REGIONE SICILIANA PROVINCIA REGIONALE DI AGRIGENTO COMUNE DI FAVARA PIANO REGOLATORE GENERALE DI FAVARA (AG) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) ALLEGATO 1: SINTESI NON TECNICA Ai sensi dell’Allegato VI del D.Lgs n. 152 del 3/4/2006 e s.m.i. (D.Lgs n. 4 del 16/1/2008) e del “Modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi” (DGR n. 200 del 10/6/2009, Allegato A) Proponente: Arch. Adamo Carmelo Lamponi Coordinatore del PRG: Arch. Francesco Criscenzo Favara - Luglio 2012 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) PIANO REGOLATORE GENERALE DI FAVARA (AG) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) ALLEGATO 1: SINTESI NON TECNICA Ai sensi dell’Allegato VI del D.Lgs n. 152 del 3/4/2006 e s.m.i. (D.Lgs n. 4 del 16/1/2008) e del “Modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi” (DGR n. 200 del 10/6/2009, Allegato A) Proponente: Arch. Adamo Carmelo Lamponi Coordinatore del PRG: Arch. Francesco Criscenzo VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 2 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) INDICE ELENCO ACRONIMI................................................................................................... 5 1. INTRODUZIONE ................................................................................................... 7 2. IL PROCESSO DI VAS ......................................................................................... 8 2.1 ASPETTI NORMATIVI E PROCEDURALI.................................................... 8 2.2 SVOLGIMENTO DELLA VERIFICA DELL’ASSOGGETTABILITÀ ............... 8 2.3 IL RAPPORTO PRELIMINARE .................................................................... 9 3. IL PROCESSO DI PIANO ................................................................................... 11 3.1 ASPETTI NORMATIVI E PROCEDURALI.................................................. 11 3.2 CONTENUTI E OBIETTIVI PRINCIPALI .................................................... 11 3.2.1 I Linea di azione - La viabilità......................................................... 12 3.2.2 II Linea di azione - La storia........................................................... 12 3.2.3 III Linea di azione – L’abusivismo .................................................. 14 3.2.4 IV Linea di azione – I servizi .......................................................... 14 3.2.5 V Linea di azione - Le aree per attività produttive.......................... 14 3.2.6 VI Linea di azione - La nuova edilizia ............................................ 14 3.2.7 VII Linea di azione - La stanzialità stagionale................................ 15 3.3 COERENZA INTERNA ............................................................................... 15 3.4 RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI O PROGRAMMI ............... 15 4. IL QUADRO AMBIENTALE .................................................................................. 16 4.1 FAUNA, FLORA, BIODIVERSITÀ E PAESAGGIO..................................... 16 4.2 AMBIENTE URBANO E BENI MATERIALI ................................................ 19 4.3 PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO ... 22 4.4 SUOLO ....................................................................................................... 23 4.5 ACQUA ....................................................................................................... 24 4.6 ARIA E FATTORI CLIMATICI ..................................................................... 27 4.7 POPOLAZIONE E SALUTE UMANA.......................................................... 30 4.8 ENERGIA.................................................................................................... 33 4.9 RIFIUTI ....................................................................................................... 35 VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 3 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 4.10 MOBILITÀ E TRASPORTI ........................................................................ 37 4.11 TURISMO ................................................................................................. 41 4.12 SCENARIO DI RIFERIMENTO E CRITICITÀ AMBIENTALI .................... 43 5. OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE........................................................ 44 5.1 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE.............................................. 44 5.2 ANALISI DI COERENZA AMBIENTALE INTERNA .................................... 44 6. LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI .......................................... 45 6.1 POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE............................. 45 6.2 MISURE PREVISTE PER GLI IMPATTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI ......... 46 6.3 SCELTA DELLE ALTERNATIVE ................................................................ 47 7. MISURE PER IL MONITORAGGIO ...................................................................... 48 7.1 OBIETTIVI E STRATEGIA DEL PMA ......................................................... 48 7.2 SOGGETTI, RUOLI E RESPONSABILITÀ ................................................. 49 7.3 IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE ............................................... 49 7.4 REPORT DI MONITORAGGIO AMBIENTALE........................................... 49 ALLEGATO 1: SINTESI NON TECNICA ALLEGATO 2: QUESTIONARIO DI CONSULTAZIONE ALLEGATO 3: QUADRO AMBIENTALE. RISORSE E RISCHI AMBIENTALI E VINCOLI DI TUTELA E SALVAGUARDIA (TAVOLE 3.1, 3.2 E 3.3) VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 4 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) ELENCO ACRONIMI Acronimo Definizione AC Autorità Competente (ARTA Sicilia, DTA, Servizio 1 VAS-VIA) AP Autorità Procedente (Comune di Favara) ARPA Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ARTA Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente ARRA Agenzia Regionale per le Acque e i Rifiuti AUSL Azienda Unità Sanitaria Locale BBCCAA CE o COM Beni Culturali e Ambientali Commissione Europea CDR Combustibile Derivato dai Rifiuti CIPE Comitato Interministeriale Programmazione Economica D.D.G. Decreto del Dirigente Generale D.G.R. Delibera Giunta Regionale Direttiva D.A. D.Ass. D.L. Direttiva 2001/42/CEE Decreto d’Assemblea (del Consiglio Comunale) Decreto Assessoriale Decreto Legge D.Lgs Decreto Legislativo D.M. Decreto Ministeriale D.P.E.F. Documento di Programmazione Economica e Finanziaria D.P.R. Decreto del Presidente della Repubblica D.U.P. Documento Unico di Programmazione GIS Geographical Information System UE Unione Europea GURI Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana GURS Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana L. L.R. L.U.R. Legge Legge Regionale Legge Urbanistica Regionale PAI Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico PMA Piano di Monitoraggio Ambientale RA Rapporto Ambientale VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 5 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) RP R1 - R5 e P1-P5 Rapporto Preliminare Gradi di Rischio e Pericolosità Geologica RMA Rapporto di Monitoraggio Ambientale PEAR Piano Energetico Ambientale Regionale PIT PMA PO FESR 2007-13 Progetti Integrati Territoriali Piano di Monitoraggio Ambientale Programma Operativo FESR 2007-2013 (Sicilia) POR Programma Operativo Regionale PSR Piano Sanitario Regionale PTPR Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale PUM Piano Urbano della Mobilità PUT Piano Urbano del Traffico PRG Piano Regolatore Generale PRGR Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti PRT Piano Regionale dei Trasporti PTA Piano di Tutela delle Acque RA Rapporto Ambientale R.D. Regio Decreto RD Raccolta Differenziata RP Rapporto Preliminare RUR Rifiuti Urbani Residui RSU Rifiuti Solidi Urbani SCMA Soggetti Competenti in Materia Ambientale SIC Siti di Interesse Comunitaria SIN Siti d’Importanza Nazionale TMB Trattamento Meccanico Biologico TU Testo Unico VIA Valutazione di Impatto Ambientale VAS Valutazione Ambientale Strategica ZPS Zone di Protezione Speciale ZTO Zone Territoriali Omogenee VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 6 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 1. INTRODUZIONE In adempienza del D.Lgs n. 152 del 3/4/2006 e s.m.i. il Comune di Favara (AG) è chiamato a corredare il redigendo Piano Regolatore Generale (di seguito “PRG”), della specifica Valutazione Ambientale Strategica (di seguito “procedura di VAS”), secondo le disposizioni di cui agli artt. da 13 a 18 del decreto sopra citato. In questa fase i “soggetti” interessati dalla “procedura di VAS” sono l’autorità competente e l’autorità procedente (Tabella 1). Tabella 1 - Autorità competente” ed “autorità procedente Struttura competente Autorità 1 Competente Assessorato regionale del territorio e dell’am biente, Dipartimento dell’ambiente, Servizio 1 VAS-VIA Autorità 2 Procedente Comune di Favara (AG) Proponente 3 Arch. Adamo Carmelo Lamponi Indirizzo Via Ugo La Malfa 169, 90146 Palermo Piazza Cavour 1, 92026 Favara Corso Camillo Finocchiaro Aprile 162, 90138 Palermo Posta elettronica Sito web [email protected] e [email protected] http://sivvi.artasic ilia.eu/sivvi/faces/ jsp/public/navigat ore.jsp?p=articol o12&detail=wait [email protected] http://www.comu ne.favara.ag.it/va s.prg [email protected] - L’autorità proponente, che ha già avviato il processo di VAS con la redazione e la consultazione del rapporto preliminare, ha redatto la presente sintesi non tecnica al fine rendere accessibile anche ad un pubblico generico le considerazioni ambientali contenute nel rapporto ambientale. Infine, la proposta di Piano e il rapporto ambientale, accompagnato dalla presente sintesi non tecnica, sono a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale, del pubblico interessato e del pubblico, affinché questi abbiano l’opportunità di esprimersi presentando le proprie osservazioni e fornendo nuovi ed ulteriori elementi conoscitivi e valutativi attraverso il questionario di consultazione pubblica (Allegato 2). 1 Autorità competente (AC): la pubblica amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del parere motivato, nel caso di valutazione di piani e programmi, e l’adozione dei provvedimenti conclusivi in materia di VIA, nel caso di progetti [art. 5, comma 1, lettera p) del D.Lgs 152/2006 e smi]. 2 Autorità procedente (AP): la pubblica amministrazione che elabora il piano, programma soggetto alle disposizioni del presente decreto, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma [art. 5, comma 1, lettera q) del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.]. 3 Proponente (P): il soggetto pubblico o privato che elabora il piano, programma o progetto soggetto alle disposizioni del presente decreto [art. 5, comma 1, lettera r) del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.]; VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 7 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 2. IL PROCESSO DI VAS Nel presente capitolo vengono illustrati gli aspetti normativi e procedurali della valutazione ambientale strategica e il relativo processo di VAS applicato alla proposta di Piano in questione, che è iniziato con la redazione e consultazione del rapporto preliminare, sta procedendo con la definizione e la consultazione della proposta di Piano ed il presente rapporto ambientale accompagnato dalla presente sintesi non tecnica e continuerà, dopo l’approvazione definitiva della proposta di Piano, con il piano di monitoraggio ambientale. 2.1 ASPETTI NORMATIVI E PROCEDURALI La norma di riferimento a livello comunitario per la valutazione ambientale strategica (VAS) è la Direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 (GU L. 197 del 21/7/2001), concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente. Essa si pone l’obiettivo “di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente”. La stessa Direttiva, inoltre, risponde alle indicazioni della convenzione internazionale firmata ad Aarhus nel 1998, fondata sul diritto all’informazione, sul diritto alla partecipazione alle decisioni e sull’accesso alla giustizia. La Direttiva 2001/42/CE è stata recepita a livello nazionale dal D.Lgs n. 152 del 3/4/2006, recante “Norme in materia ambientale” (GURI n. 88 del 14/4/2006, Suppl. Ord. n. 96), così come modificato dal D.Lgs n. 4 del 16/01/2008, recante “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del ZTO D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, recante Norme in materia ambientale” (GURI n. 24 del 29/1/2008). Il PRG di Favara, nello specifico seguirà l’iter normativo dettato dagli articoli da 13 a 18 di quest’ultimo Decreto, il quale prevede le seguenti fasi: - l’elaborazione del rapporto ambientale (art. 13); - lo svolgimento di consultazioni (art. 14); - la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni (art. 15); - la decisione (art. 16); - l’informazione sulla decisione (art 17); - il monitoraggio (art. 18). Nell’attesa che la Regione siciliana emani una propria normativa regionale in materia di valutazione ambientale strategica, la Giunta regionale, con propria deliberazione, ha definito il modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi (D.G.R. n. 200 del 10/6/2009, Allegato A) a cui il presente documento fa riferimento in merito ai contenuti. 4 2.2 SVOLGIMENTO DELLA VERIFICA DELL’ASSOGGETTABILITÀ Per il caso in questione non è stata effettuata la verifica di assoggettabilità in quanto l’autorità procedente, consapevole che la il Piano regolatore generale rientra nella tipologia di piani e programmi prevista dall’art. 6, comma 2, dello stesso Decreto, ha avviato direttamente il processo di VAS dall’art. 13. 4 La D.G.R. n. 200 del 10/6/2009, Allegato A è stata redatta ai sensi dell’art. 59, comma 1 della L.R. n. 6 del 14/5/2009 (GURS n. 22 del 20/5/2009), ai sensi del D.Lgs n. 152 del 3/4/2006 e s.m.i.. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 8 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 2.3 IL RAPPORTO PRELIMINARE Per la prima fase relativa al rapporto preliminare sono state svolte le seguenti attività: • in data 15/12/2011 l’autorità procedente ha avviato il processo di VAS alla redigendo piano regolatore generale e, contestualmente, ha trasmesso all’autorità competente copia cartacea e digitale del rapporto preliminare e del questionario di consultazione (nota. prot. n. 57119 del 15/12/2011 assunta al protocollo dell’ARTA Sicilia n. 78363 del 27/12/2011); • l’autorità procedente e l’autorità competente hanno concordato: - il periodo di consultazione per la ricezione delle osservazioni da parte dei soggetti competenti in materia ambientale al rapporto preliminare in trenta giorni (dal 02/04/2012 al 02/05/2012); - di rendere disponibile ai soggetti competenti in materia ambientale tutta la documentazione in formato cartaceo, attraverso il deposito presso i propri uffici, e in formato digitale mediante la pubblicazione sui propri siti web, affinché questi abbiano l’opportunità di esprimersi; - i contenuti di un’apposita nota da inviare ai soggetti competenti in materia ambientale, a cura dell’autorità procedente, indicante le modalità di accesso alla documentazione, la tempistica per la consultazione e la password per accedere ai documenti pubblicati sui siti web (http://www.comune.favara.ag.it/vas.prg); - l’elenco dei soggetti competenti in materia ambientale riportato nella tabella di seguito: • in data 15/03/2012 l’autorità procedente ha trasmesso ai soggetti competenti in materia ambientale apposita comunicazione (nota. prot. n. 12584 del 15/03/2012) al fine di far pervenire osservazioni e suggerimenti al rapporto preliminare e definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel presente rapporto ambientale. Nella stessa veniva esplicitato: - le sedi del deposito della documentazione in formato cartaceo (Comune di Favara, Piazza Cavour 1, 92026 Favara; e Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Dipartimento territorio ed ambiente, Servizio 1 VAS-VIA, Via Ugo La Malfa 169, 90146 Palermo); i siti web ove scaricare la documentazione in formato digitale (http://www.comune.favara.ag.it/vas.prg e http://sivvi.artasicilia.eu/sivvi/ faces/jsp/public/ navigatore.jsp?p=articolo12&detail=wait e la relativa password per accedere ai documenti; - la tempistica per la consultazione (dal 02/04/2012 al 02/05/2010); - la sede ove trasmettere il questionario di consultazione in formato cartaceo (Comune di Favara, Piazza Cavour 1, 92026 Favara (Ag); - gli indirizzi mail ove trasmettere il questionario di consultazione in formato digitale ([email protected], [email protected] e [email protected]). • durante il periodo di consultazione sono pervenuti due soli questionari di consultazione, i cui esiti si riportano nelle tabelle di seguito: N. Questionario 1 Servizio 3 Dipartimento Regionale dell’Ambiente Via Ugo La Malfa, 169 Palermo (Pa) Dirigente del Servizio Vincenzo Sansone del 26/Aprile/2012 Osservazione Al paragrafo 3.1.7 è riportata la tavola denominata “Schema di massima del PRG - Progetto 1:10000” il cui formato non consente una sufficiente lettura delle ipotesi progettuali, sia a scala urbana che territoriale. Il paragrafo 4.4.2 denominato “Dissesti sul suolo di Favara” e redatto da estratto del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico approvato dalla Regione Siciliana nel 2004 dovrà tener conto degli aggiornamenti riguardanti il bacino del Fiume Naro, decretato con D.P.R. del 18/07/2011, e del bacino del Fiume San Leone, decretato con D.P.R. del 14/11/2011. La descrizione del quadro ambientale, inoltre, non fa alcun accenno alla sensibilità del territorio comunale ai processi di desertificazione, che invece sarebbe opportuno tenere in considerazione al fine di una lettura più completa delle VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) Esito All’atto della pubblicazione del Rapporto Ambientale potrà essere presa visione del Piano nelle opportune scale di rappresentazione. Recepita nel paragrafo 4.4.2 “Dissesti sul suolo di Favara”. Recepita nel capitolo paragrafo 4.2.6.3 9 4 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) caratteristiche ambientali. Si rammenta al riguardo che, con Decreto dell’Assessore al Territorio e Ambiente 11 aprile 2011, pubblicato sulla G.U.R.S n. 23 del 27 maggio 2011, è stata approvata la “Carta della sensibilità alla desertificazione della Regione Siciliana”. A corredo del Rapporto Preliminare, così come si registra per gli allegati del “Quadro Ambientale”, da integrare, si ribadisce, con le indicazioni su riportate, che è imprescindibile produrre in formato adeguato ad una esauriente lettura gli Allegati di Progetto dello Schema di massima. Con riferimento alle direttrici di sviluppo urbanistico, si attenziona la sensibilità geomorfologia del versante del Torrente Saraceno. Le scelte di ulteriori urbanizzazioni in tale area devono essere attentamente valutate affinché non si incrementi la pericolosità geomorfologia e il rischio esposto. All’atto della pubblicazione del Rapporto Ambientale potrà essere presa visione del Piano nelle opportune scale di rappresentazione. Verificate le cartografie del CTR emerge che sul territorio di Favara non insiste il torrente Saraceno. N. Questionario Osservazione Esito 2 Provincia Regionale di Agrigento Settore Ambiente e Territorio, Servizio Via/Vas Energia Via Acrone, 39 Agrigento (AG) Direttore del Settore Bernardo Barone del 02/Maggio/2012 In tutti i sei quesiti del questionario posti sottoposti all’ente si sono ricevute risposte affermative ritenendo esaustivo quanto riportato dal Rapporto ambientale preliminare. Nel questionario l’ente non ha ritenuto necessario fornire integrazioni. Non vi sono integrazioni da recepire. Si specifica, inoltre, che successivamente alla scadenza del periodo di consultazione non sono pervenuti ulteriori questionari di consultazione. • con la pubblicazione della VAS è stato portato a conoscenza il pubblico interessato (associazioni ambientaliste e sigle sindacali). VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 10 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 3. IL PROCESSO DI PIANO Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti della lett. a) dell’Allegato VI del D.Lgs 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguarda: - l’illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali della proposta di Piano (paragrafo 3.2 ); - il rapporto con altri pertinenti piani o programmi (paragrafo 3.4 ). 3.1 ASPETTI NORMATIVI E PROCEDURALI La norma di riferimento a livello nazionale per la variante generale del piano regolatore generale è la Legge Urbanistica Nazionale n. 1150 del 17/8/1942 e s.m.i., recepita a livello regionale dalla Legge Urbanistica Regionale n. 71 del 27/12/1978 (GURS n. 57 del 30/12/1978). 3.2 CONTENUTI E OBIETTIVI PRINCIPALI In questo capitolo vengono illustrati gli obiettivi e la strategia del “PRG” per il territorio comunale di Favara. Il PRG persegue il miglioramento generale della realtà di Favara cercando di “coniugare con la possibilità di collegare i valori che la città possiede per posizione geografica, per presenza di popolazione, per eredità storiche, per dimensione ambientale, alla realtà del territorio regionale e alle dimensioni più ampie nazionali ed extra nazionali”. Il Piano risponde in sostanza alle direttive definite dal Consiglio comunale definendo sette linee di azione. In esse vengono sintetizzate le tematiche generali emergenti su cui si in sostanza si basano le scelte di Piano previste. Nello specifico, nella Tabella 2, vengono riportate le sette macroaree di intervento individuate con la relativa descrizione ed elencazione degli interventi previsti. Tabella 2 - Obiettivi e strategia del Piano Macroaree di intervento 1. Miglioramento della viabilità urbana e territoriale 2. Miglior utilizzo delle risorse storiche ad uso dell’intrapresa turistica 3. L’abusivismo Interventi previsti 1) Rafforzamento della viabilità di circonvallazione tangente al perimetro del centro abitato; 2) Razionalizzazione della viabilità esistente con la creazione alcuni nuovi innesti sia nel tessuto urbano che sul territorio comunale. 1) Adozione della Circolare Assessoriale 3/2000 per il recupero del Centro storico; 2) Facilitazioni di occasioni di recupero del patrimonio edilizio storico; 3) Recupero del patrimonio edilizio diffuso di valore storico ambientale, formato dalle ville patrizie, le case di campagna, le masserie. 1) Possibilità della ricostituzione degli isolati nelle aree di recente costruzione (nuovi allineamenti, ricomposizione della cubature, ecc.); 2) Più adeguato rapporto tra dimensione pubblica e realtà privata con realizzazione di maggiori spazi pubblici; 3) Promozione della formazione di piani particolareggiati di recupero. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 11 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Macroaree di intervento 4. Miglioramento e potenziamento dei servizi 5. Dotazione di aree per la produttività 6. La nuova edilizia 7. La stanzialità stagionale Interventi previsti 1) 2) Reperire i servizi in aree interne e in aree di margine; Localizzazione di un parco urbano nel Vallone Favara; 3) Localizzazione di servizi lungo gli assi viari principali e all’interno delle aree soggette a Piani di recupero. 1) Potenziamento delle aree dove sono presenti iniziative con destinazione d’uso produttive; 2) Ampliamento del polo industriale Agrigento-Favara; 3) Recupero di manufatti storici esistenti per la localizzazione di strutture turistico-ricettive. 1) Conferma delle aree di sviluppo urbano per la nuova edilizia già previste dal precedente PRG per soddisfare la richiesta di nuove abitazioni (riconferma delle ZTO B e C); 2) Recupero della stanzialità in aree storiche anche per offrire posti letto al Polo Universitario di Agrigento. 1) Regolamentazione delle aree verdi per governare meglio il fenomeno della stanzialità diffusa; 2) Incremento delle aree verdi sia pubbliche che private per migliorare le forme di stanzialità stagionale già presenti e favorire un turismo rurale connesso alla coltivazione dei campi. 3.2.1 I LINEA DI AZIONE - LA VIABILITÀ Nel PRG è prevista la costituzione di un rafforzamento della viabilità di circonvallazione tangente al perimetro del centro abitato e che consente di connettere Favara con le grandi arterie territoriali definite dalle direttrici Agrigento-Palermo, Agrigento-Caltanissetta e FavaraNaro. La presenza a ridosso del perimetro abitato del confine comunale, non consente aperture verso il territorio di Agrigento, la viabilità proposta definisce una integrazione delle strade esistenti nelle aree della città ad oriente. Un’altra azione prevista riguarda l’intervento di “razionalizzazione della viabilità esistente che con alcuni innesti potrebbe definire un’alternativa al sistema delle strade veloci che oggi attraversano il territorio di Agrigento”. Inoltre sono previste alcune integrazioni e razionalizzazioni della viabilità esistente per poter raggiungere la strada di costa superando il territorio di Agrigento. 3.2.2 II LINEA DI AZIONE - LA STORIA Questa linee prevede un utilizzo migliore delle risorse storiche finalizzate ad un uso di intrapresa turistica sia legata alla residenza che alle attività complementari e integrabile alle iniziative del turismo. Il centro storico, in buona parte in stato di abbandono e degrado costituisce viene vista nel PRG come una risorsa spendibile ed utile se connessa al di nuovo nel circuito turistico. Nel PRG si proporre inoltre di facilitare occasioni di recupero dell’esistente con appositi incentivi e normative che consentono una serie di facilitazioni di intervento, adottando misure normative che possano agevolare le possibilità di modifiche interne, in alcuni casi di demolizione e ricostruzione e d’incremento di volume per la definizione di appositi servizi, al momento scarsamente esistenti. Un'altra azione possibile secondo i redattori il PRG è quella di adottare la Circolare Assessoriale n. 3/2000 che consente la redazione, contestualmente alla formazione del PRG di un piano quadro di riferimento per gli interventi in centro storico al fine di “costruire una normativa riferita ad ogni unità edilizia che agevoli gli interventi dei privati e inoltre un insieme di progetti pubblici utili al recupero urbanistico”. Ciò consentirebbe un rilievo per unità edilizie del sistema insediativo in modo da costruire “una conoscenza completa dei singoli corpi di fabbrica secondo i tematismi dello stato fisico, dello stato d’uso, della consistenza edilizia, dell’ VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 12 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) PRG di Favara - Progetto 1:10.000 VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 13 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) uso dei piani terra ed in ragione delle conoscenze acquisite definire categorie di intervento previste dalla L. 457/78”, si prevede inoltre interventi pubblici utili a dare nuova abitabilità, nuovi servizi e nuovi spazi di uso pubblico. Un'altra azione prevista dal Piano mira al recupero del patrimonio edilizio diffuso di valore storico ambientale, formato dalle ville patrizie, le case di campagna, le masserie, e anche dai resti industriali della grande attività produttiva delle miniere di zolfo, per “consentire il rilancio di un turismo rurale culturale e radicato ai beni autoctoni utile alla costruzione della dimensione del turismo relazionale integrato” ciò potrebbe agganciare finanziamenti CE del POR 2007-13. 3.2.3 III LINEA DI AZIONE – L’ABUSIVISMO La terza linea di azione del PRG prevede la possibilità della ricostituzione degli isolati nelle aree di recente costruzione ed in particolare dove sono presenti fenomeni di edilizia non regolamentata da concessioni. L’ipotesi definita dai relatore è quella che prevede: “la possibilità di ricomporre la medesima cubatura o anche una cubatura maggiore di quella già realizzata con l’obbligo però di costruire nuovi allineamenti, ovvero nuove dimensioni degli spazi pubblici. Infatti queste aree della città hanno bisogno di ritrovare un più adeguato rapporto tra dimensione pubblica e realtà privata anche al fine di valorizzare lo sforzo costruttivo che la comunità ha definito anche se in modo abusivo.” Secondo i redattori è opportuno promuovere la formazione piani particolareggiati di recupero anche attraverso un numero ristretto di “isolati campione”. 3.2.4 IV LINEA DI AZIONE – I SERVIZI Dall’analisi del PRG emerge che ad oggi, i servizi di Favara sono carenti. In questa linea di intervento si prevede che i servizi che possono reperire in aree interne e in aree di margine libere. Il Piano, indica alcune ipotesi generali che considera da verificare e migliorare nella fase della redazione degli elaborati in scala 1/2.000. Una ipotesi di localizzazione di verde attrezzato e parcheggi viene sviluppata utilizzando le aree di margine del Vallone Favara, un grande area definita come parco pubblico. Inoltre molte altre aree sono distribuite in punti strategici del territorio favarese e per consentire di prevedere una ottimale localizzazione dei servizi. Inoltre è previsto nel Piano che delle aree di servizi si possono individuare “lungo gli assi viari principali e all’interno delle aree soggette a Piani di recupero” sia di iniziativa privata che pubblica. 3.2.5 V LINEA DI AZIONE - LE AREE PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE La V linea di azione del PRG prevede la dotazione di aree da destinare ad attività produttive, artigianali, industriali e terziarie, e potenzia le aree dove già sono presenti iniziative con destinazioni d’uso produttive, “ivi comprese quelle che definiscono il contributo del Comune di Favara alle aree del polo industriale di Agrigento e Favara”. Secondo i redattori l’ampliamento delle aree produttive potrebbe portare Favara nella condizione di svolgere un ruolo centrale nel sistema produttivo della Sicilia centro meridionale. Ciò è dimostrato dalla collocazione del polo esistente tra le due direzioni verso Palermo e verso Caltanissetta e confermano la vocazione dell’area in una prospettiva di forti centralità produttive, anche in virtù di possibili integrazioni con le politiche del polo industriale di Agrigento. Nel PRG non vengono previste particolari localizzazioni di strutture e turistico-ricettive, viene avanzata però la possibilità “di recupero dei manufatti storici esistenti e di condizioni normative che possono consentire lo sviluppo di tali attività senza una specifica azione di zonizzazione”. 3.2.6 VI LINEA DI AZIONE - LA NUOVA EDILIZIA Vengono in gran parte confermate le aree di sviluppo urbano per la nuova edilizia già VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 14 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) previste dal precedente PRG, condizione che sembra sufficiente “sia per soddisfare la richiesta di nuove abitazioni che, anche se in modo ridotto ancora permane, sia per evitare l’accumularsi di contenziosi derivanti da vecchi diritti acquisiti”. In sostanza vengono riconfermare le precedenti ZTO C tranne per quelle parti che oggi possiedono i requisiti di ZTO B. Il PRG punta molto al recupero della stanzialità in aree storiche, ma anche nelle nuove residenze, attraverso una “accorta politica di immagine e di trasporti potrebbe anche giovarsi della presenza del polo universitario di Agrigento e offrire forme facilitate di posti letto e servizi connessi per i giovani universitari”. 3.2.7 VII LINEA DI AZIONE - LA STANZIALITÀ STAGIONALE L’ultima linea di azione del Piano interessa la questione ambientale ed il governo delle aree agricole in buona parte già abitate con presenza di case anche con stanzialità stagionale. Il Piano prevede la possibilità di regolamentare queste aree, in maniera che possa consentire l’ampliamento di aree verdi e di governare meglio il fenomeno della stanzialità diffusa. Vengono previsti interventi in cui deve essere “definito un sistema di principi normativi che prevedono come fatto prescrittivo l’incremento delle aree verdi sia pubbliche che private e la possibilità di migliorare le forme di stanzialità stagionale già presenti”. Tale azione viene vista nel PRG come una “forma di economia dell’abitare nei periodi caldi dell’anno e configurarsi come una sorta di turismo rurale quale di fatto esso è perché consente, nelle piccole proprietà, una forma di stanzialità connessa anche alla coltivazione dei campi”. 3.3 COERENZA INTERNA Al fine di valutare la coerenza interna della proposta di Piano è stata messa a punto una matrice di correlazione tra gli stessi interventi previsti della proposta di Piano, che consente di verificare eventuali incoerenze e/o discordanze e dalla quale si evince, in linea generale, una buona coerenza e/o sinergia tra gli interventi della proposta di Piano. 3.4 RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI O PROGRAMMI Al fine di individuare il rapporto tra la proposta di Piano e gli altri pertinenti piani o programmi sono state realizzate due matrici di coerenza ambientale esterna di tipo verticale ed orizzontale. Per l’analisi di coerenza ambientale esterna di tipo verticale sono state messe a punto due matrici di valutazione che mettono in relazione gli interventi della proposta di Piano con i programmi di riferimento a livello regionale, dalle quali si evince che gli interventi della proposta di Piano si presentano coerenti e/o sinergici con quelli pertinenti previsti dal PO FESR 2007-2013 e dal PSR FEASR 2007-2013. Per l’analisi di coerenza ambientale esterna di tipo orizzontale è stata messa a punto una matrice che mette in relazione gli interventi della proposta di Piano con quelli degli stessi pertinenti piani e programmi, dalla quale si evince, in generale, che gli interventi della proposta di Piano sono coerenti e sinergici con quanto previsto dall’attuale pianificazione e programmazione di settore. Si riscontra, invece, una incoerenza e/o discordanza nell’intervento 5.2 della proposta di Piano, per il quale saranno individuate opportune misure di mitigazione e/o compensazione ambientale. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 15 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 4. IL QUADRO AMBIENTALE Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti delle lett. b), c) e d) dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguardano: • gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e probabile evoluzione dello stato attuale dell’ambiente senza l’attuazione della proposta di Piano; • le caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; • qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’articolo 21 del D.Lgs. 18 maggio 2001, n. 228. 4.1 FAUNA, FLORA, BIODIVERSITÀ E PAESAGGIO Favara pur non possedendo Siti d’interesse comunitario, Zone protette speciali e grandi aree boscate, mostra un territorio si vittima dell’eccessiva antropizzazione ma interessante e variegato. Il territorio è articolato in una fascia pianeggiante prossima alla linea di costa che, procedendo verso l’interno, lascia il passo alle pendici collinari dove si incontrano i rilievi collinari denominati Perciata e Pizzo Priolo, Case Dinolfo e Monte Malvizzo tale andamento orografico determina una rete di drenaggio piuttosto strutturata, che fa capo ai bacini idrografici del Naro e al San Leone. L’utilizzazione dei territori naturali, agricoli e antropizzati. Studio agricolo di Favara - Estensione dei territori agricoli Coltivazioni Superficie [ha] Seminativo semplice 2721,7282 Incolto 1024,7399 Vigneto 789,3000 Alberato misto 666,8608 Oliveto 580,6811 Seminativo alberato 456,9891 Pascolo 417,9960 400,4590 Territori agricoli Orticole Mandorleto 233,9741 Ettari 7.456,76 Alberato misto con oliveto 96,4435 Pistacchieto 23,2113 Bosco 21,9209 Frutteto 8,2519 Aree ripariali 4,8161 Vivai 3,7345 Pescheto 3,2566 Ficodindieto 1,4749 Noceto 0,9225 L’unica area boscata realizzata dalla Forestale è sito in contrada Ciavola e Terreforti, sul versante di sinistra del fiume Naro, in prossimità delle ex zone minerarie Lucia e Ciavolotta, con un estensione circa 22 Ha. L’attività di rimboschimento promossa dall’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste svolta negli ultimi anni non ha trovato riscontro nel territorio di Favara che, ne avrebbe avuto grande necessità a causa della sua particolare fragilità geomorfologia. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 16 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Il territorio di Favara possiede aree poco estese di macchia mediterranea e di formazione rupestre parzialmente diffuse anche se secondo i criteri adottati dal D.P.R. Regione Sicilia del 28 giugno 2000 escluderebbe l’individuazione di entrambe le formazioni. Il territorio favarese è compreso per la maggior parte del territorio all’interno di due bacini di San Leone e Naro all’interno del quale sorgono le seguenti aste fluviali che attraversano il territorio di Favara: - il torrente San Benedetto si sviluppa per circa 8 Km; - il fiume Naro si sviluppa per circa Km 9; - il torrente Iacono si sviluppa per circa Km 7; - il torrente Iacano si sviluppa per circa Km 3; - il Vallone Favara si sviluppa per circa Km 6. I corsi d’acqua sopra elencati, per la loro prossimità con i terreni più fertili e per oggettive ragioni demografiche, hanno subito nei secoli una eccessiva pressione antropica con conseguente occupazione di aree golenali a scopi agricoli ed eliminazione della vegetazione ripariale naturale. La vegetazione ripariale, per queste ragioni è anche per via dei frequenti incendi che inducono a ripartire dagli stadi iniziali è presente solo in via residuale. Le aree con questo tipo di vegetazione sono due: la prima è un ‘area di circa mq 11.000 è presente nell’ultimo tratto del torrente Iacano in prossimità della sua confluenza con il fiume Naro, mentre l’altra di mq 10.550, è sita lungo il fiume Naro, poco più a valle della medesima confluenza. I terreni incolti rappresentano circa 1024 ettari dell’intero territorio in alcune zone del territorio particolarmente difficili da sottoporre a coltura oppure abbandonati per ragioni di marginalità economica in cui spesso risulta determinante la presenza di roccia affiorante o l’eccessiva acclività che ne rendono difficile se non impossibile la meccanizzazione. Tali terreni estesi per poco più di 1000 ettari, potrebbero trovare utilizzazione in un’ottica silvo-colturale sia per la costituzione di boschi con finalità protettive sia per attività di arboricoltura da legno, utilizzando tutte le risorse comunitarie attualmente messe a disposizione con la varie misure di Agenda 2000. Il seminativo ricopre circa 2721 ettari del territorio. La particolare vocazione della zona alle colture di tipo intensivo e monocolturale ha tolto molto spazio alla coltivazione dei cereali. Tuttavia essa risulta ben rappresentata, ricoprendo aree poco adatte alle colture arboree e nelle zone messe a riposo dopo l’estirpazione di colture arboree. Vista la scarsità di aree boscate rifugio ideale per molte specie selvatiche, Favara conserva oggi una fauna selvatica mediocremente variegata. Diversi sono i mammiferi che popolano le poche macchie mediterranee e le rive delle aste fluviali tra cui: conigli, lepri, ricci, volpi, topi, pipistrelli. Anche la fauna aviaria è poco diversificata sono presenti merli acquaioli, cinciallegre, sparvieri, corvi, gheppi, cincie, allocchi, beccacce. Il paesaggio Il Paesaggio di Favara rientra nell’ambito 10 “Area delle colline della Sicilia centro meridionale” definito nel 1999 dalle Linee guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale. Il paesaggio dell’ambito è caratterizzato dall’altopiano interno, con rilievi che degradano dolcemente verso il Canale di Sicilia, solcati da fiumi e torrenti che tracciano ampi solchi profondi e sinuosi. Il paesaggio dell’altopiano è costituito da un susseguirsi di colline e basse montagne comprese fra 400 e 600 metri. I rilievi solo raramente si avvicinano ai 1000 metri di altezza nella parte settentrionale, dove sono presenti masse piuttosto ampie e ondulate, versanti con medie e dolci pendenze, dorsali e cime arrotondate. Il modellamento poco accentuato è tipico dei substrati argillosi e marnosi pliocenici e soprattutto miocenici, biancastri o azzurrognoli ed è rotto qua e là da spuntoni sassosi che conferiscono particolari forme al paesaggio. L’alternarsi delle stagioni definiscono aspetti diversi del paesaggio con il mutare della vegetazione e dei suoi colori. Dalla fine della seconda guerra mondiale, il paesaggio agrario ha mutato fortemente la propria identità legata alle colture estensive del latifondo e alle attività estrattive dello zolfo, e del salgemma, sviluppando nuove colture tra cui il vigneto e l’agrumeto, o potenziando colture tradizionali come l’oliveto e il mandorleto. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 17 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Linee Guida del PTPR - Comuni ricadenti nell’ambito 10 Ciò che maggiormente caratterizza il paesaggio di Favara e dell’ambito 10 del PTPR è la natura del suolo prevalentemente gessoso o argilloso che limita le possibilità agrarie, favorendo la sopravvivenza della vecchia economia latifondista cerealicola-pastorale. I campi privi di alberi e di abitazioni denunciano ancora il prevalere, in generale, dei caratteri del latifondo cerealicolo. L’avvento di nuove colture ha determinato un diverso carattere del paesaggio agrario meno omogeneo e più frammentato rispetto al passato. Ampi territori di scarsa fertilità per la natura argillosa e arenacea del suolo sono destinati al seminativo asciutto o al pascolo. Gli estesi campi di grano testimoniano il ruolo storico di questa coltura, ricordando il latifondo sopravvissuto nelle zone più montane, spoglie di alberi e di case. Come precedentemente illustrato i vigneti, che rappresentano una delle maggiori risorse economiche del territorio; oliveti e mandorleti occupano buona parte dell’altopiano risalendo anche nelle zone più collinari. La forte pressione antropica negli ultimi decenni ha arrecato gravi alterazioni al paesaggio naturale e al paesaggio antropico tradizionale e ha messo anche in pericolo beni unici di grande valore come il centro storico e i beni monumentali isolati sul territorio. La siccità aggravata dalla ventosità, dalla forte evaporazione e dalla natura spesso impermeabile dei terreni, è causa di un forte degrado dell’ambiente, riscontrabile maggiormente nei corsi d’acqua che, nonostante la lunghezza, risultano compromessi dal loro carattere torrenziale. L’impoverimento del paesaggio è accresciuto dalle opere di difesa idraulica che incautamente hanno innalzato alte sponde di cemento sopprimendo ogni forma di vita vegetale sulle rive. I torrenti che creano nel loro articolato percorso paesaggi e ambienti unici e suggestivi, caratterizzati da larghi letti fluviali isteriliti nel periodo estivo e dalla natura solitaria delle valli coltivate e non abitate. La varietà di scorci paesaggistici offerti dai diversi aspetti che il fiume assume, dilatandosi nella valle per la ramificazione degli alvei o contraendosi per il paesaggio tra strette gole scavate nelle rocce, è certamente una delle componenti della sua bellezza. Le colture sono per lo più vigneti, qualche mandorleto o frutteto, verdeggianti distese che contrastano con le colline marnose, rotte qua e là da calanchi e da spuntoni rocciosi, o con le stratificazioni mioceniche di argille gessose e sabbiose. I rivestimenti boschivi sono rarissimi e spesso ad eucalipti. L’ambiente steppico, le pareti rocciose, i calanchi e l’acqua sono le componenti naturali più importanti del territorio favarese e del territorio dell’agrigentino. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 18 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Le colture del mandorlo, dell’olivo, del pistacchio e del seminativo ricoprono i versanti della valle mentre la vegetazione steppica si è sviluppata nelle zone a forte pendenza. Da qualche anno la sovrintendenza di Agrigento sta lavorando sul Piano Territoriale Paesagistico Provinciale al fine di definire le possibili azioni per la salvaguardia e per la tutela dello stesso. 4.2 AMBIENTE URBANO E BENI MATERIALI La città di Favara, in questi ultimi trenta anni, sotto la spinta dell’edilizia spontanea è cresciuta di dismisura, senza forma, senza disegno urbano, al di fuori di ogni pubblica regolamentazione ma anche senza tenere conto della richiesta di abitazioni del mercato. Si calcola che Favara oggi disponga, di strutture edilizie per circa 15.000-20.000 nuovi appartamenti che potrebbero coprire la domanda di abitazione di almeno altri 60.000-80.000 abitanti oltre i 32.000 che già conta. Le condizioni della situazione urbanistica si sono aggravate e sono sfuggite a qualsiasi tentativo di governo da parte della pubblica amministrazione. Attualmente Favara dispone di uno strumento urbanistico per molti versi superato ed inadeguato. E’ necessario dotare la città di tutti gli strumenti utili ed indispensabili per un governo efficace e fattivo del territorio che consenta una veloce ripresa dell’attività pubblica e privata ed un investimento del denaro pubblico e privato che vadano preferibilmente nella direzione del recupero del patrimonio edilizio esistente specie del centro storico per renderlo economicamente e socialmente produttivo ma anche della valorizzazione ed uso sociale delle risorse del territorio agricolo, delle risorse ambientali e dei segni storici di cui dispone il comune di Favara. La città moderna Il centro urbano di Favara, in questi ultimi trent’anni, sotto la spinta dell’edilizia spontanea è cresciuto a dismisura, senza forma, senza disegno urbano, al di fuori di ogni pubblica regolamentazione. Osservando la cartografia ci si può rendere conto della gravità e dell’estensione dello sviluppo urbanistico senza controllo. Una visita poi, ai nuovi quartieri nati senza disegno alcuno su un impianto viario inesistente, senza servizi primari e secondari, dà la misura delle enormi contraddizioni che cominciano ad emergere. Mancando il rispetto di un disegno regolare unitario, la forma dell’agglomerato è il risultato dello stratificarsi delle singole costruzioni. Si è riscontra, infatti, sia la mancanza di tracciati regolatori di strade e piazze sia la mancanza di quote unitarie d’imposta degli edifici. Le già precarie condizioni igienico-sanitarie, dovute ad un impianto urbano scaturito da uno sviluppo delle edificazioni fuori dalle regole, e senza il benché minimo rispetto dei distacchi fra gli edifici, sono ulteriormente aggravate dalle condizioni delle costruzioni abusive realizzate: buona parte di tali costruzioni sono incomplete senza prospetto e, forse, destinate a restare incomplete perché non rispondenti alle caratteristiche richieste dal mercato delle abitazioni in continua evoluzione. Dal punto di vista della morfologia, il tessuto urbano si presenta estremamente compatto, ed è organizzato secondo una maglia viaria ortogonale che non aderisce alla morfologia dei luoghi e spesso finisce con lo stravolgere, senza regolarlo, il naturale deflusso e scorrimento delle acque. All’interno dell’agglomerato urbano si riscontra la quasi totale assenza di aree libere di pertinenza all’abitazione, per cui, tranne qualche caso sporadico, è totalmente assente nel territorio urbano, oltre che il verde pubblico, quello privato o condominiale nonché gli spazi di pertinenza per la sosta di auto. Gli ambiti costituenti le diverse parti urbane dell’agglomerato sono organizzati secondo uno schema ortogonale, che però non mantiene lo stesso orientamento, ma varia subendo diverse traslazioni o rotazioni, secondo l’articolazione delle proprietà e le condizioni morfologiche dei siti. Le regole assunte per definire il tessuto viario solo in parte sono giustificate da motivi di VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 19 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) carattere orografico ed altimetrico; infatti la maglia viaria a volte si dispone parallela alle curve di livello, altre volte ortogonale ad essa: ciò determina conseguenzialmente strade a fortissimo pendio che nei casi estremi diventano scalinate, o rampe con pendenze proibitive. Probabilmente, l’orientamento della viabilità si originato, più che da condizioni orografiche, da situazioni relative alle proprietà fondiarie, tanto è vero che lo città si è sviluppata negli ultimi decenni attraverso forme di autopianificazione del territorio, secondo il principio del massimo sfruttamento del suolo. Così, le strade nate “per differenza”, rispetto ai lotti costruiti, hanno la sola funzione di consentire l’accesso alle abitazioni. Questo spiega anche la modesta dimensione delle carreggiate, difficilmente superano gli mt. 8,00. La maglia viaria definisce i lotti residenziali che sono caratterizzati prevalentemente da schiere, di lunghezza variabile, con dimensioni di testata compresa tra i 10 e i 16 mt. circa e il fronte principale di dimensione variabile. Lo stesso è lungo mediamente 80 metri, in alcuni casi il fronte edilizio può però superare anche i 150 mt di lunghezza o può ridursi alla sola cellula abitativa monofamiliare (10-15 mt.) La riqualificazione della città Per quanto riguarda le caratteristiche strutturali della rete viaria si è riscontrato che la stessa si presenta con notevoli problemi, in quanto la caratteristica struttura ortogonale mal si adatta alle caratteristiche orografiche dei siti caratterizzati da forti declivi. Una grave carenza si è riscontrata anche nella dimensione delle sezioni stradali, che sono comprese tra i 6 e i 10 mt e che rendono estremamente difficile la mobilità autoveicolare in questi quartieri. Viabilità di sezione superiore si sono riscontrate soltanto in alcune direttrici principali di penetrazione all’abitato o coincidenti con ex strade statali e/o provinciali. Favara registra un grande incremento in abitazioni e vani, prevalentemente abusivi, che si é registrato nel ventennio 1971-1991; da 19.211 vani occupati del 1971 si passa ai 30.730 vani del 1991 con un incremento del 59,96% pari a 11.519 vani. A questi dati si devono aggiungere quelli riguardanti i vani non occupati che nel censimento 1991 risultano essere 14.767 con un incremento totale, rispetto al 1971 del 136,82%. Ma anche il decennio 1991-2001 è stato caratterizzato da un incontrollato sviluppo residenziale, con la creazione 3.188 nuovi vani. Favara mostra una crescita edilizia sproporzionata rispetto alla crescita demografica. Ciò ha provocato distorti processi di urbanizzazione, che hanno comportato la creazione dal nulla d’interi quartieri abusivi ai margini del centro antico, privi di servizi collettivi e di attrezzature pubbliche, in condizioni di massimo sfruttamento fondiario e dimensionale in uno scenario di precari età costruttiva ed, in alcune zone, di dissesto idrogeologico. La presenza di un fenomeno di così vasta portata, non può essere considerato marginale nella formazione del PRG, che invece deve rappresentare l’occasione di un processo di riqualificazione urbana finalizzato, per quanto possibile, al recupero di un’identità sociale e spaziale complessivo, fortemente compromessa dall’edilizia spontanea. La pianificazione urbanistica a Favara dovrà necessariamente fare i conti con questa realtà e con il costruito precario che si è diffusamente impiantato sul territorio. Vi è inoltre la necessità di un nuovo e dinamico strumento urbanistico che più che disegnare nuovi spazi di edificabilità, apra vie gestionali nuove per il recupero dell’esistente, per l’eliminazione di cubatura inutile ed improduttiva anche attraverso forme di incentivazione e per ridisegnare lo forma urbana di questa città a partire dalla valorizzazione dei suoi segni, delle sue emergenze e dalle sue qualità. L’edilizia spontanea per i caratteri della precarietà che porta con se, per il mancato rispetto di regole elementari per il mantenimento di condizioni igienico-sanitarie accettabili, è destinata, in larga misura, a manifestare processi più celeri di obsolescenza formale e funzionale. Buona parte del già costruito in condizione precarie non è utilizzato e non sarà mai utilizzato, perché le strutture di abitazioni (strutture grezza e non abitazioni rifinite) che sono state realizzate rispondono sempre meno ai caratteri delle abitazioni richieste sempre di più nel mercato. I servizi e le attrezzature esistenti Le aree del centro storico di Favara presentano oltre la fatiscenza di buona parte del tessuto storico, una forte carenza di aree destinate a servizi. Per la natura del costruito non è VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 20 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) stato possibile nel tempo reperire aree utili allo scopo al suo interno, pertanto si presenta la necessità trovare aree da destinare a servizi nelle vicinanze delle aree della città consolidata. Attualmente, come si evince dalla successiva tabella, la realtà delle aree destinate a servizi è carente anche nella città moderna. Elenco dei servizi e delle attrezzature esistenti nel Comune di Favara Tipologia di servizi o di attrezzatura Uffici amministrativi pubblici (comune, uffici tecnici, ecc.) Attrezzature sanitarie, sociali e polifunzionali Attrezzature culturali (teatro, cinema e bibblioteca) Scuole materne Scuole medie Scuole superiori Chiese e attrezzature religiose Verde attrezzato pubblico Verde attrezzato per lo sport Impianti sportivi polivalenti Poligono di tiro Parcheggi pubblici in sede propria Serbatoio idrico Aree cimiteriali Impianti di depurazione Centrale elettrica Distributori di carburante Impianti di rottamazione Kartodromo Quantità 11 5 3 8 2 2 18 27 7 1 1 27 1 2 1 1 11 2 1 Centro storico della città di Favara con l’espansione della città moderna e l’individuazione dei servizi VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 21 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 4.3 PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO Il territorio Favara e quello della Provincia di Agrigento é interessato da insediamenti umani sin dall’età della pietra. I ritrovamenti archeologici hanno confermato che le popolazioni dedite all’agricoltura ed alla pastorizia hanno trovato in questi luoghi condizioni orografiche e naturali favorevoli ad insediamenti umani stabili. Il ritrovamento della grotta in contrada Tacchiara restituisce le preziose testimonianze risalenti alla tarda età del rame (2400-1900 a. C. circa). Già dalla prima età del bronzo sono diversi i resti presenti nelle varie contrade del territorio favarese quali le tombe a grotticella artificiale o a forno, tipiche di questa epoca che si trovano nelle contrade: di San Benedetto, San Vincenzo-Caldare, Scintilia, Pioppo-Cirasa, Caltafaraci Petrusa, Grazia vicina, StefanoPirciata, Ticchiara-Priolo, Deli, Malvizzo, Burraiti, Burraitorto e Terreforti. Più consistenti sono i reperti che collegano il territorio di Favara al periodo della colonizzazione greca e la fondazione di Akragas e, successivamente al periodo romano e bizantino. Molti sono i segni che indicano la presenza di numerosi insediamenti di indigeni che nel tempo hanno imparato a coltivare la terra tanto da attirare l’attenzione dei greci che poi fondarono Akragas creando una delle più forti potenze della Sicilia antica. Uno di questi insediamenti doveva trovarsi nei pressi di Caltafaraci, che ha tutte le caratteristiche di fortezza naturale, quando questi lo scelsero come sito di un posto fortificato destinato alla difesa del territorio akragantino ricco di vigne e di uliveti. Sul monte Caltafaraci i greci hanno lasciato molte tracce della loro presenza: ceramiche, un pozzo cisterna, avanzi di manufatti architettonici. Nel periodo della dominazione romana il territorio di Favara si arricchisce di siti che testimoniano la presenza di piccole e povere comunità agricole dell’epoca dei romani. Il carattere esclusivamente rustico di questi aggregati agricoli, l’assenza di tombe ricche e monumentali, non fanno che sottolineare la poca presenza dei grandi proprietari Romani. I scavi in contrada saraceno, ai piedi di Caltafaraci, ed in contrada Stefano testimoniano tuttavia la presenza nel territorio favarese di ville romano-bizantine attorno a cui, si organizzò la vita. Del successivo periodo Normanno-Svevo vi sono le testimonianze di casali agricoli sparsi nel territorio, in relazione con una torre rettangolare, che fu il luogo di rappresentanza e controllo del signore nei confronti del feudo. Dell’epoca Normanna restano i casali delle contrade Saraceno, Stefano e Burraiti, mentre per il periodo Svevo quelli di Saraceno e Grancifone. La città antica Il centro antico costituisce la parte centrale dell’attuale Favara, il punto di riferimento dell’intero organismo, purtroppo sempre meno abitato e meno consistente di fronte ad una periferia diffusa sul territorio, rappresenta la parte più significativa dell’intera città, quella più ricca di reperti, di segni, di valori artistici. Il centro storico se pur non possiede un forte carattere unitario e monumentale è ricco di percorsi, di luoghi, di un tessuto viario e di un aggregarsi di case che compongono il tessuto urbano e fanno la cultura e l’identità della comunità favarese. Rileggere gli elementi caratterizzanti del centro storico può contribuire a dare significato all’intera città, e a fornire senso e forma all’intero corpo urbano. Seguendo il percorso cronologico fornito dalla persistenza dei vari manufatti architettonici si può individuare lo sviluppo di Favara. La città si origina come borgo contadino, il primo nucleo è nei pressi dell’attuale fonte Canali. E’ sarà la fonte d’acqua a suggerire agli arabi intorno al X secolo il nome del nuovo casale da loro fondato: Rahal-Fewar. Anche il territorio delle campagne presenta notevoli elementi di pregio, primo fra tutti le miniere di Lucia e Ciavolotta. Quest’ultima è stata oggetto di un progetto di parco delle zolfare il cui primo stralcio esecutivo è oggetto di un finanziamento all’interno del PIT Demetra. Ma anche altri edifici (ville e masserie) sono elementi di notevole pregio da salvaguardare e valorizzare. Qui di seguito proponiamo un elenco delle emergenze monumentali, storiche ed ambientali presenti nella città e di quelle diffuse nel territorio. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 22 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Elenco delle emergenze storiche e monumentali della città: 1. Palazzo Medievale, 2. Palazzo Cafisi, 3. Chiesa del S.S. Rosario, 4. Chiesa di S. Rosalia, 5. Palazzo Fidirichello, 6. Palazzo Albergamo, 7. Palazzo Contino, 8. Palazzo Fanara, 9. Palazzo Piscopo, 10. Palazzo Mendola ,11. Palazzo Mendola II, 12. Palazzo Cafisi, 13. Biblioteca e Museo Mendola, 14. Palazzo Cafisi, 15. Palazzo Cafisi II, 16. Palazzo Cafisi III, 17. Palazzo Ricca, 18. Chiesa di S. Nicola, 19. Palazzo Di Stefano, 20. Palazzo Miccichè, 21. Palazzo Licata, 22. Palazzo Miccichè, 23. Chiesa Madre, 24. Palazzo Miccichè già Dulcetta, 25. Palazzo Giglia, 26. Palazzo Giglia II, 27. Palazzo Giglia III, 28. Chiesa di S. Vito, 29. Palazzo Bernardo, 30. Calvario, 31. Palazzo Miccichè, 32. Casa Miccichè, 33. Collegio di Maria e Chiesa di S. Lucia, 34. Palazzo Bruccoleri, 35. Palazzo Re, 36. Casa Giudice, 37. Palazzo Giudice, 38. Palazzo Ambrosini, 39. Palazzo Giudice, 40. Palazzo Fanara, 41. Palazzo Spadaro, 42. Chiesa S.M. del Carmelo, 43. Palazzo Fanara, 44. Palazzo Dulcetta, 45. Palazzo Dulcetta II, 46. Chiesa S.M. del Transito, 47. Chiesa S. Calogero, 48. Chiesa della Grazia Lontano, 49. Chiesa della Grazia Vicina, 50. Casina del Barone Mendola, 51. Complesso Boccone del Povero, 52. Chiesa di S. Antonio (S. Francesco), 53. Convento dei Frati Francescani, 54. Casa Biblioteca e Museo Mendola, 55. Ex Carcere, 56. Chiesa del Cimitero, 57. Casa Fanara, 58. Masseria Miccichè, 59. Masso Sepolcrale, 60. Cappella Cimitero via Berlinguer, 61. Seminario Vescovile, 62. Casa Fanara, 63. Chiesa Beata M.V. dell'Idria. Le emergenze monumentali ed ambientali diffuse sul territorio: 1 Miniere di Ciavolotta e Lucia, 2 Contrada Stefano, 3 Masseria Cafisi (contrada Burgialamone), 4 Villa Mendola (contrada Nicolizie), 5 Ville Cafisi (contrada Fontana D’Angelo), 6 Villa Miccichè (contrada Deli), 7 Masseria Giudice (contrada Poggio di Conte), 8 Masseria Miccichè (contrada San Gregorio), 9 Masseria Miccichè (contrada Cianciana), 10 Masserie Burraiti, 11 Masseria Giudice (contrada Burrainito). 4.4 SUOLO Il territorio di Favara misura un’estensione di 81,3 Kmq. e si sviluppa sui bacini idrografici del fiume Naro, del fiume San Leone e del fiume Platani. La maggior parte del territorio comunale (55 Kmq) ricade nel bacino del fiume Naro, circa il 67,4% della sua estensione complessiva in cui si trova il centro abitato e in cui sono concentrati i dissesti territoriali individuati dal Piano stralcio per l’assetto idrogeologico. La restante parte del territorio si sviluppa per 26,1 Kmq, circa il 32,1% della superficie comunale nel bacino del fiume San Leone in cui sono presenti pochi dissesti geologici e per una piccolissima parte 0,22 Kmq circa il 0,3% dell’estensione comunale, nel bacino del fiume Platani. Dissesti sul suolo di Favara Il territorio di Favara, dal punto di vista geologico è caratterizzato dai litotipi della serie evaporitica compresi fra i termini terrigeni tortoniani ed i calcari marnosi del piocene inferiore, a loro volta ricoperti dai termini argillosi tardo pliocenici. L’insediamento sorge lungo il versante orientale della dorsale rocciosa, orientata in senso nord-sud della Montagna e La Montagnella in corrispondenza di affioramenti calcarei e di un’estesa coltre detritica che caratterizza il settore nord-orientale dell’area urbana; verso sud-est, invece, i calcari passano alle sottostanti argille tortoniane oggetto di diffusi fenomeni franosi superficiali ed erosivi. Nel centro abitato di Favara sono presenti diverse condizioni di dissesto per le quali, in alcuni casi, sono già stati eseguiti dall’amministrazione interventi per mitigare i pericoli. Vi sono alcune aree individuate dall’Amministrazione Comunale con le segnalazioni prodotte per le quali sono state riscontate condizioni di attività franosa in grado di suscitare condizioni di rischio. In prossimità del dissesto a monte della via Empedocle, nel settore nord-occidentale dell’abitato, è stato rilevato dal PAI un fronte calcareo di altezza dell’ordine di 6 m circa, soggetto a fenomeni di distacco di blocchi di dimensione inferiore a 1 mc che periodicamente risultano avvenire in occasione dei fenomeni meteorici particolarmente sfavorevoli: questi distacchi espongono naturalmente a condizioni di rischio la parte del centro abitato immediatamente a ridosso della scarpata. Una situazione analoga si ha in prossimità dell’area di contrada Poggio, dove sono state rilevate delle scarpate calcaree derivanti da attività antropica (estrazione materiale roccioso), attorno alle quali si è sviluppato il tessuto urbano. Nel 2011 il PAI ha recepito degli aggiornamenti che eliminano un area P2 ed una R3 in prossimità della Masseria Miccichè in quanto studi specifici hanno dimostrato la non sussistenza delle condizioni geomorfologiche che hanno determinato il dissesto con codice 060-1FA-007. Aggiornamenti sono stati effettuati anche sul bacino idrografico San Leone ma VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 23 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) su aree che non ricadono nel Comune di Favara. L’area sud-orientale del bacino idrografico San Leone ed è caratterizzata dal percorso del Fiume San Benedetto che costituisce uno dei due affluenti principale del San Leone. La zona studiata è caratterizzata da estesi affioramenti argillosi tortoniani che, in direzione sud, sono ricoperti dai depositi lapidei prevalentemente calcarei, gessosi e calcareomarnosi della serie evaporitica , oltre che da coltri detritiche eluviali e colluviali. Dal punto di vista morfologico, si riconoscono pendici argillose incise dalle linee di impluvio torrentizie maggiormente esposte a condizioni di dissesto gravitativo, rispetto alle porzioni rocciose localmente caratterizzate da scarpate sub-verticali, ma che, in genere, si presentano regolari e prive di importanti condizioni di instabilità. Pertanto le tipologie di dissesto rilevate sono riconducibili prevalentemente ai fenomeni di tipo erosivo e superficiale che coinvolgono le porzioni corticali dei pendii argillosi sottoposti al dilavamento delle acque di origine meteorica. PAI Bacino del Fiume Naro - “Numero dei Dissesti per Attività” Pericolosità e rischio nel territorio Nel territorio del bacino Naro sono stati censiti dal PAI ben 86 dissesti suddivise in 5 classi di pericolosità. Il centro abitato ricade all’interno del bacino e in esso sono state individuate due situazioni di rischio molto elevato (R4) derivanti da fenomeni di crollo, sopra specificato. Come su descritto, sono stati individuati due “Siti di attenzione” in centro abitato, in cui, pur riscontrando sistemi fessurativi in alcuni edifici, lo stato dei luoghi è tale da non permettere l’individuazione di una fenomenologia gravitativa in atto; e su cui il PAI ritiene necessario dover approfondire il grado di conoscenza di queste zone. Nella parte nord occidentale del territorio del Comune di Favara, sono stati censiti 26 dissesti ricadenti in 3 classi di pericolosità. Nelle aree di pericolosità ricadono alcune infrastrutture antropiche che permettono di individuare soltanto 6 aree a rischio. In particolare nell’unica area a rischio R1 ricade una strada provinciale. Nelle aree a rischio R2 ricadono l’Acquedotto e parte della strada provinciale. Infine nell’unica area rischio R3 ricade un breve tratto della S.S. 640. 4.5 ACQUA L’analisi idrogeologica condotta nel territorio comunale di Favara dallo Studio Geologico evidenzia che la falda idrica è dovuta esclusivamente alle precipitazioni meteoriche che rinnova VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 24 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) le falde d'acqua nei bacini sotterranei. Infatti, i sistemi idrogeologici non ricevono scarichi idrici sotterranei da strutture adiacenti tali da poterne aumentare le potenzialità della falda e anche superficialmente non esistono fiumi che cedono acqua alle strutture alimentandone gli acquiferi. Lo Studio Geologico preliminare al PRG, rileva come le idrostrutture presentano generalmente flussi idrici sotterranei che alimentano il corso d'acqua del Fiume Naro. L'unica sorgente di alimentazione dunque, è fornita dall’infiltrazione efficace, che rappresenta la quantità d'acqua, fornita dalle precipitazioni, che rimane disponibile alla superficie del suolo, dopo le sottrazioni delle perdite per evapotraspirazione reale e per ruscellamento. Lo scarso valore delle precipitazioni medie annue 620 mm, e l'eccessivo sfruttamento dei pozzi idrici, ha generato negli ultimi anni, un depauperamento della falda idrica con un notevole abbassamento del livello piezometrico. Nel territorio di Favara sono evidenti molti prosciugamenti di pozzi idrici che in passato erano alimentati dalle falde più superficiali. Infatti, le sorgenti censite durante lo Studio Geologico, mostrano un elevato mutamento delle portate d’acqua rispetto alle misurazioni eseguite nei decenni precedenti. Questo cambiamento è stato rilevato sulle sorgenti di cui si avevano valori di portata riferibili al 1985, che al 2005 risultano del tutto essiccate, o in alcuni casi attive solamente nei periodi prettamente piovosi. Questo quadro mostra come le potenzialità idriche della falda, già di per se modeste, tendano a diminuire. Caratteristiche idrografiche e idrogeomorfologiche di Favara La conoscenza delle caratteristiche idrografiche e idrogeomorfologiche del territorio di Favara assumono notevole valore al fine comprendere quali possano essere gli interventi futuri da effettuare sul territorio stesso (regimentazione delle acque, invasi artificiali, opere di attraversamento o di chiusura di alvei, ecc.) per una corretta gestione delle risorse idriche e per uno sviluppo sostenibile dello stesso. Due sono gli elementi fondamentali per comprendere la natura della risorsa idrica di questo territorio: i caratteri climatologici che regolano gli apporti meteorici e i caratteri geomorfici dei bacini idrografici che condizionano il deflusso idrico superficiale. Come accade in gran parte della nostra isola, anche nel territorio di Favara è presente una fitta rete di solchi vallivi, percorsi temporaneamente da acque derivate da concentrate precipitazioni stagionali, poco assorbite dal terreno prevalentemente impermeabile, che costituisce la maggior parte degli affioramenti. Il Vallone Favara, che costeggia il centro abitato è l’incisione più profonda presente sul territorio che mette in evidenza la litologia su cui poggia, caratterizzata un profondo solco a profilo trasversale a V e un profilo longitudinale molto inclinato. Il Fiume Naro invece presenta alveoli poco inclinati, ad andamento meandriforme, caratterizzati in alcuni punti da salti del meandro, da superfici terrazzate e foce arcuata. Nel territorio di Favara la rete idrografica è ben sviluppata nell’area, presenta numerose aste fluviali di diverso ordine e grado che interessano il territorio e che garantiscono il regolare deflusso degli apporti meteorici. Fenomeni di ruscellamento concentrato possono interessare zone limitrofe in occasione di eventi eccezionali. Se si considerano i bacini imbriferi dell'area in funzione di: densità di drenaggio, indice di biforcazione, indice di anomalia gerarchica, è possibile rilevare un intenso ruscellamento nell'area a sud del centro abitato di Favara. Il ruscellamento in queste aree deriva dalla impermeabilità delle litologie costituite dalle Argille del Tortoniano. Nelle area a nord del territorio tali indici danno un ruscellamento molto limitato, dovute al fatto che questa area è caratterizzata da litologie permeabili, essendo presente una permeabilità per fratturazione comportando un ruscellamento notevolmente ridotto in quanto le acque piovane permeano andando ad alimentare le falde acquifere. Riassumendo il territorio comunale di Favara nello Studio Geologico è stato diviso in 4 principali diverse aree corrispondenti a 4 bacini idrografici con caratteristiche geomorfiche ben definite, in quanto altri bacini presenti (Fiume Naro e Torrente Grancifone) interessano solo marginalmente il territorio comunale. I quattro bacini individuati sono: Bacino del Vallone Favara; Bacino del Torrente Perciata; Bacino Del Torrente Jacono e Bacino del Vallone San Benedetto. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 25 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Bacino idrografico del Torrente Favara Il Vallone Favara è un affluente del Fiume Naro e nasce nelle immediate vicinanze del centro abitato, con direzione dell’asta principale nord-sud nel tratto iniziale e finale e sud-ovest nel tratto centrale. Le aste secondarie e principali del Vallone Favara interessano prevalentemente una porzione del territorio comunale posta nell’area centro occidentale. Lo sviluppo planimetrico del bacino idrografico e stimato in circa 1300 Ha, con quote massime intorno ai 450 m sul livello del mare e una quota minima in prossimità della confluenza del Fiume Naro di 50m sul livello del mare: I terreni attraversati dal Vallone Favara nella parte alta e mediana del bacino sono generalmente i terreni afferenti alle argille marnose della Formazione Serravalliana con scadenti caratteristiche geolotologiche e geomeccaniche. Territorio di Favara - Carta dei bacini idrografici e dei corpi idrici superficiali Bacino Idrografico del Torrente San Benedetto Il torrente San benedetto è uno degli affluenti principali del fiume San Biagio ed è collocato nel territorio settentrionale di Favara nei pressi dell’attuale zona industriale, con direzione principale e la nord-est sud-ovest. I suoi principali affluenti sono i torrenti Scintilia e Racalmaro che hanno rispettivamente direzione est e nord-est. I terreni attraversati dal vallone San Benedetto sono maggiormente le argille marnose con rare intercalazioni di conglomerati e sabbie che sono maggiormente presenti nel tratto basso del bacino principale. Rocce più tenaci quali trubi, calcari e gessi affiorano in prossimità degli alti morfologici e nelle serre che danno i confini al bacino. Le quote massime che si riscontano sono di circa 580 metri s.l.m. e minime di 170 m sempre sul livello del mare riferiti al territorio comunale di Favara mentre l’ampiezza dell’area del bacino e di circa 5600 Ha. Bacino idrografico del Torrente Jacono Il torrente Jacono si sviluppa lungo la direttrice principale nord-est e sud-ovest, ed è un’affluente del più grande torrente Jacano. Il bacino idrografico interessa solo l’area nordorientale del territorio comunale di Favara e si propaga al di la dei confini spostandosi verso i territori dei Comuni di Ralamuto e Castrofilippo. La superficie su cui si sviluppa il bacino idrografico del Torrente Jacono e di circa 3200 VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 26 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Ha con quote che vanno da un massimo di 550 m a una quota minima di 210 m s.l.m. in corrispondenza della confluenza con il Torrente Jacano. I terreni affioranti nell’area del bacino, sono costituiti prevalentemente da sedimenti poco coesivi, argille marnose con intercalate arenarie e conglomerati, che sono presenti principalmente nella parte Alta e mediana dell’asta principale in particolare sulla sua sinistra idraulica. Bacino idrografico del Torrente Perciata Il torrente berciata è un piccolo affluente del Fiume Naro, le sue direttrici principali sono nord-ovest e sud-est ed e situato nella parte centro orientale del territorio comunale di Favara ricadendovi interamente. Nella parte settentrionale del territorio le litologie attraversate dal torrente mostrano presenza di terreni poco coesivi quali le argille marnose, e terreni marnoso calcarei che affiorano in corrispondenza delle creste e serre. Nella parte meridionale i terreni affioranti ed interessati dal bacino idrografico sono: i calcari marnosi, i gessi ed i calcari evaporitici, anche se l’asta principale si sviluppa sempre nelle argille marnose. Il bacino idrografico ha una estensione di circa 600 Ha con quote massime di circa 330 m e minima di 130 m sul livello del mare in corrispondenza della confluenza con il Fiume Naro. La valutazione del grado di vulnerabilità potenziale di un acquifero costituirebbe un valido strumento per la programmazione territoriale, in quanto permetterebbe di evidenziare, le zone in cui maggiore è la facilità di contaminazione delle acque sotterranee da parte di un'eventuale fonte inquinante posta in superficie. In anni recenti sono state proposte varie metodologie per la valutazione sia qualitativa che quantitativa del grado di vulnerabilità degli acquiferi, basate su differenti valutazioni dei fattori che concorrono a determinare la vulnerabilità. Schematicamente, quindi, i fattori da tenere in considerazione in futuro individuare la vulnerabilità degli acquiferi sono due: la possibilità di penetrazione di un eventuale inquinante, legata allo spessore, alla litologia e permeabilità del non saturo; e la possibilità di propagazione di un eventuale inquinante, legata essenzialmente alle caratteristiche idrodinamiche dell'acquifero. 4.6 ARIA E FATTORI CLIMATICI Gli strumenti al momento vigenti nella Regione Sicilia derivano dalle direttive della Comunità Europea prevedono delle azioni specifiche per il territorio Favara individuata come zona C come “area considerate a basso rischio di superamento dei valori limite” e una serie di misure generalizzate che riguardano invece l’intero territorio siciliano e nello specifico quelle aree dove vi è una concentrazione di attività inquinanti e di popolazione. L’Unione Europea infatti, negli ultimi anni ha definito nuove strategie di controllo della qualità dell’aria, con l’obiettivo di tutelare la salute e l’ambiente mediante le normative su una serie gamma di sostanze inquinanti, attraverso l’introduzione di un articolato sistema di norme a partire dalla Direttiva n. 62 del 1996. Attraverso tale normativa sono stati individuati obiettivi specifici, sviluppando un sistema di valutazione della qualità dell’aria completo ed efficiente. La zonizzazione sulla qualità dell’aria La Regione siciliana in linea con la normativa europea ha definito nel 2007 il Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente, uno strumento organico di programmazione, coordinamento e controllo in materia d’inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell’uomo e dell’ambiente nel territorio della Regione Sicilia. Il Piano, prevede tutte una serie di iniziative necessarie per dare seguito agli adempimenti previsti dalle norme europee e nazionali e si presenta come uno dei quadri di riferimento per lo sviluppo delle linee strategiche delle differenti politiche settoriali, riferite in particolare a trasporti, energia, assetto del territorio, lotta agli incendi boschivi, smaltimento VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 27 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) rifiuti, e per l’armonizzazione dei differenti atti di programmazione e pianificazione ai diversi livelli di responsabilità territoriale. Di seguito si riporta una sintesi delle analisi e delle strategie che il Piano prevede per il territorio di Favara e per l’intero territorio siciliano la dove vi siano concentrazioni di attività inquinanti e di abitanti. Nel territorio di Favara non vi sono stazioni di rilevamento degli inquinanti, i dati rilevati sono provenienti da stazioni di rilevamento distribuite sulla Provincia Regionale di Agrigento. La Provincia Regionale di Agrigento è dotata di una rete di monitoraggio della qualità dell’aria costituita da n. 6 stazioni fisse per il rilevamento dei parametri chimici, e di 4 stazioni fisse di monitoraggio dell’ozono e dei parametri meteorologici. Il D.Lgs 351 del 1999 individua per i vari inquinanti, due soglie di valutazione (inferiore e superiore) che determinano 3 fasce di concentrazioni da confrontare con le medie annuali delle concentrazioni rilevate. Su tale confronto è basata la tecnica di valutazione della qualità dell’aria da impiegare nell’area. Nello specifico Favara appartiene alla zona C considerata a basso rischio di superamento dei valori limite (assenza di superamenti o superamenti relativi a uno o due anni non recenti). Sono da considerarsi comprese in queste zone tutte le aree non ricomprese nelle zone individuate come A e B in cui ricadono la maggior parte dei comuni della Provincia di Agrigento incluso il territorio comunale di Favara. Rappresentazione cartografica - “Zonizzazione della Provincia di Agrigento” I fattori climatici Dal punto di vista climatico la Sicilia, può essere definita una regione a clima temperatoumido con una concentrazione delle precipitazioni nel periodo autunno-invernale, con estate asciutta tipica del clima mediterraneo. Per comprendere meglio il clima di Favara sono stati presi a riferimento i dati pubblici del periodo 1969-98 del Servizio Idrografico del Genio Civile, rilevati da due stazioni climatiche che consentono di tener conto grazie alla loro collocazione della maggior copertura possibile del territorio. La prima è stazione di rilevamento di Agrigento la quale è rappresentativa del VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 28 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) microclima della parte meridionale del territorio favarese, e la seconda è stazione di Racalmuto rappresentativa invece della parte settentrionale del territorio. Delle due stazioni termo pluviometriche, quella di Agrigento è ubicata all’interno del bacino idrografico del fiume San Leone e posta ad un altezza di 313 metri sopra il livello del mare che si affaccia sul versante sud del territorio, mentre quella di Racalmuto ubicata all’interno del bacino idrografico del fiume Platani è posizionata sul versante nord ad una quota di 475 metri. Come è possibile rilevare nella seguente tabella, due località registrano precipitazioni medie annue che sono rispettivamente di 434,9 mm. ad Agrigento e di 589,6 mm. a Racalmuto con temperature medie rispettivamente di 18,1° nella prima stazione e di 16,4 nella seconda. Considerazioni sui fattori climatici Il comune di Favara possiede un territorio articolato in una fascia pianeggiante prossima alla linea di costa che, procedendo verso l’interno, lascia il passo alle pendici collinari, da cui si dipartono i rilievi collinari di Perciata e Pizzo Priolo (336 m.), Case Dinolfo (355 m.) e Monte Malvizzo (533 m.). L’orografia del terreno determina una rete di drenaggio piuttosto strutturata, che fa capo ai bacini idrografici del Naro e al San Leone, entro cui si muovono i corsi d’acqua San Benedetto, affluente del San Leone, a nord, il vallone Favara in prossimità del centro abitato, e i torrenti Iacono e Iacano tutti tributari del fiume Naro che, col suo tratto più vallivo, prima lambisce e poi attraversa il territorio più meridionale di Favara. Guardando l’altimetria di Favara il territorio mostra una varietà che va da quota 50 m. in prossimità della Piana Burraiti fino a quota più alta di 533 m. di Monte Malvizzo. Da questa configurazione territoriale si originano due zone climatiche. La prima posta a Sud del centro abitato, che si estende fino in prossimità della costa mediterranea ai confini col territorio di Agrigento, che possiede caratteristiche climatiche pressoché identiche a quelle rilevabili dalla stazione termo-pluviometrica di Agrigento. La seconda a Nord di Favara, che si estende fino al confine dei comuni di Racalmuto, Grotte, Comitini e Aragona, e mostra caratteri climatici omogenei alla stazione termo-pluviometrica di Racalmuto. Nel territorio a sud la temperatura media annua è pari a 18,1°C, mentre a nord assimilabile all’area della collina interna la media termica annua è di 16,4°C. Queste delimitazioni climatiche sono confermate anche dai valori dell’escursione termica annuale più bassi di 15°C in prossimità della costa a sud, che nelle zone dell’interno collinare 17°C a nord. La differenziazione di queste due microclimi è da attribuire all’azione di tre elementi che agiscono in maniera differenziata nelle due zone: l’azione mitigatrice del mare, l’effetto della quota altimetrica e l’irraggiamento termico del suolo. Così mentre nelle aree costiere l’effetto mitigativo del mare innalza i valori termici invernali e smorza quelli estivi, man mano che si va verso le aree interne questo viene sostituito dall’effetto della quota che agisce, in equilibrio con la radiazione solare, sulle temperature minime, abbassando i valori termici dei mesi invernali. L’effetto della radiazione solare prevale su quello della quota determinando il riscaldamento del terreno che cede successivamente calore agli strati più bassi dell’atmosfera durante i mesi estivi. Durante i mesi invernali le differenze termiche tra costa e collina raggiungono anche 3°C, durante quelli estivi esse risultano quasi azzerate. Analizzando più nel dettaglio dei valori termici mensili, dall’analisi del valori medi delle minime dei mesi invernali, notiamo che mentre lungo la costa non si scende sotto valori normali di 11,8°C durante i mesi più freddi, in quota, nell’interno, i valori sono normalmente anche di 9,3°C. Il mese più freddo è di norma gennaio, sia lungo la costa che nei rilievi interni. Analizzando le temperature medie dei mesi estivi, notiamo che questi valori medi sono uniformi e senza differenze passando dalle zone prossime al mare verso l’interno, il valore medio più alto è quello di Agrigento dove la temperatura normale è di 24,6°C, con 24,5°C di Racalmuto. In genere, è il mese più caldo è agosto. Indicatori climatici – Giorni piovosi annuali VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 29 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 4.7 POPOLAZIONE E SALUTE UMANA Nel tardo ‘300, sotto i Chiaromonte, il casale, che contava 51 famiglie, circa 250 abitanti, si arricchì di una cinta muraria, che gli consentì di sopravvivere e svilupparsi nei secoli successivi. Nel XV secolo, Favara nonostante la protezione delle mura urbane, subì una grave crisi demografica, infatti tra il 1439 e il 1464 la popolazione, da 60 famiglie, circa 300 abitanti passò ad appena 18 famiglie (circa 90 abitanti). Una lieve crescita della popolazione si ebbe nel 1478 quando erano presenti 28 famiglie (circa 140 abitanti). Nel primo censimento ufficiale del 1548 sotto i De Marinis, la città contava 500 abitanti con 90 case. Nel successivo censimento del 1570 gli abitanti sono quasi triplicati salendo a 1.726 con 441 famiglie (fuochi), fino al 1583 quando gli abitanti sono 2.095 di cui 1122 maschi, le femmine 973 e le famiglie 262. Successivamente nel 1640 gli abitanti salgono a 2.731 per poi passare nel 1653 a 3.638. Agli inizi del XVIII secolo (1714) Favara conta 5.337 abitanti, di cui 2.513 maschi e 2.824 donne e 1.343 nuclei familiari. Ma saranno, le circa 20 miniere di zolfo che producono il salto demografico e l’espansione urbanistica della città tra il 1798 e il 1901 quando la popolazione passa da 7.598 a 20.403 unità. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 30 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Andamento della popolazione di Favara negli ultimi 150 anni Andamento demografico dell’ultimo ventennio Il Comune di Favara fatta eccezione per l’anno 2001 ha un andamento di crescita della popolazione che può essere definito di circa 2.500 abitanti per decennio per una dimensione complessiva nel ventennio di circa 5.000 nuovi abitanti. Anche se appare un calo della popolazione nel 2001 rispetto al 1991, la ripresa successiva porta a una dimensione di crescita negli ultimi 8 anni (2001-2009) di circa 2.700 nuovi abitanti. Infatti mentre la popolazione al 2001 è di 31.098 al 2010 risulta essere di 33.857 (fonte ISTAT). I dati degli ultimi censimenti evidenziano come nella dinamica demografica del comune di Favara, si riscontrano le peculiarità tipiche delle aree caratterizzate da una forte presenza del fenomeno migratorio. Il dato caratterizzante è costituito infatti, dalla tendenza all’equilibrio dell’andamento demografico in quanto il saldo migratorio notevolmente in passivo tende a neutralizzare il saldo naturale che a differenza di zone economicamente più sviluppate, è nettamente in positivo. Per meglio capire l’andamento demografico è necessario comparare i dati relativi l’andamento demografico naturale (nascite-decessi) con quello relativo al movimento migratorio. Infatti, se da un lato nell’ultimo ventennio è emerso un persistente incremento di popolazione determinato dal saldo naturale, dall’altro, si è ravvisato un saldo nettamente negativo relativo al movimento migratorio. La differenza tra questi due valori, ha di fatto, frenato l’andamento demografico. Dati sulla residenzialità Dalle analisi dei dati relativi alle abitazioni degli ultimi censimenti ISTAT, si è riscontrato che il grande incremento edilizio in abitazioni e vani costruiti prevalentemente abusivi, si è avuto nel trentennio 1971-2001: - tra il 1946 ed il 1960 le abitazioni sono 1.519; - tra 1961 ed il 1970 le abitazioni occupate sono 2.268; - nel 1971 le abitazioni occupate sono 6.743 - nel 1981 le abitazioni occupate sono 8.778 - nel 1991 le abitazioni occupate sono 9.529 - nel 2001 le abitazioni occupate sono 9.627 VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 31 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Abitazioni occupate e non occupate - nel 1971 le abitazioni occupate e non occupate sono 7.779 - nel 1981 le abitazioni occupate e non occupate sono 10.769 - nel 1991 le abitazioni occupate e non occupate sono 13.411 - nel 2001 le abitazioni occupate e non occupate sono 15.761 Con i dati sopra riportati riusciamo a visualizzare solo parzialmente, la consistenza del fenomeno delle attività edificatoria che si è realizzata nel comune di Favara negli ultimi trent’anni. Non è completamente verificabile dai dati in nostro possesso quante strutture di abitazioni, incomplete, siano state realizzate. Ma la stima ricorrente che a Favara siano state edificate strutture di abitazioni per almeno 15.000-20.000 abitazioni che potrebbero ospitare dai 60.000 agli 80.000 abitanti oltre i 32.000 che vi abitano, non è lontano dalla realtà. Se questa stima fosse confermata da dati reali, significherebbe che il 60% delle abitazioni costruite negli ultimi trent’anni aspettano ancora di essere completate. I vani censiti nel 2001 (e quindi completi) sono 30.829. Considerato che la popolazione ISTAT residente è di 30.880, si ottiene un indice di affollamento di 1 abitante/vano mentre il rapporto tra vani edificati e censiti (52.685) e numero di abitanti dà un rapporto di 1,70 abitante/vano. Se la comparazione viene invece fatta tra famiglie (9.628) ed il numero di abitazioni occupate (9627), considerando un rapporto medio di una abitazione per famiglia, rileviamo che in media ogni famiglia dispone di una abitazione mentre se consideriamo il totale delle abitazioni censite occupate e non occupate (15.761) riscontriamo un surplus di 6.133. Rapporto tra natalità e mortalità Secondo i dati dei censimenti Istat e dell’ufficio anagrafe nel comune di Favara la popolazione nell’ultimi anni si sta in qualche modo stabilizzando la crescita nell’ultimo decennio. Le nascite degli ultimi anni confermano questo fenomeno. Se le nascite sono 11,4 ogni 1.000 abitanti nel 2010 e rappresentano un discreto aumento rispetto agli ultimi 3 anni e pur vero che con riferimento all’ultimo decennio rientra perfettamente nella media. La mortalità dal confronto con il decennio precedente mostra un lieve calo passando da 7,4 ogni 1.000 abitanti a 7,2 del 2010. Il divario tra mortalità e natalità fornisce una crescita naturale al 2010 di 4,2 abitanti per 1000 abitanti il che porta ad avere un attivo di crescita di popolazione soltanto nell’ultimo anni di 385 unità. Il fenomeno migratorio Per il fenomeno migratorio con riferimento ai dati ISTAT dal 2001 ad oggi non si può affermare che il fenomeno sia costante, anzi sono presenti nel decennio dei picchi da ritenersi delle eccezioni. Vi è un forte aumento del fenomeno migratorio, si passa da + 42,2 abitanti ogni 1.000 abitanti del 2003 a -0,9 del 2010. Ciò comporta un passaggio dell’immigrazione di 215 abitanti del 2002 all’emigrazione di 30 abitanti nel 2010. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 32 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Complessivamente il saldo totale della popolazione si mantiene positivo per via delle nascite che compensano la perdita di abitanti emigrati. L’eccezione è rappresentata dall’anno 2003 in cui il saldo totale è stato di 1.352 unità (128 di saldo naturale più 1224 di immigrati) con il 2010 si può notare un forte guadagno di 1.239 abitanti. L’emigrazione resta però un fenomeno continuo dal 2005 ad oggi in coincidenza con l’inizio della crisi economica globale favorendo l’emigrazione di giovani in cerca di occupazione. Causa della mortalità Dal rapporto ISTAT del 2000 Favara mostra interessanti dati che mostrano una bassa mortalità per malattie morbose e relativamente allarmanti per malattie del sistema circolatorio e respiratorio se si considerano i dati rispetto al resto del territorio siciliano. Complessivamente i decessi legati a malattie del sistema circolatorio rappresentano il 48,2 % dei morti complessivi del 2000. Causa del decesso Numero Morti Malattie infettive e parassitarie Tumori Nutrizione o a disturbi immunitari Disturbi psichici Sistema nervoso Sistema circolatorio Apparato respiratorio Apparato digerente Apparato genito-urinario Gravidanza e puerperio Sintomi mal definiti Traumi o per avvelenamenti Sistema osteo-muscolare Malformazioni congenite TOTALE 0 35 13 0 4 117 26 9 4 0 3 8 0 0 226 A seguire vi è il decesso per tumore rappresentato dal 16,5%, il decesso per malattie dellʼapparato respiratorio 12,5%, e da problematiche legate alla nutrizione o a disturbi immunitari 5,6%. Tutte le restanti cause di morte rappresentano nellʼinsieme il restante 16,5% delle morti complessive. Infortuni sul lavoro e indici di gravità Dal rapporto “Informazione e territorio” sulle principali città siciliane prodotto nel 2000 emerge un quadro relativo agli infortuni sul lavoro rilevante. Infatti, Favara rappresenta con l’indice medio di gravità nel 1999 di 11,6 il dato negativo più alto di tutte le principali città siciliane. Il dato viene confermato anche nella media del triennio 19992001 in quanto l’indice di gravità si attesta a 9,4. Gli incidenti rilevati sono: 86 nel 1999, 85 nel 2000 e 62 nel 2001 per un dato complessivo di 233 incidenti nell’intero triennio 1999-2001. Inquinamento acustico Nel 2007 l’ARTA Sicilia, sulla base di un accordo di programma sottoscritto con ARPA Sicilia, ha emanato le linee guida per la classificazione in zone acustiche del territorio dei comuni che stabiliscono i criteri e le procedure per consentire ai comuni la individuazione e la classificazione delle differenti zone acustiche del territorio. Allo stato attuale il Comune di Favara non ha ancora approvato la classificazione acustica del territorio comunale e, allo stesso tempo, si riscontra che nella Provincia di Agrigento siano stati approvati solo il regolamento per la tutela dell’inquinamento acustico del Comune di Agrigento. 4.8 ENERGIA La città di Favara ad oggi non possiede un Piano Energetico Comunale (PEC), per cui non ha ancora avviato una pianificazione ed una razionalizzazione dei consumi energetici. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 33 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Il territorio di Favara consuma lo 0,6% dell’energia elettrica siciliana sia per uso civile che industriale. Il consumo pro capite di energia elettrica nel 1999 risulta di 1.012 Kw/h per un totale complessivo nell’intero Comune di 32.866,531 Kw/h. Rispetto al consumo pro capite di corrente elettrica nazionale di 1.228 KW/h annui, Favara ha consumi più bassi 216 KW/h dovuto in buona parte a fattori climatici più favorevoli. Sul territorio di Favara ricade un’infrastruttura importante del sistema energetico regionale. In contrada San Benedetto in prossimità della strada provinciale 189 si trova l’impianto di distribuzione dell’energia elettrica a carattere territoriale di proprietà dell’Enel la quale con una struttura di circa 1300 mq. fornisce corrente ai comuni limitrofi e all’agglomerato industriale Agrigento-Favara. Per quanto riguarda i consumi di Gas metano, nel 2005 il consumo pro capite è di 429,1 m3 per un complessivo consumo annuo di 14.422.909 m3 per tutta Favara. La rete del metano risulta sviluppata sul tutto il tessuto urbano, per cui quasi tutti i cittadini utilizzano per il riscaldamento nei mesi invernali questa fonte di energia pulita. Favara - Centrale Enel in contrada San Benedetto Il processo di conversione delle vecchie caldaia a nafta è quasi completo infatti la maggior parte delle famiglie utilizza le più recenti e molto meno inquinanti caldaie a metano. La proiezione sui consumi di carburante a Favara è più complessa per comprenderne l’entità si deve pensare che la città è dotata di ben 11 distributori di carburante che servono un parco di 21.674 veicoli nell’anno 2004. Il parco veicoli secondo dati ISTAT del 2004 nel Comune di Favara è cosi distribuito: Tipo di Veicoli Autovetture private Autocarri Motoveicoli Veicoli speciali Rimorchi merci Motocarri Trattori Rimorchi e semirimorchi Motoveicoli speciali Altri veicoli Quantità 17.877 2.003 1.310 152 110 109 55 36 2 1 VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 34 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) In questo settore le politiche contro l’inquinamento seguono le strategie nazionale sugli incentivi dello stato per la conversione del parco auto veicoli rientranti in Euro 3, 4 e 5. Sul tema di energie rinnovabili Favara ha varato un progetto per la realizzazione di un parco eolico nel comune e precisamente nelle (contrade Poggio di Conte, Priolo, Perciata) a cura della società “Pan Anemos Trinacria S.R.L.” di Catania. Il Piano energetico ambientale regionale Nel 2007 La Regione siciliana, in linea con i provvedimenti comunitari e nazionali sul risparmio energetico ha redatto il PEAR Piano Energetico Ambientale Regionale, attraverso cui produce un bilancio sui consumi energetici, promuove il risparmio energetico e fornisce indirizzi precisi per lo sviluppo di fonti di energie pulite alternative ai derivati del petrolio. In Sicilia il PEAR rappresenta il quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati, che assumano iniziative nel settore, in questo strumento sono contenuti gli indirizzi, gli obiettivi strategici a lungo, medio, breve termine, le indicazioni concrete, gli strumenti disponibili, i riferimenti legislativi e normativi in genere. Il Piano si pone il raggiungimento di una serie di obiettivi che rispondono a una duplice esigenza: - concorrere a realizzare gli obiettivi generali di politica energetica del Paese in accordo con quelli ambientali; - assicurare al territorio della Regione Siciliana lo sviluppo di una politica energetica nel rispetto delle esigenze della società, della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Il Piano persegue i seguenti obiettivi: - garantire la sicurezza, la flessibilità e la continuità degli approvvigionamenti di fonti energetiche; - funzionamento unitario del mercato dell’energia, promuovendo la competitività di mercato, visto che i costi energetici hanno delle rilevanti rifluenze sui processi produttivi e sulle azioni rivolte alla qualificazione dei servizi; - miglioramento della sostenibilità ambientale dell’uso dell’energia, specialmente attraverso la promozione dell’uso delle fonti rinnovabili; - risparmio energetico e lavalorizzazione delle risorse del territorio; - perseguire l’efficienza degli usi finali dell’energia e la tutela dei consumatori; - incentivazione della ricerca e dell’innovazione tecnologica. 4.9 RIFIUTI Per la raccolta e la gestione dei rifiuti nel Comune di Favara afferisce all’agenzia ATO 2 GE.S.A. S.p.a. la quale utilizza come discarica un area appositamente attrezzata nel Comune di Siculiana. La GE.S.A. è una società interamente pubblica costituita, nel dicembre del 2002 tra la Provincia Regionale di Agrigento e i seguenti comuni: Agrigento, Aragona, Cammarata, Casteltermini, Castrofilippo, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Montallegro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Realmonte, San Giovanni Gemini, Sant’Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro e Siculiana e serve un utenza complessiva di 454.000 abitanti. Pur essendo una società per azioni, non ha come finalità il guadagno ma la gestione del servizio pubblico di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani da esplicarsi secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, oltreché la corretta gestione della tariffa per assicurare una equa distribuzione, tra i cittadini utenti, della tassa sui rifiuti solidi urbani (tarsu) o della tariffa di igiene ambientale (tia), tramite cui si garantisce la copertura integrale del costo del servizio stesso. L’agenzia GE.S.A AG2 è chiamata ad esercitare funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo del sistema di gestione integrata dei rifiuti, con specifica attenzione sui temi dell’igiene urbana e della raccolta differenziata. L’obiettivo è quello di dare vita ad una nuova politica di gestione dei rifiuti, grazie all’attuazione di un innovativo sistema di raccolta che favorisca il superamento dell’attuale metodologia, basata essenzialmente sul conferimento nelle VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 35 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) discariche. Sul territorio di Favara opera la Catanzaro Costruzioni s.r.l. la quale possiede una sede nell’Agglomerato industriale di Aragona-Favara dove effettua parte del trattamento meccanico biologico dei rifiuti, una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati (e/o avanzati dalla raccolta differenziata) che sfrutta l'abbinamento di processi meccanici a processi biologici quali la gestione anaerobica e il compostaggio. Tramite appositi macchinari la ditta separa la frazione umida (l'organico da bioessicare) dalla frazione secca (carta, plastica, vetro, inerti, ecc.); quest'ultima frazione può essere in parte riciclata oppure usata per produrre combustibile rimuovendo i materiali incombustibili. Attualmente il gruppo è impegnato con i propri impianti di trattamento RSU a trattare i rifiuti prodotti mediamente da 600.000 abitanti del territorio circostante anche fuori Provincia. La struttura tecnica della Catanzaro Costruzioni grazie ad un organico di 60-70 addetti svolge attività di ricerca e innovazione tecnologica di processo e di prodotto. Giornalmente la Catanzaro Costruzioni s.r.l. nel sito di 264.000 mq. in contrada Materano nel Comune di Siculiana effettua la raccolta di 520 tonnellate di rifiuti per un volume complessivo annuo di 189.800 tonnellate. Siculiana - Discarica utilizzata dalla ATO 2 GE.S.A. per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani Favara - Impianti di trattamento meccanico biologico in Sicilia per l’anno 2006 Gestione dei rifiuti a Favara La raccolta dei rifiuti viene espletato dalla GE.S.A nei giorni feriali con il riposo della domenica e dei giorni festivi lo svuotamento giornaliero di tutti i cassonetti grigi dislocati sul territorio comunale. Per raccolta della frazione residuale sono presenti sul territorio urbano ben 830 cassonetti di colore grigio di cui 30 da 1700 litri, 400 da 1100 litri e 400 carrellati da 120 litri. Il Comune è dotato per il prelievo dei rifiuti di 4 autocompattatori di cui due da 20-23 mc. e due da 16-18 mc e da due gasoloni con vasca da 16-18 mc.. Il personale addetto alla raccolta dei rifiuti è composto da 4 autisti, 2 motocarristi da 8 operatori ecologici. Parallelamente viene prodotta la raccolta differenziata (frazione residua multimateriale) dal lunedì al venerdì garantendo lo svuotamento dei 220 cassonetti di colore blu (20 da 1700 litri e 200 da 1100 litri). Per questo servizio vengono impiegati 3 automezzi di cui un autocompattatore da 20-23 mc., un autocompattatore da 16-18 mc. ed un gasolone con vasca da 5 mc.. Gli addetti per questo tipo di servizio sono complessivamente 7 di cui 2 autisti, 1 motocarrista e 4 operatori ecologici. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 36 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Un altro servizio offerto dalla CE.S.A. al fine di ottimizzare la raccolta delle frazioni recuperabili, prevede la raccolta “porta a porta” dei contenitori di vetro nei giorni dispari. Per la raccolta del vetro sono impiegati: un gasolone con vasca ribaltabile, 30 contenitori in polietilene da 120 litri ed un motocarrista. L’ATO 2 prevede la raccolta “porta a porta” dei cartoni da imballaggio, presso i maggiori produttori di Favara; in particolare presso supermercati, centri commerciali, mobilifici, negozi, ecc. attraverso contatto telefonico nei giorni dispari della settimana. Per il lavaggio dei cassonetti il servizio prevede ogni 15 giorni l’utilizzo di due lava cassonetti, 2 autisti e due operatori ecologici rispettivamente suddivisi per la raccolta dei rifiuti urbani non differenziati e differenziati. Questo servizio nel periodo estivo viene ripetuto settimanalmente. Con cadenza mensile viene effettuato un prelievo dei Farmaci e delle pile esauste conferite dagli utenti nei contenitori da 120 lt di colore bianco e giallo dislocati nel territorio comunale. Per l’esecuzione di questo servizio vengono impiegati un Fiat Daily, un autista e 59 cassonetti da 130 litri dislocati i posti strategici (vicino a farmacie, supermercati, ecc.). Nella giornata di venerdì, nell’orario compreso tra le ore 14.00 e le ore 17.00, viene svolto il servizio di pulizia dell’area su cui si svolge il mercatino settimanale, mediante l’impiego di un autocompattatore da 23 mc., di una spazzatrice e l’impiego di 5 addetti (2 autisti e 3 netturbini). Per la pulizia delle strade viene prodotto un servizio di spazzamento meccanizzato effettuato ogni lunedì, mercoledì dalle 06.00 alle 12.00 ed il venerdì dalle 13.00 alle 19.00 nella zona del mercato, mediante l’impiego di una spazzatrice da 6 mc. Nel centro storico viene inoltre quotidianamente impiegata, da lunedì a sabato, una spazzatrice da 2 mc. in turno di lavoro diurno dalle ore 06.00 alle ore 12.00. Nel complesso, questo servizio prevede l’impiego dei seguenti di una spazzatrice da 6-7 mc., una spazzatrice da mc. 2, un autista, un motocarrista e un operatore ecologico. Infine il servizio di spazzamento manuale viene effettuato, tutti i giorni feriali, da 17 operatori ecologici in servizio diurno dalle ore 06.00 alle ore 12.00 i quali garantiscono lo spazzamento quotidiano dell’intero centro urbano e lo svuotamento dei cestini gettacarte dislocati nelle vie urbane. Dalla tassazione del servizio dei rifiuti solidi urbani ne deriva nel 1999 un introio di 1.242.846,13 €. pari allo 0,6 % della tassazione regionale, per un importo medio pro capite di 38,04 €. Direttiva comunitaria nel settore dei rifiuti solidi urbani Con l’entrata in vigore della direttiva quadro 2008/98/CE del 19 novembre 2008; si presentata la necessità che gli strumenti programmatici vadano a consolidare la gerarchizzazione della sostenibilità delle varie opzioni che compongono la gestione dei rifiuti e conferma un «ordine di priorità» di ciò che costituisce «la migliore opzione ambientale nella normativa e nella politica dei rifiuti». Gli Stati membri infatti, sono stati chiamati a prendere misure per promuovere il riciclaggio di alta qualità e, a tal fine, dovranno predisporre regimi di raccolta differenziata dei rifiuti, praticabili dal punto di vista ambientale ed economico, volti a garantire il rispetto dei necessari criteri qualitativi per i pertinenti settori di riciclaggio. La Direttiva della Comunità Europea determina che entro il 2015, gli Stati membri dovranno quindi istituire regimi di raccolta differenziata «almeno» per la carta, il metallo, la plastica e il vetro, affinché, entro il 2020, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti domestici sia aumentata complessivamente almeno al 50% in peso. 4.10 MOBILITÀ E TRASPORTI La città di Favara riflette tutte le contraddizioni della debole struttura economica e sociale tipica delle aree marginali della Sicilia. Innanzitutto si evidenziano gli aspetti di marginalità geografica, tipici delle zone site nel versante meridionale dell’isola, accentuati anche dall’assenza di un adeguato sistema di trasporti sia nel contesto regionale che in quello nazionale. La mancata realizzazione dell’aeroporto, la quasi inesistente e comunque insufficiente rete ferroviaria nel versante meridionale dell’Isola, la vivibilità stradale caratterizzata da infrastrutture che consentono basse velocità di esercizio, hanno certamente contribuito al VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 37 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) mancato sviluppo economico dell’ intero versante. Tuttavia la sua vicinanza alla città capoluogo di provincia, il suo affacciarsi a sud verso il mare e la Valle dei templi sulla statale 115 ed a nord sulla statale 640 che collega questa parte di territorio con Caltanissetta fino a sboccare sull’autostrada PA-CT, ma anche l’innesto con la S.S. 189 che collega con Palermo e della S.S. 122 che attraversa l’intero centro urbano, fanno del territorio di Favara uno dei nodi potenziali di sviluppo delle comunicazioni dell’intera Provincia. La rete stradale L’impianto viario di Favara è abbastanza articolato e gerarchizzato. Si compone di una rete stradale di tipo radiale che converge dai margini dei territorio verso il centro urbano. Complessivamente la rete è composta da circa 29 Km. di strade statali, di cui per ordine di importanza la S.S. 189, S.S. 640 si sviluppa a nord di Favara, la S.S. 122 nella parte centrale del territorio, e le S.S. 115 e 576 attraversano il territorio nella parte a sud della città. Inquadramento del territorio di Favara - Infrastrutture viarie di collegamento VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 38 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) La S.S. 189 detta la “Fondovalle del Platani” che collega Agrigento con Palermo (tramite l’aggancio con S.S. 121 di Lercara Friddi) rappresenta la porta di accesso al territorio per chi per l’appunto proviene dalla parte settentrionale della Sicilia. Questa strada si attraversa per 5,1 Km. il territorio di Favara lambendo i confini settentrionali di Favara con Aragona all’altezza dell’Agglomerato industriale. La strada statale 640, collega Agrigento a Caltanissetta attraversando il territorio settentrionale di Favara in direzione ovest-est in prossimità della Masseria San Benedetto. Ha uno sviluppo complessivo di 8,7 Km. sul territorio favarese e rappresenta la porta di accesso al territorio per chi proviene dalla parte centrale della Sicilia (Enna, Caltanissetta). Seconda per sviluppo circa 8,5 Km., la S.S. 122 detta anche la “Agrigentina” collega il centro urbano di Favara con Castrofilippo seguendo l’andamento ovest-est si reinnesta nel territorio di quest’ultimo Comune con la S.S. 640. Nel territorio meridionale di Favara all’altezza delle coltivazioni agricole intensive della Misilina si sviluppano per un breve tratto di 1,4 Km. la S.S. 115 che porta ad Agrigento innestandosi con la parte meridionale della S.S. 640 e la S.S. 576 detta “Scorrimento orientale sicula” che con uno sviluppo complessivo di 1,750 Km. sul territorio di Favara si collega a Palma di Montechiaro e a Licata. Di tutte queste strade statali soltanto la 115 arriva fino al centro di Favara, tutte le altre 4 si innestano gerarchicamente alle strade provinciali che svolgono il ruolo di connettori finali tra le statali ed il centro urbano della città. Con uno sviluppo complessivo di 23,5 Km. le 5 strade provinciali assumono un ruolo determinante nella regolazione dei flussi viari e nella distribuzione del carico dei trasporti di persone e merci. Con lo sviluppo 6,1 Km., la S.P. 3 risulta essere la più importante in quanto rappresenta la cadente nord-sud che raccorda la S.S. 189 e la S.S. 640 con il centro di Favara ponendosi come la vera porta di accesso alla città dal territorio settentrionale e centrale dell’isola. In direzione nord/est-sud/ovest si sviluppa la strada provinciale 85 di collegamento Grotte-Favara con uno sviluppo sul territorio di circa 4,7 Km. si innesta alla S.P. 13. Principale rete viaria - Estensione chilometrica Quest’ultima in ordine d’importanza con uno sviluppo di 5,3 Km. sul territorio di Favara, rappresenta la seconda strada provinciale più estesa e collega secondo la direzione est-ovest il Comune Racalmunto al centro urbano della città oggetto di studio. Infine a sud di Favara si sviluppa un tratto di 5,2 Km. di strada provinciale che collega Agrigento alla S.S. 122 “Agrigentina” per Castrofilipo. A completare la rete dei collegamenti vi è una consistente rete di strade comunali che definisce un reticolo territoriale molto ben distribuito. Visto lo sviluppo dell’impianto radiale della città, si sono formati nel tempo dei nodi critici di accesso al tessuto urbano che rallentano il traffico in entrata e paralizzano il traffico veicolare urbano aumentando i tempi di trasporto merci e persone. Una soluzione importante proposta dal PRG è quella che vede la creazione di una circonvallazione tangenziale al perimetro di Favara che consentirebbe il deflusso soprattutto del traffico pesante che viceversa sarebbe costretto ad attraversare il centro della città. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 39 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) La rete ferroviaria La linea ferrata che attraversa il territorio favarese all’altezza dell’agglomerato industriale Aragona-Favara risente della fatiscenza del sistema ferrato e delle ridotte politiche portate avanti dalla Regione per il territorio meridionale della Sicilia. Vista la lentezza della rete ferroviaria e l’obsolescenza dell’impianto la ferrovia non si presenta come una valida alternativa di spostamento ma come un mezzo a cui il cittadino ricorre soltanto in caso di necessità. Nonostante la ferrovia attraversi il territorio settentrionale di Favara per un tratto 5,1 Km., non serve la città di Favara in quanto le due stazioni ferroviarie più vicine sono a est quella di Aragona Caldare, distante 7 km. da centro abitato, e ovest quella di Agrigento bassa distante 8 km.. Potenziamento delle infrastrutture esistenti Sul territorio favarese sono in corso due importanti ammodernamenti stradali, quello della strada statale 640 Agrigento-Porto Empedocle e quello della 189 “Fondo Valle Platani”. La SS 640 come precedentemente detto, costituisce uno dei maggiori assi viari regionali e la principale via di comunicazione tra Agrigento e Caltanissetta. Su questa infrastruttura è in corso di realizzazione il raddoppio delle carreggiate con aumento anche della sezione stradale. Sulle tratte in rettilineo è stata già ampliata la sede stradale, che presenterà caratteristiche autostradali con due corsie per senso di marcia, più le relative corsie d’emergenza, separate da guard-rail o new jersey. A novembre del 2011 è stato inaugurato un breve tratto di 3 Km. proprio sul territorio di Favara in contrada Gasena. Per la strada statale 189 invece è in fase di redazione il progetto di fattibilità per l’ammodernamento dell’infrastruttura, a seguito di un accordo raggiunto nel 2010 tra le province di Agrigento e Palermo e l’Anas. A questi due interventi di carattere regionale e provinciale si affianca come illustrato del paragrafo precedente il progetto proposto nel PRG per la realizzazione di una circonvallazione tangente al centro abitato di Favara che consentirebbe il decongestionamento del traffico veicolare pesante deviato dall’attraversamento del centro urbano. Negli anni passati, alcuni tratti significativi della circonvallazione sono stati realizzati dall’amministrazione comunale, a sud del centro urbano in prossimità delle case Fanara e a nord in prossimità dello stadio comunale. Raddoppio della strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta - Realizzazione dei viadotti Il Piano Regionale dei Trasporti In linea con il Piano Generale dei Trasporti e con le Direttive comunitarie, nel 2002 la Regione siciliana ha redatto il Piano Regionale dei Trasporti atto a orientare e coordinare le politiche di intervento nel settore trasportistico, in coerenza con gli indirizzi di pianificazione socio-economica e territoriale della Regione Siciliana, ed a perseguire obiettivi di efficacia, efficienza, compatibilità ambientale e sicurezza del sistema dei trasporti. Potenziamento della S.S. 640 La S.S. 640 (“di Porto Empedocle”) ha inizio a Porto Empedocle, ha un tratto di circa 2,5 km in VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 40 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) comune con la S.S. 115 presso Agrigento, incrocia la S.S. 122 presso Agrigento e presso Canicattì, attraversa l'abitato di Caltanissetta e termina nei pressi della Stazione di Imera all'inizio della S.S. 626 e del raccordo per l'autostrada Palermo-Catania. Il Piano Attuativo propone di adeguare la piattaforma stradale della S.S. 640 al tipo B fino all’innesto sulla A19 (intervento peraltro previsto da APQ), al fine di collegare con una connessione forte Agrigento e la costa meridionale, di cui è baricentro, con la rete primaria regionale. Una volta adeguato al tipo B l’itinerario Agrigento Caltanissetta-A19, costa meridionale, settentrionale e orientale saranno connesse e servite da una rete primaria forte, il cui fulcro saranno Enna e Caltanissetta. Interventi sull’itinerario Palermo - Agrigento Il collegamento Palermo Agrigento è costituito dai seguenti tronchi stradali: - SS121, il tronco compreso tra Palermo e Roccapalumba (non appartenente alla rete SNIT); - SS189 “Della valle dei Platani”, tutto il percorso, da Bivio Manganaro (Roccapalumba innesto con SS121, presso il comune di Lercara Friddi) ad Agrigento (innesto su SS118), appartenente alla rete SNIT di II livello. La necessità di una messa in sicurezza dell’asse è fuori discussione. Il Piano propone l’adeguamento di tale itinerario al tipo C1 tra Agrigento e Bolognetta (e non al tipo B come previsto da APQ), predisposto per essere adeguato al tipo B quando l’evoluzione dei carichi sull’asse imporrà un successivo potenziamento. Tale scelta è stata determinata da due valutazioni: - nell’ottica del dichiarato approccio multimodale, la volontà progettuale è di non mettere in concorrenza diretta le diverse modalità trasporto, cosa che, nel caso della Palermo Agrigento, è invece evidente, tenuto conto che i collegamenti ferroviari con Palermo verranno resi più rapidi di circa 30’; - l’adeguamento al tipo B della Agrigento - Caltanissetta A19 metterà Agrigento in collegamento veloce con la rete primaria e renderà perciò disponibile un collegamento con Palermo con caratteristiche autostradali che comporta un allungamento di percorso di soli 55 Km sugli attuali 130. Fa eccezione il tratto iniziale sulla SS121 da Palermo a Bolognetta, che il Piano prevede di adeguare da subito al tipo B, alla luce dei carichi gravitanti sul capoluogo. Tale scelta è in linea con quanto previsto dalla programmazione ANAS per la SS118, strada d’interesse regionale, che si innesta sulla SS121 in corrispondenza di Bolognetta. Le alternative di piano per il sistema aeroportuale siciliano - Alternativa “C” basata sui tre poli di Catania, Palermo e Agrigento E’ pensabile sulla spinta di una delle principali criticità del sistema aeroportuale regionale e cioè la scarsa accessibilità agli scali aeroportuali, da addebitarsi sia ad una scarsa dotazione delle infrastrutture di trasporto terrestre, sia all’atavica mancanza di un adeguato programma di coordinamento dei servizi regionali di trasporto pubblico su ferro e su gomma. 4.11 TURISMO Come è stato ampiamente detto nel capitolo 4.3, il centro antico di Favara non ha un carattere monumentale né è ricco di monumenti. Tuttavia la preziosità dei monumenti che lo caratterizzano, primo fra tutti in Castello dei Chiaramonte, di recente restaurato e restituito alla città hanno attirato l’attenzione e l’interesse dei cittadini ma anche della cultura nazionale ed internazionale. Anche il territorio delle campagne presenta notevoli elementi di pregio, primo fra tutti le miniere di Lucia e Ciavolotta. Quest’ultima è stata oggetto di un progetto di parco delle zolfare il cui primo stralcio esecutivo è oggetto di un finanziamento all’interno del PIT Demetra. Ma anche altri edifici (ville e masserie) sono elementi di notevole pregio da salvaguardare e valorizzare. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 41 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Sagre, eventi culturali e sportivi Sotto l’aspetto culturale Favara si propone attivamente attraverso eventi, mostre, premi e sagre che innescano sul territorio comunale un costante flusso turistico. Durante il periodo pasquale si svolge la “Sagra dell'Agnello Pasquale”, dedicata al dolce tipico di pasta di mandola farcito di pistacchio, a forma di Agnello. La festa si svolge all’interno delle sale del Castello Chiaramonte, dove i visitatori posso degustare il tipico dolce della città di Favara ed i dolci tipici a base di mandorle e pistacchi prodotti dalle pasticcerie locali. Il prodotto dolciario, ha ottenuto vari riconoscimenti ed è stato inserito nel “paniere M.I.D.A” che raccoglie i migliori prodotti siciliani. E’ un evento che attrae ogni anno molti visitatori e che mette in vetrina oltre al dolce tipico anche i beni monumentali della città. Un grande evento culturale di Favara molto partecipato è il Premio “Mimosa d’Oro” promosso dal Centro artistico, culturale ed editoriale “Renato Guttuso” di Favara, giunto alla XX edizione assegna a donne che si sono particolarmente distinte nel loro campo d’azione. Tra le personalità premiate vi sono: Dacia Maraini, Claudia Koll, Stefania Petix, Mara Carfagna, Bianca Cordaro, e molte altre personalità. Un altro evento culturale arrivato alla XII edizione è il Premio di arte e cultura “Ignazio Buttitta”, promosso dal Centro artistico culturale ed editoriale si articola nelle sezioni poesie, libri, racconti e saggi di cultura siciliana. Dal 1990 a Favara si svolge anche l’evento sportivo Fabaria Rally, che coinvolge i piloti provenienti da tutto il mondo e attrae molti turisti. Da qualche anno questa manifestazione è abbinata al Trofeo Rally Asfalto diventando così il secondo rally per importanza della Sicilia dopo la Targa Florio. Ricettività di Favara Dall’analisi effettuata sulle sugli esercizi alberghieri emerge a Favara una mediocre offerta ricettiva, rappresentata soltanto cinque strutture alberghiere di cui 3 site in prossimità del centro storico di Favara ed due esterne al centro abitato. La struttura più qualificata risulta l’Hotel Belmonte a tre stelle sita in prossimità del Castello Chiaromonte e della Cattedrale di Favara, il quale offre 9 camere di cui 5 matrimoniali e 4 camere doppie oltre ad un buon numero di servizi supplementari e qualificati. Seguono in ordine tre B&B di cui Villa Belmonte con 3 camere miste tra matrimoniali e doppie, l’Oneiratos con 4 camere di cui 1 matrimoniale e 3 doppie ed infine Villabosco in contrada pioppo offre 10 camere tra matrimoniali e doppie. A queste strutture si aggiunge l’agriturismo BellaJo sito al margine del centro abitato il quale offre 5 camere da letto per complessivi 8 posti letto. Nel suo complesso il Comune di Favara offre 60 posti letto. Tipo di Struttura Ricettiva Hotel Belmonte B&B Villa Belmonte B&B Oneiratos B&B Villabosco Agriturismo BellaJo Totale Camere Posti Letto 9 3 4 10 5 31 18 6 8 20 8 60 Per quanto riguarda la capacità degli esercizi complementari al turismo, non vi sono campeggi, villaggi turistici sul territorio comunale. Per usufruire di queste attrezzature bisogna andare nel territorio di Agrigento Il sistema agroturistico Per quanto riguarda i servizi complementari a turismo, Favara mostra una offerta maggiore rispetto al sistema delle strutture ricettive. Complessivamente sono presenti sul territorio comunale 16 ristoranti, 25 pizzerie, 2 agriturismi e 8 agenzie di viaggi e tour operator. La maggior parte di queste strutture complementari si trovano nel centro abitato di Favara soltanto quattro risultano operare all’interno del centro storico e tre sono fuori del centro abitato. Arrivi e presenze turistiche Il rapporto il Turismo in Sicilia a cura del Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo della VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 42 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) Regione Sicilia 2008-09 conferma il progressivo aumento il flusso turistico sulla Provincia si passa infatti dai 360.298 arrivi del 2008 ai 406.921 del 2009 con un aumento del 12,94. Anche le presenze sulla Provincia mostrano un netto aumento passando da 1.005.965 del 2008 a 1.324.768 del 2009 con un aumento del 31,69%. Lo studio del Dipartimento regionale mostra anche l’aumento della permanenza del turista sul territorio di Agrigento il quale passa da 2,79 giorni del 2008 a 3,26 giorni del 2009 confermando il momento particolarmente positivo che si manifesta nell’ultimo periodo. Confrontando la permanenza negli alberghi nella Provincia si ha un aumento del sistema alberghiero da 2,83 giorni del 2008 a 3,22 giorni del 2009. La medesima situazione si verifica per le strutture ricettive extra alberghiere che mostrano per lo stesso periodo un passaggio da 2,39 a 3,49 giorni di permanenza guadagnando in un solo anno 1 giorno di permanenza in più. Anche il raffronto con il dato totale tra strutture alberghiere ed extralberghiere della Sicilia con la Provincia di Agrigento è molto confortante in quanto i due dati al 2009 si sono quasi allineati 3,26 giorni di permanenza nella Provincia agrigentina contro 3,27 giorni di permanenza nell’intera Sicilia. Per Favara non sono disponibili elaborazioni sugli arrivi e o presenze turistiche degli ultimi anni. Si è potuta constatare, grazie alla registrazione dei turisti al Castello Chiaromonte una presenza media mensile di circa 400 turisti che risultano anche in questo caso in lieve aumento rispetto agli anni passati. 4.12 SCENARIO DI RIFERIMENTO E CRITICITÀ AMBIENTALI Dall’analisi del quadro ambientale sono state individuate le criticità ambientali riportate nella Tabella 12, che concorrono alla definizione dello scenario di riferimento, ovvero dello stato attuale dell’ambiente e della sua evoluzione probabile senza l’attuazione della proposta di Piano. A tal fine è stata realizzata un’analisi SWOT con lo scopo di identificare l’esistenza e la natura dei punti di forza, debolezza, opportunità e minaccia. Questo tipo di analisi è particolarmente adatta alla definizione degli aspetti strategici della proposta di Piano e alla coerenza con gli altri piani e/o programmi vigenti. Il quadro ambientale che ne scaturisce è caratterizzato da una discreta diversità paesaggistica, in cui sono presenti beni culturali, architettonici ed archeologici. Tale quadro, nel tempo, è stato oggetto di diverse pressioni dovute all’espansione urbana dovuta allo sviluppo economico degli ultimi anni che ha generato la diffusione di edilizia spontanea e di abusi edilizi, al parziale abbandono del centro storico, alla realizzazione di nuove infrastrutture viarie. Di conseguenza, lo stato attuale dell’ambiente nel Comune di Favara e la sua probabile evoluzione o tendenza futura senza l’attuazione della proposta di Piano in esame (in seguito scenario zero), sarà condizionata dagli strumenti urbanistici di attuazione e dal recepimento delle indicazioni dei piani e programmi sovraordinati (programmi operativi regionali, interregionali e nazionali, cofinanziati da fondi comunitari per il periodo 2007-2013), i quali prevedono numerose linee d’azioni sull’uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo e sulla valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività territoriale. Inoltre, nello specifico di alcuni aspetti ambientali, sarà determinante rispettare le indicazioni derivanti dall’attuazione dei pertinenti piani e programmi sovraordinati di settore, molti dei quali ancora in fase di completamento o di revisione generale. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 43 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 5. OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti della lett. e) dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguarda gli obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale. 5.1 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE Per l’individuazione degli obiettivi di protezione ambientale della proposta di Piano si è fatto riferimento a quelli già individuati ed approvati per altri piani e programmi regionali di riferimento (piano di monitoraggio del PO FESR 2007-2013, PSR Sicilia 2007-2013, etc.) e pertinenti alla proposta di Piano in questione. Per ogni singolo aspetto ambientale è stata individuato il principale quadro di riferimento normativo, programmatico e pianificatorio da cui sono scaturiti i relativi obiettivi di protezione ambientale. Tali obiettivi di protezione ambientale permetteranno di indirizzare gli interventi della proposta di Piano in chiave ambientale e verificare, attraverso le misure per il monitoraggio, il loro raggiungimento. Tutto ciò ha permesso, durante la fase di predisposizione della proposta di Piano, di definire un quadro di interventi che tengano conto delleprincipali criticità ambientali emerse dall’analisi SWOT applicata al quadro ambientale e dagli orientamenti strategici comunitari. 5.2 ANALISI DI COERENZA AMBIENTALE INTERNA Al fine di illustrare di come si è tenuto conto degli obiettivi di protezione ambientale e di ogni considerazione ambientale durante la fase di preparazione della proposta di Piano è stata predisposta una matrice di coerenza ambientale interna che mette in relazione gli obiettivi di protezione ambientale. Dall’analisi della matrice si evince, in linea generale, una moderata sinergia tra obiettivi di protezione ambientale e gli interventi della proposta di Piano. L’unico intervento previsto dalla proposta di Piano che potrebbe comportare delle moderate conflittualità su tutti gli aspetti ambientali individuati riguarda l’intervento “5.2”. In questo caso l’intervento potrà realizzarsi solo se coerente con le indicazioni e prescrizioni dalle Linee Guida del Piano Paesistico Regionale, con le Direttive sulla qualità dell’aria e dell’ambiente, con i Piani e le Direttive in materia di protezione del suolo, con i Piani e le Direttive in materia di gestione dei rifiuti, con il Piano sanitario regionale, con il Pears, con il Piano ASI, ed è necessario che il P.I.P. tenga conto di azioni di mitigazione e riduzione dell’impatto ambientale. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 44 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 6. LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti della lett. e) dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguardano: • i possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico ed archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi (paragrafo 6.1 ); • le misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione della proposta di Piano (paragrafo 6.2 ); • la sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate nella raccolta delle informazioni richieste (paragrafo 6.3 ). 6.1 POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE Di seguito viene riportata la valutazione qualitativa degli effetti ambientali significativi che l’attuazione della proposta di Piano potrebbe comportare sul quadro ambientale. A tal fine è stata messa a punto la seguente metodologia di lavoro: • definizione del quadro ambientale (capitolo 4.); • individuazione degli obiettivi di protezione ambientale (capitolo 5.); • matrice di valutazione qualitativa degli impatti significativi della proposta di Piano (Tabella 15), dalla quale si evince: - la tipologia dell’impatto: (1) diretto, (2) secondario, (+) positivo, (-) negativo, (S) sinergico; - la durata dell’impatto: (L) impatto a lungo termine; (M) impatto a medio termine; (B) impatto a breve termine; - la reversibilità dell’impatto: (P) permanente, (T) temporaneo. La matrice in questione è stata applicata mettendo in relazione: - il singolo intervento della proposta di Piano con il singolo tema ambientale individuato; - il singolo intervento della proposta di Piano con tutti gli aspetti ambientali individuati; - tutti gli interventi della proposta di Piano con il singolo tema ambientale individuato; - tutti gli interventi della proposta di Piano con tutti gli aspetti ambientali individuati. • individuazione delle misure di mitigazione ambientale (paragrafo 6.2 ). Dall’analisi della tabella 3 si evince che gli impatti della proposta di Piano sull’ambiente sono prevalentemente di tipo diretto, potenzialmente positivi, a lungo termine e permanenti. Si specifica che la valutazione potenzialmente negativa di alcuni interventi scaturisce dalla generalità descrittiva degli stessi. Per questi ultimi sono state individuate delle misure di mitigazione ambientale, da tenere in considerazione in fase di attuazione. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 45 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 1.1 Fauna, flora, biodiversità e paesaggio Ambito urbano e beni materiali Patrimonio culturale, architettonico e archeologico Suolo 1.2 2.1 2.2 2.3 3.1 3.2 3.3 4.1 5.1 1S+ 1S+ LP LP 2+ LP 1S+ 1LP LP 1S+ 1S+ 1S+ LP LP LP LT 2+ LP 1S+ 1S+ LP LP 1S+ LP 1+ LP 1S+ LP 1S+ 1S+ 1S+ LP LP LP 1+ LP 1+ LP 1S+ LP 1LP 2LT LP 2+ LP 2+ MT 2+ LP 2+ LP 2+ LP 2+ LP 2+ LP 6.2 1LP 1+ LP 7.1 7.2 1+S 1+S 2- LP LP LT LP 1+ MP 1+ LP 1+ 1+ LP LP 2LT 1+ LP 1+ LP 1S+ LP 1– 2LT 1LT 1+ LP 1+ LP 2LT 2LP 1S+ 1S+ 2– LP LP LP Energia 2LT Rifiuti 1– LP 2+L P 2+ LP 1S+ 2+ LP 6.1 2+ LP 1S+ 2+ LP Popolazione e salute umana 5.3 2+ LP 2+ LP 1+ LP 5.2 2LT LP Acqua Aria e fattori climatici 4.3 1+S 2LT 1+ LP 4.2 Impatti Azioni/Interventi Quadro ambientale Cumulativi Tabella 3 - Matrice di valutazione delle macroare LT 2– 2LT LT 1LP LP 1– Mobilità e trasporti 1S+ 1S+ 2S+ 1S+ 1+ LP LP LP LP LP Impatti Cumulativi 1+ LP 2+ LP 1+ LP 2+ LP 1+ LP 1+ LP 1+ LP 1+ LP 1+ LP 1+ LP 1+ LP 2LT 1LP 1+ LP 2+ LP 1+ LP 1+ LP 1+ LP 1+ LP Legenda: Tipologia dell’impatto: Durata dell’impatto: Reversibilità dell’impatto: 1 Diretto 2 Secondario L Impatto a lungo termine M Impatto a medio termine P Permanente T Temporaneo + Positivo - Negativo B Impatto a breve termine S Sinergico 6.2 MISURE PREVISTE PER GLI IMPATTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI Dall’analisi della Tabella 3 si evince che alcuni impatti della proposta di Piano sull’ambiente sono prevalentemente di tipo diretto, potenzialmente negativi, a lungo termine e permanenti. Per essi, sono state individuate delle misure di mitigazione ambientale, derivanti dai pertinenti Piani e Programmi generalie di settore in vigore, da tenere in considerazione nella definizione definitiva della proposta di Piano. Tali misure possono altresì essere utili per la mitigazione degli impatti secondari potenzialmente negativi. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 46 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 6.3 SCELTA DELLE ALTERNATIVE Nel presente paragrafo viene illustrata la sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate che hanno portato alla proposta di Piano. In particolare sono state previste due possibili opzioni: opzione “0”, non attuare nessuna proposta di Piano ed opzione “1”, attuare la proposta di Piano. In particolare, esclusa l’opzione “0” di non attuare nessuna proposta di Piano, che non permetterebbe il controllo degli impatti sul territorio dovuti all’attuazione degli interventi della proposta di Piano, è stata scelta l’opzione “1”. Nello specifico si riscontra che la tipologia degli interventi proposti possa essere suddivisa in due categorie: la prima, per i quali non è possibile individuare soluzioni alternative a causa della specifica localizzazione dell’intervento stesso; la seconda, per i quali è possibile avanzare delle ipotesi, che comunque sono legate alle decisioni dell’amministrazione comunale. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 47 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) 7. MISURE PER IL MONITORAGGIO Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti della lett. i) dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguarda la descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del Piano proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare. A tal fine, è stato redatto un piano di monitoraggio ambientale (di seguito PMA) rispondente alle indicazioni disposte dall’art. 18 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e specificato nei paragrafi che seguono. 7.1 OBIETTIVI E STRATEGIA DEL PMA Il PMA del Piano si proporrà di: • controllare gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano; • verificare il raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale; • individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e le opportune misure correttive da adottare. Per il raggiungimento di tali obiettivi si ritiene che il monitoraggio ambientale del Piano debba seguire le seguenti attività: • gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano comporterà degli impatti sull’ambiente che saranno controllati attraverso un sistema di indicatori composto da: - indicatori di contesto, finalizzati ad evidenziare l’evoluzione del quadro ambientale di riferimento derivante dall’attuazione del Piano; - indicatori prestazionali, finalizzati ad evidenziare la performance ambientale prodotta dall’attuazione degli interventi previsti dal Piano in rapporto agli obiettivi di protezione ambientale prefissati. Tali indicatori saranno popolati attraverso i dati disponibili dall’annuario regionale dei dati ambientali dell’ARPA Sicilia e da altre pertinenti fonti regionali e nazionali. Il sistema degli indicatori è composto da: • • i risultati dell’evoluzione del quadro ambientale e della performance ambientale saranno decritti e valutati, con cadenza annuale e comunque per tutto il periodo di validità del Piano, un rapporto di monitoraggio ambientale (di seguito RMA). Tale RMA darà adeguata informazione delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate attraverso i siti web dell’autorità competente, dell’autorità procedente e dell’ARPA Sicilia; nel caso in cui dal RMA si dovessero individuare impatti negativi imprevisti saranno adottate, tempestivamente, opportune misure correttive. Questa attività assume particolare importanza in quanto costituisce l’elemento di dinamicità e di feed-back del processo di Piano, che permetterà, ove fosse necessario, di rimodulare e ri-orientare gli indirizzi strategici del Piano stesso in funzione del raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale, anche rivedendo il sistema degli indicatori proposto. Tali attività, saranno ripetute, con cadenza annuale, per tutto il periodo di validità del Piano. Si specifica, infine, che, qualora fosse necessario, l’attività di reporting potrebbe essere svolta VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 48 Piano Regolatore Generale del Comune di Favara (AG) anche con periodicità inferiore. 7.2 SOGGETTI, RUOLI E RESPONSABILITÀ Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati (paragrafo 7.1) il PMA del Piano ha individuato i soggetti che cureranno la sua attuazione e gestione (Tabella 4). Tabella 4 - Schema dei soggetti individuati per l’attuazione e gestione del PMA Struttura competente Indirizzo Posta elettronica Sito web [email protected] http://www.comune.fava ra.ag.it/vas.prg Autorità Procedente Comune di Favara (AG) Piazza Cavour 1, Autorità Competente ARTA Sicilia, DRA Servizio 1 VAS-VIA Via Ugo La Malfa 169, 90146 Palermo [email protected] e [email protected] http://sivvi.artasicilia.eu/ sivvi/ faces/jsp/ public/ navigatore.jsp?p=articol o12&detail=wait ARPA Sicilia ARPA Sicilia Corso Calatafimi 217, 90100 Palermo [email protected] http://www.arpa.sicilia.it 92026 Favara 7.3 IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE Per assicurare il controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale prefissati, al fine di individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive, il PMA ha previsto un sistema di indicatori di contesto e prestazionali. Tale sistema di indicatori accompagnerà la proposta di Piano lungo tutto il suo ciclo di vita, interagendo con la sua attuazione in modo dinamico, evolvendosi ed aggiornandosi anche sulla base degli esiti del monitoraggio stesso. 7.4 REPORT DI MONITORAGGIO AMBIENTALE Coerentemente con quanto disposto dall’art. 18, comma 3 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’autorità procedente deve dare adeguata informazione attraverso i siti web dell’autorità competente e dell’autorità procedente e dell’ARPA Sicilia delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive. Tali attività saranno garantite attraverso la redazione di un rapporto di monitoraggio ambientale. VAS - Rapporto Ambientale (art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) 49