IL CROLLO DELLA
VENDITA DEL PANE
La crisi porta molta gente a
risparmiare sulle
compere:una di queste è il
pane che, attualmente, viene
fatto in casa o comprato a
prezzi più bassi.
Acquistando il pane nei discount stranieri si
può andare incontro a malattie di vario genere.
Per questo motivo è importante conoscere gli
ingredienti utilizzati nella creazione del
prodotto. Sicuramente la qualità di quel pane
non è delle migliori .
Le donne di un tempo si
svegliavano prestissimo
per poter produrre il
pane.
La produzione del
pane avveniva ogni 15
giorni
Dopo ore ed ore di attesa si riusciva ad
assaporare il buon profumo delle
pagnotte appena sfornate.
Questo eccellente risultato era ottenuto
dalla Madia o Mattera,un antico mobile
utilizzato per la conservazione e la
lievitazione del pane.
LA PREPARAZIONE
DEL PANE
Le donne, di prima
mattina, iniziavano ad
impastare con acqua
tiepida e farina il lievito
già fermentato durante la
notte.
Dall’interno della Madia,
dall’impasto veniva con
cautela prelevata la massa
gonfia. Le donne iniziavano a
percuotere la massa per farla
amalgamare ancora meglio.
La sera prima della cottura, le
giovani donne rinnovavano con
sale, acqua e farina il lievito
madre avanzato dalla precedente
infornata.
Nella parte superiore dell’impasto
veniva tracciata una croce. La sera
stessa, l’impasto veniva conservato
all’interno della Madia fino all’alba.
Il prodotto ben lavorato, veniva avvolto
con un panno di lino. Sopra il prodotto
in lievitazione veniva adagiata una
coperta di lana . Ora il prodotto veniva
posato nella “spianatora”. Qualche ora
più tardi il prodotto veniva ripreso per
essere elaborato.
Il capofamiglia
predisponeva il forno,
separando la cenere dal
carbone, dando una
temperatura regolare,
adatta alla cottura.
Le file pronte, venivano disposte su una pala
di legno dal lungo manico, venivano
introdotte “ad una ad una nel forno
attraverso la bocca” e si aspettava la cottura .
Con l’impasto del pane venivano prodotte delle
pizze, le quali erano rese genuine dai prodotti
caserecci come: l’olio, lo zucchero, l’acqua, il vino, il
miele, la marmellata e i pomodori .
Per poter realizzare il pane si usa soprattutto la farina. Per produrla si
svolge un chiaro e articolato procedimento.
1)Si inizia estraendo i semi dalle spighe di grano.
2) Il ricavato viene pulito e fatto riposare per almeno 12 ore circa.
3)Successivamente i chicchi vengono tagliati nel laminatoio e
quindi polverizzati.
4)Vengono poi introdotti nel bransister, un congegno che li
setaccia. Gli elaborati ottenuti sono la crusca e gli scarti.
Dopo aver macinato il primo prodotto, si ottiene la farina che
successivamente viene ultimata nel piano di manovra per ottenere i
diversi tipi di farina (0-00). Questa è la classica farina di grano
In Sicilia è prodotto il
pane con la farina di
semola.
In tutta la nazione è
presente il pane con
la frutta come l’uva
passa,fochi
secchi,noci e mosto
d’uva.
Nelle zone montane
(Lombardia,Piemonte,Valle
d’Aosta,Trentino Alto Adige ) è
tipico il pane preparato con la
farina di segale.
Nelle regioni
Mediterranee è
prodotto il pane con le
olive.
In Emilia Romagna si
prepara il “pane giallo”
perché è presente un’alta
quantità di farina.
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