Seconda parte: l'ABC della gestione del rischio GESTIONE DEL RISCHIO E DEL DENARO In questa serie Jens Klatt illustra un processo multilivello per lo sviluppo di un piano di gestione del rischio e del denaro. Nella prima parte (che abbiamo pubblicato su IL SETTIMANALE di Traders’ Magazine Italia del 13 novembre ) abbiamo introdotto il significato di gestione del denaro. Ora, nella seconda parte, vogliamo evidenziare i trabocchetti e il metodo per non caderci, oltre alla competizione tra un buon rischio e la gestione del denaro. Sono molti i trader che vorrebbero far carriera iniziando con piccolissimi conti per il trading che permettono, però, di ottenere ottimi guadagni. Questo può benissimo essere una delle principali ragioni che spostano l'attenzione dei nuovi trader verso il forex. Il punto è che molti trader non considerano una “piccola” sottigliezza: nel trading si ha a che fare con il rischio reale di perdere del vero denaro. I trader in erba spesso sono accecati dall'avidità. Il vero aspetto negativo, qui, non è l'avidità di per sé, ma ciò che provoca nei novelli trader. Le scelte intraprese possono avere un effetto catastrofico sui conti e anche sugli obiettivi che si erano prefissati. Pochi trade sono sufficienti a distruggere un'intera carriera da trader. Vogliamo concentrarci sui pericoli più comuni per aiutarvi ad evitare questo tipo di scenario. Trabocchetto A: fare trading senza stop-loss Dopo aver studiato alcuni grafici tecnici, alcuni trader pensano che prima o poi il prezzo tornerà al proprio livello di entrata, se sono pazienti e attendono mantenendo i trade in perdita – anche se il prezzo oscilla pesantemente. Alcuni sperano persino che si trasformi in un trade vincente. Ovviamente queste fantasie sono decisamente lontane dalla realtà, e qualsiasi trader abbia acquistato sul mercato valutario il cambio GBP/JPY a 250 nel luglio 2007 lo potrà certo confermare (F1). Qualsiasi trader si reciti il mantra “Prima o poi il prezzo si muoverà nella direzione che desidero” - nel nostro caso la posizione long del GBP/JPY di luglio 2007 – prima poi si infilerà in una situazione senza speranza. Nella maggior parte dei casi le probabilità che il prezzo torni davvero al suo livello in entrata, sono decisamente scarse. F1 – Grafico giornaliero GBP/JPY A partire dai massimi del 2007 il valore del cambio GBP/JPY scende di più del 40% Sarebbe necessario un contro-movimento del 67% circa per correggere il movimento La figura mostra il grafico giornaliero del cambio GBP/JPY con i massimi raggiunti nel 2007. La sterlina britannica ha perso circa il 40% fino all'estate 2013. Servirebbe un contro-movimento di circa il 67% perché possa tornare ai livelli del 2007. Come evitare il trabocchetto A? Utilizzate uno stop-loss per ogni trade in cui entrate. Ponete dei limiti all'entità delle possibili perdite ad una buona parte del conto trading. Non rischiate più del 5% del capitale che avete a disposizione in tutti i trade aperti. Trabocchetto B: rapporto rischio/ricompensa basso Oltre all'errore n.1, spesso i trader accettano meglio le perdite ingenti rispetto ai guadagni. Lo conferma un sondaggio del DailyFX su una base di dodici milioni di trader individuali. L'errore più comune tra i trader del forex è che le perdite di un trade di dimensioni ridotte sono maggiori del profitto ottenibile con un buon trade. Il diagramma in F2 illustra il guadagno medio (in blu) e le perdite (in rosso) dei trader, analizzate su alcuni dei cambi più comuni. Il grafico mostra che i trader tollerano circa due euro persi per ogni euro guadagnato. Questo deriva dal fatto che i trader non pianificano in modo abbastanza adeguato i propri trade, e nemmeno calcolano i potenziali rischi e benefici prima di entrare. F2 – Profitto medio/perdita media Si possono qui confrontare i profitti medi (in blu) e le perdite medie (in rosso) nei principali cambi valutari. Il grafico mostra come i trader accettino di perdere circa due euro per ogni euro guadagnato. Come evitare il trabocchetto B? Dovete essere certi che i limiti di guadagno abbiano almeno la stessa dimensione degli stop-loss. Si dovrebbe sempre seguire la regola che, in un trade vincente, il profitto debba essere almeno il doppio del rischio – ed attenersi ad essa. Questo significa che il target di guadagno del trade deve essere di almeno 100 pip, se il rischio è di 50 pip, Trabocchetto C: uso di un'alta leva finanziaria All'inizio dell'articolo abbiamo affermato che l'avidità condiziona il comportamento dei trader sul forex. L'avidità va a braccetto con l'argomento leva finanziaria, perché un capitale di piccole dimensioni – il margine – è sufficiente per fare trading con un multiplo. Il fatto è che, spesso, non si considera il rovescio della medaglia: il margine minimo e la possibilità di profitto dati dalla leva finanziaria contrastano il rischio di perdita dovuto alla stessa leva. Dovete capire che anche utilizzando una leva finanziaria alta, non c'è alcun bisogno di esaurirla del tutto. Molti trader professionisti usano una leva finanziaria decisamente inferiore di quanto sia disponibile – con l'obiettivo di raggiungere il maggior profitto possibile. Facilmente intuibile: se fate trading con una posizione troppo grande per il vostro conto, l'impatto su di esso corrispondente ad ogni movimento di pip sarà più forte. Un'indagine svolta dagli analisti del DailyFX mostrano che, nel trading, la redditività dipende dalla grandezza del conto (F3). È qui che la leva finanziaria entra in gioco. Nel caso in cui un trader con un conto di € 1.000, tradi long due mini lotti EUR/USD – cioè € 20.000 EUR/UDS con una leva finanziaria di 200:1 – allora, lavora davvero con una leva finanziaria di 20:1 (20.000 (o il suo equivalente) / 1.000 (dimensione del conto)). Se il vostro conto ammonta a € 10.000 il calcolo è questo: 20.000 (o il suo equivalente) / 10.000 (dimensione del conto) = 2:1. I sondaggi dimostrano che i profitti acquisiti dai trader che hanno utilizzato una leva finanziaria effettiva del 5:1 o inferiore era il doppio dei guadagni di chi ha scelto una leva finanziaria effettiva del 20:1 (F3). F3 – Redditività, Prestazioni raggiunte in %, Leva finanziaria effettiva (linea rossa) La redditività dei trading in relazione al conto corrispondente. Il grafico mostra chiaramente che l'utilizzo di una leva finanziaria effettiva decresce in relazione alle dimensioni del conto, ma la redditività aumenta. Come evitare il trabocchetto C Non usate la leva finanziaria. Molti trader professionisti tentano di utilizzare una leva finanziaria sotto il 10:1. Tradano solo posizioni per l'equivalente di € 10.000 o meno per ogni € 1.000 del proprio conto. Se il conto è di € 2.000, si dovrebbero scegliere solo posizioni al massimo da 20.000 EUR/USD (che equivale a due mini lotti di EUR/USD), Conclusioni e anticipazioni Se prendete in considerazione e capite questi tre trabocchetti, il risultato sarà una vera svolta al vostro modo di tradare; dovreste sempre tenere a mente questi tre trabocchetti, perché le regole di gestione del rischio e del denaro si possono applicare a qualsiasi trade. Nel prossimo articolo della serie toccheremo il tema di “Come posizionare uno stop efficace”. Jens Klatt Jens Klatt è analista di mercato presso DailyFX.de e moderatore per l’area in lingua tedesca del forum di DailyFX. Opera nel settore finanziario da oltre sette anni. Oltre all’osservazione tecnica e fondamentale dei mercati, si occupa di analisi del sentiment nel forex e basa su questo tipo di analisi l’elaborazione delle proprie decisioni di trading.