DIDATTICA E LABORATORIO DELLA
LETTERATURA ITALIANA
Prof.ssa Francesca Maria Vanini
10 giugno 2014 – Sommario (A043)
 La scuola e la voce degli scrittori: Pasolini
 La programmazione e la progettualità nella didattica e nella
didattica della letteratura italiana
 Come programmare alla luce delle Indicazioni nazionali
ministeriali
 Definizione di:
1. Obiettivi formativi,
2. Unità di Apprendimento,
3. Assi culturali,
4. Capacità/conoscenze/abilità/competenze,
5. competenze chiave per l’apprendimento permanente
Pier Paolo Pasolini
“Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna
ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto
sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che
dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena
fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e
li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e
nell’indifferenza.
(…) per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli,
occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e
intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose e
emozionanti…” [Bisogna tener conto] "in concreto delle
contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in
noi. (...) Può educare solo chi sa cosa significa amare.”
Pier Paolo Pasolini, Romans [Guanda 1994]
Programmare consente di…
 Raggiungere più efficacemente gli obiettivi
 Sviluppare e perfezionare l’affiatamento e l’efficienza del gruppo




di lavoro (consiglio di classe, collegio docenti, dipartimento,
équipe progettuale, ecc.)
Individuare strategie didattiche e di apprendimento duttili
e adattabili alle diverse situazioni e ai diversi contesti
Scegliere percorsi didattici e di apprendimento miranti al
raggiungimento degli standard richiesti anche mediante
opportune selezioni che non mortifichino né la didattica, né
il conseguimento dei risultati
Monitorare costantemente il processo di apprendimento
Giungere a una valutazione e a un’autovalutazione più
consapevoli
Obiettivi formativi
Si legge nelle Indicazioni nazionali:
“Il cuore del processo educativo si ritrova, quindi, nel
compito delle istituzioni scolastiche e dei docenti di
progettare le Unità di Apprendimento caratterizzate
da obiettivi formativi adatti e significativi per i
singoli allievi […] e volte a garantire la
trasformazione delle capacità di ciascuno in reali
e documentate competenze.”
(Indicazioni nazionali scuola sec. 1° grado)
Fasi principali della Programmazione
Analisi della situazione di partenza: composizione della classe/destinatari del
progetto (numero, provenienza, contesto, ecc.)
2. Accertamento del possesso dei prerequisiti e di conoscenze/abilità/competenze
pregresse preventivamente verificate in ingresso
Definizione di:
3. Obiettivi formativi
abilità/competenze
4. OSA (Obiettivi specifici di apprendimento)
5. Scansione in Unità di apprendimento
6. Tempi
7. Mediazione didattica: metodologie, modalità didattiche che si intende adottare
(anche per singole unità) e strumenti
8. Verifiche: diverse tipologie da adottare (anche per unità), descritte con precisione
9. Valutazione (Importante!!!): illustrata anche con allegati contenenti schemi o griglie
apposite e/o certificazione delle competenze acquisite
10. Predisposizione di attività di recupero (IDEI)
1.
Obiettivi formativi: caratteristiche
 “Gli OF sono collocati al centro dell’UA perché rappresentano, a tutti gli effetti, il

a.
b.

a.
b.

a.
b.
centro o il perno attorno a cui tutta l’UA ruota.
Devono avere:
unità interna (relativamente autonomi e isolabili per unificare il fine formativo)
articolazione (conoscenze, abilità, competenze…)
Devono essere:
adatti (se intersecano effettivamente capacità già disponibili di quel alunno e
quella classe)
significativi (se mettono in tensione queste capacità, indirizzandole verso un
guadagno percepito come importante: delle competenze ben delimitate e
concrete, senso, motivazione)
Devono dire:
ciò che c’è da imparare e assimilare trasformandolo in competenza concreta, il
compito unitario in situazione
come si deve imparare e assimilare specificando gli standard”
(Puricelli E., Le Unità di apprendimento e gli obiettivi formativi, in Scuola e Didattica,
15/10/2003)
Didattica
Apprendimento
 Competenze:
4 assi
culturali
l’agire basato
sulle conoscenze ed abilità
acquisite,
adeguato,
in
un
determinato
contesto,
a
rispondere in modo soddisfacente
e socialmente riconosciuto, a un
bisogno, o a risolvere un problema
 Conoscenze: assimilazioni di
Competenze
Conoscenze
Abilità
Competenze
chiave di
cittadinanza
informazioni relative a un settore
(teoriche e pratiche).
 Abilità:
applicazione
di
conoscenze per portare a termine
compiti e risolvere problemi. Sono
cognitive e pratiche.
ASSI CULTURALI (All. al DM 139 del 22/08/2007)
 I contenuti degli Assi culturali previsti dall’allegato al
relativo Decreto ministeriale, infatti, rappresentano un
opportuno tentativo di verticalizzazione del curriculum
di studi (comprendendo peraltro anche “conoscenze e
abilità” da raggiungere già al termine del primo ciclo di
istruzione secondo le relative Indicazioni vigenti)
finalizzato al raggiungimento di uno “zoccolo di saperi e
competenze” comune ai percorsi liceali, tecnici e
professionali e ai percorsi dell’istruzione e dell’istruzione e
formazione professionale.
 Uno “zoccolo comune”, dunque, da integrare e declinare a
seconda delle specificità dei percorsi.
ASSI CULTURALI (All. al DM 139 del 22/08/2007)
Asse linguistico
Asse matematico
Asse tecnologicoscientifico
Asse storico sociale
DEFINIZIONI (Bertagna G., Dalle conoscenze/abilità alle capacità/competenze:
il significato pedagogico e metodologico di una
transizione )
 “Capacità. Per capacità si intende una potenzialità, una propensione dell’essere umano, nel
nostro caso dell’allievo, a fare, pensare, agire in un certo modo. Riguarda ciò che una persona
può fare, pensare e agire, senza per questo aver già trasformato questa sua possibilità (poter
essere) in una sua realtà (essere). Si può dire che riguardino la sua “natura”.
 Conoscenze sono il prodotto dell’attività teoretica dell’uomo. Nella scuola, sono soprattutto
quelle ricavate dai risultati della ricerca scientifica, accumulatisi nella «cultura» di una civiltà.
Riguardano, quindi, il sapere che una società intende trasmettere alle nuove generazioni, e non
obliare, perché, a suo avviso, non è solo «importante e valevole» in sé, ma anche perché, se
interiorizzato, è ritenuto particolarmente generativo, condizione per l’ulteriore e inesauribile
potenziamento di sé.
 Abilità sono la condizione e il prodotto della razionalità tecnica dell’uomo. Sono anch’esse
sapere, ma del fare: si riferiscono, quindi, al saper fare. Non sono fare, ma appunto un fare di
cui si sanno, si comprendono le ragioni, le procedure, gli scopi, i prodotti
 Competenze. Sono l’insieme delle buone capacità potenziali di ciascuno portate al miglior
compimento nelle particolari situazioni date: ovvero indicano quello che siamo effettivamente
in grado di fare, pensare e agire, adesso, nell’unità della nostra persona, dinanzi all’unità
complessa dei problemi e delle situazioni di un certo tipo (professionali e non professionali)
che siamo chiamati ad affrontare e risolvere in un determinato contesto.”
ALLEGATO alla Proposta di RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E
DEL CONSIGLIO relativa a competenze chiave per l’apprendimento
permanente. (18/12/2006)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
comunicazione nella madrelingua;
comunicazione nelle lingue straniere;
competenza matematica e competenze di base in scienza e
tecnologia;
competenza digitale;
imparare a imparare;
competenze sociali e civiche;
spirito di iniziativa e imprenditorialità e
consapevolezza e espressione culturale
Fase progettuale di un’UA
 “esplicitazione di uno o più obiettivi formativi
integrati, ossia individuazione e articolazione
dell’apprendimento unitario da promuovere;”
 “pianificazione della mediazione didattica, ossia
scelte metodologiche, attività, aspetti organizzativi,
tempi, ecc.;”
 “indicazione delle modalità di verifica e
certificazione, o meglio di controllo e
documentazione degli esiti.”
(Puricelli E., Le Unità di apprendimento e gli obiettivi formativi, in Scuola e
Didattica, 15/10/2003)
Fase progettuale di un’UA
“Progettazione a bassa risoluzione:
inizialmente le UA non potranno che essere uno schema
con pochi contenuti essenziali che si andrà riempiendo e
completando strada facendo. Una programmazione così
concepita tende ad assumere i caratteri di un diario di
bordo: solo a queste condizioni la funzione ideativa non
sarebbe concentrata all’inizio, ma presente e diffusa in ogni
momento del processo, come attività di aggiustamento,
articolazione e progressiva chiarificazione al servizio
dell’apprendimento, a partire dall’operare concreto.”
(Puricelli E., Le Unità di apprendimento e gli obiettivi formativi, in Scuola e
Didattica, 15/10/2003)
Bibliografia
 Baldacci M., “Tra Unità Didattica e Unità di Apprendimento”, Estratto parziale
da Unità didattica, in “Voci della scuola” IV, Tecnodid, Napoli, 2004
 Baldacci M., Unità di apprendimento e programmazione, Napoli, Tecnodid 2005
 Bertagna
G.,
il
significato
Dalle conoscenze/abilità alle capacità/competenze:
pedagogico
e
metodologico
di
una
transizione,
pro
manuscripto,
in
www.old.uspcremona.it/usp_cr/.../relazione_prof._Giuseppe_Bertagna.pdf;
 Bertagna G., “Saperi disciplinari e competenze”, in Studium educationis, n.
3/2009
 Puricelli E., “Unità di apprendimento: tre prospettive sulle Unità di
Apprendimento”, in Voci della scuola, Tecnodid, Napoli, anno 2003
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