Epica classica
epica
èpos
parola
racconto di imprese eroiche
Omero
DUBBIO SULLA PATERNITA’
DEI DUE POEMI
GRAMMATICI
STUDIOSI
?
Questione
omerica
Caratteristiche linguistiche
epiteti
similitudini
patronimici
formule ripetitive
Epiteti: aggettivazioni che servono a
meglio descrivere persone, luoghi,
oggetti, divinità
Similitudini: paragone utilizzato per
rappresentare in modo più efficace un
personaggio, luogo, azione
Patronimici: Designare un personaggio
attraverso il nome del padre con
l’aggiunta del suffisso - ide
Formule ripetitive: formule fisse
utilizzate in situazioni simili che servono
a favorire il riconoscimento di
personaggi, luoghi, e seguire meglio il
racconto
Achille, piede rapido; Ettore elmo
abbagliante; asta ombra lunga
Lottarono per Cebrione come due
leoni/che sulle cime del monte, per
una cerva uccisa,/ entrambi affamati,
superbamente combattono…
Il pelìde Achille( figlio di Peleo);
l’atrìde Agamennone ( figlio di Atreo)
Le membra belle si sciolsero; E
guardandolo bieco, Achille piede
rapido disse:
Caratteristiche del proemio
Invocazione alla Musa
Esposizione dell’argomento
Iliade: L’ira di Achille
per la sottrazione
della schiava Briseide
da parte di
Agamennone
Odissea: Il viaggio di
Ulisse verso Itaca
Proemio dell’Iliade
« Cantami o Diva, del Pelide Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
Il re de' prodi Atride e il divo Achille. »
Proemio dell’Odissea
L’uomo ricco di astuzie raccontami, o Musa, che a lungo / errò dopo
ch’ebbe distrutto la rocca sacra di Troia / di molti uomini le città vide e
conobbe la mente / molti dolori patì in cuore sul mare / lottando per la sua
vita e per il ritorno dei suoi / Ma non li salvò, benché tanto volesse / per
loro propria follia si perdettero, pazzi! / che mangiarono i bovi del Sole
Iperione / e il Sole distrusse il giorno del loro ritorno…
Anche a noi dì qualcosa di queste avventure, o dea, figlia di Zeus.
Allora tutti gli altri, quanti evitarono l’abisso di morte / erano a casa,
scampati dalla guerra e dal mare / lui solo, che sospirava il ritorno e la
sposa / la veneranda ninfa Calipso, la splendida dea, tratteneva / negli
antri profondi, volendo che le fosse marito / E quando anche l’anno arrivò,
nel girare del tempo / in cui gli filarono i numi che in patria tornasse / in
Itaca neppure là doveva sfuggire alle prove / neppure fra i suoi. Tutti gli dei
ne avevano pietà / ma non Poseidone; questi serbava rancore violento /
contro il divino Odisseo, prima che in patria arrivasse.
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Iliade