pagina 2 Relazione del Presidente della C.N.D.A. Giovanni Gentile Consociazione Nazionale degli Archibugieri Assemblea Generale Parma 17 Marzo 2013 Cari Amici Presidenti, La consuetudine vuole che annualmente la nostra Consociazione si riunisca in quel di Parma per l'annuale Assemblea Generale come previsto dallo Statuto. E' passata la "paura" del 21 dicembre, che alcuni avevano ipotizzato essere l'ultimo giorno dell'universo, secondo una profezia degli antichi Maya (anche se i veri studiosi ed esperti di calendario Maya avevano detto che si trattava, in realtà, della fine di un'epoca e dell'avvio di una nuova). Pensate, la nostra C.N.D.A. è sopravvissuta persino alla profezia Maya! Ha inizio così un nuovo anno e, come sempre accade quando ci troviamo di fronte ad una incognita, tutti riponiamo fiducia che ci rechi cose più belle, per farci dimenticare tutte quelle brutte occorse in passato. Fa parte dell'animo umano - e guai se non lo fosse - pensare, anzi sperare che il futuro ci riservi solo le cose migliori e che queste siano sempre buone nuove. Noi archibugieri, tradizionalisti per natura, abbiamo connaturato nel nostro modo di essere, lo sguardo oltre l'orizzonte ma un occhio sempre al passato, l'attesa del nuovo che verrà, la fiducia che le situazioni future saranno certamente migliori e la nostra piacevole attività si svolga inmaniera tranquilla ed appagante. Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) inviare un fax oppure una e-mail alla redazione: Un segnale di cambiamento in positivo mi è giunto dal Presidente Obrist in quanto, per il prossimo quadriennio il referente per l'avancarica sarà, in collaborazione con Tito Suss, il neo eletto Consigliere Ivo Angelini. Già Presidente del TSN di Ravenna e socio agonista della C.N.D.A. iscritto alla Compagnia Avancarica Ravennate - a lui vanno i miei complimenti per il raggiunto traguardo ed un augurio per il lavoro difficile, ma non impossibile, cui sarà chiamato nel tentare di ricucire i rapporti seriamente deteriorati dal suo predecessore. Come ho sempre dichiarato, la C.N.D.A. è sempre pronta a sedersi ad un tavolo e colloquiare al fine di portare serenità nell'ambiente del tiro ed ad ottenere quei risultati che siano di comune soddisfazione, affrontati su basi di pari dignità. Del resto questa è stata la “mission” che mi affidaste quattro anni or sono, “mission” da me condivisa e difesa. Chi vuole interloquire con noi deve capire i principi fondamentali sui quali si deve svolgere una qualsivoglia trattativa: “La libertà di un essere inizia quando finisce la libertà altrui e la libertà non è l'imposizione del proprio concetto di libertà”. La C.N.D.A. vuole e deve rimanere una società libera da ogni imposizione e quindi libera di scegliere le regole della sua attività in campo nazionale ed internazionale secondo i dettami del M.L.A.I.C. Avancarica Magazine c/o X.mas srl Viale della Lirica 61 - 48124 Ravenna fax 0544.271417 e-mail: [email protected] pagina 3 Questi sono i concetti fondamentali che ci hanno tenuto in vita in questi ultimi 8 anni resistendo a numerosi attacchi atti ad assoggettare il nostro mondo, in cambio di evanescenti promesse. Siamo in Marzo, ed è in questo mese che, nell’antica Roma, veniva fissato l’inizio del nuovo anno, era il mese di ripresa delle attività agricole. I nuovi Consoli con indosso la toga bordata di rosso andavano in processione al Campidoglio ricevendo la pubblica acclamazione. Anche per la C.N.D.A. questo è un mese di rinnovamento, in quanto, voi cari Presidenti, sarete chiamati a breve ad eleggere i nuovi “Consoli“ della nostra Consociazione. Cosa mi aspetto, in qualità di socio, da questi nuovi “Consoli”? Sicuramente amore per la C.N.D.A. e spirito di sacrificio. Mi aspetto che credano nei principi che animano la nostra consociazione, lavorare per essa a titolo completamente gratuito, senza speranza di ricevere gratificazione di alcun tipo e come unico premio l’attesa di critiche per quanto fatto per essa. Questi sono i principi secondi i quali il Consiglio Direttivo uscente ha operato negli ultimi 4 anni. GRAZIE Luigi, GRAZIE Alberto, GRAZIE Giancarlo, GRAZIE Valerio A., GRAZIE Valerio B. Un grazie va anche a chi ha collaborato fattivamente con il Consiglio Direttivo portando avanti quotidianamente questa “macchina” denominata C.N.D.A. qualcuno non abbia a pensare il contrario - abbiano diritto almeno ad un grosso applauso da parte di tutti, come ringraziamento del tempo dedicato. Credetemi, non è facile “governare” questa associazione e se qualche volta si è sbagliato, ciò è stato fatto in buona fede e da Presidente me ne assumo tutte le responsabilità. Un doveroso ringraziamento da parte mia va anche per coloro i quali hanno conquistato podi nelle competizioni internazionali dando la felicità ai presenti di ascoltare quell’inno nazionale che, raramente, per quanto accade politicamente nel nostro paese, ci rende fieri di essere italiani. Un ringraziamento ai Campioni Italiani delle varie specialità ed a tutti coloro che hanno preso parte in questi anni ai vari campionati e gare organizzate dalla C.N.D.A. Un grazie particolare agli sponsor che hanno sostenuto, nonostante il periodo economico mondiale non sia dei migliori, la nostra attività. Quale l'augurio del Presidente Nazionale uscente? Che viva la nostra Consociazione. Che sia governata con senso di appartenenza e spirito di servizio. Che si animi di nuovi, tanti nuovi soci. Che si rafforzino i legami di solidarietà fra di noi. Che si sviluppino attività interessanti. Che tanti giovani vengano a noi, desiderosi come siamo di farli partecipi del vasto patrimonio culturale e di esperienza che abbiamo maturato nei lunghi anni di dedizione alla nostra attività. Per concludere un grosso "in bocca al lupo" personale al nuovo Consiglio Direttivo subentrante. Non voglio dimenticare: Giorgio De Paoli, Alessandro Cesari, Francesco Fabbri, Antonio Ferrerio, i Range Officers e tutti i componenti delle varie commissioni. Io credo che questi Consiglieri oltre a tutti coloro che hanno prestato opera per C.N.D.A. a titolo puramente gratuito – lo sottolineo poiché Grazie. Giovanni Gentile (il verbale dell’assemblea di Parma è pubblicato alle pagine 12-13-14 di questo numero) Per tutte le altre news, classifiche e varie collegati al sito www.cnda.it pagina 4 A spasso tra FIASCHE da POLVERE di Massimo Capone Per il collezionista una fiera di militaria costituisce spesso un’occasione preziosissima per raggiungere un pezzo ricercato da tanto tempo, ma anche per conoscere brani di storia che altrimenti sarebbero rimasti solo descritti in qualche libro poco conosciuto o poco raggiungibile! Se si ha la fortuna di possedere anche questa fonte “libraria” (magari giacente nell’ultimo scaffale lassù in alto della nostra libreria) allora il collezionista tocca il cielo con un dito! A questo punto avrete già capito che io preferisco la carta stampata alla rete internet, pur riconoscendo l’estrema importanza di quest’ultima. Fino ad alcuni anni fa collezionavo fiasche da polvere e quando mi imbattevo in qualche esemplare un po’ fuori della norma, ne restavo particolarmente incuriosito e con la voglia di saperne di più. La fiasca oggetto di queste note è, a prima vista, abbastanza comune: di medie dimensioni (lunghezza complessiva di circa 20 cm.) con il corpo, dall’usuale forma a pera, di colore marrone scuro e la valvola, con tubetto dosatore, in ottone. Valvola del tipo a molla interna (sistema definito spesso dagli inglesi “patent top - secret spring”, come è anche citato dalla Dixon in un suo catalogo del 1883), e reca inciso: AM. FLASK & CAP CO. Sfilo dunque dallo scaffale il libro “THE POWDER FLASK BOOK” di Riling, da considerare uno dei più approfonditi testi sull’argomento. Dopo una rapida ricerca, ecco venir fuori che l’American Flask & Cap Company era una grande fabbrica di fiasche per polvere e pallini da caccia, di capsule, accessori per armi.., ecc..., attiva in New York City, 52 Beekman Street, dal 1857 al 1870 circa. Procedo con l’esame del corpo della fiasca (che il venditore mi aveva detto esser fatto di corno o tartaruga!) e riesco a leggere delle lettere piccole e poco impresse, quasi evanescenti, che formano tra l’altro la parola... GOODYEAR... Oddìo! Vuoi vedere che sono incappato in un gadget che l’omonima fabbrica di pneumatici potrebbe aver distribuito, magari qualche decina d’anni fa, per una sua campagna pubblicitaria?! Però, continuo nel mio ragionamento, perchè utilizzare dei cappellotti dosatori originali e non più prodotti dal 1870? D’altra parte, il materiale sembra effettivamente molto leggero ed anomalo alla vista ed al tatto: mentre mia moglie, dalla cucina, ironicamente inneggia alla “fregatura” per l’acquisto di un volgare pezzo di ..plastica.., svito la valvola e scruto nell’interno. La superficie interna, illuminata dalla mia fedele lampadina (fatta in realtà per esaminare le poco emozionanti gole dei pazienti!) si rivela di colore biancastro con degli ispessimenti tipo “toppe” circondati da materiale granulare di apposizione. E’ l’ora della verità: prendo un ago da cucire, lo arrovento sul fornello e lo porto a contatto con questa superficie interna: esce un filo di fumo, tenue ma puzzolentissimo di gomma bruciata, proprio come quando brucia uno pneumatico d’automobile!! pagina 5 Con uno stato d’animo a metà tra delusione e curiosità, ritorno a sfogliare il libro, cercando al capitolo “materials”. E finalmente il mistero è svelato! Nell’ambito della sua produzione, l’American Flask & Cap Company aveva anche una linea di fiasche con il corpo costruito in... ”caoutchouc” chiamato anche, all’epoca, “hard rubber” o “gutta percha”: questo materiale era prodotto da Charles Goodyear (vissuto dal 1800 al 1860) su proprio brevetto del 1851 e poi successivamente e su una licenza, dalla American Hard Rubber Company (che lo impiegava, come risulta da una sua pubblicità del 1859, anche per impugnature di armi e di strumenti chirurgici). Alle pagine 402 e 403 del solito libro, sono illustrate delle fiasche di questo tipo: 4 piccole e 2 grandi, ed una di queste 2 è proprio come la mia! L’Autore riporta l’iscrizione su una di queste fiasche, che anche lui riferisce molto... evanescente: BEACON DAM Co GOODYEARS PATENTED 1851. Sulla mia la scritta è: BEACON DAM Co GOODYEAR e questi caratteri stampati sono impressi lievissimamente e veramente pochissimo leggibili, ed indicano la fabbrica che costruiva direttamente e poi forniva queste parti di fiasche alla American Flask & Cap Company. Risulta ragionevole supporre, se si considera l’arco di tempo nel quale è esistita quest’ultima, che la mia fiasca sia stata costruita attorno al 1860 - 1865. Le fiasche prodotte con questo materiale sono da considerare piuttosto rare, soprattutto per il ristretto periodo di produzione e la loro intrinseca maggiore fragilità. Sono molto poche quelle pervenuteci in buone condizioni! (la mia conserva anche il suo cordoncino originale con i fiocchi alle estremità). Arrivederci alla prossima fiera! pagina 6 SPIGOLATURE da antichi manuali militari di Massimo Capone Uno degli aspetti positivi della nostra passione per l’avancarica è che quasi continuamente possiamo essere stimolati a studiare o, comunque, indagare sulla storia e la tecnica d’uso di queste armi. Per esempio, i problemi che attualmente incontriamo sulle linee di tiro (od a caccia), come venivano affrontati e risolti dai nostri bisnonni? ______________________________ Ed a proposito di pulizie:…….La canna debb’essere lavata quando è divenuta fecciosa per molti spari; non è tanto necessario di lavarla pulitamente, quanto di bene asciugarla, cambiando molti cenci, anziché introdurli a forza. Andiamo allora a leggere dunque alcuni loro manuali per l’uso, la conservazione e la riparazione delle armi ad avancarica, soprattutto militari, del 19° secolo. Quindi rovesciando la canna si lascia sgocciolare per 3, o 4 minuti; e si preparano intanto i cenci per asciugarla; questi si fanno passare senza sforzo, e si cambiano finchè escano asciutti.....Se avvi il sole od il fuoco da vicino, si dispone la canna, dopo averla rivolta in su, in modo che si scaldi, quindi si ugne nell’interno colla pomata; in mancanza di calore si ugne poco dopo di averla asciugata. ______________________________ Canna ormai sporchissima dopo molti tiri, con fecce indurite ed abbondanti, tali da non permettere più di caricare senza deformare la palla o farla bloccare a mezza canna? (naturalmente immaginatevi di essere non in un poligono, ma in prossimità di una battaglia, e nella assoluta necessità di continuare ad usare senza soste il vostro fucile, soprattutto se rigato!?). Soluzione: dopo aver faticosamente caricato l’ultimo colpo, assestate con la bacchetta qualche colpo forte sul proiettile in modo da dilatarlo al massimo e sigillare così la camera caricata, poi versate in canna dell’acqua (oppure orinateci dentro…!), lasciate dentro il liquido per alcuni secondi, fatelo poi fuoriuscire e sgocciolare fuori, ed infine sparate questo colpo che…non porta esatto, ma pulisce l’arma. (da “CARABINE DA BERSAGLIERI – costruzione, uso – Teorie sulle medesime” Savona - 1855) ______________________________ Il fastidiosissimo e temuto evento, durante la pulizia di una canna, di incastrarci dentro la bacchetta per averci messo all’estremità stracci troppo abbondanti non succede solo a noi, ma accadeva spesso anche ai ….Bersaglieri. La bacchetta si rompeva o non si poteva più estrarre, e per ultima conseguenza: lamenti sulla fragilità delle bacchette, e l’introduzione nella canna del cavastraccio che rovina le righe. (dallo manuale suddetto). Perciò s’incomincia a lavare con cenci aderenti, ma non forzati, per isciogliere la feccia. Il solito manuale prosegue raccomandandosi che… l’interno della canna sia sempre unto, poco importando che quell’unto sia scuro, o che sporchi il cencio che vi s’introduce alle rassegne ... purchè sia unto. Ma come era composta questa pomata …d’ordinanza? 2 parti d’olio ed una di sego, o grasso di montone, fusi assieme e passati allo setaccio. (In mancanza della pomata si supplisce con olio fino depurato, esponendolo con lamine, od altri pezzi di piombo, per 2 o 3 giorni al sole s’è d’estate, al fuoco s’è d’inverno). ______________________________ Esaminando i fucili antichi originali, a luminello, riscontriamo molto spesso la presenza di sottili fessurazioni della calciatura nella zona vicino alla culatta. Ebbene, questo danno non è dovuto solo all’impietosa incuria del tempo, ma accadeva non raramente anche all’epoca d’uso, e non veniva considerato un difetto tanto grave da sottoporre l’arma ad elaborate riparazioni, o sostituzioni della calciatura. …Un piccolo intaglio ovunque, una fenditura in siti deboli ma innocui (come presso le fascie, od a fianco del vitone) non impediscono all’arma di sparare molto e con precisione. pagina 7 Un Ufficiale incaricato di ritirare armi usate non deve rigettare le carabine che presentano quei piccoli difetti nella cassa (…) In campagna poi (…) una cassa sarà ben riparata dall’Armajuolo non solo ricongiungendo l’asta sotto la fascia, ma eziandio incastrando due ferri ai lati dell’impugnatura se questa si rompesse (Può avvenire che quella carabina così riparata, colpisca il nemico meglio delle altre).(dal manuale suddetto). ______________________________ Ma una delle tragedie più gravi che possa accadere ad un tiratore è ……un proiettile incastrato nella canna. Io preferisco non ricorrere al cavapalle. ma spingere, se possibile, magari a martellate, la palla in fondo alla canna se già c’è la polvere, altrimenti versare anche un poco di polvere attraverso il focone o nella camera del luminello, e sparare. Ma ad angosciare il tiratore, in queste manovre, si aggiunge il solito dilemma: può lasciare spazio tra polvere e palla senza pericolo di …abbottare la canna?!?!. Ecco cosa dicevano i nostri avi. Qualora tra polvere e palla incastrata ad una certa distanza (anche vicino alla bocca) non siano interposte borre di qualsivoglia natura, e si sia in condizione, cioè, che la polvere possa liberamente distribuirsi in tutto il tratto di canna posteriormente alla palla incastrata, sparando non si avranno problemi; qualora, invece, fosse presente un qualunque borraggio tra polvere e palla, allora, sparando, la canna si gonfierebbe dietro la palla. Lo stesso danno accadrebbe se si introducesse un qualunque ostacolo nella canna (es. un poco di fango nella bocca della canna), avendo già regolarmente caricato con polvere e palla nella camera: la canna si gonfierebbe o creperebbe vicino all’ostacolo introdotto. Ricordatevi che in alcuni fucili, come la Federale Mod. 51, era di norma far rimanere un piccolo spazio tra palla e polvere come ricettacolo delle fecce che via via si producevano! A tale scopo la bacchetta della Federale aveva una boccola di fine corsa, vicino all’impugnatura, che, nel caricamento, faceva bloccare la base del proiettile a mezzo centimetro sopra la camera della polvere. Quale era il peso dello scatto nella Carabina da Bersagliere (Mod. 1848, e simili)? Tra 1 kg e ½ e 2 kg e ½ (misurato appendendo i pesi al grilletto, con arma in verticale). Nel corso dell’istruzione al tiro delle reclute, in protocolli militari sia francesi che piemontesi dell’800, si seguiva una serie di lezioni progressive: sparare col cuoio sul luminello con la sola capsula con la capsula nella candela con polvere senza palla finalmente colla palla alle varie distanze (tratto da “ALCUNE NORME SULL’USO DEL FUCILE DA FANTERIA” Torino – 1848) Quello dello sparare …”nella candela” era un semplice espediente per una primitiva istruzione a prendere la mira. Dopo aver messo sul luminello una capsula (naturalmente militare, a 4 ali) e lasciando il fucile per il resto scarico, si mirava alla fiammella di una candela posta distante dalla bocca della canna quanto la lunghezza della bacchetta: se la mira era ben diretta, esplodendo la capsula la colonna d’aria era sufficiente a spegnere la candela. (Si può fare questo simpatico giuochino anche tra le mura di casa, magari prima di una cerimonia con spari a salve, per liberare bene la canna dall’olio! Ma attenti alle orecchie: una semplice capsula a 4 ali fa un discreto …botto!). VENDI...CERCHI ...SCAMBI? Inserisci il tuo annuncio gratuito su Avancarica Magazine fax 0544.271417 e-mail: [email protected] pagina 8 GIFFONI quarta gara di campionato C.N.D.A. Si è conclusa, con un notevole successo di pubblico e di partecipanti, la IV Gara del 35° campionato Italiano di Tiro ad Avancarica, organizzato dalla C.N.D.A. presso il poligono della S.S.D. Shooting Range a Giffoni Valle Piana in provincia di Salerno. La competizione, che ha visto partecipare il “gotha” dell’avancarica italiana, si è svolta nell’arco di 2 giorni, ovvero sabato 9 e domenica 10 marzo 2013. Nelle varie categorie, risaltano le prestazioni di Domenico Bartolomeo De Iuri, che si è aggiudicato lo spareggio per il primo posto contro Giorgio De Paoli, nella categoria Vetterli/R, il primo posto di Luigi Piscopo, nella categoria Pennsylvania, davanti a Luigi Mazza e Liberato D’Alessandro e la vittoria di Vincenzo Vigliotti nella categoria Lamarmora/R. Avvincente il testa a testa che ha visto duellare in diverse categorie Giancarlo Moro e Luigi Catani, con il primo che si è aggiudicato le categorie Cominazzo, Kuchenreuter, Mariette, Donald Malson/R e Remington/R ed il secondo che ha invece avuto la meglio nelle categorie: Colt, S&W, Donald Malson/O e Remington/O. I tiratori salernitani della Shooting Range non hanno assolutamente sfigurato. Antonio Bambacaro, si è classificato sesto nella categoria Lamarmora con 81 punti, a sole sei lunghezze dal vincitore, ed ottavo nella categoria Vetterli con 86 punti. pagina 9 Nella stessa categoria Vetterli, più che onorevole il nono posto ottenuto da Rosario Cataldo, il quale con 84 punti ha preceduto in graduatoria le nuove leve dell’avancarica locale, con Gerardo Delle Donne, classificatosi al decimo posto e con Mario Falivene piazzatosi al dodicesimo posto. Ancora nella categoria Lamarmora, un soddisfacente ottavo posto conquistato da Giovanni Russo con 76 punti. La “2 giorni” di Giffoni, ha offerto ai presenti uno spettacolo certamente non comune nei poligoni del sud Italia. L’organizzazione dell’evento, a cura della S.S.D. Shooting Range e della IBS, ha ricevuto numerosi complimenti da tiratori ed ospiti, giunti da ogni parte d’Italia, che si sono ritrovati in un ambiente cordiale ed amichevole, ma al tempo stesso professionale con una struttura dotata di campi all’avanguardia e di un imponente punto ristoro. La buona riuscita dell’evento lascia quindi immaginare la futura organizzazione di eventi, ancor più importanti, di caratura europea e mondiale. A meno di 6 mesi dall’inaugurazione il poligono, fortemente voluto dall’Ingener Giovanni Ciccarone, è ormai una preziosa realtà nel panorama sportivo locale e quindi, sicuramente un bene da tutelare. La struttura è in grado di attrarre un importante numero di visitatori in provincia, ne sono certamente testimoni le attività ricettive, che in occasione di quest’evento hanno ospitato i numerosi presenti. La Shooting Range ringrazia per il successo, lo staff che ha contribuito alla perfetta riuscita dell’evento, oltre alla C.N.D.A. nella figura del Presidente Giovanni Gentile e chiaramente tutti i partecipanti. aggiornate al 16 aprile 2013 Calendario e classifiche del 35° Campionato di tiro ad avancarica pagina 10 pagina 11 Per tutte le altre news, classifiche e varie collegati al sito www Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) può scrivere, telefonare oppure inviare una e-mail alla redazione: Avancarica Magazine c/o X.mas srl Viale della Lirica 61 - 48124 Ravenna fax 0544.271417 e-mail: [email protected] pagina 12 Verbale dell’assemblea generale ordinaria e straordinaria della C.N.D.A. Parma 17 marzo 2013 Domenica 17 Marzo 2013, presso l’hotel Farnese in Parma, debitamente convocata a mezzo e-mail, si è riunita l’Assemblea Generale della CNDA. Prima dell’apertura della seduta viene costituita una commissione di verifica poteri - Ferrerio Alberto, Bartolomeo de Juri Domenico, Capone Massimo - la quale procede alla verifica delle deleghe dei Presidenti di Associazioni aderenti che non hanno potuto intervenire di persona. La delega rilasciata dalla OWSS a Francesco Fabbri non viene accolta ai sensi dell’ art. 14 comma 6 dello Statuto in quanto emessa prima dell’iscrizione dello stesso nell’elenco soci alla OWSS, come risultante dell’elenco inviato dalla stessa al Segretario. Parimenti non viene accolta la delega rilasciata dalla SLV a Calogero Sammarco in quanto lo stesso dall’elenco nelle mani del Segretario non risulta iscritto alla Società delegante. Alle ore 10,08 sono presenti, direttamente o per delega regolare, 26 Associazioni aderenti che passano dopo l’esame del punto 3 (ammissione definitiva della Società La Ducale Avancarica) a 27. La seduta è valida e aperta. - Punto 1 OdG: Relazione del Presidente. Prima di esporre la sua relazione, il Presidente chiede di dare una destinazione ai fondi raccolti in occasione della Festa dell’Avancarica del 13 Ottobre 2012 a Faenza. L’Assemblea unanime delibera di assegnarli, per il tramite della Protezione Civile, ai danneggiati dal terremoto in Emilia. Quindi il Presidente espone la relazione sul decorso anno 2012: si rimanda al testo della stessa, che viene allegato e fa parte integrante del presente verbale. (la trovate pubblicata alle pagine 2 e 3 di questo numero) - Punto 2 OdG: Rendiconto consuntivo 2012. Il Tesoriere riferisce che il Rendiconto è stato controllato dai Revisori Dall’Avo e Gasbarri, essendo assente Rosso per impegni di lavoro presi in precedenza. I Revisori danno parere favorevole all’approvazione del Rendiconto. Quindi il Tesoriere illustra il Rendiconto ed espone la sua relazione sullo stesso: si rimanda alla documentazione prodotta dal Tesoriere, che viene allegata al presente Verbale di cui fa parte integrante. - Punto 3 OdG: Ammissione definitiva della Associazione La Ducale Avancarica. Il Segretario comunica che l’Associazione richiedente ha compiuto il prescritto anno di prova dando dimostrazione di attività archibugeristica sia con partecipazioni a gare CNDA sia organizzando Trofei e Gare di Campionato e propone la sua ammissione definitiva. APN e TAS, rappresentate per delega dal Consigliere uscente Valerio Andriotto, danno voto contrario. Il resto dell’Assemblea dà invece parere favorevole, quindi la LDA è ammessa alla CNDA in via definitiva. - Punto 4 OdG: Tassa Iscrizione gare e relativa quota CNDA. Si apre una breve discussione se mantenere il tutto allo stato attuale oppure ritornare alla precedente somma di €.11 - Gian Carlo Moro propone €.13 per la prima iscrizione e €.10 o 11 per le successive. Cesari (AL) propone di ritornare a €.11 - Strocchi (AR) propone passare a Campionati Regionali. Il Presidente propone di mantenere €.13 onde evitare ulteriori contrasti con l’Unione. Al termine della discussione l’ Assemblea unanime delibera di mantenere la tassa attuale a €.13 fino al termine del Campionato 2013 e dare mandato al Consiglio Direttivo subentrante per trattare con l’Unione la modifica delle tasse di gara a partire dal prossimo Campionato 2013-2014. - Punto 5 OdG. Quota associativa CNDA 2013. Alberto Ferrerio (3L), facendo rimarcare che lo Statuto prevede un minimo di 10 Soci per l’ammissione di associazioni aderenti, propone che chi non raggiunge tale numero paghi comunque per 10 Soci. In alternativa, non abbia diritto di voto fino al raggiungimento di tale numero. Dopo breve discussione si decide di rimandare al prossimo Consiglio Direttivo la soluzione del problema e di mantenere invariata la quota associativa CNDA. Si passa quindi alla seduta straordinaria per deliberare su 2 modifiche statutarie. - Punto 6 OdG: risoluzione del conflitto fra l’art. 6 comma 6 dello Statuto e l’art.805 comma 8 del Regolamento di tiro. Il Segretario espone il caso: mentre l’art.805 comma 8 del Regolamento di Tiro stabilisce che il tiratore potrà cambiare Società alla fine dell’anno agonistico, l’art.6 comma 6 dello statuto recita che l’iscrizione impegna i soci per pagina 13 l’anno solare in corso. Propone che quest’ultima frase, introdotta solo nella versione 2011, venga cancellata o sostituita con la dizione “anno agonistico”. pronunciano Francesco Fabbri (LARC) e Giovanni Gentile (LARC). Chiede se ci sono interventi e, non avendo inteso l’intenzione di alcuno dà il via alla votazione Si apre la discussione sull’argomento e alla fine si mette ai voti la seguente proposta del Presidente: “Fermo restando quanto espresso dagli artt. 4-6 e 11 dello Statuto, l’Assemblea dispone di modificare il Regolamento di Tiro riguardo il cambio societario di qualsiasi Socio, che può avvenire in qualsiasi momento dell’anno solare senza che nessuno possa opporre obbiezioni, salvo l’obbligo della Società che riceve il nuovo socio di versare la relativa quota societaria per l’anno solare in corso. I risultati individuali restano al tiratore, la Società cedente conserva i punti per le Squadre, a podio vanno i tiratori rimanenti della Squadra lasciata. Terminate le operazioni di voto e prima che si dia inizio allo spoglio delle schede, il candidato Fabbri chiede la parola. Critica gli ultimi 2 anni della presidenza Gentile, deplora il mancato accoglimento della sua delega OWSS, accusa Gentile di non cedere il posto da presidente se non obbligato, di incapacità di gestire la crisi dei rapporti fra il Segretario ed il Responsabile Sportivo, di eccessiva personalizzazione della gestione della CNDA che ha portato un calo di presenze, di eccessiva promozione delle gare di Ranking a scapito delle solite attività e chiede di invalidare l’Assemblea per la mancata accettazione della sua delega. Posta ai voti, l’Assemblea approva con 25 voti favorevoli e 2 astenuti (APN e TAS). Accusa il Presidente uscente di non aver dato lustro alla CNDA, salendo sul podio per la premiazione a Pforzeim in pantaloncini corti, stivaletti e con la maglia bagnata di sudore, di aver quindi usato 2 pesi e 2 misure rispetto a quanto applicato in base alle Linee guida ad un Socio della GTA. Di non aver preso in considerazione la sua proposta di partecipazione alla Fiera di Forlì ed alla pubblicazione di un calendario degli Archibugieri. Afferma che la sua decisione di presentare la candidatura alla presidenza è motivata solo dalla possibilità di parlare all’Assemblea anche se una sua candidatura gli era stata sollecitata dalla UITS. - Punto 6 bis OdG: modifica artt.22 e 24 dello Statuto (modalità di elezione del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti. Il Segretario illustra la proposta: mentre per tutti gli organismi a nomina assembleare vanno apposti sulla scheda di voto tanti nomi quante le persone da eleggere, per l’elezione del Consiglio Direttivo c’è posto solo per 3 su 5 da eleggere e per il Collegio dei Revisori per 2 su 3. Si propone di modificare la modalità elettiva passando da 3 a 5 nomi per il Consiglio e da 2 a 3 per i Revisori. Si apre una vivace discussione sull’argomento, in quanto alcuni sostengono anzitutto che una delibera del genere non abbia immeditata esecutività mentre altri sostengono il contrario per la sovranità dell’Assemblea. Si delibera allora di scindere la votazione in 2 parti: una relativa all’immediata operatività della modifica e l’altra sull’approvazione della stessa. Posta ai voti, la delibera sull’immediata operatività raccoglie 10 voti favorevoli, 16 voti contrari ed 1 astenuto. L’immediata operatività della modifica è respinta. Si passa quindi a votare la sostanza della modifica, che raccoglie 13 voti a favore, 8 contrari, 6 astenuti. La proposta è respinta per non aver raggiunto la metà + 1 dei voti. Terminata la fase straordinaria si passa alle elezioni delle cariche sociali per il quadriennio 2013-2017. - Punto 7 OdG: elezione del Presidente. Il Segretario chiede chi si candida alla carica: si Gentile replica anzitutto facendo notare che è stato concesso di prendere la parola anche a chi non ne aveva diritto. Accusato di non cedere il posto se non obbligato, afferma di aver più volte espresso il desiderio di lasciare, ma non avendo trovato figure che lo potessero sostituire ha accettato la ricandidatura. Quanto alle gare di Ranking, ha proposto ed ottenuto dal Consiglio l’eliminazione della loro obbligatorietà assieme a quelle di Campionato per l’ammissione agli eventi Internazionali. Quanto ai comportamenti poco piacevoli di un socio GTA, ha in seguito sistemato la cosa rammentando che quando si è nella Nazionale un comportamento poco ortodosso squalifica tutta la Squadra; in relazione alla sua tenuta fa presente che aveva da poco tempo finito di prender parte ad una competizione di tiro a volo e che gli sarebbe stato impossibile trovare il tempo di cambiarsi, cosa fatta sempre in altre circostanze. (prosegue nella pagina successiva) Per tutte le altre news, classifiche e varie, collegati al sito www.cnda.it pagina 14 Fa presente inoltre che, in relazione alla Fiera di Forlì, il suo parere sfavorevole era dettato dalla precedente esperienza avuta con la “Fiera Internazionale di Brescia” dove il ritorno è stato nullo, ma il dispendio di energie elevato. Quanto ai rapporti con l’UITS, Gentile ricordava che l’Assemblea gli aveva dato mandato di trattare non tralasciando altre strade, cioè quelle dei Campi privati, ed è ciò che è stato fatto. Gli scrutatori Capone, Bozzola, Alidori, scelti dall’Assemblea all’inizio della seduta, procedono allo spoglio delle schede di voto che dà il seguente risultato: F. Fabbri voti 7 - G. Gentile voti 20. Giovanni Gentile è presidente della CNDA per il quadriennio 2013-2017 - Punto 8 OdG: elezione del Consiglio Direttivo. Si candidano: Andriotto, Catani, Cesari, Beria, Sifletto, A. Ferrerio e Biagini. Gli scrutatori procedono alla raccolta ed allo spoglio delle schede di voto che danno il seguente risultato: Cesari voti 16 - Andriotto voti 16 - Catani voti 16 - Beria voti 13 - Sifletto voti 11 - Ferrerio voti 5 - Biagini voti 4. Per il quadriennio 2013-2017 sono Consiglieri: Alessandro Cesari Valerio Andriotto - Luigi Catani Alberto Beria - Piergiorgio Sifletto. Primo dei non eletti è Antonio Ferrerio. - Punto 9 OdG: elezione Collegio dei Revisori dei Conti. Sono candidati Franco dall’Avo - Ferruccio Vaschetti - Pasquale Cortazzi. La votazione avviene con la stessa procedura e lo spoglio delle schede dà il seguente risultato: Dall’Avo voti 20 - Vaschetti voti 17 - Cortazzi voti 13. Per il quadriennio 2013-2017 il collegio dei revisori è composto da Franco dall’Avo - Ferruccio Vaschetti Pasquale Cortazzi: - Punto 10 OdG: elezione del Collegio dei Probiviri. La votazione avviene con la stessa procedura e lo spoglio delle schede dà il seguente risultato: Gianluca Broia voti 26 - Silvio Cuman voti 23 - A. Ferrerio voti 20 - Sammarco voti 11. Per il quadriennio 2013-2017 il Collegio dei Probiviri è composto da Gianluca Broia Silvio Cuman - Alberto Ferrerio. - Punto 11 OdG: elezione della Commissione Disciplinare di 1A istanza. Riportano voti come Titolari: Lavarone 27 – Alidori 17 – De Iuri 21 – Biagini 10 - Cortazzi 4. Come Supplenti: Cortazzi 14 – Biagini 13. Per il quadriennio 2013-2017 la Commissione disciplinare di 1A istanza è composta da: Beniamino Lavarone Bartolomeo De Iuri Massimo Giorgio Alidori come Titolari Supplenti: Pasquale Cortazzi e Teresio Biagini. - Punto 12 OdG: Elezione Commissione omologazione armi. Riportano voti: Capone 27 Marchetti 27 - G. Fabbri 27 - Sammarco 26. Per il quadriennio 2013-2017 la Commissione Omologazione armi è composta da: Massimo Capone Giuseppe Marchetti - Gualtiero Fabbri. - Punto 13 OdG: elezione Commissione d’arbitraggio - Titolari. Riportano voti: Rusticali 27 Ferrerio Antonio 27 Bartolomeo de Juri Massimo 27. Supplenti: Biagini 27 - Viola 27 - G. Fabbri 27 - Bertoli 27 - Lucchini 27 - Vecchi 27. Per il quadriennio 2013-2017 la Commissione d’arbitraggio è composta da Giovanni Rusticali - Antonio Ferrerio Bartolomeo de Iuri Massimo Titolari. Supplenti: Teresio Biagini - Mario Viola Gualtiero Fabbri - Valter Bertoli Gaetano Lucchini - Roberto Vecchi. - Punto 14 OdG: Varie ed eventuali. Nessuno chiede la parola. - Avendo esaurito l’Ordine del Giorno e nessuno avendo chiesto la parola, la seduta è chiusa alle ore 16,20. Parma, 17 Marzo 2013 CNDA, Il Segretario Alberto Ferrerio Il 30 marzo u.s., un caro amico ci ha lasciato, il socio dell’ARTA e veterano dell’Avancarica Antonio Sardella non abbiamo parole per esprimere come ci manca e mancherà la sua presenza fra noi, ad parenti e amici, a quanti l’hanno conosciuto e stimato. Con profondo dolore, ma ancor più profonda gratitudine per questi anni belli e sereni vissuti in sua compagnia. A nome dell’Avancarica, le più sentite condoglianze. CNDA, Il Presidente Giovanni Gentile pagina 15 VOLCANIC o VENDITTI a chi attribuire la prima invenzione? (La loro storia attraverso i documenti) di Paola Andrean Serafini Tutto ebbe inizio con l’invenzione di una 1cartuccia autopropulsa che ispirò l’idea di un’arma a ripetizione da parte dell’americano Walter Hunt . Nato il 29 luglio 1796, a Martinsburg, New York, Hunt fu inventore versatile. Nel 1847 fece domanda negli Stati Uniti, per il brevetto di una palla cava conica contenente un propellente auto innescante che chiamò “Rocket ball”. Gli U.S.A. gli concessero la patente n. 5701 il 10 agosto 1848 per: ”The construction of a ball for firearms, with a cavity to contain the charge of powder for propellig said ball, in which cavity the powder is secured by means of a cap enclosing the back end of same” e il 21 agosto dell’anno seguente, per l’arma chiamata “Volitional repeater” che utilizzava le rocket-balls. Fig.1-Patent n.5701 per la Rocket-ball di Walter Hunt Fig.2- Patent n. 10,535 per la Volitional Repeating pistol Per avere maggiori capitali per la costruzione dell’arma si associò a G.A. Arrowsmith di New York City. Ma quest’arma era troppo complessa per avere successo, fu così che lavorando sul brevetto di Hunt, Lewis Jennings, un ottimo armaiolo dipendente di George A.Arrowsmith, il 25/2/1849 ottenne una patente per una versione più pratica e più perfezionata di quest’arma. Credendo agli sforzi di Hunt e Jennings, Arrowsmith affidò la produzione alla ditta “Robbins & Lawrence of Windsor” nel Vermont, con l’aiuto finanziario del newyorchese Courtland Palmer. Anche se nel 1851 Palmer ebbe la patente da Horace Smith per la “ Volition repeater”, ne furono costruite poche, ora molto ricercate dai collezionisti! Nuovo impulso alla costruzione della “Volcanic” venne da Horace Smith, che fiducioso del sistema Hunt-Jennings assieme all’amico Daniel B.Wesson nel 1854 brevettarono una versione perfezionata dell’arma di Hunt-Jennings con cartucce “Rocket-Ball”, patentata il 14 febbraio e ancora il 10 ottobre dello stesso anno. Smith & Wesson entrati in società con Palmer formarono assieme la “Volcanic Repeating Arms Company” in Norwich (Connecticut) che nel 1857 fu venduta ad Oliver F. Winchester diventando “New 2 Haven Arms Company” per continuare a fabbricare le Volcanic . (Fig. 3) Anche in Italia Pietro Antonio Venditti, costruì armi a ripetizione con un serbatoio tubolare posto sotto la canna. Costui, nato il 10 febbraio 1828 a Cerreto Sannita, era figlio di un fabbricante di forbici per la tosatura. Visse sempre in Campania, spostandosi a Sala di Caserta e poi ad Atripalda (Avellino) dove in uno scatto d’ira uccise un operaio nella ditta dove lavorava come sovrintendente alla costruzione di panni monacali. ______________________ 1 E. James, Volcanic firearms-and their successor, 1974 H.L. Peterson, Breech-Loading and Repeating Firearms 1810-1870, in “Pollard’s History of Firearms, by Claude Blair 1983, England, pg. 256 2 Fig. 3 La Volcanic (prosegue nelle pagine successive) pagina 16 Condannato ai lavori forzati nel 1856, fu scarcerato nel 1860 ed in seguito fu assunto in un arsenale militare. Aprì poi una bottega di armaiolo a Torre Annunziata dove cominciò a costruire armi da fuoco ad avancarica e retrocarica. Nel 1871 ci fu l’esposizione Internazionale Marittima a Napoli dove apparve (assieme ad altre sue armi) anche una pistola a retrocarica da lui costruita, ma non a ripetizione. Il 2 febbraio 1872 ottenne un brevetto, valido per tre anni a partire dal 31 dicembre 1871, così registrato: “Nuovo sistema Venditti di armi da fuoco a retrocarica con otturatore fisso e canne mobili, applicabili ai fucili ed alle pistole ad una o due canne”. Venivano probabilmente usati proiettili auto-propulsi o cartucce di carta con innesco incorporato, come si può dedurre dalla nota “Con quest’arma le cartucce partano unitamente alla palla, e quindi le camere di carica restando libere, non vi è alcuna perdita di tempo per l’estrazione delle cartucce dopo lo sparo”. 3 I documenti, consultati da F. Denaro fanno risalire l’invenzione del sistema Venditti al 27 febbraio 1875, data della registrazione del brevetto a nome “Pietro Venditti” che recita così: “ATTESTATO di privativa industriale (27 febbraio 1875- vol.15 N. 345) per anni tre, a datare dal 31 marzo 1875, rilasciato al signor Venditti Pietro di Cerreto Sannita, a Napoli per un trovato che ha per titolo: Nuovo sistema della pistola Venditti, ripetizione a ventisei colpi con l’otturatore mobile ad ago, applicabile anche ai fucili collo stesso meccanismo” 4 prolungato per altri tre anni dal 31 marzo 1878 e decaduto dal 30 giugno del 1880 . Vi è un terzo brevetto ottenuto dal Venditti è il n. 105: “Attestato completivo (15/3/1877 vol. 18 n° 195) della privativa industriale rilasciata il 27/ 2/1875 , vol 15 n° 345 al signor Venditti Pietro a Napoli .” che riguarda solo delle modifiche, ovvero l’impiego di una cartuccia a bossolo metallico, l’aggiunta degli estrattori e un miglioramento al grilletto che non permetteva di sparare se la cartuccia non era bene in canna, (una forma di sicura). La prima pistola costruita dal Venditti, secondo l’arcidiacono Nicola Rotondi (autore di un manoscritto sulla storia del paese natale di Venditti) era a 10 colpi, (poi costruita a 26 colpi) senza estrattori, sparava palle autopropulse. Tre sono i marchi che appaiono su queste armi “Sistema Venditti” prima della registrazione del brevetto, “Venditti brevettato” dopo il brevetto del 1875, e “Venditti & C. Lancusi” su quelle costruite dopo che era stata fondata la ditta. Il sistema di funzionamento era uguale a quello della Volcanic, e si credeva che la Venditti fosse stata presentata alla “International Firearms Exhibition” di Londra nel 1851, quindi, secondo 5 Marcello Terenzi, copiata dagli americani che trovarono perfezionato il sistema di Hunt. Se ci basiamo sui documenti, le date ovviamente parlano chiaro, ma qualcuno pensa che il Venditti non abbia registrato il suo brevetto appena inventato e che quindi sia giusto pensare che fosse sua l’idea di un’arma a ripetizione con serbatoio sotto la canna e che sia stata copiata dagli americani. Di parere contrario è Francesco Denaro che crede più facile la possibilità che un americano di passaggio a Napoli, (che allora aveva frequenti scambi commerciali con l’America essendo un porto importante), avesse bisogno di una riparazione o di munizioni adatte ad un’arma di quel tipo e si 6 fosse rivolto al Venditti che così ebbe la possibilità di studiarla e copiarla. Della stessa idea anche Emanuele Marcianò il quale sostiene che i proiettili usati per la pistola Venditti altro non erano che le 7 palle autopropulse già in uso per la Volcanic e già superate in America, perché inefficienti. Logica vuole che più che di ingegno italiano, sia da credere ad un “tarocco” italiano! Fig. 4 La Smith & Wesson ______________________ 3 F. Denaro, “ Un sensazionale ritrovamento” in Diana armi (n.4/1971 pgg. 69-75) C. De Vita “Armi Antiche, Brevetti 1855-1890, brevetto n. 07630 attestati 15/345 (anno 1875, n.77, p.100. tav.18) 4 pagina 17 Arma a ripetizione progettata da Horace Smith e Daniel B. Wesson per la Volcanic Arms Co. (Fig. 4) con un caricatore tubolare sotto la canna per una decina di proiettili autopropulsi, che contenevano cioè polvere e innesco. Il ponticello era la leva che spostava i proiettili nella camera di scoppio, con lo stesso sistema usato poi anche dalle pistole Venditti. Il serbatoio e la canna erano ricavati da un unico blocco di metallo, come per le Venditti, e il castello e le piastre laterali per l’accesso al meccanismo sono in ottone, mentre le Venditti le avevano in acciaio. I disegni di questo tipo di arma furono depositati ed ottennero la Patent il 14 febbraio 1854, mentre per le cartucce “rocket-ball” Walter Hunt aveva già ottenuto la Patent il 10 agosto 1848. (Fig.1) L’otto agosto 1854 anche Smith e Wesson ottennero un brevetto per costruire le cartucce “Volcanic” che per la loro scarsa efficacia limitarono il loro uso per le pistole (tiro ravvicinato) e non 8 per le armi lunghe. Infatti come riporta Marcianò ”…a circa otto passi, un cappotto invernale costituiva un’efficace armatura contro le palle-razzi.” loro costruzione ebbe poco seguito, per la gioia dei collezionisti! Fig. 5 La Venditti 1° tipo Arma a ripetizione, costruita prima del 1875, (Fig. 5) con tre serbatoi, per contenere 26 colpi. I proiettili sono collocati nei due tubi laterali alla canna, ciascuno con otto palle, nove sono nel serbatoio principale e una nella camera di scoppio. Il serbatoio principale e la canna, sono ricavati da una unica barra di acciaio. Non esiste una chiusura reale dell’otturatore e la fuga di gas che si ha conseguentemente, fa perdere pressione, rendendo così meno efficace il colpo. Il percussore ad ago è indipendente all’interno dell’otturatore. Il suo funzionamento: azionando la leva ponticello ad anello si alza un elevatore a livello della camera, l’otturatore retrocede ed arma il cane. Riposizionando il ponticello, l’otturatore mette il colpo in canna, mentre scende l’elevatore per raccogliere un’altra carica. I due serbatoi ai lati della canna sono contenitori di riserva, di cartucce che venivano Fig. 6 La Venditti 2° tipo spostate nel serbatoio centrale, ruotando il blocco di volata. ______________________ 5 6 7 8 M. Terenzi, “The Italian Venditti Pistol, in American Society of Arms Collectors, Bulletin n. 22, 1970 F. Denaro, “La biografia di Venditti” in Diana Armi (n. 5/1972, pg. 26-35) E. Marcianò, “La verità sull’invenzione di Pietro Venditti” in Oplologia Italiana”, 1983, Firenze, E. Marcianò, “La verità sull’invenzione di Pietro Venditti” in Oplologia Italiana”, 1983, Firenze, pg 225. (prosegue nella pagina successiva) pagina 18 La scritta sulla canna “SISTEMA VENDITTI” la definisce prima serie, cioè costruita prima del 27/2/1875, e il punzone TA si presume sia del banco di prova di Torre Annunziata. Mancando qualsiasi sistema di estrazione dei bossoli, si presume l’uso di palle autopropulse simili a quelle americane della Volcanic, ovvero proiettili ogivali con base cava riempita con polvere e innesco. (Fig. 6) Quest’arma brevettata dal Venditti il 15/3/1877 è solo un miglioramento rispetto alla prima serie, poiché usa cartucce con bossolo in rame o ottone, a percussione centrale (o ad ago). Nei brevetti depositati non si fa menzione del tipo di proiettili usati. Vennero perciò aggiunti due estrattori ai lati dell’otturatore ed eliminati i due serbatoi porta-munizioni laterali. Poteva sparare 10 colpi a ripetizione, contenuti in un serbatoio sotto la canna, dotato di una molla a spirale per far avanzare i colpi che venivano spinti in canna dall’elevatore azionato dalla leva-ponticello la quale imprimeva contemporaneamente la spinta dell’otturatore. Lo sparo avveniva con l’abbattimento del cane sulla testa del percussore che fuoriusciva dal retro dell’otturatore. Queste armi non ebbero gran seguito, rimanendo piuttosto una notevole curiosità collezionistica. Le armi fotografate, presenti in questo articolo, sono di una collezione privata. “Il Morione” “IL MORIONe“ è una nuova associazione culturale che si occupa di storia e oplologia, e nonostante il nome evochi armi (difensive) antiche, in realtà è aperta ad ogni epoca storico oplologica. Lo scopo dei soci fondatori, (tra cui C. Calamandrei, R. elgood, T. Moro) è quello di riunire studiosi, collezionisti, sportivi e appassionati di ogni categoria di armi, dalle antiche alle moderne, per scambiare opinioni, conoscenze, consigli, perciò organizza gite culturali a sfondo oplologico, conferenze, incontri di studio, gare con armi ad avancarica ed ex-ordinanza. Pubblica un Notiziario che raccoglie scritti di vari autori sempre riguardanti l’oplologia oltre alle “NeWS” relative alla vita sociale. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.ilmorione.it o mandare e-mail a [email protected], oppure telefonare al 348 5013366 L’Associazione Culturale Storico-Oplologica “IL MORIONE”, in collaborazione con il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, propone la giornata di studio: “IL ’91: UN FUCILE TRA LEGGENDA E REALTÀ” Il fucile modello 1891, conosciuto anche - impropriamente - come Mannlicher Carcano, sicuramente rappresenta, per i cultori di oplologia e di storia militare, uno degli oggetti-simbolo di 60 anni della storia italiana, o almeno di tutta la prima metà del XX secolo. Il convegno si articolerà, nell’arco della mattinata destinata all’evento, nei seguenti interventi: Alessandro Bison, Introduzione e inquadramento storico. Ruggero Pettinelli, Un ’91 italo-svizzero Gen. Aldebrando Micheli, La Fabbrica d’armi di Terni Roberto Perin, Cenni sul munizionamento del ‘91 Al termine di ogni relazione alcuni minuti saranno dedicati alle domande, alle osservazioni o ai contributi che il pubblico vorrà formulare o fornire. DOMeNICA 9 GIuGNO 2013 – ORe 9.00 – 12.30. Vicenza, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Viale X giugno. (z. Monte Berico). Per info tel. 347 0492148 o consultare il sito www.ilmorione.it pagina 19 TSN – FAENZA U.N.V.S. – FAENZA LARC – FAENZA Organizzano il 6° Campionato Italiano UNVS di Tiro a Segno Avancarica Faenza 24 - 25 – 26 maggio 2013 - 1° Memorial “Renato Cavina” al migliore risultato tecnico La gara, col patrocinio di C.N.D.A.(Consociazione Nazionale degli Archibugieri) si disputerà presso il poligono di tiro di Faenza in concomitanza con la gara EX ORDINANZA- WESTERN- AVANCARICA NB: i concorrenti in classifica unica senza distinzione di sesso e di età. Per il campionato italiano U.N.V.S. sono previste 3 specialità di tiro senza distinzione tra armi originali o repliche e caratteristiche tecniche, così chiamate: “Fucile ad avancarica” sulla distanza di m. 50. “Pistola ad avancarica” e “Revolver ad avancarica” sulla distanza di m. 25. Prima dell’inizio delle gare è previsto il controllo delle armi e del tesseramento U.N.V.S. La gara si disputerà con 13 colpi in 30 minuti, su bersaglio standard, con lo scarto dei 3 colpi peggiori. (regolamento nazionale e internazionale CNDA/MLAIC). La quota d’iscrizione è fissata in € 10 (dieci). Saranno premiati i primi 3 classificati di ogni specialità con medaglia. CAMPIONE ITALIANO UNVS 2013 di avancarica, il primo classificato di ogni specialità che riceverà lo scudetto ufficiale UNVS SQUADRA CAMPIONE D’ITALIA UNVS 2013 di avancarica la sezione U.N.V.S. che avrà ottenuto il miglior punteggio sommando il miglior risultato individuale di ogni specialità, di 3 tiratori diversi, saranno premiate con una targa le prime 3 squadre classificate. Ristoro presso il poligono, €.12 (dodici) da prenotare all’iscrizione. Giudice di Gara del Tsn – Faenza Le iscrizioni al Campionato Italiano U.N.V.S. di tiro ad avancarica potranno essere fatte via e-mail, fax o telefono e si chiuderanno il giorno Martedì 21 maggio 2013. Turni - Venerdi 24: 14,30 - 15,15 - 16 - 16,45. Sabato 25 e Domenica 26: ore 9 - 9,45 - 10,30 - 11,15 - 12 (pausa pranzo) 14,30 - 15,15 - 16 - 16.45. Premiazioni dalle ore 17,30. NB: la gara si disputerà in concomitanza con la gara ex ordinanza e western (per il programma visitare il sito web: tsnfaenza.altervista.org) TSN FAENZA, VIA SAN MARTINO 47 - FAENZA - RA - e-mail: [email protected] tel. 0546.30323 fax.0546.060703 Per informazioni: Francesco Fabbri - referente LARC - cell. 328.8290263 Il Presidente del TSN Faenza - Nerio Bosi Il Presidente UNVS Faenza - Giovanni Massari Per tutte le altre news, classifiche e varie, collegati al sito www.cnda.it pagina 20 V I G E V A N O , n o n s o l o f u m o ... 5A GARA DI CAMPIONATO. Il secondo giorno di primavera il poligono di Vigevano ci accoglie con la consueta simpatia ma il tempo non è proprio primaverile, fresco, piovoso da sabato pomeriggio a tutta la domenica. Comunque, nonostante il tempo, oltre 330 prestazioni sono un risultato di tutto rispetto, gestito professionalmente da tutto lo staff e che ha reso particolarmente felice il Presidente. Abbiamo rivisto con piacere alcuni tiratori che sono mancati da tempo e speriamo non sia solo un caso. L’organizzazione ha inoltre inserito 2 specialità “promozionali” La Kuchen a 50 metri ed il BRA (Bench Rest Avancarica) che hanno riscosso discreto successo tra i tiratori. Ma non solo fumo, infatti in cucina non poteva mancare l’arrosto, dopo un tradizionale piatto di risotto. Complimenti al cuoco! Per finire una ricca lotteria con agnello pasquale, salumi, riso e, naturalmente vino. Arrivederci Vigevano, magari con il sole però. A. Beria pagina 21 WERNDL Mod. 1873 Una bella a c o p ’e d e n io z a r o b riela di Massimo Capone Il nome inciso sulla canna è quello dell’armaiolo austriaco MARCUS (o MARKUS) OGRIS. Egli, o la Ditta da lui fondata, risulta attivo a Ferlach (famosissimo centro industriale armiero della Slovenia, vicino a Klagenfurt), fin dai primi anni ’70 dell’800 fino addirittura agli anni ‘20 del primo dopoguerra nel novecento. Il nome OGRIS è riportato su fucili a retrocarica, da tiro e da caccia: monocanna, combinati, doppiette, drilling, anche di pregio. L’armaiolo austriaco ha utilizzato chiaramente la meccanica di un fucile militare WERNDL Mod. 1873. Questo modello nacque come evoluzione del precedente Mod. 1867. Le principali modifiche apportate nel nuovo Mod. 1873 interessavano la scatola di culatta, dove scompare la lunga coda del precedente modello, (sulla codetta, ora assai più corta, si inseriscono le viti per l’attacco alla cassa, al guardamano ed alla batteria). Il sistema d’otturazione (che ha un diverso sistema di bloccaggio, in apertura e chiusura, dell’albero di rotazione. Un corpo del cilindro otturatore più lungo), ed, elemento senz’altro più appariscente e...”caratterizzante”, la batteria, con il cane non più tutto esterno, ma con gran parte del suo corpo nascosto all’interno, tra la piastra e la cassa, sporgendone solo la testa ed il collo. Quest’ultimo elemento dava al fucile, tutto sommato, un aspetto abbastanza moderno per l’epoca. Sostanzialmente, però, l’arma, sia pure migliorata, risultava comunque già obsoleta e poco competitiva in un panorama armiero militare e civile contemporaneo in rapidissima evoluzione e con prodotti ben più avanzati: senza arrivare ai fucili a ripetizione, già abbondantemente presenti. (prosegue nelle pagine successive) pagina 22 Per rimanere nel campo dei monocolpo, c’era già la temibilissima concorrenza dei sistemi ad otturatore ribaltabile (Springfield-Allin, ecc...), oppure a blocco cadente (Sharps ed altri) e, soprattutto, il semplicissimo rolling-block e così via. Già alla fine degli anni ’70 del 1800 l’Austria cominciò a sperimentare e produrre, per corpi militari, altri modelli, orientandosi ormai unicamente su fucili muniti di serbatoio a più colpi. Dopo il Fruwirth, antesignano di fucile ad otturatore girevole-scorrevole dotato di serbatoio a più colpi e con cui già nel 1871 si era cominciato ad armare la Gendarmeria, si passò al Kropatschek ed, infine, al famosissimo Mannlicher, capostipite di una serie pressocchè infinita di varianti e miglioramenti. Ma tornando ai Werndl, la loro vita, come tantissime altre armi militari in dismissione, proseguì, oltre che con utilizzo da parte di corpi armati e paramilitari di seconda linea, anche con rielaborazioni da parte di valenti artigiani per crearne fucili da caccia e da tiro dalle prestazioni a volte più che brillanti, come riferisce l’attuale proprietario per l’oggetto del nostro articolo. A proposito di successivi utilizzi, i fucili Werndl, sia Mod. 1867 che Mod.1873, sono comparsi anche in un bel film ambientato nel meridione d’Italia all’epoca della lotta al brigantaggio. Il titolo è “Il brigante di Tacca di Lupo”, di Pietro Germi, del 1952. Naturalmente come c’era da aspettarsi la collocazione di queste armi in mano ai bersaglieri sabaudi (comandati da Amedeo Nazzari) è del tutto …fuori luogo ed anche fuori epoca. Esse fanno egualmente un certo effetto. Chissà da quale deposito erano usciti, e che fine poi fecero alla fine del film?!? Ma torniamo al nostro Werndl da …tiro. E’ sicuramente rielaborazione di un fucile Mod. 1873, militare. Lo deduco anche dal numero di matricola impresso sul lato sinistro del coperchio dell’otturatore, nella stessa identica posizione dei militari (e d’altra parte non credo proprio che la ditta OGRIS ne avrebbe potuto costruire ex novo così tanti!). Molto interessante e ben fatta è la diottra regolabile e basculante, per la quale è stata creata una base scanalata, sulla quale si appoggia quando è abbassata e che sembra pagina 23 quasi un prolungamento della coda di culatta. Il nostro esemplare, come molti altri “sheiben gewehre” (fucili da tiro a segno), ha avuto sostituita la canna militare con una camerata per una cartuccia abbastanza in voga negli anni ’70 dell’800. La cartuccia 8x42 R è una delle numerose creazioni di quel periodo, cioè dell’ultimo quarto di quel secolo. Nate spesso come riadattamenti di cartucce militari, ed utilizzate in fucili monocolpo da caccia e da tiro, difficilmente sopravvissero dopo la Prima Guerra Mondiale. Attualmente, per il piacere di riutilizzare ed apprezzare un bel prodotto dell’arte armiera dell’800, viene messa alla prova la pazienza, la tenacia e l’abilità dei moderni, ma nostalgici, ricaricatori di antiche cartucce metalliche. Il Barnes (Cartridges of the World) fa risalire la nascita di questa cartuccia al 1888, come versione accorciata dell’ 8x51 Mauser, e, riguardo al suo eventuale utilizzo per la caccia, della stessa classe del 32-40 WCF. Ricordiamo che l’Austria introdusse, per uso militare, per la prima volta una cartuccia a polvere infume nel 1890. Riguardo al regolamento CNDA, poiché il fucile è stato creato utilizzando in parte preponderante un modello militare del 1873 (con cambio della canna ed altre variazioni per renderlo adatto al tiro a segno) e poiché la munizione è nata in un periodo in cui era ancora utilizzata la polvere nera per questo tipo di armi, ritengo ammissibile il suo utilizzo nelle nostre gare a cartuccia metallica. Per tutte le altre news, classifiche e varie collegati al sito www.cnda.it pagina 24 Benevento 23 e 24 marzo 9a prova del Campionato Nazionale di Avancarica CNDA-UITS Organizzata dalla compagnia d'avancarica ADS (Archibugieri del Sannio) ed in collaborazione con la sezione del TSN di Benevento si è disputata il 23 e 24 marzo la IX prova del Campionato Nazionale di avancarica CNDA-UITS. E' questa la terza volta che i tiratori di avancarica si cimentano presso il poligono di contrada S. Clementina ed ormai quella di Benevento deve essere considerata a tutti gli effetti una classica del nostro campionato. Impeccabile l'organizzazione da parte della compagnia sannita, con l'infaticabile Presidente G. Limongelli e dei suoi collaboratori e di tutta la sezione TSN di Benevento, con l'apporto costante del suo Presidente V. Cavalluzzo e del suo staff. Grazie ad essi l'evento si è svolto nel massimo rigore tecnico ed organizzativo, ma senza mai perdere di vista il divertimento, lo spirito goliardico ed il piacere di stare insieme, che nel mondo della avancarica si coniugano sempre alla prestazione tecnica ed agonistica. Per questi motivi vada a tutti loro il ringraziamento dei tiratori CNDA, nella speranza che i futuri appuntamenti vedano un numero di partecipanti crescente rispetto alle circa 100 prestazioni, limitate in questa occasione anche dall'impossibilità di gareggiare di alcuni tiratori che non erano tesserati della Unione. D. Bartolomeo De Iuri - GAP Napoli VENDI...CERCHI ...SCAMBI? Inserisci il tuo annuncio gratuito su Avancarica Magazine fax 0544.271417 e-mail: [email protected] pagina 26 M-Four Pro Series, sviluppato dai tiratori per i tiratori. E' nato un nuovo modello di m-four, il “Pro Series”. Lo sviluppo di questa carabina nasce dalla collaborazione diretta di Chiappa Firearms con alcuni tiratori IPSC e LSSA. Ma in cosa differisce dal precedente modello? Praticamente in tutto. Iniziamo parlando dal materiale con cui sono composti upper e lower: sono realizzati in un nuovo polimero studiato dalla Chiappa Firearms chiamato "generation II" che rende allo stesso tempo la struttura più rigida e più resistente consentendo rosate migliori anche in situazioni di stress torsionale, come ad esempio in una serie di double tap ad alta cadenza da una finestra o da sdraiati. Proseguendo nella meccanica anche l'otturatore è stato riprogettato per sopportare carichi di lavoro estremi e di conseguenza è stato realizzato in acciaio e successivamente nitrurato, in modo da aumentarne scorrevolezza e velocità. Modificando l'otturatore è stata cambiata anche la canna che, da un profilo milspec, è passata ad una Heavy barrel. Questo profilo permette una rosata più chiusa anche sotto sforzo e permette un bilanciamento migliore della carabina. pagina 27 Dato che la canna lo consentiva è stato fatto un filetto da 1/2"x28 con uno spegnifiamma dedicato, sostituibile dal tiratore con un compensatore standard Ar15. Altra particolarità è data dall’astina, derivata direttamente dal mondo delle competizioni; si tratta infatti di un'astina disponibile in 8 o 12" full rail, che consente di installare accessori in qualsiasi suo punto, incluse le mire a 45° tanto utilizzate nell'IPSC. Per chiudere siamo arrivati al calcio, che è di tipo collassabile e regolabile in 6 posizioni ed eventualmente sostituibile con calci con diametro milspec. pagina 28 COMPRO... VENDO... FUCILI e CARABINE Fucile eNFIeLD (ex ordinanza) anno 1910 SHT IV cal. 22 lr mono matricola Nuova Zelanda) rigatura canna in buone condizioni, tiro a 50 mt. preciso. € 450. Giuliano 338.7654099 Vendo splendido fucile a miccia Artax, come nuovo, preparato per gare CNDA (acciarino, impugnatura) preciso e molto bilanciato. Possibilità di prova presso poligono di Milano. Lungh. canna 85cm. lungh. totale 127 cm. circa, cal. .45Si. € 850 emanuele 334.6404373 Vendo f u c i l e W e s s o n cal. 50 (Palmetto) come nuovo. Salvatore 338.9191096 Fucile ad avancarica marcato “TURNER’ S PATENT” e “W. SCOTT& SONS“ Birmingham, finemente inciso a motivi floreali, in condizioni eccezionali di ferri e legni, canna a specchio cal. 45, stecher regolabile ottimizzato per il tiro. Bruno Lofrese 347.7135689 Fucile avancarica eNFIeLD 1869 corto, marina, due fascette, 5 righe, arsenali di TOWER, eccellenti condizioni, vincitore campionato italiano. Bruno Lofrese 347.7135689 Fucile SPRINGFIeLD 1888, roundrod, sistema Allin, cal. 45/70, vincitore 4 campionati italiani Carcano e primatista italiano. Eccellenti condizioni. Bruno Lofrese 347.7135689 Fucile marca CARL GuSTAFS mod. REMINGTON ROLLING BLOCK. Bruno Lofrese 347.7135689 Fucile avancarica repl. Pedersoli cal. 45 mod. Tryon Match come nuovo a € 600 Giuliano tel. 338.7654099 Fucile avancarica replica Investarm cal. 50 mod. Country Hunter 150 A come nuovo per motivi di salute. € 200 Giuliano tel. 338.7654099 DOPPIeTTA ORIG. AVANCARICA a luminello, cal. 16. Sulle cartelle: BORDONI - BRESCIA Canne punzonate VINCENZO BERNARDELLI (fondatore e capostipite dell'omon. fabbr. d'armi). Condiz. eccellenti, funz.te e completo (bacchetta originale con cavastracci), anime lisce senza corrosioni. € 1.700 Massimo Capone 338.8510997 Fucile originale per cat. G.N. cal.18, con baionetta mono matricola, con fodero in pelle e fondi palle. € 1.200 Fabio Bignotti 328.7527613 Fucile hAWkeN cal.45 mille righe, Fabb. Investarm, come nuovo. € 300 Carlo 02.93550274 Fucile GARAND SPRINGFIeLD anno 1942 circa ottimo stato canna a specchio con cinghia baionetta e dies. € 1.200 tratt. Angelo 339.2771512 Fucile ZuAVe mod. 1863 cal.58 (ARMI SPORT) allestimento per tiro 100 mt. con canna svizzera, passo e rigature (7 righe) identiche al mod. originale. Luciano 347.7111480 MORTIMeR huNTeR cal. 54 a pietra, vendo causa inutilizzo, buone finiture, legno eccezionale, seconda batteria ed accessori, 600 palle pronte per l’utilizzo. Possibilità di provarlo. Valerio 329.4514155 Fucile VeTTeRLI Svizzero cal. 10,4 mod. 1881 percussione centrale, vendesi con o senza baionetta con fodero. Andrea 335.8339881 Fucile A LuMINeLLO datato circa 1843 Arsenale Napoletano semi restaurato con meccanica e canna al 95% e legno al 90%, manca di asta di caricamento. € 900 trattabili Luciano 347.5967086 Fucile WeSTLeY RIChARD (ZAR) cal. 577/450 (coda di scimmia), completo di n. 40 bossoli e dies. Fucile in ottime condizioni. Vincenzo 335.230211 ore p. Fucile ad avancarica mod. 1842 belga per il mercato civile, assegnato ai corpo volontari della guardia nazionale di Venezia, marcato a Ch. De Loneux-Liege. € 2.500 Gasbarri 339.2266136 RIGBY cal. 45 canna corta impost. per categorie a 100 mt. WALKYRIEWHITWORTH con guanciale in cuoio, diottra, cinghia, 2a batteria, luminelli di ricambio e n. 200 palle trafilate; vendo causa inutilizzo. Possibilità di provarlo. Valerio 329.4514155 Fucile MORTIMeR PeDeRSOLI cal.54 a pietra, con diottra, mirino + inserti intercambiabili e tutti gli accessori per sparare, praticamente nuovo, vendo x inutilizzo. E-mail: crotti.max@ libero.it Massimiliano 0382.812305 ZuAVe cal. 54 fab. Euroarms con fondipalle. € 350 trattabili Plinio 347.2434123 Fucile VeTTeRLI italiano fanteria mod. 1870/87/16 cal. 6,5, Brescia 1881 e fucile CARCANO mod. 1891 lungo cal. 6,5 - Terni 1918 + baionetta con fodero e dragona. Andrea tel. 335. 8339881 Fucile eNFIeLD modello Volonteer cal. 451, 2 fascette Alexander Herny. Replica Euroarms. Nuovo mai usato. Luigi 339.2047464 MAuSeR mod. 1871/84, cal. 11 x 60 R, con 1.000 palle, dies, 40 bossoli, fondipalle, in condizioni ottime. Vincenzo 335.230211 ore pasti Fucile S. 223 Scout cal. 45 a percussione + Pistola S. 305 Charles Moore Target cal. 45 a percussione. Pedersoli, completi di tutto l’occorrente per il tiro, comprese le stecche in dotazione. Armi complete nuove, MAI USATE, ne mai uscite dall’imballo originali. Vendesi esclusivamente per motivi di salute. Sono visibili sul sito: www.davide-pedersoli.com Il tutto a € 800 Stefano Sassoli 337.558500 Fucile ad avancarica modello 1842 francese, marcato Rochat a St. Etienne. € 2.500 Gasbarri 339.2266136 Fucili numero 2 CARL GuSTAV, modello 96 € 600 modello 63 con diottra € 750 Fabio Bignotti 328.7527613 Carabina Winchester mod.94 AE cal. 30.30. € 1.200. Per informazioni 339.74458281 dopo h. 18:00 Cantonale Svizzera originale anno 1845, rifinita finemente in argentone, cal. 9,60, avancarica perfetta. Munita di diottra. € 2.700 tratt. Massimo 347.9054841 Carabina Federale Svizzera a percussione con diottra, pallottiere e trafilatore cal. 10,50 originale 1851, tenuto bene, fabbricato Winterthur - F. Bram. € 1.600 Massimo 347.9054841 Carabina CZ zkm 452 in calibro 22 sparati solo 100 colpi. Ottica Ptisan Cobra 6-9x42. Scatto modificato da Cicognani N° 2 caricatori, 1 in dotazione da 5 colpi più 1 da 10 colpi. Custodia in plastica rigida. € 520 non trattabili. Fulvio Strocchi 0544.423044 Carabina aria compressa DIANA 52 usata poco. Regalo il fodero. €. 300 Valerio 349.1469267 pagina 29 Carabina da tiro G. Manzoni in Lugano 1850, canna ottagonale rigata a specchio cal. 9 mm, doppio grilletto con stecher, lunga 120 cm. peso 6,5 kg. condizioni perfette. € 1.950. Mauro 335.5062312 Winchester mod. 1892 cal.44-40, carabina del 1910 tutta orig., non ribrunita, canna tonda cm. 51, legni ottimi, brunitura 30%.€ 2.100 Orazio 06.99674394 Fucile da fanteria mod.1889 bellissimo, marcato C. Gustav, tipo rolling block, calibro 8x58R per inutilizzo. € 1100 con dies e bossoli. Piero 348.1384344 Fucile Pennsylvania “DIXI” a percussione, cal. 45 ditta Pedersoli, nuovo, con set di pulizia e caricamento e fodero in pelle, vendo. € 500. 328.5335849 Tryon Match con diottra cal. 45 replica Pedersoli con 100 palle e fondi palle €. 900, come nuovo sparati solo 100 colpi. [email protected]. Angelini 335.6627879 Sharps New Model 1863, carabina convertita dal governo U.S.A. nel 1867 da percussione a cartuccia metallica cal.50-70. Arma rara e in ottime condizioni. €. 4.000 Orazio 06.99674394 Carabina Marlin mod. COWBOYS competition 1894, cal. 45 i.c. completa di fodero in cuoio messicano lavorato+dies, 500 bossoli. €. 600 Duranti 339.8190592 Doppietta Inglese cani esterni, canne giustapp. Marcato oro hollis & Son London 1880 ca. €. 800 Duranti 339.8190592 Fucile JAGeR TARGeT avancarica a percussione repl. Pedersoli cal. 54 con diottra in buone condiz. cedo a € 600. Massimo 347 9054841 PISTOLE e REVOLVER Pistola a luminello originale, metà 800 bella e precisa cal. 395, calcio in noce, compl. di cassetta e accessori. Prezzo da concordare. Fabio Bignotti 328.7527613 Pistola DA SALA origine belga, cal. 22 short, chiusura tipo rolling block, in eccellenti condizioni. Revolver avancarica originale ReMINGTON 1858 New Model cal. 44 in eccellenti condizioni, ottimizzato per il tiro, precisissimo. Pistola a luminello boema, epoca 1850 circa, finemente incisa, firmata STOHR IN CARLSBAD, da duello, stecher, in condizioni eccezionali ferri e legni, canna a specchio cal. 11, precisissima. Bruno Lofrese 347.713568 Pistola avancarica modello NAVY, come nuova, sparato pochissimo con cassetta in legno ed accessori. Angelo tel. 339.2771512 Pistola hAMMeRLI mod. 280 cal. 22 e convers. in cal. 32 usata pochissimo in valigetta orig. con tutti gli accessori e con 2 impugnature. € 3.500 Pistola BeRNARDeLLI modello P ONE cal. 9x21 accuratizzata + vari ricambi. € 500 Gasbarri 339.2266136 Pistola replica avancarica Pedersoli ReMINGTON PATTeRN cal. 44. mod. 1863-1875 catalog. sportiva, perchè poco usata x inutilizzo. Gianni 338.353447 ReVOLVeR ad avancarica “Roger Spencer” cal. 44 Pedersoli. € 450 Massimo 347.9054841 Le Page (Armi Sport) cal.45 dotata di stecher, come nuova. €. 180 334 6404373 emanuele Pistola monocolpo avanc. Pedersoli Mortimer Match come nuova con scatola originale, DVD ancora imballato+fondipalle nuovo. € 400 non tr. Monti 338.3797464 Pistola semiautomatica 9x21 modello TeCNeMA con 2 caricatori, canna conica e scatola originale. Sparati 600 colpi. Luciano 347.5967086 Pistola avancarica Feinerkbau mod. history 1 nuova in cassetta cal.36 in cassetta orig. + fondipalle. € 850 Duranti 339.8190592 Pistola avancar. replica hawkins London 1780 pietra focaia, finiture in argento. Nuova. € 700 Duranti 339.8190592 Pistola monocolpo ad avancarica a pietra cal. mm.15, canna damasco, scodellino, mirino e fascia sul vitone rimessa in oro marcata Clark e Sons 62 Cheapside London. Canna liscia. Arma antica. Piero 348.1384344 Revolver Remington New Model ricerca costruzione 1860 cal.36 preciso e pronto alle gare. Revolver Roger & Spencer cal.44 preparato già alla gare. Revolver WITNeY 1857 cal.36 molto preciso. 348.313466 enrico Rabacchin Pistola Charles Moore Cal. 45, Pedersoli. Usata pochissimo, in valigetta di legno con occorrente per il tiro, (15 colpi) € 400. Roberto 348.9149985 Revolver ROGeR&SPeNCeR (Pedersoli) cal.44 ver. gara: Ottime finiture, precisissimo, altamente competitivo. 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La lunghezza totale, compreso il porta stracci, è di cm 95. € 100 - per fucile rigato tipo Enfield, lunga cm 102,5. € 80 Massimo Capone 338.8510997 AVVISO AGLI INSERzIONISTI LA REDAzIONE PER CERCARE DI RIORDINARE QUESTE PAGINE, DAL PROSSIMO NUMERO CANCELLA TUTTE LE INSERzIONI PREGANDO I LETTORI DI INVIARLE AGGIORNATE ENTRO IL MESE DI MAGGIO 2013, IN TEMPO PER LA PROSSIMA EDIzIONE DI AVANCARICA MAGAzINE. “VECCHIE” pagina 30 Erano destinate agli artiglieri Due carabine storicamente famose ed estremamente pratiche e maneggevoli. Costituiscono una scelta nell’impiego venatorio e nelle rievocazioni. Senza disdegnare il tiro di precisione. (a cura dell’ufficio stampa Davide Pedersoli) La “Silver Line Guns” nella quale la Davide Pedersoli ha recentemente presentato i modelli di fucili e moschetti impiegati durante la guerra fra gli stati americani, comprende anche quelle armi che hanno accompagnato i reparti di artiglieria da campagna. Tali modelli, apparentemente meno noti, erano molto importanti per i reparti di artiglieria che, operando anche in assistenza alla cavalleria o alla fanteria, dovevano disporre di un’arma con caratteristiche di praticità di impiego, peso limitato e, quindi, maneggevolezza. I modelli offerti dalla Pedersoli presentano evidenti legami alla scuola anglosassone: uno per antonomasia vista la sua origine inglese, l’altro solo per lo stile, palesemente ereditato dalla cultura dell’azienda costruttrice che dell’Inghilterra vantava soltanto i natali dei suoi fondatori. Ci stiamo riferendo ai modelli Enfield Musketoon P1861 Short Rifle e Cook & Brother Artillery Carbine. Il Musketoon P1861 Short Rifle fu l’ultimo modello di Casa Enfield destinato ai reparti di artiglieria ma sembra che nella sua configurazione ad avancarica non fosse stato mai distribuito alle truppe. Quelli giacenti in arsenale, infatti, vennero trasformati nel sistema Snider a retrocarica. Ne usufruirono invece i reparti speciali, i corpi di polizia, le guardie carcerarie o corpi di volontari allora esistenti in Gran Bretagna; in alcuni casi venivano effettuate piccole modifiche riguardanti il calibro o la lunghezza della canna. Numerosi esemplari furono destinati all’uso civile o all’esportazione, e una delle nazioni che in quel periodo richiedeva un costante approvvigionamento di armamenti era l’America. Il modello P1861 Short Rifle venne utilizzato da entrambi gli schieramenti contrapposti durante la guerra di secessione. Fra i reparti della Confederazione fu distribuito anche alla Cavalleria. Enfield Musketoon P1861 Short Rifle L’arma prodotta dalla Pedersoli è in calibro .577 con canna lunga 610 mm (24”) e solcata da cinque righe che sviluppano un passo di 1219 mm (1:48”); la lunghezza totale è 1029 mm (401/2”). La canna è tenuta al calcio da due fascette in acciaio ed è presente sempre l’alzo con ritto e cursore montati su zoccolo a gradini. A parte le fascette in acciaio, gli altri fornimenti sono realizzati in ottone. Il calcatoio della bacchetta di caricamento è sagomato con il caratteristico portastraccio. Davanti l’arco frontale del paragrilletto è presente un piccolo gancio ad anello. Sulla cartella dell'acciarino sono presenti la scritta TOWER, l’anno 1861 e la corona reale, senza le cifre reali sotto di essa per indicare il prodotto commerciale destinato all’esportazione. Sulla canna sono punzonati i marchi di prova di Birmingham: le lettere DP (anziché BP) sotto una corona (indicava la prova provvisoria), il numero 25 (riferito al calibro 0.577”), due scettri incrociati con inseriti la corona e la lettera V (marchio di controllo), ancora il numero 25 e ancora due scettri incrociati con la corona e le lettere BPC (prova definitiva). Sul fianco destro del calcio è apposto il cartiglio circolare della BSAT (Birmingham Small Arms Trade). La Cook & Brother può essere considerata la più importante fabbrica di armi della Confederazione degli Stati del Sud e probabilmente la prima a produrre armi per il Governo di Richmond. Era il 1855 quando Ferdinand W.C. e Francis Cook, emigrati in giovane età dall’Inghilterra, fondarono la loro azienda meccanica a New Orleans, in Lousiana. All’inizio del 1861, con la secessione della Louisiana in gennaio e l’attacco a Fort Sumter in aprile, i fratelli Cook avviarono la fabbricazione di armi sottolineando come i buoni fucili potevano essere costruiti tanto in Inghilterra quanto in America. Il bombardamento della città da parte della marina unionista costrinse i fratelli Cook a trasferire la loro attività, anche se non con tutti i macchinari e con notevoli peripezie. Prima risalendo il Mississippi fino a Vicksburg, poi via terra fino a Selma, in Alabama, e dopo l’estate 1862 ad Athens, in Georgia, cittadina lontana dal fronte bellico e servita da ottimi collegamenti ferroviari. La produzione di New Orleans, visto il poco tempo a disposizione, si limitò a circa mille pezzi tra fucili per la fanteria e carabine per l’artiglieria, mentre altri settemila, comprese anche alcune carabine per la cavalleria, furono prodotti ad Athens. Tutte le armi Cook & Brother sono oggi le più ricercate fra quelle destinate alle truppe Confederate durante la guerra civile americana. La riproduzione allestita dalla Davide Pedersoli è stata curata in ogni minimo dettaglio per offrire un Cook & Brother Artillery Carbine prodotto che prima d’ora, in questa configurazione, non era stato mai presente sul mercato. Innanzi tutto le punzonature e i marchi: sulla cartella compaiono le scritte COOK & BROTHER con, più staccato, ATHENS, GA e, in seconda riga, l’anno 1863 (il 1863 e il 1864 si riferiscono alla produzione di pagina 31 Athens); dietro al cane è punzonata la bandiera confederata, con il disegno conforme di quegli anni. Sulla canna la scritta PROVED e ancora COOK & BROTHER / ATHENS, GA e l’anno 1863. Sul calcio, opposto alla cartella, il cartiglio con le iniziali F.W.C. (uno dei titolari fungeva anche da ispettore di controllo). Il profilo e la conformazione della calciatura sono stati analizzati storicamente: le fascette di tenuta canna e la maglietta porta cinghia posteriore, fissata sul prolungamento del paragrilletto, si presentano Il cartiglio della BSAT Particolare dell’acciarino e delle scritte nella corretta posizione. (Birmingham Small Arms Trade) La carabina Cook & sulla canna della Cook & Brother impresso sul calcio dell’Enfield. Brother è lunga 1029 mm (401/2”), la canna, in calibro .58, misura 610 mm (24”) ed è solcata da cinque righe che sviluppano un passo di 1220 mm (1:48”). Tutti i fornimenti sono realizzati in ottone, la canna è brunita nel colore marrone e l’acciarino nel colore tartaruga. Il paragrilletto della Cook & Brother, con il suo prolungamento posterore e la maglietta portacinghia, è perfettamente fedele all’originale L’acciarino dell’Enfield Musketoon P1861 Short Rifle. Scheda Tecnica Fabbrica Tipo Canna Lunghezza totale Congegni di mira Note Calibro Congegni di mira Materiali Finitura Peso Prezzo Calibro Congegni di mira Materiali Finitura Peso Prezzo Davide Pedersoli & C., via Artigiani 57, 25063 Gardone Val Trompia fucile ad avancarica con sistema di accensione a percussione lunga 610 mm (24”), solcata da cinque principi con passo di 1.220 mm (48”) 1.029 mm (401/2”) mezza monta del cane proiettile consigliato (Minié): USA 523-577; pallottiere: USA 309-577 enfield Musketoon P1861 Short Rifle .577 mirino fisso saldato sulla canna e alzo con ritto e cursore montato su zoccolo a gradini canna, acciarino, fascette, bacchetta di caricamento e porta cinghia in acciaio; calciolo, guardamano, puntale e rosette viti cartella in ottone; calcio in legno di noce canna e fascette brunite colore nero; acciarino colore tartaruga; calcio lucidato a olio; bacchetta di caricamento lucidata 3,300 kg (7.27 lbs) € 832,00 Cook & Brother Artillery Carbine .58 mirino e tacca di mira saldati sulla canna canna, acciarino e bacchetta di caricamento in acciaio; fornimenti in ottone; calcio in legno di noce canna brunita colore marrone; acciarino colore tartaruga; calcio lucidato a olio; bacchetta di caricamento lucidata 3,200 kg (7.05 lbs) € 790,00