ANNO XI N°2 12/13 http://www.versusmarelli.altervista.org VERSUS o.it marelli@yaho e-mail: versus I.I.S. MARELLI – DUDOVICH www.marellidudovich.it Via Livigno – Milano - Tel.: 02.68.84.122 - 02.68.37.72 - 02.68.80.792 Fax: 02.66.80.35.75 Shoah, la nostra scuola all'Auditorium della Regione Lombardia Milano, 21 gennaio 2013 - La nostra scuola “Marelli - Dudovich” fra studenti, insegnanti e dirigenti scolastici hanno seguito con grande attenzione le testimonianze, e la ricostruzione storica, arricchita dalla proiezione di due filmati rievocativi, sugli impressionanti numeri del genocidio, le leggi razziali, e la paura dei sopravvissuti nel rivelare le drammatiche esperienze vissute nei campi di concentramento. Segue pag. 3 Nessuno mi ha mai fermato di ALIDA PARISI dal mensile ABC di dicembre 2012 cura di Donnarumma Giulio 1OE Giornata della memoria Educazione Un ex deportato di Mauthausen a scuola per raccontarci i giorni difficile della sua prigionia. e Marelli, il 23 dicembre 2012 in sala Bologna è stata una giornata di memoria, vissuta attraverso un filmato e il racconto di un ex-partigiano. In questa occasione il’insegnante di italiano il Prof. Arnò ha aperto l’incontro con queste parole: segue a pagina 3 Sicurezza Stradale Da piccolo andavo a scuola perché obbligato ma non mi Potremo dirti di non… interessava molto e sinceramente a quel tempo non ne Continua pagina 4 capivo neanche l’importanza e quindi per distrarmi e pere non morire di noia faL’IFS e Le classi Discriminazione nel lavoro cevo altro , cioè disturbavo. 4ETA - 5ETA Poi quando mi capitava di vedere delle cose che erano Marelli, il 16 dicembre 2012 in sala Bologna, là incustodite, non mi sem- la nostra scuola ha partecipato all’incontro sulla Il progetto IFS (Impresa brava cosi grave prenderle. discriminazione in particolare delle donne nel Formativa Simulata) è nato con l’obiettivo di operare lavoro. Segue a pagina 3 secondo i cr it er i Continua a pag. 1 del learning by SPAZIO DI ASCOLTO doing, favorendo l’apprenMartedi dalle 9:30 alle 12:30 dimento in contesti operatiun luogo nella tua scuola dovi e laboratoriali. ve poter riflettere insieme, Le classi hanno simulato in parlare di ciò che vuoi, essere laboratorio la creazione e ascoltato e supportato nel poi la gestione di un’imprerispetto della tua privacy. Se sa, la “TecnoService sas”. vuoi un appuntamento o solo Il lavoro terminato è pubinfo puoi rivolgerti direttablicato al sito: mente allo sportello della tua scuola al dott. Filippo Petrogalli. O scrivere un email a [email protected] www.weblombardia.it/ marellitecnoservice A NNO XI VERSUS N°2 P AGINA 1 Nessuno mi ha mai fermato di ALIDA PARISI dal mensile ABC di dicembre 2012 Segue da copertina E se le prima volte la cosa mi faceva un pò paura perché non sapevo cosa fosse successo dopo, col tempo passandola sempre liscia cioè visto che nessuno faceva nulla e che alla fine non mi succedeva mai niente di grave, rubare non mi a mai fatto paura anzi mi dava una certa sicurezza perché potevo avere tutto quello che volevo e che non avevo poi certe cose con il tempo cominci a vederle normali e crescendo senza paletti , o continuato ha fare cavolate sempre più grosse un po’ per bisogno un po’ per rivalsa un po’ perché quello era diventato il mio stile di vita quotidiano. Essere cosi mi dava anche un certo rispetto da parte degli altri . non mi sono mai reso conto di quello che facevo ne che senso aveva la scuola. non lo mai capito oggi 22 anni sono di nuovo su dei banchi di scuola a fare quello che i miei compagni facevano a 14 anni. i proff. mi dicono che sono bravo. dicono che sono molto intelligente. in effetti, rispetto gli altri o sempre dei voti alti e sinceramente le cose che prof spiegano in classe io le capisco e studiare non mi sembra tanto difficile . anzi mi prende proprio parecchio quando la prof di scienze spiega tutte le cose sulle cellule e sul corpo umano . la mia pena finirà tra circa 8 anni e 8 mesi non e facile studiare in cella perché in pochi metri quadri siamo in 2 o 3 a volte in 4 o ancora di più e in quelle spazio dobbiamo farci tutto, tutti, ma se riesco voglio uscire di qua con il diploma così forse avrò qualche possibilità in più nel cercare un lavoro e soprattutto potrò seguire un po' di più anche mio figlio, che intanto avrà 10 anni. Mi spiace proprio tanto per tutto quello che è successo e per dove mi trovo adesso, ma nessuno mi ha fermato (Testimonianza di Federico, nome fittizio di un detenuto, raccolta presso il carcere di Bollate). L'INCONSAPEVOLEZZA DEL GESTO consapevolezza del gesto. I numeri relativi alla microcriminalità sono alti, con un andamento progressivo inversamente proporzionale all'età dei giovani coinvolti, che si abbassa sempre di più. Il fenomeno, che a seconda della tipologia assume definizioni diverse, come bullismo, baby gang, boss baby, ecc ... , grazie proprio alla sua tipologia, (giovani più o meno piccoli, in ogni caso minorenni), sfugge spesso alla dovuta attenzione e considerazione. Non si tratta solo degli episodi di reati anche violenti di microcriminalità, di cui ogni volta sconvolge leggerne notizia nelle pagine di cronaca e che im maginiamo lontani dalla nostra vita e dai nostri quartieri tranquilli. A parte la strada, un luogo dove la sottrazione di oggetti altrui è una pratica esercitata spesso e con nonchalance, è la scuola. Con significati e intenzioni diverse questo accade fin dalle elementari e su internet, si possono trovare un'infinità di titoli allarmistici che rimandano a tali situazioni, profondamente spiacevoli tra l'altro per un luogo di formazione e di educazione qual'é la scuola. Ma come può succedere di arrivare a lasciarsi chiudere in una gabbia di quattro pareti e consegnare interamente la propria vita, per periodi lunghi o corti che siano, nelle mani di altre persone, conservando di questa solo il controllo delle funzioni primarie fisiologiche? Le motivazioni sociologiche sono tante quante sono le condizioni materiali e psicologiche che concorrono e conducono a scegliere l'adozione di comportamenti a rischio; il fattore. comune che però ricorre frequente mente soprattutto tra i giovani e che ritroviamo tra sversalmente quasi sempre nella diversità dei singoli casi è l'in- Donnarumma GIULIO 1OE A NNO XI VERSUS N°2 Segue da copertina P AGINA 3 Shoah, la nostra scuola Tutti i partecipanti, dallo storico Michele Sarfatti, direttore Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea), dal direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale della Lombardia Francesco de Sanctis, e da Micaela Goren Monti, vice presidente Cdec , hanno rivolto un appello agli studenti presenti, per invitarli a non dimenticare e a conoscere questo capitolo tragico della nostra storia, in modo che non abbia più a ripetersi. DOMENICA INAUGURAZIONE DEL MEMORIALE DELLA SHOAH - Intanto domenica, a Milano, sarà inaugurato il Memoriale della Shoah, realizzato con il sostegno di Regione Lombardia. La struttura sorge in un'area della Stazione Centrale, situata al di sotto dei binari ferroviari utilizzati dai treni per il trasporto pubblico. L'accesso è da via Ferrante Aporti. Tra il 1943 e il 1945, proprio dal Binario 21, centinaia di deportati furono caricati su vagoni merci sollevati tramite un elevatore e trasportati al piano dei binari. Belsen) o ai campi italiani di raccolta. Da qui partivano i convogli diretti ai campi di concentramento e sterminio (Auschwitz-Birkenau, Bergen. L'area del Memoriale occupa uno spazio di 7.000 mq articolati in due aree: una destinata al Memoriale, l'altra al Laboratorio della Memoria, che ospiterà la biblioteca, in cui potranno trovare spazio 45.000 volume. La Legge 211 del 20 luglio del 2000 ha istuito in Italia, come in molti altri Paesi del mondo, il “Giorno della Memoria”, allo scopo di tramandare e rafforzare nei giovani la consapevolezza della Shoah, renderne sempre vivo il ricordo e tributare il doveroso omaggio alle vittime e a chi si oppose al progetto di sterminio nazista, sacrificando la propria libertà e la propria vita. È stata scelta in Italia, come nella maggior parte dei paesi del mondo, la data del 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 vennero aperti i cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz, luogo simbolo della Shoah. La redazione Segue da copertina Un ex-partigiano a scuola Il 27 gennaio, come è ormai noto, (data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa) ricorre il Giorno della Memoria, istituito dal parlamento Italiano con la legge 20 luglio 2000, n.211, al fine di ricordare la Shoah e rendere omaggio alle numerose vittime, nonché a tutti coloro che, a rischio della propria vita, si sono opposti all’assurdo progetto di sterminio. Per meglio comprendere a analizzare le circostanze che hanno segnato uno dei periodi più bui della storia dell’Europa, abbiamo voluto invitare il sig. CASTELNOVO Giuseppe, ex deportato del campo di Mauthausen, il quale ci testimonierà la sua esperienza di vita. Mantenendo viva la memoria si possono aprire gli occhi di tutti ovunque per far si che il male non prevalga sul bene come avvenne ad Auschwitz e negli altri campi di sterminio. È proprio per questo che dobbiamo ricordare e accrescere i nostri sforzi per liberare l’uomo dallo spettro del razzismo, dell’esclusione, dell’alienazione, della schiavitù e della xenofobia, per estirpare questi mali che avanzano nella nostra società. La memoria diventa strumento attivo di riflessione in cui ogni uomo impara a comprendere l’altro uomo soprattutto il diverso. Rievocare dunque la memoria di Auschwitz e degli altri campi di sterminio, non può che riempirci di profondo dolore. Purtroppo i nostri giorni continuano ad essere segnati da grande violenza. La cosa più importante da fare è quella di impedire che un domani siano versate lacrime su altre Auschwitz o Mauthausen, del nostro tempo. RICORDIAMOLO! In fondo al giornalino, le foto dell’incontro A NNO XI N°2 VERSUS P AGINA 4 Educazione e Sicurezza Stradale Potremo dirti di non bere prima di guidare L’ALCOOL, un pessimo compagno di viaggio, prima regala EUFORIA, poi ANNEBBIA la VISTA, RALLENTA i RIFLESSI, ALTERA l’EQUILIBRIO. Con il SONNO, cocktail PERICOLOSO. Patente a punti In Italia, i bambini, gli adolescenti, le donne sono in gravidanza e chi si mette alla gui4.000.000 le persone - Guidare in sta- che accusano problemi da di un veicolo. to di ebbrezza derivati dall’uso ecAlcool e guida non vanno d’accordo. ( 10 punti) cessivo di alcool, di Il codice della strada art. 186, vieta cui sono 1.600.000 Guida in condila guida sotto gli effetti dell’alcool e zioni di altera- sono alcolistici cronine sanziona l’infrazione con l’arresto zione fisica e ci. fino a un mese, il pagamento di una psichica correlaammenda fino a 1.032 euro e la soL’alcool provoca alta a sostanze stuspensione della patente fino a 3 memeno 26.000 morti pefacenti si. ogni anno. (10 punti). Mettersi alla guida in tali condizioni Le sostanze alcoliche - Mancata osser- interferiscono con il aumenta il rischio di incorrere in un vanza allo STOP incidente stradale. sistema nervoso, alte(6 punti) rando la coordinazione Alcool, droghe, sonnolenze e stan-Condurre un motoria, l’equilibrio, chezza sono pericolosi nemici, in ciclomotore o un la parola e la vista. grado di mettere a repentaglio la nostra incomoto veico lo Inoltre, il consumo eccesivo di alcool lumità e quella degli altri, come spesso pursenza casco, con casco irregolare determina ulteriori gravi danni fisiologi- troppo accade nelle ore notturne del fine settio non allacciato, ci, tra i quali cirrosi epatica, le alterazio- mana, all’uscita di locali e ristoranti. o trasportare un ni a carico delle ghiandole endocrine e passeggero sen- del pancreas , l’infarto cardiaco, l’iper- Ministero dei trasporti za casco tensione e le emorragie dei vasi capillari. www.lasicurezzanoneunlimite.it (5 punti) Alcune categorie di persone non dovreb- Circolare in bero mai assumere alcolici, in particolare A cura del prof. Hajj Ali autostrada o sulRISPETTARE LA SEGNALETICA le strade extraurbane principali Quando sulle corsie di Se non tengo la destra (cioè circammino emergenza colo in senso per strada, (10punti) contrario ) corro se c’è devo il rischio di esseusare il re investito fronmarciapietalmente de. La redazione I professori che collaborano attivamente al giornale sono: Hajj Ali,. Gli alunni sono: Malay — Gjini—Loven—Cardozo—Haile—Delgado—Alejandro - Hamza—Vanzelli—Delillo—Donnarumma—Morete della 1OE e 1OM Ringraziamo tutti gli altri collaboratori che hanno partecipato e invitiamo calorosamente chiunque voglia far parte della redazione Versus, o voglia inviarci materiale , a rivolgersi ai professori sopra indicati. A NNO XI VERSUS N°2 P AGINA 5 Più sale in zucca di Philippe Daverio dal giornale Giorno Halloween Roma, 1 novembre 12 Ma perché mai dovremmo sottometterci regolarmente alla carnevalata di Halloween e dimenticare che per noi la vigilia della Ognissanti è ben altra cosa. C’era una volta un mondo lontano, non più di trent’anni fa, quando il primo di novembre si andava in chiesa a salutare i santi preferiti e il giorno successivo si andava a trovare i morti al cimitero. E si camminava lungo il viale delle rimembranze. Poi siamo passati alla globalizzazione, al tempo reale e all’abolizione dello spazio. Fantastica mutazione. Internet ha sancito una trasformazione delle abitudini che la recente modernità aveva già iniziato a plasmare. Certo ci ha resi tutti più globali e la zucca americana ritagliata a teschio illuminato si è sovrapposta alla Ognissanti. Aspettiamo ora anche il tacchino al forno del Thanksgiving day, il quarto giovedì di novembre, e saremo a posto. È quindi ora di rafforzare le ‘nostre’ tradizioni e tentare di esportarle agli altri membri del globo. Ecco perché la festa dei santi e dei morti prende un significato tutto nuovo. Con la modernità della comunicazione per la prima volta nella storia dell’umanità possiamo ascoltare su dischi perfettamente riproducibili il defunto Toscanini o il suo collega von Karajan che dirigono una orchestra. Al cinema guardiamo come nostri contemporanei vivi Alberto Sordi e Marlon Brando, defunti. Rimane modello dell’erotismo adolescenziale la Marilyn suicida. Correndo fra i files di YouTube Charlie Chaplin dialoga quotidianamente con milioni di persone. E da questa nuova concezione dei morti nasce una consapevolezza altrettanto nuova: ci viene naturale considerare Aristotile più vivo di Cicchitto. È certo che non incontreremo mai né l’uno né l’altro, perché Cicchitto sta solo in parlamento o in televisione. Potremmo magari incontrare, o almeno vedere allo stadio mentre corre, il magico Francesco Totti, ma rimane nella nostra coscienza quotidiana ben meno influente di Platone. Il mondo che viviamo è pieno di migliaia di referenti, altri esseri umani, ma la maggior parte di loro, pur essendo del nostro mondo, non è più nel nostro mondo. Questo per la prima volta da quando siamo in questo nostro mondo. Il passato non è sedimento; s’è fatto contemporaneo. Ecco perché la festa di Ognissanti torna più pregnante che mai: da festa dei santi sanciti diventa festa dei santi in lista d’attesa. È la vera festa della nostra vastissima nuova cultura. E senza zucca, ma col sale in zucca. Scritto da Malay 1OM Si può bocciare uno studente con certificazione DSA? http://www.robertosconocchini.it/dsa-dislessia/3081-si-puo-bocciare-uno-studente-con-certificazione-dsa-.html Salvatore Nocera ha scritto un interessante articolo su Edscuola, in cui affronta il tema della possibile bocciatura di studenti con certificazione DSA e dell'importanza della stesura di un progetto didattico personalizzato pienamente coerente per ogni specifico caso. L'articolo muove dalla sentenza del TAR Liguria, che il 20 Settembre 2012 ha annullato la delibera del Consiglio di classe di una scuola che aveva bocciato un alunno con certificazione di DSA. In pratica è stato rilevato come nella valutazione del profitto dello studente non si sia tenuto conto del suo piano didattico personalizzato, regolarmente redatto. Ciò non significa che basti la certificazione DSA o la formulazione del PDP (o del PEI per alunni in situazione di handicap) perché l’alunno venga automaticamente promosso! "Ciascun alunno dovrà comunque dimostrare il profitto che riesce a realizzare impegnandosi nell’attuazione del progetto; se il progetto viene rispettato dalla scuola ma non dall’alunno che non si impegna secondo le sue capacità, egli viene bocciato , come è stato deciso da una recente decisione del TAR che ha rigettato il ricorso contro la bocciatura di un alunno con DSA, proprio a causa dello scarso impegno nello studio mostrato dall’alunno e documentato dal Consiglio di classe". A NNO XI VERSUS N°2 P AGINA 6 LE REGOLE IL GARANTE DELLA PRIVACY: Scuola, foto di gite e recite online solo con il consenso I tablet Consentiti purché siano utilizzati per fini didattici o per consultare ebook I voti sono pubblici, sui cellulari decidono gli istituti Di Santarpia Valentina—corriere della sera settembre 2012 Attenzione a pubblicare su Facebook o Twitter foto e filmini di recite, saggi scolastici o gite: per farlo «è necessario ottenere il consenso delle persone presenti», avverte il Garante per la privacy, che ha pubblicato un vero e proprio decalogo per la protezione dei dati personali a scuola. Le immagini di bambini e ragazzi possono essere raccolte quindi a fini personali e distribuite in famiglia o tra amici. Ma se le si vuole mettere in rete, si rischia di violare la privacy delle persone riprese. Dura la vita tra i banchi ai tempi delle nuove tecnologie, che registrano ogni mossa di studenti e professori. Il presidente dell' Authority, Antonello Soro, assicura che «l' obiettivo non è di sanzionare o dare prescrizioni», ma di fatto le regole sono piuttosto delimitate. A partire dagli smartphone o i cellulari: spetta alle autorità scolastiche stabilire se proibirli o limitarli, ma nel caso in cui siano consentiti possono essere usati, sottolinea Antonello Soro, solo «per scopi strettamente personali», non per diffondere immagini, video o foto sul web «senza il consenso delle persone riprese». Non c' è solo il rischio di ledere la riservatezza e la dignità delle persone: lo studente può anche incappare in sanzioni disciplinari, multe, o addirittura imputazioni. I tablet? Vanno bene, purché utilizzati «per fini didattici» o per «consultare in classe libri elettronici e testi online», mentre se vengono usati ai fini di registrazione bisogna adottare le «stesse cautele». E complicate diventano anche le possibili conseguenze di registri e pagelle elettronici: il Garante, «in attesa di poter esprimere il possono chiedere racconti di vita personale, ma poi devono stare attenti se decidono di leggerne dei brani in classe. I voti dei compiti in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato invece sono pubblici: ma l' istituto deve essere sempre accorto nel non riferire anche indirettamente dati sensibili degli studenti, come le «prove differenziate» sostenute dai portatori di handicap. E, a proposito di dati sensibili, è fondamentale, sottolinea il Garante per la privacy, che gli uffici scolastici trattino tutte le informazioni riguardanti le origine etniche, le convinzioni religiose, lo stato di salute degli studenti con «estrema cautela». Anche quando vengono redatti questionari di ricerca all' interno delle scuole: i ragazzi devono essere sempre informati. «Senza liberatorie e informative non potremmo andare avanti - conferma Salvatore Giuliano, preside dell' istituto Majorana di Brindisi, famoso per essere il più digitalizzato d' Italia -. Informiamo gli studenti di qualsiasi operazione che possa comportare l' utilizzo di dati, foto, video. E siamo attentissimi a tutelare i loro dati personali, a cui possono accedere solo loro o le famiglie attraverso login e password. La privacy per noi è pane quotidiano» previsto parere», «auspica l' adozione di adeguate misure di sicurezza». E non è solo la «digitalizzazione» a paventare problemi di riservatezza, come ricorda il Garante. Allora è bene ricordare che non possono essere pubblicati sui siti scolastici i nomi degli studenti che sono in ritardo con le rette per la mensa o che invece usufruiscono delle agevolazioni economiche. Che le telecamere nelle scuole sono ammesse ma possono funzionare solo negli orari di chiusura dell' istituto. Che alle aziende si possono comunicare i nomi dei ragazzi per eventuali tirocini professionali, ma solo se gli studenti lo autorizzano. Persino Scritto da Delillo classe 1OE i temi di italiano devono essere protetti per la privacy: i professori A NNO XI N°2 VERSUS P AGINA 7 La creatività senza tempo del design per i bambini Di Lauretta Coz - (29 settembre 2012) - Corriere della Sera Valentina Beato, un lavoro come consulente full time, un compagno e due figli, ha la passione per il design. Da quattro anni è una blogger, il suo sito è www.designperbambini.com. «Il blog è nato perché, quando ero in attesa della mia piccola e cominciavo a guardarmi intorno per valutare cosa comprare per attrezzare la casa, mi resi conto di quanto misera fosse l'offerta di prodotti per bambini, di quanto sia difficile trovare oggetti belli e funzionali. Non mi piaceva riempire il mio appartamento con mobili e accessori decorati con orsetti e cuoricini e allora mi sono messa a cercare in rete, in giro per Berlino, Londra e ho scoperto un mondo. Dopo tante segnalazioni di design anche io ho affinato un mio gusto e da qualche mese ho lanciato una piccola collezione di mensoline frontali, disegnate per alloggiare i libri come su un espositore, in modo da rendere il libro più accessibile». Arredo e giochi dei più piccoli sono importanti e se sono di design superano le barriere del tempo passando da generazione a generazione, al pari dei grandi pezzi d'antiquariato. Ne è la prova la mostra «Century of the Child: Growing by design, 1900-2000», che rimarrà aperta fino al 5 novembre al MoMa di New York, dedicata a mobili, illustrazioni e giochi del mondo dei piccoli. Lo spunto per la mostra viene dal pensiero, agli inizi del '900, di Ellen Key, scrittrice e teorica sociale svedese, che riteneva quel secolo come il precursore dei diritti dell'infanzia, priorità assoluta di una società in crescita che, fino ad allora, non aveva tenuto conto dello sviluppo e del benessere dei bambini. Esposti i lavori di architetti e disegnatori, che accolsero l'invito e l'estrema libertà progettuale offerto dal mondo dei piccoli.In ogni pezzo si legge lo stile dell'artista. Come Gerrit Rietveld, presente con una piccola carriola del 1923, che riprende gli stessi colori primari e le stesse partiture geometriche della sua Red Blue Chair del 1917, ispirata ai quadri di Mondrian. Simbolo di un'epoca anche i piccoli giochi in legno colorato del cecoslovacco Minka Podhájská, del 1930, antesignani degli omini della Lego. Il banco di scuola rimane un tema gradito dagli architetti, libertà progettuale per tre proposte esposte alla mostra. Marcel Breuer, esponente della Bauhaus, disegna un banco (Thonet, 1930) che è già una sintesi dei suoi progetti con l'utilizzo di strutture in tubolare d'acciaio; il desk di Jean Prouvé, del 1946, lo riconferma come il primo precursore dell'hi-tech, mentre è simbolo di un'epoca il progetto in vetro, del 1930, di il ricordo dei miei sogni infantili fa parte di questa rievocazione: io arrivavo poco più che alle loro ginocchia e le loro stature fuori scala mi regalavano generosamente bonarietà ed amicizia». Per i design addict è possibile arredare la cameretta dell'erede con pezzi icona, prodotti in dimensione bambino. È stato lo stesso Eero Saarinen a richiedere a Knoll di produrre la baby Womb, versione mini della celebre poltrona, visto il successo; Knoll ha creato una linea Kid, dove in catalogo c'è l'imbarazzo della scelta fra i pezzi cult del nostro secolo. Dalla Bimba Diamont di Henry Bertoia, figlia della Diamond Chair del 1951, alla poltrona Barcelona di Mies Van der Rohe, del 1929, bellissima anche in versione mini.Le firme di design non mancano per un gioco senza tempo, il cavallo a dondolo. Disponibile in edizione limitata quello disegnato da Walter Pabts per Wilkahn nel 1959, una vera e propria scultura in legno, al costo di alcune centinaia di euro. Sempre più economico dell'originale che l'anno scorso è stato stimato più di 6 mila euro. È invece un unico pezzo di legno in cedro massiccio, il cavallino a dondolo Giulia, disegnato da Pininfarina.Se gioco deve essere, molto bella la proposta di Matali Crasset che ha pensato per Tarkett la capanna Wigwam, tana ideale per giocare a nascondino, realizzata con listelli di parquet di recupero. Chi si diverte e fa divertire è un artista canadese, Judson Beaumont. Con gli arredi Straight Line crea un mondo fantastico di mobili che sembrano usciti da Alice nel Paese delle Meraviglie o dal mondo dei fumetti, con Minnie e Topolino che, dandosi la mano, diventano mobili per la camera da letto, o la carota di Bunny che si trasforma in cassettiera. Lui stesso, che ha una faccia da cartone animato, racconta: «I miei maestri sono Philippe Starck, Frank Gehry (famoso per le sue architetture cui Sydney Pollack ha dedicato il film Il Creatore di Sogni) e Dr. Seuss (illustratore e fumettista statunitense), ma i veri ispiratori sono i miei due bambini, loro mi stimolano a creare spazi e ambienti al limite tra la fantasia e la realtà. Così la magia e la favola entrano nella vita reale». Scritto da Morete classe 1OM A NNO XI N°2 VERSUS P AGINA 8 L’angolo dell’Arte STORIA DEL TATTUAGGIO E' nel 1769 che il Capitano inglese James Cook, approdando a Tahiti, osservando e annotando le usanze della popolazione locale trascrive per la prima volta la parola Tattow (poi Tattoo), derivata dal termine "tau-tau", onomatopea che ricordava il rumore prodotto dal picchiettare del legno sull'ago per bucare la pelle. Ma il tatuaggio è una pratica dalle origini antichissime...origini di oltre 5000 anni. La testimonianza più antica giunge dal confine italo-austriaco dove nel 1991, sulle alpi Otzalet, viene rinvenuto il corpo congelato e ottimamente conservato di un uomo che gli scienziati ritengono sia vissuto circa 5300 anni fa. Le pitture funerarie dell'antico Egitto mostrano tatuaggi sui corpi delle danzatrici, tatuaggi rinvenuti anche su alcune mummie femminil i ( 2 0 0 0 a . C . ) . d'onore, alcuni soldati romani cominciarono ad ammirare la ferocia e la forza dei nemici tanto quanto i segni che portavano sul corpo e cominciarono essi stessi a tatuarsi sulla pelle i propri marchi distintivi. Fra i primi cristiani era invece diffusa l'usanza di osteggiare la propria fede tatuandosi la croce di Cristo sulla fronte. A Samoa era diffuso il "pe'a", tatuaggio su tutto il corpo che richiedeva 5 giorni di sopportazione al dolore ma era prova di coraggio e forza interiore. In Nuova zelanda i Maori firmavano i loro trattati disegnando fedeli repliche dei loro "moko", tatuaggi facciali personalizzati. In Giappone il tatuaggio era pracriminali e condannati; solo suc- ticato fin dal quinto secolo avanti cessivamente, in seguito alle batta- Cristo...a scopo estetico...ma anglie con i britannici che portavano che a scopo magico e per martatuaggi come segni distintivi chiare criminali. I Celti adoravano divinità animali quali il toro, il cinghiale, il gatto, gli uccelli e i pesci e in segno di devozione se ne tracciavano i simbo l i s u l l a p e l l e . Presso gli antichi romani, che credevano fermamente nella purezza del corpo umano, il tatuaggio era vietato ed adoperato esclusivamente come strumento per marchiare Scritto da Hamza 1OE http://www.tatuatori.it/storia-tattoo Dall’archivio di VERSUS "Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d'arte per guardare la propria anima" George Bernard A NNOXI N°2 VERSUS P AGINA 9 QUIZ SUL GIAPPONE 1– In italiano il nome “Giappone” viene da “Zipangu” (dal cinese: Jih Pen Kuo, il paese dell’origine del sole), termine portato in Europa (secc. XIIIXIV) da … A– Marco Polo B– Cristoforo Colombo C– Amerigo Vespucci 2– L’arte giapponese di creare figure bi o tridimensionali, che rappresentano oggetti, fiori, animali o forme astratte, piegando semplicemente dei fogli di carta, senza usare colla o forbici si chiama… A– Kakuro B– Origami C– Ikebana A NNO XI VERSUS N°2 P AGINA 10 DONNE E LAVORO: CRONACA DI UNA DISCRIMINAZIONE http://www.eurobull.it/Donne-e-lavoro-cronaca-di-una-discriminazione L’oggetto della questione è adesso il sovraffollamento di corpi femminili nei nostri programmi televisivi e nelle nostre pubblicità e, da qui, del ruolo della donna stessa nella nostra società. Il Financial Times ha dedicato una delle sue ultime copertine proprio a questo: in Italia insomma se si è donna e si vuole attrarre l’attenzione non si può non farlo se non ammiccando in costume da bagno. le donne in Europa guadagnano il 15 per cento meno degli uomini Ma le discriminazioni non si riducono solo al fronte occupazione: le donne in Europa guadagnano il 15 per cento meno degli uomini. È la situazione definita «assurda» dal commissario per l’Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità Vladimir Spidla. La Commissione ha pubblicato una relazione che indica in che modi l’Unione europea può colmare questo scarto. Le differenze in busta paga cambiano a seconda di diversi fattori: l’età, o il livello salariale, o ancora gli anni di servizio. Ma a pesare più di tutto è la maternità. Lo scarto aumenta per le donne che decidono di avere dei figli. Perché molte si vedono costrette a rinunciare alla carriera, o a chiedere un part time. Ma quello che più mi ha colpito è che a dare man forte a questa incresciosa situazione siano anche, seppur in modo indiretto, politici italiani, come chi, in una recente intervista al Corriere della Sera, ha riattizzato la questione lanciando la proposta di una pensione per le casalinghe. Quello che forse non si tiene in considerazione, quando si fanno proposte del genere, è che una tra le più grandi piaghe dell’economia italiana è la scarsa produttività, conseguenza anche della quasi totale assenza di donne occupa- Quello che realmente dovrebbe essere fatto, allora, è promuovere una politica di aiuto alle famiglie che si te. concretizzi in maggiore presenza di asili nido e di La proposta, insomma, non farebbe altro che incan- una più incisiva politica di assistenza agli anziani. crenire questa defaillance di mercato della nostra Ciò che è, ad esempio, accaduto qualche mese fa in economia, senza peraltro considerare che una propo- Spagna dove una proposta di legge simile è stata asta come questa sia tanto attraente quanto poco rea- vanzata dal governo Zapatero ed approvata dal Parlalizzabile. In un paese dove sono a rischio le pensioni mento spagnolo. di lavoratori con anni di carriera alle spalle, è quantomeno ovvio che un progetto di pensione alle casa- Ma a permettere una soluzione al problema dovranno essere gli uomini. E non mi riferisco a quei pregiudizi linghe susciterebbe, alla meglio, ilarità. che ancora possono esistere in realtà omocentriche e L’Italia non è tuttavia l’unico tra i paesi europei che impediscono l’accesso o l’ascesa delle donne ai al quale tirare le orecchie. In realtà la questione vertici delle carriere, quanto, più concretamente, alla del lavoro femminile è molto più complessa e ra- divisione dei compiti domestici. Oggi, un uomo che dicata di quanto ci si possa immaginare. Secondo lavora a tempo pieno dedica in media sette ore alla un comunicato diffuso da Bruxelles, sul fronte del settimana alle faccende domestiche e alla cura dei divario tra occupazione femminile e maschile, l’Ita- bambini, contro le 24 ore settimanali di una donna lia è al terzultimo posto, con 24 punti di distacco tra nelle stesse condizioni. i due sessi . Solo in virtù di una cooperazione reciproca e di un Più maschiliste sono solo Malta (40 punti) e Grecia sostanziale ripensamento delle politiche occupaziona(27 punti). I più virtuosi sono la Finlandia (solo 4 li, nonché dei sistemi di welfare dei paesi europei, punti), e Lituania e Svezia (entrambe 5 punti). Co- questo profondo gap potrà essere colmato. me è prevedibile, l’Italia è al penultimo posto nella classifica Eurostat per l’occupazione femminile. Scritto da Ingraiti Simone 1OE Appena il 46,3%, contro una media dei 27 pari a 57,2% e dell’Eurozona pari a 56,7%. Dopo c’è solo Malta, che registra un tasso di occupazione femminile pari a 34,9%. A NNO XI VERSUS N°2 Inviateci le vostre foto più curiose e divertenti, le migliori verranno inserite su queste pagine. P AGINA 11 L’amicizia è una cosa straordinaria, non conosce limiti di razze. IL LENTO RITORNO IN MARE DELLA TARTARUGA GUARITA IRAKILO– Una delle due tartarughe marine restituite ieri al mare dopo essere state accudite per mesi nell’acquario di Creta. Erano state ferite per errore da alcuni pescatori. Sulla spiaggia della città di Irakilo, capoluogo dell’isola greca, la folla saluta il lento rientro della caretta caretta del mediterraneo. (Ap/bastian parschau) .IL RINOCERONTE CHE HA IMPARATO A FIDARSI Di Danilo Mainardi Sembra una favola, ma è una storia vera. È quella del rinoceronte Jimmy. Zimbabwe, 2007: bracconieri uccidono la madre del cucciolo. Un fotografo naturalista lo trova e lo porta in una fattoria. Jimmy viene curato e poi reintrodotto nella savana. Da allora Jimmy se ne torna ogni tanto alla vecchia casa dove è cresciuto e va a trovare i suoi fratelli umani. È la straordinaria forza dell’imprinting che fa scaturire amore,allegria,attaccamento e nostalgia. PER LA PRIMA VOLTA VINCE UN ITALIANO Il 12 dicembre 2012, all’Institut de France di Parigi, Roberto Calasso riceve il premio Chateaubriand 2012. La giuria ha riconosciuto nel libro la Folie Baudelaire, uscito da Gallimard nel 2011, e di cui la casa editrice Adelphj ha pubblicato quest’anno un’edizione ampliata da una galleria di immagini, la capacità di “addentrarsi nei meandri di quel sistema nervoso che si chiamava Baudelaire”, finendo per comporre un “inno alla letteratura e all’arte francesi”. Da qui la decisione di conferire il premio, per la prima volta, a un autore non di lingua francese. A cura dell’alunno Vanzella 1OE A NNO XI VERSUS N°2 P AGINA 12 Sempre di più interconnessi televisione e internet Siamo nell' era della TiVu 2.0 Televisione il 2012 è stato un anno di cambiamento anche per la televisione. Le già mille opportunità per gli spettacoli di vedere programmi di ogni tipo su satellite. Pay tv ,digitale terrestre e internet, si stanno moltiplicando ulteriormente ,grazie soprattutto a nuovi schermi che spesso abbiamo tra le mani , che trasformano la visione in esperienze interattive. youtube con i nuovi canali , la tv everywhere (in Italia abbiamo skygo) che consente di vedere programmi su smartphone e tablet ovunque ci troviamo, i servizi di video on demand che rendono disponibili contenuti video in qualsiasi momento con la seguente morte lenta dei videoregistratori, e poi ancora la social tv con il coinvolgimento diretto dei social network stanno modificando i comportamenti delle persone davanti a uno schermo, che oggi non è solo quello del televisore, anzi. Alcune ricerche USA, tra cui quella di Google, hanno dichiarato che una percentuale fra il 65% e il 75% di chi sta guardando la tv allo stesso tempo utilizza un computer, un tablet o uno smartphone (definito second screen, secondo schermo) per conversare via Twitter o Facebook o per navigare sul web. I network e le cable tv, per esempio, per aumentare il coinvolgimento di chi guarda continuano a sviluppare applicazioni o strategie di social marketing. I talent show, gli eventi sportivi e i vari award sono i momenti televisivi che generano la maggiore partecipazione. il record di tweet lo hanno ottenuto i Grammy Awards 2012, ben 13 milioni, seguiti dall'ultima edizione del Superbowl (12,2 mi lioni), anche se The Voice e X-Factor ogni settimana coinvolgono gli spettatori che oltre a Twitter, utilizzano Facebook, Get Glue, un sociaI network dedicato alla tv e alcune app per iPhone, iPad e Android. Anche in Italia X-Factor, l'evento televisivo più social del nostro paese, si è trasformato negli anni da classico talent show in cui il pubblico può votare via sms o telefono in una vera esperienza sociale a 3600 in cui la partecipazione di chi guarda è quasi più importante del programma in sé. In poche parole è la fine della televisione passiva. Con la tv everywhere e il video on demand andiamo invece incontro alla delocalizzazione della visione (è possibile vedere una partita di calcio in metropolitana sullo smartphone) e alla fine della tv lineare, cioè quella in cui la programmazione ci viene imposta. Poter vedere una serie tv in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento rende lo spettatore padrone del suo tempo. In questo panorama i singoli canali televisivi vedono calare i dati di ascolto e a rischio le entrate pubblicitarie. Difficile allora prevedere il futuro della tv, ma senza dubbio i vantaggi sono tutti per lo spettatore, divenuto il vero re dello schermo. Mattia Nicoletti Da metro news del 13 novembre 2012 A cura di Rei rroshi 1OE P AGINA 13 VERSUS A NNO XI L’ARCHIVIO DELLE FOTO La nostra scuola, negli incontri: Giornata della Memoria e Discriminazione al lavoro N°2