Le politiche di conciliazione come strumento
per la promozione dell’occupazione femminile
Seminario
“Le politiche di conciliazione dei tempi di vita
e di lavoro. Esperienze a confronto.”
Como - martedì 6 dicembre 2011
Paola De Dominicis
Consigliera di Parità della Provincia di Como
(si ringrazia per la collaborazione la dott.ssa Chiara Bedetti)
Cosa significa conciliazione?
Conciliazione tra vita professionale e vita familiare
Introduzione di sistemi che prendono in considerazione
esigenze della famiglia quali congedi parentali, soluzioni per la
cura dei bambini e degli anziani, sviluppo di un contesto e di
un’organizzazione di lavoro per agevolare la conciliazione tra
la vita lavorativa e quella familiare per le donne e gli uomini.
(Definizione tratta da “Parole di pari opportunità” in “La segregazione orizzontale:
conoscerla per superarla” pubblicazione a cura delle Consigliere di Parità di Como,
Mantova, Modena e Reggio Emilia, anno 2010)
Le politiche di conciliazione nelle linee
di indirizzo dell’Unione Europea
Comunicazione della Commissione “EUROPA 2020 - Una strategia per una
crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” (3 marzo 2010)
OBIETTIVO “75% tasso di occupazione nella fascia di età tra 20 e 64 anni” da
raggiungere attraverso un’equa conciliazione tra vita professionale e familiare, come
condizione essenziale per favorire una maggiore partecipazione delle donne al
mercato del lavoro.
Comunicazione della Commissione “Strategia per la parità tra donne e
uomini 2010-2015” (21/09/ 2010)
“L'impatto della maternità e della paternità sulla partecipazione al mercato del
lavoro nell'UE è tuttora molto diverso per le donne e gli uomini, perché le donne
continuano a sostenere una parte proporzionalmente maggiore delle responsabilità
familiari.(….) Gli Stati membri che hanno adottato politiche di conciliazione hanno
registrato un alto numero di donne e uomini attivi sul mercato del lavoro e tassi di
natalità relativamente sostenibili.”
Italia 2020
Programma di azioni per l’inclusione delle donne
nel mercato del lavoro (Piano Sacconi – Carfagna, 2009)
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Sostegno all’occupazione femminile per aumentare il tasso di attività e
occupazione delle donne anche ad opera della componente straniera
Aumento del lavoro a tempo parziale
Individuazione delle criticità (es. fasce di età, divari territoriali, ecc.)
Rimozione delle condizioni strutturali che determinano un marcato
squilibrio a favore della componente maschile
Sostegno a famiglia e maternità
Piano strategico per la conciliazione e le pari opportunità
Divieto di discriminazione (Codice Pari Opportunità)
Costituisce discriminazione diretta qualsiasi disposizione, criterio, prassi, atto,
patto o comportamento, nonché l'ordine di porre in essere un atto o un
comportamento, che produca un effetto pregiudizievole discriminando le
lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso (….)
Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una
prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri
mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una
posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell'altro sesso,
salvo. che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell'attività
Lavorativa (….)
Costituisce discriminazione ogni trattamento meno favorevole in ragione dello
stato di gravidanza, nonché di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in
ragione della titolarità e dell'esercizio dei relativi diritti.
(Art. 25 D.lgs. 198/2006, integrato dal D.lgs. 5/2010)
Obiettivo
+ Conciliazione
- Discriminazioni
=
> occupazione femminile
Perché più occupazione femminile?
100.000 donne in più al lavoro = +0,28% del PIL
Occupazione femminile al 60% = + 7% del PIL
L’occupazione femminile è un
fattore determinante per la crescita!
(“Donne in attesa”, A. Casarico P. Profeta, 2009)
Le donne nel mercato del lavoro: il
peso della maternità
Tasso di occupazione per numero di figli
(% donne e uomini 25-54 anni) – 2009
(Fonte Eurostat)
Paesi
0 figli
1 figlio
2 figli
3 o più figli
U
D
U
D
U
D
U
D
UE 27
80,3
75,8
87,4
71,3
90,6
69,2
85,4
54,7
ITALIA
79,8
63,9
88,0
59,0
91,1
54,1
87,7
41,3
FRANCIA
82,3
78,7
78,0
90,3
92,9
78,0
89,2
58,9
GERMANIA
82,7
81,8
90,6
76,5
92,8
72,6
87,0
53,6
SPAGNA
72,5
68,4
80,2
63,2
84,7
60,3
75,5
49,0
In Italia avere un figlio determina un calo dell’occupazione del 6,8%, averne due
del 15,7% (Dati Eurostat Labour Force Survey 2008 )
Le donne nel mercato del lavoro: il
peso della maternità
Convalide dimissioni di lavoratrici madri a Como (dati DPL)
2009 – n. 315
2010 – n. 283
Madri dimissionarie durante il primo anno di vita del bambino
in Lombardia
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
5225
4913
4608
5581
5819
4571
4586
Uno sguardo sulla realtà comasca
Tasso di attività 2010 - 68,6%
Maschile 78,1 %
Femminile 58,9%
(in crescita di un punto rispetto al 2009)
(invariato rispetto al 2009)
Tasso di occupazione 2010 – 65,0%
Maschile 75,2%
Femminile 54,7%
Tasso di disoccupazione 2010 - 5,1%
(diminuito rispetto al 5,7% dell’anno precedente)
Maschile 3,6%
(Dati CCIAA Como)
Femminile 7,1%
Uno sguardo sulla realtà comasca
Gli avviamenti al lavoro nel 2010 hanno avuto un
aumento del 13% rispetto al 2009, di cui + 16%
uomini e + 9% donne.
I lavoratori avviati nel 2010 sono stati 46.209 con
una crescita del 3,5% rispetto al 2009 di cui il 2,5%
ha riguardato gli uomini e l’1% le donne.
(Dati Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro)
Accordo 7 marzo 2011
Il 7 marzo 2011 il Ministro del Lavoro ha firmato l'accordo
con le Parti Sociali sui temi della contrattazione e della
conciliazione. Le parti
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condividono il valore di una flessibilità family-friendly, la necessità di
un maggiore utilizzo di modalità contrattuali flessibili;
concordano che la contrattazione di secondo livello può assicurare
risposte efficaci ai bisogni di conciliazione;
si impegnano a valorizzare le buone pratiche esistenti
attivano un tavolo tecnico per la verifica della possibilità di adottare le
buone pratiche individuate dall’Osservatorio affidato alla Consigliera
di Parità Nazionale
(Prof. Egidio Riva, corso CESOS per Consigliere di Parità, maggio 2011)
Osservatorio nazionale
Osservatorio Nazionale sulle nuove/buone prassi per la
conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e la Banca dati sulle
discriminazioni
Italia 2020 – Programma di azioni per l’inclusione delle donne nel
mercato del lavoro – affida all’Osservatorio della Consigliera Nazionale di
Parità il compito di analizzare e monitorare le nuove prassi sviluppatesi
nei diversi settori produttivi, nelle diverse aree del Paese derivati dalla
contrattazione di secondo livello e dalle politiche aziendali a favore della
conciliazione.
www.lavoro.gov.it/consiglieranazionale
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