacco (PI), costituita nell’anno 2002. L’amministrazione ordinaria della
società e la relativa rappresentanza spettano al socio Piceni Belli Alessandro. Della società fanno parte
anche il Sig. Piceni Belli Fabio, e le signore Ferroni Maria Luisa e Hessaun Kerstin.
L’azienda svolge la sua attività nel Comune di Ponsacco, per una estensione totale di circa 15 ettari, ed è
specializzata principalmente nel settore vitivinicolo ma anche in colture olivicole e seminativi. Tutte le
coltivazioni sono condotti completamente con metodo biologico, sul quale viene impostata tutta
l’organizzazione aziendale.
Podere Spazzavento SSA è localizzata nell’area collinare adiacente al centro urbano, nelle vicinanze
dell’area dei Poggini ed è costituita da un centro aziendale e terreni agricoli circostanti, in parte di
proprietà dei soci ed in parte condotti con contratti di affitto di varie durate.
Allo stato attuale l’azienda agricola ha come principale attività la produzione di vino, sulla quale si basa
tutta la filosofia aziendale e gli investimenti programmati, con i suoi 8,5 ettari di vigneti iscritti alla
pregiata DOCG del Chianti con produzione anche di Chianti Superiore e Vin Santo del Chianti, la
DOC dei Colli Dell’Etruria Centrale e, in misura minore, anche IGT Toscano.
Per quanto riguarda la forza lavoro, attualmente in azienda trovano occupazione i soci e, soprattutto nei
periodi di maggior lavoro come la vendemmia, vengono assunti alcuni salariati avventizi.
L’azienda, avendo impostato il suo indirizzo produttivo verso la commercializzazione del vino, ha
necessità di uno spazio adeguato per la sua lavorazione e trasformazione in modo che sia possibile
gestire i quantitativi d’uva provenienti da più di 8 ettari di vigneto. Gli attuali annessi, localizzati al piano
terra del complesso comprendente anche l’agriturismo ed il punto vendita, non hanno le dimensioni e
le caratteristiche tecniche e igienico-sanitarie idonee per la realizzazione di una cantina di
trasformazione a norma. L’azienda infatti dispone di un solo fabbricato, una porzione di casa rurale
nella quale si concentrano ad oggi l’attività di trasformazione e la conservazione, il punto vendita e
l’agriturismo.
5. PERCHE’ RICLASSIFICARE IL BILANCIO
Gli elementi che hanno indotto il CIRAA ad adottare il bilancio sociale come strumento di
rendicontazione sociale sono diversi:
- integrare e rivitalizzare il sistema di rappresentazione contabile.
- migliorare l’efficacia di comunicazione.
- Rendere le scelte politiche trasparenti.
- Riorientare i processi di pianificazione, programmazione e controllo dell’ente nell’ottica degli
stakeholder.
Il Bilancio sociale ha lo scopo di “togliere” le informazioni superflue per gli stakeholder, con l’obiettivo
di superare la complessità degli schemi di bilancio.
Il bilancio sociale deve contenere “più parole che numeri”, deve essere in grado di fornire informazioni
adeguate per il destinatario in modo che questo possa farsi un giudizio complessivo sul comportamento
del Centro.
Con la riclassificazione del bilancio, si intende ricalcolare i dati contabili ed integrare il contenuto con
un metodo di lettura che ne semplifichi la lettura.
Abbiamo utilizzato il bilancio consuntivo 2011 quale documento da utilizzare come punto di partenza.
La scelta del bilancio consuntivo, piuttosto che di quello preventivo, è scaturita dalla necessità di
utilizzare informazioni quantitative certe e poggiare sulle analisi dei risultati conseguiti.
6. COME RICLASSIFICARE IL BILANCIO
Come spesso avviene quando si prende in considerazione il bilancio sociale di una azienda agricola, ci si
trova di fronte ad una scarsa tenuta della contabilità, in quanto, come nel caso della Società podere
Spazzavento, le società semplici sono obbligate esclusivamente alla tenuta della contabilità solo ai fini
IVA.
Generalmente le spese non sono rappresentative dei costi sostenuti per l’acquisizione delle risorse bensì
esprimono la dimensione delle risorse impiegate per l’erogazione di prestazioni e servizi.
L’azienda Podere Spazzavento come è stato più volte sottolineato, s’impegna in più settori agricoli, per
questo ci è sembrato opportuno ripartire le risorse percepite e le spese sostenute negli ambiti di
rendicontazione appositamente individuati.
Le spese sono state riclassificate per destinazione e le entrate per origine.
7. LE ENTRATE
La riclassificazione delle entrate è stata effettuata sulla base dei dati riportati nella categoria di
rendiconto rappresentata nella tabella del bilancio consuntivo 2011. Le entrate sono state riclassificate
in base all’origine e ammontano a un totale di € 1.280.769. Dal PROSPETTO si può vedere che La
vendita dei prodotti agricoli ricopre la percentuale maggiore delle entrate (68%), seguita dall’offerta
agrituristica con il 20% e didattica con il 12%.
Prospetto della suddivisione delle entrate
AGRICOLTURA
AGRITURISMO
DIDATTICA
TOTALE
€ 127.293,00
€ 38.417,00
€ 19.372,00
€ 185.082,00
Per il settore agricolo la percentuale maggiore di entrate è quella ottenuta grazie alla vendita delle
produzioni vitivinicole e olivicole.
Per il settore della didattica infine una buona percentuale è ottenuta grazie alle attività svolte durante
l’anno agli studenti e non solo.
8. LE USCITE
La metodologia adottata vede anche in questo caso, l’individuazione delle tipologie prevalenti di spesa,
selezionate secondo il criterio della destinazione: il settore amministrativo, l’agricoltura, l’agriturismo e
la didattica.
L’ammontare delle spese analizzate è risultato pari a € 115.855,00.
Il settore dell’agricoltura rappresenta più della metà delle spese presenti nel bilancio (63%) ed è seguito
dalle spese sostenute dall’ agriturismo pari al 17% del totale.
Prospetto della suddivisione delle uscite
AGRICOLTURA
AMMINISTRAZIONE
AGRITURISMO
DIDATTICA
TOTALE
€ 76.222,00
€ 9.365,00
€ 20.179,00
€ 10.089,00
€ 115.855,00
9. OSSERVAZIONI
Dai dati di bilancio è chiaro che non è possibile scorporare i settori (didattica, agricoltura) per il fatto
che ognuno coinvolge completamente gli altri.
La compresenza di queste attività è un punto di forza per l’azienda agricola perché consente di
“chiudere” un bilancio che altrimenti avrebbe difficoltà a gestire ogni singolo settore e potrebbe portare
verso una situazione finanziariamente insostenibile.
In questa sezione, abbiamo fatto una semplice analisi dal punto di vista quantitativo delle risorse
finanziarie impiegate, in seguito procederemo con il farne una anche dal punto di vista qualitativo, in
cui si analizzerà la soddisfazione degli stakeholder in base agli output ricevuti.
10. IDENTIFICAZIONE DEGLI STAKEHOLDER
La descrizione dell’identità dell’azienda passa necessariamente anche attraverso l’individuazione di
coloro che intrattengono rapporti con esso.
La scelta di adottare un bilancio del genere, che va oltre i semplici dati economici, trova il suo
presupposto nella volontà di relazionarsi con un ampio e numero di portatori d’interesse.
Questi sono interessati al valore creato distribuito espresso in termini d’innovazione, ricerca,
formazione e agli effetti economici, culturali, ambientali sociali prodotti sul territorio.
Il passo successivo consiste perciò nell’individuare gli stakeholder che sono in contatto con l’azienda
agricola Spazzavento influenzandone i comportamenti.
I principali stakeholder del CIRAA sono:
1) I soggetti che usufruiscono dei servizi didattici:
- gli studenti, rappresentano tra i fruitori più importanti dell’azienda agricola sia per la didattica che per
la sperimentazione.
2)Le risorse umane:
- il personale composto dagli opoerai agricoli, personale tecnico e amministrativo;
3) Gli interlocutori istituzionali pubblici:
- Enti pubblici nazionali, regionale, locali;
4) Gli interlocutori privati:
- le imprese (tutti gli operatori o le categorie economiche del territorio, i fornitori, le associazioni di
categoria e di settore, le banche, le assicurazioni);
6)La collettività:
- tra cui assumono determinante importanza i cittadini(intesi come tutti i soggetti che godono di servizi
e opere rese indistintamente).
- destinatari di azioni mirate (sono tutti quei soggetti che usufruiscono di servizi specifici in base al loro
genere oppure ad una determinata situazione nella quale si trovano).
- gli enti locali, il mondo della scuola (elementari, medie e superiori) e tutti coloro che sono accomunati
dal fatto di essere percettori di valore socio economico creato;
11. INDICATORI
Una volta identificati gli ambiti nei quali si manifesta il rapporto tra l’azienda agricola Spazzavento e i
propri stakeholder, obiettivo del presente bilancio sociale diventa quello di monitorare gli effetti che sul
piano sociale si possono riscontrare a seguito delle attività promosse.
Cercheremo di individuare degli indicatori in grado di analizzare le attività svolte per creare un sistema di
monitoraggio delle prestazioni sociali che sia in grado di misurare nel tempo gli effetti prodotti.
Tenuto conto che siamo nella fase di prima applicazione del bilancio sociale indicheremo solo
l’applicazione di alcuni indicatori in quanto la maggior parte degli altri indicatori saranno reperiti e
valutati nei prossimi bilanci.
12. APPLICAZIONE DEGLI INDICATORI
SISTEMA DI GESTIONE DELLA STRUTTURA
1.1)
Reddito da lavoro:
Rappresenta la remunerazione di tutto il lavoro prestato in azienda.
Totale dipendenti 4 di cui 2 avventizi e 2 soci lavoratori; gli stipendi degli operai avventizi in un anno
ammontano a un totale di € 26.000,00 mentre gli stipendi dei soci lavoratori raggiungono € 48.000,00
per un reddito da lavoro complessivo di € 74.000,00
2.1) Reddito lordo/SAU: il reddito lordo è una notazione di reddito determinata come differenza tra
la produzione lorda vendibile e i costi variabili, è quindi un reddito al lordo dei costi fissi.
185.082,00 / 15 = 12.133,00 €/ha
3.1)Reddito da lavoro/SAU
74.000,00/15 = 4.933,00 €/ha
4.1)indice di efficienza economica: PLV/SAU
360.000,00 / 15 = 24.000,00 €/ha
5.1) capacità di impiego della forza lavoro: Numero ULT presenti
Il totale delle unità lavorative nel 2011 è pari a 4.
6.1) intensità di lavoro: ULT/SAU
4 / 15 = 0.26
7.1) grado di apertura dell’azienda alla diversità socio-culturale e psicofisica
Non ci sono persone con carattere di diversità ma è stato attuato un progetto di agricoltura sociale in
cui vengono portate persone con difficoltà d’inserimento a diretto contatto con le attività della
struttura.
DIDATTICA
Questa sezione ha lo scopo di illustrare il ruolo e il contributo che l’azienda dà, per quanto riguarda la
formazione culturale e professionale.
1.2) N. Giornate/uomo per tirocinio studenti
204 giornate/uomo
2.2) N. Giornate /uomo per studenti
438 giornate/uomo
3.2) N. Giornate /uomo per le esercitazioni
204 giornate/uomo
4.2) N. Giornate uomo per altre attività didattiche
100 giornate/uomo
5.2) N. eventi svolti nel 2011
Gli eventi svolti sono stati in totale 1 ed hanno trattato i seguenti temi:
- Agricoltura sociale: dallo stato dell’arte alla progettazione delle attività sociali nelle realtà agricole;
SERVIZI
1.3) Coinvolgimento sociale
Il personale è presente in varie associazioni professionali e di categoria. La presenza di un’aula
multimediale diventa via via luogo d’incontro per riunioni destinate a persone interessate per ragioni
varie al mondo agricolo.
SETTORE AMBIENTALE
1.4) trattamento dei residui
Il trattamento dei residui avviene secondo le norme di buona pratica agronomica. I residui colturali
vengono per lo più rilasciati sul terreno a parziale reintegro delle asportazioni.
13. CONCLUSIONI
La prima edizione del Bilancio Sociale dell’azienda agricola Podere Spazzavento è il frutto della volontà
degli organi di governo di rafforzare i principi che hanno ispirato il loro rapporto con i propri portatori
d’interesse tra cui la collettività: responsabilità, correttezza, trasparenza informativa, visibilità dei
risultati raggiunti, chiarezza della rete dei principali interlocutori dell’azienda.
È pertanto grazie ad una continua attenzione a ricercare strumenti di comunicazione più efficaci e più
immediati oltreché a sperimentare inedite metodologie di raccolta e di aggregazione dei dati che è nato
il primo Bilancio Sociale dell’azienda agricola Podere Spazzavento.
Questo bilancio è stato per molti versi sperimentale, sia sotto il profilo metodologico, sia per l’oggetto
specifico di analisi.
Pur trattandosi di risultati interpretabili con una chiave di lettura più ampia e più immediata della logica
propria del conto consuntivo, essendo la prima edizione del Bilancio Sociale, per una struttura di questo
genere, aspettiamo delle linee guida che definiscano in maniera più precisa la possibilità di rendicontare
questo genere di attività.
Nella consapevolezza che la presente edizione non sia che la prima tappa di un lungo percorso,
l’azienda si impegna a proseguire in tale direzione, in un processo di continuo affinamento e con la
volontà di stringere con i propri stakeholder rapporti di fiducia sempre più saldi e duraturi.
© copyright 2012 Podere Spazzavento s.s. – P.Iva 01614170502 - Ponsacco (Pisa)
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