SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO
SULLA FINANZA PROVINCIALE 2013 E IL SISTEMA DEI
CONTROLLI
Provincia di Roma – 18 febbraio 2013
IL QUADRO DELLA FINANZA
PROVINCIALE A FINE LEGISLATURA
Piero Antonelli, Direttore Generale UPI
1
LO SCENARIO DI CONTESTO
La riforma delle Province: il caos istituzionale
Cinque anni di contrazione della finanza provinciale complessiva
Manovre finanziarie che hanno penalizzato le Province più di ogni altro comparto
Crisi economica e ricadute sui territori: il crollo degli investimenti
Verso il progressivo default del comparto
2
LE SPESE
Fonte: Siope
PROVINCE
2008
2009
2010
2011
Variazione
quinquennio
2012
Spesa c capitale
3.821.419.630,91
3.552.928.423,39
2.936.934.415,35
2.634.598.264,12
2.125.273.562,66
-44,39
Spesa corrente
9.032.212.361,69
8.678.006.562,36
8.564.385.000,48
8.454.118.891,94
7.985.324.877,00
-11,59
12.853.631.992,60 12.230.934.985,75
11.501.319.415,83
11.088.717.156,06
10.110.598.439,66
-21,34
Totale
•Il quadro che emerge è quello di una riduzione assai significativa delle spese, soprattutto
sul versante degli investimenti, sia in termini di programmazione che in termini capacità di
pagamento di quelli già realizzati
Il confronto con i Comuni
COMUNI
2008
2009
2010
2011
2012
variazione
quinquennio
Spesa c capitale
20.864.908.922,88
19.337.427.521,12 15.672.320.836,61
15.487.170.889,78
13.345.209.946,64
-36,04
Spesa corrente
47.881.399.492,37
50.323.478.493,79 51.415.394.864,05
51.745.108.928,82
50.353.940.327,00
+5,16
•Per i comuni invece, accanto alla riduzione del 36% degli investimenti, si assiste ad un
incremento della spesa corrente di oltre il 5%
3
LE ENTRATE
Fonte; Siope
PROVINCE
2008
2009
2010
2011
2012
variazione
quinquennio
entrate tributarie
4.904.840.790,97
4.651.588.591,42
4.694.117.255,30 5.195.804.664,60
4.808.882.326,91
-1,956
entrate da
trasferimenti
4.091.627.846,64
4.390.249.646,44
4.122.917.521,95 3.937.682.029,88
3.223.250.283,79
-21,223
entrate
extratributarie
698.717.671,79
702.174.347,64
675.020.616,81
641.794.372,15
692.142.965,87
-0,941
Totale
9.695.186.309,40
9.744.012.585,50
9.492.055.394,06
9.775.281.066,63
8.724.275.576,57
-10,014
•Le entrate diminuiscono complessivamente del 10%
L’analisi mostra una flebile flessione delle entrate tributarie nel corso del quinquennio.
Nello specifico:
la cancellazione dell’addizionale energia elettrica del 2012 (-832 milioni) non viene
completamente compensata dal fondo sperimentale di riequilibrio (+241 milioni),
dunque l’utilizzo della leva tributaria spinge all’incremento del gettito Rcauto del 20% e
dell’IPT del 10%
Per quanto riguarda le entrate da trasferimenti, le riduzioni più significative sono quelle
relative a:
Trasferimenti correnti dallo Stato -41,6%
Trasferimenti correnti dalle Regioni – 15%
4
I TAGLI PER LE PROVINCE NEL TRIENNIO 2011 – 2013
Le minori risorse
Anno 2011
Anno 2012
Anno 2013
TOTALE
300
1115
700
2115
•Se consideriamo la spesa corrente 2010 delle Province, pari a 8564 milioni, ciò significa
che è stata imposta una riduzione del 24,6% della spesa corrente
Il patto di stabilità interno
Ai tagli operati con le manovre finanziarie si aggiunge allo sforzo compiuto per il raggiungimento degli
obiettivi di patto dal 2009 pari a oltre un miliardo di euro
2009
2012
totale
saldo obiettivo del
comparto
-500
522
sforzo
1.020
(milioni di euro)
•Il comparto complessivamente in termini di saldo di competenza mista, passa da -500 milioni del 2009 a +522 del 2012
5
INIQUITA’ DEI TAGLI
TAGLIO
SPENDING
2012
TAGLIO
SPENDING 2013
(come
modificato nella
legge di
stabilità)
CONSUMI
INTERMEDI
2011
INCIDENZA % INCIDENZA % INCIDENZA % INCIDENZA %
TAGLIO 2012 TAGLIO 2013 TAGLIO 2012 TAGLIO 2013 SU
SPESA
CORRENTE 2011 SU CONSUMI SU CONSUMI
SU SPESA
SPESA
INTERMEDI
INTERMEDI
CORRENTE
CORRENTE
COMUNI
500.000.000*
2.250.000.000
25.896.336.50
51.744.562.573
2
1,93
8,68
0,97
4,34
PROVINCE
500.000.000
1.200.000.000
3.788.071.881 8.454.113.632
13,20
31,68
5,91
14,19
*il taglio dei 500 milioni per i comuni è stato trasformato in riduzione del debito, dunque la contrazione della spesa è comunque rimasta all’interno del comparto comuni
L’iniquità del riparto degli oneri complessivi sugli enti locali è palese, sia che si voglia
considerare l’incidenza sui consumi intermedi, sia che si voglia considerare l’incidenza sulla
spesa corrente.
•Per le Province, l’incidenza del taglio 2013 sulla spesa corrente è pari al 14,1%, per i Comuni
è del 4,3%
•Per le Province, l’incidenza del taglio 2013 sui consumi intermedi è pari al 31,6%, per i
Comuni è dell’8,3%
6
LE CRITICITA’ DEI CONSUMI INTERMEDI
I consumi intermedi non sono idonei a consentire una ripartizione equa e sostenibile dei
tagli operati dalle Province.
L’utilizzo dei consumi intermedi quale parametro di riferimento per operare una spending
review, è stato un grossolano errore poiché non si è tenuto in conto del fatto che, all’interno
delle voci considerate, non vi sono solo le spese sostenute per l’acquisto di beni di consumo
destinati alla produzione dei servizi, bensì vi sono i servizi stessi, e soprattutto le spese
sostenute per funzioni esercitate trasferite o delegate da Stato e Regioni. Peraltro solo in tre
casi è possibile individuarle con certezza (Gestione Rifiuti, Trasporto Pubblico locale, (altri)
corsi di formazione professionale), mentre tutte le altre spese sostenute a fronte di
competenze in materia di agricoltura, ambiente, utilizzo fondi comunitari (solo per citarne
alcuni) e dunque competenze delegate o trasferite dalle Regioni, non possono essere
desunte dalla banca dati Siope.
Non si può omettere di considerare le spese sostenute per trasferimenti ad altri soggetti
pubblici e privati (intervento 5 della spesa) né tanto meno del livello di spesa del personale e
della relativa incidenza complessiva sulla spesa corrente.
L’intervento 5 per il 2011 è pari a 1,4 miliardi, pari al 18% della spesa corrente.
Le spese di personale per il 2012 sono pari a 2,1 miliardi, ovvero il 26,9% della
spesa corrente
7
LE SPESE DI PERSONALE
I dati Siope (intervento 1) riportano una progressiva riduzione delle spese di personale, che accompagna
la riduzione della spesa corrente: l’incidenza infatti rimane stabile al 26%
intervento 1
2009
2010
2011
2012
2.329.183.855
2.281.349.476
2.223.860.361
2.147.752.265
spesa corrente
8.678.006.562
8.564.385.000
8.454.118.891
7.985.324.877
incidenza % su
spesa corrente
26,84
26,64
26,31
26,90
Sul versante della riqualificazione degli organici, si rileva che vi è stata una leggera e costante
diminuzione dal 2008 al 2011 (fonte: dati Conto annuale della RGS) con una diminuzione di oltre 2000
dipendenti in servizio e una netta riduzione dei dirigenti che passano da 1699 del 2008 a 1319 nel 2011.
2008
2009
2010
2011
Personale in servizio a
tempo indeterminato
56.202
55.878
55.603
54.067
Dirigenti in servizio
1.699
1.493
1.448
1.319
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IL CONTENZIOSO APERTO SUI “TAGLI BONDI”
CIRCA 20 PROVINCE HANNO PRESENTATO RICORSO AL TAR
CONTRO IL DM 25 OTTOBRE 2012, ATTUATIVO DEL DECRETO LEGGE
SPENDING REVIEW:
 Sono principalmente Province della Liguria, Campania, Piemonte,
Toscana ed Emilia Romagna
LA DISCUSSIONE DI MERITO E’ STATA RINVIATA AL 16 MAGGIO, MA
PER LE PROVINCE DI NAPOLI E CASERTA IL TAR HA RICONOSCIUTO LA
SOSPENSIVA PER LA PARTE RELATIVA ALL’INCLUSIONE, NEI CONSUMI
INTERMEDI, PER LE SPESE INERENTI LA GESTIONE DEI RIFIUTI
9
IL FONDO SPERIMENTALE DI RIEQUILIBRIO: ESISTE ANCORA?
E’ STATA DI FATTO SANCITA LA FINE DEL FEDERALISMO FISCALE E DEI MECCANISMI DI AUTONOMIA
TRIBUTARIA PREVISTI CON LA LEGGE N. 42/09, MA SOPRATTUTTO VENGONO INTACCATI I PRINCIPI
FONDAMENTALI PREVISTI DALL’ARTICOLO 119 Cost., laddove si garantiscono “autonomia finanziaria
di entrata e di spesa” e soprattutto dove viene stabilito che le risorse devono finanziare integralmente
le funzioni pubbliche attribuite agli enti locali.
Nel marzo 2012, quando venne istituito il fondo sperimentale di riequilibrio, ai sensi del decreto
legislativo 68/11, la capienza di tale fondo ammontava a 1039 milioni di euro (di cui 48 derivano da
versamenti delle 5 Province incapienti: Como, Milano, Varese, Monza, Bologna)
Con la riduzione di 500 milioni ad opera della spending review per il 2012, le Province che saranno
chiamate a destinare i propri tributi all’erario saranno 41, con la successiva riduzione di 1200
milioni, le Province interessate da questa fattispecie saranno 53.
Con una riduzione di 1200 milioni complessivamente ora il comparto va a cedere 72 milioni di tributi
propri all’erario.
10
L’EFFICIENTAMENTO DELLA SPESA E I FABBISOGNI STANDARD
Si ritiene che fabbisogni standard rappresentino l’unica strada percorribile per avviare una effettiva e concreta
riqualificazione della spesa
I lavori di elaborazione sono ancora in corso:
•Nell’anno 2012 sono stati predisposti i fabbisogni standard per le Province relativamente a:
Funzioni nel campo dello sviluppo economico - Servizi per il Mercato del Lavoro
Funzione di amministrazione generale e controllo
•Di prossima elaborazione (Aprile 2013):
Funzioni di istruzione pubblica
Funzioni relative alla gestione del territorio
•In corso di predisposizione (previsti per Giugno 2013)
Funzioni nel campo dei trasporti
Funzioni nel campo della tutela ambientale
Punti di forza:
•Creazione di una importante banca dati e informativa senza precedenti
•Possibilità di efficientare la spesa, mettendo in confronto/concorrenza realtà omogenee
•Creazione di una “mappatura” di funzioni e servizi svolti dalle Province nelle diverse Regioni
Criticità
•Vetustà della banca dati finanziaria di riferimento (CCC anni 2009 e 2010) evidentemente non più aderente ad una realtà,
più recente, che ha conosciuto gli importanti tagli alle risorse
•Cattiva qualità della banca dati finanziaria di riferimento, in relazione alle diverse modalità di allocazione delle risorse tra
le diverse funzioni
•Impossibilità di valutare un dato estremamente importante per le Province, come la spesa in conto capitale
Si tratta di correggere, nella fase di aggiornamento dei fabbisogni standard, tali criticità, comunque
connesse alla natura sperimentale del lavoro in itinere
11
UNA LENTA PROGRESSIONE VERSO IL DEFAULT?
Il monitoraggio che UPI ha condotto su 80 Province disegna uno scenario che già dal
2012 presenta alcune criticità:
•Equilibrio di bilancio: non raggiunto per 6 Province, delle quali 3 (Catania, Chieti e
Potenza) hanno deliberato il piano pluriennale di riequilibrio ai sensi dell’art. 243bis del
TUEL
•Obiettivi di patto: non conseguiti per 5 Province con uno sforamento di circa 40 milioni
NB= allo stato attuale il comparto Province è comunque complessivamente rispettoso
dell’obiettivo assegnato per il 2012, essendo stato lo sforamento delle 5 Province
assorbito da un surplus di obiettivo conseguito da alcune Province.
Per l’anno 2013 lo scenario è, se possibile, ancora più grave:
•Equilibrio di bilancio: non raggiungibile per 49 Province
•Obiettivi di patto: non conseguibili per 68 Province
•Continua flessione delle risorse regionali per le funzioni trasferite, cui le Province
sopperiscono con risorse proprie
Il comparto delle Province, a seguito dei tagli operati sta progressivamente
andando verso il default.
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LA NECESSITA’ DI UN’ANALISI COMPLETA E APPROFONDITA
PER IL CONFRONTO CON IL NUOVO GOVERNO
Allo stato attuale mancano gli strumenti per analizzare con chiarezza dove e
come si può riqualificare la spesa.
Occorre che il nuovo Governo avvii un tavolo di confronto che possa definire
la metodologia e le basi informative necessarie per operare la spending
review su tutti i livelli di governo, nazionale e locale
E’ però prima necessario:
abbattere il taglio alle Province: il taglio di 1,2 miliardi non è affatto
sostenibile per il comparto, e deve essere ridotto a 600/700 milioni come
limite massimo.
modificare le regole del patto di stabilità interno, per far ripartire gli
investimenti e non compromettere la qualità delle infrastrutture
regolare in maniera definitiva il flusso di finanziamenti regionali per le
funzioni trasferite, attraverso la fiscalizzazione dei trasferimenti, come
previsto dal dlgs. 68/11
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Il quadro della finanza provinciale a fine legislatura di Piero Antonelli