Risultati della Ricerca Titolo Adattabilità di alcune cultivar di olivo ai substrati scheletrici Descrizione estesa del risultato Lo studio è stato effettuato su cinque genotipi di olivo (Carolea, Coratina, Frantoio, Nocella del Belice, Roggianella) che sono stati sottoposti ad un disegno sperimentale mirante a indurre condizioni di forte stress idrico e, conseguentemente, osmotico e nutrizionale. Per ogni genotipo, sono state usate 6 piante di 18 mesi di età che sono state rese omogenee per vigoria, altezza, numero di branche e foglie mediante potatura e travasate a radice resa nuda mediante lavaggi in acqua. Le piante sono state poste in contenitori con substrato roccioso costituito da calcare e substrato di controllo. Il substrato roccioso era costituito da 3% di clasti del diametro di 2-5 mm, 7% di clasti 5-25 mm, 60% clasti 25-50 mm e 30% clasti 50-80 mm. Il substrato di controllo era costituito da 30% di torba di sfagno, 30% clasti di diametro 2-5 mm e 40% di pomice. Dopo un mese di condizionamento all'aperto e abbondante irrigazione, le piante sono state trasferite in una serra ove le temperature hanno oscillato fra 19 e 35°C. Per una settimana sono state irrigate con abbondante acqua distillata e successivamente con una quantità di acqua distillata equivalente alla metà della capacità idrica massima del substrato. Gli adacquamenti per il ripristino del 50% della capacità idrica sono stati effettuati quando l'acqua presente rappresentava il 25% della capacità idrica. Ai primi sintomi di crisi idrica le piante sono state estratte dai substrati e separate in radici, fusto, rametti e foglie. Tali porzioni di pianta sono state fatte asciugare al buio e analizzate. Anche i substrati sono stati prelevati e sottoposti a analisi fisiche, chimiche e mineralogiche per confrontare i risultati con quelli ottenuti da analoghe frazioni non usate come substrato. I risultati ottenuti alle condizioni di stress imposte hanno dimostrato che il substrato scheletrico non ha favorito lo sviluppo vegetativo e non ha contribuito alla nutrizione delle piante. Al contrario, il substrato di controllo, ha permesso una seppur minima crescita delle piante anche se era mantenuto ad una umidità corrispondente al 50% della capacità idrica. Tali osservazioni sono corroborate da risultati relativi al numero delle foglie e il peso secco degli organi vegetali. Riguardo la resistenza alle condizioni stressanti imposte dall'allevamento su roccia, la Carolea è la varietà che meglio ha resistito mettendo in atto una strategia diversa rispetto alle altre cultivar. Essa, in risposta allo stress idrico, ha infatti concentrato sostanza organica nelle radici e nel tronco ed ha traslocato sostanze azotate nelle foglie. Al contrario, la Coratina è risultata essere la varietà meno resistente allo stress idrico-nutrizionale e probabilmente al trapianto. Le altre varietà hanno mostrato un comportamento intermedio fra le due, anche se la Nocellara del Belice si è dimostrata più simile alla Carolea e la Roggianella più simile alla Coratina. La Carolea, quindi, risulta essere il genotipo con le maggiori possibilità di adattamento a condizioni fortemente stressanti dovute a carenza idrica e, quindi, potrebbe essere il più adatto a sopravvivere in suoli sottoposti a regimi idrici di tipo aridic o xeric, vale a dire fortemente limitanti la vita delle piante e a maggior rischio di desertizzazione. In ambienti nei quali sia necessario ostacolare la desertizzazione, Carolea potrebbe esser quindi utilizzata come portinnesto o come pianta colonizzatrice. Responsabile del risultato Giuseppe Corti , – () Tel.: E-mail: ___________________________________________________ Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura 1/4 Anno 2010 Classificazione del risultato Comparto produttivo: Produzioni vegetali fresche e trasformate COMPARTO OLIVICOLO-OLEARIO Comparto olivicolo-oleario in generale Particolari categorie PARTICOLARI CATEGORIE DI PRODOTTI IN GENERALE di prodotti/comparti Particolari categorie di prodotti/comparti produttivi in generale produttivi: Categorie di ambiti di TEMATICHE TECNICHE SU SPECIFICHE FASI DELLE FILIERE ricerca: PRODUTTIVE Piante, coltivazione e produzione primaria (varietà, genetica, coltivazione biologica, agrotecniche, difesa, ecc.) AGROTECNICHE E RELATIVI INPUT Agrotecniche e relativi input Parole chiave stress idrico , suolo , olivo + olive da tavola Trasferibilità del risultato Si, trasferibilità immediata Natura del risultato di processo Aree interessate Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria ___________________________________________________ Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura 2/4 Veneto Impatto dal punto di vista tecnico resistenza alle avversità abiotiche Impatto dal punto di vista socioeconomico pianificazione degli interventi all’interno del comparto Impatto dal punto di vista ambientale miglioramento qualità suoli Presupposti di contesto caratteristiche pedoclimatiche Soggetti istituzionali da coinvolgere Rete interregionale per la ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca Enti di ricerca Potenziali utilizzatori Divulgatori Tecnici agricoli Imprenditori agricoli singoli e associati Ditte vivaistiche Enti di ricerca Università Modalità di diffusione altro Pubblicazioni Non sono presenti Pubblicazioni collegate al risultato ___________________________________________________ Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura 3/4 ____________________________________________________ Progetto / Ricerca di riferimento Titolo del progetto Ricerca ed innovazione per l'olivicoltura meridionale - RIOM Coordinatore del progetto Enzo Perri C/da Li Rocchi Vermicelli, 87036 – RENDE () Tel.: +39-0984-4052 E-mail: [email protected] Ente finanziatore Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, MiPAAF Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli obiettivi generali del progetto sono i seguenti: - caratterizzazione del germoplasma olivicolo delle sei regioni dell’obiettivo uno; - miglioramento genetico e sanitario di ecotipi di germoplasma di olivo di interesse dell’Italia meridionale per produrre accessioni da avviare alla certificazione volontaria; - studio e valorizzazione della biodiversità dell’olivo; - caratterizzazione, valorizzazione e miglioramento quali-quantitativo delle produzioni olivicole (olio e olive da mensa); - sviluppo di strategie, agronomiche e tecnologiche, per la riduzione dei costi di produzione; - sviluppo di sistemi di produzione olivicolo-oleari sostenibili per l’ambiente; - sviluppo di innovazioni in alcune tecniche colturali (gestione del suolo, nutrizione delle piante, difesa fitosanitaria, ecc.) finalizzate ad incrementi quantitativi e qualitativi della produzione; - analisi di mercato ed analisi economica della filiera; - riduzione dell’impatto ambientale dei sottoprodotti dell’industria olearia; - maggiore sicurezza alimentare a tutela della salute del consumatore; - studiare e promuovere lo sviluppo delle imprese olivicole multifunzionali per lo sviluppo rurale, in accordo con la nuova politica agricola comune; - sviluppare nuovi modelli di rinnovamento e ristrutturazione degli impianti olivicoli; - studiare le proprietà salutistico-nutrizionali delle olive e degli oli; - studiare le caratteristiche di tipicità degli oli di oliva e sviluppare tecniche per la loro rintracciabilità, anche con l’ausilio della Spettroscopia di Risonanza Magnetica. U.O. / Partner coinvolti nella realizzazione del risultato Università Politecnica delle Marche Referenti istituzionali già coinvolti nella ricerca Non sono presenti Referenti già coinvolti per il risultato ___________________________________________________ Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura 4/4