Quale materiale di propagazione per una
olivicoltura di qualità?
Fra tradizione ed innovazione nel rispetto delle regole
Luigi Catalano
CO.VI.P. – Consorzio Vivaistico Pugliese
Antonio Cardone
C.R.S.A. – Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura Basile Caramia
18° Forum di Medicina Vegetale
Locorotondo, 1° dicembre 2006
• IL SETTORE VIVAISTICO ASSICURA UN SERVIZIO
FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DI QUALSIASI
FILIERA PRODUTTIVA.
• QUALITA’ E GARANZIE DEL MATERIALE DI
PROPAGAZIONE SONO REQUISITI IRRINUNCIABILI
PER QUALSIASI AGRICOLTORE
• LA FORNITURA DI TALI SERVIZI E’
REGOLAMENTATA DA NORME OBBLIGATORIE,
PER TUTTI I VIVAISTI DELLA UE
Come tutte la colture propagate vegetativamente anche
l’olivo ha una condizione sanitaria fortemente degradata
per la presenza di agenti infettivi, soprattutto funghi e
batteri, ma anche virus e fitoplasmi
Questi patogeni CHE NON POSSONO ESSERE
CONTROLLATi CON LE COMUNI TECNICHE persistono
nel materiale di propagazione e con esso possono essere
trasmessi e disseminati, meritano, pertanto, una attenta
considerazione nella filiera di produzione vivaistica.
REQUISITI OBBLIGATORI DA RISPETTARE
Norme di QUALITÀ CE
2 giugno 1997
REQUISITI OBBLIGATORI DA RISPETTARE
Norme di QUALITÀ CE
Motivazioni
Motivazionied
edobiettivi
obiettividelle
delleDirettive
Direttiveeedel
delDecreto
Decretodidirecepimento:
recepimento:
-- esigenza
esigenzadididisporre
disporredidimateriale
materialedidipropagazione
propagazionesano
sanoee
geneticamente
geneticamente"certo"
"certo"sollevata
sollevatada
datempo
tempoaiaidiversi
diversilivelli
livellidella
dellafiliera
filiera
vivaistica
vivaistica
-- necessità
necessitàdidiadottare
adottarerequisiti
requisitiper
peri imateriali
materialididipropagazione
propagazione
armonizzati
armonizzatiaalivello
livellocomunitario
comunitario
REQUISITI OBBLIGATORI DA RISPETTARE
Norme di QUALITÀ CE
D. M. 14/4/1997
nuova categoria di materiali di propagazione vegetale:
CAC (Conformità Agricola Comunitaria)
Requisiti minimi per la
commercializzazione
La produzione di questa categoria di
materiali deve avvenire nel rispetto dei
“punti critici” individuati nel processo
produttivo.
Punti critici
Fasi particolarmente delicate dalle quali dipende il
conseguimento dei requisiti minimi di qualità
DM 14/04/1997: Norme per la produzione di materiale CAC
Lista degli organismi nocivi e delle malattie specifici che
interessano la qualità
GENERE
Olea europea
ORGANISMI NOCIVI
Insetti, acari e nematodi in tutte le fasi del
loro sviluppo
•Euzophera pinguis
•Meloidogyne spp
•Saissetia oleae
BATTERI
•Pseudomonas syringae pv. savastanoi
FUNGHI
•Verticillium dahliae spp
VIRUS
•TUTTI
REQUISITI OBBLIGATORI DA RISPETTARE
Norme di QUALITÀ CE
D. M. 14/4/1997
Requisiti minimi per la
commercializzazione
•
•
Punti critici
Prodotto e commercializzato solo dai
fornitori (vivaisti) accreditati.
Requisiti fitosanitari: esenzione
organismi patogeni di “qualità”.
Professionalità del vivaista.
•
Requisiti sanitari delle piante madri.
•
Requisiti
delle
strutture
ed
attrezzature dedicate alla produzione
(screen house, serre, campi, suolo,
substrati, ecc.).
•
Controlli fitosanitari.
•
Professionalità
accreditati.
•
Professionalità
controllo
da
•
Requisiti
biometrici:
dimensioni soddisfacenti.
•
Identità varietale: il materiale deve
essere sottoposto ad accertamento
della corrispondenza varietale.
•
vigoria
•
e
Conformità del ciclo produttivo al
protocollo di individuazione dei punti
critici (Alleg. VII del D.M. del 14/4/1997).
dei
dei
laboratori
Servizi
di
SUBSTRATI COLTURALI
- esenti da V. dahliae; nematodi galligeni (M. javanica,
M. incognita) e nematodi delle lesioni (P. vulnus).
- sottoposti ad analisi nematologica e micologica, ogni
volta che si prepara una nuova miscela a partire da
componenti non sterili
- preparati e conservati su piazzole di cemento
preventivamente disinfettate con una soluzione
commerciale di ipoclorito di sodio diluito al 10%.
FUNGHI OLIVO
• Utilizzare materiale di moltiplicazione (marze, talee) provenienti da
piante madri sottoposte a periodici saggi di laboratorio per accertare
l’assenza di infezioni da Verticillium dahliae
• I substrati di coltivazione e i terreni devono essere esenti da propaguli
di V. dahliae
• Usare contenitori nuovi o accuratamente disinfestati mediante
trattamento con soluzioni sterilizzanti (ad es. immersione per 10 minuti
in soluzioni al 4% di ipoclorito di sodio)
• Evitare la diffusione dell’inoculo con macchine o attrezzi di lavorazione
che hanno operato in terreni infestati
• Evitare la coltivazione in terreni in cui si siano stati precedentemente
osservati sintomi di verticillosi o in cui siano stati coltivati ospiti
alternativi del fungo (carciofo, solanacee, ecc)
NEMATODI OLIVO
• Terreno dei campi di piante madri di cui sia accertata l’assenza
di Xiphinema diversicaudatum mediante analisi nematologica in
pre-impianto
• Analisi nematologiche in pre-impianto dei terreni e substrati nei
vivai per Meloidogyne spp., Pratilencus vulnus e Xiphinema
diversicaudatum.
• Uso di contenitori nuovi o accuratamente disinfestati mediante
trattamento con soluzioni sterilizzanti (ad es. immersione per 10
minuti in soluzioni al 4% di ipoclorito di sodio)
• Evitare l’afflusso di acque dai campi confinanti o irrigazioni con
acque di drenaggio
• Pulire gli attrezzi da taglio
Meloidogyne
javanica
Numerosi sono gli
ospiti erbacei ed
arborei e molto
evidenti sono le
deformazioni
indotte all’apparato
radicale
Femmina del nematode
conficcata nei tessuti radicali
Radice di olivo con vistose
deformazioni causate dal
nematode: galle indotte dall’azione
trofica del nematode
Modalità di diffusione:
attrezzi
da
taglio,
acqua
e
materiale di propagazione.
Tra le piante da frutto, olivo e
drupacee sono ospiti che risentono
maggiormente degli attacchi di
questa specie,
Pratylenchus vulnus
endoparassita migratore
Causa estese necrosi radicali con perdita della
funzionalità della radice stessa, che porta a sintomi
evidenti di crescita stentata a carico della parte
epigea della pianta A, Necrosi e lesioni su radici; B,
particolare del sito di alimentazione.
CONTROLLI NELLA UTILIZZAZIONE DEI MATERIALI INIZIALI
Categoria certificato
Categoria C.A.C.
fonte primaria
V
I
V
A
I
S
T
A
Vivai
Frutteti
Controlli sanitari
Fasi della certificazione
fonte di
approvvigionamento
Conservazione per la
premoltiplicazione
Premoltiplicazione
Moltiplicazione
Vivaio
Controlli di corrispondenza
varietale e sanitaria
S.
F.
R.
Categoria C.A.C.
INDIVIDUAZIONE DI
PIANTE CAPOSTIPITI IN
POSSESSO DEI REQUISITI
MINIMI
V
I
V
A
I
S
T
A
Categoria certificato
SELEZIONE CLONALE E SANITARIA
INDIVIDUAZIONE DI DIFFERENTI ECOTIPI IN
POSSESSO DEI CARATTERI OGGETTO DI SELEZIONE E
POSSIBILMENTE VIGOROSI, PRODUTTIVI ED ESENTI
DA ALTERAZIONE DI PROBABILE ORIGINE VIRALE
CONTROLLI
CONTROLLI
ACCERTAMENTI
SANITARI
Ecotipi infetti
ACCERTAMENTO DEI
REQUISITI
FITOSANITARI E
VARIETALI
Risanamento
Ecotipi sani
CAMPO DI PIANTE
MADRI
CATEGORIA CAC:
fonte di approvvigionamento
scartati
Valutazione agronomica
Accertamenti
sanitari
Ecotipi infetti
scartati
fonte primaria
Istituzioni scientifiche
CONTROLLI NELLA PRODUZIONE
DEI MATERIALI INIZIALI
Cartellino per qualificare produzioni cat. C.A.C
Cartellino per qualificare produzioni cat. CERTIFICATO
PROGRAMMA DI CERTIFICAZIONE DELL’OLIVO
CENTRO DI
CONSERVAZIONE PER LA
PREMOLTIPLICAZIONE
CENTRO DI PREMOLTIPLICAZIONE
D.M. 20 novembre 2006
Dipartimento di protezione delle Piante e
Microbiologia Applicata Azienda Martucci,
Valenzano (BA)
Centro di Ricerca e Sperimentazione
in Agricoltura “Basile Caramia” Locorotondo (BA)
CENTRO DI MOLTIPLICAZIONE
R
NT
CO
LI
OL
TARIO
SERVIZIO FITOSANI
REGIONALE
COVIP - Consorzio Vivaistico Pugliese
PIANTE
CERTIFICATE
OLIVETI
VIVAI
Fasi e classificazione del materiale di propagazione nel
Servizio Nazionale di Certificazione Volontaria
COSTITUZIONE DELLA FONTE PRIMARIA
FONTE PRIMARIA
REGISTRAZIONE
COSTITUTORE
ENTE CERTIFICANTE
UTILIZZAZIONE DEL MATERIALE RICONOSCIUTO
SERVIZIO DI
CERTIFICAZIONE
FASI DELLA
PRODUZIONE
Controlli
corrisposndenza
varietale e sanitari
a cura SFR
Centro di Conservazione per la
premoltiplicazione (CCP)
Centro di Premoltiplicazione
(CP)
Centro di
Moltiplicazione (CM)
Vivaio
QUALIFICA DEL
MATERIALE
ORGANISMI
RESPONSABILI
Pre-Base
Istituzioni Scientifiche ed
Organismi riconosciuti
Base
Istituzioni Scientifiche ed
Organismi riconosciuti
Certificato
Associazioni
Vivaistiche
Pianta
Certificata
Vivaisti
Supporto
CIVI-Italia
Pr
ot
ez
br ion
ev e
et va
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QUALITA’
Stato sanitario
he
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T
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Novità varietali
C
or
ri
v a spo
ri nd
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al nz
e
a
Fattori che concorrono a definire la
QUALITA’ delle produzioni vivaistiche
P
8
6
7
12Piante
innesto
Piante propagate per 11
13
10
9
Una pianta di olivo innestata è caratterizzata da:
-Un apparato radicale fittonante che,
nei primi anni si approfondisce
molto nel terreno
-Miglior ancoraggio nel terreno
-Capacità di esplorare maggiori
volumi di terreno nei primi anni,
oltre che di captare acqua da strati
profondi
-Minore sensibilità agli stress idrici
-Anticipo nella formazione delle
masse ovulari al colletto
Ciclo di produzione di piantoni innestati
Piantoni propagati per innesto
Controlli delle
piante madri
portaseme
Estrazione
dei semi semi
Produzione dei
semenzali
Allevamento
degli olivastri
CAMPO DI
PIANTE
MADRI
Raccolta
delle marze
per gli innesti
Innesti a vivaio
Nestaio
1
3
2
Piante propagate da talea
6
5
4
Una pianta propagata da talea è caratterizzata da:
Un apparato radicale fascicolato
Povero ancoraggio al terreno
Alta suscettibilità agli stress idrici
Difficoltà ad esplorare suoli
compatti
Scarsa resistenza a stress
meccanici (raccolta meccanica)
Necessità di preparare il terreno
come nel caso dell’impianto di un
vigneto
Ciclo produttivo di piante di olivo da talea
Protocolli per la produzione di olivi autoradicati in Puglia
(da Godini e Murolo, 1997)
Piantoni certificati, esportati a radice nuda in Australia
Per i vivaisti:
CERTIFICATO
Minori costi
Minori responsabilità
Per gli agricoltori:
CERTIFICATO
Maggiori garanzie
CAC
certificato
Innovazone dei prodotti vivaistici
MICORRIZA
AZIONI
1. Aumento dell’apparato radicale
2. Migliora l’assorbimento degli elementi minerali del suolo
3. Migliora la resistenza in post-trapianto
4. Aumenta la disponibilità d’acqua (resistenza alla siccità)
5. Conferisce tolleranza alla salinità
6. Aumenta la tolleranza a determinati patogeni
7. Azione antistress sulla pianta
8. Azione miglioratrice sulla struttura del terreno
Propagazione in vitro
Micropropagazione
È un tecnica che permette:
• Rapida moltiplicazione di
grandi quantità in spazi
limitati
• Superamento di problemi
fitosanitari
• Produzione
destagionalizzata
• Facilità di trasporto per
grandi distanze
Facile adattamento in vitro
Difficile adattamento in vitro
Picholine
Vantaggi dell’olivo prodotto in vitro
• Barbatelle in substrato sterile esportabili in nazioni con
elevati livelli di quarantena e leggi fitosanitarie restrittive
Piante micropropagate
120 giorni dopo il trapianto
Hojiblanca
Correggiolo
Alcune punti critici dell’olivo propagato in vitro
• L’ olivo è una coltura a lento accrescimento,
sia in vitro, sia in vivo; l’eccessiva
frammentazione di microtalee allunga i tempi
produttivi, riducendo i vantaggi di tale
tecnica;
• Necessità di affinare i protocolli di
micropropagazione
• Rischio di mutazioni somaclonali e
regressione dei caratteri
PIANTE DI OLIVO AUTORADICATE IN VASETTO
Sistema
AGROMILLORA
CATALANA
Alcuni punti da considerare per una olivicoltura
razionale e competitiva
• Sviluppo nell’ambito dell’OCM e per la
tipicizzazione del prodotto di qualità ??
• Per produrre grassi vegetali in maniera
concorrenziale ??
Il comparto vivaistico ha bisogno di questi imput:
produrre una tipologia di pianta anziché un’altra è la
stessa cosa, ed in alcuni casi può essere anche più
remunerativo.
L’importante è mettere a disposizione degli
olivicoltori servizi e prodotti gestibili ed in grado di
garantire la redditività dell’investimento
Denominazione DOP
Sottozone riconosciute
Castel del Monte
TERRA DI BARI
Bitonto
Varietà ammesse (%)
Coratina 80
Altre 20
Cima di Bitonto o Ogliarola barese, Coratina 80
Altre 20
Murge dei Trulli e delle Grotte Cima di Mola 50
Altre 50
VARIETA’ DI
OLIVO
AMMESSE
NELLA
COMPOSIZIONE
DEGLI OLII
DOP PUGLIESI
Alto Tavoliere
Basso Tavoliere
DAUNO
Gargano
SubAppennino
Peranzana 80
Altre 20
Coratina 70
Altre 30
Ogliarola Garganica 70
Altre 30
Ogliarola, Coratina e Rotondella 70
Altre 30
Ogliarola 70
COLLINE DI BRINDISI
TERRA D’OTRANTO
Cellina di Nardò, Coratina, Frantoio, Leccino,
Piccoline ed altre 30
Sud Brindisi
Cellina di Nardò ed Ogliarola Leccese
Lecce, Basso Salento
Cellina di Nardò ed Ogliarola Leccese
Taranto Orientale
Taranto Occidentale
TERRE TARENTINE
Leccino ed Ogliarola salentina
Leccino, Frantoio e Coratina
Leccino, Coratina, Ogliarola, Frantoio 80
Altre CV minori presenti nella zona 20
Peranzana
Ogliarola Garganica
Bella di Cerignola
FOGGIA
BARI
Coratina
Ogliarola Barese
Oliva Rossa
Cima di Mola
Cima di Bitonto
Cima di Melfi
Donna Francesca
Dolce Paesana
Dolce di Cassano
Pasola
Termite di Bitetto
BRINDISI
TARANTO
LECCE
Ogliarola Salentina
Cellina di Nardò
Attualmente nel
campo collezione
germoplasma
sono allevate
85 accessioni di
20 diverse
CULTIVAR
VARIETA’
N° Ecotipi
Cipressino
4
Coratina
10
Cima di Melfi
3
Simone
2
Oleastro
3
Toscanina
9
Ogliarola
7
Cellina di Nardò
4
Nociara
2
Termite di Bitetto
4
VARIETA’
N° Ecotipi
Nocellara del Belice
3
Cazzinicchio
1
Frantoio
8
Dolce di Cassano
2
Leccino
10
Pasola
1
Picholine
8
Pasola di Andria
1
Nocellara Messinese
1
S. Agostino
2
Fonti primarie registrate
Varietà autoctone
Varietà non autoctone
IAM-UBA Oer-0042
CAZZINICCHIO
IAM-UBA Oer-0033
FRANTOIO
IAM-UBA Oer-0056
CELLINA DI NARDO’
IAM-UBA Oer-3920
LECCINO
IAM-UBA Oer-0062
CIMA DI MELFI
IAM-UBA Oer-0010
IAM-UBA Oer-0073
CIPRESSINO
NOCELLARA DEL
BELICE
IAM-UBA Oer-0015
PENDOLINO
IAM-UBA Oer-0069
CORATINA
IAM-UBA Oer-0077
NOCELLARA
MESSINESE
IAM-UBA Oer-0017
PECHOLINE
IAM-UBA Oer-0025
DOLCE DI CASSANO
IAM-UBA Oer-0031
NOCIARA
IAM-UBA Oer-0053
NOLCA
IAM-UBA Oer-0011
OGLIAROLA
IAM-UBA Oer-4000
OLIASTRO
IAM-UBA Oer-0075
PASOLA
IAM-UBA Oer-0072
TOSCANINA
IAM-UBA Oer-0067
TERMITE DI
BITETTO
IAM-UBA Oer-0081
PASOLA DI ANDRIA
Nel 1997:
produzione delle
prime piante di
olivo certificate
Olivicoltura legata all’OCM: punti essenziali da
considerare
- Utilizzazione delle varietà locali, da gestire e coltivare nel
modo migliore, al fine di ottimizzare la qualità delle
produzioni.
-Prima di introdurre nuove varietà, essere certi del loro
comportamento e della qualità delle produzioni riferite alle
condizioni pedoclimatiche della nuova zona.
-Scelta di materiale di propagazione sano e certo sotto il
profilo varietale (PIANTE CERTIFICATE), esente da
malattie dannose
-Scelta del materiale di propagazione
Piante propagate da talea
Piante propagate per innesto
Punti essenziali da considerare al momento di
pianificare un nuovo oliveto
• Meccanizzazione delle operazioni colturali
• potatura (15-20% dei costi colturali)
• raccolta (oltre il 50% dei costi colturali)
• Scelta del materiale di propagazione
• Densità d’impianto e sistema di allevamento
• Tecnica Colturale
• Conservazione del suolo
Olivicoltura nelle zone meridionali: punti
essenziali da considerare
• Ottimizzazione della risorsa idrica:
• Sistemi di coltivazione (erosione dei
suoli)
• Sistemi d’irrigazione
•Tecnica colturale
•Scelta del materiale di propagazione idoneo
• Sanità del materiale
• Tipologia delle piante
da talea
da innesto
SISTEMI DI COLTIVAZIONE
La scelta di un sistema di coltivazione implica
- Cambi
- fisici (compattezza, porosità, capacità di ritenzione
idrica)
- chimici (contenuto sostanza organica, disponibilità
degli elementi nutritivi)
- Suscettibilità all’erosione
- Produttività
- Costi colturali
POSSIBILI SISTEMI DI CONDUZIONE DI UN
OLIVETO
- Semi lavorazioni
- Lavorazioni minime
Suolo
nudo
Sistemi di
coltivazione
- Lavorazioni
tradizionali
- Senza lavorazioni
- Lavorazioni ridotte
- Pacciamatura con
inerti
- Materiali vari
Suolo
coperto
- Conduzione
non specifica
- Infestanti
- Con manto
vegetativo
- Trinciatura foglie e
residui potatura
- Pietre
- Paglia
- Sfalcio
- Pascolo
- Chimico
- Meccanico
- Coperture
artificaiali
- Cereali
controllalte
- Sfalcio
con lo sfalcio Legumi
- Chimico con
erbicidi
- Meccanico
- Pascolo
E’ forte la consapevolezza che la
redditività per l’olivicoltore, più che da una
politica dei prezzi, potrà venire dalla
razionalizzazione dei costi di gestione del
sistema oliveto, legata alla massima
qualificazione del prodotto
Nuova olivicoltura in Andalusia
ed ExtremaDura - Spagna
RICERCA
VIVAISMO
PRODUZIONE
Alla luce di quanto esposto, si può affermare che il
comparto vivaistico è in grado di di fornire soluzioni e
servizi che offrano le dovute garanzie per la
costituzione di oliveti razionali, moderni ed efficienti, e
rappresenta un ottimo canale di trasferimento di
innovazione e tecnologie
Appare invece fondamentale la necessità di disporre
nuovi sistemi colturali, che coniughino tipicità ed
innovazione, efficienza e redditività,
per la salvaguardia dell’olivicoltura legata al territorio,
tenendo ben presente il contesto in cui opera
E’ questa una missione che dovrebbe vedere la
partecipazioni di tutte le competenze e le forze disponibili
– mondo della ricerca, della sperimentazione,
imprenditoriale e dei servizi, con un unico obiettivo
Individuare e proporre un nuovo sistema-oliveto e
tecniche di gestione razionali ed efficienti per
innalzare la redditività delle aziende olivicole
Scarica

Catalano-Cardone-Quale materiale