1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 RITUALITÀ LA COMUNICAZIONE È DETERMINATA DA REGOLE SOCIALMENTE STABILITE PER OGNI PARTICOLARE SITUAZIONE. IN CERTE OCCASIONI SI DICONO COSE INUTILI NEL CONTENUTO MA FONDAMENTALI PERCHÉ LA COMUNICAZIONE ABBIA BUON SVOLGIMENTO. È IL CASO DEI SALUTI, DEI “CHE SI DICE?”, CHE DANNO INIZIO AD UN INCONTRO; DIRE «COME STA?» NON FA ATTENDERE RISPOSTE; SOLAMENTE PREPARA UNA SITUAZIONE FAVOREVOLE. IL VALORE DEGLI UOMINI SI MISURA DAL NUMERO 12 DELLE PAROLE INUTILI CHE DICONO. OSTACOLI ALLA COMUNICAZIONE - L’IMMAGINE DI SE STESSO - L’IMMAGINE DELLE ALTRE PERSONE - LA MANCATA FORMULAZIONE DI UN POSTULATO - FATTORI DI DISTURBO PERSONALI - MECCANISMI INCONSCI - LA CAPACITA’ COMUNICATIVA - SCHEMI INTERPRETATIVI DIVERSI - LE ASPETTATIVE - LA LIMITATA CAPACITA’ DEL RICEVENTE - PREGIUDIZI E STEREOTIPI 13 14 I SENTIMENTI CONDIZIONANO LA RAGIONE. SI POSSONO CONSIDERARE LE DISPUTE FAMILIARI ...NELLE DISPUTE DI COPPIA, GLI ARGOMENTI NON TENDONO AD ANNIENTARSI, MA AD ACCUMULARSI. A VINCERE PUÒ ESSERE UNICAMENTE LA QUANTITÀ. NON È AUSPICABILE AVERE RAGIONE AL MODO CIECO DEL TORO CHE INCORNA IL TORERO. 15 16 DEFINIRE CHIARAMENTE L’OBIETTIVO AVERE CHIARO IL MESSAGGIO DA TRASFERIRE MIGLIORARE LA CONOSCENZA DI SE STESSI CONOSCERE AL MEGLIO LE CARATTERISTICHE DELL’INTERLOCUTORE FARE ATTENZIONE ALLE PROPRIE ASPETTATIVE POSSEDERE IL GIUSTO LINGUAGGIO FARE DOMANDE OPPORTUNE 17 - LIMITARE IL TEMPO DEL PROPRIO INTERVENTO - NON COMPLETARE MENTALMENTE CIÒ CHE STA DICENDO CHI PARLA - ASCOLTARE IL MESSAGGIO, NON SOLO LE PAROLE - ESSERE ATTENTI AL LINGUAGGIO DEL CORPO - OSSERVARE LA MIMICA 18 - COGLIERE LE REAZIONI NON VERBALI - OSSERVARE IL TONO DI VOCE DI CHI PARLA - REAGIRE AI MESSAGGI E NON ALLE PERSONE - ACCANTONARE UNA PARTE DELLA PROPRIA COMPETITIVITÀ 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 X X 34 35 36 ROBUSTO, GROSSO, FORTE, DURO….. DELICATA, GRAZIOSA, DOLCE, DELIZIOSA…. 37 38 39 SECONDO LA SCUOLA DI FRANCOFORTE, IL PUBBLICO DI MASSA CREDE SENZA DISCUSSIONE A CIÒ CHE AFFERMANO I MASS MEDIA... CHE ESALTANO IL DISIMPEGNO E L'EVASIONE. IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE È INFLUENZATO DAL MEZZO ATTRAVERSO IL QUALE AVVIENE. SECONDO MCLUHAN, IL MEZZO TECNOLOGICO COMPORTA EFFETTI MOLTO PROFONDI SUGLI INDIVIDUI, INDIPENDENTEMENTE DAI CONTENUTI DELL'INFORMAZIONE DI VOLTA IN VOLTA TRASMESSA. DI QUI, LA SUA CELEBRE TESI SECONDO CUI "IL MEZZO È IL MESSAGGIO". 40 CIÒ CHE NON APPARE SUI MEDIA TENDE AD ESSERE RITENUTO POCO IMPORTANTE. 41 REALTÀ SOCIOLOGICA - “SONO VISTO, QUINDI ESISTO” 42 È possibile che si accetti ciò che è detto dai media come non contestabile, o perché si pensa che sia il prodotto di competenti, che ne sanno di più, o perché quello è il pensiero di «quelli che contano». ...l'effetto finale è che le opinioni prevalenti tendono ad essere dominanti e quelle alternative a «sparire», o ad essere fortemente ridimensionale. Si parla poco di ciò che non dicono i media, si evitano le posizioni diverse, si mettono in ombra le proprie idee e posizioni. È la cosiddetta «Spirale del silenzio». La descrizione del mondo fornita dai media tende a sovrapporsi a quella che un soggetto ha tratto dalle esperienze personali... ...nei casi estremi di bassa cultura e alta esposizione al mezzo televisivo 43 la rappresentazione mediale può finire con il prevalere. LE TELEVISIONI DEVONO VENDERE PUBBLICITÀ E LOTTARE PER NON PERDERE IN DIFFUSIONE ......DEVONO COMMUOVERE IMMEDIATAMENTE PER AVERE SUCCESSO... ANCHE L'INFORMAZIONE DIVENTA SPETTACOLO. ...SPETTACOLO DIVENTANO ANCHE ARGOMENTI SERI COME LA POLITICA. LA SOCIETÀ VEDE COSTANTEMENTE SE STESSA RIFLESSA SULLA LUCE DELLO SCHERMO TELEVISIVO... ...GLI INDIVIDUI SANNO DI SE STESSI ATTRAVERSO QUELLO CHE VEDONO AL CINEMA O ALLA TV. 44 SI ALLENTANO I CONFINI FRA GENERI, nessuna barriera fra realtà e finzione. L’emozione pubblica prende il posto dell'opinione pubblica. Si tratta di scosse, dopo qualche assestamento siamo già pronti per una nuova emozione. L'EMOZIONE È UNA REAZIONE CHE SI SUBISCE, NON UNA RIFLESSIONE. BISOGNA IMPARARE A NON CONFONDERE OPINIONI CON EMOZIONI 45