A cura di e per Ideazione e realizzazione Fondazione Marino Golinelli, Università di Bologna, Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico (Settore Comunicazione per la Ricerca) Con la collaborazione di CORPO Anna Rita Addessi, Carlotta Cassani, Lorenzo Chiari, Carla Faralli, Alessandra Gambineri, Sabato Mellone, Giovanna Pace, Renato Pasquali, Susi Pelotti, Eleonora Porcu, Laura Rocchi, Stefano Venturoli, Maria (Milli) Virgilio Dipartimento di Elettronica, Informatica, Sistemistica, Dipartimento di Medicina Clinica, Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica, Dipartimento di Musica e Spettacolo, Dipartimento di Scienze Ginecologiche, Ostetriche e Pediatriche, Dipartimento di Scienze Giuridiche «Antonio Cicu» c/o Facoltà di Giurisprudenza CIBO Maria Giulia Bacalini, Patrizia Brigidi, Sara Capacci, Miriam Capri, Paolo Garagnani, Corpo, cibo, cervello, tante ricerche per ogni età Come cambia la nostra vita con l’età? Claudio Franceschi, Emilio Franzoni, Alessandra Gambineri, Mario Mazzocchi, Uberto Pagotto, Renato Pasquali, Stefano Salvioli, Aurelia Santoro, Valentina Vicennati Dipartimento di Medicina Clinica, Dipartimento di Patologia Sperimentale, Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Dipartimento di Scienze Ginecologiche, Ostetriche e Pediatriche, Dipartimento di Scienze Statistiche «Paolo Fortunati» CERVELLO Vincenza Andrisano, Manuela Bartolini, Federica Belluti, Emma Beseghi, Maria Bigoni, Maria Laura Bolognesi, Stefania Bortolotti, Antonella Brighi, Pia Colangelo, Andrea Cavalli, Marco Casari, Maria Luisa Genta, Giorgia Grilli, Annalisa Guarini, Carlo Melchiorre, Anna Minarini, Sandra Maria Elena Nicoletti, Alessandra Sansavini, Francesca Pancotto, Angela Rampa, Maurizio Recanatini, Michela Rosini,Vincenzo Tumiatti Dipartimento di Psicologia, Dipartimento di Scienze dell’Educazione «Giovanni Maria Bertin», Dipartimento di Scienze Economiche, Dipartimento di Scienze Farmaceutiche Foto Marco Pintacorona, Picorama Ideazione grafica e impaginazione Filippo Stecconi, Landau Due racconti per scoprirlo: uno fotografico con 15 ritratti che ripercorrono le tappe fondamentali dell’età della vita e uno scientifico attraverso alcune delle tante ricerche che vengono condotte all’Università di Bologna. Cosa succede quando un neonato nasce prima del termine della gravidanza? Nell’alimentazione, è giustificato un intervento pubblico per proteggere gli adolescenti da scelte libere, ma potenzialmente malsane? Come possono le tecnologie informatiche aiutare le persone anziane a mantenere la propria autonomia e indipendenza? Sono queste alcune delle domande alle quali ogni giorno i ricercatori dell’Ateneo tentano di fornire risposte, progettando soluzioni per migliorare il nostro modo di curarci, di muoverci, di relazionarci, di vivere. Perché la ricerca scientifica dell’Università di Bologna è impegnata a migliorare la qualità della vita delle persone. La mostra Cx3 Corpo Cibo Cervello vuole essere un viaggio tra immagini e testi per esplorare come il tempo che trascorre modifichi il corpo, il cervello e il nostro modo di alimentarci e come la ricerca cerchi di ampliare le conoscenze alla base di questi cambiamenti. Per migliorare la qualità della vita ad ogni età. CERVELLO Esperimenti economici tra estranei ETà ADULTA Il cervello degli adulti è più gerarchico e specializzato rispetto a quello dei bambini. Questa maggiore gerarchia e specializzazione permette da un lato che i tempi di elaborazione e risposta agli stimoli divengano più rapidi, dall’altro aumenta la capacità di controllo dei processi di informazione, pianificazione e decisione. Tuttavia il cervello risulta meno plastico, con una minore capacità di adattamento. Negli adulti, lo sviluppo del linguaggio è completo e strettamente associato a capacità di riflessione sulle modalità di comunicazione e pensiero. Tuttavia, sono presenti ampie differenze: cultura, esperienze, istituzioni tendono ad avere un impatto permanente sul linguaggio e sul comportamento individuale e, in particolare, sulla capacità di sviluppare e gestire relazioni sociali. Che cosa rende possibile la collaborazione tra sconosciuti? Perché ci fidiamo? Quali elementi del contesto sociale promuovono fiducia e collaborazione tra sconosciuti e quali invece ne ostacolano l’insorgenza? A queste domande cercherà di rispondere il progetto Strangers (7° Programma Quadro), finanziato dalla Commissione Europea e realizzato da un team di ricercatori del Dipartimento di Economia dell’Università di Bologna. La propensione a collaborare, fidarsi e ad aiutarsi reciprocamente sono elementi fondamentali nello sviluppo sociale ed economico delle società umane. Questo perché molte interazioni tra individui dentro la società sono mutualmente vantaggiose. La collaborazione tra persone che si conoscono è relativamente facile da raggiungere. Che cosa succede tuttavia quando la relazione di scambio e collaborazione deve emergere tra individui che non si conoscono, interagiscono in modo occasionale e non hanno informazioni su reputazione o provenienza gli uni degli altri? Con l’aumento della mobilità di persone e capitali e con l’avvento di nuove tecnologie di comunicazione, sempre più interazioni economiche hanno luogo tra sconosciuti. Obiettivo di Strangers è studiare la collaborazione tra sconosciuti attraverso il metodo sperimentale. Questo metodo permette di studiare come le persone prendono decisioni, per sottoporre le teorie esistenti a una verifica empirica e fornire allo stesso tempo elementi concreti su cui basare lo sviluppo di nuovi modelli teorici. In pratica Strangers si propone di riprodurre in laboratorio, in una situazione depurata dalle complicazione del mondo reale, alcuni comportamenti economici che le teorie economiche esistenti non riescono a catturare completamente. Gli economisti utilizzano modelli matematici per prevedere quando ci si aspetta che gli individui collaborino, e in che misura. Strangers sta raccogliendo prove e dati sperimentali che consentiranno di valutare le previsioni della teoria economica, misurare le preferenze o testare un programma di politica economica. Da studi precedenti è noto che il grado di fiducia e collaborazione è collegato ad alcune caratteristiche individuali, quali l’età o la disponibilità a correre dei rischi, che esistono differenze sostanziali nei livelli medi di fiducia e collaborazione tra diverse popolazioni del mondo e che le istituzioni sociali e legali possono facilitare enormemente la collaborazione. Ma quando vengono offerte le medesime opportunità, esistono in Italia differenze sistematiche nella propensione alla collaborazione e alla fiducia in diverse città? In quale modo istituzioni informali, quali la comunicazione, oppure formali, quali la carta moneta, promuovono la collaborazione tra sconosciuti? Sono queste alcune delle domande alle quali Strangers sta cercando di rispondere. Corpo, cibo, cervello, tante ricerche per ogni età