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TuccioTrader
Trader Calabrese
La Guida su Multicharts e l'analisi dei volumi / TuccioTrader (Trader Calabrese)
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La Guida su Multicharts
e l'analisi dei volumi
La Guida su Multicharts e l'analisi dei volumi / TuccioTrader (Trader Calabrese)
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Indice
Introduzione a Multicharts...........................................................................4
Configurare il QuoteManager......................................................................5
Configuare Multicharts...............................................................................11
Introduzione all'analisi dei volumi.............................................................17
Parte 1 – Istogramma dei volumi...............................................................18
Parte 2 - Volume Weighted Average Price (VWAP)...................................22
Parte 3 - Le basi del trading con il VWAP.................................................27
Parte 4 - La Deviazione Standard...............................................................28
Parte 5 - Ancora sulla Deviazione Standard...............................................31
Parte 6 - Tolleranza al rischio.....................................................................33
Parte 7 - Breakout Trades sul PVP.............................................................35
Parte 8 - Trades contro trend in distribuzioni simmetriche........................38
Parte 9 – Scalping.......................................................................................41
Indicatori su Multicharts............................................................................42
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Introduzione a Multicharts
Multicharts è una piattaforma di analisi tecnica professionale che è stata
affinata e sviluppata negli anni utilizzando come standard Tradestation ed
ora con l'uscita della versione 6 (per la precisione 6.01 rilasciata il 9 agosto
2010) ha raggiunto elevati standard qualitativi, da molti è di fatto
considerata una piattaforma d’eccellenza.
Dal sito di MultiCharts si può ottenere una demo di 30 giorni per provare
il software: http://www.multicharts.com/
Per usare Multicharts in tempo reale dobbiamo necessariamente collegarlo
ad una fonte che gli fornisca un flusso dati (le quotazioni) non filtrato ne
aggregato, un ottimo fornitore/data-vendor professionale di dati unfiltered
in questo caso è Zen-Fire: http://www.zen-fire.com/
“Zen-Fire provides the speed, reliability, and unfiltered tick data necessary to
compete in the futures markets. Traders around the world are discovering why
professional traders demand Zen-Fire for their trading solution”
Anche Zen-Fire ci permette di provare il suo flusso dati gratuitamente per
30
giorni
dalla
pagina:
http://www.zenfire.com/pages/demo/ninja_demo.html
(La
prova
viene
fornita
gratuitamente per 30 giorni insieme al software NinjaTrader per testare il
flusso dati in tempo reale, ma noi tralasceremo per adesso quel software
perchè useremo Zen-Fire per alimentare Multicharts).
Questi sono i mercati disponibili in real time su Zen-Fire: http://www.zenfire.com/pages/exhanges/exchanges.html (eurex, cme, etc...)
Ora abbiamo 30 giorni di tempo per provare sia Multicharts che Zen-Fire
gratuitamente!
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Configurare il QuoteManager
Dopo aver fatto rischiesta dal sito di Zen-Fire per ottenere un periodo di
prova di 30 giorni per usufruire del servizio delle quotazioni in tempo reale
dovremmo riceve una email con il nome utente e la password per
collegarci al server di Zen-Fire:
Dear TuccioTrader,
Thank you for registering for your free demo of Ninja Trader and Zen-Fire. To get started, a link is
provided for downloading your desired platform with installation instructions.
Your username / password for your simulated account are:
Username: ...
Password: …
Una volta scaricata e installata la demo di Multicharts versione 6 possiamo
subito metterci al lavoro per configuare e collegare Multicharts a Zen-Fire.
Nella figura che segue vedete le applicazioni che fanno parte della suite di
Multicharts tra qui anche l'applicazione QuoteManager che andremo ora a
configurare.
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Lanciamo l'applicazione QuoteManager e rimuoviamo tutti i simboli
presenti selezionandoli e cancellandoli. Ci ritroveremo una finestra
completamente vuota.
Andiamo nel menù TOOLS >> DATA SOURCES... ci apparirà una
finestra dove possiamo selezionare il data vendor (quelle che vedete sono
le varie DLL per permettere la connessione ai vari data vendors) in questo
caso scendiamo e selezioniamo Zen-Fire clicchiamo poi su Setting...
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Nella finestra che appare nel campo "Login" e "Password" inseriamo i dati
che Zen-Fire ci ha mandato per email e clicchiamo su OK. Ora possiamo
inserire il simbolo dello strumento di cui vogliamo monitorare la
quotazione in tempo reale.
Cliccando sul primo pulsante in alto a sinistra (con il simbolo + e la
freccietta in basso) appare un menù contestuale, cliccare su "Manually..."
apparirà la finestra "Add Symbol"
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Nel campo "Data Source" selezionamo "Zen-Fire" nel campo "Symbol"
digitiamo il ticker dello strumento che ci interessa, in questo caso il future
EURO STOXX 50 scadenza marzo 2011 "FESX0311", nel campo
"Category" selezioniamo "Futures" e infine nel campo "Exchange"
selezioniamo il mercato dove viene scambiato lo stumento in questione, in
questo caso "EUREX" e clicchiamo OK.
Ci apparirà un ulteriore finestra "Edit Symbol" che editeremo come segue
nelle tre diverese tabs:
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Per quanto riguarda i tabs "Settings" e "Sessions" possiamo fare
riferimento alla seguente tabella per configurarli a seconda dello
strumento:
Potete trovare la lista di alcuni simboli disponibili per Zen-Fire dal sito:
Investor/RT http://www.linnsoft.com/symbols/
Ora possiamo caricare tutti i simboli che ci interessano!
Man mano che li aggiungiamo i simboli sono visibili nella finestra
principale del QuoteManager facciamo click con il tasto destro sul simbolo
scelto e nel menù contestuale che appare clicchiamo su "Connect Symbol".
Come potete vedere il simbolo è collegato al server ed inizia a ricevere
vari pacchetti di informazione in tempo reale...
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Configuare Multicharts
Una volta settati i simboli (nel QuoteManager) di cui ci interessa vedere le
quotazioni in tempo reale possiamo spostarci in Multicharts (riducendo a
icona il QuoteManager). Lanciamo Multicharts, noteremo subito nella
barra in alto (vicino ai 3 pulsanti per ridurre a icona o chiudere la finstra)
la scritta "Powered by OMNE" e nella status bar in basso la scritta
"Trading Platform by Rithmic", abbiamo quindi la conferma che il
programma è collegato correttamente a Zen-fire e sta ricevendo i dati.
Chiudiamo tutti i workspace aperti dal menù FILE >> CLOSE
WORKSPACE (ripetiamo finchè l'area di lavoro risulti vuota) e
provvediamo a creare il nostro workspace personalizzato, dal menù FILE
>> NEW >> WORKSPACE ci apparirà in basso nell'area di lavoro una
linguetta a cui daremo un nome a piacere e salviamo (icona del floppy disk
sulla barra delle icone).
Per aggiungere un grafico andiamo nel menù FILE >> NEW >> CHART
WINDOW si aprirà una finestra dove andremo a selezionare il simbolo
(strumento) che vogliamo visualizzare nel grafico. Nel tab "Instrument"
alla voce "Data Source" selezioniamo Zen-Fire. In basso apparirà lo
stumento selezionato, in questo caso il FESX scadenza marzo 2011 che
avevamo aggiunto in precedenza nel QuoteManager. Selezionare "Future
EURO STOXX 50" e cliccare su OK. Il grafico mostra il future in
questione con time frame 1 minuto usando una visualizzazione a barre.
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Per cambiare l'aspetto del grafico (in primo piano) andiamo nel menù
FORMAT >> INSTRUMENT e nella finestra che ci appare clicchiamo sul
tab "Settings" dove possiamo cambiare il time frame alla voce
"Resolution". Nel tab "Style" possiamo cambiare il tipo di grafico (io ho
scelto "Hollow Candlestick Chart") mentre nel tab "Scaling" possiamo
decidere come il grafico si debba adattare alla finestra. Infine nel tab
"Volume Profile" possiamo decidere come avviene la visualizzazione del
Volume Profile e la larghezza delle barre in punti o pixel (Per aggiungere il
Volume Profile ad un grafico andare nel menù FORMAT >> WINDOW e
nella finestra che ci appare selezionare il tab "Volume Profile" da li
possiamo decidere se posizionarlo a destra o a sinistra del grafico e la
lunghezza ed il colore delle linee).
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Se si vuole aumentare la dimensione del grafico (le barre e la larghezza tra
le barre) andare nel menù FORMAT >> INCREASE BAR SPACING e
ripete l'operazione più volte...
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Per inserire un indicatore/oscillatore ad un grafico (in primo piano)
andiamo nel menù INSERT >> STUDY... e nel tab "Indicator" selezionare
l'indicatore che si vuole aggiungere al grafico. Una volta inserito
l'indicatore si può modificarlo (o eliminarlo) cliccando con il tasto destro
all'interno della sua area e selezionare "Format Studies..." apparirà una
finestra "Format Objects" dove nel tab "Studies" sono presenti tutti gli
indicatori che abbiamo aggiunto/plottato sul grafico, da quì possiamo
procedere a modificarli (tasto "Format...") o eliminarli (tasto "Remove").
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In generale, cliccando con il tasto destro all'interno del grafico possiamo
modificare la finestra, lo strumento (il simbolo) e l'indicatore/oscillatore,
infatti nel menu contestuale che ci appare troviamo: "Format Window...",
"Format Instrument..." e "Format Studies..." (Possiamo aggiungere il
Volume Profile andando in "Format Window..." e nella finestra che ci
appare selezionare il tab "Volume Profile" da li possiamo decidere se
posizionarlo a destra o a sinistra del grafico e la lunghezza ed il colore
delle linee).
Per modificare l'aspetto della finestra che contiene il grafico andare nel
menù FORMAT >> WINDOW e modificare a piacimento...
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Introduzione all'analisi dei volumi
Mettiamo da parte momentaniamente Multicharts e introduciamo il
discorso sull'analisi dei volumi.
Sul forum americano TradersLaboratory.com nella sezione "The Technical
Laboratory" http://www.traderslaboratory.com/forums/f6/ tempo fa ho
trovato dei post che ho ritenuto molto importanti per capire il concetto di
distribuzione dei volumi e come farne un buon uso per il trading intraday.
Nello specifico in quella sezione del forum mi hanno molto colpito i
messaggi, le immagini e i video postati dall'utente JPERL che in USA è
un'assoluta autorità in materia di volumi. Nei prossimi post seguirà una
mia traduzione in italiano di alcuni dei messaggi più significativi scritti
dall'utente in questione (i video non li ho tradotti ma vi assicuro che sono
di facile comprensione!).
Una volta chiariti i concetti base su come analizzare i volumi rimarrete
illuminati e probabilmente cambierà per sempre il vostro modo di fare
trading intraday!
(Per la cronaca, si può notare come l'utente JPERL nei suoi video e nelle
immagini usi la piattaforma Ensign Software per svolgere l'analisi dei
volumi, ma quegli stessi indicatori sono stati scritti anche per Multicharts e
verranno menzionati nei miei post successivi)
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Parte 1 – Istogramma dei volumi
Questo post e quelli a seguire descriveranno l'uso delle statistiche dei
mercati come uno strumento per ottenere segnali operativi intraday. Lo
scopo del seguente testo è di introdurre delle nuove idee che forse non
sono state mai trattate prima d'ora. Inoltre, alcune delle mie considerazioni
potrebbero tornare utili a coloro che sono interessati alla formazione dei
prezzi e alle relative statistiche.
Penso che siamo tutti d'accordo nell'affermare che la "probabilità" è la
componente fondamentale dietro alla formazione dei prezzi e la domanda
che viene più spontanea è la seguente: quali sono le probabilità che il
prezzo di uno strumento finanziario si muova al rialzo o al ribasso
nell'immediato futuro? Per rispondere a questa domanda è necessario avere
una buona conoscenza della distribuzione delle probabilità dei prezzi o dei
volumi. La forma della distribuzione insieme a dove si trova il prezzo
all'interno della funzione di distribuzione può suggerirci in quale direzione
possiamo operare. Se il prezzo si trova in una regione ad alta densita (alta
probabilità), semplicemente non operate.
Sembra facile, ma vi assicuro che non è per niente così! Guardiamo la
figura 1. Vediamo un grafico a candele con time frame a 2 minuti per il
future E-mini Russell 2000. La distribuzione dei volumi è disegnata sulla
sinistra. La lunghezza delle barre è determinata dalla quantità di volumi
movimentati su quel livello di prezzo. Naturalmente, più lunga è la barra,
più volumi sono stati movimentati su quel prezzo. A prima vista sembra
assomigliare al Market Profile, ma per il resto il Volume Profile è
differente.
Alcune cose che vorrei farvi notare:
1) La distribuzione dei volumi è approssimativamente simmetrica rispetto
al peak volume price (PVP) a 840.20 (indicato dalla linea rossa nel centro)
con picchi più piccoli di volumi sia al di sopra (a 842.30 e 843.60) che al
di sotto (a 837.20 e 836.60) del peak volume price.
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2) La distribuzione mostra che c'è bassa movimentazione di volumi nelle
aree in alto e in basso.
Faccio notare questa simmetria nella distribuzione soprattutto perchè non
capita spesso. Più che altro, di solito il peak volume price non si manifesta
al centro di una distribuzione di volumi.
La regione colorata in verde nella distribuzione dei volumi rappresenta il
70% degli scambi, mentre in celeste il resto. Immagino che quel 70% sia
stato scelto come "Value Area" in quanto è vicino al valore di 68.30%
ovvero 1 deviazione standard nella distribuzione normale. La distribuzione
normale è simmetrica rispetto al peak volume price. Sono state fatte
numerose ipotesi su come operare quando il prezzo si muove avanti e
indietro per la value area soprattutto se queste aree di valore sono state
formate nei giorni precedenti.
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All'inizio, potrebbe sembrare una buona idea entrare long dove la
distribuzione dei volumi è bassa (al di sotto di 836.60) e uscire quando il
prezzo ritorna nell'area di volume ad alta densità, magari vicino al peak
volume price, ma la realtà è ben diversa.
Questo perchè ad esempio un area di volume bassa ora, potrebbe diventare
un area di volume più densa in seguito. Per farla breve, nessuno può sapere
come si evolverà la distribuzione dei prezzi più in la nel tempo.
Guardiamo la figura 2 che mostra lo stesso grafico di prima, sempre time
frame 2 minuti, ma 2 ore più in avanti. Il peak volume price è a 842.30 e
l'ultima barra ha chiuso in un area di volume a bassa densità, più
precisamente a 839.90. Notiamo anche che la distribuzione sembra
abbastanza simmetrica. Cosa fare allora? Entriamo long! Ma presto ci
accorgiamo che non è stata per niente una buona operazione in quanto il
prezzo scende come mostrato nella figura 3 e ci ritroviamo in loss.
Liquidiamo la posizione.
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Ma cosa è successo in pratica? In pratica è successo che la funzione di
distribuzione si è espansa. Si è espansa così tanto che il peak volume price
si è perfino spostato in basso. Non avremmo mai dovuto intraprendere quel
trade! Il perchè verrà discusso in seguito quando introdurremo il concetto
di "volume weighted average price", ovvero il VWAP.
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Parte 2 - Volume Weighted Average Price (VWAP)
Nel precedente post abbiamo introdotto la funzione di distribuzione dei
volumi nella forma di un istogramma dei volumi plottata sul grafico
sull'asse dei prezzi. La lunghezza delle barre che si estendono verso destra
rappresentano l'ammontare di volume movimentato su quel livello di
prezzo durante la giornata di trading. La distribuzione ha dei picchi che
chiameremo "peak volume price" (PVP). La distribuzione dei volumi è una
funzione di probabilità; di conseguenza gli scambi avvengono meno
frequentemente nelle aree a bassa densità di volume rispetto alle aree ad
alta densità. Tuttavia, la funzione di distribuzione è dinamica e la forma
stessa della distribuzione varia durante la giornata di trading e infatti la
posizione del PVP può cambiare improvvisamente. Questo per dire che se
il prezzo si sta formando in un area a bassa densità di volume (regione dei
prezzi a bassa probabilità) non vuol dire che debba per forza ritornare
nell'area ad alta densità di volume (regione dei prezzi ad alta probabilità).
La stessa funzione di distribuzione potrebbe semplicemente espandersi e
continuare a muoversi nella stessa direzione portando ad un movimento
improvviso e brusco del PVP.
Per mettere più in risalto questo concetto introduciamo il "volume
weighted average price" o più semplicemente VWAP. Il VWAP è noto ai
trader istituzionali che lo usano per migliorare le loro performance sui
mercati. Naturalmente, può diventare molto utile un suo uso anche in
ambito intraday. Il VWAP è semplicemente la media della funzione di
distribuzione dei volumi. Le figure in basso mostrano alcuni esempi di
VWAP. La linea rossa rappresenta il PVP della distribuzione mentre la
linea celeste il VWAP.
Di seguito, alcune caratteristiche del VWAP:
1) essendo la media dell'intera distribuzione, il volume movimentato al
di sopra del VWAP è identico al volume movimentato al di sotto del
VWAP.
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Quindi in termini di funzione di distribuzione e funzione di probabilità
significa che quando il prezzo si trova sul VWAP ci sono eguali probabilità
che il prezzo si muova verso l'alto o verso il basso.
Possiamo quindi affermare che:
2) se il VWAP si trova al di sopra del PVP allora sono stati movimentati
più volumi al di sopra del PVP. La funzione di distribuzione è perciò
inclinata (skewed) vero l'alto e l'aspettativa sul prezzo, che si trova
sul livello del PVP, è rialzista. Guardiamo la figura in basso:
Alla fine della giornata il VWAP (la linea celeste) si trova a 847.98 mentre
il PVP si trova a 846.60. Il VWAP è maggiore del PVP quindi sono stati
maggiori i volumi movimentati al di sopra del PVP.
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3) Viceversa, se il VWAP si trova al di sotto del PVP significa che sono
stati maggiori i volumi scambiati al di sotto del PVP; di conseguenza
la funzione di distribuzione è inclinata a ribasso e l'aspettativa del
prezzo, che si trova sul livello del PVP, è ribassista come si può
notare
nela
seguente
figura:
Il VWAP si trova a 1525.32 mentre il PVP a 1528.75 quindi il VWAP è
inferiore al PVP. Il livello di inclinazione è dato dalla differenza tra il
VWAP e il PVP.
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4) Quando il VWAP si trova, anche approssimativamente, sullo stesso
livello del PVP allora possiamo dire che la funzione di distribuzione
è simmetrica. In questo caso quando il prezzo è sul livello del PVP
non c'è nessuna aspettativa ne rialzista ne ribassista ma bensì ci si
aspetta che il prezzo faccia oscillazioni minori intorno al VWAP,
come si può vedere nell'immagine di seguito:
VWAP = 840.44 e PVP = 840.20. Le oscillazioni intorno al VWAP sono
state frequenti durante la fase pomeridiana degli scambi.
5) Il VWAP e la sua relazione con il prezzo determinano inoltre il trend
del mercato in questo modo:
a) se il prezzo si trova al di sopra del VWAP, allora il trend è rialzista
b) se il prezzo si trova al di sotto del VWAP, allora il trend è ribassista.
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6) Infine, non importa su quale scala temporale usate la funzione di
distribuzione e la relativa VWAP. Sia che usiate un grafico a 1
minuto o 1 tick la distribuzione e di conseguenza il PVP e il VWAP
saranno gli stessi. Il vostro obiettivo quindi è di guardare il VWAP e
come è relazionato al prezzo, questo vi aiuterà a capire il trend del
mercato.
Ora vi presenterò vari esempi su come usare queste informazioni per
operare in intraday. Ma prima daremo spazio ai novizi del trading dato che
sono coloro che necessiato di più aiuto. In seguito, prenderemo in
considerazione situazioni più complesse usando solamente la funzione di
distribuzione e il VWAP.
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Parte 3 - Le basi del trading con il VWAP
In questo e nei prossimi post vengono presentati diversi video per
dimostrare come usare la funzione di distribuzione e la relativa "Peak
Volume Price" (PVP) ed il "Volume Weighted Average Price" (VWAP)
come strumenti per fare trading. Per adesso poniamo l'attenzione sulle
entrate e sugli stop per quanto riguarda i novizi del trading. Infatti
chiameremo con il nome di "NEWBIE" un immaginario trader.
Dimostreremo come NEWBIE dovrebbe tener conto della relazione tra il
PVP e il VWAP per determinare:
1) la regione/area del prezzo dove può fare trading
2) la direzione del suo trade (long/short)
3) gli eventuali entry points per piazzare il suo trade.
Di seguito trovate un video in lingua inglese che vede protagonista il
nostro trader NEWBIE che non sa assolutamente nulla di statistiche dei
mercati e che sta tradando il future E-mini Russell 2000 alla cieca. Il trader
in questione pensa di sapere la direzione che prenderà il future basandosi
sul pre-market e sulla prima mezzora di scambi. Le sue uniche conoscenze
sono le "trend lines" ed il motto "Trend is your Friend" perciò entra long
sul future imposta un take profit ed uno stop loss. Guardate il video e
scoprite cosa succede. Se anche voi siete dei novizi del trading vediamo se
vi riconoscete nel trader NEWBIE. Il video termina con una breve
discussione su quello che il trader avrebbe potuto fare se avesse avuto una
minima conoscenza delle statistiche dei mercati, invece di tradare alla
cieca!
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/Newbies_First_Trade.swf
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Parte 4 - La Deviazione Standard
Fin quì abbiamo discusso dell'uso della distribuzione delle probabilità
(sotto forma di funzione di distribuzione dei volumi) come strumento per
fare trading. La forma della distribuzione delle probabilità è dinamica e
cambia continuamente durante la sessione di trading. In generale, tutte le
informazioni relative al prezzo e alla formazione del prezzo sono
contenute all'interno di questa funzione di distribuzione. Qualsiasi cosa
vogliate sapere sul prezzo (e la sua formazione) la potete scoprire
analizzando
la
funzione
di
distribuzione.
Per adesso abbiamo analizzato e descritto la distribuzione usandone due
proprietà: il "peak volume price" (PVP) ed il "volume weighted average
price" (VWAP). Entrambe cambiano e si aggiornano dinamicamente
durante la sessione di scambi così come avviene per la funzione di
distribuzione. In precedenza abbiamo dimostrato come la relazione tra
VWAP e PVP può essere usata per studiare le entrate a mercato.
Ovviamente, c'è molto altro da prendere in considerazione e le domande
che
spesso
un
trader
si
chiederà
sono:
1) una volta individuato il punto di ingresso, dove andiamo a posizionare
il punto di uscita del trade?
2) oltre a quelli identificati con l'uso del VWAP, quali e quanti altri punti
di entrata a mercato ci sono?
3) come si può riconoscere un imminente "Reversal"?
4) come si può riconoscere un imminente "Breakout"?
5) come si può fare trading all'apertura dei mercati?
La Guida su Multicharts e l'analisi dei volumi / TuccioTrader (Trader Calabrese)
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6) quando si può fare "Scalping"?
7) dove posizioniamo gli stop loss?
Anche se non risponderemo subito a tutte queste domande, le risposte si
possono ottenere analizzando la funzione di distribuzione dei volumi. Per
fare questo, abbiamo bisogno di introdurre un ulteriore concetto, un
ulteriore proprietà della funzione di distribuzione dei volumi; la
"deviazione standard" del VWAP. La deviazione standard (SD) è calcolata
con la seguente equazione:
(se volete approfondire l'argomento su "deviazione standard" e la
"varianza"
ecco
la
relativa
pagina
su
wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/Variance e fate riferimento ad essa)
Allora, cosa ci dice questa deviazione standard?
La deviazione standard ci dice quanto distante il prezzo si può
muovere dal VWAP.
Perciò, se si guarda il VWAP per capire la formazione del prezzo e per
entrare a mercato, possiamo piazzare il take profit (o lo stop loss) ad 1
deviazione standard di distanza.
la deviazione standard è quindi una misura di volatilità del mercato nel
periodo in cui è calcolato il VWAP e può fornire al trader delle buone
indicazioni operative.
La Guida su Multicharts e l'analisi dei volumi / TuccioTrader (Trader Calabrese)
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Nel video che segue troviamo ancora il nostro trader NEWBIE che ora
aggiunge, oltre al PVP e al VWAP, anche le deviazioni standard e
finalmente realizza come può orientarsi nel mercato e dove può
posizionare il take profit. Finalmente il trader ha una visione diversa del
mercato e inizia a capire quali possono eventualmente essere dei buoni
punti per entrare e fare trading.
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/ESlongJuly23.swf
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Parte 5 - Ancora sulla Deviazione Standard
Il nostro trader NEWBIE ha fin quì fatto un ottimo percorso e si sta
allontanando dall'uso della mera analisi tecnica per trovare spunti
operativi. Ora il nostro trader non fa più trading alla cieca ed inizia ad
avere una buona padronanza grazie alle nuove conoscenze sulle statistiche
dei mercati. Il trader è consapevole che la funzione di distribuzione dei
volumi contiene tutte le informazioni necessarie per operare nei mercati e
sa che tenendo d'occhio il PVP e l'evoluzione del VWAP può seguire
l'evolversi della sessione di scambi sul mercato. Inoltre, grazie all'uso delle
deviazioni standard (calcolate sul VWAP) può misurare e rendersi conto
della volatilità in qualsiasi momento. Il trader è anche in grado di
monitorare l'inclinazione riazista o ribassista del mercato (skew) dalla
differenza tra il VWAP e il PVP (la skew è proporzionale alla differenza tra
VWAP e PVP). Infine, ha una semplice strategia di trading dove può
calcolare i punti di profit grazie alle deviazioni standard e sa dove piazzare
gli stop.
(per
chi
volesse
approfondire
l'argomento
sulla
http://en.wikipedia.org/wiki/Skewness the free encyclopedia)
skew
Tuttavia, ora il trader vuole sapere di più. Infatti ha scoperto che le entrate
sul VWAP non sono così frequenti durante la giornata di trading. Il trader
si rende conto che potrebbe ottenere di più dal mercato se solo sapesse
quali altri punti di entrata sono possibili oltre al VWAP.
Supponiamo di entrare short mentre il prezzo si trova sul VWAP e di
uscire alla prima deviazione standard. Cosa fa poi il mercato? Se non
dovesse tornare sulla VWAP allora può solo che scendere al di sotto della
prima deviazione standard, ne consegue che:
Un altro punto di entrata può essere benissimo la prima deviazione
standard stessa!
La Guida su Multicharts e l'analisi dei volumi / TuccioTrader (Trader Calabrese)
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Ci rendiamo conto quindi che può essere un buon punto di ingresso perchè
la funzione di distribuzione dei volumi essendo inclinata a ribasso
(VWAP-PVP<<0) rimarrà inclinata al ribasso purchè il prezzo rimanga al
di sotto della VWAP. Questa condizione cambierà solo se:
1) il mercato va in stallo vicino alla prima deviazione standard così che
il PVP si sposta bruscamente verso la prima deviazione standard
2) il prezzo ritorna verso la VWAP (magari tagliandola a rialzo)
Discuteremo in seguito di queste due condizioni ma prima vi consiglio di
guardare questo video di 31 minuti dove si vede il trader NEWBIE
intraprendere un trade sulla prima deviazione standard. Dove avrà
posizionato il take profit? A causa dell'alta volatilità il take profit può
essere posizionato solo sulla seconda deviazione standard.
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/YMshortJuly26.swf
Il trader NEWBIE sta per fare un'altra scoperta. Il trader sta per imparare
come trasformare un trade potenzialmente negativo in un trade vincente
cambiando la sua idea iniziale su dove piazzare lo stop loss.
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Parte 6 - Tolleranza al rischio
Nel video appena mostrato ci si chiedeva cosa potesse fare il trader se,
dopo essere entrato sulla prima deviazione standard, il mercato gli si fosse
riggirato contro. Ho risposto che data la situazione, la risposta corretta
poteva essere solo una, la discuteremo adesso.
Prima però vorrei parlare di un argomento strettamente collegato chiamato
"risk tolerance". Iniziamo a dire quello che il risk tolerance non è. Il risk
tolerance non è uno stop loss, che si pone per un trade, basato su qualche
sorta di punto di supporto o resistenza che avete scelto guardando il
grafico del titolo. Spesso infatti, questo tipo di stop loss finisce nel trovarsi
nel posto sbagliato. Questi stop loss non sono quasi mai basati sulla
volatilità del mercato ma più che altro su punti che sembrano obbligatori
ad esempio un minimo relativo (per chi è long) ed un massimo relativo
(per chi è short) e spesso risultano essere i peggiori stop che si possano
posizionare. Purtroppo, anche la cultura letteraria a riguardo porta il trader
a fare questo tipo di sbagli e a scegliere stop loss che niente hanno a che
fare con la volatilità del mercato.
Ma allora, un day trader cosa dovrebbe fare per piazzare degli stop loss
sensati? Per chi è agli inizi, sarebbe sicuramente sensato piazzare uno
"stop di sistema". Ovvero uno stop che piazzato a mercato, lontanto dalla
propria posizione (long/short che sia), gli permetta di proteggersi da
fatalità come un crash del computer e l'assenza di corrente. Si può notare
che non ha molto a che fare con il trade di per se, ma la verità è che ogni
altro tipo di stop loss va tenuto nella propria mente, nel proprio cervello.
Ma dove dovrebbe andare questo "stop a mente"? Sicuramente, dovrebbe
essere una percentuale della vostra liquidità sul conto, tipicamenete
potrebbe essere 1% o 2%. Lo stop "mentale" deve essere flessibile. Ad
esempio, se la direzione del trade sta rendendo un guadagno, lo stop a
mente può diventare un trailing stop.
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Ora il trader si rende conto che tenere uno stop a mente gli permetterà di
mediare (scale-in) il trade senza sentirsi angosciato, purchè la mediata sia
all'interno della sua "risk tolerance". Un trader dovrebbe sempre avere un
piano per "mediare" o "reversare" un trade e il prezzo post mediata
dovrebbe essere considerato come il prezzo a cui sarebbe stato meglio
entrare a mercato in principio.
I concetti di "tolleranza al rischio" e "mediare il prezzo" potrebbero far
storcere il naso ad alcuni traders anche perchè richiedono un cambiamento
di paradigma nel modo di vedere e gestire i vari trades. Ma una buona
gestione del trade di certo non è impostare stop loss/profit e sedersi a
guardare il mercato, bensi è richiesta una partecipazione attiva. Se state
perdendo soldi a causa degli stop loss forse sarebbe ora di cambiare tattica.
Ora che il trader si è fatto un idea sulla tolleranza al rischio, cosa può fare,
dopo che la sua entrata sulla prima deviazione standard con un contratto
future, il prezzo torna sulla VWAP piuttosto che andare verso la seconda
deviazione standard? Un tempo probabilmente avrebbe piazzato uno stop,
che sarebbe stato puntualmente preso dal mercato. Ma adesso che conosce
meglio il concetto di "risk tolerance" appare più chiaro cosa si può fare.
Dato che il mercato è ancora inclinato a ribasso il trader entra short per la
seconda volta sulla VWAP sapendo che la sua tolleranza al rischio è ancora
ampia. Ora in totale si trova short con 2 contratti future. Questo è chiamato
in gergo "Scale-In" (mediare). A questo punto le sue aspettative sono che il
prezzo torni almeno verso la prima deviazione standard.
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/NQscale_inJuly25.swf
Credo che sia molto importante che un trader comprenda l'importanta del
mediare in certe situazioni.
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Parte 7 - Breakout Trades sul PVP
Siamo arrivati al punto in cui possiamo discutere alcuni aspetti del trading
riguardandi le entrate vicino al PVP. Tenendo sempre presente che trades
intrapresi in questa area possono rivelarsi molto pericolosi se non si è
consapevoli al 100% di quello che si sta facendo.
Ma perchè tutta questa attenzione? Se siete ancora ad un livello novizio
come traders e da poco operate sulla VWAP e sulle deviazioni standard
potreste ritrovarvi nei guai se piazzate un trade in questa piccola area
intorno al PVP. Ma se amate le emozioni forti si possono fare dei soldi in
questa area molto ristretta!
Arriviamo al punto, si tratta di posizionare dei trades sul PVP oppure
intorno al PVP. Il PVP come avete modo di leggere nei post precedenti è il
punto che suddivide la distribuzione dei volumi in area ad alta densità di
volumi movimentati e area a bassa densità. Fin quì l'operatività discussa
era incentrata su trades intrapresi sulla skew del mercato prendendo come
riferimento il VWAP e le sue deviazioni standard. Ma quando i prezzi si
formano intorno al PVP le cose cambiano totalmente, infatti è il momento
in cui il mercato sta per prendere una decisione. Il mercato si potrà
muovere in una direzione o nell'altra, può tornare nella sua area ad alta
densità di volumi oppure andare verso un nuovo sentiero.
Ma come fa il prezzo a finire sullo stesso livello del PVP? Due possono
essere le motivazioni:
1) il PVP si è improvvisamente spostato dove sta avvenendo la
formazione del prezzo
2) il prezzo va verso il PVP.
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In entrambi i casi, se siete nel mercato dovrete sapere cosa fare
ovviamente, ma se non siete ancora entrati a mercato e volete fare un
esperienza esilarante ecco la vostra possibilità!
Cosa può succedere? La skew può all'improvviso invertire la sua
inclinazione da rialzista a ribassista o viceversa (ricordate che la skew è
proporzionale al VWAP - PVP). Anche se le inversioni di skew possono
manifestarsi in qualsiasi momento, spesso possono capitare all'apertura dei
mercati quando la distribuzione dei volumi è appena iniziata. Avvolte,
questo è un segno di imminente "reversal". Cosa fare se sono dentro al
mercato e si manifesta un inversione di inclinazione improvvisa?
Semplice, uscite immediatamente dal mercato (anche in loss)!
Quando si formano vicino al PVP e come se i prezzi fossero dentro un
"sandwich" tra il VWAP e la prima deviazione standard. Noterete che i
prezzi oscilleranno frequentemente avanti e indietro tra il VWAP e la
deviazione standard passando atraverso il PVP. Significa che il mercato sta
prendendo una decisione. Conviene avventurarsi in questa area che si crea
all'interno del "sandwich" oppure e meglio fare le cose più facili? Il
miglior consiglio sarebbe di aspettare che prima il mercato decida cosa
fare e solo dopo prendere voi la decisione sul da farsi.
In questo video vediamo che il prezzo si sta formando vicino al PVP
mentre il VWAP si trova al di sotto. Il video mostra quando si può entrare
a mercato a rialzo sulla rottura della prima deviazione standard.
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/YMbreakoutAug10.swf
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In questo secondo video, di nuovo vediamo che il prezzo si trova vicino al
PVP solo che questa volta il prezzo taglia attraverso il VWAP. Molto
importante notare come viene applicata la tecnica denominata "Shapiro"
per entrare a mercato.
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/YMVWAPTradeAug10.swf
Infine, in questo terzo video mostriamo un inversione della skew dove il
PVP improvvisamente si muove nell'area dove si sta formando il prezzo.
Può darsi che il trader sia entrato e uscito dal mercato prima che si
manifestasse l'inversione, ma se ancora non lo ha fatto dovrebbe uscire dal
mercato appena avviene l'inversione.
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/ESskewflipAug10.swf
Anche se il prezzo si spostasse verso il PVP o viceversa l'effetto è sempre
lo stesso. Entrare in questo momento può essere pericoloso quindi state
ben attenti!
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Parte 8 - Trades contro trend in distribuzioni
simmetriche
Nella discussione sul VWAP abbiamo introdotto il concetto di inclinazione
(skew), una misura di come la distribuzione devia da una distribuzione
normale o simmetrica. Il segno della skew permette al trader di decidere in
quale direzione intraprendere l'entrata. Una skew positiva significa che
bisogna ponderare solo entrate long, al contrario una skew negativa
suggerisce che sarebbe meglio entrare short. Ma dobbiamo ancora
considerare alcuni aspetti nei mercati con distribuzioni simmetriche. Così
come per i trade sui "breakout" precedentemente discussi, fare trading su
distribuzioni simmetriche è un concetto molto avanzato.
Una distribuzione simmetrica è quella nella quale la skew e molto piccola
se non nulla:
Skew = (VWAP-PVP)/SD ~= 0
Ci sono alcune considerazioni da fare:
1) una skew piccola o nulla significa che il VWAP è molto vicino al
PVP
2) supponiano ci sia una skew nulla, probabilmente il prezzo ha
attraversato il VWAP almeno una volta, altrimenti la distribuzione
non sarebbe simmetrica.
3) se la distribuzione rimarrà simmetrica, probabilmente il prezzo
continuerà ad oscillare attraverso il PVP e perciò anche attraverso il
VWAP.
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Una buona tecnica operativa quindi potrebbe essere la seguente:
1) se il prezzo si sposta verso la prima o la seconda deviazione standard
al di sopra del VWAP potete considerare di entrare short.
2) se il prezzo si sposta verso la prima o la seconda deviazione standard
al di sotto del VWAP potete considerare di entrare long.
Ma la situazione può anche complicarsi perchè le condizioni della
distribuzione simmetrica possono variare, naturalmente. Non c'è garanzia
infatti che la skew rimarrà così piccola. Ad esempio, proviamo a
immaginare una skew molto sottile ma leggermente positiva mentre il
prezzo si muove dalle parti della prima deviazione standard al di sotto del
VWAP. Come appena detto, una buona idea potrebbe essere di entrare long
aspettando che il prezzo torni dalle parti del VWAP. Tuttavia, c'è la
possibilità che il prezzo continui a scendere e che il VWAP si sposti al di
sotto del PVP (skew negativa). Così come per i trades sui "breakout", fare
trading sulla distribuzione simmetrica può essere molto pericoloso!
Per natura, un trade intrapreso verso il VWAP in una distribuzione
simmetrica si definisce come "contro trend".
Guardate questo video e scoprite se il trader riesce a capire se la
distribuzione è simmetrica:
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/YMsymmetricAug14.swf
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Un consiglio: se volete andare contro trend in una distribuzione simmetrica
usate la tecnica di "Shapiro" discussa nel precedente post per decidere
l'entrata. Se il trade contro trend è intrapreso sulla prima deviazione
standard al di sotto del VWAP ma si rivela un trade errato (il prezzo
continua effetivamente a scendere) allora ci sono due possibilità:
1) reversare il trade e impostare un take profit sulla seconda deviazione
standard
2) aspettare e mediare (scale-in) sulla seconda deviazione standard
purchè poi il prezzo rimbalzi.
Il trader nel primo video si sentiva così sicuro che ha rifiutato l'idea di
andare short. Guardate il secondo video e scoprite cosa pensa il trader
adesso.
Nel secondo video il trader intraprende diversi trade, il primo su un
normale "breakout" dal PVP, il secondo un trade contro trend ed il terzo
nella direzione del trend dopo un ritracciamento. Gli ultimi due trade
dimostrano l'uso della tecnica di "Shapiro" quando la distribuzione è
simmetrica.
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/NQsymmetricAug16.swf
Ovviamente, fare trading su distribuzioni simmetriche può essere difficile
come fare trading sui "breakout". La scelta a volte può risultare
abbastanza contraddittoria!
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Parte 9 – Scalping
Se avete compreso fin quì tutti i post, dalle basi del VWAP e le deviazioni
standard fino a trade più complessi sui "breakout" e "contro trend" allora
siete pronti per entrare nel veloce e furioso mondo dello "scalping". La
definizione classica dello scalping è fare trading sui ticks. La mia visione
dello scalping è un pò differente; di fatto la mia definizone è più
quantitativa e basata sul periodo sul quale calcolo la distribuzione dei
volumi, ad esempio:
1) se inizio il calcolo dei volumi all'apertura del mercato e continuo fino
alla chiusura, allora quella è una classica giornata di trading non da
scalper
2) se imposto la distribuzione dei volumi in ogni momento dopo
l'apertura del mercato e la inquadro per periodi brevi allora sto
facendo scalping.
Fino ad ora avevamo discusso della distribuzione dei volumi da quando
apre il mercato, fino a quando chiude.
Tuttavia, niente ci impedisce di impostare la distribuzione dei volumi in
qualsiasi momento della giornata, lasciarla andare ad esempio per 15
minuti, fare qualche trade in questo breve periodo di tempo e ricominciare.
Questo è quello che intendo per scalping.
Così facendo faccio riferimento alle statische del mercato per un breve
periodo di tempo applicando le tecniche fin quì discusse. Il risultato sarà
che farò molti più trade su deviazioni standard molto più piccole. Questo è
quello che intendo per: "fare trading sui tick"!
Fare scalping richiede entrate, uscite, mediate, reversate, il tutto con un
veloce click del mouse con il richio di perdere una buona opportunità.
Guardate questo video dove faccio scalping usando un book verticale
(DOM - Depth of Market):
http://tucciotrader.altervista.org/fol/video/ER2ScalpAug24.swf
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Indicatori su Multicharts
Torniamo a Multicharts e vediamo come caricare gli indicatori relativi ai
concetti trattati nei post precedenti: PVP, VWAP e deviazioni standard.
Prima però impostiamo due grafici come quelli quì sotto dove andremo in
seguito ad aggiungere gli indicatori:
un grafico ad 1 tick con l'istogramma dei volumi (volume profile) sulla
destra (ho premuto ripetutamente i pulsanti "decrease bar spacing" e
"compress price scale" per adattare il grafico alla finestra)
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un grafico a due minuti con l'indicatore classico dei volumi in basso
(anche quì ho premuto i pulsanti "decrease bar spacing" e "compress
price scale")
Ora dobbiamo aggiungere una funzionalità extra ai grafici di Multicharts
scaricando e installando la libreria ELCollections 1.05 da questo
indirizzo:
http://tucciotrader.altervista.org/multicharts/indicatori/20060301130930ELCollections.zip
All'interno del file zip troveremo la DLL ELCollections.dll che
sposteremo nella cartella principale di Multicharts (C:\Programmi\TS
Support\Multicharts\)
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Poi apriamo l'applicazione PowerLanguage e carichiamo l'indicatore
ELCollections.ELD dal menù FILE >> IMPORT
Ora che abbiampo potenziato Multicharts possiamo passare a caricare gli
indicatori che ci interessano per fare trading; il più importante
TICKPVPVWAPSD.ELD contiene tutto quello che ci serve e lo potete
scaricare da questo indirizzo (salvate con il tasto destro in caso dopo che
si fosse aperta la pagina di altervista):
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http://tucciotrader.altervista.org/multicharts/indicatori/TICKPVPVWAPSD.ELD
In PowerLanguage importate il file TICKPVPVWAPSD.ELD dal menù
FILE >> IMPORT
Un altro indicatore molto utile è il Volume Bias scaricabile a questo
indirizzo (salvate con il tasto destro in caso dopo che si fosse aperta la
pagina di altervista):
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http://tucciotrader.altervista.org/multicharts/indicatori/Volume_Bias_MultiCharts.pla
Sempre
in
PowerLanguage
Volume_Bias_MultiCharts.pla
importate
il
file
Infine, compilate tutti gli indicatori dal menù COMPILE >> ALL
STUDIES
Ora è arrivato il momento di aggiungere gli indicatori ai due grafici.
Selezionate il grafico a 1 tick e dal menù INSERT >> STUDY... inserite
l'indicatore DBPVP
Selezionate il grafico a 2 minuti e dal menù INSERT >> STUDY... inserite
l'indicatore DBVWAP_SD
Selezionate il grafico a 2 minuti e dal menù INSERT >> STUDY... inserite
l'indicatore Volume_Bias_TL
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(Se avete inserito gli indicatori durante la giornata di trading vi conviene
farli andare per un pò e poi riaprire i grafici il giorno dopo a pochi minuti
dalle 8:00 quando inizieranno le negoziazioni sul future FESX, solo così
gli indicatori saranno pienamente attendibili. Questo a causa del fatto che
Zen-Fire non fa il backfill dei dati)
L'aspetto degli indicatori può essere settato cliccando all'interno del
grafico con il tasto destro e selezionando "Format Studies..." e nella
finestra che appare "Format Object" cliccare due volte sull'indicatore di
cui si vuole modificare l'aspetto.
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Ora abbiamo sul grafico ad 1 tick il PVP (linea rossa) mentre sul grafico a
2 minuti abbiamo il VWAP (linea celeste) e le due relative deviazioni
standard (linee gialle e rosa) e il PVP (linea rossa) collegato dal grafico ad
1 tick. Nel grafico in alto a destra abbiamo inoltre l'indicatore di Volume
Bias.
Il Volume Bias calcola la % di volumi BUY rispetto ai volumi SELL e si
colora di rosso quando i volumi SELL sono maggiori dei volumi BUY
(viceversa si colora di blu). Il funzionamento di questo indicatore è reso
possibile dal confronto tra uptick e downtick. Naturalmente viene preso in
considerazione il time frame sul quale è applicato, in questo caso un time
frame a 2 minuti.
Noterete come sia impressionante monitorare i volumi del future EURO
STOXX 50 con Multicharts e gli indicatori citati; di fatto questo strumento
finanziario muove una cifra incredibile di volumi!
Per finire, vi suggerisco l'indicatore Cumulative Delta che trovate nel suo
codice sorgente originale in formato testo a questo indirizzo:
http://tucciotrader.altervista.org/multicharts/indicatori/Cumulative_Delta.txt
Buon trading a tutti!
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