IL PROTOCOLLO DI
KYOTO
COS’E’ IL PROTOCOLLO
DI KYOTO?
Il Protocollo di Kyoto è un accordo
internazionale siglato l’11 dicembre 1997, ma
ratificato il 16 febbraio 2005 grazie alla firma
della Russia. Difatti, per far sì che il trattato
entrasse in vigore servivano le firme di 55
nazioni, ovvero il 55% dei paesi responsabili
delle emissioni di gas serra globali di origine
antropica.
OBIETTIVI
• Con il Protocollo di Kyoto, i Paesi sottoscrittori si
impegnano a ridurre la quantitativa delle proprie
emissioni di gas ad effetto serra rispetto ai livelli
del 1990.
• L’Italia ha sottoscritto un obiettivo di riduzione
emissiva del 6,5%.
NEL 2009 LE EMISSIONI DI CO2
IN ITALIA ERANO DOVUTE A:
33% settore
energetico
27%
trasporti
18% settore
secondario
20% settore
terziario
2% settore
primario
Il Protocollo di Kyoto è un trattato importante, anche se si tratta
solo di un primo passo, insufficiente per contenere i cambiamenti
climatici in atto.
ACCORDI POST PROTOCOLLO DI
KYOTO E SVILUPPI FUTURI
La speranza di quasi tutti i Paesi è che i futuri obiettivi di riduzione,
identificati dagli scienziati, si trasformino in accordi internazionali ed
in politiche efficaci molto più ambiziosi rispetto a quelli passati.
Le COP (Conference of the Parties) che si sono svolte si sono rivolte
alla definizione degli obiettivi per il periodo “post - Kyoto”.
• Nel dicembre 2009 a Copenaghen;
• nel dicembre 2010 a Cancun
• nel dicembre 2011 a Durban.
Purtroppo però non sono stati raggiunti accordi adeguati all’urgenza
climatica.
“KYOTO 2: IL SECONDO PERIODO
D’IMPEGNO DEL PROTOCOLLO DI
KYOTO (2013-2020)
Nel dicembre 2012 si è
conclusa la conferenza di
Doha, dove è stato
approvato un documento
che dovrebbe veicolare il
passaggio dal vecchio
sistema Protocollo Kyoto al
nuovo sistema Kyoto 2.
Quest’ultimo dovrebbe
scadere nel 2015 e risulta
essere basato su sistemi
meno vincolanti.
KYOTO 2
Tutto ciò nonostante la scienza
concordi nel dire che entro il
2015 le emissioni debbano
necessariamente calare per
poter sperare di restare entro i
+2°C di riscaldamento del
clima del pianeta.
Il nuovo documento non è stato
però siglato da Giappone,
Nuova Zelanda, Canada e
Russia.
KYOTO 2
Quindi, il nuovo trattato “Kyoto 2”
copre solo il 15% circa delle
emissioni di gas serra globali,
con l’Unione Europea, l’Australia,
la Norvegia e la Svizzera.
L’ 85% rimanente delle emissioni ,
invece, sarà gestito da impegni
non vincolanti, ma volontari che
ci porterebbero in maniera
irreversibile verso un
riscaldamento stimato tra i
3,5°C e i 6°C.
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IL PROTOCOLLO DI KYOTO