ANCORA OGGI SI TENDE
A DIVIDERE IL SAPERE
IN DUE RAMI PRINCIPALI:
LA CULTURA SCIENTIFICA
E QUELLA UMANISTICA,
DENOMINATE DA
CHARLES SNOW
IN UN SUO FAMOSO SAGGIO
"LE DUE CULTURE".
SPESSO SI DISCUTE
DELLA LORO NETTA
SEPARAZIONE,
DEL PREVALERE DELL’UNA
SULL’ALTRA
OD ANCHE SULLA LORO
INCOMPATIBILITA' CHE SEMBRA
IN QUEST’EPOCA
FARSI SEMPRE
PIU' ACCENTUATA.
SCIENZIATI E LETTERATI SI CONTENDONO IL TITOLO DI
CULTURA PER ECCELLENZA, COSI' AGLI STUDENTI
NON VIENE PROPOSTA UNA FORMAZIONE CULTURALE
COMPLETA, MA SPESSO VENGONO INDIRIZZATI VERSO
UN RAMO O L'ALTRO DEL SAPERE.QUASI A CREARNE
UNA COMPETIZIONE.
TUTTAVIA, ANCHE SE NON E'
COSI' EVIDENTE, L'UOMO TENDE
PER SUA NATURA, SEGUENDO UN
ISTINTO INCONSCIO, AD UNIRE LE
DUE CULTURE
QUASI A VOLER COMPORRE
UN FRATTURA INNATURALE.
C'E' UN LEGAME
PROFONDO CHE LEGA TRA LORO
CULTURA UMANISTICA
E CULTURA SCIENTIFICA:
LO POSSIAMO TROVARE
NELL’ESPERIENZA DELL'ARTE.
L’ARTE CHE RAPPRESENTA,
CHE RACCONTA,
CHE TRADUCE,
CHE TRADISCE,
CHE SPERIMENTA,
CHE RICERCA.
L’ARTE DELL’UOMO CHE ATTRAVERSO
O DENTRO UN LINGUAGGIO
VUOL DOMINARE LA NATURA
O IL PROPRIO IO.
L'ARTE NELLE SUE VARIE FORME
ED ESPERIENZE STORICHE
E' UNA DISCIPLINA PARTICOLARE,
CHE NELL'USO DI LINGUAGGI SPECIFICI
E SOVRAPPOSTI SI SERVE
DI CALCOLI ED ELEMENTI
MATEMATICI, IL PIU' DELLE VOLTE
INCONSAPEVOLMENTE.
L'ARTISTA SI PREFIGGE LO SCOPO
DI RAPPRESENTARE UNA PARTE
DELLA REALTA',
CONCRETA O ASTRATTA,
ESTERIORE O INTERIORE CHE SIA,
E IL SUO ESTRO CREATIVO
LO CONDUCE
A TRASMETTERE EMOZIONI,
SENTIMENTI, O COME ACCADEVA
DI FREQUENTE NEL
RINASCIMENTO, MESSAGGI
FILOSOFICI, SERVENDOSI DI
FIGURE PROPRIE DELLA
MATEMATICA.
SI POTRBBE COSI' DEFINIRE L'ARTE COME UNA SPECIE
DI "TERRITORIO PONTE" TRA LE DUE CULTURE.
MA NON UN MODO PER TRANSITARE
DA UNA PARTE ALL’ALTRA
BENSI’ PER UNIRLE
CON UN SENSO COMUNE.
NEL PERCORSO FORMATIVO,
SPECIE IN QUELLO NOSTRO DEL MONDO OCCIDENTALE,
LE DUE CULTURE SONO TENUTE SEPARATE.
MA LE TROVIAMO STRETTAMENTE LEGATE NELL'AMBITO
DELLA COMUNICAZIONE:
PRODUZIONE DI SEGNI, PERCEZIONE E DESCRIZIONE
DELLA REALTA'.
LA DEFINIZIONE (PARZIALE) DI ARTE APPENA DATA, IN
ALCUNI CASI E' FACILMENTE LEGGIBILE, COME IN
DIPINTI, IN SCULTURE, IN ARCHITETTURE, ED ANCHE IN
OPERE MUSICALI, IN CUI LE FORME E LE TEORIE
GEOMETRICHE SONO USATE IN MODO EVIDENTE.
IN ALTRI CASI LE LEGGI MATEMATICHE SONO NASCOSTE
ALL'INTERNO DELL'OPERA O DELL’ATTO CREATIVO,
A VOLTE ANCOR PRIMA DI ESSERE STATE SCOPERTE DA
STUDIOSI E SCIENZIATI, OVVERO DI ESSERE STATE
"DEFINITE"...
E’ QUEST’ULTIMA DIMENSIONE DELL’ARTE
E DEL SUO AGIRE
CHE INTENDIAMO QUI AFFRONTARE.
E PER FARLO
UN ESEMPIO IN QUESTO SENSO
E' RAPPRESENTATO DALLA RECENTE ELABORAZIONE
DELLA TEORIA DEI FRATTALI.
I FRATTALI SONO FIGURE GEOMETRICHE IN CUI UN
MOTIVO IDENTICO SI RIPETE SU SCALA
CONTINUAMENTE RIDOTTA.
QUESTE FIGURE SE INGRANDITE, PERMETTONO DI
OTTENERE FORME RICORRENTI E AD OGNI
INGRANDIMENTO RIVELANO NUOVI DETTAGLI.
I FRATTALI
IL CUI ASPETTO TEORICO
E’ STATO ELABORATO
IN MODO COMPIUTO
PER LA PRIMA VOLTA DA MANDELBROT
NEL 1975
SONO FIGURE GEOMETRICHE
IN CUI UN MOTIVO IDENTICO
SI RIPETE ALL'INFINITO
SU SCALA CONTINUAMENTE RIDOTTA.
QUESTE FIGURE SE INGRANDITE, PERMETTONO DI
OTTENERE FORME RICORRENTI E AD OGNI
INGRANDIMENTO RIVELANO NUOVI DETTAGLI.
A DIFFERENZA DI OGNI ALTRA
FIGURA GEOMETRICA NOTA,
I FRATTALI QUANDO SONO INGRANDITI,
PER LORO PROPRIETA’, ANZICHE' PERDERE DETTAGLIO
SI ARRICCHISCONO DI NUOVI PARTICOLARI.
TUTTI I FRATTALI SONO ACCOMUNATI
DA QUATTRO PROPRIETA':
1) AUTOSIMILARITA': SONO COMPOSTI DALL'UNIONE DI
UN INSIEME DI PARTI CHE INGRANDITE DI UN CERTO
FATTORE RIPRODUCONO TUTTO IL FRATTALE STESSO;
CIOE' SONO UN UNIONE DI COPIE DI LORO STESSI, SU
DIVERSA SCALA.
2) STRUTTURA FINE: QUESTA RIVELA SEMPRE NUOVI
DETTAGLI AD OGNI INGRANDIMENTO.
3) IRREGOLARITA': NON E' POSSIBILE DESCRIVERE I
FRATTALI COME LUOGHI DI PUNTI CHE SODDISFANO
SEMPLICI CONDIZIONI GEOMETRICHE O ANALITICHE.
4) DIMENSIONI DI AUTOSIMILARITA' MAGGIORI DELLA
DIMENSIONE TOPOLOGICA:
NONOSTANTE SIAMO IN GRADO, SENZA LA PRETESA DI
RAPPRESENTARE INFINITE TRASFORMAZIONI PER LE
QUALI SI CONSERVA IL PARTICOLARE MOTIVO
GEOMETRICO DI RAPPRESENTARE I FRATTALI IN UNO
SPAZIO CONVENZIONALE A DUE O TRE DIMENSIONI, LA
LORO DIMENSIONE NON E' INTERA (MOTIVO PER CUI IL
LORO NOME E' STATO FATTO DERIVARE DAL LATINO
FRACTUS=ROTTO, SPEZZATO).
LA LUNGHEZZA DI UN FRATTALE VARIA COL VARIARE
DELLE ITERAZIONI ALLE QUALI E' STATO SOTTOPOSTO.
ALCUNI FRATTALI IN NATURA
UN ESEMPIO RICAVABILE
DALLE RECENTI ESPERIENZE STORICHE
NEL CAMPO DELL'ARTE FIGURATIVA
CHE CONFERMA QUESTE NOSTRE CONSIDERAZIONI
E' RAPPRESENTATO
DALLA PRODUZIONE ARTISTICA
DELL'ARTISTA AMERICANO
JACKSON POLLOCK.
JACKSON POLLOCK (1912-1956)
DOPO ESPERIENZE FIGURATIVE
SI FA TRAVOLGERE DALL'USO RITMICO DEL COLORE E
DAL SUO SENSO DI INDIPENDENZA.
LA TECNICA CHE LO HA RESO FAMOSO
E' LA PITTURA SPONTANEA CON CUI FACEVA COLARE IL
COLORE DIRETTAMENTE SULLE TELE STESE SUL
PAVIMENTO DEL SUO STUDIO.
LA SUA TECNICA CHIAMATA DRIPPING STA ALLA BASE
DEL MOVIMENTO DELL'ACTION PAINTING.
NEL SUO GESTO ARTISTICO NON SI SERVE DELLA SOLA
MANO, MA DI TUTTO IL SUO CORPO.
JACKSON POLLOCK ALL'OPERA
POLLOCK DICE DI SE:
"NON DIPINGO SUL CAVALLETTO.
SUL PAVIMENTO MI SENTO PIU' VICINO AL DIPINTO,
QUASI COME FOSSI PARTE DI LUI.
POSSO CAMMINARCI ATTORNO,
LAVORARCI DA TUTTI E QUATTRO I LATI,
ED ESSERCI LETTERALMENTE DENTRO."
"A PENNELLO E TAVOLA PREFERISCO BASTONCINI,
CAZZUOLE, COLTELLI, E LASCIAR COLARE IL COLORE.
A VOLTE USO UN IMPASTO DI SABBIA,
VETRI E ALTRI MATERIALI."
"QUANDO SONO DENTRO ALLA TELA
NON SONO PIENAMENTE CONSAPEVOLE
DI QUELLO CHE FACCIO.
SOLO DOPO UNA PRESA DI COSCIENZA MI RENDO
CONTO
DI QUELLO CHE HO REALIZZATO.
IL DIPINTO VIVE DI VITA PROPRIA.
IO CERCO DI FARLO USCIRE MANTENENDO SEMPRE IL
CONTATTO CON ESSO.
C'E' UNA PURA ARMONIA, UNO SCAMBIO DI DARE E
AVERE, ED IL QUADRO COSI' RIESCE BENE."
Alcuni dipinti di Jackson Pollock
POLLOCK NEGAVA L'ESISTENZA DEL CASO. AVEVA
UN'IDEA PRECISA SULL'ASPETTO DELL'OPERA.
PER OTTENERLO SI SERVIVA
DEL SUO CORPO, SU CUI AVEVA IL CONTROLLO, E DEL
COLORE, DELLA FORZA DI GRAVITA', DELLA CAPACITA'
ASSORBENTE DELLA TELA.
ERA L'UNIONE DEL CONTROLLABILE
E DELL'INCONTROLLABILE.
SI MUOVEVA ATTORNO ALLE TELE SPRUZZANDO,
SPATOLANDO, SGOCCIOLANDO, COLANDO,
IN UNA DANZA CHE SI FERMAVA SOLO QUANDO
RAGGIUNGEVA CIO'
CHE VOLEVA IN ORIGINE VEDERE.
SONO STATI GLI STUDI A POSTERIORI, OLTRE
VENT'ANNI DOPO LA USA MORTE, DI TAYLOR, MICOLICH
E JONAS, CHE HANNO ANALIZZATO LA NATURA DELLA
TECNICA DI POLLOCK SCOPRENDO CHE ALCUNE
OPERE PRESENTANO LE STESSE CARATTERISTICHE
DEI FRATTALI,
ANZI, CHE ASSOMIGLIANO SEMPRE PIU' A FRATTALI
CON IL PASSARE DEL TEMPO E COL PROGREDIRE
DELLA SUA CARRIERA.NEI LORO STUDI IPOTIZZANO
CHE IN QUALCHE MODO POLLOCK POTESSE ESSERE
CONSAPEVOLE
DELLE CARATTERISTICHE DEL MOTO CAOTICO E
STESSE TENTANDO DI RICREARE QUANTO PERCEPIVA
COME UNA PERFETTA RAPPRESENTAZIONE DEL CAOS
MATEMATICO. SIAMO DIECI ANNI PRIMA CHE LA STESSA
TEORIA DEL CAOS FOSSE SCOPERTA ED OLTRE
VENT'ANNI PRIMA DELLA TEORIZZAZIONE DEI FRATTALI.
LA SUA SCOMPARSA
AVVENUTA NEL PIENO DELL'ATTIVITA',
HA FATTO SI' CHE NON TUTTA LA SUA OPERA FOSSE
"ACCADEMICAMENTE" CATALOGATA.
NEL 2003 SONO STATI TROVATI IN UN ARMADIO 24 TRA
DIPINTI E DISEGNI.
E' IN CORSO UN DIBATTITO
PER STABILIRE SE SIANO EFFETTIVAMENTE OPERA DI
POLLOCK. IMPORTANTE E' IL PARERE DI STORICI,
CRITICI, STUDIOSI DELLA SUA OPERA,
MA ALCUNI FISICI SI SONO CHIESTI SE L'ANALISI DEI
FRATTALI SIA UTILIZZABILE PER AUTENTICARE LE
OPERE.
L'ANALISI FIN QUI FATTA RIBADISCE CHE L'ESPERIENZA DI POLLOCK
NON E' UN CASO, MA UN ESEMPIO DELLA PRESENZA INNATA DI CIO' CHE
SARA' IN SEGUITO DENOMINATA TEORIA DEI FRATTALI.
MA COSI' COME IN NATURA SONO PRESENTI DIVERSI FENOMENI
INSCRIVIBILI ALL'INTERNO DI QUESTA TEORIA (VALE PER IL
MICROMONDO DELLE FELCI E DELLE CONCHIGLIE, FINO AD ALCUNI
FENOMENI DELL'UNIVERSO), COSI' POLLOCK TRAE LE PROPRIE
IMMAGINI DIRETTAMENTE DALL'INCONSCIO, OVVERO DALLA SUA
"NATURA". NEL DIVENTARE PARTE DEL DIPINTO NON SEGUE
UN'ISPIRAZIONE FUORI DA SE. MA RICONOSCENDO NEL RISULTATO
FINALE CIO' CHE GIA' PERCEPIVA DAL DI DENTRO. NELLA SUA MENTE
PROFONDA SI ORIGINANO QUEGLI ELEMENTI ASTRATTI VIVI DI UNA
PROPRIA GEOMETRIA CHE LA PSICANALISI FA NASCERE
DALL'INCONSCIO/SUBCONSCIO, COME SE IN REALTA' TUTTO
PRODUCESSE UNA COSCIENZA SUPERIORE, COME SE IL SUO AGIRE
SEMBRASSE UNO STATO DI ALLUCINAZIONE PER NULLA CAUSATO
DALL'USO DI DROGHE.
A CURA DI: FEDERICA GELATI, LUCIA PULEO, FRANCESCA TABLONI, CECILIA CATELLANI, ANDREA ZACCHINO E
SIMONE CROTTI. 4° B LICEO SPALLANZANI
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