CARTESIO
A CURA DI
ENNIO RUSSO & PABLO SERRONE
LA VITA
Cartesio nacque il 31 marzo 1596 a La Haye nella
Touraine. Fu educato nel collegio dei gesuiti dove vi
rimase per otto anni.Egli stesso critica gli studi compiuti
in questo periodo nella prima parte di una sua opera, il
Discorso.Egli fu il fondatore del razionalismo ,ossia di
quella corrente della filosofia moderna che vede nella
ragione il fondamentale organo di verità. Altre sue opere
a noi pervenute sono:le Regole per dirigere l’ingegno,il
trattato sul Mondo, il Trattato della luce,la Diottrica, le
meteore e la Geometria etc….Morì a Stoccolma l’11
febbraio 1650
IL PENSIERO
IL METODO
IL DUBBIO E IL
COGITO ERGO
SUM
IL DUALISMO
CARTESIANO
DIO COME GIUSTIFICAZIONE DELLE
CERTEZZE UMANE
LA MORALE
IL METODO
Secondo Cartesio il Metodo e’ la guida per l’orientamento
dell’uomo nel mondo ed è necessario per distinguere il vero dal falso. Le regole del metodo sono:
EVIDENZA
ANALISI
SINTESI
ENUMERAZIONE
E
REVISIONE
IL DUBBIO E IL COGITO
ERGO SUM
Cartesio ritiene che nessun grado o forma di conoscenza si sottrae al
dubbio . Si può e si deve dubitare delle conoscenze sensibili sia perché
i sensi a volte ci ingannano e quindi possono ingannarci sempre, sia
perché si hanno nei sogni conoscenze simili a quelle della veglia senza
che si possa trovare un criterio di distinzione fra le une e le
altre.Cartesio sostiene inoltre,che neppure le conoscenze matematiche
si possano sottrarre al dubbio. Difatti finche nulla si sappia di certo
intorno a noi e alla nostra origine,si può sempre presupporre che
l’uomo sia stato creato da un genio o da una potenza maligna che si sia
proposta di ingannarlo facendogli apparire chiaro ed evidente ciò che è
falso e assurdo (DUBBIO IPERBOLICO).
CONCLUSIONE
DIO COME GIUSTIFICAZIONE
METAFISICA DELLE CERTEZZE UMANE
Secondo Cartesio esistono 3 tipi di idee che possono essere
state create dall’uomo stesso (poichè non contengono niente
di perfetto) e l’idea di DIO che l’uomo non ha potuto creare
(poiché è in idea di una cosa infinita ,eterna, onnipotente) e
sono :
INNATE
AVVENTIZIE
FATTIZIE
IDEA DI DIO
Dopo aver riconosciuto l’esistenza di Dio con il criterio dell’evidenza, si può affermare che Dio,essendo
fetto , non può ingannarmi ; la facoltà di giudizio ,
che l’uomo ha ricevuto da lui non può indurlo in errore., se viene adoperata rettamente.Tutto ciò che apPare chiaro ed evidente deve essere vero,perché DIO
lo garantisce come tale.
IN CONCLUSIONE, LA VERACITA’ DIVINA E’
GARANZIA DELLA VALIDITA’ DEL METODO.
LE IDEE
IDEE INNATE :
quelle mi sembrano essere innate in me
IDEE AVVENTIZIE:
quelle che sembrano essere estranee o venute
dal di fuori ( idee delle cose naturali )
IDEE FATTIZIE :
quelle formate o trovate da me stesso ( idee
inventate o chimeriche )
L’UNICA VERITA’ CHE SI SOTTRAE AL
DUBBIO E’ IL
COGITO
ERGO
SUM
POICHE’ SE DUBITO, PENSO, E SE PENSO
ESISTO
L’idea di Dio,essendo un’idea di una sostanza onnipotente, eterna ,
onnisciente e infinita,è difficile supporre che l’abbia creata l’uomo
stesso.infatti l’uomo non presenta le perfezioni che quell’ idea presenta ; e la causa di un ’idea deve avere almeno tanta perfezione
quanta è quella che l’idea stessa rappresenta.In secondo luogo, si
può riconoscere l’esistenza di Dio partendo dal fatto che l’uomo è
imperfetto poiché dubita.Ma l’uomo fosse causa di se stesso si sarebbe dato le perfezioni che concepisce, presenti nell’idea di Dio .
Inoltre Cartesio sostiene che non è possibile concepire Dio come
Essere sovranamente perfetto senza ammettere la sua esistenza ,
come non si può concepire un triangolo che non abbia due angoli
interni uguali a due retti.
CONCLUSIONE
LE REGOLE
EVIDENZA: accogliere come vero solo ciò
che risulta evidente,ossia chiaro e distinto
ANALISI: procedere dal complesso al
semplice
SINTESI: risalire dal semplice al complesso
ENUMERAZIONE E REVISIONE:
enumerare tutti gli elementi dell’ analisi e
rivedere tutti i passaggi della sintesi
IL DUALISMO CARTESIANO
RES COGITANS
INESTESA
CONSAPEVOLE
LIBERA
RES EXTENSA
SPAZIALE
INCONSAPEVOLE
DETERMINATA
PUR ESSENDO ETEROGENEE COMUNICANO
TRAMITA LA GHIANDOLA PINEALE (EPIFISI)
LA MORALE
Nel Discorso sul metodo Cartesio aveva stabilito alcune regole di
Morale provvisoria, e sono:
PRIMA
REGOLA
TERZA
REGOLA
SECONDA
REGOLA
AZIONI E
AFFEZIONI
La Prima regola provvisoria era d’obbedire alle leggi e ai
costumi del paese conservando la religione tradizionale e regolandosi in tutto secondo le opinioni più moderate e più
lontane da gli eccessi.
La Seconda regola era d’essere il più fermo possibile nell’azione e di seguire anche con costanza anche l’opinione più
dubbiosa ,una volta che fosse accettata.
La terza regola era di cercare di vincere piuttosto se stessi
che la fortuna e di cambiare i propri pensieri più che l’ ordine
del mondo.
Cartesio scrisse Le passioni dell’anima , in cui
Distingue le azioni dalle affezioni: le azioni
Dipendono dalla volontà, le affezioni sono involontarie e sono costituite da percezioni , sentimenti causate nell’ anima degli Spiriti vitali,
cioè dalle forze che agiscono nel corpo.
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