LEONARDO DA VINCI Prof.ssa Zaira CHIAESE Leonardo da Vinci (1452-1512) Leonardo da Vinci rappresenta il genio universale. L’arte secondo Leonardo doveva fondarsi sulla “scienza” intesa come consocenza diretta del mondo naturale. Introdusse nei suoi dipinti nuove teorie sul colore, sul chiaroscuro e sulla resa della profondità (prospettiva aerea). Prof.ssa Zaira CHIAESE Leonardo da Vinci (1452-1512) Lettura d’opera Annunciazione 1472-75 Firenze Galleria degli Uffiizi Leonardo ambienta l’evento dell’Annunciazione in un lussoreggiante giardino, all’esterno della casa di Maria. La vergine vestita con abili eleganti è seduta davanti un leggio. All’arrivo improvviso dell’angleo, Maria ferma con la mano destra le pagine del libro e alza la sinistra in un segno di accettazione. Illustra nei minimi dettagli lo scenario naturale e l’insieme del tappeto fiorito, gli alberi e le montagne sottolineano l’infinita varietà del creato. Prof.ssa Zaira CHIAESE Leonardo da Vinci (1452-1512) Lettura d’opera Il dipinto racconta l’incontro tra san Giovanni e Gesù, ancora bambini. Le figure si integrano perfettamante con il paesaggio grazie all’effetto atmosferico che sfuma i colori e i contorni. Formano una piramide e le figure sono collegate tra loro con una successione di gesti e di sguardi carichi di significati simbolici. In primo piano la luce illumina i personaggi facendoli affiorare dall’ombra, mentre all’orizzonte il cielo si schairisce per indicare l’effeto nebbioso dell’atmosfera. La vergine delle rocce 1483-86 Parigi Museo del Louvre Prof.ssa Zaira CHIAESE Leonardo da Vinci (1452-1512) Lettura d’opera Cenacolo 1495-98 Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie Il duca di Milano, Ludovico Sforza, nel 1495 affidò a Leonardo il compito di affrescare il refettorio del Convento milanese. Immaginò la composizione come una grande scatola prospettica, e si ha l’impressione di far parte della scena; in origine la pittura murale occupava tutta la parete. Per la sua realizzazione non scelse la tradizionale tecnica dell’affresco ma preferì sperimentare altre soluzioni che però si rivelò poco resistente Prof.ssa Zaira CHIAESE Prof.ssa Zaira CHIAESE I ritratti rivelatori Nel trattato di Leonardo Trattato di pittura sosteneva che un bravo pittore deve saper dipingere 2 cose, l’uomo e i suoi pensieri: attraverso i gesti e i movimenti del corpo i personaggi possono manifestare le proprie emozioni (fisiognomica). Lettura d’opera La donna raffigurata è Cecilia Gallerani, dama della corte di Ludovico Sforza. La donna volge il capo verso la sua spalla sinistra in una posa che produce un movimento ad aspirale e che la fa emergere gradualmente dall’oscurità dello sfondo. La dama con l’ermellino 1490 Cracovia Czartoryski Muzeum Prof.ssa Zaira CHIAESE I ritratti rivelatori Lettura d’opera Ritrae Madonna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo. Secondo il biografo del Cinquecento, Giorgio Vasari, Leonardo allietava la modella con esibizioni di buffoni e con musiche al fine di rendere più sorridente la sua espressione. La linea dell’orizzonte del paesaggio è più alta nella parte a destra della figura dando la sensazione che lo sfondo sia composto da due panorami diversi. Il paesaggio raffigura una precisa località della campagna di Arezzo. La Gioconda L’espressione enigmatica è ottenuta 1505 Parigi, Museo del Louvre sfumando e rendendo indefiniti gli elementi espressivi del volto: occhi e bocca. La posa rilassata e poco formale del soggetto fu una novità nel genere del ritratto. Il busto visto di tre quarti sembra ruotare verso lo spettatore, accentuato dalla posizione quasi frontale del viso Prof.ssa Zaira CHIAESE