CNCP – Regione Lombardia
Il lavoro di gruppo
e la costruzione di reti sociali
24 Novembre 2012
Marco Zaniboni
Introduzione
SOS Villaggi dei Bambini - Italia
 Mission: accoglienza e prevenzione dell’abbandono
di bambini e adolescenti
 Il mio ruolo: counsellor psicopedagogico nella
Associazione Nazionale
 Realtà territoriali: 7 Cooperative Sociali che
gestiscono strutture d’accoglienza e programmi di
rafforzamento familiare
“Le idee di domani”
(bando ministeriale)
Finalità del progetto
 sostenere le famiglie numerose e allargate
a rischio di povertà ed esclusione sociale
Tempistica
 1° anno analisi, ricerca, progettazione
 2° anno sperimentazione dell’intervento
“Le idee di domani”
Obiettivi
 definire un modello d’intervento per la
realizzazione di programmi di rafforzamento
familiare
 elaborare linee guida per la riproducibilità del
modello d’intervento
 attivare reti tra i soggetti attuatori per
l’autoformazione degli operatori
“Le idee di domani”
I soggetti del progetto
 Ministero per le Politiche della Famiglia
 Associazione Nazionale
 6 Cooperative Sociali aderenti alla Associazione
Nazionale
 Servizi territoriali
 Istituto di ricerca
 Università
 Famiglie beneficiarie
“Ogni punto di vista è la vista da un punto”
(L. Boff)
I soggetti del progetto
Associazione
Nazionale
Ministero
Servizi
territoriali
Cooperative
Sociali
famiglie
università
istituto di
ricerca
?
“Il contratto è un esplicito impegno bilaterale
per un ben definito corso d’azione”
(E. Berne)
Il contratto triangolare (F. English, 1975)
Le grandi potenze
Il vostro
contratto
Il mio
contratto
IO
VOI
Il nostro contratto
concluso oggi
Contratti multipli
I Soggetto
III Soggetto
II Soggetto
IV Soggetto
V Soggetto
Un primo contratto a più mani
Ministero
Ass. Nazionale
Coop. Sociali
Dal contratto Ass. Naz. - Coop. Soc. emerge l’impianto
organizzativo con la costituzione di 3 gruppi di lavoro:
1. il gruppo direttivo (monitoraggio e valutazione)
2. il gruppo amministrativo (rendicontazione)
3. il gruppo operativo (ricerca, progettazione, attuazione)
Il gruppo operativo
 Un facilitatore per l’Associazione Nazionale
 Un rappresentante per ciascuna Coop. Sociale





Professionalità presenti nel gruppo
2 psicologhe/psicoterapeute
2 counsellor
1 pedagogista clinica
1 pedagogista
1 educatrice professionale
Il mio ruolo
 facilitare la strutturazione ed il funzionamento del
gruppo operativo
 fornire materiale di approfondimento
 raccogliere i bisogni formativi e promuovere
percorsi per soddisfarli
“Questa è certamente la soluzione…ma aiutatemi:
qual era il problema?”
(W. Allen)
Il gruppo operativo
La situazione iniziale: le problematiche
 mandato non sempre chiaro e coerente tra i
componenti del gruppo
 clima relazionale tra diffidenza e competizione
 comportamenti passivi
“Che io possa avere la forza di cambiare le cose
che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le
cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l’intelligenza di
saperle distinguere.”
(Tommaso Moro)
Il gruppo operativo
Le risorse nel gruppo
 competenze professionali elevate
 esperienze innovative nel campo
 passione per il proprio lavoro
 curiosità per il lavoro altrui
Il percorso progettuale
Occorre un tempo per interrogare la realtà
 formulando ipotesi sul futuro
 facendo tesoro del passato
 per trasformare il presente
Il percorso progettuale
Analisi,
osservazioni
Valutazioni
Interventi
Rappresentazione
del problema
Intuizioni
Concetti
Valori
Ipotesi
Contratto
Programmazione
Il percorso progettuale
Alcuni esiti di questo primo anno del percorso:
 Cristallizzazione dei risultati attraverso
prodotti visibili e scambiabili
 Valorizzazione delle buone prassi esistenti
 Modellamento dei processi relazionali che gli
operatori possono utilizzare nelle reti
 Predisposizione del modello d’intervento
Quadro di riferimento
 Modello “ecologico” focalizzato sulla cura
delle famiglie e delle loro reti
 Famiglie dai confini ampi allargate alle reti
di relazioni che i familiari considerano
significative
 Famiglie possibili risorse per altre famiglie
Linee guida del modello di intervento
 promuovere un sistema di sostegno più ampio
degli interventi assistenziali tradizionali
 accompagnare le persone a conoscere e
utilizzare le risorse del territorio/quartiere
 valorizzare il “capitale sociale” esistente
 curare la rete che cura
Per (non) concludere
La metariflessione nel piccolo gruppo ha quindi
aumentato nel gruppo la consapevolezza
 della rilevanza sociale delle reti quali luoghi
privilegiati dell’intersoggettività, capaci di
fornire riconoscimento, aiuto e protezione
 della necessità di costruire “gruppi di pensiero”
con gli operatori di altri servizi per operare una
ricomposizione di interventi spesso
frammentari ottimizzando lerisorse disponibili
Un secondo contratto a più mani (Hay, 2000)
“gruppo di pensiero”
risorse locali
famiglie
“La profonda trasformazione e frammentazione della
società, dovuta in gran misura alla globalizzazione e alla
tecnologia, richiede che gli individui e la società abbiano
la capacità di tenere il loro Genitore al passo coi tempi e
di capire il loro Bambino e il Bambino degli altri, pur con i
rapidi cambiamenti sociali, culturali e occupazionali.
Questo è un compito immane, e lo sforzo dei clinici da
soli non è sufficiente. E’ necessario un gran numero di
specialisti, non clinici, che abbiano una valida formazione
e che siano rispettati. In caso contrario, spesso la società
ripiega su vecchi rimedi come la rinuncia all’autonomia
personale a favore del dominio di un rigido Genitore
autoritario impersonato dalla Chiesa, dallo Stato o dalla
gerarchia militare, per cui la gente può diventare facile
preda di sette e movimenti dogmatici.”
(W.F. Cornell e J. Hine)
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Intervento Marco Zaniboni