Arrhythmia Alliance
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Ablazione con catetere per la fibrillazione atriale
L’Arrhythmia Alliance (A-A) è una alleanza di
associazioni di beneficienza, gruppi di pazienti,
pazienti, operatori sanitari, gruppi medici e
professionisti associati.
L’A-A sostiene e promuove inoltre gli scopi ed
obiettivi dei singoli gruppi.
Indice
Introduzione
Il cuore nel corso di un ritmo normale (ritmo sinusale)
Fibrillazione atriale (FA)
La procedura di ablazione
Cosa avviene prima della procedura?
Cosa succede nel corso della procedura?
Cosa succede dopo la procedura?
Esistono rischi associati alla procedura?
La procedura aiuterà il paziente?
È possibile interrompere l’assunzione delle compresse
dopo la procedura?
Esistono procedure alternative?
Siti Internet utili
Il cuore nel corso di un ritmo normale (ritmo
sinusale)
Il cuore è una pompa muscolare, che por ta il
sangue ossigenato all’organismo. È suddiviso in due
camere superiori o atri, che raccolgono il sangue di
ritorno dalle grandi vene e da due camere inferiori
o ventricoli, che pompano il sangue attraverso
l’aor ta (ar teria principale) nel circolo polmonare.
Normalmente, il cuore batte in modo regolare e
organizzato, con una frequenza di circa 60-100
battiti al minuto. Ciò si verifica grazie al “nodo
sinusale”, un gruppo di cellule specializzate situate
negli atri capaci di emettere impulsi elettrici. Questi
impulsi elettrici si propagano in modo omogeneo e
uniforme attraverso gli atri destro e sinistro fino ai
ventricoli, attraverso un’unica rete di connessione (il
nodo AV, in figura).
Gli opuscoli di Arrhythmia Alliance destinati ai
pazienti sono sottoposti a una revisione annuale.
Il presente opuscolo sarà aggiornato nel maggio
2008.
In caso di commenti o suggerimenti, si prega di
mettersi in contatto con l’A-A.
Introduzione
Questo opuscolo è indirizzato alle persone che
hanno già avuto o stanno per avere un’ablazione
con catetere per la fibrillazione atriale. Le
informazioni in esso contenute derivano dalla
ricerca e da precedenti esperienze dei pazienti.
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Ablazione con catetere per la fibrillazione atriale
Tali gruppi, pur mantenendo la loro indipendenza,
cooperano nell’ambito comune dell’A-A per
promuovere diagnosi e trattamenti tempestivi ed
efficaci delle aritmie.
Questo opuscolo dovrebbe essere utilizzato in
aggiunta alle informazioni fornite dai medici, dalle
infermiere e dai fisiologi. Se si desidera porre
domande sulle informazioni contenute nell’opuscolo,
si prega di chiedere al proprio medico, all’infermiera, al
cardiofisiologo o alla clinica di prericovero.
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Il nodo sinusale è il pacemaker naturale
dell’organismo, capace di avviare ogni battito
cardiaco in base alle necessità dell’organismo. Un
esempio è dato dall’attività fisica, durante la quale
il battito cardiaco accelera. Quando il cuore batte
normalmente, come in questo caso, il ritmo cardiaco
è definito “sinusale” o “ritmo sinusale normale”.
Affinché il cuore mantenga un ritmo sinusale è
necessario che il nodo sinusale funzioni correttamente
e che le cellule atriali siano capaci di condurre in
modo uniforme gli impulsi elettrici.
La FA si verifica quando il nodo sinusale perde il
controllo del ritmo cardiaco. Nella FA parossistica
ciò è dovuto ad altre aree dell’atrio che producono
impulsi elettrici incontrollati e rapidi, spesso
provenienti dalle quattro vene polmonari che
ripor tano all’atrio il sangue proveniente dai
polmoni. Nella FA permanente o persistente le
cellule atriali non conducono normalmente in modo
uniforme gli impulsi dal nodo sinusale. Gli impulsi
vengono interrotti e scaricati rapidamente sulla
superficie atriale in molte direzioni.
La procedura di ablazione
Lo scopo di questa procedura è di distruggere o
isolare le sorgenti anomale di impulsi elettrici che
potrebbero provocare la FA e di alterare il tessuto
atriale, in modo che possano trasmettere, in modo
uniforme, gli impulsi dal nodo sinusale. Ciò si consegue
attraverso l’ablazione interna degli atri. Ablazione
significa effettuare piccole bruciature nel tessuto
cardiaco, in modo che non possa più condurre
impulsi elettrici. Viene effettuata grazie a un lungo
filo metallico inserito fino al cuore. Una volta che
il tessuto è trattato in questo modo si forma una
cicatrice, incapace di condurre gli impulsi anomali.
Queste “lesioni da radiofrequenze” vengono create
seguendo uno schema intorno alle vene polmonari,
per prevenire la liberazione di impulsi anomali e
l’istaurarsi della FA.
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Fibrillazione atriale (FA)
Nel corso di un attacco di FA il battito cardiaco è
spesso rapido, irregolare e di intensità variabile. Ciò
può causare sintomi spiacevoli quali palpitazioni,
lieve senso di ver tigine, dispnea, dolore toracico e,
talvolta, collasso. La FA è denominata parossistica
se gli episodi sono intermittenti. Tuttavia, in molti
pazienti il cuore ha continuamente un ritmo
irregolare. In questo caso la FA è denominata
persistente, permanente o cronica. In tale situazione
i pazienti spesso accusano stanchezza e debolezza.
In entrambi i casi il risultato finale è rappresentato
da un tremore rapido e caotico dell’atrio. La rete
di collegamento (il nodo AV) protegge le camere di
pompaggio da contrazioni troppo veloci. Tuttavia,
essa cerca di mantenere tutti gli impulsi extra per
cui, talvolta, il battito cardiaco può risultare molto
rapido e irregolare. Il ritmo cardiaco normale può
essere generalmente ristabilito sia con l’ausilio di
farmaci, sia riavviando il cuore con uno shock
(cardioversione), mentre si sta dormendo. Tuttavia,
la FA quasi sempre ritorna. In alcuni pazienti i
sintomi da FA possono essere gestiti con farmaci che
controllano la frequenza del battito dei ventricoli
(diossina, verapamil o beta-bloccanti), combinati con
un anticoagulante (di solito warfarin) per prevenire
un ictus. Se tali misure falliscono, il medico potrebbe
consigliare di sottoporsi a una procedura di ablazione.
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Questo par ticolare schema di lesioni varia da
specialista a specialista.
In alcuni centri specializzati si utilizzano nuove forme
di energie per l’ablazione (come le onde soniche o il
congelamento). Inoltre, molti centri stanno cercando
nuovi schemi di lesioni, per vedere se sono più
efficaci nel prevenire un ritorno di FA.
Il vostro specialista provvederà a spiegarvi la sua
par ticolare tecnica.
È possibile che sia necessario interrompere
l’assunzione del warfarin, poco prima della
procedura. Per i pochi giorni in cui non si assume il
warfarin, potrebbe essere necessaria l’autoiniezione
di un altro anticoagulante, quale il fragmin o il
clexane. Al paziente o al par tner verrà illustrato
come e quando effettuare tali iniezioni. Nel Regno
Unito o in Europa non esistono normative uniformi
riguardanti la gestione degli anticoagulanti prima
di una ablazione per la FA. Tuttavia, la maggior
par te dei metodi sono ugualmente sicuri e il medico
provvederà a illustrare le peculiarità regionali.
Per aiutare la procedura potrebbe essere necessaria
una scansione dettagliata del cuore, come una
Prima dell’ablazione potrebbe essere necessario
effettuare un’ecografia transesofagea per garantire
che non vi sia un coagulo di sangue negli atri,
che renderebbe estremamente pericoloso il
proseguimento della procedura. L’ecografia
transesofagea è una procedura simile all’endoscopia,
in cui si richiede l’inserimento per via orale di un
tubo sottile che possiede una sonda terminale a
ultrasuoni, che consente di visualizzare in dettaglio
l’atrio e le valvole cardiache. Di solito, si spruzza un
anestetico locale in fondo alla gola e si viene sedati per
rendere la procedura il più confor tevole possibile.
Cosa succede nel corso della procedura?
L’ablazione con catetere viene effettuata in un
laboratorio per il catetere cardiaco, una stanza simile
a una sala operatoria. La procedura può essere
effettuata sotto sedazione e anestesia locale o in
anestesia generale, in base alle normative regionali.
Ciò significa che si può essere coscienti, ma che
verranno somministrati farmaci antidolorifici e
sonniferi. Sarà presente un gruppo di persone, alcune
delle quali conosciute in precedenza. La procedura
verrà effettuata dal medico (elettrofisiologo), con
l’aiuto di un fisiologo (un tecnico cardiaco) che
fornisce suppor to tecnico, e di infermieri, che si
prenderanno cura del paziente e assisteranno il
medico e il radiografo, il quale fornirà assistenza
con l’apparecchiatura a raggi x. Prima dell’inizio
della procedura verranno attaccati cerotti adesivi
a zone quali braccia, schiena, torace e gambe.
Sono necessari per il monitoraggio del paziente e
per consentire il corretto funzionamento di tutta
l’apparecchiatura. Sul braccio sarà presente un
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Ablazione con catetere per la fibrillazione atriale
Cosa avviene prima della procedura?
Prima del ricovero in ospedale è possibile essere
invitati a una clinica di prericovero, dove
un’infermiera specializzata, o altro esper to clinico,
provvederà a illustrare tutti gli aspetti della
procedura. È il momento ideale per porre eventuali
domande. Inoltre, è possibile stabilire in via definitiva
quando e dove presentarsi per il ricovero in
ospedale per la procedura e valutare se sia
necessario digiunare prima del ricovero. Saranno
fornite le istruzioni riguardanti i farmaci attuali
e se e quando interrompere la loro assunzione. È
necessario attenersi accuratamente a tali istruzioni,
perché se ciò non avvenisse potrebbe essere
necessaria la cancellazione dell’intervento. In
par ticolar modo, attenersi alle istruzioni riguardanti
i farmaci anticoagulanti, come il warfarin.
scansione CT o MRI. Tali scansioni potrebbero
fornire informazioni utili sulle camere atriali e le vene
polmonari e di conseguenza facilitare la procedura.
Il ricovero in ospedale si verifica o il giorno
dell’intervento o il giorno precedente. Un consulente,
un’infermiera specializzata o uno specializzando
senior, sotto la supervisione del consulente,
ripercorrerà le fasi della procedura e richiederà
la firma di un modulo per il consenso, che ripor ta i
benefici e i rischi della procedura.
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bracciale per la pressione sanguigna, che si gonfierà
nel corso della procedura. Inoltre, verrà applicata
una pinza al dito per la misurazione della quantità
di ossigeno presente nel sangue. Potrebbe essere
necessario indossare una maschera per l’ossigeno.
È possibile che nel corso dell’intervento venga
richiesto di rimanere sdraiati con le braccia lungo
i fianchi. Se così fosse, è necessario interpellare il
personale per eventuali fastidi al naso o per lo
spostamento di oggetti, in modo da non
compromettere le apparecchiature a causa del
sollevamento di un braccio da sotto i
rivestimenti sterili.
La prima par te della procedura è costituita
dall’introduzione di alcuni fili metallici nelle vene della
gamba (o del collo), dal loro scorrimento fino al
raggiungimento dell’atrio destro e, da lì, fino a quello
sinistro. Quest’ultimo spostamento viene effettuato
attraverso una piccola perforazione tra l’atrio
destro e quello sinistro. Viene denominata “puntura
transettale” e consente al medico specialista di
effettuare l’ablazione nell’atrio sinistro (vedi figura).
I cateteri vengono poi posizionati nell’atrio sinistro
e viene effettuata l’ablazione. A questo punto è
possibile sentire un po’ di dolore toracico e se diventa
insoppor tabile è oppor tuno richiedere ulteriore
antidolorifico. Nel corso di tale procedura,
Cosa succede dopo la procedura?
Subito dopo la procedura si rientra in repar to,
dove il battito cardiaco, la pressione del sangue, i
siti di perforazione dell’inguine e del collo saranno
attentamente monitorati. In repar to, si provvederà
a rimuovere, in tutta sicurezza e a tempo debito, i
tubi dall’inguine e dal collo. È frequente il rientro a
casa il giorno successivo: vengono fornite le
istruzioni riguardanti gli anticoagulanti e i farmaci
antiaritmici. Attenersi scrupolosamente a tali
istruzioni. Nelle prime settimane, sono alquanto
frequenti i dolori passeggeri al torace, alla spalla
o al collo, che rendono il respiro affannoso.
Tali dolori sono dovuti all’infiammazione che deriva
dal processo di cicatrizzazione.
Molti pazienti si riprendono in fretta dall’intervento.
Tuttavia, per coloro che sono stati sedati,
sono necessari uno o due giorni per ristabilirsi
completamente. È preferibile evitare il sollevamento
di carichi pesanti per almeno una settimana, in
modo da consentire la corretta guarigione
dell’inguine.
Nelle
prime
settimane,
la
consapevolezza di battiti cardiaci “mancanti” o
“extra” è frequente. Tuttavia, se si percepisce un
attacco prolungato di palpitazioni (di almeno un’ora)
è necessario riferirlo immediatamente. In caso di
difficoltà, utilizzare il numero telefonico che
dovrebbe essere fornito per richiedere assistenza.
La motorizzazione allo stato attuale afferma che,
per almeno una settimana dopo l’ablazione, non
è possibile guidare (per ulteriori informazioni,
consultare il sito della motorizzazione o chiedere
all’ospedale per indicazioni in merito).
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La procedura viene effettuata con lunghi fili
metallici, denominati cateteri, che vengono guidati
all’interno del cuore attraverso tubi inseriti nelle
vene dell’inguine, su entrambi i lati dell’inguine o,
talvolta, nel collo o sotto la clavicola. Dapprima,
queste aree verranno pulite e coper te con materiali
sterili di car ta o cotone. In seguito, in tali zone verrà
iniettato un anestetico locale. Nonostante punga
per alcuni secondi, la cute diviene presto insensibile
e l’inserimento dei tubi risulta indolore. Inoltre,
di solito viene somministrato un sedativo o un
antidolorifico, per via endovenosa e con un tubo
sottile, nella mano o nel braccio. Ciò dovrebbe
favorire il rilassamento e la sonnolenza. È possibile
che nel corso dell’intervento ci si addormenti.
un’infermiera vi terrà sotto stretta osservazione
e sarà sempre disponibile per qualsiasi richiesta,
ad esempio per un antidolorifico o un sedativo.
La procedura richiede dalle due ore e mezza alle
cinque ore. Alla fine dell’intervento, il consulente
potrebbe voler effettuare la cardioversione del cuore
al ritmo normale (sinusale), con uno shock elettrico.
Se ciò diventa necessario, verrà somministrato
più sedativo, in modo che ci si addormenti.
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È possibile accedere alle normative della
motorizzazione al seguente indirizzo:
ht tp://w w w.direc t.gov.uk/en/motor ing/
driverlicensing/medicalrulesfordriver
I problemi meno gravi che possono insorgere
riguardano il dolore toracico nel corso dell’ablazione
(che può somigliare a una grave indigestione) o la
tendenza a ecchimosi e all’indolenzimento inguinale
dopo la procedura. Dal momento che vengono
utilizzati i raggi x nel corso dell’intervento è possibile
causare danni al feto. È obbligatorio avver tire il
consulente se esiste la possibilità di una gravidanza.
Le complicanze molto gravi sono elencate di seguito.
For tunatamente non sono frequenti. Nel complesso,
in base al luogo, si verifica una complicanza grave
nell’1-2% dei casi.
• Ictus. Si verifica sia quando un coagulo di sangue
blocca una delle ar terie cervicali, sia a causa di
un’emorragia da una delle ar terie. Ciò causa
una perdita di sangue in circolo verso il cervello.
Può causare una grave insufficienza o una
completa paralisi motoria o insensibilità di un
lato del corpo o del viso. Possono essere
compromesse la visione e la capacità di parlare.
Il danno può risolversi con il tempo o può
causare un’invalidità permanente.
• Perforazione cardiaca. È possibile che il catetere
per l’ablazione causi un buco nel cuore,
determinando la fuoriuscita del sangue. Il cuore è
racchiuso da un rivestimento di fibre rigide
denominato pericardio e, se in esso viene
bloccata una quantità sufficiente di sangue, il
• Restringimento delle vene polmonari. Come
spiegato in precedenza, l’ablazione viene
effettuata in prossimità delle vene polmonari.
Raramente, le vene ne sono influenzate e si
restringono for temente o addirittura si bloccano.
Di solito, ciò non causa immediatamente sintomi,
ma se più di una delle quattro vene polmonari
risulta gravemente compromessa è possibile
che si avver ta dispnea o che si manifestino
infezioni toraciche ricorrenti o tosse con sangue.
Anche se i sintomi di questa complicanza sono
rari, possono essere molto difficili da trattare.
• Mor te: molto rara. Uno studio recente
effettuato a livello mondiale su queste procedure
ha rivelato che i decessi si verificano in un caso
ogni mille procedure.
• Altro: esistono altre complicanze molto rare,
quali il polmone perforato, la paralisi del
diaframma e la perforazione dell’esofago.
La procedura aiuterà il paziente?
Il successo di questa procedura dipende da una serie
di fattori che comprendono il tipo di FA (parossistica
o permanente), la durata della presenza di FA,
la presenza o meno di altre patologie cardiache,
nonché l’esperienza e la disponibilità di
apparecchiature nel centro in cui si effettuerà la
procedura. Si dovrebbe discutere di questo con il
proprio specialista del ritmo cardiaco e l’ospedale
dovrebbe inviare i registri delle loro procedure
al database centrale di verifica cardiaca del
governo. Nel complesso l’ablazione per la FA ha
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Esistono rischi associati alla procedura?
Sfor tunatamente, tutte le procedure che riguardano
il cuore compor tano un piccolo rischio che si
verifichino complicanze gravi. È impor tante
comprendere quali sono questi rischi, in modo da
poter prendere una decisione informata sulla scelta
se effettuare o meno la procedura. Il medico
provvederà ad informarvi sui rischi prima
della procedura.
cuore viene compresso e viene impedito il
corretto pompaggio. Tale processo è denominato
“tamponamento cardiaco”. Il sangue deve essere
immediatamente drenato per consentire al
cuore di battere di nuovo. Ciò può essere
effettuato inserendo una cannula attraverso la
gabbia toracica per drenare fuori il sangue. Di
tanto in tanto, ciò non è possibile e per drenare il
sangue e riparare la perforazione può essere
necessario il ricorso alla chirurgia d’emergenza.
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successo nell’80% dei casi. Tuttavia, per raggiungere
tale percentuale di successo potrebbe essere
necessario sottoporsi a due o tre interventi. In circa
il 30% dei pazienti o l’intervento fallisce o i pazienti
non sono disposti a sottoporsi a ulteriori interventi.
• Warfarin: se prima della procedura si stavano
assumendo
anticoagulanti
è
necessario
continuare l’assunzione anche per alcune
settimane o alcuni mesi dopo la procedura,
seguendo le indicazioni dell’ospedale locale.
Anche se il cuore si stabilizza su un ritmo
sinusale, lo specialista potrebbe consigliare di
continuare l’assunzione di warfarin per un tempo
più lungo, perché potrebbe mantenere basso
il rischio di un eventuale ictus. Le circostanze
sono diverse da paziente a paziente ed è
necessario discuterne con lo specialista.
Esistono procedure alternative?
Vi sono trattamenti alternativi per la fibrillazione
atriale che non sono stati discussi in questo
opuscolo. Essi sono:
• il pacemaker
• l’ablazione del nodo AV e un pacemaker
permanente
• farmaci specifici e potenti per il ritmo cardiaco
Se si desidera esplorare ulteriormente tali
alternative si prega di parlarne con lo specialista del
ritmo cardiaco.
Siti Internet utili
All’indirizzo www.hear trhythmcharity.org.uk. si
può trovare un elenco di siti utili. Tale elenco non
è esaustivo e viene costantemente aggiornato. Ci
scusiamo sin d’ora nell’eventualità che avessimo
escluso qualcuno e garantiamo che non appena
la problematica sarà por tata all’attenzione di
Arrhythmia Alliance, sarà nostra cura prenderla
immediatamente in considerazione.
Se si desidera mettersi in contatto direttamente con
noi, telefonare al n. +44 (0) 1789 450 787 oppure inviare
una mail all’indirizzo info@hear trhythmcharity.org.uk
Conclusioni
Ecco l’elenco degli opuscoli Arrhythmia Alliance
destinati ai pazienti e disponibili sia nel sito Internet,
sia con invio per e-mail:
• Atrial Fibrillation Inc Atrial Flutter
• Bradycardia (slow hear t rhythm)
• Cardiac Resynchronisation Therapy CRT/ICD
Patient Information
• Catheter Ablation
• Catheter Ablation for Atrial Fibrillation
• Drug Treatment for Hear t Rhythm Disorders
(arrhythmias)
• Electrophysiology Studies
• Exercising with an ICD
• FAQs
• Hear t Rhythm Charity
• Highlighting the Work of the Alliance
• ICD Patient Information
• Implantable Loop Recorder
• National Service Framework Chapter 8
• CRT/Pacemaker
• Pacemaker Patient Information
• Remote Follow-up and Remote Monitoring of
Pacemakers and ICDs Patient Information
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È possibile interrompere l’assunzione delle
compresse dopo la procedura?
• Compresse per il ritmo cardiaco: se la
procedura ha avuto successo dovrebbe essere
possibile interrompere l’assunzione della maggior
par te dei farmaci antiaritmici. Lo specialista
potrebbe voler mantenere alcuni di questi
farmaci per un paio di settimane o per alcuni
mesi, per consentire al cuore il recupero e
abituarsi nuovamente al ritmo normale. In
alcune situazioni, tali farmaci possono controllare
un altro problema, come la pressione del sangue
(ad esempio i beta-bloccanti), nel qual caso è
consigliabile continuarne l’assunzione.
• chirurgia cardiaca per la FA
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• Sudden Cardiac Arrest
• Supraventricular Tachycardia (SVT) Patient
Information
• Tachycardia (fast hear t rhythm)
• Testing Using Drug Injections to Investigate the
Possibility of a Risk for Sudden Cardiac Death
• Tilt-Test
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