GIORNATE DI SOCIOLINGUISTICA: „LINGUA E INVECCHIAMENTO“ BERGAMO, 3-4 DICEMBRE 2009 Comunicazione intergenerazionale e mantenimento del plurilinguismo Silvia Dal Negro (Bolzano) 1. Alcune premesse 1.1. L’oggettiva difficoltà nell’applicare in modo convincente il fattore età negli studi su mantenimento di dialetti e lingue obsolescenti, in particolare il cosiddetto “apparent time construct” (Bailay et alii 1991) inteso come continuum lineare e riflesso del mutamento in tempo reale. 1.2 Classi di età intese piuttosto come gruppi sociali, ad es. adolescenti, anziani, ... Eckert (1997: 152): “Like gender, age correlates with variation by virtue of its social, not its biological status”. (Cfr. inoltre: Francescato 1986; Mattheier 1987; Chambers 1995: 181-184; Trudgill/Chambers 2 1998: 76-81 e 151) 1.3 Necessario considerare i mutamenti nella percezione collettiva di lingue e dialetti e il ruolo dell’intero repertorio linguistico come habitat ecologico (Dal Negro/ Iannaccaro 2003). 1.4 Difficoltà nel pronosticare il futuro (anche) sociolinguistico: trasfigurazione, decadimento, gergalizzazione dei dialetti (Berruto 1994). 2. Alcune osservazioni 2.1 Rallentamento nei processi di perdita del dialetto secondo i dati ISTAT, in particolare gli usi misti (italiano E dialetto). 2.2 “I parlanti si sono mossi e si muovono sia in direzione dell’italiano che dei dialetti. [...] Una parte dei ragazzi che a 10 anni dichiarava di non parlare dialetto, neanche in alternanza con l’italiano, in nessun dominio comunicativo, a dieci anni di distanza non si percepisce più come monolingue italofona.” (D’Agostino 2007: 178). Ruolo del salto generazionale (nonni → nipoti) nella trasmissione del dialetto ai più giovani e sviluppo di competenze “semi-attive” (Berruto 2006), “evanescenti” (Moretti 1999). 2.3 “Risorgenze dialettali” anche in ambiti inattesi e ricollocazione nel repertorio (Berruto 2006; Cerruti 2003) 2.4 Cambia la percezione del dialetto (cfr. adesivi “Se parla anca el milanes”, Coluzzi 2009) e cambia lo scenario sociolinguistico più ampio, cfr. dati ISTAT per “parla altra lingua in famiglia”: 1987-88 0,6% 1995 1,5% 2000 3% 2006 5% GIORNATE DI SOCIOLINGUISTICA: „LINGUA E INVECCHIAMENTO“ BERGAMO, 3-4 DICEMBRE 2009 3. I dati 3.1 Questionari sugli “Usi linguistici nelle comunità walser del Piemonte” (Dal Negro/ Dell’Aquila/ Iannaccaro 2003-04): selezionati tre comuni dell’Ossola (Baceno, Premia e Ornavasso), NON walser o NON PIÙ walser , due classi di età (+65 e -25), tot. 141. 3.2 Questionari “Progetto LINEE” (E. Cortinovis) su plurilinguismo scolastico a Bolzano (De Angelis et alii 2009): scuola professionale di lingua italiana, alta presenza di studenti immigrati (34% degli interrogati), tot. 157. 4. Se il dialetto “tiene”, che ruoli si ritaglia nelle diverse sotto-comunità linguistiche osservate? 5. Analisi 5.1 Dialetto come „lingua madre“ LINGUA MADRE dialetto dialetto + ita dialetto + X altra lingua altra lingua + X italiano TOT TIPO DI DATI Ossola–anziani Ossola-giovani Bolzano-scuola 10 0 6 2 0 7 0 0 3 1 0 60 0 0 5 37 83 71 54 87 157 dialetto, dialetto ossolan livignasco, calabrese, lombardo, fiammasco 5.2 Usi di dialetto esclusivo e misto in diversi domini (in %) DOMINI D’USO nonni/ anziani padre 61,5/ 9,6 4,6/ 20,9 35,4/ 9,6 52,8/13,2 0/ 25,2 12/ 14 madre fratelli e sorelle amici vicinato tempo libero TIPO DI DATI Ossola–anziani Ossola-giovani Bolzano-scuola 52,8/ 15 0/ 22,9 9,9/ 12,9 59,1/ 12,2 0/ 12,8 9/ 6,8 50/ 28 1,1/ 25,2 0,7/ 19,8 40,7/ 35,1 1,1/ 12,9 -- -1,5/ 18,4 5.2.1 Usi di tedesco e bavarese Bolzano-scuola 3,2/ 3,2 5/ 4 0/ 7,6 2,2/ 7,9 0/ 6,6 -- 0/ 11,5 28/ 6 29,7/ 9,1 21,5/ 13,6 7,3/ 26,4 -- 1,5/ 23,8 5.2.2 Usi di altre lingue Bolzano-scuola 12,9/ 3,2 GIORNATE DI SOCIOLINGUISTICA: „LINGUA E INVECCHIAMENTO“ BERGAMO, 3-4 DICEMBRE 2009 GIORNATE DI SOCIOLINGUISTICA: „LINGUA E INVECCHIAMENTO“ BERGAMO, 3-4 DICEMBRE 2009 Ossola (somma di usi esclusivi e misti del dialetto) ANZIANI amici 78% vicini 75,9% fratelli 71,4% anziani 71,1% madre 67,9% padre 66% uffici 26% bambini 22,2% sconosciuti 16,6% amici anziani padre madre 26,4% 25,5% 25,2% 22,9% madre 68% anziani 66,6% fratelli 66,6% padre 65,3% uffici 20% bambini 16,6% sconosciuti 15,3% vicini 78,5% fratelli 76% anziani 75% madre 67,8% padre 66,6% uffici 32% bambini 28,5% sconosciuti 17,8% padre 21,2% madre 21,2% amici 17,2% vicini 8,6% fratelli 8,1% bambini 4,2% uffici 4,2% sconosciuti 0 padre 30% anziani 28,2% madre 25% GIOVANI vicini 14,1 fratelli 12,8 bambini 4,7% uffici 2,3% sconosciuti 1,1% DONNE ANZIANE vicini 73% amici 72% UOMINI ANZIANI amici 80% RAGAZZE anziani 25,5% RAGAZZI amici 37,5% vicini 20,5% fratelli 18,1% bambini 5,2% Bolzano (somma di usi esclusivi e misti di dialetto o altra lingua) RAGAZZI amici padre madre fratelli tempo libero DIALETTO 19,4% 23,4% 20% 14% 25% ALTRA LINGUA 40,2% 46,8% 48,5% 50% 23,8% RAGAZZE amici padre madre fratelli tempo libero DIALETTO 22,5% 28,8% 26,6% 17% 13,1% ALTRA LINGUA 32,2% 17,7% 26,6% 25,5% 19,6% sconosciuti 2,5% uffici 0 GIORNATE DI SOCIOLINGUISTICA: „LINGUA E INVECCHIAMENTO“ 6. Una, nessuna, centomila comunità linguistiche? (a) Comunità tradizionale famiglie ITA/ altro DIA DIA/ita famiglie DIA ITA/dia “IN” “OUT” (b) Giovani del paese genitori ITA/dia nonni DIA/ ita cugini, fratelli ITA amici ITA amici ITA/ dia ITA (c) Contesto urbano e multiculturale ragazzi locali ragazzi immigrati ITA/dia ALT/ita ITA/((deu)) dia deu/süt alt BERGAMO, 3-4 DICEMBRE 2009 GIORNATE DI SOCIOLINGUISTICA: „LINGUA E INVECCHIAMENTO“ BERGAMO, 3-4 DICEMBRE 2009 7. Futuro (a) Sembrano esserci tracce anche in questi dati di una gergalizzazione del dialetto (e dunque “etàspecifico”?). Cfr. Moretti (2006: 44): “il dialetto allarga il potenziale di variazione dei parlanti”. Si ha che fare con “due prototipi diversi di dialetto che occupano due posizioni differenti nel repertorio della comunità”. (b) Che ruolo avrà il dialetto in relazione alla disgregazione della comunità linguistica tradizionale? Possibile ipotizzare un’etnicizzazione del dialetto? 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