• PENSARE:
…è ciò che ci distingue
dagli animali=capacità di
riflettere
…è ciò che ci aiuta a dare
un nome alle emozioni e
apprendere
…è ciò che ci fa conoscere
e sapere
…è ciò che ci porta a
cambiare
• PENSARE
“pensare ciò che si fa”
“fermati e pensa!”
“pensare i pensieri”
“pensare i pensieri
altrui”
• PENSARE:
• PENSARE
• Chi pensa all’oratorio
estivo?
Serve un contenitore in
grado di accogliere i
pensieri di ciascuno e di
tutti
• Chi aiuta gli animatori a
pensare?
QUESTO CONTENITORE
E’ IL GRUPPO
ANIMATORI
IL GRUPPO TI AIUTA A
PENSARE
…un numero ristretto
di persone
che vogliono fare
qualcosa
insieme
(e trovano un accordo
comune
per raggiungere lo
scopo)
Obiettivi
Mezzi di
azione
FINALITA’
COMPITO
Persone
RELAZIONE
COME SI FORMA
UN GRUPPO??
Immagina di essere nella posizione centrale (quella del pallino nero)
e che ogni linea corrisponda ad un’orbita più o meno vicino a te.
Sistema i nomi dei componenti del tuo gruppo
sulle varie orbite
esprimendo così quanto li senti vicini o quanto
li senti lontani
(naturalmente quelli più vicini li metti vicino al pallino nero e quelli
più lontani sempre più distanti…)
Più lontano a te…
Più vicino a te…
Tieni presente la
chimica del Gruppo
• Lavoro individuale:
Divisi a gruppi, ciascuno
personalmente,compila la scheda
•
IL GRUPPO
ANIMATORI
1. IL CONSIGLIO DI
ELROD
1. IL CONSIGLIO DI
ELROD
•
•
•
•
2. COME SI FORMA LA
COMPAGNIA
DELL’ANELLO??
•
DIVERSITA’
DALLE RISORSE DI
CIASCUNO
DA UN OBIETTIVO
COMUNE
DALLA
CONSAPEVOLEZZA
DEI MEZZI
DALLA SOLIDARIETA’,
ASCOLTO E
RISPETTO
• IL GRUPPO
ANIMATORI:
• Come si forma?
• Condividendo e
confrontandosi
• Ascoltando una guida
•
•
•
•
•
•
DINAMICHE:
Diversità
Scontro e conflitto
Pregiudizio
Eroismo
Accoglienza delle
risorse altrui
• Egoismo
• “uno di voi deve farlo”
• Ma chi?
• Chi si mette a
disposizione, chi
vuole imparare, chi
vuole rischiare…
• “porterò io l’anello,
solo che non conosco
la strada”
• Ciascuno aiuta l’altro
a portare l’anello con
le proprie capacità e
risorse
• Ciascuno usa le
proprie “armi” per
proteggere l’altro.
Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata
d'inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col
calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto,
però, sentirono le spine reciproche; il dolore li
costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro.
Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a
stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo
che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali,
finché non ebbero trovato una moderata distanza
reciproca, che rappresentava per loro la migliore
posizione. Con essa il bisogno del calore reciproco
viene soddisfatto in modo incompleto, in compenso
non si soffre delle spine altrui.(A. Schopenhauer, Parerga e
Paralipomena, II, 2, cap. 30, 396)
Messaggio:
…Le relazioni troppo strette diventano soffocanti,
mentre le relazioni troppo distaccate ci fanno vivere
nell’angoscia dell’abbandono. La relazione efficace è
quando si stabilisce la distanza corretta per far
sentire una presenza reciproca (il bisogno del calore
reciproco) senza diventare reciprocamente
minacciosi e minacciati. Al tempo stesso , stare così
lontani da permettere l’uno all’altro le proprie libere
espressioni in modo tale da non soffrire “le spine
altrui”.
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Diapositiva 1 - Oratorio di Vimercate