Le muffe
Lavoro svolto da:
Sabrina Trognoni
Laura Antonini
Raffaele Miccini
Daniele Emiliozzi
Danilo Capradossi
Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari
appartenenti al regno vegetale, capaci di ricoprire
alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli
(intreccio di filamenti dentro il quale scorre il
protoplasma).
Muffa cresciuta su una zucca (vista a
occhio nudo).
Muffa cresciuta su una fetta di pane
(vista al nostro microscopio 400x).
Si possono trovare in luoghi aventi determinati fattori
che condizionano la loro crescita:
- il grado di umidità;
- il pH del mezzo;
- la temperatura ambientale.
Durante la loro vita producono spore di forma sferica e di
dimensioni molto piccole che si disperdono nell’aria, con la
quale possono anche provocare delle allergie. Le numerose
spore rilasciate dalle muffe non causano alcun danno negli
uomini, ma le ife (filamenti prodotti dalla muffa) che
crescono da queste spore possono aderire alle cellule del
primo tratto dell’apparato respiratorio e causare
problemi in chi ha delle insufficienze immunitarie.
Le ife possono essere di due tipi: vegetativo e
riproduttivo.
Le prime servono ad ancorare
la muffa al substrato
nutritivo e a prelevare da esso
acqua, sali minerali e sostanze
organiche necessarie alla loro
alimentazione.
Le seconde, invece,
permettono la riproduzione
delle muffe.
Ife ancorate al substrato viste al
microscopio. Le estremità di forma sferica
(aschi) contengono le spore che, una volta
maturate possono anche essere proiettate
a grande distanza.
La presenza di muffa è quasi sempre segno di un cibo
avariato, anche se in alcuni casi le muffe sono normalmente
presenti in alcuni formaggi (gorgonzola).
È capace di crescere sul cibo non fresco e mantenuto in
posti non ventilati, soprattutto all’ interno di contenitori
stagni e persino nei frigoriferi e nei freezer.
La famosa scoperta della penicillina, opera di Alexander
Fleming (1881-1955), avvenne nel 1928 osservando
casualmente che una certa muffa inibiva la crescita dei
batteri. Tale muffa, che cresceva sul riso, in seguito fu
denominata Penicillium “Notatum”.
L’antibiotico penicillina fu riconosciuto estratto dalla muffa dal chimico
Chain e sintetizzato in seguito da Florey, con un processo che,
trasferito all’industria chimica, ne consente anche oggi l’uso di massa.
Fleming, Chain e Florey ebbero il Nobel per la medicina nel 1945.
Le muffe possono contaminare anche le abitazioni,
crescendo sia al loro interno che all’esterno. All’interno si
possono trovare su pareti, soffitti e pavimenti umidi con
una crescita che non si ferma a uno strato superficiale,
ma intacca la robustezza della parte dove si forma,
producendo un odore pungente e caratteristico (l’odore di
muffa). Può formarsi anche su carta da pareti, sul
terriccio e sulle foglie di piante ornamentali, nei sistemi
di condizionamento d’ aria e negli umidificatori.
La muffa costituisce un problema nelle aree chiuse
(cantine), e in modo più grave dopo le alluvioni.
All’ esterno delle abitazioni le muffe si formano
principalmente sul suolo e su vegetali in decomposizione
(frutta, legno, foglie, ecc.).
Le spore della muffa formatasi all’ interno degli
edifici creano un problema, soprattutto riguardo
all’ inalazione delle spore.
Le spore di alcune muffe causano potenti
allergie (in quanto allergeni); inoltre, le spore di
alcuni funghi rilasciano potenti tossine che, nei
polmoni, creano infiammazioni e lesioni
polmonari, specie nei bambini.
Negli ambienti, la presenza di muffa può
significare che qualcosa non va: una scarsa
esposizione solare (spesso la muffa è uccisa
dalla luce del sole), un’ eccessiva umidità,
mancata ventilazione o una scarsa manutenzione
dei mobili in essi contenuti.
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Le muffe - ITIS E. Divini