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intervista di
F. Fabbri
Il Presidente
nazionale
della C.N.D.A.
analizza
i risultati degli
azzurri a
Pforzheim
Si chiude il campionato mondiale “dei record”.
L’Italia è al tredicesimo posto nel medagliere, ma porta a
casa il Mondiale 2016.
Questo titolo mi è sembrato il più appropriato e
lo rilancio al presidente Giovanni Gentile, al quale
chiedo il suo commento sul mondiale di Pforzheim.
“Nella vita ci vuole fortuna, e alla nostra
rappresentativa questa è mancata. Alla vigilia
avrei puntato su un quarto o quinto posto nel
medagliere ma col senno del poi, avrei miseramente perso.
E’ stato il campionato dei record, ben 22
nuovi record e 10 eguagliati, un bellissimo
campionato dove alcune grandi squadre hanno
toppato, e altre hanno portato a casa risultati di
eccellenza.
Un esempio su tutti il 145/150 realizzato
dalla squadra inglese nella categoria Batesville
(tiro al piattello) un risultato difficilmente
eguagliabile anche dai fortissimi tedeschi.
Io però voglio essere realista: la nostra
rappresentativa non è formata da atleti che
dedicano ore e ore di allenamento ma, come
nello spirito M.L.A.I.C., sono principalmente
appassionati di armi antiche e con esse vanno in
giro per il mondo passando una settimana di
ferie.
L’allenarsi costantemente è una pratica
che porta certamente a notevoli risultati, ma
poco praticabile in Italia visto le chiusure che
molti TSN hanno nei confronti del tiro ad
avancarica.
Per ovviare a ciò 3 anni fa la C.N.D.A. ha
concluso un accordo con U.I.T.S. per avere il suo
appoggio alla divulgazione della nostra specialità, ma non ho avuto alcun riscontro in merito”.
Per l’Italia il tredicesimo posto nel medagliere,
per la prima volta, dal 2000 in poi senza medaglie
d’oro. Gli azzurri chiudono senza oro ma con 2 medaglie
d’argento e 3 di bronzo. A far da amara cornice ci
sono i 4 quarti, 6 quinti, 3 sesti posti che confermano la
“maledizione dell’Urkunde” (il diploma di eccellenza
assegnato a questi piazzamenti).
“Nella trasferta tedesca sono mancate le
punte (che forse non abbiamo) ed i comprimari
non sono stati all’altezza.
Analizzando le prestazioni finali di alcune
nazioni che ci hanno preceduto, vediamo che la
Germania, con una formazione di 25 tiratori,
schierava 11 vincitori dell’oro individuale e tra
questi ben 5 tiratori che da soli hanno vinto 15
delle 30 medaglie individuali, la stessa Svezia
con Karlsson, che da solo ha vinto 5 delle 7
medaglie individuali scandinave ed il britannico
Smith vincitore di 5 delle 12 medaglie individuali.
Nonostante quanto da me affermato in
precedenza, credo che C.N.D.A. abbia messo in
campo tutte le risorse disponibili e messo in
condizione i suoi tiratori di prepararsi al meglio.
Le gare ranking, a volte osteggiate oppure
disertate da qualcuno, dimostrano che sono
la strada giusta per una seria ed impietosa
selezione.
La media ottenuta da 3 gare di campionato
ed almeno 2 gare ranking, da sola non basta.
Servono anche punteggi d’accesso
sicuramente più alti, non solo per gareggiare
per il podio ma anche per evitare i mortificanti
piazzamenti nel fondo della classifica.
A dare ancora maggior forza a queste mie
idee vi comunico che il Mondiale 2016 si
svolgerà su campi di tiro e non in un poligono
TSN e quindi è molto importante allenarsi in
Per chi volesse inviare materiale da pubblicare
(articoli, foto, disegni, ecc...)
può scrivere, telefonare oppure
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queste diverse condizioni.
La cosa che mi ha risollevato il morale è
stata la standing ovation tributata alla proposta
di organizzazione del mondiale 2016 nel nostro
paese, nonostante le candidature di Portogallo e
Spagna.
Il ricordo di Parma 2007 è ancora
nell’immaginario di molti stranieri, ma non mi è
mai piaciuto cullarmi sugli allori e sui successi
passati.
Il tiro ci insegna che finita una gara ed
anche se hai vinto un titolo mondiale, la successiva
comincia sempre e solo da zero.
Forse queste mie parole sembrano amare,
ma credo che si debbano considerare come uno
stimolo per trovare la voglia di ripartire in
maniera positiva mirando ad un futuro che ci
veda ancora ai vertici delle classifiche mondiali”.
Serve portare una rappresentativa di 37 tiratori
mentre quelli competitivi in campo internazionale
sono poco più di una decina?
Tenendo conto che essendo tutti questi finalisti
a Lucca e che molti sono campioni italiani in carica, è
questa la reale forza attuale dell’avancarica italiana?
“A queste domande ho già in parte risposto
prima, a Pforzheim è mancato solo un pizzico di
fortuna ed il risultato sarebbe stato ben diverso,
comunque era presente in pratica il meglio della
avancarica italiana ed i nostri numeri non sono
questi, consideriamolo un episodio sfortunato.
Voglio invece sottolineare il debutto
internazionale di due giovani speranze
dell’avancarica italiana che sono: Angelica
Simone e Leonardo Nicoli, per loro un debutto
bagnato da una medaglia.
Sul numero di tiratori in azzurro mi trovo
d’accordo, una rappresentativa di 15/20 tiratori,
al massimo, sarebbe sufficientemente competitiva e coprirebbe egregiamente gran parte delle
specialità”.
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pagina 4
Piobbico, la carica
dei…trecento!!!
di Francesco Fabbri
Credo che la gara Ranking di Piobbico possa essere così degnamente titolata.
Perché trecento? Semplice, approfittando della presenza delle linee a trecento metri
di cui è dotato lo Shooting Club Candigliano, CNDA ha promosso questa specialità
sperimentale, trecento metri con lo Sharps a polvere nera, o con arma ad avancarica, con
la possibilità di scegliere tra la gara a terra o, accogliendo il suggerimento dell’amico
Lorenzo Ropa, da seduti col rest, naturalmente con classifiche diverse. Una novità che
ha subito incontrato i favori dei tiratori stimolati a sfidare se stessi su una distanza
inusuale. Il successo ottenuto e l’interesse manifestato dai tiratori hanno spinto CNDA
a valutare il varo di un nuovo campionato italiano nella specialità “Middle Range”,
unificando le armi originali e repliche ma sdoppiando le classifiche tra posizione prona e
seduta e avancarica o cartuccia metallica. Questa nuova specialità dovrebbe debuttare
nelle gare Ranking e Coppa Italia della prossima stagione agonistica.
pagina 5
pagina 6
A G N A 10 giugno 2012
sole, caldo e record!
di Francesco Fabbri
Continua la marcia di avvicinamento alle
finali del campionato italiano in programma a
Lucca e all’avventura mondiale a Pforzheim con la
terza gara Ranking ad Agna, valida anche per il
Trofeo Ezechiele Chiappa.
Si torna alle Tre Piume di Agna con ancora
nella mente il diluvio della volta precedente;
impermeabile, ombrello, stivali e cappello la fanno
da padroni tra i bagagli, ma questa volta sono solo
scomodi compagni di viaggio, infatti, sereno, sole
e caldo (anche troppo) ci accompagnano per i 2
giorni di gara.
E dire che gli amici Andriotto e Giolo si
erano espressi al meglio preparando tettoie,
pedane, tavoli e bersagli, pronti a fronteggiare
Giove Pluvio ed i suoi strali, con materiale
acquistato da C.N.D.A. per l’occasione.
Ne è uscito così un allestimento degno dei
migliori poligoni al chiuso.
pagina 7
Ottima la partecipazione dei tiratori che
evidentemente stanno iniziando ad apprezzare
queste gare dal sapore diverso: sarà perché si
gareggia all’aria aperta, senza mura o quinte,
e tutto assume un altro aspetto, dal rumore
dello sparo (nell’avancarica, più che un rumore
è un suono), al fumo della polvere nera che qui
appare perfino meno nero.
Poi vorrei tralasciare la parte sportiva
della gara, ci sono già le classifiche a raccontarla, per raccontare l’emozione e la curiosità
nel vedere le palle che oltrepassata la linea dei
bersagli, rotolano lungo la sabbia del terreno
lasciando una scia di polvere, la curiosità di
misurare la gittata delle stesse, per esempio
quelle delle Colt e Mariette (nelle specialità D.
Malson) toccano terra poco oltre i cento metri
come le palle da “bowling” del Miquelet o
Tanegashima, mentre quelle del Vetterli o del
Lamarmora oltre i centocinquanta metri.
A duecento metri toccano terra le Miniè
accompagnate dal loro caratteristico fischio,
mentre lo sharps, sempre esagerato, a
duecentocinquanta metri è ancora in traiettoria
tesa e va direttamente nel terrapieno.
La 2 giorni di Agna si è conclusa con il
Trofeo Ezechiele Chiappa.
L’estrazione delle armi messe in palio
dalla ditta Chiappa ha sorriso a Luigi Catani
vincitore della pistola ed a Franco Portesani
vincitore del fucile.
pagina 8
L’avancarica al
Game Fair 2012
Ufficio Stampa CNDA
Oltre cinquantasettemila visitatori in tre giorni, duemila in più rispetto allo scorso anno
(quando la manifestazione durò quattro giorni), questi sono i numeri forniti dagli organizzatori.
Alcune migliaia di questi visitatori si sono fermati allo stand della ditta Chiappa dove, per il
terzo anno, è stata ospitata la CNDA per soddisfare la curiosità e provare l’emozione delle armi
ad avancarica. Da venerdì 1 a domenica 3 giugno si sono alternati nello stand, oltre al
responsabile dell’ufficio sportivo della CNDA, Valerio Andriotto, gli amici dell’avancarica Mauro
Viola, Ernesto Frezzolini, Marco Valente, Mario Augusto Gasbarri, Gian Luigi Ventura, Valentino
Salvatore, Marco De Marco e Carlo Torrini.
pagina 9
C.N.D.A.
Consociazione
Nazionale
Degli
Archibugieri
ORGANIZZA LA
1a FESTA
NAZIONALE
DELLA CNDA
“per il piacere di stare insieme”
Sabato 13 ottobre 2012, Agriturismo
“Il Laghetto del Sole” via Pittora 37-Faenza.
Dalle ore 19,30: saluto del presidente e, a seguire, la cena conviviale
con antipasti romagnoli, bis di primi, maialino allo spiedo con contorni,
bevande, dolci, caffè ecc.
Nel corso della cena si effettueranno le premiazioni del Campionato
Italiano, individuali ed a squadre e la consegna dei premi podio
conquistati al mondiale di Pforzheim 2012.
Durante la serata verrà organizzata una lotteria benefica con ricchi premi
messi in palio dalla ditta Chiappa, dal TSN Faenza e dalla Compagnia
L’Archibugio (un fucile, un prosciutto di Parma, ceramiche di Faenza,
confezioni di vino, ecc.). L’incasso della lotteria, la quota gare spettante
alla CNDA e al TSN Faenza per il Trofeo delle Ceramiche, saranno devoluti
alla Protezione Civile “pro terremotati dell’Emilia”.
Costo della cena € 22,00 (ventidue) da prenotare al momento dell’iscrizione al
Trofeo delle Ceramiche (entro il 10 ottobre) Costo del biglietto della lotteria € 2,50.
La serata sarà allietata dalla musica e dalla voce di Giulia Lazzarini.
Per informazioni:
Maria Elena Olante cell. 329.7243174
Francesco Fabbri cell. 328.8290263
Il Presidente Nazionale CNDA
Giovanni Gentile
pagina 10
Benvenuti
Archibugieri del Sannio
della
pagnia che entra a far parte
com
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Diamo il
del SANNIO.
la compagnia ARCHIBUGIERI
attesa
grande famiglia della C.N.D.A.,
ha fornito questo materiale in
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Di
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Ed
mo
Ringrazia
della compagnia.
della presentazione ufficiale
Ufficio Stampa C.N.D.A.
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pagina 11
il XXV° Mondiale
in…pillole
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Pubblicato il 16/08/2012
Nella seconda giornata
di gare, arrivano le prime
medaglie per l’Italia.
Dopo la prima giornata
avara di soddisfazioni per i
colori azzurri, arrivano le
prime medaglie.
E’ partita in sordina
l’avventura della Nazionale
Italiana C.N.D.A. d’avancarica
nel 25° campionato mondiale
M.L.A.I.C. in fase di svolgimento
a Pforzheim in Germania.
25° CAMPIONATO DEL MONDO M.L.A.I.C. PFORZHEIM 2012
Riassumiamo il mondiale di
Pforzehim con i comunicati
pubblicati dall’ufficio stampa
C.N.D.A. al seguito della
Nazionale Italiana.
Ufficio Stampa C.N.D.A.
Se nella prima giornata
ci siamo dovuti accontentare
di alcuni buoni piazzamenti ai
piedi del podio, un quarto
posto di Graziano Cattaneo
nella specialità “Miniè O” ed il
(prosegue nelle pagine successive)
pagina 12
25° CAMPIONATO DEL MONDO M.L.A.I.C. PFORZHEIM 2012
quinto posto di Antonio Ferrerio
nella
specialità
pistola
“kuchenreuter O, la seconda
giornata ha portato 4 medaglie.
La prima nella specialità “Cominazzo O” medaglia
d’argento
del
lombardo
Alfredo Vedani con 88 punti,
nella stessa specialità da
segnalare il quarto posto del
parmense Roberto Vecchi.
Nelle classifiche a
squadre, medaglia d’argento
nella specialità “Egg”, con la
squadra italiana composta
da: Alfredo Vedani, Antonio
Ferrerio e Gaetano Lucchini
con 243 punti.
Seguono 2 medaglie
di bronzo, nella specialità
“Enfield” con la squadra formata da: Graziano Cattaneo,
Leonardo Nicoli e Carlo
Arrigoni con 277 punti totali e
nella specialità “Amazons”,
riservata alle donne, con la
formazione azzurra che comprendeva: Adriana Tivelli,
Giuliana Casucci ed Angelica
Simone, con 278 punti.
Nella classifica individuale di questa specialità
sono da segnalare il quinto di
Adriana Tivelli, il sesto posto
di Giuliana Casucci ed il
debutto internazionale di
Angelica Simone.
––––––––––––––––––––––
Pubblicato il 17/08/2012
Nella giornata dei
record un bronzo a squadre
per l’Italia.
E’ sempre difficile
ripetersi dopo una giornata
ricca di soddisfazioni.
Ed ancora più difficile
lo è in quello che sembra il
campionato mondiale dei
nuovi record.
Acquista così maggior
valore la medaglia di bronzo
pagina 13
conquistata dall’Italia nella
specialità “Wedgnock” con
Graziano Cattaneo, Giancarlo
Guenzi
e
Calogero
Sammarco che chiudono con
236 punti.
Con la disputa della
specialità “Manton O” si sono
concluse anche le gare di tiro
al piattello con il meritato
quinto posto individuale del
Presidente Nazionale della
C.N.D.A. Giovanni Gentile
con un risultato finale di 36
piattelli su 50.
Nella classifica a
squadre della specialità
“Hawker” la formazione italiana si aggiudica il quarto
posto con: Moreno Boni,
Giovanni Gentile e Fabio
Boni.
Questa classifica ha
visto il record mondiale battuto ben 2 volte da Spagna e
Germania, a pari punteggio
con 127 piattelli.
Da segnalare
infine il quinto posto della
squadra composta da Andrea
Mariotti, Fabio Boni ed Enrico
Siclari
nella
specialità
“Batesville”.
Ed ancora il sesto
posto individuale di Moreno
Boni
nella
specialità
“Lorenzoni R”.
––––––––––––––––––––––
25° CAMPIONATO DEL MONDO M.L.A.I.C. PFORZHEIM 2012
Ottima la prestazione
individuale
di
Giancarlo
Guenzi che, nella specialità
“Maximiliam O”, si piazza al
sesto posto con 87 punti e il
rammarico di vedere l’argento
ad un solo punto di distanza.
Pubblicato il 20/08/2012
Si chiude il campionato
mondiale “dei record”.
L’Italia al tredicesimo
posto nel medagliere, ma porta
a casa il “Mondiale 2016”.
(prosegue nelle pagine successive)
pagina 14
25° CAMPIONATO DEL MONDO M.L.A.I.C. PFORZHEIM 2012
Sono 22 i nuovi
record mondiali stabiliti a
Pforzheim 2012, 10 record
individuali e 12 record a
squadre, a questi aggiungiamo
i 10 record mondiali eguagliati,
8 individuali e 2 a squadre.
Nel medagliere la
parte del leone l’ha fatta la
Germania che ha chiuso il
mondiale con un palmares
di 25 medaglie d’oro, 12
d’argento ed 11 di bronzo.
Al secondo posto la
Gran Bretagna con 6 medaglie
d’oro, 8 d’argento e medaglie
7 di bronzo, terza la Svezia
con 6 ori, 3 argenti e 3 bronzi.
Per la nazionale italiana il tredicesimo posto nel
medagliere, chiudendo senza
medaglie d’oro ma con 2
medaglie d’argento e 3 di
bronzo e tanti quarti e quinti
posti che lasciano molto
amaro in bocca.
A mitigare la comprensibile delusione del team
azzurro la bella notizia
dell’assegnazione all’Italia
dell’organizzazione del 27°
mondiale M.L.A.I.C. 2016.
L’investitura è avvenuta
per
acclamazione,
senza dover ricorrere al voto,
superando quindi le candidature di Spagna e Portogallo.
pagina 15
Il fai da te
dell'avancarica
By Circius
TRATTAMENTO TERMICO PER LA TEMPERA DEI METALLI ACCIAIOSI
Il trattamento termico dei metalli acciaiosi si compone di due fasi separate e
distinte. Può capitare che non si sia a conoscenza né del tipo di acciaio con cui si ha a
che fare né del tipo di impiego a cui esso è destinato (acciaio speciale per utensili, per
molle, etc.).
In questa situazione occorrerà procedere per tentativi.
Nel nostro caso l'acciaio, ed i tipi di tempera relativi, si riferiscono principalmente
al tipo di metallo con cui le varie parti dell'acciarino sono composte ( molla principale
del cane, martellina, molla di richiamo della martellina, noce, fermo della noce,
saltarello), le cui caratteristiche sono abbastanza note e simili in tutti gli acciarini
comunemente in commercio.
E' bene in ogni caso essere prudenti e procedere con cautela senza scostarsi
eccessivamente dalle temperature consigliate durante il trattamento termico delle parti
nelle fasi di seguito descritte.
La prima fase ( indurimento del metallo), avviene per immersione in un liquido di
riferimento (acqua, acqua con consistente aggiunta di sale da cucina, o olio) dopo aver
portato la parte da trattare al calor (color) rosso ciliegia.
Molto spesso, ad evitare rotture delle parti sotto sforzo, a meno che non si abbiano
conoscenze precise delle caratteristiche del metallo in oggetto, conviene orientarsi
verso l'uso dell'olio piuttosto che dell'acqua.
Alcuni produttori americani di acciarini (Siler, Chambers,...) o di acciaio per molle
(Dixie), lo consigliano esplicitamente.
L'uso dell'acqua procura un eccessivo indurimento (cristallizzazione) del metallo,
con relativa fragilità del pezzo trattato.
1ª FASE - INDURIMENTO
L'equipaggiamento necessario per questa fase consiste nell'utilizzo di una fiamma
libera capace di portare la parte da trattare alla giusta temperatura. Si può convenientemente utilizzare una torcia a gas propano, facilmente reperibile in commercio, anche
se per parti abbastanza consistenti (martellina...) ne potranno occorrere due.
Ovviamente se si è in possesso di una torcia oxi-acetilenica, l'operazione è enormemente facilitata.
L'uso di fornaci capaci di raggiungere la temperatura desiderata (fornaci da
ceramista...) non è consigliabile, in quanto la temperatura si raggiunge in assenza di
ossigeno e quindi si incorre in un processo di de-carbonizzazione (volatizzazione superficiale dello strato carbonioso), con conseguente perdita finale della durezza del pezzo.
Una tale attrezzatura potrà tuttavia essere utilissima per la seconda fase successiva,
che non richiederà temperature molto elevate per essere portata a compimento.
Per prima cosa occorre attorcigliare il particolare da trattare con un sottile (ma
non troppo), filo di ferro ( cosi da poterla sospendere e successivamente immergere nel
liquido di riferimento) e scaldarlo uniformemente fino al raggiungimento dei circa
C 820° (F 1500°) gradi richiesti (rosso ciliegia).
(prosegue nelle pagine successive)
pagina 16
Immergere quindi rapidamente la parte in 1 litro di olio minerale leggero (acquistabile dai ricambisti auto) (nota 1) posto in un barattolo di scarto, muovendola nel
liquido per una trentina di secondi dove sarà poi lasciata fino al totale raffreddamento.
Quanto sopra viene consigliato per il trattamento di acciaio destinato alla produzione delle molle. Per quanto attiene alla tempera delle martelline (acciaio 6150) viene
da alcuni consigliato di elevare la temperatura a C 900° (F 1650) e di immergere poi il
pezzo in acqua a temperatura ambiente. E' sempre opportuno carburizzare, durante le
fasi di riscaldamento, i pezzi trattati con le apposite polveri disponibili in commercio,
(quali "Kasenit", " TEMPERA DIAMANTE ", etc.) onde evitare la perdita di carbonio.
Il successo dell'operazione può essere facilmente verificato accertandosi che il
pezzo così trattato non possa essere attaccato dall'uso di una lima.
In ogni caso l'operazione può essere ripetuta senza alcun rischio, fino al raggiungimento dell'obiettivo prefissato.
Non tentare di verificare che il pezzo abbia raggiunto la flessibilità necessaria (nel
caso di una molla) perché ora il pezzo è fragilissimo e anche una caduta accidentale
può portarlo alla rottura!
2ª FASE - TEMPERA
La parte, affinché sia utilizzabile, dovrà ora essere portata al giusto grado di
durezza o di flessibilità , attraverso un successivo trattamento termico.
Ciò, come abbiamo detto, può essere effettuato attraverso l'uso di fornaci
amatoriali (chi ne possiede una?) o, per scelta successiva, attraverso l'uso del forno
domestico in cui sia possibile il controllo della temperatura richiesta (non sempre è
possibile che quest'ultimo possa raggiungere le temperature richieste...).
Un altro metodo, maggiormente usato, ma che tuttavia richiede un minimo di
esperienza, è consiste nello scaldare la parte con la solita torcia, valutando attraverso
il colore che la parte raggiunge durante il trattamento, il raggiungimento dello scopo.
La parte, prima dell'inizio del trattamento di tempera, dovrà essere sottoposta a
spazzolatura e riportata al colore naturale del metallo. Successivamente, con l'uso del
fil di ferro di buona memoria, sarà portata alla temperatura desiderata osservando
accuratamente in condizioni di buona luce, ma non violenta, il cambiamento di colore
della superficie della particolare in oggetto. Questo sarà in funzione dell'utilizzo a cui è
destinato, e sarà quindi diversificato per le molle, la martellina, la noce. etc.
Martellina(nota 2)----------------------- Giallo pallido: C 230-240° (F 450°)
Noce, fermo della noce, saltarello----- Blù: C 280° (F 550)
Molle (nota 3)---------------------------- Blù con sfumature di grigio: C 315-320° (F 600°)
(Vedi anche nota 6)
I colori che si raggiungeranno con il riscaldamento delle parti saranno in progressione:
giallo paglia, bronzo, porpora, blù, grigio.
Invece che dell'uso del fil di ferro, per ottenere un miglior controllo della
operazione, si può utilmente adagiare la parte da trattare su un letto di sabbia posto in
un pezzo di ferro a "U" di adeguate dimensioni trattenuto in morsa (sufficientemente
lungo: una ventina di cm.) e riscaldato dalla parte inferiore finoall'apparire dei colori
desiderati.
Qualcuno consiglia di far rinvenire il metallo (ciò vale solo per le molle) attraverso un
procedimento empirico che consiste nell'adagiare la parte da trattar in un
recipiente metallico dal bordo piuttosto basso, ricoprirne appena il fondo con dell'olio
motore (anche usato), e riscaldarlo con una torcia al propano finché l'olio stesso non
prenda fuoco. Durante il procedimento rivoltate per alcune volte il pezzo da trattare per
far sì che il procedimento sia piuttosto omogeneo. Far consumare tutto l'olio. La molla
(piuttosto bruciacchiata...) è pronta!
pagina 17
POSSIBILI RIMEDI
Sovrariscaldare le parti e/o l'utilizzo di una fornace può portare alla perdita
superficiale dello strato di carbone per alcuni millesimi di mm. A ciò si può ovviare
togliendo questo strato superficiale (se effettivamente modesto) fino ad esporre di
nuovo il metallo indurito, o meglio, ricorrendo all'uso di prodotti specifici per il reintegro
del carbone perduto. In questo caso riportare la parte al calor rosso, cospargerla di
"Kasenit" o un prodotto similare (nota 4), lasciare raffreddare il pezzo, spazzolarlo e
ripetere le operazioni descritte nelle fasi precedenti.
Tabellina dei colori e relative temperature
L'acciaio, se opportunamente trattato non si de-carbonizza, ma
ovviamente il ricorso al processo di cementazione (comunque consigliato)
può sempre salvare un procedimento non perfettamente condotto !
BUON LAVORO!
NOTE
1. In alternativa si può usare dell'olio commestibile di semi.
2. Per quanto riguarda la martellina è bene che dopo il trattamento termico della suola
sia riscaldato ulteriormente il piede ad una temperatura più elevata (simile a quella
suggerita per le molle) onde evitare rotture accidentali.
3. Nel dubbio è bene eccedere con il calore (ed il colore...) piuttosto che essere
prudenti. Una molla sovrariscaldata è sicuramente una molla "molla" ma pur sempre
una molla! In caso contrario si corre il rischio di una possibile rottura ed a ciò non c'è
rimedio. Nel caso che una molla risulti debole è comunque possibile ripercorrere tutte
le operazioni fin dall'inizio fino ad ottenere le caratteristiche desiderate.
4. In Italia è possibile reperire confezioni di "TEMPERA DIAMANTE" da circa 1KG. Le
istruzioni annesse consigliano, dopo il trattamento con quest'ultima, di gettare la parte
in acqua. Per le ragioni già esposte, occorrera quindi ripetere il trattamento completo
(utilizzando l'olio), dopo aver liberato il particolare trattato dalle scorie dovute alla
cementazione.
5. Da questo punto in giù i colori si riferiscono a tutta la parte. I colori precedenti sono
percettibili solo sulla superficie.
6. Da “The Rifle Shoppe” per l’acciaio 6150, vengono consigliate le seguenti
temperature:
Martellina: C° 900-915 (F° 1650-1675) gettata in acqua fredda. Non si parla di
rinvenimento: Il piede và riportato al blù per evitare rotture.
Molle: C° 1500 (F° 815) gettate in acqua e rinvenute a C° 370-385 (F° 700-725) e
lasciate raffreddare su un pezzo di legno.
Kasenit e tempera "Diamante"
ISTRuzIONI PER L'uSO:
La parte da trattare deve essere portata al color rosso ciliegia. Cospargere la parte
con la polvere (o immergerla nella stessa posizionata in un piccolo recipiente), che sarà
così fusa dal calore della torcia a gas utilizzata per scaldare il pezzo, e su di esso
mantenuta per un tempo variabile, considerando che la penetrazione del carbonio sarà
funzione di detto tempo. Il procedimento di aggiunta di polvere può essere ripetuto più
(prosegue nelle pagine successive)
pagina 18
volte durante il procedimento , aumentando così l'efficacia del trattamento, al termine
del quale il pezzo trattato deve essere gettato in un recipiente, contenente acqua, fino
al raffreddamento.
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FESTA DEI CACCIATORI
di Roberto Vecchi
Nell’ambito della tradizionale "Festa
dei Cacciatori" organizzata dal 22 al 26 agosto
a Pieve di Gussaliggio, in provincia di
Parma, Renzo Pinazzi e Roberto Vecchi
hanno approntato una piccola esposizione di
armi antiche ad avancarica per la caccia.
La manifestazione ha ottenuto un grande successo
di pubblico e appassionati, particolarmente attratti ed
incuriositi dalle armi ad avancarica esposte.
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Un Vedani
da... record
Ufficio Stampa C.N.D.A.
Nella seconda gara ranking disputata ad Agna il 9 e 10
giugno scorso, il lombardo Alfredo Vedani della compagnia
3 Leoni, ha stabilito il nuovo record italiano nella specialità
“Remington O”
con 176 punti
(Colt 94 punti +
D.Malson O.
82 punti).
A lui vanno i
complimenti di
tutta l’avancarica.
pagina 20
SOMMA LOMBARDO...
TEMPESTA di FUOCO
di Maria Elena Olante
Si sa la primavera è una stagione
variabile; a dire il vero, per quest’anno si potrebbe
prendere a prestito un detto ed estenderlo come
auspicio per il futuro: “primavera bagnata,
primavera fortunata”.
Anche per il weekend del 12-13 maggio
si prevedeva pioggia, anzi vento, grandine e
tempesta e la 12° gara del campionato italiano
di avancarica è stata all’altezza di tutte le aspettative.
In un insperatamente assolato sabato
mattina alle 8 il poligono è già in piena attività e
fervono i preparativi in attesa dell’arrivo dei
tiratori.
A dire la verità si tratta degli ultimi
ritocchi perché i Leoni, guidati dall’instancabile
Alberto Ferrerio sono già al lavoro da svariati
giorni.
Alle 9 tutto è pronto e la lancetta
dell’ orologio segna l’inizio della 12a gara di
campionato.
Le ore si susseguono veloci: c’è chi da un
“ufficio” improvvisato sotto un gazebo bianco
con tanto di stampante a colori e due computer,
gestisce le linee di tiro e le classifiche.
C’è chi corre avanti e indietro dalle linee
per portare i bersagli e chi, instancabilmente, li
controlla.
C’è il banchetto iscrizioni
e naturalmente non può mancare
il team dei cuochi, che prepara il
meritato ristoro per i nostri eroi
di ritorno dalle fatiche del tiro.
pagina 21
Ore 12.30 panini, strudel della casa e
vino a volontà.
Tutto offerto dalla compagnia 3 LEONI, e
dopo un bel caffè…via di nuovo verso le linee di
tiro.
La giornata regala molti buoni risultati
ed in particolare il nuovo record di Graziano
Cattaneo nella specialità “Carcano” con 136
punti.
La competizione continua all’indomani,
in una ventosa domenica con qualche nuvola e
qualche goccia di pioggia, che di certo non
hanno fermato la passione e l’impegno di tanti.
Anche questa volta, sono arrivati qui da
vicino e da lontano e si conclude la giornata con
grande stanchezza ma tanta soddisfazione per
tutti.
Ed ora via per un’altra settimana di lavoro
in fervente attesa della prossima
“tempesta”!
pagina 22
Prove di…
pagina 23
Coppa Italia
a cura di Alessandro Cesari
stagione
delle “gare ranking” della
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le “prove generali” della Co
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agonistica 20
calendario
ro di quella ufficiale il cui
va
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ev
pr
in
lia
Ita
sito della C.N.D.A.
è stato già pubblicato sul
nessuna valenza ufficiale
Per pura curiosità e senza
media
fica virtuale, calcolata sulla
pubblichiamo questa classi
“gare ranking”.
dei 3 migliori risultati nelle
pagina 24
Santarcangelo di Romagna
tra storia, poesia e tradizione
di Francesco Fabbri
L’avancarica è la poesia del tiro,
è la sua storia, è tradizione e perché no,
anche folclore.
Tutte queste anime le puoi
trovare a Santarcangelo di Romagna.
Santarcangelo, nata sull’asse della via
Emilia, incastonata tra 2 fiumi, Uso e
Marecchia e protetta a sud dalle dolci
colline romagnole.
Ha dato i natali al cardinale
Lorenzo Garganelli, eletto Papa col
nome di Clemente XIV e in tempi più
recenti al poeta Tonino Guerra, che è
ricordato con la celebre fontana, ideata
da lui e che si trova all’ingresso del
parco cittadino ”Campo della fiera”.
La fontana è costituita a sua
volta da due altre fontane, quella del
“prato sommerso” e quella dei “fiori di
pietra”.
L’arco d’accesso alla piazza
Garganelli è invece conosciuto come
“l’arco dei becchi o arco dei cornuti”,
infatti, durante la festa del patrono di
Santarcangelo di Romagna, San Martino
(11 novembre), sono fissate delle corna
sotto l'arco e, la tradizione dice che, se
passando sotto ad esse, queste si
muovono, vuol dire che si è cornuti.
(Amici tiratori d’avancarica,
attenzione, per non correre rischi esiste
un altro ingresso).
Un mix di storia, tradizione e
curiosità che ha la sua massima espressione nel “Museo del Bottone”.
Il museo ospita una collezione
di 8.500 bottoni divisa in 3 sezioni (la
storia del 1900 - i bottoni del 1700-1800
- le curiosità dal mondo).
Il Museo è il primo e l’unico
in Italia, la sua caratteristica è che la
storia sociale, politica, culturale e di
costume viene raccontata dai bottoni
realizzati da artisti.
Santarcangelo di Romagna è
stata la culla dell’avancarica romagnola,
Qui i santarcangiolesi inieme ai forlivesi ed
ai faentini crearono la prima compagnia
la Compagnia del Passatore.
Poi le strade si sono divise ed
oltre alla CDP di Forlì sono nate anche
L’Archibugio di Faenza, l’Avancarica
Rubicone di Santarcangelo ed ultima
in ordine cronologico l’Avancarica
Ravennate di Ravenna.
pagina 26
M9-22 di Chiappa
Firearms, un’altra fedele
replica in.22LR di una
mitica “made in Italy”
Continua il successo delle repliche di
Chiappa Firearms a percussione anulare: da
giugno 2012 è entrata in produzione la M9-22,
un omaggio alla mitica semiautomatica Beretta
riprodotta con la massima fedeltà possibile
considerando la variazione di calibro, dall’originale 9x19 mm Parabellum all’economico e
versatile .22LR.
La M9-22 riprende tutti i dettagli dell’originale,
incluse l'impostazione tecnica e la posizione
dei comandi, ma impiega un differente sistema
di funzionamento (a massa battente invece
che a chiusura geometrica con blocco oscillante).
Il peso, la lunghezza complessiva e della canna
M 9-22
corrispondono al modello originale, anche se
il rinculo è praticamente inesistente; anche la procedura di smontaggio corrisponde
essenzialmente a quella originale. La M9-22 si propone pertanto come ottima alternativa
per l'addestramento con l’arma originale, oltre
ad essere un eccellente strumento per plinking
e avviamento al tiro.
La semiautomatica M9 Beretta è una
versione modificata della Beretta 92, è più
letale e leggera rispetto ai suoi predecessori ed
ha diverse sicure automatiche per prevenire
scarichi non intenzionali. Negli anni ottanta
vinse un concorso che aveva lo scopo di
standardizzare e dotare di un’unica arma corta
tutti i servizi armati degli Stati Uniti. La M9
sopravvisse ad un'esposizione di temperature
variabili tra i -40 C° e i +60 C°, inzuppata di
M 9 Standard P
M 9 Standard W
acqua salata, lanciata ripetutamente sul
cemento, seppellita sotto la sabbia, nel fango
e nella neve. Passò inoltre l’esame MRBF, mean
rounds before failure (colpi falliti per numero di
spari) con un risultato sorprendente: 1 a 35.000,
che corrisponde mediamente a cinque/sei
volte gli spari possibili nella vita di una pistola.
Con la M9, Beretta si aggiudicò un contratto
pluriennale per la consegna di oltre 500.000
pistole che avrebbero sostituito la Colt
M1911A1 in calibro .45 e il revolver calibro .38
come principale arma corta in dotazione alle
forze armate statunitensi dal 1985.
La M9 può sparare in singola o doppia azione e può essere scaricata senza ingaggiare
pagina 27
il grilletto mentre la sicura è attiva. Dispone di
più dispositivi di sicurezza interni, tra cui un
blocco percussore che impedisce al percussore
di muoversi se non viene tirato il grilletto, e
una leva del percussore che ruota quando la
sicurezza è inserita, impedendo al percussore
di essere colpito anche se il cane viene abbattuto. La M9 dispone anche di una leva esterna
ambidestra che permette anche ai mancini di
ingaggiare comodamente la sicura.
Rispetto al modello 92, Beretta apportò
diverse modifiche sulla M9:
• Tutte le parti sono progettate per renderle
intercambiabili al 100%, al fine di semplificare
la manutenzione e la standardizzazione nelle
M 9 Tactical
grandi organizzazioni pubbliche.
• La parte anteriore del sottoguardia è modificata in modo che si possa appoggiare
sulle dita per facilitare il puntamento.
• La base dell'impugnatura è ricurvata per agevolare la mira.
• L’interno della canna ha una
speciale cromatura per proteggerlo dalla
corrosione e ridurne l'usura.
• Il carrello ha un rivestimento
superficiale chiamato Bruniton, che
fornirebbe una maggiore resistenza alla
corrosione rispetto alla semplice brunita
precedente.
Nel 2006 la M9 è stata aggiornata
dal modello M9-A1, che ha aggiunto,
tra le altre cose, una guida Picatinny
per il fissaggio di luci, laser e altri
accessori. L'M9-A1 ha uno zigrino più
aggressivo e un aggancio ben smussato
del caricatore per facilitarne l’aggancio.
M 9 amb
La M9-22 di Chiappa Firearms è
interamente costruita in metallo, fatta eccezione per le guancette che sono disponibili in
due versioni, in legno o in plastica nera. Tutti i componenti sono prodotti nella modernissima
fabbrica di Azzano Mella in provincia di Brescia, e garantiscono una perfetta intercambiabilità.
La finitura è un’elegante brunitura satinata, realizzata presso la ditta Costa che fa sempre
parte del Gruppo Chiappa. Il modello M9-22 è disponibile in due varianti: la versione
"Standard", con mire metalliche semplici e guancette in legno o in plastica, e una versione
"Tactical", con guancette in plastica nera, mire con inserti in fibra ottica e tacca di mira stile
Novak completamente regolabile.
Scheda Tecnica
MODELLO M9
Peso
Lunghezza
Lunghezza canna
Larghezza
Altezza
Calibro
Azionamento
Alimentazione
Organi di mira
Modello Originale
952 g (scarica)
217 mm
125 mm
3,81 cm
14 cm
9mm Parabellum
singola/doppia
15 colpi
mirino e mira posteriore
sul carrello-otturatore,
fisse o amovibili.
REPLICA CHIAPPA FIREARMS M9-22
1050 gr
220 mm
132 mm
3,8 cm
13,5 cm
.22 LR
singola/doppia
10 colpi
mirino fisso sul carrello, tacca di mira regolabile in deriva
nella versione Standard e tactical.
Nella versione Tactical, il mirino è montato a coda di rondine
e sia mirino che tacca di mira montano fibre ottiche
pagina 28
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lunga cm 102,5. € 80
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AVVISO AGLI INSERZIONISTI
LA REDAZIONE PER CERCARE DI RIORDINARE qUESTE
PAGINE, DAL PROSSIMO NUMERO CANCELLA TUTTE LE
INSERZIONI “VECCHIE”
PREGANDO I LETTORI DI INVIARLE AGGIORNATE ENTRO
IL MESE DI NOVEMBRE, IN TEMPO PER LA PROSSIMA
EDIZIONE DI AVANCARICA MAGAZINE.
pagina 30
Il Modello 1861
Springfield di Pedersoli
La riproduzione del fucile d’ordinanza più utilizzato durante il conflitto fra gli stati
americani, proposto dalla Davide Pedersoli già da qualche anno, entra a far parte della
serie “Silver Line Guns” con qualche dettaglio migliorativo.
(a cura dell’ufficio stampa Davide Pedersoli)
Il particolare che contraddistingue immediatamente il fucile Springfield Modello 1861 è senza
dubbio il cane, con la sua forma molto arcuata. Tale forma, meglio nota come a “C”, è da collegare
al precedente moschetto d’ordinanza Modello 1855. La peculiare forma del cane era stata resa
necessaria dal tipo di innesco che vi era installato: un nastro di pastiglie di fulminato arrotolato e
inserito in un vano ricavato sulla cartella e protetto da uno sportellino. A ogni armamento del cane
una porzione di nastro si presentava allineata sul luminello in modo tale che al momento dello sparo
una capsula inserita nel nastro veniva fatta detonare e, contemporaneamente, un risalto ricavato
posteriormente alla zona di battuta del cane tagliava la parte di nastro non più necessaria.
Ovviamente, tale sistema non poteva avere vita lunga a causa di inceppamenti dello stesso
rotolino di nastro, di errato posizionamento sul luminello, di possibile accensione di tutte le capsule
del rotolino, di rottura del delicato meccanismo atto all’avanzamento del nastro o, cosa più
importante, dell’elevato costo di produzione. Pertanto, presso l’arsenale di Springfield fu studiata una
modifica che portasse a un più facile, e tradizionale, funzionamento: seguendo i suggerimenti
dell’Ordnance Board, riunitosi a Washington, D.C. il 18 maggio 1860, nacque il Modello 1861 che
rispetto al suo predecessore presentava una nuova cartella che però utilizzava lo stesso cane.
Il Modello 1861 fu inizialmente fabbricato nell’arsenale governativo di Springfield ma le
incalzanti esigenze belliche portarono a commissionarne la fabbricazione anche ad alcune aziende
private, circa una ventina: furono distribuiti così oltre settecentomila moschetti tra il 1861 e il 1865
(265.129 prodotti a Springfield e 462.719 prodotti dai vari
privati), ma molte altre migliaia rimasero negli opifici dei vari
fabbricanti tanto da credere che la produzione effettiva abbia
raggiunto il milione e mezzo di pezzi.
La replica Pedersoli
Accurata in ogni
Pedersoli si riferisce
agli esemplari d’arsenale. Sulla cartella,
infatti, sono riportate
le scritte U.S. e
SPRINGFIELD,
su
due righe, l’aquila
governativa e l’anno
1861 posto dietro al
cane. Sulla culatta
della canna sono
I marchi e le scritte apposti sulla cartella.
punzonati la data, le
lettere VP (View Proof) e la testa d’aquila. Tali marchi, ovviamente, sono puramente ornamentali e non si riferiscono ad
alcun test a fuoco (per questo valgono i punzoni del Banco
Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia). Sul calcio,
dalla parte opposta all’acciarino, è presente il cartiglio con le
lettere ESA racchiuse in ovale. Si riferiscono a Erskin S. Allin,
uno degli ispettori presso l’arsenale di Springfield dal 1850 al
1865, nonché famoso inventore del sistema a retrocarica
nelle carabine Trapdoor.
Lo Springfield 1861 Pedersoli è stato inserito nella
gamma denominata “Silver Line Guns” che comprende i
modelli in uso durante la guerra civile americana. Ed è per
questo che una piccola revisione è stata dedicata anche a
quest’arma, già da tempo nel catalogo dell’azienda gardonese.
dettaglio, la riproduzione offerta da
I marchi apposti sulla culatta della canna:
la data, le lettere VP (View Proof) e la testa
d’aquila. Sul calcio, dalla parte opposta
all’acciarino, è presente il cartiglio con le
lettere ESA racchiuse in ovale. Si riferiscono
a Erskin S. Allin, uno degli ispettori presso
l’arsenale di Springfield dal 1850 al 1865
nonché famoso inventore del sistema a
retrocarica nelle carabine Trapdoor.
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La posizione delle scritte sull’acciarino, il punzone
dell’aquila governativa riveduto e corretto, i punzoni sulla
canna e il cartiglio dell’ispettore sul calcio vogliono ricordare
l’attenzione che Pedersoli riserva alla fedeltà storica delle
proprie riproduzioni. Altri marchi presenti sono le lettere US
sulla codetta del calciolo e la lettera U punzonata sul lato
destro delle fascette di tenuta canna. La parte aperta della U
rivolta verso la molla indica il corretto verso di inserimento
delle fascette.
L’arma presenta una canna lunga 40” (1.015 mm) in
calibro .58, dotata di tre righe che sviluppano un passo di 72”
(1.828 mm). La canna è fissata al calcio, in noce americano,
tramite tre fascette trattenute da molle. Tutti i fornimenti
sono in acciaio, con
finitura satinata.
Le prestazioni
balistiche, in sintonia La lettera U punzonata sulle fascette, con la
con la qualità delle parte aperta rivolta verso la molla, serviva,
armi Pedersoli, sono e serve, come riferimento per il corretto
da considerare eccel- posizionamento delle fascette stesse.
lenti e la rosata allegata a queste note ne è la testimonianza. La prova a fuoco,
eseguita sparando sette colpi alla distanza di 50 metri con
arma in appoggio, evidenzia concretamente le potenzialità
dell’arma. È stato utilizzato un proiettile Minié cal. .577
ottenuto da stampo USA 309-577, non calibrato e ingrassato
con Lubriblack. L’ampiezza massima della rosata è di 60xh50
mm.
Si racconta che durante gli anni della guerra civile i
Particolare delle fogliette ribaltabili della reggimenti che ricevevano lo Springfield Modello 1861 si
ritenevano estremamente
tacca di mira.
fortunati: l’arma era molto
pratica e di facile impiego, funzionava in qualsiasi condizione e mai
è stato registrato alcun incidente.
Siamo certi che quelle caratteristiche
sono presenti anche oggi nella
replica firmata Pedersoli; e se
aggiungiamo il fascino che l’arma
ancora sprigiona con quella sua
linea estremamente elegante,
possiamo dire di trovarci di fronte
a un importante esempio di storia
armiera.
Ovviamente, per l’impiego
agonistico, la destinazione dello Rosata di sette colpi alla distanza di
Springfield 1861 è la linea di tiro delle 50 metri con arma in appoggio.
specialità individuali Lamarmora e Proiettile Minié cal. .577 ottenuto da
Particolare del vivo di volata e del Minié o in quella a squadre stampo USA 309-577, non calibrato
calcatoio con profilo a tulipano, tipico Enfield.
e ingrassato con Lubriblack.
per il caricamento del proiettile Minié.
Ampiezza 60xh50 mm.
Scheda Tecnica
Fabbrica
Modello
Tipo
Calibro
Canna
Lunghezza totale
Congegni di sicurezza
Congegni di puntamento
Materiali
Finitura
Prezzo
Note
Davide Pedersoli & C., via Artigiani 57, 25063 Gardone Val Trompia
Springfield Model 1861 US
fucile ad avancarica con sistema di accensione a percussione
.58
lunga 1.015 mm (40”), solcata da tre righe con passo di 1.828 mm (1:72”)
1.420 mm (5515/16”)
posizione di mezza monta del cane
mirino a lama su base saldata sulla canna; tacca di mira inserita in sede a
coda di rondine e avvitata alla canna; alzo a due fogliette
canna e fornimenti in acciaio, calcio in legno di noce
canna e fornimenti colore acciaio, calcio lucidato a olio
€ 910,00
proiettile consigliato .577 (USA 523-577); blocco pallottiere consigliato USA
309-577
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N°3 - 2012