Spett.le SINDACO DEL COMUNE DI FAVARA Prof. RosarioManganella Piazza Don Giustino – 92026 Favara (AG) SEDE Spett.le Assessore Sanità Sicurezza del Comune di Favara Piazza Don Giustino – 92026 Favara (AG) SEDE Spett.le Assessore Lavori Pubblici del Comune di Favara Piazza Don Giustino – 92026 Favara (AG) SEDE Spett.le Assessore Pubblica Istruzione del Comune di Favara Piazza Don Giustino – 92026 Favara (AG) SEDE Spett.le Dirigente UTC del Comune di Favara Piazza Don Giustino – 92026 Favara (AG) SEDE Spett.le Dirigente Pubblica Istruzione del Comune di Favara Piazza Don Giustino – 92026 Favara (AG) SEDE Spett.le ARPA Sicilia – Dipartimento Provinciale di Agrigento DAP – AGRIGENTO Via Crispi, 46 – 92100 Agrigento SEDE e, per quanto di loro interesse e competenza a seguito di conoscenza dei fatti oggetto d'interpellanza epc – Direzione Didattica Statale II Circolo Centro Territoriale Permanente “Falcone Borsellino” Via A. D'Oro – 92026 Favara (AG) – Consiglio d'Istituto Direzione II Circolo Centro Territoriale Permanente “Falcone Borsellino” Via A. D'Oro – 92026 Favara (AG) – Tenenza dei Carabinieri di Favara Via dei Mille – 92026 Favara (AG) – Comandante Polizia Municipale di Favara Piazza Don Giustino, 1 – 92026 Favara (AG) – Servizio Sanitario Nazionale – Regione Siciliana Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento Dipartimento di Prevenzione – Area Igiene e Sanità Pubblica Viale della Vittoria, 321 – 92100 Agrigento – Comando Carabinieri per la Tutela della Salute e dell'Ambiente Nucleo Operativo Ecologico di Palermo Via Resuttana, 360 – 90100 Palermo “A Favara si sta attuando il libertinaggio del Bene Comune” A Favara una nuova cabina elettrica dentro la Scuola di via Olanda per asseverare i bisogni energetici della nuova Caserma dei Carabinieri. Il Comitato Beni Comuni dice NO ! Il Sindaco Rosario Manganella in questi giorni, tramite articoli comparsi nei quotidiani locali, mette a conoscenza della città che, per aprire la nuova caserma di proprietà del Comune, dovrà provvedere a far allacciare l’energia elettrica prima di dare in affidamento l'edificio all'Arma. Per questo bisognerà installare una cabina di trasformazione della corrente che andrà ad alimentare la nuova Tenenza. Si sono già avviate tutte le procedure per la realizzazione dell’impianto. Luogo scelto per il collocamento della cabina ENEL: una fetta complessiva di 30 metri quadrati da estrapolare al terreno che circoscrive il plesso del Circolo didattico “Falcone-Borsellino”. Ma in tutto questo si è tenuto conto dei campi elettromagnetici e dei relativi rischi per la salute? Il Comitato Beni Comuni di Favara, nell'assoluto ruolo in difesa della collettività, nel partire con la veduta che se c'è qualcuno che vuole affermare che la nostra è una presa di posizione fantasmagorica, che i campi elettromagnetici sono una stupidaggine, che la cabina elettrica in questione non reca nessun danno, che si faccia allora diretto promotore nell'allocarla dentro lo spiazzo della nuova Caserma dei Carabinieri, anziché privare i nostri bambini di ulteriore spazio, visto che è solo una questione di collocamento! Sì. Proprio così. Si tratta di un ulteriore spazio tolto alla scuola, perché nel lato opposto c'è già una cabina sorta nel 1993 e che oggi non risulta essere del tutto in regola. La norma CEI 11-1 definisce la cabina come “un’area elettrica chiusa connessa soltanto a sistemi di I e II categoria (art. 1 nota 1)”, dove per area elettrica chiusa si intende “un locale per l’esercizio degli impianti, il cui accesso è consentito solo a persone autorizzate tramite apertura di porte e rimozione di barriere sulle quali siano applicati segnali di pericolo, con l’uso di chiavi o attrezzi(art.2.2.1)”. La cabina di trasformazione preesistente di 20mila Volt non solo ha segnali di pericolo obsoleti e oramai quasi illeggibili, per il deterioramento e per la copertura di graffiti posti in buona parte in tutto il locale elettrico, ma non possiede alcunché possa ostacolare l’accesso ad esso. Difatti il locale non è per niente perimetrato da barriere, ma al contrario si possono constatare porte facilmente accessibili e di diretto contatto anche a persone non autorizzate. Adesso, con la prossima allocazione della nuova cabina, si stanno commettendo gli stessi errori e gli stessi orrori! Ai fini della protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50Hz) generati da linee e cabine elettriche, il DPCM 8 luglio 2003 (artt. 3 e 4) fissa, in conformità alla Legge 36/2001 (art. 4, c. 2): • i limiti di esposizione del campo elettrico (5 kV/m) e del campo magnetico (100 μ T) come valori efficaci, per la protezione da possibili effetti a breve termine; • il valore di attenzione (10 μT) e l’obiettivo di qualità (3 μT) del campo magnetico da inten dersi come mediana nelle 24 ore in normali condizioni di esercizio, per la protezione da possibili effetti a lungo termine connessi all’esposizione nelle aree di gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenza non inferiore a 4 ore giornaliere (luoghi tutelati). A parte, ovviamente, il rispetto della norma CEI 11-1 che dettaglia i criteri di realizzazione delle cabine elettriche da dover prendere in considerazione. L’art. 8, comma 6, della legge 22 febbraio 2001, n. 36, prevede che i Comuni adottino un regolamento c.d. di minimizzazione finalizzato a garantire il corretto insediamento urbani stico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Sulla base di tale criterio viene ammesso, ad esempio, che vengano introdotte regole finalizzate, per quanto riguarda il profilo urbanistico, a tutelare zone e beni di particolare pre gio paesaggistico/ambientale o storico/artistico ovvero, con riferimento alla minimizzazio ne dell’esposizione ai campi elettromagnetici, alla individuazione di siti particolari e determinati, i quali, per destinazione d’uso e qualità degli utenti, possono essere considerati particolarmente sensibili alle immissioni di campi elettromagnetici, qual è e ne risulta un istituto scolastico frequentato da bambini! Il Comitato Beni Comuni chiede che venga fatta luce alla questione. Vuole capire se il Comune, per la realizzazione della nuova cabina elettrica, ha in dettaglio seguito l’iter accludendone la richiesta di tutti i pareri necessari con le dovute autorizzazioni. Nel contesto si chiede all’ARPA Sicilia, al Dipartimento Provinciale di Agrigento DAP AGRIGENTO, di poter verificare la congruità della già preesistente cabina elettrica, in riferimento ai parametri che il decreto Ronchi del ' 98 fissa in 0,2 microtesla come obiettivo di qualità che verrebbe applicato per le aree di nuova costruzione e in corrispondenza delle aree dedicate all' infanzia, e se nel contesto la struttura si presenta agibile alle normative vigenti e se necessita di eventuale schermatura. Complessivamente, lo stato attuale della conoscenza indica un'associazione fra esposizione a campi a 50 Hz e alcuni tipi di tumore, specialmente leucemia infantile. Questo risultato deve essere posto a fondamento di ogni azione al riguardo intrapresa dall'Amministrazione Pubblica, naturalmente vincolata, in ogni caso, alla tutela della salute della popolazione. Tale problema non si può più eludere, essendo la tutela della salute un diritto primario della popolazione (l’art. 32 della Costituzione attribuisce alla salute la qualifica e la natura di "fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività") ed una adeguata campagna informativa non allarmistica può creare fiducia, anziché diffidenza, nella pubblica opinione. Anche se non è stato ancora dimostrato il nesso causa-effetto tra onde e malattie (ma la correlazione, sì), o la nocività al di sotto di certi valori, che è cosa ben diversa, il Comitato Beni Comuni dice NO alla cabina elettrica dentro la scuola! In attesa che la scienza raggiunga conclusioni certe è la statistica a impressionare. Per esempio, il numero incredibilmente alto delle persone colpite (anche a morte) da tipiche malattie da elettrosmog. Tutte persone che hanno vissuto a stretto e continuo contatto di campi elettromagnetici. Storie che suonano irreali, ma che divengono drammi umani. Il lavori per il posizionamento della nuova cabina sono iniziati. Chiediamo a tutta città di difendere un diritto imprescindibile quale è quello della salute! Il Comitato Beni Comuni s'impegnerà d'ora innanzi ad effettuare una ricerca specifica di tutte quelle situazioni esistenti nel nostro territorio che facciano presumere un qualsiasi pericolo di elettrosmog. Vogliamo proporre a questa amministrazione una presa di coscienza che la porti a salvaguardare l’esclusivo interesse della città. Di salvaguardare la salute dei nostri bambini, e contemporaneamente di non cancellare sogni che noi genitori abbiamo invece avuto la fortuna di realizzare: Caro Sindaco Manganella trova una locazione più idonea alla cabina e anziché togliere altro spazio alla scuola fai costruire lì, in quel terreno, quella palestra che da parecchi anni è stata progettata ma mai realizzata. Per fare in modo, così, che anche i nostri bambini si vedano realizzare sogni che appartenevano al nostro passato e che oggi ancora non sono stati nemmeno tenuti in conto. Grazie anticipatamente a nome di tutta la città. Con osservanza Il Comitato Beni Comuni di Favara Il coordinatore Massimo Centineo