TRATTAMENTO DIETETICO delle A AD DIIP PO OSSIIT TÀ ÀL LO OC CA AL LIIZ ZZ ZA AT TE E CON AMIN 21K da Prof. Giuseppe Castaldo e Prof. Maurizio Ceccarelli 1 TRATTAMENTO DIETETICO DELLE ADIPOSITA’ LOCALIZZATE Maurizio Ceccarelli M.D., B. Sc., F.Path. Inernational Centre for Study And Research in Aestetic and Physiological Medicine – Roma Giuseppe Castaldo M.D. Servizio di nutrizione Clinica – Azienda Ospedaliera “G. Moscati”- Avellino PREMESSA Con il termine di adiposità’ localizzata si intendono delle zone del corpo, maschile o femminle, dove il tessuto adiposo presenta un metabolismo diverso rispetto agli altri distretti. Il tessuto adiposo e’ un tessuto ad attivissimo metabolismo: nell’arco di 3- 4 settimane i trigliceridi intravacuolari vengono completamente disciolti e ricostituiti. Esistono, perciò degli attivi sistemi enzimatici di costruzione (liposintesi) e di dissoluzione (lilpolisi) del grasso. Su questi sistemi enzimatici, nelle zone di adiposita’ localizzata, gli ormoni sessuali si inseriscono, principalmente attivando la liposintesi. In particolare il distretto trocanterico della donna è influenzato dagli ormoni estrogeni che stimolano l’adipogenesi, creando così una riserva energetica naturale necessaria per fornire acidi grassi al momento della lattazione. Sulla base di quanto esposto, risulta chiaro che il trattamento delle adiposita’ localizzate richiede un intervento specifico locale, perché un trattamento dietetico classico mobilizzerebbe il grasso dai distretti a normale metabolismo, lasciando quasi indenni le adiposità’ localizzate. Nel 1997, Loftus e Lane, hanno dimostrato come, sul piano genetico, l’insulina e gli estrogeni agiscono a livello della C/EBP e del PPAR attivando la trascriptasi per l’adipogenesi e come il GH agisca fosforilando il PPAR ed inibendo l’adipogenesi. Ne consegue che una dieta capace di ridurre i tassi circolanti d’insulina e di aumentare i tassi ematici di GH potrebbe essere utilizzata nel trattamento dietetico delle adiposità localizzate. Una dieta di questo tipo e’ una dieta proteica. Già da molti anni Blackburn aveva utilizzato una dieta normoproteica per ridurre la massa grassa nei grandi obesi. Gli studi di Blackburn avevano dimostrato come 1,2 – 1,5 gr di proteine per kg di peso ideale consentivano una perdita ponderale di grasso con il mantenimento della massa magra . Inoltre aveva dimostrato come il cervello potesse utilizzare per l’80% del suo metabolismo i corpi chetonici e che quest’ultimi, capaci di inibire l’appetito e dare tono al paziente, non davano alterazioni metaboliche nel soggetto normale. MATERIALE E METODI Sulla base di quanto esposto sono state trattate, presso il Servizio di Nutrizione Clinica dell’Azienda Ospedaliera “G. Moscati” di Avellino, 725 pazienti affette da adiposità localizzata in eccesso. I criteri di esclusione dalla sperimentazione sono stati: • Insufficienza cardiaca • Insufficienza renale • Diabete di 1 tipo • Gravidanza e allattamento • Insufficienza epatica • Ictus pregressi • Malattie psichiatriche • In terapia con diuretici • Con età inferiore ai 14 anni 2 Tutte le pazienti sono state sottoposte a: • Esame clinico generale • Valutazione antropometrica • Bioimpedenziometria • Plicometria sec. Durin • Esami ematochimici • Esami ormonali • Bilancio elettrolitico • Elettrocardiogramma Le pazienti sono state trattate con dieta normoproteica (1,5 gr di proteine per Kg di peso ideale) costituita per il 50% da un integratore proteico solubile con le seguenti caratteristiche: • Contenuto in aminoacidi secondo le percentuali esposte da Meister in Biochemestry of Aminoacid • Rapporto lisina/triptofano uguale a 3 • Preparazione senza idrolisi acida Il restante 50% di proteine è stato somministrato in alimenti proteici (carni, pesci) a scarso contenuto di glicidi. Agli alimenti proteici sono state aggiunte 500 gr di verdure a basso contenuto glicidico. In tutte le pazienti sono stati supplementati vitamine, minerali ed in particolare potassio. Le pazienti hanno seguito la dieta per 15 giorni e poi sono state controllate. RISULTATI Al controllo non si sono evidenziate variazioni degli esami ematochimici, del bilancio ellettrolitico e dell’elettrocardiogramma. Gli esami ormonali hanno rilevato: * GH: T0 7,5 T15 25 * Somatomedina C: T0 348 T15 520 * Insulina: T0 24 T15 8 La valutazione antropometrica ha rilevato: • un calo ponderale in media di 4,6 Kg • B.M.I.: T0 25,2 T15 23,9 • F.M.: T0 36,1 T15 31,7 • F.F.M.: T0 65,9 T15 68,3 • T.B.W.: T0 46,9 T15 48,4 • Circonferenza superiore coscia - 3,5 cm. • Circonferenza media coscia - 2,2 cm. • Circonferenza inferiore coscia - 1,7 cm. • Rapporto circonferenza fianchi/circonferenza superiore coscia: T0 1,62 T15 1,78 CONCLUSIONI La dieta proteica per A.L. sec. Castaldo-Ceccarelli si presenta come un trattamento dietetico utile per la riduzione delle adiposità localizzate in eccesso nel corpo femminile. In particolare possiamo concludere che questa dieta: • Non altera i parametri biochimici • Non provoca perdita della massa magra • Riduce l’effetto di fame per azione dei corpi chetonici 3 • Determina perdita delle adiposità localizzate per incremento della concentrazione ematica di Gh e riduzione di quella dell’insulina. BIBLIOGRAFIA Carstens GE, Effects of bovine somatotropin treatment and intermittent growth pattern on mammary gland development in heifers. J Anim Sci 75(9), 2378-2388 (1997) Clark RG, Growth hormone secretagogues stimulate the hypothalamic-pituitary-adrenal axis and are diabetogenic in the Zucker diatebetic fatty rat. 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Investo 3 1 (Supp /. to no. 4): 2008 P101 aI Institute by s pres ent "in rs in PWS .) espite 3ition as elated 90 en or adul t ose in ) showed econd )<0.003 in ~ re n c e s In e (A>C) No otber rameters in P102 EFFECTS OF ONLY PROTEIC Dl ET WITH AM!J'J O AClD INTEGRATION ON THE BODY COMPOSITION APPRAISAL BY MEANS OF AIR PLETHYSMOGRAPHY (BOD POD) PROINFLAMMATORY STATE AND HYPOADIPONECTINEMIA ARE RELATED TO TH E REDUCTION OF HIGH MOLECU LAR WE1GHT ADIPONECTIN IN PREPUBERTAL OBESE CHILDREN S. Mazzartno'I' : A Costantinc'D: D. Barbera.D; A. Samoro@; A. Karasinskadi: V. De Geranimo@; M. Casparou ll; CD: A. Falorni®: A. FalorniGl G. MurdoloD : V. Bini®: B. Rose@: C. Herder@: M. L. BacosiCD; F. PapiQl: F. Santeusanio O Vilia Borghese Insutu re, Roma; @Tremestieri Medicina. Endocrinologia. Catania ODiMI. Perugia Unìversny, Perugia. Italy: @lnstilUte for Clìntcal Dìabetes Research, Leibniz Center, Heìnrich Heine University. Universìty or Du~se l do rf. Dùsseldorf, Germany: @)Departmenl of Surgery and Medical Care. Perugia Unìversity, Perugia. Italy Aim : we wanted to estimate the effect of an Only Protetc Diet with Amino Acid integration on the Body Composilion in 20 female subjec rs. of an age between 20 and 45 years and BMI berween 23 and 43. The patterus have been exposed to appraisal of [be Body Composition by rneans of Air Plerhysrnog raphy and then they have been fed with only proteic diet (Proteins = 1.2 gr fKg of Ideai Body Weight for day) for 15 days . Half of such requirementses was eat as proteic food (meat and/or flsh) and half as Amino Acid (Amin 21K - Italfarrnacìa). After 15 days of Only Proteic Dìet the patients has been nell'l)' exposed to appraìsal of the Body Cornposìtìon by means of Air Plethysrnography. Results: in ali pattents we observed reducrìon of the Body Weight with average of 4.45 Kg (±1.21). The weight reduction has been due mostiy to the loss of Fa t Mass with average of 3.36 Kg (± I. l l). In 15 subjec ts w e bave found a reduction of Lean Mass of 1.66 Kg (± l.l 2). In 5 subj ects (25% of the exa rnìned pauern) we have fouod an ìncrease of the Lean Mass of 1.2 Kg (±1.13). Conclusions: such type of dietetic approach (only proteìc food with amino acid integration) has been effective in the shor t time far a weight reductìon that it rnostl y concerned to the corn partment of the Far Mass, Context: Accumulating evìden ce indicates that obesìty-linked hypoadiponeclinemia ìs characterized by a preferemial reduct ìon of Ihe hig h molecuiar we ìgbt (HM';V) adlponectin (Adpn) co mplexes . Testoste rone and insu lin were receruly ind ìca ted as se lec tìve tnhib ìto rs o f the HMW Adpn. explaining ihe lo wer HMW level s of males in adulthood. Aims: In th ìs cross -sectional stu cy we airued : I) io eval uate whether a sex dimorphism of HMW Adpn characterizes obesity in prepuber tal children: 2) lOdetermina the pauern of low-grade immune actìvation al thìs pubertal age; 3) to investigat e Ù1e associations between adìponecttn. low-grade inflarnrnation and measures of obesity/ìnsulm resìstance. Methods: Particìpants included 305 outparìerus prepubertal chìldren (age9:t0.5 l'l'). divided in 3 graups according to the BMI z-score: lean (L: n=105: MIF:59/46). overweight (OW: n=60: MIF:32/28) and obese (OB: n=140: MlF:70170). Total and HMW serum Adpn were evaluated using RJA and a novel ELISA assay (ALPCO Diagnosucs]. respectively. Inflamrnatory markers were measurec by a bead-based rnultiplexed bìoassay (Lumìnex 'Cl E~s_lJ!!> : In both the OB and OW subje crs to tal and HMW Adpn were low er than in L despite the sìrnil ar testosterone levels. and in ali the groups adiponectinemia dici not differ bet we en the sex . When compared wilh L. OB boys and girls presented elevated cOllceniSaUons of leptin (p<O.OOO I). IL-S (p<O. OI). MC?- ! (p<O.OOOI). RANTES (p<O.O I) and ICAM-l (p<0.05). Aiso. MIF leveis were higher in OB [han in OW subjec ts (p<0.05). In co m ras l. IL-18, res isli n and lP-l O concenlrat io ns were similar across the gra ups and rhe sex. HMW Adpn \Vas illversely associaled ",ith BMI z-score (p<O.OOOl). HOMA-IR (p<O.Ol) and fas[ing insulin (p<O.OOO I). which best predicled Ihe HMW Adpn variance. f inally. HMW exhibiled an inverse association with IL-S (p<0.05), leptin (p<O.OI) and ICAM- I (p<0.05). Conclusions: The lack of HMW adiponectin sexuai dimorphism in prepubertal stage implicates the obesity-linked HMW downreguladon as a consequence of hyperinsulLnemialinsulin-resislance and systemic inflammation. Finally. high BMI and WHR are associated with a differentiai paltern of low-grade immune ac livalio n. mking alion and PWS P103 P104 .N A RTERIAL STIFFN ESS. INTIMA-MEDIA T HICK.N ESS AND FIBROSIS OF CAROTlD ARTERIES IN PATIENTS W1TH PRlMARY ;-\LDOSTERONISM ROLE OF ADRENAL GLAND SCINTIGRAPHY IN PATIENT WITH SUBCLINICAL HYPERCORTISOLISM AND INCIDENTALLY DISCOVERED ADRENAL IvIASS ani nelliCD; 'eU@ : G. Bernini<D; F. GaletlaCD: F. FranzoniCD: M. BardiniCD: C. Taurino~ : M. BemardiniCD: L. GbiadoniCD; M. BerniniCD: AV. BaccaCD: S. Lavorini(f}: A. SalveuLL F. Donadio(!): V. lvI orelliCD: A. Salcunj(j): C. Eller-VainicherCD: M. CariellOm: M. Cas[ellanim: L. Della Vedovat::l: P. Beck-Peccoz(j): l. ChiodiniCD ODipa ni mento di Medicina Imerna. Università degli Studi di Pisa ODept of Medicai Sciences, Unii of Endocrinology and Diabetology. Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico. Milano; @Dept of Nuclear Medicine. Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico. Milano \"ev er Ilortalily have To evalua[e Ihe vascular wall SlfUClUre and s[iffness of condui[ an eries of patienls with igbt appears . aluate the I or coronar y Hypen ension CenITe. Caradd wall by 2-D ultrasonography and ultrasonic tissue characterization. and arterial stiffness by applanation tonomer (Sphygmocor) were investigated.Twenty-three consecutive patients with PA, 24 malched patients with ess enlial hypenen sion (EH) and 15 controls (C) were studied. lntimal media thickness (liVIT) and corrected integrated backscaller signaI (C-IBS. marker of collagen deposition and fibrosis) of caro[id arteries were evaluated. Radiai and femoral pulse wave velocity (PWV) and aoruc augmenlatio n index (Alxl75) were also analyzed. UvlT in EH was higher (p<0.04) Ihan in C. Tlris finding \Vas more evident in PA patiems. in whom IMT was grea[er nOIonl)' !han in C (P<O.OOOl) but also !han in EH (P<O.Ol) Similarly. C-IBS in EH \Vas higber (P<O.OOO I) than in C. but it was found lObe even more elevated in patients with PA in whom C-IBS proved to be greater than in EH (P<0.009) and in C (P<O.OOOl). Femora! PWV was higher in PA patients than in EH (P<0.03) or in C (P<O.OOOl). Femoral PWV \Vas lower in C than in EH (P<O.OOOI). The same pallern ofresponse was observeclfar radiai PWV. Alxl75R was found to be ltigher in PA palients than in EH or in C (P<O.OOI). EH likewise exibiled higher Alxl75R [han C (P<O.OOl). In conelusion. our results show lbal arteria l hyper tension associated Wilh chronic a ldos terone excess induces vascula r alteralions (o a greater extent than co mparable hyperlension with normaI aldosterone levels. This damage involves wall thickening and increased collagen deposi[ion with vascular fibrasis of carotid arteries and cemral an erial s!iffness. The present data thus demonslrale that in humans aldosterone per se is responsible for vascular morphologica l ane! functional damage. which mal' explain the elevated cardiovascular risk of patiems wlth PA lntroduetion. The diagnosis of subclinical hypercotlisolism (SH) in patients with incidentali)' discovered adrenal maSSes (AI) is contraversial. due to tbe fluctualion of cortisol secretion in these palients. Since SH has been suggesled [O be associated wilb significant morbidi'y. its presence mal' address the trealment of choice in AI patienls. In oven cortisol excess adrenal scinligraphy (AS) represenls a helpful method to delecl adrenal aUlO nomy. ",hUe in SH patients ilSrole is debated. We evaluated AS in AI patients wlth and wilhout SH. Subjects and Methods. Forty-Iwo pa[iems (l OMl32F. age 63.2±7.5 Xrs) wilb unilateral Al were relraspectively evalualed by: i) anlhropometric measuremem (BMI): ii) mean or ar leas[ [hree determination of plasmatic ACTH levels. serum cortisol levels at 9.00 A M. afler a I-mg overnight dexamethasone suppression test (F-Dex) and 24·h urlnary free cortiso! (UFC). Patienls were classified as SH+ (n=27) and SH- (n=15) on Ihe basis ofpresence of2 criteria aut ofthe following: UFC >193.1 nmol/L. F-Dex >82.8 nmoilL. ACTH levels <2.2 pmol/L. Adrenal scintigraph)' was performed using 1-131-cholesteroI 37 MBq and the uptake of adrenal glands 4. 7 and Il days after Lv. injeclion was evaluated. We calcula[ed the percenlage difference belween lhe uptake of !he affecled adrenal gland and Ihe normaI one a[ different days and expressed il as average (Mean li. uptake. Mdu) . Results. AJ'?e and B1\.11 were colOparable be[ween SH+ and SH- patienrs. while the size of the mass (3.4± 1.2 vs 2.6±1.1 cm. P=0.02, respectively) and /vItlu (S3.7± 12.5 vs 54.7±24. 1%, P<O.OOI. respectively) were significantly higher in Ihe former. The multivariate anaJyses sho\Ved thai Mtlu \Vas correlated directly wilh UFC (~ = 0 . 3 S 7 . P=0.015) and wi!h SH (OR 1.12. 95%CI 1.03-1.22) after adj uslment for age. BMI and slze of adenoma. ROC curve analysis showed that 76.2% Mtlu cut-off has 93.7% specifici[y and 74.1% sensibili!)' in !he idenlifica[ion of SH. Conclusions. AS mal' be useful in confirming Ihe presence of a sublle cortisol excess in Ar patients wi[h unelear biochemical diagnosis of SH. ltaly; :a us ,en, age l 43.4±6.7 lCe 130± 13.9 iickness . rording to le aIgorithm ne only 1.005; veen WHR ~se wo men the . s uggesling esity-derived inant ri sk -,fmultiple 5 lnvolved in [ors, in pri mary aldosteron ism (p A). a n observa tio nal slUd y was co nd ucted in a Uni versi l)' 47 JOURNAL of ENDOCRINOLOGICAL INVESTIGATION Vol.31, Suppl. to No. 4, 2008 P101 - Gli effetti di una dieta solamente proteica con l’integrazione di aminoacidi sulla composizione corporea Valutazione mediante tecnica di pletismografia ad aria (BOD POD) Scopo: ci siamo proposti di valutare l’effetto di una dieta interamente proteica integrata con amino acidi sulla struttura corporea in 20 pazienti femminili, di età compresa da 20 a 45 anni. Le pazienti sono state sottoposte alla valutazione della Composizione corporea tramite pletismografia ad aria e in seguito sono state nutrite con una dieta unicamente proteica ( proteine = 1,2 gr/Kg del peso corporeo ideale ) per 15 giorni. La metà di questi valori è stata soddisfatta con alimenti proteici (carne e /o pesce ) e una metà con amino acidi ( Amin 21 K - Italfarmacia). Dopo 15 giorni di dieta con sole proteine le pazienti sono state nuovamente sottoposte alla valutazione della composizione corporea mediante pletismografia ad aria. Risultati: in tutte le pazienti è stata osservata una riduzione del peso corporeo con una media di 4,45 kg (±1,21). La riduzione del peso è dovuta prevalentemente alla perdita della massa grassa con una media di 3,36 kg (±1,11). In 15 soggetti abbiamo scoperto una perdita di massa muscolare di 1,66 kg (±1,12). In 5 soggetti (25% del campione esaminato) abbiamo trovato un aumento della massa muscolare di 1,2 kg (±1,13). Conclusioni: questo tipo di criterio dietetico ( soltanto alimentazione proteica con l’integrazione di aminoacidi) è stato efficace per una riduzione di peso in un periodo breve soprattutto per quanto riguarda il settore della massa grassa. ATTUALITÀ IN TEMA DI TRATTAMENTO AMINOACIDICO DELLE ADIPOSITÀ LOCALIZZATE Maurizio Ceccarelli - Direttore Ae.Phy.Med. Centre L’eccesso di grasso generalizzato a tutto il corpo richiede un intervento dietetico classico, mentre le e adiposità localizzate in eccesso richiedono degli interventi locali. La causa di questo va attribuita al diverso metabolismo del tessuto adiposo nei distretti di adiposità localizzata. Qui, infatti, gli estrogeni e l’insulina determinano, a livello genetico, l’attivazione del PPAR (recettore di attivazione del perissosoma) con conseguente stimolo della trascriptasi dell’adipogenesi. Ne consegue uno sbilanciamento dei processi di liposintesi e lipolisi a favore della costruzione del grasso. Tutto questo spiega perché l’utilizzo di diete ipocaloriche classiche, in caso di adiposità localizzata, non determinano un miglioramento dell’estetica della paziente perché mobilizzano il tessuto adiposo nei distretti superiori del corpo, lasciando inalterate le adiposità localizzate del distretto inferiore. Da circa dieci anni viene utilizzato come trattamento delle adiposità localizzate un particolare regime dietetico messo a punto da Blackburn e modificato da Castaldo. Noi preferiamo considerare questo regime alimentare un vero e proprio trattamento medico degli inestetismi da adiposità localizzata, eliminando il termine “dieta” che va riservato a regimi alimentari bilanciati. La peculiarità di questo “trattamento aminoacidico” è quella di ridurre la stimolazione insulinemica ed attivare la produzione del growth hormon. Si ottiene una riduzione dell’attivazione del PPAR sia per la ridotta concentrazione di insulina sia perché il GH determina fosforilazione di questo recettore con inattivazione dello stesso. Il meccanismo lipolitico rimane inalterato e determina una mobilizzazione del grasso dalle adiposità localizzate. Lo schema del trattamento aminoacidico prevede: Calcolo della massa grassa, della massa magra e del fabbisogno energetico (questo viene fatto con la plicometria secondo Durnin e con l’equazione di Harrison Benedict. Impostazione dello schema alimentare (una colazione, un pranzo ed una cena) con la somministrazione di un integratore proteico e degli alimenti proteici a scarso contenuto glicidico. Integrazione con vitamine, minerali ed oligoelementi (di particolare importanza la supplementazione del potassio) nei 21 giorni del ciclo di trattamento aminoacidico. Impostazione di una dieta ipocalorica classica da seguire per 15 giorni intervallando i cicli del trattamento aminoacidico 5 .Controllo dei risultati con la plicometria (diminuzione della massa grassa e mantenimento della massa magra. Una particolare cura deve essere posta alla scelta dell’integratore proteico da inserire nel trattamento aminoacidico perché i numerosi prodotti presenti in commercio spesso non corrispondono alle particolarità richieste da un trattamento così delicato quale quello aminoacidico. Le caratteristiche di un integratore aminoacidico debbono rispondere ai seguenti requisiti: Una giusta composizione aminoacidica che rispecchi le percentuali proposte da Meister in Biochemestry of Aminoacid nel 1965 e necessarie per permettere una corretta sintesi proteica indispensabile a mantenere la massa magra in un regime altamente ipocalorico. (Istidina 7%, Isoleucina 15% , Leucina 20%, Lisina 16%, Metionina 7%, Fenilalanina 10%, Treonina 10%, Triptofano 5%, Valina 10%) Una corretta preparazione industriale che non determini la perdita di aminoacidi. La tecnica più idonea è quella dell’ultrafiltrazione, questa non altera la composizione aminoacidica e si evidenzia da un contenuto in sodio, del prodotto, inferiore allo 0,025%. In caso di contenuto in sodio maggiore, questo indica una preparazione effettuata con precipitazione con idrossido di sodio, un processo che determina perdita di triptofano e fenilalanina. Perciò, in questa ultima situazione il prodotto deve indicare un’ulteriore integrazione con questi aminoacidi. Un ridotto contenuto glicidico. Il primo prodotto preparato su formulazione di Castaldo prevedeva un tasso glicidico dello 0,2%; questo portava ad una ridottissima palatabilità dell’integratore che determinava, spesso, la non assunzione da parte della paziente. Studi clinici più recenti hanno evidenziato che un tasso glicidico del 5% (corrispondente a 0,75 gr.) non determinava spostamento del valore insulinemico. Oggi, quindi, consigliamo un preparato con questo quantitativo glucidico consentendo una più facile accettazione da parte del paziente. La presenza di potassio all’interno dell’integratore riduce la necessità di supplementare questo importante minerale riducendo i problemi che possono derivare dalla sua carenza durante il trattamento aminoacidico. In conclusione, il trattamento aminoacidico, se giustamente condotto, consente una mobilizzazione selettiva del grasso delle adiposità localizzate, riducendo questo inestetismo e consentendo una riduzione dell’invasività dei trattamenti classici (liposcultura, ILCUS, ossigenoclasi) che vengono normalmente aggiunti al trattamento lipolitico. 6 Calcolo delle proteine da somministrare giornalmente Partiamo con un esempio: Ipotizziamo che nella visita abbiamo stabilito il peso ideale (PI) della nostra paziente in 64 Kg. Il peso totale delle proteine (PT) da somministrare ogni giorno si calcola moltiplicando il peso ideale per g 1, 2 64 x 1,2 = g 76,8 ≈ 77 Abbiamo constatato che per raggiungere i migliori risultati è utile far assumere sotto forma di Integratore circa la metà delle proteine che il paziente deve assumere durante la giornata. Per semplificare i calcoli suggeriamo questa posologia: - per pazienti con peso ideale fino a 50 kg: 2 bustine/die (g 30) - per pazienti con peso ideale da 51 kg a 65 kg: 3 bustine /die (g 45) - per pazienti con peso ideale oltre i 65 kg: 4 bustine/die (g 60) suddivise tra prima colazione ed uno dei pasti. Visto che per la nostra paziente abbiamo stabilito un peso ideale (PI) di 64 kg, dovremo farle assumere 3 buste di Integratore al giorno ( per es. 1 a colazione e 2 a cena) pari a 45 g di proteine pure. (PIN = Proteine da Integratore ) La rimanenza, cioè 77 meno 45 = 32 grammi, gliele faremo assumere con gli alimenti. (PC = Proteine da Cibo ) Come sappiamo il contenuto proteico varia in funzione della qualità degli alimenti: Perciò abbiamo suddiviso gli alimenti in 5 fasce. Ad ogni fascia corrisponde un fattore di conversione (FC) che ci permette di calcolare quanti grammi di alimento dobbiamo somministrare per raggiungere il peso di proteine desiderato: Fascia A: Manzo, vitello, coniglio magro, petto di pollo FC= 4,76 Fascia B: Alici, crostacei, luccio, merluzzo, palombo, rombo, sogliola, spigola FC = 5,88 Fascia C: Seppie FC = 7,14 Fascia D: Calamari FC = 8,33 Fascia E: Polpi FC = 10 A questo punto basta moltiplicare il peso delle proteine da somministrare col cibo (PC) per il fattore di conversione (FC) corrispondente all’alimento scelto per avere quanto carne o pesce o molluschi o crostacei la nostra paziente dovrà assumere nel terzo pasto. Se, per esempio, la nostra paziente vorrà consumare il terzo pasto a base di calamari, dovremo moltiplicare 32 (PC) per 8,33 ( FC dei calamari ) e avremo 267grammi di calamari da consumare. Se la nostra paziente opta per il petto di pollo, il fattore di conversione (FC) sarà 4,76 e quindi, di pollo dovrà mangiarne 4,76 x 32 = 152 g In conclusione: PI = 64 PT = 64 x 1,2= 77 PT - PIN = 77 - 45 = 32 (PC) PC x FC = grammi di cibo da consumare 7 SCHEMA DI DIETA PROTEICA ELABORATA PER SIG./SIG.RA data COLAZIONE AMIN 21K bustine N……………. Modalità di impiego: sciogliere la polvere in una quantità di liquido commisurata alla consistenza desiderata. Per una migliore miscelazione è preferibile usare un frullatore. Si possono usare aromi ed aspartame. È necessario assumere il preparato lentamente. PASTO a base di alimenti da consumare a………………………………………………………… A) Manzo, vitello, cavallo, coniglio magro, petto di pollo, baccalà, stoccafisso gr……………… Oppure B) Alici, aragosta, luccio, merluzzo, palombo, rombo, sogliola, spigola gr…………………….. Oppure C) Seppie gr…..………..D) calamari gr….……………. E) polpi gr………………. Aggiungere Verdure: cetrioli, cicoria, finocchi, radicchio, ravanelli, zucchine, sedano, spinaci, scarola, lattuga, fiori di zucca, insalata riccia, asparagi, verza, broccoli, rape, funghi, carciofi gr…………………….. PASTO a base di aminoacidi da consumare a …………………………………………………… AMIN 21K bustine N…………….con le stesse modalità di cui sopra. Aggiungere Verdure: cetrioli, cicoria, finocchi, radicchio, ravanelli, zucchine, sedano, spinaci, scarola, lattuga, fiori di zucca, insalata riccia, asparagi, verza, broccoli, rape, funghi, carciofi gr…………………….. 8 NOTE DIETA PROTEICA - Regolare la quantità di liquido in cui sciogliere AMIN 21 K a seconda se si desidera bere un alimento liquido oppure assumere una sostanza cremosa . - E' possibile invertire il pranzo con la cena. - E' vietato saltare un pasto oppure mangiare i cibi in quantità minore di quanto indicato nello schema. - Bere almeno due litri di acqua oligominerale al giorno. - Non usare olio. - In caso di fame improvvisa fra un pasto e l'altro, mangiare finocchi o cetrioli. - Per condire utilizzare limone, aceto di mele, aglio, cipolla e aromi vari. - Salare normalmente i cibi, preferibilmente con sale dietetico. - Non consumare caramelle o gomme da masticare se non si è assolutamente certi che non contengano alcun tipo di zucchero. - E' possibile bere tè al limone o caffè ( non più di due al giorno ), tisane all'equiseto 40%, rosa canina 40% e liquirizia 20%, dolcificate con aspartame . Oppure spremute di limone senza zucchero. - Se non si assumono verdure ad un pasto, raddoppiare la quantità all'altro pasto. - Cuocere i cibi a vapore, alla griglia o con forno a microonde. - Occasionalmente si può utilizzare una modesta quantità di pomodoro rosso per cucinare carne o pesce. - Le verdure si consumano cotte, crude, singole o miste; volendo, anche centrifugate. - Evitare atteggiamenti sedentari. ( riposo pomeridiano, lunghi periodi seduti, utilizzo dell'ascensore e mezzi di trasporto per brevi spostamenti) - Praticare ogni giorno una regolare attività fisica aerobica senza sforzo. ( ciclette, ginnastica, corsa ecc. ) N.B. i pesi dei cibi vanno intesi a crudo, al netto degli scarti. 9 La dieta va opportunamente integrata: Il trattamento con AMIN 21K, se occorre, può essere opportunamente coadiuvato con prodotti omeopatici e integratori: • Nel caso di eccessivo meteorismo e gonfiore addominale BASOSYN PLUS 3/9 cpr al dì ai pasti (integratore). • Utilissima una integrazione di Sali Minerali ed in maniera particolare di Silicio (rafforza il connettivo) con DRUFUSAN N un cucchiaino tre volte al dì (prodotto omeopatico). • Per l’armonia e la stabilità della flora batterica intestinale BIO CULT 2 cpr gastroresistenti al dì, mattino e sera (integratore). • Per ridurre gli eccessi dei radicali liberi dovuti allo stress ossidativi dato dalla dieta Q10 SELEN VIT 1cps al dì (integratore). • Sempre utile integrare con WHP OMEGA 3 (acidi grassi poliinsaturi ad alta concentrazione) nella dose di 2 perle al dì (integratore). 10 MANTENIMENTO kCal 1000 DIETA ELABORATA PER IL SIG/SIG.RA …………………………………. Data……. COLAZIONE Latte parzialmente scremato oppure orzo una tazza cui aggiungere AMIN 21 K N° bustine…….. OPPURE Thé o acqua cui aggiungere AMIN 21 K N° bustine…….. Più uno yogurt magro Consumare eventualmente un caffè amaro o edulcorato con aspartame. PRANZO I° PIATTO Scegliere fra i cibi sottoelencati: - gr 70 di pasta, riso basmati, ceci secchi, lenticchie, fagioli cannellini, borlotti neri secchi. - gr 200 di piselli freschi o surgelati. CONTORNI PRANZO E CENA gr.200 di : insalata mista, scarola, lattuga, riccia e valeriana, indivia, finocchi, cavolo, cavolini di Bruxelles,, ravanelli, cavolfiore, carciofi, peperoni, broccoli, fagiolini, sedano, pomodori verdi, melanzane, spinaci, funghi, carote crude. Condire primo piatto e contorni con 10 gr di olio (due cucchiaini di caffè) SPUNTINO gr 150 di: ciliegie, prugne, mele. gr 200 di: pere, pompelmo, arance, mandarini, gr 250 di: fragole, pesche, Oppure uno yogurt magro alla frutta CENA I° PIATTO gr 180 di: manzo magro, agnello, maiale magro, vitello, capretto, fegato, cavallo, coniglio magro, pollo, cefalo gr 250 di: triglia, gamberi, baccalà. gr 280 di: sogliola, orata, spigola, merluzzo gr 300 di: polpo, seppie, calamari gr 260 di: acciughe, gr 240 di sarde, gr 230 di sarago, gr 200 di pesce spada gr 160 di: petto di tacchino, gr 150 di ricotta di mucca, gr 130 di coscia di tacchino, gr 90 di scamorza, gr 80 di fior di latte, 2 uova di gallina 11 MANTENIMENTO kCal 1200 DIETA ELABORATA PER IL SIG/SIG.RA …………………………………. Data……. COLAZIONE Latte parzialmente scremato oppure orzo una tazza cui aggiungere AMIN 21 K N° bustine…….. OPPURE Thé o acqua cui aggiungere AMIN 21 K N° bustine…….. Più uno yogurt magro Consumare eventualmente un caffe’ amaro o edulcorato con aspartame. PRANZO I° PIATTO Scegliere fra i cibi sottoelencati: - gr 100 di: pasta, riso basmati, ceci secchi, lenticchie, fagioli cannellini, borlotti neri secchi. - gr 300 di: piselli freschi o surgelati. CONTORNI PRANZO E CENA gr.200 di : insalata mista, scarola, lattuga, riccia e valeriana, indivia, finocchi, cavolo, cavolini di Bruxelles,, ravanelli, cavolfiore, carciofi, peperoni, broccoli, fagiolini, sedano, pomodori verdi, melanzane, spinaci, funghi, carote crude. Condire primo piatto e contorni con 10 gr di olio (due cucchiaini di caffè) SPUNTINO gr 150 di: ciliegie, prugne, mele. gr 200 di: pere, pompelmo, arance, mandarini, gr 250 di: fragole, pesche, Oppure uno yogurt magro alla frutta CENA I° PIATTO gr 180 di: manzo magro, agnello, maiale magro, vitello, capretto, fegato, cavallo, coniglio magro, pollo, cefalo gr 250 di: triglia, gamberi, baccalà. gr 280 di: sogliola, orata, spigola, merluzzo gr 300 di: polpo, seppie, calamari gr 260 di: acciughe, gr 240 di sarde, gr 230 di sarago, gr 200 di pesce spada gr 160 di: petto di tacchino, gr 150 di ricotta di mucca, gr 130 di coscia di tacchino, gr 90 di scamorza, gr 80 di fior di latte, 2 uova di gallina 12 MANTENIMENTO kCal 1700 DIETA ELABORATA PER IL SIG/SIG.RA …………………………………. Data……. COLAZIONE Latte parzialmente scremato oppure orzo una tazza cui aggiungere AMIN 21 K N° bustine…….. OPPURE Thé o acqua cui aggiungere AMIN 21 K N° bustine…….. Più uno yogurt magro Consumare eventualmente un caffè amaro o edulcorato con aspartame. PRANZO I° PIATTO Scegliere fra i cibi sottoelencati: - gr 130 di: pasta, riso basmati, ceci secchi, lenticchie, fagioli cannellini, borlotti neri secchi. - gr 320 di: piselli freschi o surgelati. CONTORNI PRANZO E CENA gr.250 di : insalata mista, scarola, lattuga, riccia e valeriana, indivia, finocchi, cavolo, cavolini di Bruxelles,, ravanelli, cavolfiore, carciofi, peperoni, broccoli, fagiolini, sedano, pomodori verdi, melanzane, spinaci, funghi, carote crude. Condire primo piatto e contorni con 15gr di olio (tre cucchiaini di caffè) SPUNTINO gr 200 di: ciliegie, prugne, mele. gr 250 di: pere, pompelmo, arance, mandarini, gr 250 di: fragole, pesche, Oppure uno yogurt magro alla frutta CENA I° PIATTO gr 220 di: manzo magro, agnello, maiale magro, vitello, capretto, fegato, cavallo, coniglio magro, pollo, cefalo gr 300 di: triglia, gamberi, baccalà. gr 350 di: sogliola, orata, spigola, merluzzo gr 380 di: polpo, seppie, calamari gr 260 di: acciughe, gr 300 di sarde, gr 280 di sarago, gr 280 di pesce spada gr 200 di: petto di tacchino, gr 200 di ricotta di mucca, gr 170 di coscia di tacchino, gr 120 di scamorza, gr 120 di fior di latte, 2 uova di gallina 13