CesMon - Centro di Studi Montessoriani Cristina Stringher, Phd* Apprendere ad apprendere: da Montessori una lezione attuale Roma, 27 novembre 2009 * Ricercatore di ruolo presso INVALSI – Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo d’Istruzione e di Formazione APPRENDERE AD APPRENDERE Tre direttrici di riflessione 1. 2. 3. Cos’è? Cosa propone Montessori? Cosa può fare concretamente l’insegnante in classe? Cos’è l’imparare ad apprendere Cosa s’intende per apprendimento? Una risposta allo stimolo o una correzione nella risposta Il processo di acquisizione ed estinzione di modifiche nelle conoscenze, abilità e abitudini o tendenze d’azione esistenti in un organismo motivato attraverso esperienza, pratica, esercizio Apprendere ad apprendere Definizioni tratte da Bateson e Maturana Definizione di imparare ad apprendere “funzione direttiva dell’apprendimento, di carattere processuale, che accresce l’abilità gestionale di specifiche situazioni di apprendimento e che conferisce all’individuo un potere di controllo sempre maggiore su modi, tempi e spazi della propria esperienza apprenditiva situata in contesti diversi. Mobilita energie diverse e produce conoscenza sull’apprendimento mediante variazioni nell’esperienza di apprendimento. Ad essa concorrono l’apprendimento auto-regolato, le disposizioni ad apprendere, la dimensione affettivo-motivazionale e quella sociale dell’apprendimento, in prospettiva evolutiva e per la vita”. Caratteri dell’imparare ad apprendere Importanza del tratto processuale di questa metacompetenza non è “solo” apprendimento Importanza del tratto produttivo processo in cui si crea conoscenza sull’apprendimento trasformando l’esperienza di imparare Chiari riferimenti alla metacognizione, alla sociologia dell’educazione con richiami alla dimensione evolutiva e lifelong “Intelligenza” indispensabile per la creazione di senso attraverso proattività e riflessività Imparare ad apprendere Componenti SRL1 dimensione cognitiva Auto-regolazione Scelta di obiettivi e risorse Regolazione del processo di apprendimento Regolazione dei processi di elaborazione Metacognizione Valori Sforzo Fiducia Autostima Autocontrollo Meta - conoscenza Abilità e competenze Conoscenza Ragionamento riflessione Valutazione e autovalutazione Rapporti interpersonali Orientamento alla crescita Creatività Resilienza Curiosità critica Creazione di senso Consapevolezza strategica Collaborazione e interdipendenza Competenze di base regulated learning – Tempo Problem solving 1 Self Dimensione evolutiva 4 Percezione di supporto da altri significativi Scelta di strategie di apprendimento Meta- abilità Dimensione sociale 3 Dimensione 3 affettivo-motivazionale Disposizioni 2 Boekaerts , 1999 Azione - 2 Deakin- Crick, Broadfoot, Claxton, 2004. – 3 Hautam ä ki at al., 2002. – 4 Gibbons , 1990. Creazione di senso Principi dell’educazione Montessori Montessori si interroga su definizione e fini dell’educazione e della scuola. Le sue risposte: L’educazione (è) l’aiuto attivo alla normale espansione della vita. Una scienza dell’educazione non ha soltanto il compito di «osservare», ma anche di «trasformare» i bambini. Ciò che è necessario dirigere, non è la cultura dell’uomo, è l’uomo stesso. Montessori M., La scoperta del bambino, Milano, Garzanti, 1999 p. 67, 33; L’Autoeducazione, Milano, Garzanti, 2000, p. 157. Principi dell’educazione Montessori L’osservazione promuove e precede la trasformazione. Ma cosa osservare? E quali trasformazioni promuovere? Esiste una sola reale manifestazione biologica: l’individuo vivente; La pedagogia innovatrice (…) deve (…) «trasformare la scuola» e agire direttamente sugli scolari, dando loro una nuova vita (…) facendoli uomini migliori (…) uomini osservatori. Altrimenti la pedagogia resta uno studio di bambini sottoposti alla scuola comune che ne rimane invariata Montessori M., La scoperta del bambino, Milano, Garzanti, 1999 p. 66-67, 43, 159, 33. Obiettivo primario di Montessori Formare generazioni di osservatori Formare all’imparare ad apprendere Principi dell’imparare ad apprendere in Montessori 1. Autonomia di scelta del discente nella disciplina attiva Un particolare assai poco inteso comunemente è la distinzione tra insegnare come si deve agire, lasciando però libere le applicazioni pratiche dell’agire, e quello che si fa secondo i criteri educativi d’altri metodi: condurre cioè i bambini in ogni azione, sovrapponendo l’abilità e la volontà dell’adulto al bambino (…) noi chiamiamo disciplinato un individuo che è padrone di se stesso e quindi può disporre di sé ove occorra seguire una regola di vita. Montessori M., La scoperta del bambino, Milano, Garzanti, 1999 pp. 103-104, 54. Principi dell’imparare ad apprendere in Montessori 2. Motivazione intrinseca del bambino allo sviluppo Nessuno può concentrarsi per imitazione. L’imitazione infatti lega all’esterno. Se il bambino sceglie la sua attività e vi si concentra perseverando ci troviamo dinanzi ad un fenomeno di sviluppo puro e semplice. Montessori M., La scoperta del bambino, Milano, Garzanti, 1999 pp. 107-108. Principi dell’imparare ad apprendere in Montessori 3. Abitudini sociali L’obiettivo è stabilire un equilibrio tra impulso e inibizione ad agire che abbia il proprio perno nella volontà esercitata consapevolmente. Come ottenere questo risultato? C’è un modo solo per raggiungere il fine: è che il bambino agisca in mezzo ad altri bambini, e si eserciti, nella consuetudine stessa della sua vita, a tale ginnastica della volontà. (…) È nei liberi rapporti, nel reale esercizio che fa adattare i limiti di ciascuno ai limiti altrui, che si possono organizzare le «abitudini» sociali. Montessori M., L’autoeducazione, Milano, Garzanti, 2000 pp. 152. Principi dell’imparare ad apprendere in Montessori 4. Auto-correzione dell’errore e ripetizione dell’esercizio Il controllo materiale dell’errore conduce il bambino ad accompagnare i suoi esercizi col ragionamento, con la critica, con l’attenzione sempre più interessata all’esattezza, con la capacità raffinata a distinguere le piccole differenze, e preparare così la coscienza del bambino a controllare gli errori, anche quando questi non sono più materiali o sensibilmente evidenti. Montessori M., La scoperta del bambino, Milano, Garzanti, 1999 pp.114. Principi dell’imparare ad apprendere in Montessori 5. Auto-valutazione insita nei materiali di sviluppo Tutte le vittorie e tutto il progresso umano riposano sulla forza interiore. (…) chi compie un’opera veramente grande e vittoriosa, non agisce mai per la sola attrattiva di ciò che noi chiamiamo col nome generico di «premio» né pel solo timore del male che chiamiamo «castigo». Montessori M., La scoperta del bambino, Milano, Garzanti, 1999 pp.17. Principi dell’imparare ad apprendere in Montessori 6. L’insegnamento come guida e aiuto alla vita (…) un nuovo tipo di maestra: invece della parola, essa deve imparare il silenzio; invece d’insegnare, deve osservare; invece della dignità orgogliosa di chi voleva apparire infallibile, ella assume una veste di umiltà». La fatica in se stessa d’imparare le cose, non è essa che educhi l’intelligenza. (…) Non la preoccupazione di «far imparare le cose» al bambino, ma di mantenere sempre viva quella luce in lui che si chiama l’intelligenza, ecco ciò che serve a dirigere le nostre cure. (…) insegnare i dettagli significa portare confusione; stabilire i rapporti fra le cose significa dare conoscenza. Montessori M., L’autoeducazione, Milano, Garzanti, 2000 pp.113, 209; Dall’infanzia all’adolescenza, Milano, Franco Angeli, 2009 p. 100. Principi dell’imparare ad apprendere in Montessori 7. I piani di sviluppo Alle diverse personalità del bambino devono corrispondere piani di educazione successivi. I nostri metodi non sono orientati secondo principi prestabiliti, ma secondo i caratteri inerenti alle diverse età. Di conseguenza, essi comportano più piani». Montessori M., Dall’infanzia all’adolescenza, Milano, Franco Angeli, 2009 pp.25. I 14 principi APA 1. Natura del processo di apprendimento 2. Obiettivi del processo 3. Costruzione della conoscenza (mediante collegamenti) 4. Pensiero strategico 5. Pensiero sul pensiero (meta-cognizione) 6. Contesto di apprendimento 7.Influenze emotivo-motivazionali sull’apprendimento 8. Motivazione intrinseca 9. Effetti della motivazione sullo sforzo 10. Influenze evolutive sull’apprendimento 11. Influenze sociali sull’apprendimento 12. Differenze individuali nell’apprendimento 13. Apprendimento e diversità 14. Standard e valutazione Spunti per insegnare ad apprendere • Rinunciare a premi e punizioni • Depotenziare il significato del voto • Evitare la comparazione tra il rendimento di uno studente e un altro • Evitare un uso giudicante della valutazione • Osservare • Curare l’ambiente e i materiali di sviluppo • Promuovere l’autonomia • Assecondare lo spirito scientifico del discente • Usare una valutazione (in)formativa fornendone i criteri • Insegnare l’autovalutazione • Privilegiare l’orientamento all’obiettivo più che alla prestazione • Coltivare l’interesse intrinseco per le materie Black, Williams, Inside the black box, 1998; Black, Assessment in Education, vol. 8, no. 1 pp. 75-85, 2001. L’opera già citata di Montessori. Conclusione-obiettivo Ciò che è necessario dirigere, non è la cultura dell’uomo, è l’uomo stesso. Maria Montessori, L’autoeducazione, Milano, Garzanti, 2000 p. 157. Grazie per la vostra attenzione [email protected] [email protected]