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mensile d’informazione dell’Unione Tassisti d’Italia
inviato gratuitamente a tutti gli associati.
• È il momento di costruire e non di distruggere
Anno XVI - n. 4 aprile 2009
LORENZO CAPASSO direttore responsabile
CIRO LANGELLA
presidente nazionale U.T.I.
ANGELOMARIA
CELLILLI
segretario generale
direttore ufficio stampa
COMITATO DI REDAZIONE
Cataldo Acella, Antonio Bassi, Valter Centanaro,
Emilio Dal Porto, Domenico De Bartolo,
Giacomo Di Bari, Nicola Di Mario, Attilio Dondero,
Bruno Gandolfi, Andrea Lupi, Carla Maglioni,
Antonino Marra, Mauro Moroni, Matteo Natale,
Pietro Pescatori, Vilmer Sacchi, Angelo Schiavone,
Loredana Speziale, Primo Tardivel, Paolo Voltolin,
Domenico Zamparini.
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DALL’ARCHIVIO STORICO DE
IL TASSISTA ITALIANO
• Ma chi gestisce la categoria?
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COMUNICATO
• Pianeta taxi
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DAL COMUNE DI ROMA
• Estratto dal verbale delle deliberazioni
del Consiglio Comunale
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• Attenti al lupo… attenti al rosso
attenti al… photored
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• Tecnologia il sistema multiair
respira meglio e beve meno
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COLLABORATORI
Studio legale Oreste Pascucci
NON SOLO SPORT
• 5 regole per tutti gli sport e non solo
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Gli articoli pubblicati impegnano esclusivamente chi li firma e
sono a titolo gratuito. Collaboratori e lettori sono liberi di
esprimere il loro pensiero nei limiti stabiliti dal Codice Penale
e dalla legislazione vigente.
LA SALUTE
• Insopportabili quegli ospiti
15
FITOTERAPIA
• Curarsi con le erbe
Registrazione: Tribunale di Roma, n.261 del 18 maggio
1995. Sped. in abb. postale.
DIREZIONE • REDAZIONE • AMMINISTRAZIONE
00181 Roma • Viale Amelia, 28
Segreteria: Tel. / Fax 067848090
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In copertina: FIAT NUOVA CROMA
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aprile 2009 • 1
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IL TASSISTA ITALIANO
sommario
il tassista italiano
il tassista italiano
È il momento
di costruire
e non di distruggere
Ricordando i miei primi incontri con i consiglieri nazionali dell’UTI, nel corso dei quali si delineava la linea programmatica del sindacato, mai
pensavo che sarei poi stato chiamato ad assumerne diretta responsabilità di rappresentanza.
Allora non si parlava mai di acquisire poteri, ma di fare e operare per prestare servizio alla
categoria: il resto avrebbe trovato gente disponibile.
Così quando iniziai ad essere chiamato,
dall’allora Segretario nazionale Mario Chevreton, a partecipare a riunioni intersindacali a livello nazionale mi sembrava quasi di toccare con
mano la verifica del servizio che, attraverso la
nostra struttura, si rendeva alla categoria,
soprattutto nei delicati e importanti momenti
legislativi o amministrativi di allora.
A volte nel ritrovarmi con amici e colleghi
si ricordano speranze ed obiettivi realizzati ma,
sincerità lo esige, anche momenti di rammarico
e preoccupazione.
Oggi, infatti, mi sembra di notare una
certa flessione di quello spirito che guidò i fondatori dell’UTI, quello slancio e quella grinta
propositiva che hanno fatto del nostro sodalizio
un punto qualificante per il tassista italiano.
Piaccia o dispiaccia, poco importa, di fatto
in seno alla categoria molto del nostro tempo, a
volte, viene impegnato in piccoli problemi interni, in sterili battaglie di difesa, senza una strategia, senza quasi rendersi conto che, così facendo, si va solo a consumare il patrimonio accumulato e non a creare nuovi sviluppi e ricchezze
associative da consegnare a nostra volta ai
posteri.
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• aprile 2009
Nostro malgrado, stiamo assistendo ad
uno “scadimento” ed un deterioramento di
immagine e di prestigio delle Organizzazioni sindacali del settore, disunite di fronte alla categoria, alle pubbliche istituzioni ai partiti politici e
all’opinione pubblica, con conseguente mancanza di considerazione e notevole senso di diffidenza.
A tutto ciò si impone una seria e realistica
verifica, non per arrivare a un giudizio morale:
“è colpa tua” o “è colpa dell’altro”, ma per cercare di ritrovare quello spirito di unitarietà con
cui, e per cui, è nata la UTI, ovvero quello di
operare nell’esclusivo interesse della categoria
che, oggi più che mai, necessita di crescere e
rinnovarsi.
Ciò esige un grande lavoro di presenza
organizzativa ed un costante impegno capace di
sostenere il confronto, il dialogo e, ove occorra,
l’opposizione.
Non dobbiamo dolerci di dire queste cose
che, al contrario, devono essere di stimolo per
trovare la strada migliore per rilanciarci.
Ogni tassista ha la sua dignità e la sua personalità e, pertanto, merita rispetto, ma anche
egli deve saper riconoscersi in una visione globale nazionale: noi della UTI, proprio come organismo nazionale, continueremo ad adoperarci perché non avvenga che a pagare sia sempre il tassista dal momento che lo si chiude sempre più
nella sua autopubblica, mentre necessita che
questa sua autopubblica si apra al mondo.
Solo così facendo noi opereremo in bene.
Il Presidente nazionale
Ciro Langella
il tassista italiano
dall’archivio storico de
il
ANNO 32° n.35
aprile 1984
tassista
italiano
ma chi gestisce la categoria?
È da diverso tempo che la categoria dei
tassisti è sotto la “ Gestione” camuffata da personaggi di ogni specie, anche di coloro che non
ne fanno parte, e che invece purtroppo tenacemente, intendono occuparsi dei problemi del
settore, ergendosi a “ TAUMATURGHI” che, con
i loro filtri magici possono guarire i mali in cui si
dibatte.
LA POLITICA! • Una “PIOVRA” che entra
dappertutto. Fin dai primi anni 70, in ogni città,
ogni Assessore preposto al nostro ramo sentì, e
sente, il “Gusto” di gestire la categoria, con l’intento di crearsi un proprio castelletto elettorale
(ma del resto è il Suo mestiere) inventando e
sconvolgendo i regolamenti comunali, il più
delle volte in contrasto con le Leggi dello Stato,
su suggerimenti di sindacalisti di parte.
Non c’è Congresso, Convegno (vedi Civitavecchia), o Assemblea di categoria che non
veda la partecipazione di “Politici” certamente
“interessati”!!.
Queste manifestazioni delle grandi enunciazioni inconsistenti, politicamente preparate
da sindacalisti incompetenti, che operano in
funzione di sgabello a favore di questo o quel
tal’altro uomo politico.
RADIO-TAXI che vengono gestite come
“Castelli Feudali” e che si sono dimostrate antiunitarie per la concorrenza spietata che si fanno
tra loro. Anche queste Radio-Taxi esercitano una
“Gestione” indiretta della categoria, e sempre
più distaccate da ogni ottica sindacale.
LA STAMPA INFORMATIVA • Raramente, per non dire quasi MAI, i giornali degli Artigiani parlano di tassisti. Alcuni lo fanno, ma ne
parlano in modo marginale, altri invece ne discutono, ma quando affrontano i problemi del
settore, i molti articolisti di questi giornali o rivistine, chiaramente “interessati” pensano più
all’economia del loro giornale, oppure tal’altri
per cinghia di trasmissione di un determinato
colore politico. Ma tutto ciò è normale.
Certamente però le loro indicazioni, proposte e risposte sono sempre improntate a
seconda delle loro idee o convenienze, sempre
con l’intento di “Gestire la categoria…..”. Pertanto, esercitando questo mascherato tipo di
informazione, spesse volte fuori di ogni logica
sindacale, è un motivo in più per trasformare i
tassisti, e dare adito ad altri “personaggi” di
creare i cosiddetti “Comitati di Base” cui qualche giornalino da ampio spazio, suonandogli la
“Carica”.
È chiaro che, camuffata da indipendente,
questo modo di fare “Carta Stampata” risulta
essere una forma sottile per gestire indirettamente, a proprio piacimento la categoria, con
l’intento mascherato di fare sindacato.
Altri “GESTORI” di questa tartassata categoria, sono quei “FUNZIONARI – SEGRETARI“,
dipendenti di talune organizzazioni sindacali,
che essendo degli stipendiati e quindi non tassi-
aprile 2009 • 3
il tassista italiano
Mario Chevreton
sti, per MOTIVARE la loro presenza e crearsi una capacità di movimento agli
occhi dei loro superiori, FANNO TUTTO E IL
CONTRARIO DI TUTTO! Spesse volte confutando perfino le tesi del capo-categoria della stessa
organizzazione a cui appartengono.
Se poi, DULCIS IN FUNDO, ci aggiungiamo
la pretesa, oltretutto illegale, di alcuni On.
Assessori delle varie città (vedi ad esempio
Roma) che pretendono di voler “GESTIRE” a
proprio uso e consumo il servizio Taxi, il quadro
è completo.
Amici e colleghi, Presidenti di Cooperative:
non siete Voi che vi gestite o che decidete della
vostra attività, ma, come visto sopra, sono altri
“Personaggi” diversi e interessati……a preoccuparsi per noi tutti. È proprio vero il “Peggio non
è morto mai!!!”. Sul piano economico e sociale
abbiamo da un pezzo TOCCATO IL FONDO!!.
Al punto in cui siamo stiamo rimpiangendo il passato, e
gli uomini che in quell’epoca
hanno diretto e guidato la categoria, anche se contrasti ci
sono sempre stati, ma sempre
costruttivi.
Merita citarli quei dirigenti
d’allora: Mario Cucchi, Terenzi,
Piero Grilli, della UCAR di Roma,
Mario Cacace della UTI, Pizzicheria Luciano della Cisl, Ferrante
Oreste, Pellini e Aquilano della
Cgil, Galiani di Bologna, Ceresa
di Milano, Rufino di Torino, Fantazzini di Genova, Scarpato di
Napoli e Messina di Catania.
Non dimentichiamoci che, soprattutto,
quei dirigenti ERANO TASSISTI, e non avevano
certo bisogno di padri putativi o funzionari
segretari.
Proprio per quanto detto, crediamo che
tutti avvertano che vi sono qua e la notevoli
segni di insofferenza, di evasione e di fuga dalle
ORGANIZZAZIONI Sindacali del settore.
Occorre contrapporvisi con tenacia e
capacità, operando in bene. Tutto ciò perché
siano coscienti che occorre ridare alla categoria
quella unità e quella forza necessarie al superamento di un’economia barcollante.
Altro che dispiacersi se queste cose vengono dette.
Il segretario nazionale
Mario Chevreton
Nota di redazione
La foto pubblicata in seconda di copertina sui numeri 1-2-3 del 2009, fa riferimento ad una manifestazione
romana del 2006.
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• aprile 2009
il tassista italiano
Unione Tassisti d’Italia
Sede regionale e provinciale di Roma
PIANETA TAXI
Difesa e dignità del posto di lavoro
Il rilascio indiscriminato di nuove licenze e autorizzazioni di NCC da parte delle locali amministrazioni, in ottemperanza a quanto disposto dal decreto Bersani, l’assenza di efficaci misure
atte a contrastare il perdurare dell’abusivismo, aggravati dalla crisi economica mondiale che stiamo vivendo, hanno reso ancora più drammatica la già precaria situazione della nostra categoria
in tutte le sue diverse problematiche.
È per questo, ed altre mille ragioni e motivazioni, che il pianeta taxi è chiamato a raccolta
per difendersi contro il qualunquismo generalizzato che, a volte anche per disinformazione,
lascia ancora irrisolte una serie tematiche che, aggravate da quanto sopra, richiedono soluzioni
urgenti.
Molti colleghi che, probabilmente per emulazione dell’attuale premier, sembrano essere
più interessati alla loro “immagine” forse dovrebbero dedicare maggiore attenzione alle molteplici e serie difficoltà della nostra categoria.
Il tavolo tecnico istituito presso il Ministero dei Trasporti deve avere lo scopo primario di
fare e portare chiarezza con regolamentazioni ispirate da dettami di ragionevolezza generale ed
obbiettività amministrativa.
Le amministrazioni locali devono comunque tenere presente che i tassisti svolgono un servizio pubblico vitale e, in quanto tale, meritano massima e prioritaria considerazione.
E se poi la categoria dovesse ritrovarsi ad “accusare”, lo farebbe unicamente per la difesa
e la dignità del posto di lavoro, e non per qualunquistica protesta.
Il segretario nazionale
Angelomaria Cellilli
SEDE NAZIONALE Viale Amelia, 28 - 00181 Roma Tel/fax 06 7848090
Email: [email protected] - [email protected] SITO INTERNET: http://www.uti.it
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il tassista italiano
Protocollo RC n. 179008/08
Deliberazione n. 38
ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI
DEL CONSIGLIO COMUNALE
Anno 2009
VERBALE N. 30
Seduta Pubblica del 2 aprile 2009
Presidenza: POMARICI
L’anno duemilanove, il giorno di giovedì due del mese di aprile, alle ore 16,10, nel Palazzo
Senatorio, in Campidoglio, si è adunato il Consiglio Comunale in seduta pubblica, previa trasmissione degli avvisi per le ore 16 dello stesso giorno, per l’esame degli argomenti iscritti all’ordine dei
lavori e indicati nei medesimi avvisi.
Partecipa alla seduta il sottoscritto Vice Segretario Generale, dott. Massimo SCIORILLI.
Assume la presidenza dell’Assemblea il Presidente del Consiglio Comunale Marco POMARICI, il quale dichiara aperta la seduta.
(O M I S S I S)
Il PRESIDENTE pone quindi in votazione, con procedimento elettronico, la 102ª proposta nel
sottoriportato testo risultante dall’accoglimento dell’emendamento:
102ª Proposta (Dec. G.C. del 24 settembre 2008 n. 72)
Modifica dell’art. 21 - comma 1 lett. g) - del Capo I del Regolamento per la Disciplina del Servizio di Trasporto Pubblico non di Linea approvato con deliberazione del Consiglio Comunale
n. 214/1998.
Premesso che il settore del trasporto pubblico non di linea è disciplinato dalla legge n. 21/1992
e dalla Legge Regione Lazio n. 58/1993 e s.m.i.;
Che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 214/1998 è stato approvato il Regolamento
per la Disciplina degli autoservizi pubblici non di linea;
Che l’art. 21 del citato Regolamento Comunale stabilisce quelle che sono le “Caratteristiche
specifiche delle autovetture adibite al servizio taxi”;
Che il suddetto articolo di Regolamento, prevede al comma 1 lett. g), che le vetture in questione “abbiano fissata, all’interno dello sportello sinistro, una targa recante il numero della licenza
comunale ed il nominativo del titolare della stessa…”;
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• aprile 2009
il tassista italiano
Che è stata più volte segnalata nel corso degli anni, da parte della Categoria, l’opportunità di
non far comparire su detta targhetta il nominativo del titolare a tutela dello stesso in caso di episodi,
purtroppo verificatisi, in cui viene messa a rischio la sicurezza dell’operatore del servizio;
Che si ritiene, pertanto, opportuno provvedere alla eliminazione del nominativo del titolare
della licenza taxi nell’ambito della targhetta applicata all’interno della relativa vettura taxi;
Che a tal fine occorre procedere ad apportare una parziale modifica all’art. 21 comma 1 lett.
g) del Regolamento per la Disciplina degli autoservizi pubblici non di linea, approvato con deliberazione Consiglio Comunale n. 214/1998;
Che è in itinere la revisione del Regolamento Comunale dei servizi pubblici non di linea;
Che al momento non è possibile acquisire, ai sensi di quanto previsto dall’art. 32, comma 7
lett. b) del Regolamento Comunale per la Disciplina degli autoservizi Pubblici non di Linea, il parere della Commissione Consultiva non essendo al momento la stessa operativa dovendosi provvedere
alla nuova nomina;
Che nelle more dell’acquisizione di detto parere, si ritiene comunque di dover
procedere alla modifica dell’art. 21 del più volte citato Regolamento Comunale;
Vista la legge n. 21/1992; Vista la Legge Regionale n. 58/1993 e s.m.i.;
Visto il Regolamento per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea approvato con
deliberazione Consiglio Comunale n. 214/1998;
Viste le Determinazioni Dirigenziali nn. 2108/2000 e 2657/2000 del Dipartimento VII con le
quali sono state approvate le specifiche tecniche per l’allestimento delle vetture taxi;
Considerato che in data 24 settembre 2008 il Dirigente della U.O. “Trasporto Pubblico Locale” del Dipartimento VII ha espresso parere favorevole ai sensi e per gli effetti dall’art. 49 D.Lgs. n.
267/2000 in ordine alla regolarità tecnica della proposta di deliberazione di cui in oggetto.
Il Dirigente
F.to: G. Taccari”;
Che sul testo originario della proposta in esame è stata svolta da parte del Segretario Generale la funzione di assistenza giuridica-amministrativa di cui all’art. 97 – comma 2 – del D.Lgs. n. 267
del 18 agosto 2000;
Che la proposta, in data 25 settembre 2008, è stata trasmessa, ai sensi dell’art. 6 del Regolamento del Decentramento Amministrativo, ai Municipi per l’espressione del parere da parte del relativo Consiglio entro il termine di 20 giorni;
Che i Consigli dei Municipi II, IV, V, VIII, XII, XIX e XX hanno espresso parere favorevole;
Che il Consiglio del Municipio III ha parimenti espresso parere favorevole formulando nel
contempo, con apposito ordine del giorno, la seguente richiesta:
- l’istituzione di un numero verde telefonico collegato direttamente al Dipartimento VII come servizio di informazione telefonica del servizio di trasporto di cui all’oggetto, apponendo una targa
visibile all’interno delle auto per il trasporto pubblico non di linea.
Che i Consigli dei Municipi I, VII, IX, X, XI, XV e XVI hanno espresso parere contrario;
Che il Consiglio del Municipio XVII ha parimenti espresso parere contrario formulando, nel
contempo la seguente richiesta:
- prevedere nel regolamento oltre all’indicazione del nominativo del conducente, anche la relativa
fotografia all’interno dell’autovettura.
Che la Giunta Comunale nella seduta del 12 dicembre 2008, in merito alle richieste formulate dai Municipi III e XVII, ha rappresentato quanto segue:
Municipio III:
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il tassista italiano
-
la richiesta non è accolta in quanto non risulta pertinente con l’oggetto della deliberazione, che
prevede solamente l’eliminazione di un elemento identificativo del titolare della licenza.
Municipio XVII:
- la richiesta non è accolta in quanto è in totale contrasto con il deliberato, che dispone la cancellazione degli elementi identificativi del titolare della licenza.
Che la III Commissione Consiliare Permanente, nella seduta del 13 marzo 2009, ha espresso
parere favorevole all’ulteriore iter della proposta;
Visto il parere favorevole del Dirigente responsabile del Servizio espresso, ai sensi dell’art. 49
del T.U.E.L., in ordine all’emendamento approvato;
IL CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA
per i motivi di cui alle premesse, di modificare l’art. 21 comma 1 lett. g) del Regolamento per la
Disciplina degli autoservizi pubblici non di linea, approvato con deliberazione Consiglio Comunale
n. 214/1998, come di seguito trascritto:
“abbiano fissata, all’interno dello sportello sinistro, una targa recante il numero della licenza comunale. All’esterno, nella parte posteriore della carrozzeria, deve essere applicata una targa di colore
bianco recante lo stemma del Comune di Roma, il numero della licenza e l’iscrizione “Servizio pubblico” in colore nero;
le vetture la cui licenza d’esercizio è conferita ad una cooperativa di lavoro e di produzione previste
dall’art. 7 della legge n. 21 del 15 gennaio 1992, devono avere scritto nella targhetta interna, il numero della licenza, il nome della Cooperativa di Lavoro e relativo indirizzo.”.
Procedutosi alla votazione nella forma come sopra indicata, il Presidente, con l’assistenza dei
Segretari, dichiara che la proposta risulta approvata con 30 voti favorevoli e l’astensione dei Consiglieri Alzetta, Marroni, Policastro e Smedile.
Hanno partecipato alla votazione i seguenti Consiglieri:
Alzetta, Angelini, Aurigemma, Berruti, Cantiani, Cassone, Ciardi, De Luca P., De Micheli, De
Priamo, Di Cosimo, Fioretti, Gasperini, Gazzellone, Guidi, Marroni, Masino, Mollicone, Naccari,
Orsi, Parsi, Piccolo, Policastro, Pomarici, Quadrana, Quarzo, Rocca, Rossin, Santori, Siclari, Smedile, Todini, Torre e Tredicine.
La presente deliberazione assume il n. 38.
(O M I S S I S)
IL PRESIDENTE
M. POMARICI
IL VICE SEGRETARIO GENERALE
M. SCIORILLI
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• aprile 2009
il tassista italiano
attenti al lupo…
attenti al
rosso
attenti al…
photored
In tema di prevenzione e repressione per il
controllo delle strade, in assenza di personale
preposto, l’uso di apparecchi tecnologici, come
ad esempio il tutor sulle autostrade, incentivato
dal calo di vittime ed incidenti stradali, si sta
sempre più affermando come strumento indispensabile.
Oggi, per i soliti trasgressori che “bruciano” il semaforo rosso si delineano tempi difficili, una volta bastava un veloce sguardo per sincerarsi della presenza di un vigile mentre ora,
con l’installazione delle postazioni photored,
bisogna guardare in alto .
Questo sistema messo in evidenza da “Striscia la notizia”, e non solo, ha suscitato molte
polemiche da parte degli automobilisti italiani.
Nella città di Taranto, tanto per citare un
esempio, già nel lontano 2004 un giudice di
pace accolse il ricorso presentato da un automobilista, con la motivazione che la prova fotografica da sola non era sufficiente in virtù della
durata troppo breve del segnale giallo, il
momento in cui l’automobilista avrebbe superato la linea di arresto all’incrocio.
A seguito di tale sentenza per le recenti
omologazioni si è reso necessario l’obbligo della
doppia foto, nel caso non sia presente sul posto
un agente a vigilanza dell’incrocio.
La doppia foto serve a immortalare i due
momenti dell’infrazione e precisamente: la fase
di superamento della linea d’arresto, ed il
momento in cui l’auto percorre il centro dell’incrocio.
A tutela degli automobilisti è intervenuta
anche l’Adusbff, associazione a tutela dei consumatori, che richiamando l’applicazione della
legge n.273 del 1991, sostiene che tutte le
apparecchiature debbono essere controllate con
cadenza annuale da appositi uffici o istituti che
nel nostro paese ancora non sono stati individuati ed attivati.
All’estero, rimarca l’associazione consumatori, oramai è già prassi il controllo di tali
strumenti da parte degli enti preposti.
Siamo alle solite nel nostro paese prima si
creano i casi con leggi prive di strumenti attuativi creando confusione a chi le deve far rispettare, e poi tocca al giudice di turno cercare le
soluzioni, secondo il detto “cosa fatta capo ha”.
Angelomaria Cellilli
aprile 2009 • 9
il tassista italiano
tecnologia
il sistema Multiair
respira meglio
e beve meno
Per migliorare l’efficienza del motore,
alla Fiat hanno inventato un sistema che regola,
direttamente dalle valvole d’aspirazione,
l’aria immessa in ogni cilindro
Con il suo sistema Multiair, il Gruppo Fiat dice
addio alla tradizionale valvola a farfalla nel condotto di aspirazione dei motori a benzina. A gestire il
flusso d’aria immessa nei cilindri sono direttamente
le valvole (quelle di aspirazione, ovviamente),
variando l’alzata. La prima applicazione si avrà, a
settembre, sul 1.4 turbo da 135 cavalli dell’Alfa
Romeo MiTo, più avanti lo vedremo anche sul
nuovo bicilindrico di 900 cm3 aspirato o turbo. Gli
obiettivi? Ridurre consumi e inquinamento, ottenendo più potenza e migliorare la risposta del
motore ai bassi regimi.
LA FARFALLA “VOLA VIA”:
AL SUO POSTO UN SISTEMA TUTTO NUOVO
Nei motori a benzina, la potenza erogata dipende
dalla quantità d’aria che entra nei cilindri (teoricamente i migliori risultati in termini di rendimento si
ottengono con 14.7 parti d’aria in peso per una di
benzina). Quando si preme l’acceleratore, una valvola a farfalla immette più aria nelle camere di combustione e, contemporaneamente, gli iniettori spruzzano più benzina nei condotti di aspirazione (o nella
camera di scoppio per i motori a iniezione diretta).
Ma la farfalla determina una resistenza al passaggio
dell’aria, che fa sprecare circa il 10% dell’energia
disponibile. Di qui la scelta di eliminarla, per gestire il
flusso d’aria direttamente con le valvole dei cilindri.
L’idea non è nuova, ma il Multiair si annuncia più
economico e flessibile di analoghi sistemi già utilizzati da altre Case. E in futuro si potrà estendere ai turbodiesel, per ridurre le emissioni inquinanti.
al volante
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L’elettronica
ha sposato l’idraulica
Per regolare, cilindro per cilindro, la quantità d’aria aspirata (i sistemi attuali non offrono questa possibilità), gli
ingegneri della Fiat Powertrain Technologies hanno collocato tra l’albero a camme (1) e le valvole d’aspirazione
(2) un sistema idraulico controllato elettronicamente: rimpiazza il classico collegamento meccanico.
Tutto ruota attorno a una elettrovalvola
Durante la rotazione dell’albero a camme, uno speciale
eccentrico (3) fa muovere un pistoncino (4) che pompa
liquido verso una elettrovalvola (5). Se questa è chiusa
(come nel funzionamento alla massima potenza), tutto il
liquido viene inviato verso i pistoncini (6) sulla testa delle
valvole, che allora si muovono come se fossero collegate
direttamente alla camma. Viceversa, a basso numero di
giri o in condizioni di carico parziale (vedi schemi nell’altra pagina), l’elettrovalvola viene aperta per minime frazioni di secondo, riducendo così il liquido inviato alla valvola di aspirazione, che di conseguenza si richiude prima,
richiamata da una molla.
il tassista italiano
La sua forza è la flessibilità
Il vantaggio del sistema Fiat rispetto a quelli finora prodotti sta nella possibilità di variare rapidamente, e cilindro per
cilindro, il tempo di apertura e l’alzata delle valvole di aspirazione (ovvero di quanti millimetri si allontanano dalla loro
sede per far entrare l’aria) in base alle condizioni di funzionamento del motore.
Si adatta caso per caso
Agli alti regimi e con l’acceleratore tutto premuto, le valvole si aprono parecchio (anche più che in un motore tradizionale) per aumentare la potenza di circa il 10 per cento. Viceversa, in altre condizioni si chiudono prima o si aprono
meno. Per esempio, ai bassi regimi e con il pedale completamente affondato, l’alzata è massima e la chiusura estremamente rapida, per dare al motore una risposta pronta. Invece, a carico parziale (cioè con acceleratore poco premuto)
l’apertura è ridotta e nei cilindri si creano turbolenze d’aria che aiutano a migliorare il rendimento della combustione.
Che cosa hanno
fatto le altre Case
Il sistema Multiair non è il primo che varia l’alzata delle valvole di aspirazione. Per esempio, nel 2001 la BMW usava la tecnologia Valvetronic sulla
316 (e oggi la utilizza per motori a 6 e 8 cilindri) per migliorare i consumi:
un ingranaggio dentato tra le camme e le valvole di aspirazione, ruotando,
modifica il grado di apertura di queste ultime. Diversa la soluzione Subaru
per i motori 3.0 (simile al VarioCam Plus della Porche): un pistoncino all’interno dei bicchierini viene spinto da olio in pressione, così le valvole
seguono l’uno o l’altro profilo della camma (nel disegno quello di destra
segue il profilo esterno: si apre di più).
il
tassista
italiano
forum
Il progetto del sindaco di New York che prevede, entro il 2012, il rinnovo dell'intero parco taxi della città con l'impiego di auto ecologiche (ibride), unico nel suo
genere, farà sicuramente scuola. Il progetto non piace ai diretti interessati, tanto che
un gruppo di tassisti della Grande Mela ha fatto causa alla città sostenendo che non
è sicuro ed è incostituzionale; cosa ne pensate se venisse proposto anche in Italia,
almeno nelle grandi città?
Potete inviare la vostra opinione a [email protected]
I pareri più interessanti verranno pubblicati: indicate nome, cognome e città
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il tassista italiano
non sport
solo
5
regole per tutti
gli
sport e non solo
Come ben sappiamo (vedi i numeri di settembre e ottobre 2008) tutti gli sport son diversi fra loro
per regole e obiettivi, così come tutti gli atleti sono
diversi fra loro per età, abilità, esperienza etc., eppure
ci sono una serie di principi che si adattano bene a
qualsiasi sport e persona e che sarebbe opportuno
tenere bene a mente ogni volta che ci si lancia con
entusiasmo in nuove attività … e oserei dire non solo
sportive.
Questi principi sono:
1. La programmazione
Pianificare l’attività è indispensabile sia per l’allenatore
che per l’atleta; la programmazione dovrebbe essere
fatta dapprima sul lungo periodo e cioè stabilire se lo
scopo dell’allenamento sarà una futura competizione
o il mantenimento dell’atleta fra due competizioni
oppure il semplice benessere dell’amatore, etc.; quindi verrà stabilito un programma mensile e settimanale
per indirizzare l’atleta con tappe successive verso il traguardo prefissato; infine è necessario programmare
ogni seduta di allenamento al fine di portare l’atleta
verso le tappe programmate. Una buona programmazione ci permette inoltre di pianificare efficacemente i
periodi di lavoro con quelli di recupero così da non
portare l’atleta nella fascia del superlavoro né in quella dell’inefficienza. Il requisito imprescindibile di una
buona programmazione è la comunicazione con l’atleta, ossia spiegargli: cosa stiamo facendo, cosa
vogliamo che lui faccia, quale sono le tappe per cui
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vogliamo passare, e molto altro. Senza la completa
adesione e fiducia dell’atleta ogni programmazione è
completamente inutile.
2. La progressività
È un requisito indispensabile per evitare infortuni,
migliorare la prestazione e non solo. Sia l’agonista
che l’amatore, sia il bambino che l’adulto, tutti quanti devono dare il tempo all’organismo di assorbire il
carico di lavoro eseguito prima di passare ad esercizi
più impegnativi sia dal punto di vista quantitativo
il tassista italiano
(incremento del peso, delle ripetizioni, etc.), sia
dal punto di vista della qualità del gesto tecnico.
il
3. La continuità
l’organismo, ogni volta che si allena, si adatta
così da sopportare meglio lo sforzo la volta successiva, ossia: ogni volta che ci alleniamo il nostro
organismo diventa un po’ più forte, un po’ più
veloce, un po’ più resistente, un po’ più preciso
nei movimenti, etc., cosicché la volta successiva
faticherà un po’ meno. Tutto ciò avviene a patto
di essere continuativi poiché in caso contrario,
lasciato inattivo l’organismo per un certo periodo
di tempo, esso ritornerà nella condizione originaria. Allenarsi con scarsa continuità può essere
addirittura nocivo più dell’inattività.
tassista
italiano
Organo dell’Unione Tassisti d’Italia
Viale Amelia, 28 - 00181 Roma
Sped. in Abb. Post. 70% - Filiale di Roma
N. 3 MARZO 2006
4. La varietà
5. L’adattabilità
Procedere a testa bassa imperterriti con un programma scritto a tavolino può essere inutile e
addirittura pericoloso. L’atleta essendo anche un
individuo unico e irripetibile non solo ha esigenze sue particolari ma può anche passare per
infortuni, malattie, blocchi psicologici, problemi
personali e altro, che necessitano di attenzioni
particolari e impongono variazioni sul programma; inoltre può variare il terreno di gioco (non
solo in senso calcistico), le condizioni ambientali,
il regolamento, le date, e ogni cosa che vi possa
venire in mente. Essere quindi pronti, lavorare a
trecentosessanta gradi e usare un po’ di fantasia
possono essere doti altrettanto importanti che
produrre un fisico da campione.
Ettore Morolli
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quanto il nostro obiettivo prevalente è l’informazione.
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Oltre ad avere l’implicito pregio di rendere meno
monotono e più piacevole lo sport che si sta praticando, la varietà di esercizi ci permette di sviluppare un apparato di muscoli più ampio, di sviluppare un numero di abilità superiore, di attivare
più tipi di processi metabolici, etc. Questo è utile
dal bambino all’agonista superesperto, poiché un
fisico armonico è un requisito e un obiettivo
imprescindibile in qualsiasi sport e perché anche
nello sport più specialistico non ci sono muscoli
che non concorrano seppure in minima parte a
realizzare il gesto tecnico.
Redazione e amministrazione
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il tassista italiano
la salute
insopportabili
quegli ospiti
I pollini che si infiltrano a bordo e tormentano chi è allergico e ne abbassano il livello di attenzione
Piccolissimi granelli di materiale organico che si formano sui fiori e fecondano le piante: sono i pollini. Innocua per la maggior parte delle persone, se entra nell’apparato respiratorio di chi ne è allergico, questa polvere
particolare viene scambiata per “nemica”; e subito il
sistema immunitario produce istamina, una sostanza
che, però, provoca irritazione al naso e ai bronchi.
MENO COMFORT E SICUREZZA
Si tratta di una specie di ipersensibilità, i cui sintomi
(naso che prude e gocciola, starnuti, bruciore agli
occhi) variano in base alla gravità del problema. Quel
che è certo è che in Italia, da marzo a settembre (il
periodo peggiore per i pollini nell’aria) ne sono afflitti 17 milioni di persone, che vedono ridursi fino al
40% la capacità di concentrazione. Un bel guaio per
chi ne soffre, specie se sta guidando: basta un banale starnuto mentre si effettua un sorpasso per rendere meno sicura la manovra, perché costringe a chiudere gli occhi per qualche istante.
E non si può certo vivere … mascherati
Chi è allergico ai pollini non può certo svolgere tutte le
attività quotidiane con una mascherina; quando si
guida, è il caso di affidare la “pulizia” dell’aria ai filtri
del climatizzatore: ma vanno sostituiti ogni 10-15.000
km, e comunque una volta l’anno.
IL CARBONE DA UNA MANO
I migliori sono quelli ai carboni attivi. Sono costituiti
da materiali porosi di origine vegetale o minerale:
impediscono l’ingresso alle sostanze che provocano
allergia e ad alcuni gas nocivi.
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A caccia del nemico
Per capire a cosa si è allergici, sarà il medico di famiglia a prescrivere una visita specialistica. L’esame più
frequente per scovare l’allergene (la sostanza che
causa il problema) è quello cutaneo: si fanno entrare in contatto con la pelle piccole quantità di agenti
allergizzanti; se la parte si gonfia, viene individuata la
pianta “nemica”. Ecco le più frequenti:
• Graminacea;
• Urticacea;
• Oleacea;
• Cipresso;
• Ambrosia;
• Betullacea.
TRE RIMEDI
A questo punto, l’allergologo consiglierà la cura (i vaccini non sono adatti a tutti e richiedono tempo ed esami
più approfonditi). Si tenga presente che i farmaci antiallergici di ultima generazione causano meno sonnolenza che in passato, o addirittura non hanno questo effetto collaterale: li prendono persino i piloti degli aerei. Ce
ne sono di tre tipi. Gli spray decongestionanti restringono i vasi sanguigni della mucosa nasale; i cortisonici
svolgono una potente azione antinfiammatoria, ma
vanno usati con cautela e sotto stretto controllo medico; infine, gli antistaminici: agiscono sull’istamina, una
sostanza prodotta dal nostro organismo in risposta a
un’aggressione allergica. Ha un’azione vasoattiva, cioè
modifica tono e calibro delle pareti dei vasi sanguigni.
al volante
il tassista italiano
fitoterapia
curarsi con le erbe
Le erbe in generale e le piante medicinali in particolare sono state per migliaia di anni l’unica cura disponibile per l’uomo. Con l’avvento della medicina “scientifica” verso la fine del XIX sec. e la scoperta degli antibiotici, sulfamidici, penicillina, etc., la fitoterapia a gradualmente perso di importanza sia all’interno dell’ambiente accademico che fra la gente comune.
Negli ultimi anni però, forse a causa di un ritorno
generalizzato verso il genuino e il naturale o forse perché la medicina ufficiale si è dimostrata troppo
aggressiva, c’è stata una lenta ma graduale inversione
di tendenza e curarsi con le erbe è diventato di gran
moda con tutti i rischi e gli errori che ne conseguono.
Le erbe infatti vengono spesso usate come un rimedio
casalingo autoprescritto, autosomministrato e in alcuni casi persino autoprodotto perché “tanto sono un
rimedio naturale che non può fare male”: NIENTE DI
PIU’ FALSO!! Le piante medicinali si chiamano così perché contengono proprietà curative in grado di alterare
l’organismo e … se sono in grado di farlo in positivo
sono in grado di farlo anche in negativo! Ma forse non
siete convinti che una semplice pianta possa alterare in
maniera così prodigiosa l’organismo, vediamo allora
alcuni banali esempi.
Quando andate a donare il sangue e avete la pressione bassa non vi dice forse il medico di andarvi a prendere un caffè ( che si ricava da una pianta ) e di tornare dopo dieci minuti? E sempre a proposito di caffè lo
sapevate che tre tazzine di seguito secondo il CONI
sono uno eccitante da considerarsi doping ( l’aumento
dei valori risulta da semplici analisi del sangue )? Dopo
aver bevuto il the quante volte andate in bagno ad urinare? Chi è che non a letto almeno una volta su un
giornale di intere famiglie ricoverate per intossicazione
dopo aver mangiato funghi di dubbia provenienza? E
ancora: la cicuta è una pianta in grado di uccidere un
uomo in pochi minuti, chiedetelo a Socrate!
A parte gli scherzi, è indubbio che le piante siano in
grado di alterare l’organismo ma bisogna essere competenti per poterle usare al meglio, infatti anche le
erbe possono avere controindicazioni esattamente
come i medicinali. A questo punto verrebbe da dire:
“allora mi curo con le erbe perché sono meglio dei
farmaci chimici!”
NON È VERO!! Nelle piante, nella maggior parte dei
casi, i principi medicamentosi sono presenti in piccole
quantità e necessitano l’assunzione per lunghi periodi;
alcune volte questi principi sono in quantità così piccole da essere addirittura ininfluenti. Per fare un esempio,
all’interno di una aspirina sono contenuti l’equivalente
di svariati chili di corteccia di salice che necessiterebbero di svariate settimane per essere assunti, il che diventerebbe completamente inutile!
“ Ma insomma è bene o no curarsi con le erbe?”
Come spesso accade la risposta non è mai un semplice si o no. Le piante medicinali sicuramente hanno
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il tassista italiano
effetti sull’uomo, ma per produrre questi effetti necessitano di molto tempo; questa lentezza è insieme la
forza e la debolezza di questo tipo di cure.
La forza: perché i farmaci comuni sono spesso tacciati di essere troppo aggressivi e specifici laddove le erbe
invece, per loro natura di aggregati di più principi e di
piccoli quantitativi, curano globalmente e gradualmente. La debolezza: perché molte volte nella malattia c’è la necessità dell’urgenza e persino del farmaco
aggressivo e non si può ne’ perdere tempo ne’ andare per il sottile.
In generale possiamo affermare che le cure fitotera-
piche rientrano nel quadro più ampio delle cure olistiche (dal greco òlos: tutto intero ) ossia quelle cure
che si occupano della salute dell’organismo nel suo
complesso e sono di carattere preventivo e di mantenimento; mentre per quanto riguarda la medicina
moderna lasciamogli il compito di curare le malattie
gravi. Per tutto ciò che invece si trova fra il grave e la
prevenzione sta al buon senso di ognuno stabilire
quando è necessario l’uso dei farmaci e quando invece è sufficiente riposo e una tisana calda; gli eccessi
sono sempre sconsigliati.
Ettore Morolli
Opinioni a Confronto
dite la
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