Acari
sistematica, biologia, importanza sanitaria
Dr. Claudio De Liberato
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana
Opilioni
Arachnida
Ragni
“Acari”
Scorpioni
Acari: sistematica
Phylum
Arthropoda
Ordine
Araneae
Ordine
Ixodida
Classe
Insecta
Classe
Arachnida
Altre
Classi
Ordine
Prostigmata
Ordine
Mesostigmata
Ordine
Astigmata
Ordine
Scorpiones
Altri
Ordini
Ordine
Acaridida
Altri
Ordini
Phylum
Arthropoda
Ordine
Araneae
Ordine
Ixodida
Classe
Insecta
Classe
Arachnida
Altre
Classi
Ordine
Gamasida
Ordine
Actinedida
Ordine
Oribatida
Capitulum
Acari:
•30.000 specie note
•500.000 stimate
•soprattutto
terrestri, ma anche
forme acquatiche
•normalmente
lunghi meno di
500µ
µ
Idiosoma
Acari:
ciclo biologico
•ubiquitari,
•spesso in numeri
elevatissimi
•con insetti e
nematodi sono gli
organismi a
maggiore successo
evolutivo
Acari: rilevanza sanitaria
Reazioni allergiche
Parassitismo
“Attacchi” accidentali
Trasmissione agenti patogeni
Dermatophagoides pteronyssinus
L’acaro della polvere
•presente in tutte le abitazioni
•in materassi, cuscini, coperte,
tappeti, moquette, divani, ecc
•riproduzione agevolata da alta
umidità (>60-75%)
•si nutre dei funghi che crescono
sulla componente organica della
polvere
•provoca asma bronchiale,
rinocongiuntivite, difficoltà
respiratorie
Dermatophagoides pteronyssinus
L’acaro della polvere
Ben tollerate infestazioni fino a 100 esemplari/g di polvere
segnalate infestazioni con >5.000 esemplari/g polvere sui materassi
Importante la pulizia, molto allergizzanti sono infatti gli escrementi e i resti degli
esemplari morti
Controllo: limitare l’umidità, sostituire periodicamente materassi e cuscini,
pulizia
Glycyphagus domesticus e Lepidoglyphus destructor
gli acari delle muffe
Non pungono
ma le setole
provocano
reazioni
allergiche
nell’uomo
•su pareti umide con macchie di
muffa e, successivamente, materassi,
cuscini, coperte, tappeti, moquette,
divani, ecc.
•si nutrono di muffe
•provocano prurito, eruzioni cutanee
(falsa scabbia) e asma bronchiale
•prevenzione mediante lotta
strutturale all’umidità ambientale
(<60% UR morte della gran parte
degli esemplari)
Pyemotes ventricosus
•legati alla presenza di mobili tarlati
•parassiti delle larve dei
tarli della famiglia Anobiidae
•possono pungere l’uomo creando
problemi ingenti se presenti in gran
numero
•è sufficiente appoggiarsi al mobile
tarlato o solo rimanere
nell’ambiente con il mobile tarlato
per qualche ora per essere attaccati
•punture sia nelle parti coperte che
scoperte del corpo
•segnalati casi nelle scuole
Pyemotes ventricosus: femmina fisogastra
Vengono partoriti
esemplari adulti
I maschi escono per primi e
aspettano le femmine per
fecondarle
Ogni femmina partorisce
fino a 400 esemplari
Pyemotes ventricosus
lesione a “cometa”
Immettono nella vittima una
potente
neurotossina
in grado di paralizzare
insetti 150.000 volte più grandi di
loro
Risoluzione del problema attraverso trattamento od eliminazione mobilio tarlato
Tydeus molestus
•predatore/parassita di uova di
insetti, vive sulle piante in
parchi e giardini
•può pungere l’uomo se
presente in gran numero
•dermatite su arti, collo, capo,
con forte prurito, non sono
segnalati sintomi respiratori
•segnalati casi nelle scuole
Dermanyssus gallinae e Ornithonyssus sylviarum
• legati alla presenza di nidi di uccelli
negli edifici
• lunghi 1,5 mm
• ematofagi, possono resistere mesi
senza nutrirsi
Dermanyssus gallinae e Ornithonyssus sylviarum
• in mancanza di ospiti idonei
possono attaccare e pungere
l’uomo (soprattutto dopo
abbandono dei nidi da parte degli
uccelli)
• segnalati casi in abitazioni ed
ospedali
• prettamente notturni, problema
nelle scuole??
• prevenzione mediante
allontanamento uccelli nidificanti
e bonifica dei nidi
Neotrombicula autumnalis – l’acaro del raccolto
• parassiti solo allo stadio
larvale (0,6 mm)
• altri stadi predatori di piccoli
artropodi
• uova depositate nel terreno
• in prati, giardini, boschi
Neotrombicula autumnalis
•grave irritazione, vescicole, papule, prevalentemente sulle gambe
•l’acaro non scava, rimane in superficie, sopravvive max 2 giorni
•non ematofago, si nutre di siero
•fine estate-autunno, in giornate calde
Sarcoptes scabiei
l’acaro della scabbia
• 350-500µ
• trasmissione per contatto diretto o
per contaminazione ambientale con
frammenti cutanei di persona
infestata
• sedi elettive: genitali, ascelle, mani,
gomiti, dove scava gallerie nella cute
(0.5mm/giorno)
• morfologicamente unica specie che
va su uomo e animali selvatici e
domestici
• molti ceppi di origine animale danno
luogo a infestazioni autolimitanti
Sarcoptes scabiei : ciclo
•le femmine fecondate scavano
gallerie nell’epidermide
nutrendosi di detriti cutanei ed
essudato.
•depositano uova da cui
fuoriescono le larve
•le larve tornano in superficie
scavando altre gallerie, in cui
mutano a ninfe ed adulti
•gli adulti si accoppiano in
superficie
•le femmine gravide scavano
nuove gallerie e ricomincia il
ciclo
•deposte 2-3 uova/giorno per
30 giorni
Sarcoptes scabiei
l’acaro della scabbia
•tipica di ambienti promiscui
(contatto diretto) e sovraffollati
•solitamente meno di 50 acari per
persona
•numero limitato da reazione
immunitaria dell’ospite
•negli immunodepressi possibile
sviluppo della forma “Norvegese”,
con milioni di acari per persona
Ordine
Ixodida
Zecche
Famiglia
Argasidae
Zecche molli
170 (7)
Famiglia
Ixodidae
650 (31)
Zecche dure
Chelicero
Ipostoma Palpo
Fino a 23.000
3 paia
di zampe
Ixodidae
4 paia
di zampe
no apertura genitale
•2 mute
•molto tempo sull’ospite
•3 pasti di sangue
•un solo ciclo gonotrofico (unica deposizione
con migliaia di uova)
Argasidae
su uccelli, pipistrelli e roditori
ciclo biologico spesso di diversi anni
•3 (2-4) stadi ninfali
•poco tempo
sull’ospite
•numerosi pasti di
sangue
•poche (100) uova per
ciclo gonotrofico
Femmine in cerca di ospite
Le Ixodidae allo stadio adulto e talvolta di
ninfa si rinvengono in ambiente aperto,
dove si arrampicano sulla vegetazione
aspettando il passaggio di un ospite.
Argas reflexus: zecca del piccione
• frequenti segnalazioni in stabili con
presenza di piccioni nidificanti
• ninfe ed adulti ben visibili ad occhio nudo
• particolarmente interessati vecchi edifici
nei centri storici
• risoluzione del problema mediante
allontanamento
dei piccioni, eliminazione dei nidi e
accurata pulizia dei residui
• non sono vettori ma reazioni allergiche
anche di grave entità
Rhipicepalus sanguineus – la zecca del cane
• comune rinvenimento in
città
• a volte anche all’interno di
edifici (endofilia)
• possibili infestazioni di
ville e parchi
• Vettore di Rikettsia
conorii (febbre bottonosa)
In caso di puntura
•La maggior parte delle punture non ha alcuna sequela;
•la probabilità di trasmissione di patogeni è tanto più alta quanto
maggiore è il tempo in cui la zecca è rimasta attaccata – dunque
ispezionarsi dopo aver frequentato un posto potenzialmente a
rischio;
•lo svilupparsi di una reazione locale può essere indice della
trasmissione di un agente patogeno.
Come rimuovere una zecca
Oribatida
Gozmanyina sp.
Pterochthonius sp.
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