Credo che il mio cervello, sostanzialmente sia
lo stesso di quando ero ventenne. Il mio
modo di esercitare il pensiero non è cambiato
negli anni. E non dipende certo da una mia
particolarità, ma da quell’organo magnifico
che è il cervello.
Se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo
metti in pensione si indebolisce. La sua
plasticità è formidabile.
Per questo bisogna continuare a “Pensare”.
Penso più adesso di quando
avevo vent’anni.
Il corpo faccia quello che
vuole.
Io non sono il corpo: io sono
la mente.
Meglio aggiungere vita ai
giorni che non giorni alla
vita.
Nella vita non bisogna mai
rassegnarsi, arrendersi alla
mediocrità, bensì uscire da quella
“zona grigia” in cui tutto è
abitudine e rassegnazione passiva;
bisogna coltivare il coraggio di
ribellarsi.
Le donne che hanno cambiato il
mondo, non hanno mai avuto
bisogno di “mostrare” nulla, se
non la loro intelligenza.
Rare sono le persone che usano
la mente, poche coloro che
usano il cuore, e uniche coloro
che usano entrambi.
Il futuro del pianeta dipende dalla
possibilità di dare a tutte le donne
l’accesso all’istruzione e alla
leadership. È alle donne, infatti,
che spetta il compito più arduo, ma
più costruttivo, di inventare e
gestire la pace.
Tutti dicono che il cervello sia
l’organo più complesso del corpo
umano, da medico potrei anche
acconsentire. Ma come donna vi
assicuro che non vi è niente di più
complesso del cuore, ancora oggi
non si conoscono i suoi meccanismi.
Nei ragionamenti del cervello c’è
logica, nei ragionamenti del cuore ci
sono le emozioni.
Quando muore il corpo
sopravvive quello che hai fatto,
il messaggio che hai dato.
Rita Levi Montalcini
Torino 1909-2012
Musica: God sent me an angel
al piano E. Cortazar
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Pensieri e parole di Rita Levi Montalcini