Esercitazione I
In data 1 gennaio X la società Alfa S.p.A. acquista una partecipazione dell’80% nella società Beta S.p.A.
pagando un prezzo di euro 12.000. Lo stato patrimoniale della società controllata alla data d’acquisto era
così composto:
Stato Patrimoniale Beta al 01.01.X
Attività
Immobili, Impianti, Macchinari
Immobilizzazioni immateriali
Altre attività (inclusi crediti
commerciali e liquidità)
Totale
Passività e patrimonio netto
10.000 Debiti commerciali
4.500
5.000 Altre passività (inclusi
fondi per rischi ed oneri)
7.000 Patrimonio netto
(capitale sociale e riserve)
7.500
10.000
22.000
22.000
Dal confronto con il bilancio individuale redatto a fine esercizio, emerge che il patrimonio netto di Beta si
è incrementato esclusivamente per mezzo dell’utile prodotto dalla gestione (500).
In base a quanto emerge da una perizia riferita alla data di acquisto della partecipazione (1 gennaio X), il
valore corrente (fair value) per tutte le attività e passività di Beta coincide con il loro valore contabile,
tranne per gli Immobili e gli Impianti.
Immobili
Marchi
Valore contabile
10.000
0
Valore corrente
14.000
3.000
Plusvalore lordo
4.000
3.000
N.B. i plusvalori sono da ritenersi al lordo dell’aliquota fiscale del 50%.
La vita utile residua degli Immobili è stimata a 20 anni, mentre quella dei Marchi a 10 anni.
L’eventuale differenza di consolidamento viene “gestita” come previsto dall’IFRS 3.
Nel corso dell’esercizio X si verificano i seguenti accadimenti rilevanti ai fini della costruzione del
bilancio consolidato:



Beta ha capitalizzato costi di ricerca e sviluppo per euro 180, ammortizzati a fine esercizio per un
terzo del loro valore. Secondo i principi contabili di gruppo tali costi dovrebbero essere imputati a
conto economico nell’esercizio di sostenimento per l’intero ammontare;
La società Alfa, nel rispetto della strategia di politica interna di prezzi, ha venduto alla società Beta
200 quintali di rame ad un prezzo complessivo 1.500 equivalente al costo da essa sostenuto in fase di
acquisto da terzi soggetti estranei al gruppo; per cui non emergono utili infragruppo. Tuttavia, a fine
esercizio la società Beta non ha ancora ricevuto né la merce né la fattura ad essa riferita.
La società Beta vende alla società Alfa n. 30 unità di bacchette di acciaio al prezzo unitario di 150.
Beta aveva sostenuto per l’acquisto della merce in parola, un costo unitario di 100. Al 31/12/X solo il
30% della merce acquistata da Alfa è stata venduta a terzi (si elimini solo l’utile infragruppo).


Alfa ha provveduto a vendere n. 40 unità di cuscinetti a sfera alla controllante Beta al prezzo unitario
di 160. Alfa a sua volta aveva acquistato tale merce da terzi soggetti ad un prezzo di 140. A fine
esercizio tutta la merce risulta essere ancora nel magazzino di Beta. Ai fini del calcolo degli utili
infragruppo si tenga presente che Beta, in sede di redazione del bilancio individuale, in ottemperanza
ai principi contabili, a provveduto a valutare le merci non al costo di acquisto unitario (160), bensì a
145 quale presumibile valore di realizzo (si elimini solo l’utile infragruppo).
Beta ha ceduto a Alfa un macchinario ad un prezzo di euro 2.500. Nel determinare il valore contabile
iscritto nel bilancio di Beta si tenga presente che:
Costo storico
F.do Ammortamento
5.000
3.000
Si tenga altresì presente che Beta ammortizzava il macchinario a quote costanti del 4%, mentre la società
Alfa lo ammortizza al 20%, sempre a quote costanti.
Le eventuali imposte differite attive e passive sono conteggiate sulla base di un’aliquota fiscale del
50%.
Si rediga il bilancio consolidato al 31.12.X utilizzando il foglio di lavoro allegato.
Si tenga presente che la società Capogruppo (Alfa), nel rispetto dei principi contabili internazionali ha
ritenuto opportuno, in sede di attribuzione del patrimonio netto alle minoranze non riconoscere loro il full
goodwill.
Inoltre, l’impairment test sull’avviamento ha fatto emergere un valore recuperabile superiore a quello
contabile.
A ciascuna rettifica si attribuisca un numero progressivo descrivendola sinteticamente negli appositi
spazi.
Nome:
Cognome:
N. Matr.:
Bilancio Bilancio Bilancio
di Alfa al di Beta al aggregato
31/12/X
31/12/X
(A + B)
(1)
CONTO ECONOMICO
Valore della produzione
20.000
24.000
44.000
Costi della produzione
16.000
21.000
37. 000
4.000
3.000
7.000
Risultato operativo (A-B)
Proventi finanziari
6.000
3.000
9.000
(-) 8.000
2.000
(-) 4.000
2.000
(-) 13.000
3.000
1.000
1.600
1.500
1.000
800
1.500
40.000
20.000
60.000
11.000
12.000
2.000
9.500
8.500
10.000
93.000
9.000
20.000
850
2.500
6.650
21.000
60.000
2.850
12.000
15.150
31.000
153.000
Patrimonio netto della
capogruppo
Capitale sociale
25.000
7.000
32.000
Riserve
Utile d’esercizio
5.000
1.000
3.000
500
8.000
1.500
3.500
16.200
42.300
1.650
11.500
36.550
5.150
27.700
78.650
93.000
60.000
153.000
Oneri finanziari
Risultato ante imposte
Imposte sul reddito (50%)
Utile della capogruppo
Utile delle minoranze
STATO PATRIMONIALE
Immobili, Impianti, Macchinari
Avviamento
Altre immobilizzazioni immateriali
Partecipazioni
Attività fiscali differite
Rimanenze
Crediti commerciali
Disponibilità liquide e altre attività
TOTALE ATTIVO
Patrimonio netto di terzi
Capitale sociale e riserve
Utile d’esercizio
Passività:
Passività fiscali differite
Debiti commerciali
Altre passività (inclusi fondi per
rischi e oneri)
TOTALE PASSIVO E NETTO
Pre-consolidamento
(2)
(3)
Bilancio
Consolidato
al 31/12/X
Consolidamento
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)
(9)
(10)
(11)
Nome:
Cognome:
N. Matr.:
Bilancio Bilancio Bilancio
di Alfa al di Beta al aggregato
31/12/X
31/12/X
(A + B)
Pre-consolidamento
(1)
(2)
(3)
Bilancio
Consolidato
al 31/12/X
Consolidamento
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)
(9)
(10)
(11)
CONTO ECONOMICO
Valore della produzione
20.000
24.000
44.000
Costi della produzione
16.000
21.000
37. 000
4.000
3.000
7.000
6.000
3.000
9.000
(-) 8.000
2.000
(-) 4.000
2.000
(-) 13.000
3.000
-120
1.000
1.600
1.500
-60
1.000
800
1.500
-60
Risultato operativo (A-B)
Proventi finanziari
Oneri finanziari
Risultato ante imposte
Imposte sul reddito (50%)
Utile della capogruppo
-1.500
+180
-60
-120
+1.500
-1.500
0
-500
-1.500
+500
+1050
+200
0
-500
-1050
-200
-500
42.000
-300
37.040
300
4.930
9.000
0
0
0
0
-500
-1050
-200
-500
300
-250
-525
-100
-250
150
-250
-525
-100
-250
150
Utile delle minoranze
(-) 13.000
930
465
+87
552
-87
-87
STATO PATRIMONIALE
Immobili, Impianti, Macchinari
Avviamento
Altre immobilizzazioni immateriali
40.000
20.000
60.000
+4.000
+1.200
+3.000
11.000
9.000
20.000
-180
+ 60
Partecipazioni
Attività fiscali differite
Rimanenze
Crediti commerciali
Disponibilità liquide e altre attività
TOTALE ATTIVO
12.000
2.000
9.500
8.500
10.000
93.000
850
2.500
6.650
21.000
60.000
2.850
12.000
15.150
31.000
153.000
+60
Patrimonio netto della
capogruppo
Capitale sociale
25.000
7.000
32.000
-7.000
Riserve
Utile d’esercizio
5.000
1.000
3.000
500
8.000
1.500
-3.000
-500
+300
63.600
1.200
22.580
-300
-12.000
+1.500
+525
-1.050
+100
-200
+250
-150
-525
-100
-250
+150
-1.500
-60
+1.500
-1.500
0
-3.800
-60
-500
0
-525
-100
-250
+150
+87
5.000
552
-87
2.700
-87
+2.700
3.500
16.200
42.300
1.650
11.500
36.550
5.150
27.700
78.650
93.000
60.000
153.000
-60
+1.500
-1.500
+1.500
-1.500
0
0
3.635
12.250
13.650
31.000
147915
25.000
-250
Patrimonio netto di terzi
Capitale sociale e riserve
Utile d’esercizio
Passività:
Passività fiscali differite
Debiti commerciali
Altre passività (inclusi fondi per
rischi e oneri)
TOTALE PASSIVO E NETTO
-200
+3.500
-250
-3.800
-500
8.400
27.700
78.650
-525
-100
-250
+150
0
147915
Descrizione delle rettifiche
(1) Con tale rettifica si provvede ad omogenizzare i criteri di valutazione. La società Beta deve imputare a conto economico
l’intera spesa per l’attività di ricerca e sviluppo (180). I costi tuttavia aumentano per 120, in quanto Beta a fine esercizio ha
provveduta ad imputare a conto economico la relativa quota di ammortamento pari a 60. Un aumento dei costi determina, a
conto economico, una riduzione del reddito (che si riflette ovviamente anche a S.P.) e delle imposte. A stato patrimoniale si
registra un aumento dei crediti per imposte anticipate (attività fiscali differite) per 60, e si rettifica il valore delle
immobilizzazioni per un valore netto di 120 (-180 + 60).
(2) Con la seguente rettifica si provvede a riconciliare le operazioni infragruppo. La società Beta contabilizza la fattura relativa
all’acquisto di merci da Alfa. Ciò comporta, a conto economico, un aumento dei costi operativi e delle rimanenze finali (la
merce acquistata da Beta a fine anno non è ancora pervenuta nel suo magazzino). Si noti che l’aumento dei costi operativi e
del valore delle rimanenze finali si compensano reciprocamente, per cui l’impatto sul reddito d’esercizio è pari a zero. A
stato patrimoniale si registra un aumento dei debiti commerciali ed un aumento del valore delle rimanenze sempre per 1.500.
(3) Con questa operazione si è provveduto ad elidere i debiti e crediti reciproci per un valore di 1.500 sorti dopo l’operazione di
riconciliazione (si noti infatti che solo dopo la riconciliazione, tra i debiti compare anche quello riferito all’acquisto di rame
da parte di Beta.
(4) Con questa operazione di elidono i connessi costi e ricavi reciproci sempre per un valore di 1.500.
(5) Con questa rettifica si provvede ad elidere la partecipazione iscritta nel bilancio di Alfa (12.000) contro la quota parte del
patrimonio netto contabile di Beta (8.000). Tuttavia, l’eliminazione risulta essere integrale in quanto la quota parte di
competenza delle minoranze viene evidenziata in una voce separata “Capitale sociale e riserve” all’interno della macroclasse
“Patrimonio netto di terzi”. Si noti come l’elisione abbia interessato solo il capitale sociale e le riserve e non anche il reddito
d’esercizio che è sorto dopo l’acquisizione del controllo. Quest’ultimo a termine delle rettifiche sarà distribuito tra la
capogruppo e le minoranze azionarie della controllata Beta. Per contro, in caso di acquisizione del controllo alla stessa data di
redazione del bilancio consolidato, il reddito d’esercizio prodotto dalla controllante Beta sarebbe sottoposto ad elisione.
Sono, inoltre, riconosciuti agli immobili ed ai marchi, sulla base del loro fair value esistente alla data dell’acquisto, le relative
plusvalenze lorde e l’impatto che queste hanno sulla fiscalità differita latente. Invero, sulle plusvalenze si registrano delle
passività fiscali differite pari a 3.500.
Per il calcolo delle eventuali differenze di consolidamento è necessario confrontare il costo della partecipazione con il la quota
parte del patrimonio netto di Beta espresso al fair value.
Patrimonio netto di Beta al fair value:
P. N. contabile di Beta
+ plus netto Immobili
+ plus netto marchi
= P.N. Beta al fair value
10.000
2.000
1.500
13.500
Quota parte di competenza della maggioranza (80%) 10.800
Differenza di consolidamento: 12.000 – 10.800 = 1.200
Secondo quanto disposto dalla normativa internazionale tale differenza va imputata ad avviamento.
Allo stesso tempo, si a calcola la quota parte del patrimonio netto di Beta di competenza delle minoranze azionarie. Essa
si ottiene semplicemente calcolando il 20% del Patrimonio netto di Beta espresso al fair value.
Patrimonio netto delle minoranze: 13.500 x 20% = 2.700
(6) Con questa rettifica si provvede ad ammortizzare i plusvalori in precedenza attribuiti. Questa operazione è necessaria in
quanto i relativi plusvalori sono stati riconosciuti ad elementi dell’attivo sottoposti ad ammortamento. Se ciò non avvenisse
gli immobili e i marchi sarebbero ammortizzati sulla base del solo valore contabile.
La quota di ammortamento sul plusvalore dell’immobile è pari a 200. Essa è ottenuta dividendo il plusvalore lordo per la vita
utile residua (20 anni).
La quota di ammortamento sul plusvalore dei marchi è pari a 300. Essa è ottenuta dividendo il plusvalore lordo per la vita
utile residua (10 anni).
L’imputazione delle quote di ammortamento determina, a conto economico, una riduzione del risultato operativo di 500 è
quindi una diminuzione del reddito (che si riflette, ovviamente, anche a S.P.) e delle imposte. A stato patrimoniale una
riduzione del valore degli immobili e dei marchi per le rispettive quote di ammortamento, ed una rettifica dei debiti per
imposte differite (passività fiscali differite) per 250, precedentemente aumentato di 3000. La rettifica del fondo debiti per
imposte è da preferire. Invero, se le due rettifiche riferite dalla stessa operazione fossero avvenute nella stessa colonna, in
corrispondenza della voce in questione, sarebbe emerso solamente la variazione netta. Tuttavia, può essere accettato anche
l’incremento della voce crediti per imposte anticipate (attività fiscali differite)
Per quanto riguarda l’avviamento non si sottopone a svalutazione in quanto dall’impairment test è emerso che il suo valore
recuperabile è maggiore di quello contabile.
(7) Con la seguente rettifica si provvede ad eliminare l’utile infragruppo. A fine anno la merce che Alfa ha acquistato da Beta
risulta essere per il 70% ancora in magazzino.
L’utile infragruppo è così calcolato:
50 x 21 = 1050.
Dove 50 è l’utile unitario, ottenuto come differenza tra 150 (prezzo al quale Alfa ha acquistato la merce) e 100 (costo
sostenuto da Beta per l’acquisto della merce da parte di terzi).
Mentre 21 risulta essere la merce in giacenza ancora nel magazzino di Alfa, ossia il 70% di 30.
L’elisione dell’utile genera una riduzione del valore delle rimanenze finali (di Alfa) per 1050 sia a conto economico che a
stato patrimoniale, e una riduzione del reddito d’esercizio (da rilevare anche in S.P.) con relativo impatto sulle imposte. Si
registra a stato patrimoniale un aumento dei crediti per imposte anticipate (attività fiscali differite)) per 525.
(8) Anche con la seguente rettifica si è provveduto ad elidere l’utile infragruppo. Invero, le merci che Beta ha acquistato da Alfa
a fine anno sono integralmente in magazzino. Nel quantificare l’utile infragruppo è necessario considerare che Beta ha
calcolato il valore delle rimanenze non al costo di acquisto (160) ma al minor valore di mercato (145).
Emerge così un minor utile infragruppo:
40 x 5 = 200.
Dove 40 è il quantitativo di merci in rimanenza, e 5 l’utile unitario, ottenuto come differenza tra 140 (prezzo al quale Alfa ha
acquistato la merce, e 145 (valore di mercato delle merci al quale Beta ha valutato le rimanenze). L’elisione dell’utile genera
una riduzione del valore delle rimanenze finali (di Beta) per 200 sia a conto economico che a stato patrimoniale, e una
riduzione del reddito d’esercizio (da rilevare anche in S.P.) con relativo impatto sulle imposte. Si registra a stato patrimoniale
un aumento dei crediti per imposte anticipate (attività fiscali differite) per 100.
(9) Con questa rettifica si elimina la plusvalenza infragruppo. Beta, infatti, ha ottenuto un utile pari a 500 per la vendita di un
macchinario ad Alfa. Si rende necessario stonare la plusvalenza in conto economico e ridurre il valore del macchinario in
stato patrimoniale per un identico importo. L’elisione della plusvalenza genera una riduzione del risultato d’esercizio e delle
imposte, e quindi la nascita di un credito per imposte differite (attività fiscali differite) per 250 a stato patrimoniale.
(10) Con la seguente rettifica si “ritocca” la quota di ammortamento relativa al macchinario ceduto da Beta ad Alfa. La quota di
ammortamento di Beta era di 200 (4% di 5.000), mentre quella di Alfa è di 500 (20% di 2500). È necessario quindi ridurre la
quota di ammortamento di 300. Ciò genera una riduzione dei costi operativi e quindi un aumento del risultato d’esercizio (da
rilevare poi anche a S. P.) per 300 e delle imposte per 150.A stato patrimoniale si registra un incremento del valore del
macchinario per 300 e si rettifica il credito per imposte anticipate (attività fiscali differite) precedentemente incrementato per
150. Sebbene sia da preferire una rettifica del credito per imposte anticipate, è accettabile anche un incremento dei debiti per
imposte differite (passività fiscali differite).
(11) Con questa ultima rettifica si provvede ad imputare alle minoranze azionarie della controllante Beta la quota parte del reddito
d’esercizio di loro pertinenza.
Prima di calcolare il reddito di pertinenza delle minoranze è necessario considerare le rettifiche che hanno impattato sullo
stesso. Quindi le rettifiche (1), (6), (7), (9) e (10).
Dopo aver sottratto al reddito di Beta la variazione negativa di reddito che si osserva in seguito all’omogenizzazione dei
criteri di valutazione, la quota di ammortamento sui plusvalori,e in particolare gli utili infragruppo emerge che la controllata
Beta risulta essere in perdita.
500 – 60 – 250- 525 - 100 = -435.
- 100 è ottenuto come differenza tra -250 e +150 riferiti alla cessione del macchinario.
Il 20% della perdita, pari a - 87, è di competenza delle minoranze, il restante 80%, pari a - 348, appartiene alla capogruppo.
La capogruppo realizza un utile pari a 1000 – 100 (utile infragruppo) – 348 (80% della perdita di Beta) = 552
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